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Ruolo dell'ecografia nella diagnosi e nel follow-up delle lesioni ...

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G.I.O.T. 2004;30:159-166<strong>Ruolo</strong> dell’ecografia <strong><strong>nel</strong>la</strong> <strong>diagnosi</strong> e <strong>nel</strong> <strong>follow</strong>-<strong>up</strong> <strong>delle</strong> <strong>lesioni</strong> muscolaripost-traumatiche in giovani sportiviRole of sonography in <strong>diagnosi</strong>s and <strong>follow</strong>-<strong>up</strong> of post-traumatic muscle lesionsin young playersG.P. Fa<strong>nel</strong>liC. ValentiniA. PaonessaM. Galluzzo 1M. Atzori 1F. GiovagnorioDipartimento di ScienzeRadiologiche, Universitàdi Roma “La Sapienza”,Policlinico “Umberto I”, Roma.1Servizio di Radiologia,Azienda Ospedaliera“S. Camillo-Forlanini”, RomaIndirizzo per la corrispondenza:Dott.ssa G.P. Fa<strong>nel</strong>liVia G. Rondinini 7 A/600159 RomaE-mail: glo.fan@libero.itRicevuto il 4 febbraio 2004Accettato il 25 agosto 2004RIASSUNTOScopo. Illustrare la posizione di rilievo dell’indagine ecografica <strong><strong>nel</strong>la</strong> <strong>diagnosi</strong> e <strong>nel</strong>monitoraggio a breve e a lungo termine <strong>delle</strong> <strong>lesioni</strong> muscolari traumatiche neglisportivi.Materiali e metodi. 39 giovani sportivi con lesione muscolare traumatica sono statisottoposti a monitoraggio ultrasonografico a 24 h, 48 h dall’evento traumatico e rivalutatiad una, due settimane, un mese e due mesi.Risultati. L’ecografica mostrava in fase acuta, una lesione di I grado in 15/39 sportivi,una lesione di II grado in 17/39, una lesione di III grado in 7/39. Il controllo aduna e a due settimane mostrava un lieve miglioramento principalmente <strong>nel</strong>le <strong>lesioni</strong>di I e II grado. Il controllo ad un mese dimostrava completa risoluzione dei reperti intutte le <strong>lesioni</strong> di I e II grado. Nelle <strong>lesioni</strong> di III grado in 5/7 casi si osservava unriassorbimento dell’ematoma; in 2/7 pazienti permaneva un’alterazione strutturaledel muscolo con scarso riassorbimento dell’ematoma. Nel controllo a 2 mesi si ottenevala normalizzazione dei reperti dei primi 5/7 pazienti ed esiti traumatici nei 2/7,con deformazione del profilo muscolare.Discussione e conclusioni. L’ecografia riveste un ruolo fondamentale <strong><strong>nel</strong>la</strong> <strong>diagnosi</strong><strong>delle</strong> <strong>lesioni</strong> muscolari, permettendo di identificarle in fase precoce, tanto da consentireun adeguato trattamento ed una rapida e completa guarigione.Parole chiave: lesione muscolare, ecografia muscolare, trauma muscolare, ematomaSUMMARYPurpose. To illustrate the important role of sonography in <strong>diagnosi</strong>s and monitoringof traumatic muscular lesions of players.Materials and methods. 39 players with history and clinical <strong>diagnosi</strong>s of traumaticmuscular lesion were monitored with sonography 24 h, 48 h, 1 week, 2 weeks, 1month and 2 months from the traumatic event.Results. Sonography showed, in the early stage, a I grade lesion in 15/39 patients, a IIgrade lesion in 17/39 patients, a III grade lesion in 7/39 patients. Evaluation 1-2 weekslater showed a slight improvement of the sonographic appearance mainly in I and IIgrade lesions. Evaluation 1 month later showed a complete resolution of the findingsin all the I and II grade lesions. As for III grade lesions, in 5/7 patients the hematoma159


