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Il Piano Unico di Utilizzazione Aziendale:uno strumento per certificarela produzione del noccioloEUGENIO STELLIFERI, Sindaco di Capraroladi realizzare un Piano Unico di Utilizzazione Aziendale (detto anche PUA), è nata non soltantoper far fronte ad un’esigenza imposta dalla Deliberazione Regionale 218 del 13.05.2<strong>01</strong>1, ma anche perL’ideafornire agli agricoltori della zona un valido strumento per poter pianificare, ottimizzare e soprattutto“certificare” la coltivazione del nocciolo che da tempo si distingue in Italia e nel Mondo per l’elevata qualità delprodotto e per l’alta specializzazione degli operatori del settore.Questo strumento oggi, si rende più che mai utile ed indispensabile, in quanto è in grado in maniera chiara edinequivocabile, di smentire quelle voci male informate, che accusavano il mondo agricolo caprolatto come la principalecausa di un’alterazione delle acque del Lago di Vico.Sicuramente l’agricoltura è stata nel passato una tra le tante cause che hanno peggiorato la qualità delle acque dellago di Vico, ma ritengo che oggi si possa parlare tranquillamente di un’agricoltura molto più specializzata e all’avanguardia,molto diversa rispetto a quella praticata 30-40 anni fa che, per necessità o mancanza di mezzi adeguati,veniva effettuata, come nel resto del Mondo, con principi attivi di sintesi e tecniche colturali che hanno comportatoripercussioni negative sull’ambiente.Oggi dobbiamo assolutamente evitare l’eutrofizzazione delle acque del Lago di Vico, ed infatti la costante attenzionee l’elevata specializzazione degli agricoltori locali che ricorrono all’applicazione di tecniche molto più efficienti,vanno proprio verso questa direzione.In questo contesto il PUA diventa uno strumento indispensabile per la continuazione e l’affermazione di questatendenza. Il Piano di Utilizzazione infatti non ha la pretesa di stravolgere le pratiche agronomiche svolte sul nocciolo,frutto di anni di esperienza, dedizione, fatica e duro lavoro di chi oggi vanta un prodotto ritenuto fra i miglioridel settore, in quanto gli agricoltori stessi, presa coscienza del problema, da tempo hanno adottato misureper ridurre gli effetti negativi sulle acque del Lago di Vico.Con questo progetto inoltre il Comune di Caprarola ha reso possibile una concertazione tra Associazioni di Produttorie Tecnici esperti nel settore e nella ricerca, per fornire un Piano di Utilizzazione ad ogni azienda che operaall’interno della caldera del Lago di Vico, in modo da poter abbattere vertiginosamente i costi che, altrimentiavrebbero dovuto sostenere i singoli agricoltori, se costretti a redigere il Piano autonomamente.Altro obiettivo molto importante è quello di rendere il Comune di Caprarola un valido punto di riferimento nonsolo per gli agricoltori, ma anche per chi non conosce il settore agricolo, in quanto, grazie al contributo offertodall’Università degli Studi della Tuscia e da altre strutture associative di produttori, sarà possibile fornire, comein questo caso, un approfondito materiale informativo.1.2<strong>01</strong>3 7

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