Kitesoul Magazine #15 Edizione Italiana

trattato di un esercizio piuttosto snervante, farlo
per la prima volta. Con uno spazio appena sufficiente
per stendere l'aquilone, il kite era appeso
sopra il motore, con i tips che galleggiavano sopra
i lati della barca. Avevo gonfiato il kite, con
barra e linee già collegate a terra, in questo spazio
molto piccolo e instabile, era già qualcosa.
Ho messo il kite sulla superficie dell'acqua e mi
sono seduta su uno dei tubolari di gomma dello
zodiac. Lasciando andare la vela alla deriva, mi
sono assicurata che la vela evitasse di decollare
troppo presto o si ribaltasse. Il mio cuore
batteva piuttosto pesantemente e ho fatto un
enorme sospiro di sollievo quando, finalmente,
l'aquilone è volato in aria. Ancora seduta sul lato
della barca, ho afferrato la mia tavola, ho infilato
i piedi nelle straps, e sono partita.
Sono diventata più fiduciosa nei miei lanci, nel
corso delle settimane, e sono diventata piuttosto
esperta verso la fine del mio soggiorno. Eppure,
devo ammettere, su ogni lancio ho avuto
l'adrenalina, non a causa delle onde o per il fatto
di fare kite così lontano dalla costa, la parte
più spaventosa di tutto questo era il pensiero
PH: Patrice Morin