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Hermann Hesse, Il lupo della steppa. Titolo dell ... - Altrestorie.net

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e osservò: "Già, ha ragione lei. Anch'io sono vissuto astemio per<br />

molti anni e ho anche digiunato, ma in questo momento vivo sotto il<br />

segno <strong>dell</strong>'Acquario, segno tenebroso e umido".<br />

Scherzando su quest'allusione dissi che mi pareva inverosimile che<br />

proprio lui credesse nell'astrologia, ed egli riprendendo quel tono<br />

troppo gentile che talvolta mi offendeva replicò: "Giustissimo: anche<br />

in cotesta scienza non posso credere purtroppo".<br />

Lo lasciai là ed egli ritornò a casa solo molto tardi, ma aveva il<br />

solito passo e come sempre non andò subito a letto (avendo la camera<br />

vicina udivo tutto perfettamente), ma si trattenne ancora un'oretta<br />

nello studio con la luce accesa.<br />

Anche un'altra sera mi è rimasta impressa nella mente. Ero solo in<br />

casa, la zia era uscita, e udii suonare il campanello. Andai ad<br />

aprire e mi trovai davanti a una donna giovane e bellissima la quale<br />

mi chiese del signor Haller: allora la riconobbi: era l'originale<br />

<strong><strong>dell</strong>a</strong> fotografia appesa nella stanza di lui. Le indicai la porta e mi<br />

ritirai. Lei rimase là per poco e poi li udii scendere insieme e<br />

uscire conversando animatamente e scherzando. Rimasi molto stupito<br />

che l'eremita avesse un'amante e per giunta così giovane, elegante e<br />

bella, e tutte le mie ipotesi su lui e la sua vita ne furono<br />

sconvolte. Ma dopo meno di un'ora ritornò a casa, solo, con quel suo<br />

passo pesante e triste, salì faticosamente e passeggiò per ore e ore<br />

nella sua stanza in silenzio, proprio come un <strong>lupo</strong> in gabbia, e per<br />

tutta la notte fin quasi al mattino tenne la luce accesa.<br />

Della sua relazione non so niente e dirò soltanto che lo vidi<br />

un'unica volta ancora con quella donna in una via <strong><strong>dell</strong>a</strong> città.<br />

Andavano a braccetto e lui pareva felice; e notai con stupore quanta<br />

grazia infantile potesse avere quel suo viso solitario e tormentato,<br />

e capii la donna, capii anche la simpatia che mia zia provava per<br />

lui. Ma anche quella sera ritornò a casa triste e addolorato; lo<br />

incontrai sulla soglia di casa; come altre volte, aveva sotto il<br />

cappotto il fiasco che gli tenne compagnia per mezza nottata lassù<br />

nella sua tana. Mi fece pena: che vita era mai la sua, così<br />

sconfortata, sperduta e senza difese!<br />

Basta, abbiamo chiacchierato abbastanza. Non c'è bisogno di altre<br />

parole o descrizioni per far intendere che il <strong>lupo</strong> <strong><strong>dell</strong>a</strong> <strong>steppa</strong><br />

faceva la vita del suicida. Tuttavia non credo che si sia tolto la<br />

vita quando un bel giorno all'improvviso e senza prendere commiato,<br />

ma dopo aver pagato tutto quanto doveva, lasciò la città e scomparve.<br />

Non abbiamo avuto mai più sue notizie e conserviamo ancora alcune<br />

lettere che arrivarono per lui dopo la sua partenza. Non lasciò altro<br />

che il manoscritto al quale si era dedicato durante il suo soggiorno<br />

e che aveva offerto a me con poche righe dicendo che potevo farne<br />

quel che volevo.<br />

Non mi fu possibile controllare la realtà dei fatti narrati nel<br />

manoscritto di Haller. Non dubito che siano in gran parte opera di<br />

poesia, non già invenzione arbitraria ma tentativo di esprimere fatti<br />

spirituali profondamente vissuti, rappresentandoli sotto la veste di<br />

avvenimenti concreti. I fatti in parte fantastici nel racconto di<br />

Haller riguardano probabilmente l'ultimo periodo del suo soggiorno<br />

nella nostra città e non dubito che ci sia anche una parte di realtà,<br />

di cose avvenute. In quel periodo il nostro ospite aveva mutato<br />

aspetto e contegno, stava molto fuori di casa, talvolta notti intere,<br />

e non toccava più i libri. Le poche volte che ebbi occasione<br />

d'incontrarlo pareva più vivace e ringiovanito, talora persino<br />

allegro. Ma poco dopo per una nuova e grave depressione rimaneva a<br />

letto intere giornate senza chieder da mangiare, e in quell'epoca ci<br />

fu anche una lite violenta, anzi brutale con la sua amante riapparsa,<br />

lite che mise in subbuglio tutta la casa, e Haller il giorno dopo si<br />

scusò con mia zia.<br />

Certo, io sono convinto che non si è tolto la vita. E' ancora vivo,<br />

e in qualche luogo va trascinando le gambe stanche su e giù per le<br />

scale di case estranee, guarda i pavimenti lucidati e le araucarie

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