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Numero_2_Marzo_2017 (1)

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A.S. 2016-’17<br />

NUMERO 2<br />

GENNAIO-MARZO<br />

GIORNALINO DELLA SCUOLA MEDIA<br />

DON GIUSEPPE ANDREOLI


∗<br />

∗<br />

Indice<br />

Quel che è stato dei mercatini e della festa di<br />

Natale<br />

Le V elementari con “Giasone e il vello d’oro”<br />

∗ Teatro con la “Vitamina T”<br />

∗<br />

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∗<br />

Laboratorio “La bisaccia del pellegrino”<br />

Laboratorio “La peste”<br />

Incontri con gli autori Affinati e Mazzariol<br />

Angolo letterario<br />

Angolo attività di sperimentazione<br />

Le attività informatiche “Girls code it better”<br />

A teatro con “La costituzione siamo noi”<br />

Le attività musicali<br />

La giornata della memoria<br />

L’amicizia<br />

Lo sport e “Reggio indoor”<br />

I sogni nel cassetto<br />

Le favole create dai ragazzi<br />

La moda<br />

∗ Il Carnevale <strong>2017</strong>


CREAZIONI NATALIZIE<br />

Quest’anno per Natale le classi seconde, collaborando con la<br />

prof d’arte, hanno pensato di vendere degli oggetti natalizi fatti<br />

da noi. A metà novembre sono iniziati i nostri lavori e sono finiti<br />

a metà dicembre. Purtroppo per noi due è stato tempo sprecato<br />

perché il nostro lavoretto, che era venuto molto bene, è andato<br />

a fuoco. Non stiamo scherzando! Il nostro lavoro era un<br />

Babbo Natale con le luci negli occhi, un pulsante sulla testa sotto<br />

il cappello e la batteria nella pancia. Quando l’abbiamo finito,<br />

per sbadataggine, il fratello di Alì ha fatto cadere dell’acqua<br />

sul nostro sfortunato Babbo Natale e, avendolo lasciato con le<br />

luci accese, è andato a fuoco e fiamme! Potete immaginare cosa<br />

è successo. Sunil, allora, ha pensato ad un oggetto sostitutivo<br />

per lo sfortunato babbo e ha creato un addobbo natalizio da appendere<br />

all’ingresso della casa. Non è stato un lavoro originale e<br />

divertente come il precedente ma almeno abbiamo cercato di<br />

recuperare al danno.<br />

Certo, agli altri compagni di classe è andata meglio; infatti hanno<br />

creato tante belle cose; per esempio delle nostre compagne<br />

hanno creato un addobbo formato da tanti pezzi di polistirolo<br />

dove avevano attaccato dei tessuti in pelle rossa. Sembrava lo<br />

squame di un pesce, invece era un altro abbellimento natalizio<br />

da appendere in casa.<br />

Auguri di buon Natale...per il <strong>2017</strong>!!! ;) :)<br />

Alì Muhammad<br />

Lal Sunil Mehmi<br />

2^D


MERCATINO DI NATALE<br />

LAVORETTI MANUALI DELLA CLASSE 3D<br />

Sabato 3 dicembre 2016 la scuola ha iniziato a creare i lavoretti<br />

manuali di Natale.<br />

La nostra classe 3D ha avuto diverse idee creative, secondo<br />

noi ci sono stati dei lavoretti belli, altri strani, e altri ancora più<br />

semplici.<br />

Secondo la classe, la creazione migliore è stata quella del presepe<br />

creato da quattro ragazzi di nomi Riccardo, Giacomo, Luca<br />

e Matteo ed il loro lavoro è stato valutato con un bel dieci!<br />

Quello meno creativo, secondo i maschietti, era quello delle ragazze<br />

perché hanno fatto una grotta molto torta e poi di solito,<br />

diciamo la verità, quello che fanno le ragazze è sempre contestato<br />

dai ragazzi, e così viceversa!!!<br />

Ci siamo impegnati molto, abbiamo provato ad essere creativi<br />

e i nostri lavoretti dovevano essere unici e non dovevamo copiare<br />

dai compagni.<br />

Ci siamo divisi in diversi gruppi. Nel lavoretto di Natale di Manal,<br />

Marika e Anna hanno usato diversi materiali riciclati come<br />

pigne, cotone, glitter, tempere, cartone, ecc. per creare un paesaggio<br />

tipico del periodo invernale con gli abeti, la neve e una<br />

casetta di montagna.<br />

Il gruppo di Loris, Lorenzo, Fasih, Hussnain hanno fao due paia<br />

di svale di babbo Natale con due scarpe vecchie da usare come<br />

stampo e la carta di giornale per aaccarla sopra alle scarpe, insieme<br />

alla colla e alla fine le hanno piurate con della tempera<br />

rossa. Un paio di svali era di colore rosso e in pelle, l’altro era di<br />

colore blu in carta di giornale.<br />

Per preparare gli svali di babbo Natale ci abbiamo messo tre lezioni<br />

ed è stato facile con l’aiuto delle scarpe vecchie.<br />

A Loris è piaciuto fare il lavoretto di Natale soprattutto tagliare<br />

la carta con le forbici! Per la vendita dei lavoretti natalizi al mercatino<br />

si sono offerti Riccardo e Fasih.<br />

Il ricavato del mercatino è stato prosperoso ed è stato usato<br />

per integrare il materiale scolastico.<br />

Alla fine hanno comprato quasi tutto il materiale prodotto nel<br />

laboratorio di arte e ne siamo rimasti soddisfatti.<br />

Ali Husnan<br />

Moumtaz Manal<br />

Mounir Mohammad Fasih<br />

Rughetti Loris<br />

3D


Il giorno più bello...<br />

LA FESTA DI NATALE<br />

Nella mattinata di venerdì 23 dicembre abbiamo svolto la prima ora come un<br />

giorno qualsiasi, ma suonata la campanella della seconda ora, siamo andati<br />

in palestra a festeggiare il NATALE!<br />

Lì le classi prime, seconde e terze della scuola Marconi hanno fatto un discorso<br />

per introdurre lo spirito del NATALE.<br />

Una magnifica sorpresa ci ha travolti grazie ad un intervento fantastico dei<br />

rappresentanti dell’Associazione Boorea . Ci hanno fatto vedere un video in<br />

cui c’era un signore che, solo e lontano dagli affetti e dalla famiglia, fuggito<br />

dal suo paese di orgine afflitto da guerra e povertà, si era recato in un paese<br />

a lui stranieri per cercare lavoro. Dopo di loro la Preside ha tenuto un magnifico<br />

discorso. . Ma le sorprese non erano ancora finite perché alcuni ragazzi<br />

hanno cantato Go Tell On The Mountain diretti da una bravissima direttrice<br />

d’orchestra: la nostra professoressa di<br />

musica Manuela Palmieri.<br />

LA COSA SUPER MEGA ULTRA FANTASTICA<br />

era che a documentare questa magnifica festa<br />

c’era TELEREGGIO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!<br />

Per ultimo abbiamo assistito alla presentazione<br />

e valutazione dei presepi creati con la professoressa<br />

di arte e i ragazzi vincitori hanno ricevuto i premi.<br />

Tornati in classe ognuno di noi aveva portato degli stuzzichini natalizi, così<br />

abbiamo iniziato a mangiare e anche a giocare a tombola pronunciando i<br />

numeri estratti sia in italiano che in tedesco. È proprio vero che giocando si<br />

impara!<br />

Di Adil Saba, Giulia D’amore,<br />

Sofia Valla e Zinat Batt 1D


Noi alunni delle classi prime della scuola “Andreoli” siamo andati a vedere uno spettacolo<br />

delle quinte elementari dell’ “Allegri” in cui dei guerrieri romani dovevano affrontare delle dure<br />

battaglie per avere il vello d’oro. Un ragazzo faceva molto ridere perché sveniva sempre.<br />

Alla fine l’ideatore dello spettacolo cioè Matteo Carnevali ci ha posto delle domande su come<br />

fossero le scuole medie e noi abbiamo cercato di spaventarli facendo credere loro che la<br />

nostra scuola è molto difficile.<br />

DAVID 1^C<br />

Venerdì 16 dicembre noi classi prime della scuola “Andreoli” siamo andati a vedere<br />

lo spettacolo di quinta elementare “Giasone ed il Vello d’ oro”. E’ stato<br />

molto bello perché hanno fatto un mix tra il mito, quello che si aspettavano dalle<br />

medie e gli esercizi di teatro che facevano con Matteo Carnevali.<br />

LUCILLA 1^C<br />

Noi classi prime delle “Andreoli” ci siamo recati alla scuola primaria “Allegri” per assistere<br />

allo spettacolo “Il vello d’ oro”. I ragazzi delle classi quinte erano molto emozionati perché<br />

avrebbero dovuto esibirsi davanti a noi. Per preparare lo spettacolo hanno partecipato a<br />

dieci lezioni svolte da Matteo Carnevali. Dopo esserci messi a sedere Matteo ci ha raccomandato<br />

di applaudire se lo spettacolo poteva non essere di nostro gradimento in quanto i<br />

ragazzi della classe quinta avevano lavorato sodo e lo spettacolo ha avuto inizio con il racconto<br />

del “Vello d’ oro” da parte di un gruppo di bambini che<br />

sostenevano che, se non trovavano questo vello non sarebbero<br />

potuti andare alle scuole medie. Così decisero di partire<br />

per trovare il “Vello d’ oro”. Giunti sull’ isola in cui si trovava<br />

il vello d’ oro si fermarono e si accorsero che lì ci vivevano<br />

due arpie ovvero due esseri che avevano la testa da donna<br />

e il corpo da aquila mangiavano qualsiasi cosa. Sull’ isola,<br />

inoltre, vivevano delle donne che non lavandosi emettevano<br />

cattivo odore e, per questo, i maschi fecero finta di andare da<br />

qualche parte per abbandonarle ma le femmine li scoprivano<br />

e li punivano. Lo spettacolo si concluse con la lotta tra Giasone<br />

e drago ; il primo riuscì a sconfiggere il secondo .Infine i<br />

ragazzi di 5 ^ elementare ci fecero delle domande relative<br />

alla nostra esperienza alle scuole medie. Kamal 1^c


“Giasone e il vello d’ oro” è il titolo dello spettacolo messo in scena dai<br />

ragazzi della 5^ elementare della scuola “allegri” con Matteo Carnevali<br />

. Noi alunni delle classi prime della scuola “Andreoli” siamo stati invitati<br />

ad assistere a tale spettacolo. La scena che mi è piaciuta di più è<br />

stata quella in cui le donne di un pianeta avevano deciso di non lavarsi<br />

e per questo i loro uomini cercarono delle scuse per allontanarsi.<br />

Quando le donne capirono la strategia degli uomini decisero di vendicarsi<br />

e si avvicinarono a loro e con un semplice tocco li fecero svenire.<br />

La visione di questi ragazzi che cadevano, uno alla volta a terra svenuti<br />

era parecchio simpatica e divertente. Nel complesso lo spettacolo mi è<br />

piaciuto molto.<br />

Abdullah 1^C


GIASONE E IL VELLO D’ORO<br />

E GLI ARGONAUTI<br />

Il giorno 16 dicembre tutte le prime delle Andreoli si sono incamminate<br />

presso la scuola elementare "Antonio Allegri" che alcuni di noi conoscono<br />

molto bene perché ci hanno trascorso i primi cinque anni di scuola<br />

per vedere lo spettacolo di Natale "Giasone e il vello d'oro" delle quinte.<br />