<strong>Ruolo</strong> dell’ecografia <strong><strong>nel</strong>la</strong> <strong>diagnosi</strong> e <strong>nel</strong> <strong>follow</strong>-<strong>up</strong> <strong>delle</strong> <strong>lesioni</strong> muscolari post-traumatiche in giovani sportividisappeared; in 2/7 patients the muscle remained structurallyalterated with a scarce reabsorption of thehematoma; two months from the trauma the alteration disappearedin the first 5 patients, while in the last 2 patientsalterations of the muscular outline were still visible.Discussion and conclusion. Sonography proved to be areliable and accurate technique in the <strong>diagnosi</strong>s and evaluationof traumatic muscular lesions.Key words: muscle lesion, muscle sonography, muscleinjury, hematomaINTRODUZIONELa lesione muscolare è un evento patologico molto frequente<strong><strong>nel</strong>la</strong> pratica sportiva 1 2 e la porzione maggiormentecolpita risulta essere la giunzione muscolo-tendinea,data la sua minore resistenza.La patologia muscolare traumatica comprende diversi tipidi danno: si parla di contusione in caso di trauma direttoe di contrattura, stiramento, strappo e rottura, in caso ditrauma indiretto.Molto frequente è il caso, documentato anche <strong><strong>nel</strong>la</strong> nostracasistica, della rottura completa del muscolo retto femoralein corrispondenza del terzo medio-distale, riscontratafrequentemente in sport agonistici, quali il calcio 1 .È stata adottata la classificazione <strong>delle</strong> <strong>lesioni</strong> muscolarisecondo Reid 3 , che, a nostro parere, si distingue per completezzae semplicità.Le <strong>lesioni</strong> muscolari traumatiche possono pertanto esseredistinte in tre tipi:– tipo 1: lesione muscolare da esercizio fisico (doloremuscolare ritardato);– tipo 2: strappo, di cui si riconoscono tre gradi (I-lieve,II-moderato, III-severo) in base al numero di fibrecoinvolte fino alla completa rottura e la formazione diun ematoma di dimensioni sempre maggiori;– tipo 3: contusione, anch’essa distinguibile in I, II e IIIgrado.L’ecografia rappresenta una tecnica di indagine che negliultimi anni ha assunto un ruolo chiave <strong><strong>nel</strong>la</strong> <strong>diagnosi</strong> e <strong>nel</strong><strong>follow</strong>-<strong>up</strong> di queste <strong>lesioni</strong>, permettendo di identificarnecon precisione la sede e l’estensione 4 .Scopo di questo lavoro è di illustrare, attraverso la nostraesperienza, la posizione di rilievo dell’indagine ecografia<strong><strong>nel</strong>la</strong> <strong>diagnosi</strong> e <strong>nel</strong> monitoraggio a breve e a lungo termine<strong>delle</strong> <strong>lesioni</strong> muscolari traumatiche (prevalentementea carico dei muscoli della coscia) nei calciatori e di proporlacome tecnica di prima istanza.MATERIALI E METODISono giunti alla nostra osservazione 39 sportivi, di etàcompresa tra i 18 e i 25 anni con anamnesi e <strong>diagnosi</strong> clinicadi lesione muscolare traumatica, localizzata <strong><strong>nel</strong>la</strong>maggior parte dei casi a livello della coscia. In particolare25 dei soggetti esaminati praticavano a livello agonisticolo sport del calcio.La lesione era localizzata in corrispondenza del quadricipitefemorale, in particolare del retto femorale, in 20pazienti (51% circa), del bicipite femorale in 9 pazienti(23% circa), dell’adduttore in 8 pazienti (20% circa) delgrande gluteo in 1 paziente (3% circa) e del retto addominalein 1 paziente (3% circa).L’evento traumatico da meccanismo indiretto è statoriscontrato in 20 sportivi (51% circa), da meccanismodiretto nei restanti (49% circa). Tutti i soggetti si sonopresentati alla nostra osservazione il giorno seguente odue giorni dopo il trauma (fase acuta), per l’insorgere disegni e sintomi obiettivi, quali una tumefazione <strong><strong>nel</strong>la</strong> sededella lesione, un dolore vivo, localizzato, spontaneo eprovocato, una difficoltà o impossibilità a contrarre ilmuscolo traumatizzato.Tutti i pazienti sono stati sottoposti a monitoraggio ultrasonograficocon sonda small parts (7,5 MHz) da 24 h a 48h dall’evento traumatico (verificatosi <strong><strong>nel</strong>la</strong> maggior