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Orizzonte Magazine n°10 Ottobre 2016

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per fronteggiare il fenomeno e<br />

aiutare le generazioni digitali ad<br />

un uso corretto dei dispositivi<br />

di comunicazione. Prima di tutto<br />

però è necessario ricordare che<br />

in educazione, come sempre,<br />

quello che conta è l’esempio.<br />

Su come affrontare questa “piaga<br />

sociale” ci vengono suggeriti,<br />

dalla giornalista Heather Kelly,<br />

alcuni esempi pubblicati sul sito<br />

della CNN. Secondo H. Kelly<br />

possiamo disattivare le notifiche<br />

generali e utilizzare dei filtri che<br />

permettano di ricevere solo le<br />

notifiche urgenti dalla famiglia<br />

o dal lavoro. Se si possiede un<br />

iPhone è possibile anche utilizzare<br />

un’app chiamata Moment, che<br />

consente di misurare in tempo<br />

reale il tempo impiegato al cellulare,<br />

di impostare limiti e programmare<br />

allarmi se si superano<br />

certe soglie. Il solo vedere quanto<br />

tempo effettivamente si trascorre<br />

sullo smartphone può aiutare<br />

a ridurne l’utilizzo.<br />

Inoltre, possiamo stabilire delle<br />

regole per un buon utilizzo del<br />

cellulare in casa, creando momenti<br />

off-limits, per esempio a<br />

tavola, o stabilire zone della casa<br />

dove gli smartphone non sono<br />

ammessi, come la camera da<br />

letto, o almeno decidere di spegnere<br />

il cellulare un’ora prima di<br />

andare a letto. Questo potrebbe<br />

migliorare sia la qualità del nostro<br />

sonno che la relazione di coppia<br />

(mi sembra che a letto sia più intima<br />

una luce soffusa piuttosto che<br />

vedere il proprio compagno/a<br />

coinvolto in Candy Crush…). E<br />

nel caso si abbia il timore di non<br />

svegliarsi in tempo, in giro si trovano<br />

ancora le vecchie e amate<br />

sveglie da comodino di una volta.<br />

Se fino ad ora tutto questo è parso<br />

sconvolgente, una soluzione<br />

più drastica è quella che propone<br />

Levi Felix, il fondatore della Digital<br />

Detox, una società che organizza<br />

veri e propri ritiri dove le<br />

persone sono disposte a pagare<br />

per farsi sequestrare il cellulare e<br />

trascorrere del tempo nella natura,<br />

riconnettendosi con il mondo<br />

reale. Il principio di Levi Felix è<br />

molto semplice: sostituire il tempo<br />

speso a controllare il telefono<br />

con le esperienze del mondo<br />

reale. Secondo Felix, quello che<br />

in realtà cerchiamo nel cellulare è<br />

una fuga dalla noia, un senso di<br />

comunità, un’interazione con il<br />

mondo. Tutte cose che possiamo<br />

raggiungere in maniera “analogica”,<br />

con la sola differenza che il<br />

“digitale” è più veloce, più economico,<br />

richiede poco impegno e<br />

poca responsabilità.<br />

Infine, impariamo a sopravvivere<br />

alla noia, senza passare per il telefonino.<br />

Perché il nostro cervello a<br />

volte ha bisogno di pause. E poiché<br />

la noia stimola la creatività,<br />

chissà che da queste pause non<br />

sorga qualche brillante idea.<br />

32 • <strong>Orizzonte</strong> <strong>Magazine</strong>

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