Molti speravano di incontrare le proprie maestre per raccontare loro come<br />

stavano andando le medie, che non sono poi così male, e che provavano nostalgia verso le elementari,<br />

ma loro non c'erano. Peccato!<br />

Lo spettacolo era stato organizzato da Matteo Carnevali, una persona che conosciamo molto bene, e<br />

che ha una notevole esperienza a teatro.<br />

Tra le classi quinte c'erano tanti amici e ci è piaciuto vederli recitare!<br />

Quando Giasone chiese aiuto per la conquista del vello d’oro, i ragazzi di 5 elementare si proposero<br />

per fare il viaggio nei mari con la sua nave Argo, che si chiama così perché deriva dal greco “rapida”<br />

cioè una nave leggera.<br />

Secondo Giasone i ragazzi non erano adatti per il viaggio e loro per convincerlo gli dissero le loro qualità<br />

presentandosi a lui e sottolineando le loro potenzialità personali.<br />

I ragazzi e Giasone si misero in viaggio e incontrarono le arpie divoratrici di cibo e rapitrici di uomini<br />

che infatti rubarono le loro scorte di cibo durante i pasti.<br />

I ragazzi e Giasone arrivarono alle terre Colchide vicino al mar Nero.<br />

Lì andarono in un paese senza uomini perché erano stati uccisi dalle loro donne avendo cercato di<br />

scappare da loro perché puzzavano troppo.<br />

Andarono, poi, in un paese minacciato da giganti; decisero allora di provare a sconfiggerli per salvare il<br />

villaggio.<br />

Dopo aver perso una battaglia riuscirono a vincere lo scontro …a rallentatore! I ragazzi lo rappresentarono<br />

così.<br />

Alla fine i ragazzi sono riusciti a recuperare il vello uccidendo il drago custode, e ci hanno raccontato<br />

delle loro paure per quello che avrebbero trovato alle scuole medie: la paura dei bulli, le interrogazioni,<br />

le verifiche a sorpresa e la paura di non poter più riuscire a giocare con i videogiochi!!! Per fortuna c’<br />

eravamo noi a tranquillizzarli!<br />

Lo spettacolo è stato originale, e era quindi basato sul viaggio che i bambini di quinta dovranno compiere<br />

per il passaggio tra le elementari e le medie proprio Giasone che ha guidato la spedizione degli<br />

Argonauti per la conquista del vello d’oro.<br />

La scena che è piaciuta di più a Filippo è stata quella del drago perché era davvero simpatica!<br />

Lara, invece,pensa che la parte migliore sia stata quella degli uomini che scappavano dalle donne puzzone<br />

per l’ironia della scena<br />

L’impressione di Alejandro è stata quella di voler tornare alle elementari perché gli ha suscitato una<br />

forte malinconia. Nel vederli recitare e impegnarsi così tanto mi sono riconosciuto nel percorso che<br />

anch’io ho dovuto compiere e si sono proprio meritati un bell'applauso!<br />

Alejandro Gusolfino, Filippo Righi, Lara Rughe) 1A


Venerdì 16 dicembre ci siamo reca alla scuola Antonio Allegri per assistere allo speacolo Giasone e gli<br />

Argonau .Nella prima scena dello speacolo , 5 o 6 ragazzini di 5^ elementare si chiedevano come fossero<br />

le medie. Le domande connuarono finché non arrivò strillando un altro personaggio che diede a<br />

tu) una terribile nozia :non sarebbero potu andare alle medie senza prima aver recuperato il vello d<br />

‘oro .Il loro viaggio par4 tra mille avversità ,gigan ,arpie e chi più ne ha più ne mea. Una volta arriva<br />

Alla fadica isola, dove era custodito il vello, si trovarono davan un’enorme drago che per loro rappresentava<br />

un ostacolo insormontabile. Gli Argonau non ce l’avrebbero ma faa senza l’aiuto di una maga<br />

,che fece addormentare il drago in modo che loro potessero prendere il vello,<br />

Per poi darsi alla fuga.<br />

Così terminò il viaggio di Giasone e degli Argonau, ma quello dei ragazzi di 5^<br />

elementare deve ancora avere inizio. Ce la faranno i nostri eroi?<br />

Lorenzo 1^ B<br />

Una delle a)vità svolte è stata quella relava allo speacolo delle classi 5^ della scuola “A.Allegri”. Quella<br />

ma)na quando siamo entra alla scuola elementare mi ha fao molto effeo rivedere quegli ambien, a<br />

me tanto famigliari perché li ho trascorso cinque anni. I bambini, nello speacolo hanno paragonato<br />

l’impresa di Giasone al passaggio dalle elementari alle medie; hanno recitato tu) in modo molto bello. Là<br />

abbiamo incontrato Maeo Carnevali che aveva messo in scena lo speacolo.<br />

Se penso che un anno fa eravamo noi a recitare, è veramente strano!<br />

Lo speacolo narrava il viaggio avventuroso dei ragazzi di quinta elementare per il passaggio alle scuole<br />

medie; solo se fossero riusci a trovare il vello d'oro ricercato anche da Giasone, sarebbero sta pron<br />

per la nuova avventura scolasca. Per trovare il vello ci voleva del coraggio, lo stesso che serve anche per<br />

crescere. Non a caso la recita si è conclusa con questa frase :<br />

"PER CRESCERE CI VUOLE CORAGGIO MA NOI NON ABBIAMO PAURA ".<br />

Alla fine dello speacolo i bambini di quinta ci hanno chiesto come sono le medie e noi, forse, li abbiamo<br />

un po' spaventa con le nostre risposte, ma l'anno prossimo capiranno che non sono poi così tanto male.<br />

Righi Nicolò<br />

Tavernelli Iris<br />

1^ B


IL FANTASTICO VELLO D’ORO<br />

La recita è stata super bella perché ci ha ricordato tutti i dubbi che avevamo<br />

sulla scuola media, infatti i bambini di due classi quinte della scuola primaria<br />

Antonio Allegri di Correggio sono stati gli attori di una recita fantastica organizzata<br />

da Matteo Carnevali in 10 lezioni. Anche il tema era carino: il mito di<br />

"Giasone" che narra un viaggio fatto da dei marina, gli argonauti, che vissero<br />

avventure inquietanti e puzzolenti, in terre fantastiche popolate da draghi,<br />

donne-uccello, ovvero le arpie, e altre creature fantastiche. Gli attori erano<br />

molto semplici e per questo bravissimi a recitare ed improvvisare le parti a<br />

loro proposte. Anche la trama era molto coinvolgente soprattutto perché era<br />

stata scritta dai bambini stessi. Infine gli alunni delle due classi quinte hanno<br />

chiesto a noi spettatori di prima media come ci sentivamo nella scuola nuova,<br />

come erano i professori , e se i compiti erano tanti. Noi abbiamo cercato<br />

di rispondere nel modo più preciso possibile e credo che tutti gli attori siano<br />

rimasti soddisfatti delle risposte<br />

ricevute.<br />

LE NOSTRE IMPRESSIONI<br />

-Zinat Ba-<br />

-Giulia D’Amore-<br />

-Adil Saba—<br />

- Sofia Valla-<br />

Ѐ stato bello quando<br />

hanno espresso i<br />

loro pensieri araverso<br />

i fogli.<br />

Mi è piaciuto quando<br />

un’arpia ha addormentato<br />

il drago<br />

per prendere il vello<br />

d’oro.<br />

La parte che mi è<br />

piaciuta di più è stata<br />

quando la maledizione<br />

rese tue le<br />

donne puzzolen ,<br />

ed il bello è stato<br />

quando gli uomini<br />

sono mor asfissia-<br />

.<br />

Anche per me è stato<br />

bello quando le<br />

donne sono diventate<br />

puzzolen .


CONOSCERSI MEGLIO RECITANDO<br />

VITAMINA T<br />

Mercoledì 30 novembre abbiamo iniziato il progetto teatrale con Matteo Carnevali,<br />

VitaminaT, dove tutte le seconde si riunisconoper fare degli esercizi di teatro<br />

semplici ma anche difficili e grazie a questi impariamo a recitare divertendoci. L’esercizio<br />

che abbiamo apprezzato di più è stato quello della ZATTERA che consisteva<br />

nel spostarsi con il nostro gruppo facendo finta che la stanza fosse una piccola<br />

imbarcazione e noi dovevamo mantenerla stabile. Ci è piaciuto di meno interpretare<br />

il lavoro di uno scultore e la sua<br />

creazione, cioè una statua,nella quale a<br />

coppie c’era lo scultore che doveva modellare<br />

l’altro compagno cioè la statua. Pensiamo<br />

che sia stato un pò noioso e imbarazzante,<br />

però ci abbiamo giocato volentieri.<br />

Matteo Carnevali pensiamo sia un insegnante<br />

fantastico e che fa molto ridere perchè<br />

ha delle espressioni del viso buffe; inoltre<br />

crediamo sia anche molto comprensivo nei confronti degli studenti.Non si arrabbia<br />

tantissimo con noi, ed è strano perche nella nostra classe facciamo perdere<br />

la pazienza anche ad un santo! Dopo le vacanze di NATALE abbiamo ripreso le<br />

lezione con Matteo e quindi eravamo ancora più felici ed entusiasti di avere altre<br />

mattinate da trascorrere con lui.Nella lezione del 23 gennaio abbiamo recitato alcune<br />

scene del libro che stiamo leggendo con la prof. di italiano, “NEL MARE CI<br />

SONO I COCCODRILLI” e sfortunatamente era l’ultima lezione con Matteo,<br />

ma speriamo vivamente che ci ripropongano il progetto in terza media.<br />

Rebecca Avanzi<br />

Simranjit Kaur<br />

Emily Ficaroa<br />

Alina Tasawar<br />

2B


Sapevate che esiste una vitamina speciale, che mette<br />

di buon umore e che vi aiuta a stare bene insieme?<br />

Questa vitamina esiste ed è la …………………….<br />

L’esperienza con Matteo Carnevali è stata divertente e significativa soprattutto<br />

perché ci ha resi più uniti come classe. All’ inizio di ciascun incontro<br />

facevamo un riscaldamento con delle camminate “neutre” ovvero senza<br />

muovere le braccia, guardando un punto fisso e svuotando la mente da ogni<br />

pensiero, dopodiché iniziavamo a giocare. Uno dei giochi più divertenti è<br />

stato quello di improvvisazione in cui noi dovevamo inscenare, senza alcun<br />

copione, la trama del libro “nel mare ci sono i coccodrilli” che abbiamo letto<br />

in classe con la nostra prof.ssa di italiano. Particolarmente bello è stato l’esercizio<br />

svolto l’ultimo giorno in cui noi ragazzi dovevamo assumere delle<br />

posizioni così da comporre dei numeri o delle lettere suggerite da Matteo.<br />

Anche questa esperienza si è rivelata un successo e, per questo, vorrei ringraziare<br />

tutti coloro che la hanno resa possibile.<br />

Harminder 2^C


Vitamina T<br />

“La vitamina T” è un progetto che è stato organizzato<br />

per i ragazzi dalla scuola Andreoli e noi<br />

ragazzi di 2^D l’abbiamo già fatto anche l’anno<br />

scorso. C’è un attore di teatro di nome Matteo<br />

Carnevali che insegna ai ragazzi di non essere<br />

più timidi e anche a non aver paura di recitare davanti a tante persone.<br />

Abbiamo fatto 4 lezioni ognuna di due, nella prima lezione ci ha<br />

fatto fare un gioco per riscaldare la bocca e il corpo. Nel secondo gioco<br />

-attività ci ha messo in gruppi e ha detto di fare delle scene, prima<br />

dovevamo rappresentarla come una foto e poi aggiungere anche le voci,<br />

e tutto ciò era solo per allenarci alla seconda lezione! In quest’ultima<br />

abbiamo fatto un gioco dove una persona fa lo scultore e l’altro la<br />

statua e lo scultore doveva prima modellare a suo piacere, poi alternarsi.<br />

Infine lo scultore prendeva una scena a piacere dal libro ”nel<br />

mare ci sono i coccodrilli” che abbiamo letto in classe con la prof di<br />

italiano.<br />

Nel secondo incontro abbiamo rifatto i gruppi precedenti e tutti i<br />

componenti hanno deciso la scena sempre del libro che insieme dovevano<br />

rappresentare in tre scene e una o due inventate. Nel terzo incontro<br />

abbiamo dovuto rappresentare un bar che doveva seguire le<br />

indicazioni date però questa volta la scena era movimentata e bisognava<br />

improvvisare e la classe era divisa in quattro gruppi e ogni<br />

gruppo aveva indicazioni diverse, per esempio c’era il barista, il cliente<br />

che chiedeva il caffè, il vecchietto che era di passaggio per leggere<br />

il giornale come di sua abitudine.<br />

Nella quarta e ultima lezione abbiamo ripetuto tutte le lezioni e abbiamo<br />

fatto il gioco delle 7 posizioni con la sedia; il gioco consisteva<br />

in un limite di tempo, di 10 secondi, e ognuno doveva mettersi seduto<br />

o in piedi facendo, però, attenzione a mantenere una posizione diversa.<br />

Siamo riusciti ad arrivare fino al ventunesima posizione,<br />

un record. Siamo stati veramente<br />

creativi e tenaci!<br />

Alì Muhammad<br />

Lal Sunil Mehmi<br />

2^D


Il viaggio del pellegrino<br />

Il giorno lunedì cinque dicembre abbiamo partecipato al laboratorio "la<br />

bisaccia del pellegrino" presso il museo a palazzo Principi di Correggio.<br />

Lì ci aspettava una signora che si è poi rivelata la nostra guida e che<br />

ci ha dato una mappa della città di Carpi a quella di Correggio nel Medioevo.<br />