partedei casi durante il week-end) e rivalutati ad una, due settimanee un mese. Nei pazienti con <strong>lesioni</strong> di III grado èstato effettuato un ulteriore controllo a 2 mesi.L’esame ecografico è stato eseguito prima con il muscolointeressato in fase di rilassamento, successivamente in fasedi contrazione attiva del paziente o passiva, indotta dall’operatore,nei soggetti con rottura muscolare completa.L’esame ecografico doveva, dunque, documentare:– sede del danno;– dimensioni del danno;– rapporto tra dimensioni del danno e dimensioni delmuscolo.RISULTATIL’indagine ecografica mostrava in fase acuta, indipendentementedal meccanismo patogenetico (diretto o indi-160


G.P. Fa<strong>nel</strong>li, et al.retto), una lesione di I grado in 15/39 sportivi(38% circa), una lesione di II grado in17/39 (44% circa), una lesione di III grado in7/39 (18% circa).Le <strong>lesioni</strong> a carico del quadricipite femoralesi sono riscontrate di I grado in 8 pazienti(20% circa) (Fig. 1), di II grado in 9 pazienti(23% circa) (Fig. 4) e di III grado in 3pazienti (8% circa) (Figg. 6, 7); le <strong>lesioni</strong> delbicipite femorale di I grado si sono riscontratein 3 pazienti (8% circa), di II grado in 4pazienti (11% circa) (Fig. 3) e di III grado in2 pazienti (4% circa) (Fig. 8), mentre le<strong>lesioni</strong> a carico dell’adduttore sono risultatedi I grado in 3 pazienti (8% circa), di II gradoin 3 pazienti (8% circa) e di III grado in 2pazienti (4% circa), la lesione del retto addominaleera di I grado (2% circa) (Fig. 2),mentre quella del grande gluteo era di IIgrado (2% circa) (Fig. 5) (Tab. I).Il controllo ad una e a due settimane mostravaun lieve miglioramento del quadro ecograficoprincipalmente <strong>nel</strong>le <strong>lesioni</strong> di I e IIgrado, contestualmente al miglioramento delquadro clinico, con riduzione del dolore edella debolezza fisica.Il controllo ad un mese dimostrava completarisoluzione dei reperti in tutte le <strong>lesioni</strong> di I eII grado. Nelle <strong>lesioni</strong> di III grado in 5/7(71%) casi si osservava un riassorbimentodell’ematoma, con una modificazione strutturalee tendenza all’isoecogenicità; in 2/7(29%) pazienti permaneva un’alterazionestrutturale del muscolo con scarso riassorbimentodell’ematoma. Nel controllo a 2 mesisi otteneva la normalizzazione dei reperti deiprimi 5/7 pazienti ed esiti traumatici nei 2/7,con deformazione del profilo muscolare,associata a calcificazioni in 1 caso.Fig. 1. Scansione longitudinale del muscolo grande adduttore. Lesione di 3° tipo (contusione), I grado, in giovanecalciatore di 20 anni in seguito a traumatismo diretto (scontro).Il ventre muscolare appare diffusamente ipoecogeno per l’edema e la soffusione emorragica, senza evidenzadi interruzione della tipica struttura fibrillare iperecogena.DISCUSSIONELa lesione muscolare acuta è generalmenteprodotta da un meccanismo traumatico ditipo diretto o indiretto 5 : il primo è generalmentecausato da una noxa contundenteesterna in grado di determinare un’alterazio-Fig. 2. Scansione longitudinale del muscolo retto addominale. Lesione 2° tipo (strappo), I grado, in giovaneatleta di 22 anni con pregressa rottura dello stesso muscolo.Nella sede della nuova lesione si evidenziano aloni ipoecogeni di ampiezza variabile e lieve disorganizzazionestrutturale, secondari all’edema ed alla soffusione emorragica. L’area iperecogena adiacente,a margini irregolari, è da riferire ad esiti fibrotici della pregressa lesione.161


