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copertina - Cralportotrieste.com

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29nanziere che <strong>com</strong>e diplomatico, perchéla nuova via d’acqua “unendo ilMediterraneo al Mar Rosso, l’Europacon le Indie Orientali e coi paesi chesi attergano all’Austria, riaprirà integralmentela via <strong>com</strong>merciale chedai tempi dei Tolomei sino a quelli diVasco de Gama rendeva potenti e ricchele contrade del Mediterraneo; taleavvenimento darà senza dubbio altroindirizzo al <strong>com</strong>mercio mondialee favoreggerà specialmente quegliStati ai quali il <strong>com</strong>mercio marittimoper i mercati dell’Oceano Indico saràmaggiormente abbreviato in graziadella loro posizione geografica.” (AA.VV. 1795-1869 Pasquale Revoltella- Sogno e Consapevolezza delCosmopolitismo Triestino - A.G.F.1996).Il Canale di Suez, in effetti, fumolto importante per Trieste. A distanzadi un secolo, allorchè nel1967 fu chiuso temporaneamente permotivi bellici, la sua chiusura ebberipercusioni molto negative sui trafficidel nostro porto. A questo proposito,Guido Botteri, nel libro “Il PortoFranco di Trieste - Una StoriaEuropea di Liberi Commerci eTraffici - Società Editoriale Libraria,Trieste, 1988 scrive: “Il 5 giugnodel 1967 a seguito della guerra traEgitto ed Israele, il Canale di Suezviene chiuso alla navigazione e ciòprovoca un danno enorme per i trafficidel porto di Trieste: per raggiungerei mercati dell’Africa Orientale,dell’Asia Meridionale e dell’EstremoOriente, di tradizionale interesse peri traffici transitari triestini, bisognacircumnavigare l’Africa, fare cioè 7mila miglia in più, <strong>com</strong>e s’era fattofino ad un secolo prima, cioè primadell’apertura del Canale nel 1869. Civorranno otto anni esatti per la riaperturadel Canale (5 giugno 1975),cui parteciparono anche mezzi e uominidella società triestina Tripcovich”.Ma veniamo al viaggio in Egittofatto da Revoltella nell’inverno 1861-1862 (la mostra celebra infatti i 150anni del viaggio) del quale è statoscritto un diario in lingua francesetenuto dal segretario-accopagnatoreLouis Corboz, ora esposto nello studioprivato. Il viaggio è stato fatto assiemead una delegazione triestinaper verificare lo stato dei lavori delCanale. Di seguito, alcune date significativeche riguardano il coinvolgimentodi Revoltella e della città diTrieste nel progetto: nel 1846 fu costituitala Société d’Etudes du Canalede Suez a cui aderirono moltistudiosi e tecnici, alla quale seguìLa Compagnie Universelle du Canalede Suez; di quest’ultima Revoltelladiventò vicepresidente. Nel1858 Revoltella si recò a Parigi pertrattare con Ferdinand de Lesseps, acapo della Compagnia, la disponibilitàdi Trieste a partecipare alla grandeimpresa; nel 1859 Lesseps vennea Trieste e incontrò nei saloni delnuovo palazzo del Barone, costruitotra il 1854 e il 1858, i rappresentantidella città assieme ad un altro illustreospite, l’arciduca Massimilianod’Asburgo che in quel periodo seguivada vicino la costruzione del castellodi Miramare.Tra la data del viaggio in Egitto eIl canale di Suez - Olio su tela di Alberto Rieger (1834-1904)la morte, avvenuta l’8 settembre1869, due mesi prima dell’inaugurazionedel Canale di Suez, il Baronecontinuò a operare a favore del progetto;nel 1864 pubblicò uno studiointitolato La Compartecipazionedell’Austria al Commercio Mondialein cui ribadiva le sue idee sullacentralità di Trieste nella rete dellerelazioni economiche fra l’Europae il resto del mondo.La mostra inizia dalla sala Scarpa,situata sopra l’Auditorium, vicinoall’ ingresso del museo nell’area ristrutturata,e continua nel palazzobaronale.Nell’atrio del palazzo ammiro ilbel gruppo marmoreo del milanesePietro Magni (1817-1877), La NinfaAurisina che è la rappresentazioneallegorica della costruzione del secondoacquedotto di Trieste, un’impresatecnologicamente molto avanzatarealizzata attorno alla metà delsecolo, e la bella scala elicoidale cheporta ai piani superiori dove, su unaparete, la scritta “Onore - Riflessione,Intraprendenza e Perseveranza”può darci la chiave di lettura deivalori che il Barone riteneva importantiper giungere al successo.Mi soffermo brevemente al pianoterradove ci sono la biblioteca delBarone, la ex sala del biliardo con icelebri dipinti di Cesare dell’Acqua,La Proclamazione del PortoFranco e La Dedizione di Triesteall’Austria che abbiamo imparato aconoscere attraverso i libri che trat-tano la storia del porto di Trieste, ealtre sale con dipinti di autori famosidell’epoca. Spero che in futuro sipresenti l’occasione per approfondire,attraverso le pagine del nostrotuttoCRAL, la conoscenza di questiautori ed il significato delle loro opere,<strong>com</strong>e pure di quelle esposte nellaGalleria d’Arte Moderna.Salgo al primo piano, residenzaprivata del Barone, in cui l’atmosferadel viaggio in Egitto e dell’impresadi Suez è più coinvolgente. Nell’atrioè collocato il secondo gruppo marmoreodi Magni, un’allegoria de IlTaglio dell’Istmo di Suez, dove

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