Ci siamo spostati in piazza San Quirino e abbiamo parlato dei pellegrini,<br />

persone provenienti da altre città o paesi per arrivare a Roma.<br />

Avevano fatto una scelta religiosa che li spingeva a raggiungere la<br />

corte papale per avere un incontro con il papa.<br />

Dopo di che abbiamo camminato sotto i portici mentre la guida ci spiegava<br />

altre curiosità e dettagli sui pellegrini, soffermandosi ogni tanto<br />

su alcuni particolari. Essendo viaggiatori avevano anche una bisaccia<br />

contenente poco cibo, necessario per il pellegrinaggio. Purtroppo però<br />

non era sufficiente per il lungo viaggio, quindi spesso si fermavano<br />

nelle città per ricevere ospitalità dagli abitanti e soprattutto dell' altro<br />

cibo conservabile come le noci, il formaggio e alcuni tipi di pere. In<br />

cambio raccontavano le loro esperienze e alcuni fatti accaduti nelle<br />

città che avevano attraversato. Erano come i giornalisti di oggi.<br />

La guida ci ha spiegato anche che essendo stranieri e parlando un'altra<br />

lingua, i pellegrini erano facilmente ingannabili. Dopo aver camminato<br />

per ben due ore, da Carpi a Correggio, entrando in città trovano<br />

un’ osteria con un oste che gli offre un piatto goloso per due monete<br />

facendogliene invece pagare quattro. Voi come reagireste?!


I l v i a g g i o d e l p e l l e g r i n o<br />

Ci dirigemmo verso la chiesa di Santa Maria che all’ epoca era un ospitale,<br />

cioè un centro di accoglienza per malati, orfani e un luogo per far dormire<br />

i pellegrini.<br />

A forza di camminare abbiamo fatto un giro ad<br />

anello e siamo tornati al palazzo.<br />

Passando dalla biblioteca siamo arrivati al museo<br />

dove ci siamo divisi in quattro gruppi, ognuno dei<br />

quali era incaricato di svolgere un compito diverso;<br />

il primo gruppo doveva individuare un pellegrino<br />

in un quadro; il secondo doveva individuare<br />

in alcune foto le caratteristiche dei pellegrini; e gli<br />

ultimi due dovevano trovare le numerose tappe<br />

del pellegrinaggio nelle mappe.<br />

Abbiamo, però, terminato l'incontro in un'altra stanza in cui abbiamo sentito<br />

la "puzza" della loro bisaccia e l’odore di alcuni cereali ed erbe aromatiche<br />