<strong>Ruolo</strong> dell’ecografia <strong><strong>nel</strong>la</strong> <strong>diagnosi</strong> e <strong>nel</strong> <strong>follow</strong>-<strong>up</strong> <strong>delle</strong> <strong>lesioni</strong> muscolari post-traumatiche in giovani sportivine anatomo-patologica che può variare dauna condizione di edema con soffusioneemorragica ad una contusione associata, omeno, a lacerazione di fibre ed eventualmentedella guaina muscolare; generalmente ilfocolaio di lesione è situato nei piani profondi6 e in prossimità del segmento scheletricosottostante.La lesione muscolare di tipo indiretto è attribuibilead un improvviso allungamento passivodel muscolo dovuto ad una trazionedurante la contrazione o ad una troppo rapidacontrazione a partire da una situazione dicompleto rilassamento muscolare; essa èsituata in piani più s<strong>up</strong>erficiali rispetto allalesione di tipo contusivo e raramente si complicacon la rottura della guaina 6 7 . Come giàprecedentemente accennato, in relazioneall’entità del danno, il trauma muscolareindiretto è distinto in contrattura, stiramento,strappo e rottura.Qualunque sia la modalità del trauma, ildanno anatomico riscontrabile è, quindi, unarottura di fibre muscolari, un loro distanziamentoe la comparsa di uno stravaso ematicoper concomitante rottura della rete vascolare 8 .In caso di rottura completa del muscolo, eseguendouna contrazione volontaria, si puòevidenziare la retrazione del moncone prossimale,che determina la comparsa di unasalienza seguita da un avvallamento cutaneo(ernia muscolare “falsa”), e la presenza di unematoma di discreta entità che può rimanereintrafasciale se non si associa coinvolgimentotraumatico dell’aponeurosi. In caso dilacerazione anche della guaina muscolare siassiste alla procidenza del ventre muscolareattraverso la breccia fasciale (ernia muscolare“vera”) 6 e alla migrazione dell’ematoma<strong>nel</strong>lo spazio interfasciale.Dal punto di vista clinico ed anatomopatologico,secondo la classificazione da noi utilizzata,la lesione muscolare di tipo 1 (doloremuscolare ad insorgenza ritardata) risultacaratterizzata da modificazioni metabolicheintracitoplasmatiche della struttura miofibrillaree mitocondriale; il connettivo di sostegnorimane integro 3 5 9 10 . La sintomatologiaFig. 3. Scansione longitudinale del muscolo bicipite femorale. Lesione muscolare di 2° tipo (strappo), II grado,in calciatore professionista di 21 anni.Il capo lungo del muscolo bicipite femorale appare di dimensioni aumentate, ad ecostruttura maggiormenteipoecogena, con parziale interruzione della trama fibrillare iperecogena e presenza di alcunearee ipo-anecogene da riferire a piccoli ematomi intramuscolari a livello della rottura parziale. La guainamuscolare appare integra.Fig. 4. Scansione longitudinale del muscolo grande adduttore. Lesione di 2° tipo, II grado, a carico del muscoloadduttore della coscia in calciatore di 18 anni.Sono evidenti l’interruzione parziale del disegno iperecogeno <strong>delle</strong> fibre, un’area anecogena centralecon alone ipoecogeno a margini irregolari, da riferire ad ematoma in formazione (l’esame ecografico èstato eseguito a meno di 24 ore dal trauma, in fase acuta), più piccole aree ipoecogene diffuse <strong>nel</strong> contestodel muscolo, da riferire a stravasi emorragici. La guaina muscolare non appare interessata.162


G.P. Fa<strong>nel</strong>li, et al.è costituita da lieve dolore muscolare, contratturae diminuzione della forza che duranoperò solo poche ore, il tempo necessarioaffinché il muscolo si adatti diventando maggiormenteresistente all’esercizio fisico. Sitratta dunque di un danno reversibile.Le <strong>lesioni</strong> di tipo 2 (strappo) e di tipo 3 (contusioni)vengono suddivise in gradi di seguitoriportati.Lesioni di I grado (lieve; danno strutturaleminimo), comprendenti lievi contusioni econtratture, piccoli stiramenti ed ematomi 910; sono caratterizzate da un danno reversibiledi poche fibre muscolari, che comporta unirrigidimento del muscolo interessato e unaesigua soffusione emorragica per rottura deicapillari. La sintomatologia dolorosa puòessere assente o modesta, in genere diffusa,avvertita durante l’attività sportiva o al terminedella stessa, ma non si riscontra