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TIPOLOGIA E SINTASSI II: SINTAGMA VERBALE ... - grandionline.net

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<strong>TIPOLOGIA</strong> E <strong>SINTASSI</strong> <strong>II</strong>: <strong>SINTAGMA</strong> <strong>VERBALE</strong>, ADPOSIZIONALE ENOMINALE1. Parametri di indagine:a) ordine di verbo (V) e oggetto diretto (O)b) struttura del sintagma adposizionale: preposizioni (Pr) vs. posposizioni (Po)c) ordine di nome e genitivo nel sintagma nominale (NG vs GN);d) ordine di nome ed aggettivo nel sintagma nominale (NA vs AN).2. Tipi logicamente possibili:Svariate decine


3. Tipi effettivamente attestati tra le lingue del mondoCirca 18.Tuttavia, la maggior parte delle lingue parlate al mondo tende a concentrarsi intre tipi:VO, Pr, NG, NA ebraico, aramaico, arabo, berbero; masai; lingue polinesiane eprobabilmente altre lingue austronesiane; la maggior parte delle linguedel gruppo benue-congo incluse tutte le lingue bantu; la maggior partedel gruppo chad della famiglia camito-semitica; vietnamese, le linguetailandesi; ecc.OV, Po, GN, AN hindi, bengalese e altre lingue arie dell’India; armeno moderno;coreano, giapponese, molte lingue caucasiche; lingue dravidiche; ecc.OV, Po, GN, NA birmano, tibetano classico; la maggior parte delle lingueaustraliane.


Prima spiegazione possibile:Ordine dei costituenti nelsintagma verbale sintagma adposizionale sintagma nominalea. VO Pr NG, NAb. OV Po GN, AN( / NA)Tipo a.: testa-complementiTipo b.: complementi-testa


Ordine dei costituenti nelsintagma verbale sintagma adposizionale sintagma nominalea. VO Pr NG, NAb. OV Po GN, AN( / NA)Tipo a.: testa-complementiTipo b.: complementi-testaTipo a: testa-complementoItaliano (Indo-European, Romance)(S)VO (Luca) mangia la melaNA (Luca mangia) la mela rossaNG (Luca mangia) la mela di MarcoNrel (Luca mangia) la mela che Marco ha raccoltoPrep (Luca torna) a casa


Tipo b: complemento-testaOroqen (Manchu-Tungus)(S)OV ∫i əri t∫ɔmɔ araki-wa umt∫ajtu questo bicchiere liquore-O DIR bereTu hai bevuto questo bicchiere di liquoreAN ɔrɔbkun tə:tiwəbagnato abiti‘abiti bagnati’GN minŋi araki-wdi me liquore-1S‘il mio liquore’RelN bu: ugt∫i-rə-t∫ə-wun murinnoi cavalcare-REL-PRES-1P cavallo‘Il cavallo che noi cavalchiamo’Posp kɔ:kanmi dʒa:linbambini per‘per i bambini’


Seconda possibile spiegazione: la Branching Direction Theory (Teoria delladirezione della ramificazione). La coerenza tipologica nei costrutti checompongono i due tipi VO e OV è rigorosamente rispettata solo dai costituentiche hanno una struttura (micro)sintattica interna, cioè dai costituenti che, in unarappresentazione ad albero, esibiscano una ‘ramificazione’. Al contrario, icostituenti di tipo puramente lessicale (privi dunque di struttura sintattica) sonomeno propensi ad occupare rigidamente una specifica posizione.Inglese:(S)VO (Mary) eats an appleAN black dogNG (ma anche GN) (the) leader of the party (ma anche Anne’s bike)NRel the book that I readItaliano(S)VO il gatto insegue il topoART N il gattoNAgg (il) gatto belloAggN (il) bel gattoNSAgg (il) gatto molto bello*SAggN *(il) molto bello gatto


Non esistono tipi puriLingue VOIncoerenza nel sintagma nominale:- Svedese (Indoeuropean, Germanic, North, East):Verbo-Oggetto, Preposizioni, Genitivo-Nome, Aggettivo-Nome- Arapesh (Indo-Pacific, Torricelli, Arapesh):Verbo-Oggetto, Preposizioni, Genitivo-Nome, Nome-AggettivoIncoerenza anche nel sintagma adposizionale:- Zoque (Amerind, Northern Amerind, Penutian, Mexican, Mixe-Zoque):Verbo-Oggetto, Posposizioni, Genitivo-Nome, Aggettivo-NomeLingue OVIncoerenza nel sintagma nominale:- Kanuri (Nilo-Saharan, Saharan, Western, Kanuri):Oggetto-Verbo, Posposizioni, Nome-Genitivo, Nome-Aggettivo- Kunama(Nilo-Saharan, Kunama):Oggetto-Verbo, Posposizioni, Genitivo-Nome, Nome-AggettivoIncoerenza anche nel sintagma adposizionale:- Khamti (Austric, Austro-Tai, Daic, Li-Kam-Tai, Be-Kam-Tai, Lakkia-Kam-Tai, Kam-Tai, Southwestern):Oggetto-Verbo, Preposizioni, Nome-Genitivo, Nome-Aggettivo


Greenberg, J. H. (1976).Alcuni universali dellagrammatica con particolareriferimento all'ordine deglielementi significativi, inRamat, P. (a cura di), Latipologia linguistica, Bologna,Il Mulino, pp.114-154.