che al tempo venivano utilizzate per la medicina oltre che in cucina.<br />

Abbiamo, infine, ascoltato una lettura riguardante un racconto dove due<br />

ricchi pellegrini ne incontravano un terzo, povero, e lo accoglievano nel<br />

loro gruppo per poter raggiungere tutti insieme Roma.<br />

Dopo questo incontro ci siamo resi conto di quanto fosse lungo e faticoso<br />

il viaggio che pellegrini dovevano compiere per ricevere la benedizione e<br />

la pace spirituale una volta incontrato il papa.<br />

Alejandro Gusolfino<br />

Filippo Righi<br />

Lara Rughetti 1A


Nella bisaccia del Pellegrino<br />

Il viaggio degli alunni della1^b<br />

Il 12 dicembre siamo<br />

andati al museo<br />

di Correggio. Lì ci<br />

stava aspettando<br />

una guida che ci ha<br />

spiegato che dovevamo<br />

immaginare di<br />

diventare pellegrini<br />

e subito dopo ci ha<br />

dato una scheda<br />

dove c’era una mappa<br />

di Correggio.<br />

Allora ci siamo incamminati<br />

e ci siamo<br />

fermati in varie<br />

tappe. La guida ci<br />

ha spiegato i cibi<br />

che mangiavano i<br />

pellegrini ad esempio<br />

pere, noci e anche<br />

spezie che usavano,.<br />

Dopo siamo<br />

andati nel museo<br />

dove ci siamo divisi<br />

in tre gruppi . Nel<br />

mio gruppo dovevamo<br />

cercare il pellegrino<br />

nei quadri.<br />

Infine ci siamo spostati<br />

in un’altra<br />

stanza dove dovevamo<br />

riconoscere dei<br />

cibi e delle spezie<br />

che dovevamo riconoscere<br />

annusandole.<br />

Quest’ultima<br />

esperienza è stata<br />

molto divertente.<br />

Matilde 1^B<br />

Lunedì 12 dicembre noi<br />

alunni di 1^B ci siamo<br />

recati in centro a Correggio<br />

inconsapevoli ancora<br />

della avventura che stavamo<br />

per vivere. Abbiamo<br />

partecipato al progetto<br />

“Nella bisaccia del pellegrino”<br />

pensando che<br />

sarebbe stato noioso invece<br />

si è rivelato una delle<br />

uscite più belle che<br />

finora abbiamo fatto.<br />

In centro c’era una guida<br />

che ci stava aspettando e,<br />

arrivati da lei, ci ha spiegato<br />

che quel giorno<br />

avremmo fatto un viaggio<br />

nel medioevo. Questo<br />

viaggio è iniziato subito;<br />

noi tutti in fila seguivamo<br />

la guida fino a che lei si è<br />

fermata per consegnarci<br />

una antica mappa di Correggio.<br />

Noi stupiti la<br />

guardammo e lei disse:<br />

“forza ora sarete voi a<br />

guidarmi, andiamo alla<br />

porta delle mura”.<br />

Cercammo e trovammo il<br />

punto esatto dove, nel<br />

medioevo, era situata la<br />

grande porta. Giunti nel<br />

posto indicato la guida ci<br />

raccontò le storie dei pellegrini<br />

che, per attraversare<br />

quella porta, si svegliavano<br />

la mattina prestissimo<br />

in quanto al tramonto,<br />

quando il sole<br />

calava, non essere all’interno<br />

delle mura della<br />

città equivaleva alla morte.<br />

Quando riprendemmo il<br />

cammino la guida ci parlò<br />

delle chiese e degli<br />

ospedali, luoghi che per i<br />

pellegrini erano di grande<br />

importanza perché<br />

offrivano loro un posto<br />

dove potersi riposare e<br />

sfamare.<br />

Infine il viaggio si è concluso<br />

con una visita al<br />

museo del Palazzo dei<br />

Principi.<br />

Quel giorno, come ci era<br />

stato detto, abbiamo<br />

viaggiato nel medioevo.<br />

Lorenzo 1 ^B


A N C O R A I N V I A G G I O . . .<br />

Uno dei progetti più interessanti tra<br />

quelli svolti fino ad ora è stato quello<br />

intitolato “ nella bisaccia del pellegrino “<br />

Io e la mia classe ci siamo recati alla<br />

biblioteca comunale e, quando siamo<br />

arrivati, abbiamo conosciuto la guida<br />

che ci ha dato una scheda su cui era<br />

disegnata una piantina di Correggio ai<br />

tempi dei pellegrini. Successivamente la<br />

guida ci ha spiegato che avremmo dovuto<br />

metterci nei panni di un gruppo di<br />

pellegrini e quindi ci siamo orientati col<br />

sole e siamo partiti per le vie di Correggio.<br />

Durante il percorso abbiamo fatto<br />

diverse tappe e ci è stato spiegato quale<br />

fosse il cibo, quali gli abiti usati dai<br />

pellegrini, i posti in cui trovavano<br />

ristoro, come si svolgeva la loro giornata<br />

e i beni che utilizzavano come scambio.<br />

Ritornati alla biblioteca siamo andati nel<br />

l’area museo dove la guida ci ha coinvolti<br />

in diversi giochi tra i quali quello che<br />

mi è piaciuto di più è stato il gioco delle<br />

spezie la guida ci ha mostrato una piccola<br />

bisaccia, una vaschetta con dentro<br />

delle spezie e delle ciotole che contenevano<br />

semi di vario tipo; noi ragazzi, a<br />

turno dovevamo annusarle e capire di<br />

cosa si trattasse. Successivamente la<br />

guida ci ha invitati a chiudere gli occhi e<br />

ci ha fatto annusare degli alimenti estratti<br />

dalla bisaccia. Infine ci ha fatto mangiare<br />

del pane nero (che a me non è piaciuto)<br />

simile a quello con cui si cibavano<br />

i pellegrini. Il tempo, purtroppo, è volato<br />

e siamo dovuti tornare a scuola.<br />

Nicolò 1^B<br />

LO SPLENDIDO VIAGGIO NEL MEDIOEVO<br />

Lunedì 12 dicembre ci siamo<br />

recati dalle ore 8.:00 alle ore<br />

10:00 circa davanti al museo<br />

di Correggio. Lì c’era una guida<br />

che ci aspettava. Ci aveva<br />

consegnato delle mappe, una<br />

per coppia , dove c’era la<br />

piantina di Correggio . La guida<br />

ci aveva detto che dovevamo<br />

immedesimarci in pellegrini<br />

e per me è stato un po’<br />

difficile. Abbiamo cominciato a<br />

camminare per Correggio e ci<br />

siamo fermati in varie tappe.<br />

Infine siamo andati dentro il<br />

museo ,dove abbiamo cominciato<br />

a giocare. La prima cosa<br />

che la guida ci ha detto è stata<br />

di dividerci in tre gruppi. Nel<br />

gruppo dove ero io dovevamo<br />

attraverso delle immagini che<br />

ci aveva dato trovare il pellegrino<br />

tra tutti i quadri della<br />

stanza. È stato un po’ difficile<br />

perché nei quadri della stanza.<br />

E’ stato un po’ difficile perché<br />

in quella sala c’erano molti<br />

quadri con tanti personaggi.<br />

Alla fine però siamo riusciti ad<br />

individuare il pellegrino. Gli<br />

altri due gruppi dovevano individuare<br />

delle zone su una cartina.<br />

Dopo siamo anda in un’altra stanza,<br />

secondo me la più bella di tuo<br />

il museo, piena di arazzi e ciascun<br />

gruppo aveva un compito diverso<br />

tra i seguen: riconoscere delle<br />

spezie, riconoscere e mangiare alcuni<br />

cibi e abbinare delle immagini<br />

a dei cereali. L’esperienza è stata<br />

molto interessante e divertente.<br />

Iris 1^ B


N e l l a b i s a c c i a d e l P e l l e g r i n o<br />

IL VIAGGIO NEL MEDIOEVO DEGLI ALUNNI DI 1^C<br />

Lunedì 19 dicembre io e<br />

la mia classe siamo andati<br />

al museo per fare<br />

una uscita che parlava<br />

dei pellegrini che sono<br />

delle persone che, per<br />

motivi religiosi, vanno a<br />

visitare una città. Erano<br />

vestiti con una tunica ed<br />

un mantello gigante per<br />

costruirsi una tenda, se<br />

ce n’era bisogno, poi<br />

avevano un bastone<br />

lungo con un pomello in<br />

alto per attaccarci la loro<br />

Noi alunni della 1 ^C<br />

della scuola “Andreoli “<br />

il 19 dicembre , alle ore<br />

8:20, siamo anda, a<br />

piedi, al museo “Palazzo<br />

dei Principi” per ripercorrere<br />

le stesse vie percorse<br />

dai pellegrini. Abbiamo<br />

incontrato la guida<br />

che ci ha inizialmente<br />

chiesto quale periodo<br />

storico stavamo traando<br />

a scuola, e poi ci ha<br />

dato una carna di Correggio<br />

e ci ha chiesto di<br />

individuare la nostra<br />

posizione sulla carta e,<br />

dopo essere sta divisi<br />

in piccoli gruppi, ci siamo<br />

messi in cammino<br />

per le vie di Correggio.<br />

bisaccia dove mettevano<br />

il loro cibo. Davanti al<br />

museo c’era una guida<br />

che ci aspettava e ci ha<br />

portati in giro per Correggio<br />

a farci vedere le vie<br />

che percorrevano i pellegrini.<br />

Ad un certo punto,<br />

visto che eravamo tutti<br />

molto infreddoliti, ci siamo<br />

recati al museo dove<br />

abbiamo riconosciuto i<br />

cibi che mangiavano i<br />

pellegrini sia poveri che<br />

ricchi. Mi è piaciuto molto<br />

Alla prima sosta la guida ci<br />

ha deo che i pellegrini<br />

camminavano dall’alba alla<br />

sera e si fermavano nelle<br />

ciadelle; i poveri venivano<br />

ospita negli ospedali<br />

mentre i più ricchi andavano<br />

nelle locande. Poi ci<br />

siamo reca al museo e la<br />

guida ci ha deo come si<br />

vesvano i pellegrini. I loro<br />

abi consistevano in una<br />

lunga tunica con un mantello<br />

con il cappuccio per<br />

ripararsi dal sole e poi avevano<br />

il famoso “bordone”<br />

ovvero un bastone che<br />

aveva ad una estremità<br />

una aaccatura per la bisaccia<br />

che usavano i pellegrini.<br />

indovinare i cibi e non mi<br />

è piaciuto girare per Correggio<br />

perché c’era molto<br />

freddo. Naturalmente<br />

mi piacerebbe ripetere<br />

un’ esperienza del genere.<br />

Lucilla 1^C<br />

Poi la guida ci ha deo<br />

cosa mangiavano i pellegrini<br />

ovvero pere, uova, spezie<br />

ecc. Poi la guida ci ha<br />

divisi in tre gruppi e ci ha<br />

fao riconoscere di volta<br />

in volta dei cibi. Dopo aver<br />

visto tu) i cibi ci siamo<br />

riuni di nuovo e la guida<br />

ha spiegato quali fossero i<br />

cibi per i più ricchi e quelli<br />

per i poveri. La guida ci ha,<br />

infine, saluta e noi siamo<br />

ritorna a scuola . A me è<br />

piaciuto molto il giro per le<br />

vie di Correggio. La cosa<br />

che invece mi è piaciuta<br />

meno è stato il freddo che<br />

ci ha “congelato le mani e i<br />

piedi.”<br />

KAMAL 1^C<br />

Foto di Correggio<br />

E IL VIAGGIO CONTINUA…..<br />

Noi alunni della classe 1^C<br />

dell’Andreoli, il 19 dicembre<br />

ci siamo recati al museo<br />

“Palazzo dei Principi” alle<br />

8:30. La guida ci ha parlato<br />

della bisaccia del pellegrino<br />

ovvero ci ha spiegato<br />

che la bisaccia è una borsa<br />

e il pellegrino è colui<br />

che per motivi religiosi<br />

affronta dei viaggi. La guida<br />

ci ha dato una mappa.<br />

Passando sotto i portici<br />

abbiamo camminato lungo<br />

le vie di Correggio. Siamo<br />

ritornati al museo la guida<br />

ci ha portato in una camera<br />

dove c’erano dei quadri e lei<br />

ci ha chiesto di trovare un<br />

pellegrino in quei quadri.<br />

LA prof .ssa ci ha diviso in<br />

tre gruppi ciascuno dei quali<br />

doveva assaporare dei cibi<br />

e indovinare di quale alimento<br />

si trattasse.<br />

La mattinata è trascorsa<br />

velocemente e noi ci siamo<br />

divertiti molto.<br />

David e Abdullah 1^C<br />

Nella foto gli alunni di 1^ C che<br />

hanno scritto gli articoli


La peste al museo Palazzo Principi!<br />

Giovedì 9 marzo ci siamo reca al museo di Palazzo Principi per approfondire il tema della peste del Seicento a Correggio.<br />

La guida che ci ha accompagnato si è inizialmente soffermato su un grande quadro che rappresentava una mappa<br />

topografica di Correggio nel Seicento divisa in quaro blocchi. Successivamente abbiamo visitato altre sale, per<br />

ognuna delle quali abbiamo ricevuto una spiegazione approfondita.<br />

Ci ha deo che la peste, mala)a infe)va causata da un bacillo, di quel periodo arrivò in Italia da una nave carica di<br />

topi appesta , approdando nei maggiori por della penisola. I più danneggia furono le classi popolari , come sempre<br />

rido) a scarse condizioni igieniche e con un’alimentazione spesso inadeguata che indeboliva l’organismo.<br />

In quegli anni il governo della cià era affidato a Siro, deo da Correggio, che aveva oenuto, pagando, il tolo di<br />

Principe. Nonostante i suoi sforzi egli venne incarcerato con l’accusa di coniare falsa moneta: all’interno di quest’ulma<br />

inseriva materiale di scarso pregio, e veniva poi placcato con il metallo dell’effe)vo valore. Conseguentemente<br />

egli perse tuo ciò per cui aveva pagato, potere e territorio.<br />

A Correggio la mala)a è arrivata più tardi perché è una cià lontana dal mare e dai por; infa) la peste ha iniziato a<br />

diffondersi al giungere dell’esercito spagnolo, ospitato in case popolane e negli appartamen del palazzo Principi.<br />

Siccome si pensava dipendesse dalla corruzione dell’aria, in parcolare dalle brezze calde provenien da sud e da<br />

ovest, dai cambiamen climaci e dalle polveri degli untori, venivano prese decisioni volte a impedire il contagio. Alcune<br />

di queste erano la chiusura delle finestre sposte a sud, l’ulizzo di purghe e salassi, il trasferimento delle macellerie<br />

nella periferia. Un altro rimedio che mol ritenevano efficace era il limone, ricordato anche in opere famose come<br />

“La madonna dei limoni” di Antonio Allegri. Non avendo un’effe)va teoria per la quale la peste fosse arrivata, si<br />

traducevano il contagio e la morte come casgo per i pecca commessi in vita. Anche i medici non erano però in grado<br />

di far fronte all’epidemia con misure terapeuche adeguate.<br />

Una delle precauzioni dei doori era l’ulizzo di una parcolare maschera con il becco da uccello, riempito di spezie,<br />

per proteggersi contro i miasmi e i pericoli mortali della peste.<br />

La conseguenza più grave fu l’interruzione dei commerci e quindi un blocco nell’economia.<br />

Per viaggiare da una cià all’altra era infa) necessario ricevere un documento che cerficava le condizioni di salute<br />

di un individuo.<br />

Nella sala degli arazzi si è conclusa la nostra visita, dota di carta della Correggio del Seicento ci siamo sposta all’esterno,<br />

davan al portone del palazzo. Abbiamo cercato di orientarci e di trovare sula mappa luoghi che esistono ancora<br />

oggi, aiutandoci con una legenda.<br />

Successivamente abbiamo araversato i porci e raggiunto via Santa Maria dove l’esperta ci ha mostrate una delle<br />

due porte che consenva l’accesso al paese. CI ha inoltre spiegato che fuori dalle mura di cinta c’erano i lazzare),<br />

ossia un luogo di isolamento composto da capanne e baracche per portatori di mala)e come lebbra o peste. Altre<br />

volte il loro scopo era quello di ospitare persone provenien da paesi di possibile contagio che dovevano trascorrervi<br />

un soggiorno di determinata durata.<br />

Alice Ferretti<br />

2A


In giro per Correggio ...nel<br />

Seicento<br />

I dottori andavano dagli<br />

appestati con questa maschera<br />

e la maschera nella<br />

punta contiene le spezie<br />

Il 25 gennaio <strong>2017</strong> la classe 2^d si<br />

è recata al bellissimo, ma piccolo<br />

museo di Correggio.<br />

Abbiamo parlato di peste a Correggio<br />

nel Trecento, guardato<br />

qualche quadro che c’era nel museo,<br />

per esempio di persone ricche,<br />

e poi siamo scesi in città per<br />

visitare le tracce che sono rimaste<br />

degli antichi che vivevano qui.<br />

Nel museo c’erano delle immagini<br />

del re di questa bellissima città e<br />

altre immagini che aveva<br />

pitturato il pittore famoso Antonio<br />

Allegri detto “il Correggio”. La<br />

guida ci ha fatto sentire anche il<br />

profumo di alcuni agrumi, come<br />

l’aceto, e ci ha fatto leggere dei<br />

documenti molto importanti<br />

dell’epoca in cui si descrivevano<br />

le regole da rispettare per entrare<br />

e uscire dalla città. Infatti si doveva<br />

avere il documento di sanità<br />

perché era molto pericoloso uscire<br />

con tanti prodotti da mercificare o<br />

oggetti preziosi nel periodo di<br />

guerra e peste.<br />

Inoltre ci ha fatto vedere delle<br />

monete vecchie che il signore di<br />

Correggio, Giovanni Siro d'Austria,<br />

faceva produrre agli artigiani.<br />

Un giorno, però, il papa scoprì<br />

che stava producendo monete non<br />

autorizzate da lui e quindi lo costrinse<br />

a lasciare la città. Il nobile<br />

signore di sicuro doveva accettare<br />

l'allontanamento dalla città, ma il<br />

sovrano spagnolo che al tempo<br />

controllava il territorio emiliano,<br />

desiderava ottenere anche il controllo<br />

della città di Correggio e di molti<br />

altri territori in Italia; così gli promise il<br />

ritorno al potere della città se in cambio<br />

avesse permesso la circolazione di 3000<br />

soldati fedeli alla corona spagnola nella<br />

città. Pur di tornare a governare su Correggio,<br />

il signore accettò.<br />

Dopo questo abbiamo visitato alcuni<br />

luoghi storici di Correggio, alcune chiese,<br />

le vie e i monumenti legati all'epoca<br />

approfondita con la guida. Inoltre, questa,<br />

aveva dato a tutti una mappa per<br />

orientarci e disse che c’era un ospedale<br />

a Correggio che adesso è una chiesa<br />

sconsacrata cioè non viene più utilizzata<br />

per le funzioni religiose.<br />

La città di Correggio è molto bella!!!!!!<br />

Mohammed Alì<br />

Sunil Lal<br />

2D<br />

Siro il signore<br />

di Correggio<br />

nel’600


Noi e..Eraldo Affinati!<br />

Martedì 7 febbraio noi alunni delle classi terze e seconde siamo andati<br />

alla sala XXV aprile per ascoltare Eraldo Affinati, scrittore e<br />

insegnante di Italiano alla Città dei Ragazzi, a Roma.<br />

È stato un incontro veramente molto interessante perché l’autore ci<br />

ha raccontato parecchi aneddoti sui suoi libri e sul suo lavoro, anzi...<br />

sui suoi lavori! Ci ha confidato che i libri a cui è più legato e che<br />

ha scritto con maggior entusiasmo, sono quelli che raccontano i<br />

viaggi con i suoi alunni.<br />

Ma andiamo in ordine…<br />

Chi è Eraldo Affina?<br />

Eraldo Affinati, scrittore e insegnante, è nato nel 1956 a Roma, dove<br />

vive e lavora. È un educatore e voce autorevole sui temi legati alla scuola<br />

e all’inclusione dei ragazzi più bisognosi. Insegnante a sua volta, insieme<br />

alla moglie Anna Luce Lenzi ha fondato le scuole Penny Wirton– dal titolo<br />

di un racconto di Silvio D’Arzo – attive in tutta Italia, dove si insegna la<br />

lingua italiana ai migranti. Ha scritto tanti libri di grande successo, tra i<br />

quali ricordiamo “Elogio del ripetente”, “Vita di Vita”, “La città dei ragazzi”<br />

e il finalista al Premio Strega 2016 “L’uomo del futuro” poi “Un Teologo<br />

contro Hitler”, “Eddy il ribelle” , “Campo del sangue” , “Veglia d'armi” ,<br />

“Bandiera bianca”, “Uomini pericolosi”, “Berlin” , “Italiani anche noi”.<br />

Inoltre ha scritto con Anna luce Finzi, “Secoli di gioventù”, “Soldati nel<br />

1956”, “Riso pianto”, “Il nemico negli occhi”, “Patto giurato” , “Peregrin<br />

d'amore” .Molti suoi libri sono nati dalle sue esperienze . I suoi libri preferiti<br />

sono CITTÀ DEI RAGAZZI E VITA DI VITA.