né perditadi forza, né restrizione nei movimenti; laprognosi è, infatti, ottima con rec<strong>up</strong>ero totalein qualche giorno, riparazione anatomica erestitutio ad integrum 3 5 .Fig. 5. Scansione longitudinale del muscolo grande gluteo. Lesione di 2° tipo, II grado, in giovane atleta di 19anni.Interruzione parziale della tipica struttura fibrillare con presenza, in sede s<strong>up</strong>erficiale, di area di formaovoidale, ipo-anecogena, a margini regolari, da riferire ad ematoma. La guaina muscolare non appareinterrotta.Tab. I. Risultati relativi ai 39 sportivi esaminati, suddivisi per distretto muscolare e grado della lesione muscolare.N. pazienti (%) Muscolo interessato Grado lesione Casi (%)20 51,3% Quadricipite femorale I 8 20,5%II 9 23,1%III 3 7,7%9 23,1% Bicipite femorale I 3 7,7%II 4 10,3%III 2 5,1%8 20,5% Adduttore I° 3 7,7%II 3 7,7%III 2 5,1%1 2,6% Retto addominale I 1 2,6%II - -III - -1 2,6% Grande gluteo I - -II 1 2,6%III - -163


<strong>Ruolo</strong> dell’ecografia <strong><strong>nel</strong>la</strong> <strong>diagnosi</strong> e <strong>nel</strong> <strong>follow</strong>-<strong>up</strong> <strong>delle</strong> <strong>lesioni</strong> muscolari post-traumatiche in giovani sportiviLe <strong>lesioni</strong> di II grado (moderato; entitàdel danno variabile) si manifestanocon il danneggiamento irreversibile diun maggior numero di fibre muscolarie con raccolte ematiche del diametroinferiore ai 3 cm 3 5 9 10 ; in alcuni casi sipuò apprezzare palpatoriamente unnodulo in corrispondenza del punto dilesione. Il dolore è intenso, vivo, tipo“scossa”, ben localizzato e può essereaccompagnato da modesta riduzionedella forza ed impotenza funzionaleprecoce. La prognosi è buona purché sirispetti un periodo di ridotta o nulla attivitàsportiva.Le <strong>lesioni</strong> di III grado (severo; rotturacompleta) si manifestano con ematomie rotture muscolari di notevoleentità, disinserzioni muscolo-tendinee,contusioni con notevole lacerazionedi fibre 9 10 . Si tratta di un dannoirreversibile che coinvolge un grannumero di fibre muscolari, tanto dadeterminare l’interruzione anatomicaparziale o totale del muscolo e deicapillari che vi decorrono all’interno,con precoce comparsa di un’infiltrazioneematica e, a distanza di 2-3 giorni,per il confluire di queste aree, di unvero e proprio ematoma. Il dolore inquesti casi è molto intenso, violento,con sensazione di “strappo” o, in particolare<strong>nel</strong>le <strong>lesioni</strong> del retto femorale,di tipo crampiforme. La forza e lafunzionalità muscolari sono gravementecompromesse tanto da imporreuna immediata sospensione dell’attivitàsportiva. La prognosi è riservataper quanto riguarda il rec<strong>up</strong>ero diun’attività sportiva di tipo agonisticoe richiede eventualmente l’aspirazionedell’ematoma o l’intervento chirurgicoai fini di un più rapido rec<strong>up</strong>erofunzionale e mesi di osservazioni datala frequenza di complicazioni.I tempi di convalescenza variano daidieci ai cinquanta giorni e più, in basealla gravità del danno.Fig. 6. Scansione longitudinale del muscolo vasto laterale. Lesione muscolare di 2° tipo, III grado, in uno sportivo di 25anni.Si evidenzia perdita completa della tipica struttura lineare e parallela iperecogena <strong>delle</strong> fibre muscolari per rotturatotale del muscolo, con associate due aree anecogene con spots iperecogeni interni e rinforzo di parete posterioreda riferire ad ematomi con coaguli ematici interni. Concomitano altri aloni ipo-anecogeni adiacenti all’ematomadovute a stravasi ematici (esame eseguito a 48 ore dal trauma). La guaina appare conservata. La sede s<strong>up</strong>erficialedella lesione conferma le caratteristiche del traumatismo di tipo indiretto.Fig. 7. Scansione longitudinale del muscolo retto femorale. Lesione di 3° tipo (contusione), III grado, in calciatore professionistadi 23 anni.Completa interruzione del pattern fibrillare con formazione di un’ampia area anecogena (ematoma) a marginilobulati, <strong>nel</strong> contesto del ventre muscolare lesionato, che appare di dimensioni aumentate e ad ecostruttura diffusamenteipoecogena per la concomitante presenza di edema e aree di soffusione emorragica. Non si associa rotturadella guaina.164


