07.09.2016 Views

magazine settembre 2016 definitivo

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L’Editoriale<br />

di Carlo Cagnetti<br />

Finalmente si torna a giocare per<br />

i tre punti, in quella competizione<br />

che amiamo dalla nascita e che si<br />

chiama campionato italiano. Un<br />

campionato ultra competitivo che<br />

vedrà la Lazio impegnata nella<br />

stagione del riscatto, dopo l’indecoroso<br />

ottavo posto della stagione<br />

scorsa, e che con le sue 38<br />

giornate appare un vero e proprio<br />

tour ciclistico da affrontare con la<br />

massima concentrazione e senza<br />

cali di tensione.In quest’ottica bisogna<br />

sempre prendere con un<br />

pizzico di beneficio d’inventario<br />

queste prime giornate; in fondo la<br />

famosa frase «calcio d’agosto<br />

non ti conosco» ha una sua piena<br />

cittadinanza nel contesto pallonaro,<br />

e non a caso. Però non<br />

possiamo esimerci dal mettere i<br />

paletti su alcune questioni, senza<br />

per questo assurgere al ruolo di<br />

sentenziatori o cerchiobottisti.<br />

Non lo siamo mai stati e non lo<br />

saremo mai, ma cercheremo in<br />

tutti i modi, questo sì, di evidenziare<br />

quello che non va e quello<br />

che va nel panorama Lazio senza<br />

avere direttive da chicchessia se<br />

non dal nostro cuore e dal nostro<br />

cervello.Per esempio, tanto per<br />

entrare in argomento da copertina,<br />

mi sorge una domanda<br />

spontanea da rivolgere a tutti<br />

quelli che avevano criticato l’acquisto<br />

del centrale angolano Bastos:<br />

«Bastos chi?» È questo il<br />

titolo chiaramente ironico della<br />

copertina del nostro <strong>magazine</strong>, è<br />

questa la nostra risposta ai soloni<br />

del regime contestatorio sempre<br />

pronti a distruggere tutto e tutti.<br />

Eh già, quanto sono solerti ed<br />

adusi i novelli Attila a demolire un<br />

giocatore della Lazio, non solo<br />

senza averlo mai visto giocare,<br />

ma anche senza essersi informati,<br />

come la deontologia impone,<br />

sulla sua carriera. Su<br />

Bastos, come su tutti i giocatori<br />

biancocelesti, c’è, nel migliore dei<br />

casi, la «presunzione di scarsezza»<br />

(a differenza dei giocatori<br />

che approdano nell’altra sponda<br />

del Tevere….lì esiste la «presunzione<br />

di fenomenite»).Quindi un<br />

bel «Bastos chi?» diciamo ci sta<br />

veramente a pennello in emulazione<br />

del titolo «Leitner chi?» del<br />

Corriere dello Sport di qualche<br />

settimana fa che tanto fece arrabbiare<br />

i tifosi biancocelesti.<br />

Ed allora ve lo spieghiamo noi chi<br />

è Bastos, con la preziosa scheda<br />

di Arianna Michettoni che troverete<br />

all’interno del <strong>magazine</strong>,<br />

anche se la prestazione del difensore<br />

angolano contro la Juventus<br />

(tra i migliori attacchi d’Europa) è<br />

stata a dir poco sontuosa. In uno<br />

scatto di entusiasmo l’ho definito<br />

il «Nesta d’Angola», vedremo se<br />

le successive gare confermeranno<br />

questa mia temeraria previsione.<br />

Quello che lascia basiti è<br />

che per sminuire la prova del centrale<br />

biancoceleste si è arrivati a<br />

depotenziare la forza della Juventus<br />

o meglio la sua scarsa vena<br />

dovuta alla preparazione, come<br />

se la Lazio o lo stesso Bastos invece<br />

fosse al cento per cento…<br />

Se questa non è malafede…<br />

Resta la prova maiuscola del difensore<br />

che fa ben sperare per il<br />

futuro e che ci fa dire che Bastos<br />

ed il ritrovato tulipano De Vrij rappresentano<br />

un baluardo di centraloni<br />

niente male. Intanto la Lazio<br />

si appresta a riprendere il campionato<br />

dopo la sosta per le<br />

Nazionali (a proposito, sono 15 i<br />

biancocelesti chiamati dalle rispettive<br />

squadre… alla faccia di<br />

chi considera la rosa della Lazio<br />

da retrocessione…) con tre punti<br />

nel carniere, frutto della vittoria all’esordio<br />

nell’ostile Bergamo, e,<br />

malgrado l’immeritata sconfitta interna<br />

con la corazzata Juve, ci<br />

sono ampi spiragli per interpretare<br />

un campionato di avanguardia.<br />

Altra nota positiva è stata la<br />

decisione della curva nord di tornare<br />

allo stadio a tifare: già contro<br />

i bianconeri l’aria che si respirava<br />

all’interno dell’impianto romano<br />

era tutt’altra rispetto a quella<br />

dell’anno scorso: lo abbiamo<br />

sempre sottolineato e lo ripetiamo<br />

che la Lazio con il suo popolo al<br />

fianco è più forte e la compattezza<br />

ambientale, oltre a quella<br />

all’interno dello spogliatoio,<br />

possono aiutare la Lazio in quel<br />

percorso di campionato d’avanguardia<br />

di cui sopra e ad avere<br />

quei punti in più fondamentali per<br />

raggiungere gli obiettivi prefissati.<br />

Per ultimo ringrazio vivamente, a<br />

nome anche di Rodolfo Casentini,<br />

il nuovo responsabile della<br />

comunicazione Arturo Diaconale<br />

che ci ha concesso un’intervista<br />

succosa che troverete all’interno<br />

del <strong>magazine</strong> e che ci ha gratificato<br />

delle sue preziose risposte<br />

attraverso le quali possiamo capire<br />

meglio cosa cambia nella comunicazione<br />

Lazio con il suo<br />

avvento.<br />

Buona lettura e Forza Lazio.

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