Cos’è la Penny Wirton?<br />

La Penny Wirton è una scuola di Lingua Italiana<br />

per immigrati, nella quale uomini e donne,<br />

tra cui laureati e tirocinanti, sono disposti<br />

a lavorare e insegnare in modo gratuito.<br />

Ogni studente ha un proprio insegnante,<br />

quindi si lavora individualmente. È aperta a<br />

giovani e adulti, uomini e donne di ogni provenienza<br />

ed età. A tutti viene fornito il materiale<br />

didattico per le varie lezioni.<br />

La sede della Penny Wirton è stata finanziata<br />

dalla Regione, poi sono sorte altre scuole<br />

in tutta Italia che si reggono sull’autofinanziamento<br />

dei volontari e sulle donazioni di<br />

chi ne condivide l’impegno e desidera sostenerlo,<br />

pur non potendo partecipare personalmente.<br />

Alla Penny Wirton si impara :<br />

-a parlare e scrivere in lingua italiana per capire<br />

e farsi capire;<br />

-a prendere confidenza e stringere amicizia;<br />

-a conoscere i diritti e i doveri di vivere in<br />

Italia;<br />

-a capire un po’ meglio la cultura italiana e a<br />

raccontare la propria.<br />

Letizia Verona 2A<br />

“Alla Penny Wirton uomini e donne di tue le età sono dispos$ ad insegnare<br />

la lingua italiana agli stranieri gratuitamente.”<br />

..E LA CITTÀ DEI RAGAZZI?<br />

La Città dei Ragazzi è la succursale di una scuola di Roma. Fu fondata nel secondo<br />

dopoguerra con lo scopo di provvedere all’assistenza e all’educazione dei ragazzi<br />

privi di supporto familiare. Se un tempo erano gli italiani i soggetti a cui principalmente<br />

si rivolgeva, oggi per la quasi totalità dei casi, si tratta di migranti, scappati<br />

da guerre, miseria e povertà. Hanno tutti vissuto un’infanzia difficile, molti sono<br />

orfani, altri sono stati portati via dalla loro casa. In questa scuola ha deciso di insegnare<br />

Eraldo Affinati, desideroso di fornire un aiuto concreto ai ragazzi meno fortunati.<br />

Iman Baddou 2A


Dell’incontro con E.Affina penso..<br />

Mi è rimasto impresso un episodio in particolare, che E. Affinati ha detto di<br />

ricordare con grande piacere: la visita con gli alunni alla tomba di<br />

G.Ungaretti.<br />

Una mattina, come tutte le altre, aveva iniziato a spiegare alla classe le poesie<br />

del poeta, ma presto si era accorto che tutti gli alunni erano distratti e<br />

annoiati, fino a quando uno studente chiese dove fosse stato sepolto il poeta.<br />

Eraldo non esitò: per soddisfare la richiesta degli alunni, senza neanche<br />

riuscire a far firmare i dovuti documenti ai genitori, il giorno successivo li<br />

accompagnò a visitare la tomba del famoso poeta, che si trova a Roma. Si<br />

assunse una grande responsabilità, ma fu ricompensato perché, quando si<br />

trovarono al cimitero, tutti gli alunni si mostrarono attenti e coinvolti: questa<br />

fu per lui una grande soddisfazione, la più bella della sua professione.<br />

Mi ha, inoltre, fatto riflettere su quanto sarebbe migliore l'istruzione<br />

dei ragazzi se tutte le scuole fossero basate sul modello di insegnamento della<br />

Penny Wirton (la scuola che lui stesso ha fondato con la collaborazione<br />

della moglie Anna Luce Lenzi), ovvero "1 a 1".<br />

Sofia Taissir 3c<br />

Io penso che Eraldo svolga un ruolo fondamentale per la società di oggi perché<br />

insegna ai migranti l'italiano gratuitamente, aiutandoli dunque ad integrarsi<br />

in un Paese diverso dal loro e, di conseguenza, offrendo loro gli strumenti<br />

per trovare un lavoro.<br />

Mi ha colpito il fatto che lui insegna ai migranti gratuitamente, dunque svolge<br />

il suo lavoro per puro piacere, non per profitto e per me questo è un atto<br />

nobile.<br />

Raul Gilioli 3C


È stata una bella esperienza che mi<br />

ha fatto capire quanto sia importante<br />

la passione per il proprio lavoro<br />

e come sia possibile aiutare il<br />

prossimo insegnando cose che molti<br />

di noi danno per scontate, ma che<br />

per altri sono un dono preziosissimo.<br />

Alice Ferretti 2A<br />

Eraldo Affinati ci ha confidato che<br />

una delle sue esperienze più affascinanti<br />

è stata il viaggio in Africa con<br />

un suo studente che voleva cercare<br />

la madre e la fidanzata, temendo<br />

che fossero morte in guerra .<br />

Inoltre ci ha raccontato che all’inizio,<br />

alla Città dei Ragazzi, non riusciva<br />

a trattenere seduti i suoi studenti<br />

perché non erano abituati ad<br />

andare a scuola. Nonostante le difficoltà,<br />

non si arrese mai e, col tempo,<br />

capì come gestirli.<br />

Karan Singh 3C<br />

Mi ha colpito tanto quando ha raccontato<br />

di un suo viaggio in Africa,<br />

per aiutare un suo studente il quale<br />

temeva che la madre fosse morta.<br />

Lui non si tirò indietro e lo aiutò a<br />

cercarla.<br />

Muskan Saini 3C<br />

Sofia Taissir, Raul Gilioli, Muskan Saini, Karan Singh, Lin<br />

3C<br />

Con la collaborazione di Iman Baddou, Alice Ferre) e<br />

Lezia Verona 2A


ERALDO AFFINATI<br />

Eraldo Affina è uno scriore nato a Roma<br />

nel 1956 da genitori poveri. Egli è anche un<br />

insegnante della scuola secondaria e all’età di<br />

38 anni fondò a Roma la “Penny Wirton”, una<br />

scuola di italiano per ragazzi con problemi<br />

familiari e sociali. Gli insegna della scuola<br />

sono tu) volontari,giovani o pensiona, che<br />

lavorano in gruppo con i ragazzi oppure guidano<br />

singolarmente alcuni per realizzare un<br />

miglior percorso dida)co e un buon rapporto<br />

di rispeo tra insegnan e ragazzi.<br />

FILIPPO MARCHI 2B<br />

Martedì 7 febbraio siamo usci con le altre<br />

classi seconde e terze per andare alla Sala 25<br />

aprile e incontrare Eraldo Affina; un scriore<br />

abbastanza famoso che ha scrio alcuni libri<br />

tra cui L’uomo del futuro e La cià dei ragazzi<br />

.<br />

Ecco alcune cose più interessan:<br />

S( ()*(+, ,( )-.( ,/-00( 1 ,( /(2+( /133( *1+<br />

( *1+).0,44( 1 /1 )3.+(1 51( )-.( /(2+(.<br />

P1+ 610(+1 (0 I3,/(, ,/7-0( )-.( )3-5103(<br />

7.8*(.0. 6(,44( 5,661+. *1+(7./.)(<br />

(Infa) un suo studente a viaggiato per delle<br />

ore in una sva di un aereo);<br />

C+151 791 0.( +,4,::( 0,3( 1 7+1)7(-3( (0<br />

I3,/(, 5, 410(3.+( (3,/(,0( )(,8. 8./3.<br />

+(779( 1 0.0 71 01 ,77.+4(,8., perché è<br />

solo una quesone di fortuna se noi siamo<br />

na in un paese libero come l’Italia e non in<br />

un paese povero in cui non si ha neanche la<br />

corrente elerica<br />

ALESSIA GIALDI<br />

ALINA TASAWAR<br />

2B<br />

Martedì 7 febbraio , le classi seconde della scuola<br />

media Andreoli, sono anda a incontrare Eraldo<br />

Affina ,<br />

scriore di mol libri, ma in parcolare ricordiamo<br />

il libro “la cià dei ragazzi “ dove racconta lui<br />

stesso la storia di alcuni ragazzi che hanno avuto<br />

un’infanzia difficile con problemi familiari .<br />

ALCUNE DELLE DOMANDE FATTE SONO STATE:<br />

Preferisce fare lo scriore o l'insegnante? Ci ha<br />

risposto: “Tue e due, quando faccio l’insegnante<br />

mi vengono in mente idee per scrivere, mentre<br />

quando sono scriore mi viene in mente<br />

l’a)vità dell'insegnante”.<br />

Ci è stato un legame di amicizia con i suoi studen?<br />

“Certo, ci sto molto tempo poi essere loro<br />

amico mi aiuta”.<br />

Qual è il libro che le è piaciuto di più tra quelli<br />

che ha leo? “Mi piacciono soprauo i libri di<br />

avventura, ma per me questa è una domanda<br />

difficile; comunque mi piace molto scrivere”.<br />

La sua prima sua emozione quando ha visto che<br />

il suo libro ha avuto tanto successo? “La prima<br />

emozione c'è stata quando l'ho visto pubblicato,<br />

perché così quello che ho scrio lo possono leggere<br />

anche gli altri”.<br />

Si ispira ad altri scriori? “Sì, non puoi scrivere<br />

se non leggi. Devo ispirarmi ed EVOLUZIONARE”.<br />

Con questo termine Affina voleva dire che per<br />

ogni libro leo ne prende una parte per modificarlo<br />

e rielaborarlo a sua ispirazione.<br />

I tuoi studen insegnano? “Sì, mi raccontano<br />

molte loro esperienze che è la cosa più bella,<br />

perché si confidano con me e si fidano”.


Ancora AFFINATI<br />

Se potesse tornare indietro nel tempo farebbe<br />

le stesse scelte? “Sì, a oAo anni ho capito che<br />

potevo diventare scriAore perché ero stato<br />

applaudito dalla mia classe per un tema”.<br />

Che significato ha per lei l'aAentato alle due<br />

torri gemelli? “È’ stata una tragedia. Perché<br />

quando si viaggia e si trascorre la vita quodiana,<br />

si ha paura anche perché ci sono sta<br />

tan aAenta. In ques casi le domande sono<br />

più importan delle risposte”.<br />

Com’è la scuola Penny Wirton? “E’ un luogo in<br />

cui non esistono vo e dove tuM sono accol<br />

per discutere e affrontare i loro disagi”.<br />

Chi finanzia la scuola? “Niente soldi, è tuAo<br />

gras. I ragazzi si sentono bene perché dicono<br />

che lo stanno facendo per noi. Il materiale viene<br />

donato dalle cartolerie e da tuM i collaboratori<br />

della scuola. Spesso ci piace iniziare i<br />

nostri incontri partendo dalla degustazione di<br />

una caramella”.<br />

Per noi è stato molto altruista e generoso a<br />

voler aiutare dei ragazzi in difficoltà e per questo<br />

credo che sia una persona da smare.<br />

AVANZI REBECCA<br />

KAUR SIMRANJIT<br />

2B<br />

GIACOMO MAZZARIOL<br />

Venerdì 20 gennaio le seconde si sono recate alla sala<br />

XXV Aprile per incontrare Giacomo Mazzariol,<br />

autore del libro “mio fratello rincorre i dinosauri”<br />

.Prima dell’incontro abbiamo visto insieme alla<br />

professoressa Righi un video che Giacomo aveva postato<br />

nel 2015 su youtube, dove parlava di suo fratello<br />

minore Giovanni che ha la sindrome di down.<br />

Durante l’incontro ci ha raccontato in modo sarcastico<br />

la sua vita e quella di suo fratello. Ascoltando i suoi<br />

discorsi potrebbe sembrare noioso, ma non lo era affatto<br />

. Ha incominciato parlando della sua giornata<br />

“tipo”, andando poi a finir su quella di suo fratello.<br />

Ma Giacomo ci ha raccontato dall’inizio questa avventura,<br />

come la vedeva lui, appena nato; infatti, i suoi<br />

genitori gli dissero che suo fratello sarebbe stato speciale<br />

e ovviamente Giacomo pensava che avesse dei<br />

super poteri, che volasse, che riuscisse a leggere nel<br />

pensiero degli altri, ma dopo un po’ si rese conto che<br />

non era proprio così. Giacomo infatti incominciò a<br />

porre delle domande sul perché suo fratello avesse<br />

paura dell’erba e quando non se lo ricordava non aveva<br />

più paura, del perché durante la festa di Halloween<br />

prendeva un dolcetto e poi lo tirava per lo scherzetto e<br />

perché avesse paura di BABBO NATALE; insomma si<br />

era posto molte domande, ma alla fine trovò da solo le<br />

risposte.<br />

Giacomo ci ha spiegato che in questi ultimi anni è riuscito<br />

a entrare nel mondo di suo fratello condividendo<br />

sia le proprie idee sia quelle di Giovanni. Partendo da<br />

questo punto di vista mi è piaciuto molto il legame<br />

che, pur essendoci delle difficoltà, si sono costruiti tra<br />

loro due.<br />

In conclusione penso che questo incontro sia servito<br />

soprattutto per noi perché ci ha fatto riflettere su tante<br />

potenzialità e capacità che abbiamo ma, alcune volte,<br />

non ci rendiamo conto di averle.<br />

Rebecca Avanzi 2B


Uno dei libri le) in classe con la nostra prof di italiano,<br />

che ci ha parcolarmente colpi, la cui leura<br />

si è dimostrata divertente ed interessante, è stato<br />

quello intolato “Jack e la lanterna”. Il libro racconta di Jack<br />

che, divenuto uno spirito, entra in una zucca. Un giorno una<br />

bambina la trova e, quando la zucca inizia a parlarle, tra i due si<br />

instaura un legame di amicizia. Dopo varie vicissitudini, la storia<br />

si conclude con Jack che viene aiutato dall’ amica a liberare la cià dagli spiri<br />