Il latino pompeiano: quando la diacronia spiega la sincronia


P. Ramat (1984): L’importanza di un esame delle iscrizioni pompeiane dalpunto di vista linguistico è evidente: abbiamo a che fare con uno dei piùchiari esempi di lingua parlata, all’interno di una tradizione linguistica a noinota quasi esclusivamente grazie a testi letterarii e nella quale il parlato ècomunque sempre filtrato attraverso la lingua di autori letterarii, da Plautoa Petronio.(Linguistica tipologica, Bologna, Il Mulino, p. 137).


Frase indipendente dichiarativa assertiva54 occorrenze di SOV (il 57% del totale);32 occorrenze di SVO (il 33% del totale, circa)5 occorrenze di OVS2 occorrenze di OSV1 occorrenza di VSO1 occorrenza di VOSSintagma nominale105 occorrenze di NA55 occorrenze di AN26 occorrenze di GN59 occorrenze di NGfrase relativa sempre posposta rispetto allatesta nominaleSintagma adposizionale1 occorrenza di posposizione (cum in mecum 'con me', ma lett. 'me con')preposizioni in tutti gli altri casi


Riepilogo:Sintagma verbale: l'oscillazione tra i principi ‘testa-complemento’ e ‘complementotesta’,pur favorendoleggermente il secondo, non produce un divario statisticamente significativo;Sintagma nominale: preponderanza del principio ‘testa-complemento’Sintagma adposizionale: piena affermazione del principio ‘testa-complemento’


Come spiegare questa incoerenza?a) il latino 'classico' può essere descritto come una lingua prevalentemente di tipoSOV (quindi a matrice ‘complementi-testa’), ma, soprattutto, come una lingua conordine non rigidoA. Zamboni (2000): Le grandi linee evolutive della transizione sono state ripresedalla speculazione recente, che ha focalizzato in particolare una precisaconcatenazione dei tre fenomeni capitali in gioco: il cambiamento dell’ordinelineare (da SOV a VSO ~ SVO), la perdita della flessione nominale e lo sviluppodell’articolo, fenomeno che sembra compensare o rimpiazzare lo scadimento deisegnali della dipendenza (ossia dei casi) con la valorizzazione della sequenzapragmatica Tema-Rema e dei meccanismi che l’esprimono […]. Per quantoriguarda il cosiddetto ordine libero del latino (ancorato peraltro ad uno schemapreferenziale di tipo (S)OV ossia orientato a sinistra) si ha l’evoluzione ad unprincipio costruttivo orientato o meglio ramificante a destra (di tipo VSO ~ SVO),grammaticalmente non discontinuo e tendenzialmente rigido(Alle origini dell’italiano, Roma, Carocci, pp. 92-93)


) le moderne lingue romanze adottano invece un ordine più rigido ed impieganocon pochissime eccezioni la strategia opposta, ‘testa-complementi’, tanto nelsintagma verbale, quanto nel sintagma nominale;Italiano, catalano, portoghese, francese, romeno: SVOSpagnolo: SVO, VSOc) nel latino pompeiano convivono le due strategie opposte: l’una, quellarispondente all’ordine OV, in fase di regresso; l’altra, esemplificata dall’ordine VO,in <strong>net</strong>ta ascesa e già pienamente affermatasi nel sintagma adposizionale e nellestrategie di relativizzazione


A. Zamboni (1990): Il cosiddetto ordine libero del latino, che si ritiene ancorato ad unoschema preferenziale di tipo (S)OV ossia orientato a sinistra, evolve verso unalinearizzazione destrorsa di tipo VO, prospettivamente rigida. La nuova tendenza, della qualealcuni ritengono di vedere documentazioni precoci nelle scriptae arcaiche (Plauto), affiora giàcomunque in epoca abbastanza alta: nelle lettere di Rustio Barbaro (sec. I-<strong>II</strong> d.C.) l’equilibriodegli schemi OV e VO è totto a favore del secondo quando O consta d’un sintagma pesante,che in posizioni preverbale appesantirebbe il ritmo della frase, mentre nelle lettere papiraceedi Claudio Terenziano a Claudio Tiberiano (da Karanís, 115-20 ca. d.C.) gli orientamenti adestra sono prevalenti. I documenti posteriori confermano su scala sempre più largaquest’andamento. La Peregrinatio Aetheriae (fine del sec. IV) inclina ad una <strong>net</strong>ta preferenzaper l’ordine VO quando appunto O è pesante ossia carico d’informazione (in particolare,quand’esso è seguito da una frase relativa oppure retto o determinato da altri complementi)[…]. Intorno ai secc. IV-V d.C. il fenomeno sembra ormai stabilmente acquisito, anche se lesue premesse debbono essere sensibilmente anteriori. Ma soprattutto vale la pena disottolineare che esso appare strutturalmente collegato ad altri tratti capitali del latino tardocome la perdita della flessione e lo sviluppo dell’articolo, che le analisi recenti interpretanocome una compensazione dello scadimento dei segnali della dipendenza lineare (ledesinenze della morfologia flessiva) con la valorizzazione della successione Tema-Rema(ossia dell’assetto pragmatico dell’enunciato) e dei segnali che servono ad esprimerla.(Alle origini dell’italiano, Roma, Carocci, pp. 101-102)d) quindi, le basi del grande slittamento tipologico che ha accompagnato la nascitadelle lingue romanze erano già saldamente poste nel I sec. d.C.

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