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corylus_01_2013web - CeFAS

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ecepimento della Direttiva 2009/128/CE, che istituisceun quadro per l’azione comunitaria ai fini dell’utilizzosostenibile dei pesticidi), tutti gli utilizzatoriprofessionali di prodotti fitosanitari dovranno applicarei principi generali della difesa integrata obbligatoriaa partire dal 1 gennaio 2<strong>01</strong>4. Di seguito verrannodiscussi questi criteri di intervento relativamente alleprincipali malattie del nocciolo; essi saranno integratida opportune precisazioni, osservazioni, e suggerimentidegli Autori, sulla base degli studi effettuati nell’ambitodella lotta integrata (Fabi e Varvaro, 2000; Fabiet al., 20<strong>01</strong>; Varvaro et al., 20<strong>01</strong>) e dell’epidemiologiarelativa alle colture del nocciolo (Fabi et al., 2003; Fabiet al., 2005; Lamichhane et al., 2<strong>01</strong>3) nel Viterbese.3. DIFESA INTEGRATA NEI CONFRONTIDELLE MALATTIE BATTERICHE DEL NOCCIOLONELL’AREALE DEL LAGO DI VICOPer quanto riguarda la NECROSI BATTERICA causata daXanthomonas arboricola pv. corylina, gli interventiagronomici consigliati sono l’eliminazione degli organiinfetti con le operazioni di potatura, la disinfezione degliattrezzi di potatura e dei tagli con solfato di rame ocon ipoclorito di sodio al 3%, la corretta effettuazionedi concimazioni ed irrigazioni equilibrate. Nel caso sidebba prendere in considerazione la necessità di effettuaretrattamenti con sostanze chimiche, si raccomandadi intervenire con prodotti rameici registrati sullacoltura contro la batteriosi. In particolare si raccomandanodue trattamenti effettuati alla caduta delle fogliee subito dopo la potatura; se necessario, effettuareun altro trattamento alla ripresa vegetativa o in seguitoalle gelate tardive primaverili (Lamichhane et al.,2<strong>01</strong>3). Le stesse operazioni possono essere considerateefficaci anche in presenza di MORIA DEL NOCCIOLO, causatada Pseudomonas avellanae. In questo caso, risultamolto importante effettuare anche opportune sistemazioniidraulico-agrarie volte ad assicurare un buondrenaggio al terreno. Per quanto riguarda la lotta chimica,in caso di attacco grave è necessario prevedere3 o 4 trattamenti con prodotti rameici o di sintesi registratisulla coltura, due dei quali autunnali (inizio cadutafoglie e metà caduta foglie) e gli altri alla ripresavegetativa. In caso di attacco lieve, invece, limitarsi a2 trattamenti, il primo alla caduta delle foglie e l’altroalla ripresa vegetativa. In ogni caso il trattamentodeve essere fatto quando sopraggiungono fattori predisponentil’infezione (es. gelate tardive primaverili ograndinate) (Balestra et al., 2004)4. DIFESA INTEGRATA ALLE MALATTIEFUNGINE DEL NOCCIOLO NELL’AREALEDEL LAGO DI VICOPer quanto riguarda le malattie fungine, la più diffusaè il MAL DELLO STACCO, causata da Cytospora corylicola.In questo caso gli interventi agronomico-colturaliconsigliati, efficaci anche sulle altre malattie del legno(CANCRO RAMEALE causato da Biscogniauxia mediterraneae/o Phomopsis sp. e “SLOW DECLINE”, il cui agenteeziologico è Fomitiporia mediterranea) (Pilotti et al.,2<strong>01</strong>0), prevedono la sostituzione dei vecchi impiantidebilitati, preferendo possibilmente l’allevamentomonocaule nei nuovi impianti, la pratica di concimazionie irrigazioni equilibrate, un’idonea sistemazionedel terreno (drenaggio) e la buona norma di bruciarei residui di potatura e le parti infette in tempi rapidi. Perquanto riguarda invece gli interventi chimici, essi si devonolimitare a trattamenti con prodotti rameici registratisulla coltura solo in caso di infezioni gravi, effettuatia fine estate ed alla ripresa vegetativa. E’ possibile, semprein fase di potatura, usare mastici addizionati con prodottifungicidi autorizzati per proteggere i tagli o le feritepiù ampie e profonde.Meno diffusi sono i MARCIUMI RADICALI causati da Armillariamellea e, ancor più raramente, da Rosellinia necatrix.Le principali cause predisponenti la malattia sonol’eccesso di umidità del substrato, il carattere fortementeargilloso del suolo, gli attacchi di roditori ed insetti terricolie i danni apportati all’apparato radicale ed al piedecon lavorazioni inadeguate. Le piante colpite da Armillariamellea (Fig. 1) presentano scarso vigore vegetativoe clorosi diffusa con susseguente appassimentoe disseccamento della chioma. Sotto la corteccia, a livellodegli organi colpiti, si possono facilmente osser-1.2<strong>01</strong>3 13

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