A Beautiful way to interface
Dispense del corso in Progettazione dei sistemi espositivi virtuali. Bienni in Light Design, Digital Video, Muesologia e museografia. Accademia di Belle Arti di Macerata. A.A. 2015/2016
Dispense del corso in Progettazione dei sistemi espositivi virtuali. Bienni in Light Design, Digital Video, Muesologia e museografia. Accademia di Belle Arti di Macerata. A.A. 2015/2016
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2x Ai Media Server (Avolites)<br />
12x Output 1024x768 + 1 servosistema<br />
Schermi mo<strong>to</strong>rizzati via DMX<br />
Luce architetturale<br />
Interfacciamen<strong>to</strong> da remo<strong>to</strong> per suppor<strong>to</strong> tecnico e aggiornamen<strong>to</strong> dei contenuti e playback<br />
au<strong>to</strong>matico dello show.<br />
L’esempio dell’Ulster Museum ci permette di analizzare due tecniche di proiezione mol<strong>to</strong><br />
diverse tra loro ed entrambe mol<strong>to</strong> ben riuscite. La prima riguarda l’immersività ottenuta<br />
attraverso gli schermi che coprono le quattro pareti per una riproduzione a 360°<br />
unitamente ad una spazializzazione del suono coerente, per quei contributi visuali che<br />
narrano mondi ricreati artificialmente in CG. La seconda è una proiezione che, al contrario,<br />
esce dal modulo della cornice per mettersi in relazione con gli oggetti esposti. La differenza<br />
tra lo schermo-gabbia e la simulazione ottenuta con la video mappatura sta proprio nella<br />
libertà della luce quale elemen<strong>to</strong> adattabile che permette alla superficie proiettata, in<br />
ques<strong>to</strong> caso gli oggetti al centro della scena, di apparire in una veste rinnovata e di<br />
esprimersi al visita<strong>to</strong>re attraverso informazioni inedite che ne accrescano il potere<br />
comunicativo e di conseguenza il senso di familiarità e di appartenenza.<br />
Paolo Rosa di studio Azzurro, sul libro Tracce, sguardi e altri pensieri a cura di Bruno di<br />
Marino, ci offre una testimonianza importante che descrive il passaggio dal modulo del<br />
cubo delle videoinstallazioni che ha rappresenta<strong>to</strong> tutta la prima parte della loro<br />
produzione, alla proiezione. Un passaggio fondamentale che sposta la ricerca del gruppo<br />
dall’estetica della forma all’estetica delle relazioni che mette in risal<strong>to</strong> le conseguenze che<br />
la forma produce.<br />
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