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Aser: ora Aprilia non è più sola - il Caffè

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18LAVORO & IMMIGRAZIONE n. 185 - dal 14 al 27 gennaio 2010Timori dopo fatti di Rosarno. Dalla Prefettura di Latina appelli su quotidiani, radio e TV indiane: «State a casa!»Indiani: troppi arrivi, e <strong>il</strong> lavoro mancaMolti sono alla fame,ma <strong>non</strong> possono tornarea casa, dove li aspettanoi “pericolosi” creditoriPakistanPUNJABNepalCinaMaurizio TargaI <strong>più</strong> fortunati riescono a lav<strong>ora</strong>requattro ore al giorno, racimolandopoco <strong>più</strong> di dieci euro in tutto. Perché,se fino a qualche mese fa la tariffaera intorno ai 3 euro l’<strong>ora</strong>, oggisiamo sui 2,70 con tendenza ad ulterioreribasso. Molti restano fermi perdiversi giorni, aspettando una chiamata,mentre le tasche continuano asvuotarsi e lo stomaco lancia segnaliinequivocab<strong>il</strong>i. Sono i migranti indiani,impiegati soprattutto in agricolturae allevamento bestiame.Ufficialmente 7.000 nell’Agro pontino(in realtà ben oltre <strong>il</strong> doppio),stanziati principalmente tra Latina eSabaudia con una buona presenzaanche ad <strong>Apr<strong>il</strong>ia</strong>; qualche migliaiosul lit<strong>ora</strong>le (ad Anzio costituisconola prima comunità extra UE) e nellazona di Velletri e Castelli.Impiegati in agricoltura ed allevamentodel bestiame, la crisi picchiaduro anche per loro: le aziende chiudono,diminuisce <strong>il</strong> lavoro e conseguentemente<strong>il</strong> salario, che viaggiaormai su livelli di vera fame. E, naturalmente,aumenta <strong>il</strong> reclutamentoin nero. L’interesse di chi lucra sullaloro miseria si sta spostando: se primaera <strong>il</strong> cap<strong>ora</strong>lato a ingolosire i loroaguzzini, <strong>ora</strong> <strong>il</strong> businnes sta diventandoquello del traffico di uomini, sispecula sul loro viaggio della speranza.La stragrande maggi<strong>ora</strong>nzadei migranti provienedal Punjab, la regionenordoccidentaledell’India e sono dietnia singh: quioperano dei reclutatoriche, at-Alto <strong>il</strong> rischio di investire i ciclistiInvestimenti sicuri? Tralasciandomacabre ironie, abbiamochiesto al comandante della Polstradadi <strong>Apr<strong>il</strong>ia</strong> Vincenzo Fasuloquali siano i punti <strong>più</strong> a rischioper i ciclisti, comunitari e <strong>non</strong>.«La Nettunense verso Campo diCarne – spiega <strong>il</strong> comandante –,la Lit<strong>ora</strong>nea verso Sabaudia, ovviamentela Pontina, la SP Velletri-Anzio2 e tutte le migliare dell’agro,strade dritte, strette e spessobuie. Raccomandiamo tantaprudenza, ed occhio a rendersiben visib<strong>il</strong>i!» Un altro aspetto daevidenziare, secondo <strong>il</strong> Comandante,la trasparenza delle praticheassicurative: «Capita che alcuniimmigrati investiti venganoavvicinati da strani personaggi,con la promessa di lauti rimborsidelegando loro la pratica di risarcimento.Molti vengono truffaticosì».Le migliaia di indiani immigrati nell’Agro pontino, sul lit<strong>ora</strong>le ed iCastelli sono in massima parte ciclisti. Strade come la Lit<strong>ora</strong>nea versoSabaudia, dove gran parte transita rientrando dal lavoro, si trasformanospesso in trappole mortali: strette e dritte, invitano gli automob<strong>il</strong>istia correre <strong>non</strong>ostante i bordi gonfiati dalle radici dei piniche le fiancheggiano. Se ci aggiungi <strong>il</strong> buio e la quasi completa oscuritànella quale pedalano i lav<strong>ora</strong>tori immigrati, ecco servito <strong>il</strong> mix adalto rischio investimento.Il progetto “Ruote Luminose”, con la distribuzione di g<strong>il</strong>et ad altavisib<strong>il</strong>ità ai ciclisti privi di luci di segnalazione, era una delle iniziativecondotte dagli “Angeli Custodi” della Provincia di Latina, coordinatida Guglielmo Bove. Circa m<strong>il</strong>le corsetti distribuiti e grande impattoinformativo, specialmente sugli immigrati.Ed <strong>ora</strong>? Col passaggio delle competenze dalla Provincia alla CroceRossa, che ne sarà di questa e tutte le altre inziative degli “AngeliCustodi”?«Sono un funzionario pubblico e come tale eseguo quanto deliberatodall’Aministrazione – confida Bove al Caff<strong>è</strong> –, resto tuttavia perplessosu tempi, modi ed operatività future».Di fatto viene esternalizzato un servizio che era stato riconosciutocome modello di innovazione e di efficacia ed incluso, unico dellapubblica amministrazione della provincia di Latina, nella lista deibuoni esempi dal Dipartimento della Funzione Pubblica (nel sito delMinistero <strong>non</strong>solofannulloni).