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L’Editoriale<br />
di Carlo Cagnetti<br />
Finalmente si torna a giocare per<br />
i tre punti, in quella competizione<br />
che amiamo dalla nascita e che si<br />
chiama campionato italiano. Un<br />
campionato ultra competitivo che<br />
vedrà la Lazio impegnata nella<br />
stagione del riscatto, dopo l’indecoroso<br />
ottavo posto della stagione<br />
scorsa, e che con le sue 38<br />
giornate appare un vero e proprio<br />
tour ciclistico da affrontare con la<br />
massima concentrazione e senza<br />
cali di tensione.In quest’ottica bisogna<br />
sempre prendere con un<br />
pizzico di beneficio d’inventario<br />
queste prime giornate; in fondo la<br />
famosa frase «calcio d’agosto<br />
non ti conosco» ha una sua piena<br />
cittadinanza nel contesto pallonaro,<br />
e non a caso. Però non<br />
possiamo esimerci dal mettere i<br />
paletti su alcune questioni, senza<br />
per questo assurgere al ruolo di<br />
sentenziatori o cerchiobottisti.<br />
Non lo siamo mai stati e non lo<br />
saremo mai, ma cercheremo in<br />
tutti i modi, questo sì, di evidenziare<br />
quello che non va e quello<br />
che va nel panorama Lazio senza<br />
avere direttive da chicchessia se<br />
non dal nostro cuore e dal nostro<br />
cervello.Per esempio, tanto per<br />
entrare in argomento da copertina,<br />
mi sorge una domanda<br />
spontanea da rivolgere a tutti<br />
quelli che avevano criticato l’acquisto<br />
del centrale angolano Bastos:<br />
«Bastos chi?» È questo il<br />
titolo chiaramente ironico della<br />
copertina del nostro <strong>magazine</strong>, è<br />
questa la nostra risposta ai soloni<br />
del regime contestatorio sempre<br />
pronti a distruggere tutto e tutti.<br />
Eh già, quanto sono solerti ed<br />
adusi i novelli Attila a demolire un<br />
giocatore della Lazio, non solo<br />
senza averlo mai visto giocare,<br />
ma anche senza essersi informati,<br />
come la deontologia impone,<br />
sulla sua carriera. Su<br />
Bastos, come su tutti i giocatori<br />
biancocelesti, c’è, nel migliore dei<br />
casi, la «presunzione di scarsezza»<br />
(a differenza dei giocatori<br />
che approdano nell’altra sponda<br />
del Tevere….lì esiste la «presunzione<br />
di fenomenite»).Quindi un<br />
bel «Bastos chi?» diciamo ci sta<br />
veramente a pennello in emulazione<br />
del titolo «Leitner chi?» del<br />
Corriere dello Sport di qualche<br />
settimana fa che tanto fece arrabbiare<br />
i tifosi biancocelesti.<br />
Ed allora ve lo spieghiamo noi chi<br />
è Bastos, con la preziosa scheda<br />
di Arianna Michettoni che troverete<br />
all’interno del <strong>magazine</strong>,<br />
anche se la prestazione del difensore<br />
angolano contro la Juventus<br />
(tra i migliori attacchi d’Europa) è<br />
stata a dir poco sontuosa. In uno<br />
scatto di entusiasmo l’ho definito<br />
il «Nesta d’Angola», vedremo se<br />
le successive gare confermeranno<br />
questa mia temeraria previsione.<br />
Quello che lascia basiti è<br />
che per sminuire la prova del centrale<br />
biancoceleste si è arrivati a<br />
depotenziare la forza della Juventus<br />
o meglio la sua scarsa vena<br />
dovuta alla preparazione, come<br />
se la Lazio o lo stesso Bastos invece<br />
fosse al cento per cento…<br />
Se questa non è malafede…<br />
Resta la prova maiuscola del difensore<br />
che fa ben sperare per il<br />
futuro e che ci fa dire che Bastos<br />
ed il ritrovato tulipano De Vrij rappresentano<br />
un baluardo di centraloni<br />
niente male. Intanto la Lazio<br />
si appresta a riprendere il campionato<br />
dopo la sosta per le<br />
Nazionali (a proposito, sono 15 i<br />
biancocelesti chiamati dalle rispettive<br />
squadre… alla faccia di<br />
chi considera la rosa della Lazio<br />
da retrocessione…) con tre punti<br />
nel carniere, frutto della vittoria all’esordio<br />
nell’ostile Bergamo, e,<br />
malgrado l’immeritata sconfitta interna<br />
con la corazzata Juve, ci<br />
sono ampi spiragli per interpretare<br />
un campionato di avanguardia.<br />
Altra nota positiva è stata la<br />
decisione della curva nord di tornare<br />
allo stadio a tifare: già contro<br />
i bianconeri l’aria che si respirava<br />
all’interno dell’impianto romano<br />
era tutt’altra rispetto a quella<br />
dell’anno scorso: lo abbiamo<br />
sempre sottolineato e lo ripetiamo<br />
che la Lazio con il suo popolo al<br />
fianco è più forte e la compattezza<br />
ambientale, oltre a quella<br />
all’interno dello spogliatoio,<br />
possono aiutare la Lazio in quel<br />
percorso di campionato d’avanguardia<br />
di cui sopra e ad avere<br />
quei punti in più fondamentali per<br />
raggiungere gli obiettivi prefissati.<br />
Per ultimo ringrazio vivamente, a<br />
nome anche di Rodolfo Casentini,<br />
il nuovo responsabile della<br />
comunicazione Arturo Diaconale<br />
che ci ha concesso un’intervista<br />
succosa che troverete all’interno<br />
del <strong>magazine</strong> e che ci ha gratificato<br />
delle sue preziose risposte<br />
attraverso le quali possiamo capire<br />
meglio cosa cambia nella comunicazione<br />
Lazio con il suo<br />
avvento.<br />
Buona lettura e Forza Lazio.