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TEST<br />
Yogurt alla fragola<br />
Si può mangiare<br />
dopo la scadenza?<br />
GLI ALIMENTI CHE DURANO Alcuni<br />
alimenti si possono mangiare anche dopo<br />
la scadenza: sono quelli che sull’etichetta<br />
riportano la scritta “da consumarsi<br />
preferibilmente entro” . Questi cibi sono<br />
ancora commestibili (a volte per mesi):<br />
mangiandoli non si va incontro ad alcun mal<br />
di pancia. Potrebbe invece risentirne<br />
gusto, aroma, colore e consistenza del<br />
prodotto. Anche l’apporto dei nutrienti<br />
potrebbe diminuire, ma il prodotto rimane<br />
comunque sicuro.<br />
A PROVA DI RESISTENZA Sulla<br />
confezione c’è scritto che “si<br />
mantiene fuori dal frigorifero fino<br />
a un massimo di quattro ore”. È<br />
vero? Abbiamo tenuto Yomino<br />
in condizioni estreme, a 30°C,<br />
per quattro ore e poi lo abbiamo<br />
analizzato in laboratorio.<br />
Tutto bene: lo yogurt è rimasto<br />
inalterato e i fermenti vivi in numero<br />
adeguato, nonostante il caldo.<br />
QUELLI NO Al contrario gli alimenti con<br />
l’indicazione “da consumarsi entro il” non<br />
vanno mangiati oltre la scadenza. Si tratta<br />
infatti di prodotti deperibili dal punto di<br />
vista microbiologico: si potrebbe creare un<br />
problema di sicurezza alimentare.<br />
IL BELLO DELL’ACIDITÀ Pur avendo come<br />
indicazione “da consumarsi entro il “ lo<br />
yogurt dura qualche giorno di più. Il motivo<br />
sta nella sua acidità: questa caratteristica,<br />
infatti, lo protegge dall’attacco dei batteri<br />
dannosi. Ma più ci si allontana dalla data di<br />
produzione, più diminuisce il numero di<br />
batteri vivi presenti. Lo yogurt può essere<br />
consumato anche dopo la scadenza, entro<br />
6-7 giorni. Attenzione però se il coperchio<br />
appare rigonfio: è sintomo di produzione di<br />
gas, meglio non rischiare e non<br />
consumarlo.<br />
OCCHIO ALLA REFRIGERAZIONE Lo<br />
yogurt può durare qualche giorno di più<br />
dopo la scadenza, ma la catena del freddo<br />
deve essere rispettata in tutte le sue fasi,<br />
dai banchi frigo della grande distribuzione<br />
al frigorifero di casa.<br />
cosa c’è dentro questa preparazione?<br />
Fragole, zucchero (lo troviamo ancora...)<br />
e altri ingredienti, come sciroppo di<br />
glucosio-fruttosio, pectina, amido,<br />
acido citrico come correttore di acidità<br />
e succhi concentrati vari, dal ribes nero<br />
al sambuco, fino alle barbabietole rosse<br />
per accentuare il colore dello yogurt. Per<br />
scegliere cosa acquistare, bisogna evitare<br />
di credere agli slogan sulle confezioni:<br />
piuttosto è fondamentale leggere la lista<br />
degli ingredienti. Più è semplice, meglio<br />
è. Attenzione poi a non confondersi<br />
sull’ingrediente principale (lo yogurt), che<br />
viene riportato in vari modi: per alcuni è<br />
solo yogurt; altri specificano tutti i tipi di<br />
fermenti contenuti nel vasetto. In realtà<br />
non cambia nulla. Nella nostra tabella -<br />
nella colonna “qualità degli ingredienti”<br />
- abbiamo valutato sia la percentuale<br />
di fragola presente nel vasetto sia gli<br />
ingredienti; abbiamo premiato i prodotti<br />
che hanno solo latte, fermenti, zucchero e<br />
penalizzato in modo proporzionale quelli<br />
che hanno uno o più ingredienti inutili.<br />
Un prodotto che ci ha deluso? Lo yogurt<br />
Frujo, che nella lista degli ingredienti<br />
dichiara di contenere “aromi naturali”: le<br />
nostre analisi di laboratorio dicono invece<br />
che l’aroma non è ottenuto dalla fragola,<br />
ma è un composto sintetico. Non va bene:<br />
chiediamo al produttore di essere più<br />
trasparente.<br />
Furosina, non va bene se è tanta<br />
La furosina è una sostanza che si forma<br />
durante il riscaldamento del latte: più<br />
questo procedimento è protratto,<br />
maggiore è la sua quantità nello yogurt. È<br />
vero che il trattamento termico serve - tra<br />
le altre cose - a sanificare il latte, ma se<br />
è troppo spinto (ad alte temperature) la<br />
perdita dal punto di vista nutrizionale è<br />
notevole. In questa prova gli yogurt del<br />
test se la cavano bene, ad eccezione di<br />
Coop Bio che merita un pessimo.<br />
Quello greco è diverso<br />
Molto apprezzato, lo yogurt greco è<br />
uno degli ultimi prodotti lanciati sul<br />
mercato. Che cos’ha di diverso rispetto<br />
a quello tradizionale? Non sono certo gli<br />
ingredienti di base a cambiare (si tratta<br />
sempre di latte con gli stessi fermenti<br />
lattici), ma il processo di produzione:<br />
lo yogurt greco viene filtrato; quello<br />
tradizionale no. Con questo procedimento<br />
si allontana una parte di liquido e<br />
la consistenza risulta più compatta.<br />
Questa corposità però comporta anche<br />
un aumento delle calorie. E i grassi?<br />
Sono tanti, ma non molti di più di quelli<br />
presenti negli yogurt bianchi tradizionali<br />
(comunque i più venduti sono quelli<br />
magri). Un’altra curiosità: non sempre<br />
lo yogurt greco viene dalla Grecia. Il<br />
richiamo al paese ellenico sulla confezione<br />
a volte viene usato esclusivamente per<br />
questioni di marketing: non è detto che<br />
la produzione avvenga in quei luoghi.<br />
L’origine può variare: molti sono prodotti<br />
in Francia e Austria per esempio.<br />
Per scoprirlo non bisogna basarsi su<br />
illustrazioni e disegni sulla confezione,<br />
si deve guardare il bollo ovale: le prime<br />
lettere della sigla (Fr, At, per esempio)<br />
identificano il paese in cui si trova lo<br />
stabilimento di produzione.<br />
44 <strong>Altroconsumo</strong> 305 • luglio-agosto <strong>2016</strong><br />
www.altroconsumo.it