maligni. Il libro aiuta ad esorcizzare le paure con sfumature ironiche e tra) alquanto<br />

diverten. Noi ve lo consigliamo!<br />

Un altro libro che ha riscosso successo nella nostra classe è stato quello dello<br />

scriore Luigi Ballerini intolato “Zia Dorothy”. Il libro narra di due fratelli che<br />

sono soli trascorrere le loro vacanze esve con la loro zia, una donna ricca e<br />

stravagante che ama fare dei regali bizzarri ai suoi nipo e che abita in una villa<br />

suntuosa assieme al suo maggiordomo. Ritorna a casa dalle vacanze esve,<br />

dopo qualche mese, i due ragazzi ricevono un pacco al cui interno vi è il vaso<br />

preferito dalla loro zia contenente le sue ceneri e un biglieo nel quale la donna<br />

esprime le sue ulme volontà. La storia si conclude con lo spargimento delle<br />

ceneri nel Tamigi così come desiderio della zia. Il libro ci induce ha rifleere sulla<br />

precarietà della vita e su come si debbano cogliere sempre i momen belli<br />

che essa ci offre.<br />

Anche questo libro……….noi ve lo consigliamo!<br />

1C


L’infinito...e<br />

noi!!<br />

L’infinito è una delle poesie più<br />

famose scrie da Giacomo Leopardi. Il<br />

poeta si siede su una collina a lui<br />

molto cara e guarda davan a sé: una<br />

siepe ne copre la visuale, non<br />

permeendogli di vedere l’orizzonte, così Leopardi cerca di immaginare cosa potrebbe esserci oltre,<br />

immergendosi poi in riflessioni su temi esistenziali.<br />

La poesia mi è piaciuta molto sia per lo sle della scriura, sia per il significato perché credo che<br />

ripor un’immagine paragonabile alla vita di tu): noi viviamo il presente e cerchiamo di immaginare<br />

cosa accadrà in futuro, ovvero, fantaschiamo su ciò che potrebbe esserci oltre la siepe, ma non lo<br />

conosceremo finché non si verificherà..<br />

Noi di terza abbiamo da poco compiuto la scelta della scuola superiore, abbiamo avuto la possibilità<br />

di partecipare a un “open day” o ad uno “stage”, ma non sappiamo cosa ci aspeerà l’anno<br />

prossimo.. è come se anche la nostra visuale fosse, in parte, coperta da una siepe; fantaschiamo su<br />

cosa potrà accadere dopo l’estate, abbiamo un po’ di more misto a curiosità ma.. potremo<br />

conoscere la realtà soltanto vivendola l’anno prossimo!!<br />

Sofia Taissir 3C<br />

Sofia Taissir 3C


INCONTRO CON IL FOTOGRAFO<br />

L.OTTANI<br />

Lunedì 19 dicembre, noi alunni delle classi terze abbiamo avuto l’onore di incontrare il<br />

fotografo Luigi Ottani che ci ha mostrato delle foto sui migranti. In una, che mi ha colpito<br />

particolarmente, ci ha fatto notare la polizia dall’altra parte del filo spinato che aiuta i<br />

migranti offrendo loro da mangiare e da bere e ci ha spiegato che in alcuni casi le autorità<br />

proibiscono loro l’uso dei trasporti pubblici, costringendoli a noleggiare delle bici.<br />

Inoltre ci ha spiegato che a volte i poliziotti tagliano il filo spinato per far passare i<br />

migranti, mentre i telegiornali spesso annunciano che lo tagliano soli.<br />

Ho scoperto che pochi migranti vengono a<br />

lavorare nel nostro Paese, perché molti si<br />

trovano in Italia solo di passaggio, in quanto le<br />

loro mete si trovano generalmente nell’Europa<br />

del nord, in particolare in Germania e in<br />

Inghilterra.<br />

I cellulari per i migranti sono molto importanti<br />

perché rappresentano il loro unico mezzo di<br />

comunicazione con i familiari, perciò alle<br />

frontiere arrivano a pagare, per ricaricarli,<br />

ben 4 euro ogni 20 minuti.<br />

Tra le foto scattate da L. Ottani, mi hanno<br />

colpita in particolar modo quelle in cui erano<br />

ritratti dei genitori con i loro figli, perché i<br />

bambini erano sorridenti e felici mentre i loro<br />

genitori fingevano di essere contenti ma si<br />

notava che erano abbastanza preoccupati.<br />

Ai bambini un viaggio del genere potrebbe sembrare una gita o comunque qualcosa di<br />

avventuroso e divertente, i genitori invece percepiscono il rischio e sentono la<br />

preoccupazione ma non lo fanno notare ai propri bambini.<br />

In un’altra foto, erano immortalati un ragazzo e una ragazza appena sposati che volevano<br />

utilizzare i soldi ricevuti per le nozze per comprare una casa in Europa: mi ha colpita<br />

particolarmente il fatto che queste persone abbiano il coraggio di mollare tutto e di<br />

ricominciare da zero con l’ausilio dei soldi ricevuti in regalo, per mantenersi in un nuovo<br />

Stato.<br />

Raul Gilioli e Sofia Taissir 3C


Angolo attività di sperimentazione a scuola<br />

SCIENZE:<br />

PROGETTO FORNO<br />

SOLARE<br />

La prof.ssa Romano prima delle vacanze<br />

natalizie assegnò un progeo di un forno<br />

solare<br />

da realizzare e consegnare il giorno 10<br />

gennaio. La prof.ssa Romano prima delle<br />

vacanze natalizie assegnò un progeo di<br />

un forno solare da realizzare e consegnare<br />

il giorno 10 gennaio.<br />

La costruzione del forno solare si divideva<br />

in 6 semplici passi:<br />

1.Prendere due scatole di cartone (una<br />

doveva contenere l’altra);<br />

2.Prendere la scatola più piccola, colorare<br />

il fondo della scatola con il colore nero,<br />

che ha la funzione di a)rare i raggi<br />

del sole;<br />

3. Posizionare la scatola più piccola all’<br />

interno della scatola più grande, alla quale<br />

nel fraempo avevamo ricoperto le<br />

alee di cartone con l’alluminio, riempire<br />

lo spazio rimanente con il polisrolo che<br />

è deo materiale isolante perché “isola”<br />

il calore e non gli permee di fuoriuscire<br />

dalla scatola.<br />

4 Riempire lo spazio che rimane vuoto tra le<br />

due scatole, se c’è, con della carta di giornale.<br />

5.Prendere un pannello di policarbonato o<br />

plexiglass ben pulito e depositarlo sulla scatola.<br />

6.Prendere un pezzo di cioccolato e depositarlo<br />

su un pia)no, meerlo all’interno della<br />

scatola e aendere lo scioglimento.<br />

Come abbiamo potuto constatare il pezzo di<br />

cioccolata si è sciolto, perché i raggi<br />

del sole sono sta a)ra dal colore nero<br />

del fondo della scatola più piccola, il<br />

polisrolo che ha la funzione di isolante non<br />

ha lasciato fuoriuscire i raggi del sole.<br />

Il policarbonato aveva la funzione anch’ esso<br />

di isolante che lasciava entrare i raggi<br />

del sole, che si trasformavano in calore, ma<br />

non li lasciava fuoriuscire.<br />

Il calore all’ interno della scatola è aumentato<br />

talmente tanto che ha fao si che il pezzo<br />

di cioccolata si sciogliesse.<br />

Francesco Gandolfi 1A


MACCHINETTE<br />

AD ARIA COMPRESSA<br />

La costruzione della macchina ad aria<br />

compressa si divideva in 7 semplici passi:<br />

1.Prendere una bo)glia (possibilmente<br />

da 0.5 litri).<br />

2.Applicare due fori nella bo)glia rispe)vamente<br />

nella base e nella parte<br />

centrale della bo)glia.<br />

3.Inserire una cannuccia pieghevole facendola<br />

passare dai fori.<br />

4.Inserire un palloncino nella cannuccia<br />

della parte centrale della bo)glia, provare<br />

a gonfiare il palloncino. Se si gonfia si<br />

può proseguire l’esperimento, altrimen<br />

si deve isolare le fughe d’aria.<br />

5.Fissare con il nastro adesivo due cannucce<br />

sul lato corto della bo)glia, inserire<br />

due stuzzicaden all’ interno delle cannucce.<br />

6.Prendere quaro tappi e bucarne con un<br />

punteruolo il centro. Inserire i tappi negli<br />

stuzzicaden. Accertarsi che le ruote si possano<br />

muovere.<br />

7.Gonfia il palloncino, eni tappata la cannuccia<br />

e appoggiala a terra.<br />

Il palloncino verrà sgonfiato dalla pressione<br />

atmosferica esterna, l’aria al suo interno<br />

si incanalerà nella cannuccia, uscendo dalla<br />

cannuccia l’aria sarà il propulsore per<br />

mandare avan di qualche metro la macchina.<br />

Francesco Gandolfi 1A<br />

TEATRO: “LA COSTITUZIONE<br />

SIAMO NOI”<br />

Il 13 febbraio ci siamo reca a teatro per assistere<br />

ad uno speacolo intolato " La costuzione<br />

Siamo Noi " lo speacolo consisteva<br />

nei primi dodici arcoli della costuzione.<br />

Sul palco c'era una band di quaro<br />

persone: un baerista, un chitarrista, un<br />

bassista e un'ulma persona che cantava e<br />

raccontava. Lo speacolo mi piaciuto molto<br />

perché oltre che essere stato molto bello è<br />

stato anche interessante perché il cantante<br />

e ho contato i primi dodici arcoli araverso<br />

un po di musica: il blues con tre storie<br />

molto interessante collegate ad alcuni<br />

arcoli. La prima era la storia di un re, la seconda<br />

parlava di un uomo grigio è un bancomat<br />

grigio, infine la terza raccontava di un<br />

ragazzo di colore che non poteva salire sul<br />

treno perché il macchinista lo indicava gli<br />

diceva: "TU NO, TU NO!!!!" .


