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Processi di polimerizzazione - Treccani

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ASPETTI PROCESSISTICInumero <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>cali in particellapropagano insieme per un tempo t t, dopo <strong>di</strong> che ha luogo laterminazione e, come in<strong>di</strong>cato in fig. 9, la particella torna nellasituazione iniziale <strong>di</strong> assenza <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>cali. Trattandosi evidentemente<strong>di</strong> un processo perio<strong>di</strong>co, si può valutare il valore me<strong>di</strong>odel numero <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>cali per particella, n¯, che, facendo riferimentoa un periodo del grafico in figura, è dato da[73]210t eτ + 2τe tn =2τ+ τettempofig. 9. Numero <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>cali in una particellain funzione del tempo.t et tA causa della <strong>di</strong>mensione molto ridotta delle particelle <strong>di</strong>polimero, la cinetica <strong>di</strong> incontro dei due ra<strong>di</strong>cali è estremamenteelevata; ciò si riflette in un valore del corrispondentetempo caratteristico molto ridotto, cosicché t tt e, e la relazioneprecedente porta a[74] n¯ 0,5cioè me<strong>di</strong>amente in questo processo a ogni istante metà delleparticelle ha un ra<strong>di</strong>cale e cresce, mentre l’altra metà rimaneinerte.La seconda fase del processo, detta <strong>di</strong> crescita, è caratterizzatada una velocità globale <strong>di</strong> consumo del monomero, R p,che rimane sostanzialmente costante nel tempo. Tale andamentopuò essere giustificato analizzando il comportamento del monomero.Questo si trova inizialmente <strong>di</strong>sperso in forma <strong>di</strong> grossegocce all’interno della fase acquosa che, come visto precedentemente,rimangono sostanzialmente inerti e in minima partesolubilizzate in fase acquosa, che risulta infatti satura <strong>di</strong> monomero.Le particelle <strong>di</strong> polimero che si formano durante il processocontengono anch’esse monomero ed è in particolare questomonomero che partecipa alla reazione <strong>di</strong> <strong>polimerizzazione</strong>,essendo questo il luogo dove è preponderante la concentrazione<strong>di</strong> ra<strong>di</strong>cali. Poiché le specie monomeriche sono in generalescarsamente solubili in acqua, in questo sta<strong>di</strong>o del processo lamaggior parte del monomero è presente nelle gocce <strong>di</strong> monomeroe nelle particelle <strong>di</strong> polimero, che viene rigonfiato in proporzionidell’or<strong>di</strong>ne del 50% in volume. Il monomero vieneconsumato solo in queste ultime e si rende dunque necessarioun continuo trasporto del monomero dalle gocce (che dunqueagiscono come un serbatoio) alle particelle, dove viene consumato,attraverso la fase acquosa. Poiché entrambe le fasi <strong>di</strong>spersehanno rapporti superficie/volume estremamente elevati, ilfattore controllante del processo è la reazione <strong>di</strong> <strong>polimerizzazione</strong>e dunque la concentrazione <strong>di</strong> monomero si mantienecostante sia in soluzione acquosa che in particella e uguale aicorrispondenti valori <strong>di</strong> saturazione. La velocità con cui il monomeroviene trasportato all’interno <strong>di</strong> una particella può dunquet et et tessere valutata attraverso la velocità <strong>di</strong> consumo del monomeroall’interno della singola particella, R pp, che è data da[75] R = k M nVN Vpp p ppp Adove M pè la concentrazione <strong>di</strong> monomero in particella, V pilvolume <strong>di</strong> particella e il termine n¯(V pN) rappresenta la concentrazione<strong>di</strong> ra<strong>di</strong>cali in particella, dove N è il numero <strong>di</strong> Avogadro.È facile notare che, poiché il volume <strong>di</strong> particella si eliminanell’equazione [75], il termine R pptende a mantenersicostante in questo sta<strong>di</strong>o del processo, implicando che le particellecrescono con velocità sostanzialmente costante. Considerandoche il numero <strong>di</strong> particelle, N p, in questo sta<strong>di</strong>o è costante,se ne conclude che la velocità globale <strong>di</strong> <strong>polimerizzazione</strong>R pN pR ppè anch’essa costante.Lo sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> crescita del processo si estende fino al momentoin cui tutto il monomero contenuto nelle gocce iniziali vieneconsumato e le gocce spariscono dunque dal sistema. A questopunto inizia il terzo e ultimo sta<strong>di</strong>o, detto <strong>di</strong> consumo, duranteil quale il monomero in particella continua a essere consumatodalla reazione <strong>di</strong> <strong>polimerizzazione</strong> e, poiché non può piùessere rimpiazzato, la sua concentrazione M p<strong>di</strong>minuisce neltempo, al <strong>di</strong> sotto del valore <strong>di</strong> saturazione, M sat p, fino a esaurimentodella reazione.Dall’esame della cinetica del processo <strong>di</strong> <strong>polimerizzazione</strong>in emulsione emergono alcune caratteristiche che lo rendonoparticolarmente interessante ai fini applicativi, al <strong>di</strong> làdegli aspetti <strong>di</strong> controllo della temperatura precedentementemenzionati.In un processo classico <strong>di</strong> <strong>polimerizzazione</strong> ra<strong>di</strong>calica omogenea(inclusa la <strong>polimerizzazione</strong> in sospensione) in cui dominanole terminazioni bimolecolari, si è visto in precedenza chela velocità complessiva R p<strong>di</strong> consumo del monomero è data da[76] R = k MRp pmentre la lunghezza me<strong>di</strong>a delle catene è data, secondo la[45], dakMp[77] n = 2NkRtConfrontando tali relazioni si osserva che la velocità <strong>di</strong><strong>polimerizzazione</strong> e la lunghezza delle catene polimeriche sonolegate attraverso la concentrazione dei ra<strong>di</strong>cali. In particolareaumentando quest’ultima migliora la produttività del processoma si producono catene più corte. Risulta pertanto impossibileprodurre catene ad alto peso molecolare e avere contemporaneamenteun’elevata produttività.Questo legame non è presente nella <strong>polimerizzazione</strong> inemulsione a causa della presenza del fenomeno della segregazionedei ra<strong>di</strong>cali. Come appare infatti dalla <strong>di</strong>scussione fattanel contesto della fig. 9, nel caso <strong>di</strong> terminazioni bimolecolarimolto veloci, la catena polimerica ha un tempo <strong>di</strong> vita me<strong>di</strong>osostanzialmente uguale a t e, cioè il tempo che me<strong>di</strong>amente trascorretra l’entrata <strong>di</strong> due ra<strong>di</strong>cali in una particella. La lunghezzame<strong>di</strong>a delle catene così prodotte può dunque esserevalutata <strong>di</strong>videndo tale termine per il tempo caratteristico <strong>di</strong>ad<strong>di</strong>zione <strong>di</strong> un’unità monomerica, dato da t p1k pM p, ottenendocosì[78] n = k M τN p p edove il tempo caratteristico t eè proporzionale alla concentrazionedei ra<strong>di</strong>cali in fase acquosa e alla superficie della particellapolimerica. D’altro canto, utilizzando la relazione [75] si386 ENCICLOPEDIA DEGLI IDROCARBURI

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