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Mostra/Apri - Facoltà di Architettura - Sapienza

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deux parties avec la soli<strong>di</strong>té” 7 .<br />

Dalle definizioni date appare chiaro che quando si par-<br />

la <strong>di</strong> “facciata” si vuole identificare un elemento appartenente<br />

all’e<strong>di</strong>ficio destinato a delimitare lo spazio interno e a comunicare<br />

all’esterno la sua qualità. Non è da trascurare inoltre<br />

l’accenno che, nel Dizionario enciclope<strong>di</strong>co <strong>di</strong> architettura e urbanistica,<br />

<strong>di</strong>retto da Paolo Portoghesi, si fa al carattere urbano<br />

della facciata che “con<strong>di</strong>ziona spesso l’assetto urbano, ma a<br />

sua volta ne viene con<strong>di</strong>zionata” 8 .<br />

Rimanendo nell’ambito dei paragoni con il corpo umano<br />

e spostandosi dall’insieme del volto al suo strato più esterno,<br />

si sente sempre più spesso parlare <strong>di</strong> “pelle” dell’architettura.<br />

Nel suo significato più proprio e usuale la pelle è il<br />

tessuto che riveste esternamente il corpo ed è il sistema più<br />

esteso <strong>di</strong> tutto l’organismo umano. Esso ha la funzione primaria<br />

<strong>di</strong> preservare l’ambiente interno dall’esterno con funzioni<br />

<strong>di</strong> termoregolazione, <strong>di</strong> protezione immunitaria, <strong>di</strong> escrezione<br />

<strong>di</strong> piccole quantità <strong>di</strong> prodotti <strong>di</strong> rifiuto, <strong>di</strong> produzione <strong>di</strong><br />

vitamina D. Lo spessore del suo strato più esterno, l’epidermide,<br />

varia tra 0,5 e 4 millimetri in rapporto alla costituzione<br />

in<strong>di</strong>viduale e alle <strong>di</strong>verse regioni del corpo presentando una<br />

maggiore profon<strong>di</strong>tà in corrispondenza <strong>di</strong> zone limitate sottoposte<br />

ad attrito o pressione, come il palmo delle mani e la<br />

pianta dei pie<strong>di</strong>, <strong>di</strong> contro alla sottigliezza che caratterizza la<br />

maggior parte della sua estensione e ne consente la maggiore<br />

flessibilità. Se pensando al volto <strong>di</strong> una persona non possiamo<br />

fare a meno <strong>di</strong> far riferimento alla sua espressività, alla<br />

tristezza o alla gioia che trasmette, alla bellezza o meno dei<br />

suoi lineamenti, all’armonia delle parti che lo compongono,<br />

riferendoci alla pelle ci concentriamo esclusivamente sullo<br />

strato più esterno ponendo attenzione alle funzioni fisiche<br />

che svolge in relazione all’intero organismo, pur senza tralasciare<br />

le sue caratteristiche estetiche.<br />

Ritornando all’e<strong>di</strong>ficio ci accorgiamo che anch’esso<br />

ha la sua “pelle” che però non può essere, ancora una volta,<br />

considerata sinonimo <strong>di</strong> facciata o <strong>di</strong> involucro poichè essa<br />

avvolge per contatto e in stretta relazione e <strong>di</strong>pendenza il corpo,<br />

non ha una forma propria, nè può essere considerata au-<br />

7 Diderot et D’Alembert, Encyclopé<strong>di</strong>e ou <strong>di</strong>ctionnaire raisonné des<br />

sciences des arts et des métiers, 1751.<br />

8 Portoghesi Paolo (<strong>di</strong>retto da), Dizionario enciclope<strong>di</strong>co <strong>di</strong> architettura<br />

e urbanistica, Roma, Istituto E<strong>di</strong>toriale Romano, 1968.<br />

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