Questa storia mi è piaciuta molto perché<br />

ci ha fao capire che non si deve discriminare<br />

una persona solo per il colore<br />

della sua pelle, come dice l’arcolo tre<br />

della Costuzione.<br />

Lo speacolo mi è piaciuto un sacco perché<br />

il cantante è stato molto simpaco e<br />

divertente, ma soprauo è stata ingegnosa<br />

idea di spiegarci una cosa un po'<br />

complicata araverso una cosa di più<br />

semplice la musica è stato anche bello<br />

senrla dal vivo.<br />

Nicolò Righi 1B<br />

Ero emozionassimo ma penso di<br />

essermela cavata bene: ho parlato<br />

in modo spigliato e tu) mi seguivano<br />

con aenzione.<br />

Alla fine i genitori hanno applaudito.<br />

Dopo aver raccontato il progeo di<br />

presepi, dovevo esporre e far vedere<br />

due esperimen scienfici: il<br />

forno solare e la macchina ad aria<br />

compressa, per concludere poi col<br />

racconto del giornalino scolasco.<br />

Per la macchinina mi ero preparato<br />

una scenea, e dopo aver leo il<br />

testo l'ho faa sfrecciare tra le<br />

gambe del pubblico, impressionandolo, e meritandomi<br />

il suo applauso scrosciante!<br />

Filippo Righi 1A<br />

IL PROGETTO CORALE<br />

PRESENTARE LA SCUOLA AI<br />

GENITORI E BAMBINI DELLE<br />

ELEMENTARI<br />

Il giorno venerdì 23 gennaio ho partecipato<br />

insieme ad altri ragazzi di tue le classi alla<br />

presentazione della scuola Andreoli ai genitori<br />

dei futuri “primini”.<br />

Arrivata a scuola sono entrato nell'aula di<br />

musica dove ho trovato gli altri ragazzi che<br />

dovevano presentare con me i tes che<br />

avevano preparato.<br />

Ci siamo divisi in due gruppi: uno sarebbe<br />

dovuto rimanere nell'aula di musica, l' altro<br />

sarebbe andato nell'aula di arte. Io sono<br />

capitato nel gruppo dell'aula di arte dove<br />

ero il più piccolo è il primo che avrebbe dovuto<br />

parlare!<br />

Una volta entra i genitori hanno visto un<br />

video introdu)vo e si sono prepara ad<br />

ascoltarci.<br />

Quest’anno partecipo al corso di canto corale<br />

che si svolge ogni mercoledì pomeriggio<br />

nell’aula di musica della scuola. Oltre a me, ci<br />

sono altre sei ragazze, di diverse classi.<br />

Siamo un bel gruppo, con loro mi sono trovato<br />

subito bene!<br />

Il nostro insegnante, Prof. Davide Costa, è<br />

simpaco e genle. In genere mi piacciono le<br />

canzoni che canamo. Ci siamo esibi anche<br />

alla Festa di Natale della scuola e ora ci samo<br />

preparando per poter cantare davan a tu)<br />

alla Festa di Fine anno scolasco. Spero tanto<br />

sia uno speacolo piacevole!<br />

Mi auguro che anche il prossimo anno ci sia la<br />

possibilità di partecipare ad un progeo per<br />

me così emozionante.<br />

Marco Malavasi 1A


GIRL CODE IT BETTER (GCIB)<br />

é stata una bellissima esperienza!<br />

Con l'aiuto di due simpatici maker ho<br />

imparato, insieme al mio gruppo di lavoro,<br />

a programmare siti e app, cioè le<br />

applicazioni che possiamo trovare nei<br />

nostri cellulari smartphone; inoltre<br />

abbiamo registrato e montando video.<br />

Alla fine del corso, ovvero qualche giorno fa, c’è stata una presentazione<br />

dove, davanti a maker, parenti e professori, ogni gruppo ha parlato<br />

e illustrato il proprio<br />

lavoro in questi mesi.<br />

Il consiglio che dò alle ragazze<br />

che vorrebbero partecipare<br />

e magari pensano<br />

di essere un po' incapaci<br />

nel mondo dell'informatica<br />

e credono di non farcela,<br />

è di non preoccuparsi:<br />

in poco tempo impareranno molto e senza annoiarsi!<br />

Rachele Davolio<br />

1A


La Costituzione<br />

siamo noi!<br />

Lunedì 13 febbraio siamo andati al teatro Asioli per assistere allo<br />

spettacolo riguardante la Costituzione. Quando siamo arrivati, ad<br />

attenderci c’erano dei musicisti, gli stessi degli spettacoli visti in<br />

precedenza ed un attore molto estroso. Inizialmente, quest’ultimo<br />

ha fatto finta di essere il re Carlo Alberto che voleva imporre la<br />

monarchia per farci capire la vera fortuna di essere cittadini di<br />

una repubblica. Insieme ai tre musicisti<br />

ha cantato i primi dodici articoli della<br />

Costituzione che lui considera i più<br />

importanti.<br />

Raul Gilioli 3C<br />

Le nostre riflessioni:<br />

Io penso che questo spettacolo sia stato<br />

molto interessante e utile per noi che<br />

costituiremo la popolazione del futuro,<br />

ma ho trovato alcuni d ifetti.<br />

Prima di tutto penso sia stato troppo<br />

lungo: dopo un po' (30/40 minuti) il livello<br />

di attenzione, fondamentale per capire, si abbassa, quindi io<br />

consiglierei di dividere lo spettacolo in più parti, in modo da far<br />

comprendere pienamente alle persone il messaggio che si vuole<br />

trasmettere.<br />

In secondo luogo la musica copriva troppo la voce dell'attore<br />

protagonista al punto di non far capire cosa stesse dicendo;<br />

inoltre a mio avviso lui parlava molto velocemente rendendo<br />

ancora più complicato cogliere in pieno il significato della<br />

commedia.<br />

Lo spettacolo nel complesso mi è piaciuto, anche perché era in<br />

chiave comica e rendeva un argomento noioso come il diritto,<br />

abbastanza divertente.<br />

Sofia Taissir 3C


Ho trovato difficile seguire lo spettacolo dall’inizio alla fine perché l’attore<br />

ha letto gli articoli troppo velocemente. Inoltre se ci si distraeva anche per<br />

pochissimo, si rischiava di non capire più nulla!<br />

Karan Singh 3C<br />

Mi è piaciuto tanto quando l’attore ha invitato a salire sul palco prima un<br />

ragazzo, per leggere alcuni articoli della Costituzione e poi una ragazza, alla<br />

quale ha fatto preparare un caffè decaffeinato.<br />

Muskan Saini 3 C<br />

Mi ha colpito vedere l’attore cantare i primi 12 articoli e mi ha fatto sorridere<br />

vedere la ragazza bere il caffè sul palco.<br />

Jatinder Singh 3C


RICORDIAMO LE VITTIME DEL NAZISMO<br />

Alejandro<br />

Gusolfino,<br />

Filippo Righi,<br />

Lara Rughetti<br />

1A<br />

Venerdì 27 gennaio, accompagnati da alcuni studenti della<br />

3A siamo andati a vedere la pietra di inciampo di Lucia Finzi.<br />

Come prima tappa abbiamo visto due foto di Agostino<br />

Zaccarelli e Mario Gasparini due dirigenti della federazione<br />

giovanile socialista. Il 31 dicembre 1920 una squadra di fascisti<br />

piomba nel centro cittadino; Agostino Zaccarelli e Mario<br />

Gasparini cercarono di scappare ma vennero uccisi.<br />

La seconda tappa fu il luogo in cui venne posizionata la prima<br />

pietra di inciampo correggese per Lucia Finzi: una pietra<br />

in ottone dedicata agli ebrei sterminati dai nazisti; lei era<br />

un’ebrea deportata a Austwitz. Nella nostra regione la prima<br />

pietra di inciampo è stata posata nella città di Ravenna<br />

dall’artista tedesco Gunter Demnig. in ricordo degli ebrei,<br />

come Lucia Finzi, sterminati dai nazisti nei campi di concentramento.<br />

La Finzi nasce nel 1894 a Correggio in una famiglia molto<br />

numerosa, aveva 13 fratelli. I nazisti avevano ucciso alcuni<br />

dei suoi fratelli tranne tre: Iolanda, Gilda e Valter.<br />

Venne avvertita dal maresciallo dei carabinieri dell’arrivo<br />

dei tedeschi in città per farla rifugiare in un luogo nascosto.<br />

Lucia seguì il consiglio ma dopo qualche settimana decise<br />

di tornare a casa sua, preferiva tornare in città e riprendere<br />

le sue abitudini; lì i tedeschi la catturarono e la portarono<br />

nel campo di Fossoli in attesa di essere spedita a Austwitz<br />

dove morì.<br />

L’ ultima tappa fu la “Casa delle donne del mondo” dove oggi<br />

vengono ospitate tutte le donne emigrate in Italia perché<br />

fuggite dai pericoli del loro paese extracomunitario. All’<br />

epoca era invece la caserma dei carabinieri proprio quella<br />

del maresciallo che aveva avvisto la Finzi del pericolo nazista.<br />

I m p a r i a m o d a l l a s t o r i a o o g n i<br />

e r r o r e è d e s t i n a t o a r i p e t e r s i


IL GIORNO DELLA MEMORIA<br />

27 gennaio <strong>2017</strong><br />

Il 27 gennaio <strong>2017</strong> dalle 11:15 ci siamo reca alla pietra d’inciampo<br />

con dei ragazzi di 3°D. La prima tappa è stato il Palazzo<br />

Contarelli che nel 1906 era la Casa del Popolo di Correggio.<br />

Il 31 Dicembre del 1920 ci fu un aentato da parte delle<br />

camice nere nel quale uccisero due persone. Sempre in questo<br />

palazzo erano esposte delle foto originali dell’epoca.<br />

Ma cos’è la pietra d’inciampo?<br />

La pietra d’inciampo sono delle pietre sparse in tuo il mondo<br />

e sono addiriura 1500 le pietre fae in oone e noi siamo<br />

anda a vedere quella dedicata a Lucia Finzi.<br />

Ma chi è LUCIA FINZI?<br />

Lucia Finzi è una signora vissuta durante la seconda guerra<br />

mondiale nell’era del FASCISMO a Correggio, lei era ebrea e<br />

viveva davan al palazzo del fascismo in piazza San. Quirino<br />

numero 4. Aveva come amico il colonnello Toma che cercò di<br />

farla trasferire per non farla uccidere, ma volle rimanere nella<br />

sua casa. Dopo 2 se)mane i fascis l’arrestarono e la portarono<br />

nel campo di concentramento, nello stesso vagone di<br />

Primo Levi. Avendo poco più di cinquant’ anni, venne subito<br />

uccisa perché considerata troppo anziana per lavorare nei<br />

campi di concentramento.<br />

Cos’è il fascismo ?<br />

Il fascismo è un potere polico, militare rappresentato da un<br />

diatore che impone la sua autorità e inoltre perseguita gli<br />

ebrei.<br />

Zinat Ba<br />

Giulia D’Amore<br />

Adil Saba<br />

Sofia Valla<br />

1D


In occasione della Giornata della Memoria la nostra scuola ha organizzato<br />

un laboratorio molto interessante e istruttivo.<br />

Noi ragazzi di 3^C abbiamo incontrato la storica Monica Bartellai che ci ha<br />

raccontato la storia di Lucia Finzi, un’ebrea correggese che non è scappata<br />

dalla sua città natale, ma si è ribellata e mostrata senza paura alla polizia<br />

nazista. Ci ha parlato anche di Primo Levi, ebreo sopravvissuto ai campi di<br />

concentramento e autore, nel 1947, di un libro dal titolo Se questo è un<br />

uomo.<br />

Abbiamo svolto quest’ attività per arrivare al 27 gennaio preparati e<br />

consapevoli della sofferenza vissuta dagli ebrei nel secolo scorso.<br />

Con la Dott.ssa Bartellai abbiamo seguito due lezioni: la prima il 20 gennaio<br />

in classe e la seconda il 23, in giro per Correggio.<br />

A scuola abbiamo usato la LIM su cui Monica ha proiettato delle foto e<br />

alcuni video sugli ebrei. La seconda lezione si è tenuta in centro a<br />

Correggio: abbiamo visto la casa in cui viveva Lucia Finzi e la Pietra d’<br />

inciampo a lei dedicata sulle quali sono indicate le generalità delle persone<br />

da ricordare, incorporate nei sampietrini davanti alle case di alcuni ebrei<br />

deportati nei campi di concentramento. Il loro scopo è<br />

catturare l’attenzione dei passanti distratti, affinché<br />

possano, anche per pochi minuti, riportare alla<br />

memoria la tragedia della Shoah.<br />

Poi abbiamo visto anche la vecchia sede dei<br />

carabinieri, il ghetto in cui vivevano gli ebrei e la Casa<br />

del Popolo.<br />

Grazie a questa laboratorio abbiamo scoperto tante<br />

nuove cose sugli ebrei e sul nazismo che prima non<br />

conoscevamo o addirittura ignoravamo.