G.P. Fa<strong>nel</strong>li, et al.Dal punto di vista ecografico, <strong><strong>nel</strong>la</strong> lesione di tipo 1 nonsi hanno riscontri ecografici 3 .Nelle <strong>lesioni</strong> di tipo 2 e di tipo 3, i reperti ecograficiappaiono sovrapponibili per <strong>lesioni</strong> di pari grado: <strong>nel</strong>le<strong>lesioni</strong> di I grado l’edema e la soffusione emorragicadeterminano l’aumento di volume del muscolo stesso euna maggiore accentuazione della trama ipoecogena conlieve disorganizzazione strutturale, oppure possono evidenziarsiaree ipoecogene più o meno ampie senza segnidi disorganizzazione strutturale, o ancora piccoli ematomivariamente disseminati ma non s<strong>up</strong>eriori a qualchemillimetro, fino ad immagini di addensamenti iperecogenidiffusi 2 5 (Figg. 1, 2).Nelle <strong>lesioni</strong> di II grado si evidenzia una maggiore disorganizzazione<strong>delle</strong> fibre muscolari, con interruzione deldisegno specifico associato ad un ematoma di discretaentità che in fase precoce, per l’infarcimento emorragico,appare iperecogeno; in seguito all’emolisi progressivadiviene ipoecogeno o addirittura anecogeno con rinforzodi parete posteriore 2 5 6 11 (Figg. 3, 4, 5).Nei giorni successivi al trauma (generalmente a partiredal quarto giorno) la raccolta assume un aspetto similcisticocon all’interno aree iperecogene fluttuanti e diforma irregolare dovute a coaguli e aframmenti necrotici di tessuto muscolare6 11 . Infine, a 1-2 mesi dal trauma,in caso di completa guarigione, si ha ilritorno alla normale ecogenicità o, seesita una fibrosi cicatriziale del tessutomuscolare circostante, il permaneredi un’area iperecogena a margini sfumati.Nelle <strong>lesioni</strong> di III grado si evidenzial’interruzione parziale o completa delmuscolo circondata da un ampio ematoma,che presenterà, a parte ledimensioni, le stesse caratteristicheecografiche <strong>delle</strong> <strong>lesioni</strong> di II grado(Figg. 6-8). I due monconi presentanomargini frastagliati e irregolari, esporgendo all’interno dell’ematoma,determinano la comparsa del segno “abatacchio di campana” <strong><strong>nel</strong>la</strong> scansionilongitudinali 5 10 . Nel caso in cui siaccompagni anche rottura <strong>delle</strong> guainemuscolari, l’ematoma sarà interfascialeed assumerà una forma affusolatapiuttosto che rotondeggiante.La presenza dell’ematoma è perciò indice di rotturamuscolare parziale o completa. Il periodo migliore perevidenziarlo è tra la 2 h e la 48 h dal trauma: prima della2 h, infatti, è ancora in formazione, dopo la 48 h può averinfiltrato completamente il muscolo 12 .Complicanze di <strong>lesioni</strong> muscolari non adeguatamente etempestivamente trattate sono 1 6 10 12 13 :– le recidive;– le falde fluide intermuscolari;– le pseudocisti muscolari;– le fibrosi post-traumatiche;– le ossicalcificazioni intramuscolari circoscritte.Di qui la necessità di una <strong>diagnosi</strong> precoce, ottenuta grazieall’ecografia che permette di determinare la presenza,11 12 14-la localizzazione e la severità del danno anatomico16. Inoltre questa è l’unica metodica che attualmente permettelo studio di un muscolo in fase dinamica, di contrazioneisometrica e di contrazione isotonica 4 8 17 . In peculiarisituazioni può essere opportuna anche una valutazionedella dinamica del muscolo di tipo passivo (allungamentoe accorciamento del muscolo non volontaria macausata dall’operatore). Le manovre dinamiche di unmuscolo, sia attive che passive, consentono da un lato loFig. 8. Scansione longitudinale del muscolo bicipite femorale. Lesione di 2° tipo, III grado in giovane calciatore di 20 anni.Rottura completa del muscolo con presenza di un’ampia area anecogena (ematoma) a carico del capo breve, amargini sfumati, con rinforzo di parete posteriore. La guaina muscolare appare conservata. L’ecografia in fase dicontrazione determina retrazione del moncone prossimale con comparsa di salienza <strong><strong>nel</strong>la</strong> sede della rottura riconoscibileanche all’esame obiettivo.165


