Austropotamobius pallipes fulcisianus - Regione Umbria ...
Austropotamobius pallipes fulcisianus - Regione Umbria ...
Austropotamobius pallipes fulcisianus - Regione Umbria ...
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
BIOLOGIA E ECOLOGIA<br />
Il gambero d’acqua dolce vive 11-13 anni e può raggiungere una lunghezza massima di<br />
circa 12 cm. La riproduzione si verifica in autunno, da ottobre a novembre, periodo in cui i<br />
maschi ricercano attivamente le femmine che vengono rovesciate sul dorso con l’aiuto<br />
delle robuste chele; l’accoppiamento è spesso cruento. Il liquido seminale viene deposto<br />
all’altezza del terzo paio di arti toracici, cioè a livello dello sbocco degli ovidotti. Questo, a<br />
contatto con l’acqua, solidifica, formando una massa bianca lattiginosa (spermatofora) che<br />
si scioglie con l’emissione, insieme alle uova, di una sostanza particolare che consente la<br />
fecondazione. Dopo 2-4 settimane (in funzione della temperatura), le uova vengono<br />
emesse insieme ad una sostanza mucosa che, a contatto con l’ acqua, forma una pellicola<br />
elastica che consente l’ancoraggio delle uova alle appendici addominali della femmina che<br />
ripiegato l’addome, si nasconde in una tana scavata sotto i sassi dell’argine. L’incubazione<br />
dura tutto il periodo invernale (anche 5-7 mesi) e la schiusa è favorita dall’aumento di<br />
temperatura; alla schiusa le larve sono lunghe 8-9 mm, pesano circa 20 mg e sono diversi<br />
dall’adulto (larve 1° fase): presentano un cefalotorace sproporzionato e di colore rossoarancio<br />
per la presenza di tuorlo nel sacco vitellino, chele uncinate per l’ancoraggio ai<br />
pleopodi materni, telson non ancora completamente sviluppato e rostro ricurvo. La durata<br />
di questo stadio larvale è di circa 10 giorni dopo i quali si verifica la prima muta, in cui si<br />
verifica il riassorbimento del sacco vitellino; in questo stadio (larva 2° fase) il gambero<br />
misura 12 mm e pesa 35-40 mg. Dopo circa 2 settimane si verifica la seconda muta; in<br />
questo stadio (larva 3° fase) il gambero è praticamente identico all’adulto e misura circa<br />
12-13 mm, pesa 50 mg e si allontana da solo per cercare cibo. Il giovane gambero,<br />
durante la prima estate di vita, può sostenere fino a 5-6 mute fino a raggiungere, a<br />
settembre, il peso di 230 mg per 16-20 mm di lunghezza. L’età adulta e la maturità<br />
sessuale viene raggiunta verso i 3-4 anni di vita. Gli adulti subiscono una sola muta estiva.<br />
RUOLO ECOLOGICO: il gambero di fiume svolge un ruolo ecologico funzionale molto<br />
importante negli ecosistemi acquatici: è un generalista che converte detrito, periphyton e<br />
macrofite in biomassa utilizzabile dai predatori più grandi (prevalentemente Salmo trutta e<br />
Leucisus cephalus ma anche persico, anguilla, airone).<br />
In uno studio condotto in Inghilterra (su popolazioni della specie A. <strong>pallipes</strong>) si sono evoluti<br />
evidenziare i fattori che influenzano maggiormente la densità di popolazione dei gamberi. I<br />
risultati del monitoraggio hanno evidenziato che:<br />
1. il gambero si sviluppa solo dove non sono presenti suoi competitori alloctoni;<br />
2. la dimensione delle popolazioni è influenzata da: ripidezza degli argini; presenza di<br />
vegetazione ripariale e alberi; estensione delle radici nell’alveo fluviale,<br />
particolarmente di ontano, salice e nocciolo.<br />
STATUS DI CONSERVAZIONE<br />
La specie è considerata dall’ IUCN/WCMC globalmente minacciata; è inserita nell’allegato<br />
III della Convenzione di Berna e negli allegati II e IV della Direttiva “Habitat”.<br />
L’<strong>Austropotamobius</strong> <strong>pallipes</strong> <strong>fulcisianus</strong> era in passato fortemente diffuso nei tratti montani<br />
e pedemontani di tutti i corsi d’acqua ma è attualmente in grave declino a causa di diversi<br />
fattori come:<br />
-la modificazione dell’habitat dovuto a inquinamento dell’acqua, cui la specie è molto<br />
sensibile, sia di natura organica dovuti a scarichi fognari, che inorganica (scarichi<br />
industriali). A tali contribuisce anche l’uso di pesticidi e fertilizzanti. Inoltre, modifiche<br />
ambientali dovute a opere di sbarramento, quali dighe e briglie, cementificazioni degli<br />
argini, opere di drenaggio che sconvolgono la fisionomia naturale dei corsi d’acqua (e che<br />
non colpiscono solo il gambero);<br />
4