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Il trattamento delle fratture distali del femore - Giornale Italiano di ...

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A. Impagliazzo et al.the two groups, values were compared with statisticaltables.Results. The score mean value has been of 77.7 usingLISS system and 76.8 using the retrograd nail. Differencewas not statistically significant (p > 0.2).Conclusions. Results showed a similar impact on fracturesunion. Same complication (infection, malalignments)rate have been reported in both groups.Key words: <strong>di</strong>stal femoral fracture, LISS, retrogradenail, minimally invasive surgeryINTRODUZIONEL’evoluzione <strong>del</strong> metodo <strong>di</strong> <strong>trattamento</strong> <strong><strong>del</strong>le</strong> <strong>fratture</strong> <strong>di</strong><strong>femore</strong> <strong>di</strong>stale da sempre ha mirato al raggiungimento <strong>di</strong>due obiettivi: stabilità meccanica, finalizzata alla precoceripresa <strong>del</strong> movimento, e preservazione <strong>del</strong>la vascolarizzazione<strong>del</strong> focolaio, finalizzata a limitare al minimo idanni <strong>di</strong> trofismo derivati dall’atto chirurgico.La cura <strong>di</strong> queste <strong>fratture</strong> ha subito negli anni una continuaevoluzione nel tentativo <strong>di</strong> ridurre il rischio <strong>di</strong> invali<strong>di</strong>tàpermanente, particolarmente grave considerando checolpiscono nella maggioranza dei casi soggetti giovani,maggiormente esposti a traumi ad alta energia.Attualmente l’uso <strong>di</strong> mezzi <strong>di</strong> sintesi invasivi come lalama placca, è stato abbandonato per l’avvento <strong>di</strong> mezzi<strong>di</strong> sintesi minimamente invasivi: la placca LISS e il chiodoretrogrado.Numerosi stu<strong>di</strong> sono stati effettuati per valutare l’efficaciaclinica e biomeccanica 1-4 <strong>di</strong> questi due mezzi <strong>di</strong> sintesi,ma esistono pochissimi stu<strong>di</strong> che ne confrontino irisultati 5 .Per questo motivo abbiamo effettuato uno stu<strong>di</strong>o prospetticoal fine <strong>di</strong> confrontare gli outcomes <strong>di</strong> queste due tecniche.Per poter quantificare l’efficacia <strong>del</strong> <strong>trattamento</strong>, i risultatisono stati misurati tramite la scheda <strong>di</strong> valutazione <strong>di</strong>Neer-Grantham-Shelton, il ROM, controlli ra<strong>di</strong>ograficistandard, e calcolati i tassi <strong>di</strong> incidenza <strong>di</strong> infezioni e iritar<strong>di</strong> <strong>di</strong> consolidazione.MATERIALI E METODITra il gennaio 2002 e il maggio 2004 sono stati trattati 20pazienti affetti da frattura <strong>di</strong> tipo 33 secondo la classificazioneAO, presso la IV Unità Operativa Complessa <strong>del</strong>CTO <strong>di</strong> Roma, utilizzando queste due tecniche mininvasive.Dieci pazienti sono stati trattati con la placca LISS e irimanenti <strong>di</strong>eci con il chiodo retrogrado.Non c’è stata una selezione randomizzata pre-operatoria.La scelta <strong>del</strong> mezzo <strong>di</strong> sintesi è stata decisa dal chirurgoche avrebbe effettuato l’intervento; dotato <strong>del</strong>la medesimaconfidenza con queste due tecniche, per poter ridurreal minimo le variabili legate all’operatore.Si è cercato <strong>di</strong> selezionare due campioni <strong>di</strong> pazienti dallecaratteristiche simili, sebbene questa patologia sia pocofrequente. Al fine <strong>di</strong> evitare errori nella selezione dei soggetti,sono stati volontariamente scartati soggetti moltoanziani, nei quali l’osteoporosi avrebbe pregiu<strong>di</strong>cato unavalutazione critica dei risultati. Per lo stesso motivo, sonostati scartati soggetti in età pe<strong>di</strong>atrica.In seconda giornata post-operatoria, tutti i pazienti hannocominciato la riabilitazione con l’ausilio <strong>del</strong> Kinetec; ilcarico sull’arto operato è stato inizialmente parziale (nonpiù <strong>di</strong> 15 kg). <strong>Il</strong> carico pieno è stato concesso, solo quandole ra<strong>di</strong>ografie <strong>di</strong> controllo mostravano una sufficienteevoluzione <strong>del</strong> callo osseo.Non ci sono state, tra i due gruppi, <strong>di</strong>fferenze nel programmariabilitativo.I pazienti sono stati richiamati per un controllo dopo 6, 12e 24 settimane e ad un anno dall’intervento, utilizzandocontrolli ra<strong>di</strong>ografici e controlli clinici. Sono stati stu<strong>di</strong>atii sintomi quali dolore, sensazione <strong>di</strong> instabilità, parestesie,riduzione <strong>del</strong>la forza e i segni quali deambulazione,trofismo muscolare <strong>del</strong>la coscia, presenza/assenza <strong>di</strong>versamento articolare, accorciamento e/o rotazione, edovviamente il ROM.<strong>Il</strong> controllo ra<strong>di</strong>ologico <strong>del</strong> <strong>femore</strong> è stato eseguito in 2proiezioni: anteroposteriore e laterolaterale. Per una valutazioneoggettiva dei risultati è stato utilizzato lo score <strong>di</strong>Neer-Grantham-Shelton. <strong>Il</strong> punteggio totale (range 0-100) per ciascun paziente è stato ottenuto sommando ilpunteggio <strong>di</strong> ciascun parametro presente nella scheda:dolore, anatomia, funzione, esame ra<strong>di</strong>ografico, lavoro earticolarità. <strong>Il</strong> rilievo dei dati è stato effettuato a 12 mesidall’intervento chirurgico.Sono state, inoltre, valutate le eventuali complicanze<strong>del</strong>la consolidazione (ritardo e psudoartrosi), <strong>del</strong>l’asse <strong>di</strong>carico (varo/valgo, pro e recurvato) ed i <strong>di</strong>sturbi rotazionali,per i casi <strong>di</strong> maggiore rilevanza clinica sono statieffettuati controlli TAC, per la valutazione <strong>del</strong>la eventualemalrotazione.27

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