<strong>Ruolo</strong> dell’ecografia <strong><strong>nel</strong>la</strong> <strong>diagnosi</strong> e <strong>nel</strong> <strong>follow</strong>-<strong>up</strong> <strong>delle</strong> <strong>lesioni</strong> muscolari post-traumatiche in giovani sportivistudio in varie situazioni comportamentali, dall’altro permettonoanche una facile e corretta individuazione deipiccoli muscoli poco demarcabili tra loro durante l’esamestatico.Dai dati presenti in letteratura e dai risultati da noi ottenuti,l’ecografia risulta una metodica di prima istanza<strong>nel</strong>lo studio del paziente con sospetto trauma muscolare.È un’indagine, infatti, rapida, accurata, permette di effettuareun bilancio spaziale e funzionale <strong>delle</strong> <strong>lesioni</strong>muscolari traumatiche, è di agevole esecuzione, non invasiva,economica e facilmente ripetibile, data la necessitàdi controllo nei giorni successivi al trauma (evoluzionedell’ematoma) 14-18 .Il monitoraggio ecografico a 15 giorni dal trauma consentedi evidenziare la tendenza o alla normale cicatrizzazionedel danno muscolare o alla diastasi dei monconicon la presenza di un ematoma che evolve in cisti sieroematicacon conseguente modifica del programma riabilitativo.Il controllo a circa 4 settimane dal trauma consentedi evidenziare il ripristino anatomico del muscolooppure la comparsa di complicanze che tendono ad evolverein esiti di traumi.L’indagine ecografica con studio dinamico (videoregistrazione),<strong><strong>nel</strong>la</strong> fase di contrazione muscolare, permettedi valutare meglio la lieve retrazione <strong>delle</strong> componentimuscolari dei distretti studiati 8 .L’ecografia, inoltre, permette di differenziare l’ematomapost-contusione (danno diretto), dall’ematoma secondarioa stiramento (danno indiretto): <strong>nel</strong> primo caso l’ematomaappare come raccolta circoscritta liquida o mista,mentre <strong>nel</strong> secondo l’ematoma assume un aspetto più diffuso11 .L’indagine ecografica può essere quindi impiegata senzarestrizione del <strong>follow</strong>-<strong>up</strong> terapeutico e <strong><strong>nel</strong>la</strong> valutazione<strong>delle</strong> eventuali sequele.La Risonanza Magnetica (RM) e la Tomografia computerizzata(TC) forniscono, sicuramente, un adeguato completamentodiagnostico, ma risultano utili solo in secondaistanza 2 7 13 16 17 . Infatti, la RM, pur avendo rivoluzionatolo studio dei muscoli, rimane una tecnica ad alto costo, dilimitata disponibilità, che necessita di un tempo elevatoper l’acquisizione dell’immagine e non permette di effettuareuno studio dinamico 4 .Dalla nostra esperienza l’ecografia riveste quindi unruolo fondamentale <strong><strong>nel</strong>la</strong> <strong>diagnosi</strong> <strong>delle</strong> <strong>lesioni</strong> muscolari,permettendo di identificarle in fase precoce, tanto daconsentire un adeguato trattamento ed una rapida e completaguarigione.BIBLIOGRAFIA1Saartok T. Muscle injuries associated with soccer. Clin SportsMed 1998;17:811-7.2Takebayashi S, Takasawa H, Banzai Y, et al. Sonographic findingsin muscle strain injury: clinical and MRI imaging correlation.J Ultrasound Med 1995;14:899-905.3Reid DC. Sports Injury Assessment and Rehabilitation. 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