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FuoriAsse#17

Officina della cultura

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lema di un modello femminile, sono<br />

stati attribuiti.<br />

Attraverso una dettagliata analisi delle<br />

tre religioni monoteiste, Ebraismo, Cristianesimo,<br />

Islam, Giulia Galeotti indica<br />

quali sostanziali differenze sussistono<br />

nell’uso e nell’interpretazione del<br />

velo. Il velo, infatti, in base ai diversi territori<br />

e ai diversi contesti sociali e culturali,<br />

può esprimere senso di sottomissione<br />

o sentimento di disagio, rivendicazione<br />

o affermazione di identità.<br />

Giulia Galeotti guida alla scoperta del<br />

velo tramite l’interpretazione di importanti<br />

saggi sul tema, ma anche attraverso<br />

la lettura di romanzi – tra i quali<br />

Leggere Lolita a Teheran, un best-seller<br />

scritto da Azar Nafisi, e pubblicato in<br />

Italia dalla casa editrice Adelphi –, di<br />

testi poetici e di opere artistiche. Opere<br />

in grado di restituire al lettore particolari<br />

importanti sulla storia e sugli usi del<br />

velo, inteso come copricapo (allo scopo<br />

di preservare la donna), ma anche come<br />

accessorio alla moda. Di quest’ultimo,<br />

un esempio sono i foulard delle dive hollywoodiane.<br />

E se la lettura di alcuni testi<br />

è, per l’autrice, fondamentale affinché<br />

di una società diversa e lontana<br />

si possano cogliere anche le pieghe più<br />

sottili e le sfumature non sempre visibili,<br />

nell’immaginario del lettore tali letture<br />

diventano indispensabili per quella<br />

capacità che esse hanno di suscitare<br />

immagini.<br />

CA - Il velo. Significati di un copricapo<br />

femminile nasce dalla necessità di fare<br />

chiarezza o dalla necessità di raccontare -<br />

quale intricato rapporto si nasconde die<br />

tro ogni tipo di velo, di valore diverso a<br />

seconda delle culture?<br />

GG - Forse entrambe le cose. Oggi il velo<br />

è un tema costantemente e tristemente<br />

di attualità. Nell’immaginario collettivo,<br />

lo associamo solo alle donne islamiche,<br />

in positivo o in negativo che sia. Invece,<br />

il velo è patrimonio comune della civiltà.<br />

É sorprendente constatare come la prima<br />

traccia di velo femminile sia attestata<br />

in un documento legale assiro del XIII<br />

secolo avanti Cristo. Quindi, per le donne,<br />

la prassi di velare il capo fa parte del<br />

DNA della loro storia. Dall’India al Mediterraneo,<br />

è un’area estesissima quella<br />

che vede da millenni le donne con il capo<br />

coperto. La volontà di indagare questo<br />

indumento, dunque, nasce proprio<br />

dal voler capire cosa ci sia effettivamente<br />

dietro: perché il velo non è appannaggio<br />

esclusivo dell’Islam, ma fa parte<br />

della storia delle donne. E quindi della<br />

storia umana.<br />

CA - Tra i tanti fattori storici, politici,<br />

culturali, religiosi e sociali che hanno<br />

determinato l’uso del velo, quali ritiene<br />

siano fondamentali o comunque i più<br />

significativi per l’accettazione di quello<br />

che oggi viene rappresentato come il<br />

simbolo e l’emblema della sottomissione<br />

al mondo maschile?<br />

GG - Ritengo che oggi il dibattito intorno<br />

alla condizione islamica sia più articolato.<br />

C’è una parte dell’opinione pubblica<br />

che non considera il velo simbolo di sottomissione,<br />

ma simbolo di identità. Invece,<br />

se analizziamo la sua storia, non<br />

avremo nessuna difficoltà a dire che il<br />

velo, effettivamente, nasce con una fortissima<br />

connotazione misogina, cioè diventa<br />

l’emblema dell’idea della donna<br />

come essere da dover proteggere, come<br />

essere da dover controllare. Ed è molto<br />

importante constatare la presenza costante<br />

e comune del velo nelle tre religioni<br />

monoteiste: Ebraismo, Cristianesimo<br />

e Islam. Nelle tre religioni il velo è<br />

presente, seppure la sua prescrizione<br />

non figuri in nessuno dei testi sacri.<br />

Perché essa è frutto di un’interpretazione<br />

successiva: Ebraismo, Cristianesimo<br />

e Islam, infatti, non nascono con questa<br />

idea di sottomissione del femminile, ma<br />

è l’interpretazione misogina successiva<br />

dei testi sacri ad aver imposto alle don-<br />

FUOR ASSE<br />

15<br />

Redazione Diffusa

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