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Emendamenti, maxi-emendamenti e questione di fiducia nelle ...

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particolarmente intenso, protrattosi per 38 sedute svolte in 37 giorni – il Presidente del consiglioDe Gasperi motiva tale scelta in parte sulla base delle “ragioni <strong>di</strong> calendario”, legate all’ormaiprossimo scioglimento “naturale” della Camera, in attuazione dell’art. 61 Cost., in parte sullabase dell’importanza del <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge, che mira a facilitare “il funzionamento del sistemaparlamentare e quin<strong>di</strong> a consolidare il regime democratico” 118 .Si tratta in assoluto del primo caso <strong>di</strong> posizione della <strong>questione</strong> <strong>di</strong> <strong>fiducia</strong> in quel ramo delParlamento e l’eccezionalità della procedura è riconosciuta dallo stesso presidente del consiglio,il quale si richiama espressamente a “circostanze straor<strong>di</strong>narie e particolari” che “rendono oggitale proce<strong>di</strong>mento inevitabile” 119 . Peraltro, le conseguenze procedurali <strong>di</strong> questa <strong>di</strong>chiarazionenon vengono subito definite: anzi, il presidente del Senato, Giuseppe Paratore, inquell’occasione, si limita ad una breve interruzione – evidentemente, concordata in anticipo conDe Gasperi 120 – nella quale precisa che “questo non rappresenta un precedente” 121 . E presentapoi, quin<strong>di</strong>ci giorni dopo, nell’impossibilità <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare una soluzione concordata, le proprie<strong>di</strong>missioni da presidente del Senato 122 .Occorre infatti la seduta cruciale, che si inizia, sotto la presidenza <strong>di</strong> Meuccio Ruini 123 , il 26marzo per concludersi, 77 ore dopo, il 29 marzo 1953, perché venga approvata, tra durissimecontestazioni al limite del tumulto in aula (e più volte al “tumulto” si richiama espressamentel’estensore del resoconto stenografico) 124 , una <strong>questione</strong> pregiu<strong>di</strong>ziale a prima firma deldemocristiano Giacinto Bosco, illustrata il 16 marzo 1953 125 , che proponeva <strong>di</strong> riconoscere alle<strong>di</strong>chiarazioni del presidente del consiglio la capacità <strong>di</strong> determinare la priorità su ogni altra<strong>questione</strong> dell’esame del <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge e l’idoneità ad escludere ogni or<strong>di</strong>ne del giorno,<strong>di</strong>visione od emendamento sullo stesso <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge 126 . Subito dopo, a conclusione <strong>di</strong>quell’infuocata e celebre seduta parlamentare, si procede alla contestatissima votazione finaledel <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge, che avviene per appello nominale (avendo il presidente Ruini ritenuto118 A.S., I legislatura, res. sten., 8 marzo 1953, p. 39263 s.119 Così ancora l’intervento <strong>di</strong> De Gasperi in A.S., I legislatura, res. sten., 8 marzo 1953, p. 39263: “il porre una<strong>questione</strong> <strong>di</strong> <strong>fiducia</strong> sul testo <strong>di</strong> un <strong>di</strong>segno <strong>di</strong> legge non appartiene certo alla procedura usuale”.120 In questo senso cfr. per tutti, anche sulla base della testimonianza <strong>di</strong> Giulio Andreotti, G. Quagliariello, La leggeelettorale del 1953, cit., p. 92.121 Cfr. A.S., I legislatura, res. sten., 8 marzo 1953, p. 39264.122 Benché ufficialmente motivate sulla base <strong>di</strong> ragioni <strong>di</strong> salute, le <strong>di</strong>missioni <strong>di</strong> Paratore, presentate il 23 marzo, sonopacificamente attribuite ai contrasti con il Governo: cfr., tra gli altri, G. Quagliariello, La legge elettorale del 1953, cit.,p. 95 s. e M.S. Piretti, La legge truffa, cit., p. 112 s. (ove si dà conto delle <strong>di</strong>verse ricostruzioni della vicenda fornite daDe Gasperi e da Scelba).123 Sull’elezione <strong>di</strong> Ruini a presidente del Senato e sulla fine della sua carriera politica, che tale elezione comportò, cfr.G. Quagliariello, Ruini presidente del Senato, in Meuccio Ruini: la presidenza breve. Atti del convegno organizzato dalSenato della Repubblica a Roma il 26 maggio 2003, Rubbettino, Soveria Mannelli, 2004, p. 71 s.124 Nei “corsivi” degli stenografi vi è infatti ampia traccia del clima <strong>di</strong> quella seduta: vi si segnala, tra l’altro, che125 Cfr. A.S., I legislatura, res. sten., 16 marzo 1953, p. 39684 s.126 A.S., I legislatura, res. sten., 26 marzo 1953, p. 40778. Sul punto cfr., anche alla luce dei ricor<strong>di</strong> del Presidente delSenato Ruini, l’accurata riscostruzione <strong>di</strong> G. Quagliariello, La legge elettorale del 1953, cit., p. 104 s.35

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