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Capitolo I Il TERRIToRIo Keti Lelo I.1 Sistema ambientale La provincia di Roma si estende su una superficie di 5.352 km 2 che copre quasi un terzo del territorio del Lazio. Confina a nord con la Provincia di Viterbo, a nord-est con la Provincia di Rieti, ad est con la Provincia dell’Aquila e la Provincia di Frosinone e a sud-est con la Provincia di Latina. Il limite a ovest è rappresentato dal Mar Tirreno. Il fiume Tevere, principale corso d’acqua della regione, con il suo fitto reticolo idrografico ha modellato la va sta pianura tufacea, formata dalla dispersione delle ce neri dei vulcani laziali. Due cordoni litoranei, che col legano le emergenze morfologiche di Ladispoli a nord e di Anzio a sud con il delta del Tevere, compongono la fascia costiera, che nell’ambito del territorio provincia le si estende per circa 130 km. Nella pianura tempo fa si estendeva l’Agro romano; storico circondario di approvvigionamento dell’Urbe rimase pressoché immutato fino a quando le esigenze di crescita della nuova capitale non sottoposero il territorio alla pressione di una inarrestabile espansione edilizia. La pianura dell’Agro è circondata dai rilievi di mode sta altitudine degli apparati vulcanici. A nord, al vulcano dei monti Sabatini, si affiancano a levante alcuni crateri minori. A sud-est, il vallo esterno dei Colli Albani, con oltre 10 km di diametro, è conservato a semicerchio solo nella metà orientale, sostituito nell’altra da nuovi crateri, riempiti dai laghi di Albano e di Nemi, mentre al centro emerge un cono complesso. A ridosso degli apparati vulcanici emergono rilievi calcarei più impervi e ripidi con cime e groppe superiori in genere a 1000-1200 m. Questa fascia orla dal lato tirrenico l’alto Appennino abruzzese, estendendosi fino alla Sabina e, nell’alto Lazio comprendendo i Monti Cor nicolani e Sabini, Prenestini, Ernici. Nel territorio pro vinciale si trova anche il Lago di Bracciano, primo per estensione, e situato nella parte a nord-ovest del distretto vulcanico sabatino (fig. I.1). Il territorio provinciale si suddivide in sette aree geografiche (cfr. fig. I.1): A) Litorale settentrionale e area Sa batina; B) Valle del Tevere e Sabina romana; C) Comune di Roma; D) Valle dell’Aniene; E) Castelli settentrionali, monti Prenestini e valle del Sacco; F) Castelli meridio nali e litorale meridionale. Le coperture del suolo, esse di mostrano un’articolazione concentrica rispetto all’area urbana di Roma (cfr. fig. I.2). I principali caratteri delle aree aperte naturali, seminaturali e agricole, si possono così riassumere: - aree agricole, situate principalmente nella piana dell’Agro romano; - colture permanenti, (in massima parte oliveti, frutteti e vigneti), situate nelle fasce pedecollinari dei monti Cornicolani e Lucretili nell’area della Sabina romana ad est del fiume Tevere, dei monti Prenestini e dei Castelli romani. Questi ultimi, caratterizzati da coltivazioni intensive con dense schiere di viti basse che si estendono sui fertili terreni tufacei e da alta densi tà insediativa, danno origine agli apprezzati vini dei Castelli romani; - le aree naturali, localizzate prevalentemente nelle parti più elevate e ripide dei monti della Tolfa, dei monti Lucretili, dei monti Simbruini e dei Castelli romani, sono composte di boschi e macchie (castagneti, cedui e querceti misti a cespugli di ginestre e di macchia sempreverde). Coinvolta in un processo di crescita che dura ormai 7
8 Figura I.1 - Morfologia del territorio provinciale. Elaborazione CRoMA, sulla base della carta tecnica regionale in scala 25.000, Regione Lazio (1990).
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