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magazine settembre 2016 definitivo

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O I NUOVI ACQUISTI<br />

a cura di<br />

ARIANNA MICHETTONI<br />

Bartolomeu Jacinto Quissanga<br />

BASTOS<br />

In un calcio di Zar, Bastos è piuttosto il Rasputin di<br />

corte: Bartolomeu Jacinto Quissanga, il centrale<br />

classe 1991 che ha stregato la Lazio, è il secondo innesto<br />

in difesa dopo il brasiliano Wallace. Il calciatore<br />

ha firmato un contratto quadriennale sulla base di 1,3<br />

milioni di euro a stagione, con il Rostov l'accordo è<br />

stato raggiunto sulla cifra di 6,5 milioni – che il club<br />

biancoceleste spera siano bilanciati (in parte o integralmente)<br />

dalle cessioni di Mauricio e Bisevac. Un<br />

colpo più che azzeccato, secondo i sofisti del calcio<br />

internazionale – un colpo dalla poca apparenza e<br />

molta sostanza: Bastos, nonostante un fisico piuttosto<br />

imponente, riesce ad abbinare quantità e qualità<br />

nei disimpegni difensivi, accompagnando una più che<br />

evidente prestanza fisica con una buona dose di velocità.<br />

È un giocatore che predilige l’anticipo, sbrogliando<br />

situazioni complicate con disimpegni palla al<br />

piede. Caratteristiche importanti che fanno sì che l'angolano<br />

si completi perfettamente con gli altri centrali<br />

in rosa, condizione da cui ripartire affinché la difesa<br />

cambi finalmente volto. Con lui la linea difensiva biancoceleste<br />

potrà infatti giocare più alta, permettendo<br />

alla squadra di accorciarsi molto in fase di non possesso<br />

secondo i dettami di Inzaghi. Bastos inizia la<br />

sua carriera in Angola, con l’Atletico Luanda, ma è<br />

sulle sponde del fiume Don che trova la consacrazione:<br />

nell’estate del 2013 arriva al Rostov, in Prem’er<br />

-Liga emerge fino a diventare uno dei difensori migliori<br />

del campionato russo. “L’importante è ragionare<br />

sempre di partita in partita – rivela dopo una<br />

sfida contro il CSKA Mosca – bisogna scendere in<br />

campo con la concentrazione giusta e con l’obiettivo<br />

di ottenere i tre punti“. Taciturno, umile, mai sopra le<br />

righe, sempre pronto però a sporcarsi le mani per la<br />

squadra: è con questa mentalità che diventa una pedina<br />

fondamentale del Rostov dei miracoli, capace in<br />

due anni di vincere la coppa nazionale (2014) e di qualificarsi<br />

per i preliminari di Champions League. Spirito<br />

affine alla lettura quasi romantica che ha Simone Inzaghi<br />

del calcio emersa nelle recenti dichiarazioni riguardo<br />

maglie sudate d'impegno ed indossate con<br />

orgoglio. "Bastos è un difensore di alto livello, completa<br />

il reparto perché ha delle caratteristiche differenti<br />

dagli altri." Igli Tare così presenta l'ultimo<br />

arrivato in casa biancoceleste; "Può giocare con de<br />

Vrij ma anche con Wallace e Hoedt, non fa differenza<br />

se difesa a tre o a quattro ed è fortissimo nell'uno<br />

contro uno. Seguivo Bastos da due anni e non è un<br />

ripiego" dunque l'angolano migliora e completa il reparto<br />

difensivo biancoceleste, nell'ottica di renderlo<br />

quel fortino inespugnabile o quasi che tanto è mancato<br />

alla Lazio.

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