«Il 5 gennaio scorso presso l’ex Ciapi abbiamo consegnato le chiavidelle automob<strong>il</strong>i con cui seguivamo <strong>il</strong> progetto “route luminose”.Spero la CRI possa continuare quanto di buono sin qui svolto».Sfruttatia 2,70 eurol’<strong>ora</strong>. Per venire inItalia hanno vendutotutto. La crisi li haresi disoccupatiin terra stranieratraverso canaliclandestini, organizzanola loroodissea. Da lì vengonoinstradati, alcosto di 7-8 m<strong>il</strong>a euro,che per loro vuol dire vendersicasa e quelle quattro carabattoleche possiedono, versoun viaggio allucinante che ha cometerminale Latina. Giunti a destinazione,i migranti sono lasciatial loro destino e debbono arrangiarsi.Ovviamente leorganizzazioni che lisfruttano hanno deiterminali anche nellanostra zona: si trattadi altri indiani residentida <strong>più</strong> anni,responsab<strong>il</strong>i dell’ultimastazione delviaggio.Un’inchiesta televisivadi Sikhchannel, canalein lingua punjabi chetrasmette da Londra, ha rivelatoche <strong>il</strong> viaggio dall’Indiapuò durare anche anni, e molti sonoquelli che <strong>non</strong> ce la fanno, per leVINCENZO FASULOComandante Polstrada <strong>Apr<strong>il</strong>ia</strong>Un’iniziativa portata come esempio anche dal Ministro BrunettaRuote luminose dagli “AngeliCustodi”. Progetto a rischio?GILET AD ALTA VISIBILITÀ E INFORMAZIONIDistribuiti agli indiani dagli “Angeli Custodi” di Latinaprivazioni e le terrib<strong>il</strong>i condizioni divita, che comprendono marce neldeserto, ore nei sottopancia di camiono in vani nascosti di containerrefrigerati. I migranti, alle frontiere,passano da una organizzazione malavitosaall’altra, considerati e trattatialla stregua di schiavi. La certezzadi arrivare dall’India a Latina, comedetto, può costare anche 7-8 m<strong>il</strong>a euro:una somma enorme per una famigliapovera di quella regione. Molti siindebitano impegnando i futuri guadagniitaliani, che spessissimo resterannosolo un sogno; <strong>è</strong> anche questo<strong>il</strong> motivo per <strong>il</strong> quale alcuni indianirifiutano di rimpatriare: tornerebberoa casa senza neanche i soldi perpagare <strong>il</strong> debito e lì troverebbero icreditori pronti a fargli pagare <strong>il</strong> lorofallimento.La Prefettura di Latina si <strong>è</strong> attivataper porre un freno aquesto sfruttamento:la sala operativa socialesta inviando comunicatiin lingua punjabiai quotidiani, alle tv ealle radio del paeseper avvisare che inquesto momento, quida noi <strong>non</strong> c’<strong>è</strong> lavoronelle campagne e c’<strong>è</strong> <strong>il</strong>rischio che i viaggi dellasperanza si trasforminoin drammi dellapovertà.CASTELLI ROMANI«Nel mio centro sportivo ho un collab<strong>ora</strong>toreindiano da vent’anni – dichiara a <strong>il</strong> Caff<strong>è</strong> <strong>il</strong> Sindacodi Velletri Fausto Servadio – con cui ho unosplendido rapporto. Ma senza buonismi o falseipocrisie posso dirle che gli indiani sono esattamentecome gli altri uomini: tra loro c’<strong>è</strong> la bravapersona e quella …meno brava!». Numerosaanche nella zona dei Castelli, la comunità indiana<strong>è</strong>, comunque, statisticamente tra le <strong>più</strong> pacifiche.«E aggiungerei sfruttate – conclude <strong>il</strong> Sindaco– specialmente da chi vorrebbe poi farli sparirela sera, magari perché disturbato dalla lorovista passeggiando sul Corso del paese!».«La comunità indiana <strong>è</strong> stata probab<strong>il</strong>mentela prima a radicarsi sul territorio di Anzio– afferma <strong>il</strong> sindaco della città portuale LucianoBruschini –: oltre vent’anni fa, infatti, hocelebrato diverse unioni civ<strong>il</strong>i tra indiani editaliane». Tra gli oltre 4.000 stranieri residenti,circa l’8 % della popolazione, prevalgonoi rumeni (16,1%), seguiti dai bulgari (11,8%)e dagli indiani (10,8%). Impiegati soprattuttonelle serre (mentre a Lavinio una folta comunitàpakistana <strong>è</strong> dedita al commercio), la comunitàindiana <strong>è</strong>, secondo <strong>il</strong> Sindaco Bruschini«di gran lunga la <strong>più</strong> pacifica e laboriosa,ed io stesso partecipo volentieri alle feste tradizionalicui mi invitano annualmente».DA DOVE VENGONOLa maggior parte vienedal Punjab, regioneagricola indiana«Sfruttati e scansati… quanta ipocrisia!»LITORALE ROMANOIndiaCOLDIRETTI«Ma sonoindispensab<strong>il</strong>i!»Gli indiani sono in forte crescitatra i 98.000 lav<strong>ora</strong>tori agricoli italianiextra UE e rappresentano la secondacomponente etnica dopo glialbanesi e prima dei marocchini. «Laloro presenza <strong>è</strong> essenziale per losvolgimento delle attività agricole edell’allevamento, e rappresenta unaricchezza per lo sv<strong>il</strong>uppo della nostraagricoltura», afferma DanielaSantori, Presidente Coldiretti Latina.Due anni fa, in seguito ad un’ azionedella Coldiretti pontina, raccontala Presidente, gli indiani sono staticompresi nelle quote del DecretoFlussi lav<strong>ora</strong>tori agricoli extra-comunitaristagionali cheogni anno viene emanatodal Governo. «Primane erano esclusi –,afferma Santori - provocandosul territorioprovinciale la presenzadi un numero ancor <strong>più</strong>alto di clandestini».DANIELA SANTORIPresidenteColdiretti LatinaFAUSTO SERVADIOSindaco di VelletriCi sono da sempre. E sono i <strong>più</strong> pacificiLUCIANO BRUSCHINISindaco di Anzio

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