FuoriAsse#17
Officina della cultura
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sette raggi calcarei che regolano l’accesso<br />
all’acqua.<br />
(Giardino)<br />
Su una spiaggia di piccoli sassi, dorati<br />
e sonanti come monete, si affaccia il<br />
giardino, si accosta all’instabile piano<br />
salato, traendo coraggio dall’incombenza<br />
del bosco, dall’intrico di lecci, corbezzoli<br />
e mirti per sfidare l’abbaglio della<br />
risacca.<br />
Non so cosa lo renda più familiare se<br />
siano le tracce di calce sui tronchi del<br />
pero e dell’albicocco o la siepe che come<br />
una tenda protegge i primi passi fuori<br />
dall’uscio. Perché l’odore di casa non<br />
sfugga ad ogni soffio di vento e cascata<br />
di luce, è stata piantata una vite. La vite<br />
prende sole e in cambio offre un’ombra<br />
seminata di raggi. Sapide, allora, le<br />
foglie, i grappoli e ogni ora, persa ad<br />
Ustrine.<br />
*<br />
Licosa<br />
Cosa volge l’isola in musica, la tiene<br />
sospesa in un cerchio di note? La fa<br />
quasi parlare?<br />
Il mare e la riva si sono scostati appena,<br />
lasciando un’impronta colma di sassi,<br />
un orlo di schiuma e una coperta di<br />
verde.<br />
L’isola delle sirene è tanto vicina e precisa<br />
da farsi immagine, mappa, un’isola e<br />
il suo disegno, un asterisco di linee.<br />
Quanta geografia e quanto dilemma ci<br />
sono, perché un’isola diventi voce di<br />
terra di mare fino a farsi ascoltare?<br />
*<br />
Il mare delle isole è un mare della prossimità,<br />
un mare che chiude le terre in<br />
una collana di approdi concessi o rifiutati.<br />
*<br />
Phoros<br />
Flane, moglie di Nettuno, dalla stazione<br />
radio di Stari Grad offriva appuntamenti<br />
galanti ai comandanti cetnici della Kraijna.<br />
Era sempre lei la mente di uno<br />
scherzo, diretto contro gli ingombranti<br />
profughi dell’Erzegovina: aveva deciso di<br />
presentarsi con tutto il paese ad una<br />
festa danzante, indossando calzini bianchi.<br />
Secondo Nico sono tre le massime<br />
disgrazie che possono colpire i nuovi<br />
ricchi dell’Erzegovina, che il figlio non<br />
riesca ad iscriversi all’Università di Zagabria,<br />
che il telefono cellulare sia un<br />
duplex, che la moglie metta in lavatrice i<br />
calzini bianchi con il bucato colorato.<br />
*<br />
L’ira sorda delle isole: affogare a riva di<br />
vino; l’immensa ambizione di chi si è<br />
arenato; l’amore delle donne, magico<br />
filtro di Circe, trasforma i naviganti in<br />
porci.<br />
*<br />
Natura morta. Quando è di pesci è una<br />
contraddizione in termini. Non c’è nulla<br />
di più allusivo di un pesce che ha<br />
ancora addosso il freddo dell’oceano, il<br />
suo intatto turgore impietrisce maschi e<br />
femmine. Solo i pesci potevano essere<br />
moltiplicati (il pane serve e serviva per le<br />
lische).<br />
*<br />
Ieri sera, branchi di muggini avevano<br />
deciso di assaggiare l’aria. Se ne andavano<br />
in giro per il porto con la bocca a<br />
fior d’acqua.<br />
Sembra che lo facciano quando cambia<br />
il tempo. Informazione, fatta apposta<br />
per lasciare a bocca aperta i forestieri. Io<br />
credo che, invece, sia per pura curiosità.<br />
Qui, dicono che «gli uomini sanno<br />
pisciare in mare», gli è familiare come<br />
l’orto ai contadini.<br />
*<br />
Dol, “Valle”, risale per un tratto perpendicolarmente<br />
alla costa, poi si volge<br />
quasi a novanta gradi e prosegue sotto il<br />
castello di Skrip, che la primavera imbianca<br />
di mandorli in fiore.<br />
Dol è coltivata a vigna e produce un vino<br />
discreto. Prima di abbandonare la vista<br />
del mare, dà respiro a un piccolo borgo.<br />
FUOR ASSE<br />
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Riflessi Metropolitani