Cosa sono le Pietre d’Inciampo?<br />

Le Pietre d’Inciampo sono piccole lastre di ottone,<br />

sulle quali sono indicate le generalità delle<br />

persone da ricordare, incorporate nei sampietrini<br />

davanti alle case di alcuni ebrei deportati<br />

nei campi di concentramento. Il loro scopo<br />

è catturare l’attenzione dei passanti distratti,<br />

affinché possano, anche per pochi minuti, riportare<br />

alla memoria la tragedia della Shoah.<br />

Poi abbiamo visto anche la vecchia sede dei carabinieri,<br />

il ghetto in cui vivevano gli ebrei e la<br />

sede dei nazisti a Correggio.<br />

Grazie a questa laboratorio abbiamo scoperto<br />

tante nuove cose sugli ebrei e sul nazismo che<br />

prima non conoscevamo o addirittura ignoravamo.<br />

Pietra d’Inciampo<br />

La caserma dei carabinieri nel<br />

secolo scorso<br />

Saini Muskan 3C<br />

La sede dei nazis$, Palazzo dei Principi


LA GIORNATA DELLA MEMORIA<br />

A CORREGGIO<br />

Il 13 gennaio <strong>2017</strong> un'esperta del fascismo e dell'olocausto ha raccontato<br />

a tutte le classi 3° la storia di Lucia Finzi, figlia di Fanny e<br />

Raffaele Finzi, nata a Correggio, da genitori ebrei, i quali, nonostante<br />

si convertirono al cattolicesimo, furono deportati al campo di concentramento<br />

di Auschwitz.; avevano parenti e quindi sangue ebreo.<br />

Essere ebrei significava appartenere ad una razza impura, non pura<br />

come quella ariana.<br />

La casa di Lucia si trovava in Piazza San Quirino, la casa era di proprietà<br />

di Dante Finzi suo zio paterno. La famiglia Finzi si trasferì<br />

1936, negli anni dopo alcuni componenti della famiglia morirono e<br />

Lucia si ritrovò da sola. Nel 1943 a Lucia venne consigliato di lasciare<br />

casa sua per rifugiarsi altrove e scampare alle forse naziste.<br />

Colui che glielo consigliò fu il maresciallo dei Carabinieri di Correggio<br />

Salvatore Toma.<br />

L’8 Dicembre 1943 Lucia si presenta in caserma per avvisare che<br />

sarebbe ritornata alla sua abitazione perché le mancano le abitudini<br />

quotidiane e nel 1944 ella venne arrestata e venne trasferita al campo<br />

di raccolta di Fossoli. Una settimana dopo Lucia partì per Auschwitz<br />

e 4 giorni dopo arrivò al mortale campo di concentramento. Lucia<br />

venne assassinata a causa della sua avanzata età perché non sarebbe<br />

stata in grado di sopportare i lavori forzati. Il suo corpo non fu<br />

più ritrovato, come quello di tanti altri deportati.<br />

Detto questo la 3°D si divise in due gruppi, uno espose alla 2°D la<br />

storia di Lucia e l’altro fece vedere alla 1°D le pietre d’inciampo a<br />

Correggio.<br />

Un’altra mattinata con la prof di inglese abbiamo riflettuto sullo<br />

stesso argomento, soffermandoci, però, su Oskar Schindler, un tedesco<br />

che salvò cento ebrei dalla morte. Egli era proprietario di una<br />

fabbrica con molti dipendenti ebrei e a questi salvò la vita perché<br />

contrario alle leggi razziali.<br />

Quest’esperienza ci ha aiutato a capire cosa è successo durante la<br />

devastante epoca della seconda guerra mondiale. Non si uccideva<br />

soltanto nel campo di battaglia, ma anche nei campi di concentramento.<br />

Ali Husnan<br />

Moumtaz Manal<br />

Mounir Mohammad Fasih<br />

Rughetti Loris<br />

3D<br />

Visita guidata classi<br />

3D con 1D per la giornata<br />

Della memoria a Correggio<br />

La casa di<br />

Lucia FInzi<br />

in Piazza<br />

San Quirino<br />

a Correggio


L’amicizia è, per definizione, un tipo di legame sociale. Per me l’amicizia<br />

è un sentimento che si prova verso un'altra persona; mi è amica colei<br />

alla quale posso confidare tutti i miei segreti. L’amicizia si fonda<br />

sulla fiducia e non sul prendersi in giro, sul ridere dell’altro se magari<br />

ha preso un brutto voto o se si trova in una situazione imbarazzante.<br />

L’amicizia è anche non fare mai del male ad alcuna persona e, a maggior<br />

ragione, a quella che ti è amica. Con l’amica si può giocare, parlare,<br />

divertirsi, condividere e aiutarsi. Per me l’amicizia è saper consolare<br />

un amico che sta male, è un sentimento che non si può comprare con<br />

i soldi, che non si vede ma si prova verso un'altra persona.<br />

Swera 2^C<br />

L’amicizia lega due persone facendole conoscere. Il termine amicizia<br />

significa non giudicare, superare insieme i contrasti e le difficoltà, riuscire<br />

a ridere e a piangere insieme. Io penso che non sempre i compagni<br />

della classe siano veri amici perché con loro parli di tante cose ma,<br />

non sempre, di cose segrete; i compagni talvolta ti giudicano anche se<br />

con loro giochi e ridi. Spesso i migliori amici li conosci da tanto tempo,<br />

ci parli sempre e, se ne hai l’occasione, fai loro degli scherzi. L’amico<br />

non ti giudicherà mai, ti aiuterà ogni qual volta tu sarai in difficoltà<br />

e non ti chiederà mai nulla in cambio della sua lealtà. Da bambino ho<br />

conosciuto, a scuola, colui che sarebbe stato poi il io migliore amico.<br />

Inizialmente ci siamo conosciuti e abbiamo iniziato a parlare ,a giocare<br />

insieme e a condividere le nostre idee su ciò che ci piaceva e su ciò<br />

che invece detestavamo . Sono passati ormai dieci anni e da allora siamo<br />

ancora molto uniti e spero che lo saremo sempre.<br />

Harminder 2^C<br />

..A …. come Amicizia<br />

A = affetto per un’ altra persona<br />

M = meraviglioso legame<br />

I = insieme nei momenti più difficili<br />

C = consolare e comprendere l’ amico<br />

I = indimenticabili momenti<br />

Z = zero odio<br />

I = indispensabile nella vita di ciascuno<br />

A = aiutare l’altro<br />

Ilir 2^C


IL mio sogno è quello di lavorare come ingegnere meccanico nella sede della Lamborghini; Questo è un obie)vo<br />

che mi sono posto ormai da diversi anni e credo di riuscire a realizzarlo anche se mi devo impegnare tanto. Quest’anno<br />

frequento la terza media e devo scegliere la scuola superiore da frequentare il prossimo anno scolasco.<br />

Io vorrei andare all’I.T. “Einaudi” di Correggio perché questa scuola è quella più indicata per realizzare il mio sogno<br />

e mi consenrà di frequentare l’ università di ingegneria meccanica. Io penso che, lavorando per la Lamborghini,<br />

guadagnerò molto e, con quei soldi, prima di tuo penso di fare un grande regalo<br />

ai miei genitori per ringraziarli di tu) i sacrifici che hanno fao per me. Inoltre penso di<br />

costruire una casa molto grande in America, dove mi piacerebbe vivere con mia moglie,<br />

i miei figli, i miei genitori e mio fratello poiché penso che vivere da solo è noioso e monotono.<br />

Questo è il mio sogno nel casseo e se si avverasse sarebbe per me una grande<br />

soddisfazione e costuirebbe la cosa più bella che io abbia mai fao in tua la mia vita.<br />

RANVIR 3^A<br />

Come tu) i ragazzi della mia età, anche io ho un sogno nel casseo. Crescendo ho cambiato più volte idea<br />

fino a che ho deciso che, da grande, avrei lavorato la terra e ne sarei diventato il proprietario. Con precisione<br />

diventerò un contoterzista che consiste nel lavorare sia la propria terra che quella altrui. Questa passione mi<br />

è stata trasmessa da mio padre che, anche se lavora in una dia, nel tempo libero colva la terra. Per realizzare<br />

questo mio sogno ho deciso di frequentare l’ ISTITUTO AGRARIO di Correggio che è, indubbiamente, la<br />

scuola che mi consenrà di raggiungere i miei obie)vi e di soddisfare le mie aspeave.<br />

MATTEO MEGLIOLI 3^A<br />

I miei sogni nel casseo sono molteplici. Innanzituo vorrei fare un viaggio negli USA con la mia famiglia<br />

perché mi piacerebbe molto visitare New York, Los Angeles, Las Vegas ecc. ,dal momento che mi sono piaciute<br />

varie immagini e video che ho visto sul computer e in televisione. Un altro mio sogno è quello di incontrare<br />

il mio idolo ovvero Ariana Grande, una cantante americana che mi ha conquistata per il suo sle e per<br />

la sua voce. Lei ha avuto molto successo anche grazie alla sua apparizione in varie serie televisive. Anche io<br />

mi auguro di avere il suo stesso successo ma come slista realizzando abi di alta moda per celebrità.<br />

Jessica 3^A<br />

Io ho più di un sogno nel casseo. Il primo è di diventare un programmatore, ovvero vorrei creare soaware<br />

per computer. Per proseguire per questa strada ho scelto di frequentare l’I.T.S. “Einaudi” di Correggio.<br />

Il secondo ,invece, è di diventare un giocatore professionista di cricket e di giocare per la squadra<br />

del Pakistan ma per riuscire a raggiungere questo obie)vo devo seguire un iter alquanto lungo. Per<br />

riuscire a realizzare i miei sogni dovrò certamente impegnarmi molto, studiare con costanza e allenarmi<br />

quodianamente nel lancio e nella bauta. Indubbiamente uno de miei sogni, che non dipende solo ed<br />

esclusivamente da me, è quello che nel mondo possano finire le guerre e possa regnare la pace.<br />

Zohaib 3^A


IL <br />

IL ILL<br />

C’ERA UNA VOLTA UN BRUTTO ROSPO CHE QUOTIDIANAMENTE AN-<br />

DAVA SULLA RIVA DEL LAGO A MANGIARE GLI INSETTI.<br />

UN GIORNO INCONTRO’ UN CRUDELE E IMPREVEDIBILE COCCODRIL-<br />

LO: APPENA VIDE IL ROSPO, DECISE DI MANGIARLO, MA IL RISPO LO<br />

PREGO’ DI ESSERE RISPARMIATO. IL COCCODRILLO GLI CHIESE IL PER-<br />

CHE’ LO AVREBBE DOVUTO LASCIARE LIBERO E IL ROSPO RISPOSE<br />

CHE GLI SAREBBE POTUTO TORNARE UTILE. IL COOCDRILLO, ALLORA,<br />

SI MISE A RIDERE E MENTRE RIDEVA IL ROSPO SE NE ANDO’ IN FRETTA<br />

E FURIA.<br />

LA SERA STESSA IL COCCODRILLO VENNE INTRAPPOLATO IN UNA<br />

GABBIA. IL ROSPO CHE STAVA TORNANDO AL LAGO PER CIBARSI DI<br />

INSETTI, LO VIDE E DIMOSTRO’ LA SUA RICONOSCENZA FACENDO<br />

SCATTARE IL LUCCHETTO DELLA SUA GAMBIA GRAZIE ALLA SUA LIN-<br />

GUA APPICCICOSA.<br />

IL COCCODRILLO LO RINGRAZIO’ E SI SCUSO’ DI NON AVERLO CONSI-<br />

DERATO.<br />

DA QUEL GIORNO I DUE DIVENNERO MOLTO AMICI E IL COCCODRILLO<br />

IMPARO’ CHE ANCHE I PICCOLI<br />

POSSONO ESSERE GRANDI.<br />

DARIO BENZI<br />

FEDERICO FERRETTI<br />

1A


Risvolto: sì o no?<br />

Le fonti non sono concordi sull’inventore del risvolto e, perlopiù, citano Re Edoardo<br />

VII d’Inghilterra, nonno del celebre Edoardo VIII , detto anche inventore<br />

di stili. A quanto pare fu lui ad avere avuto l’idea, intorno<br />

alla metà dell’800, di ripiegare l’orlo per evitare di sporcarlo o di<br />

bagnarlo. In effetti, molte fotografie dei primi anni del secolo successivo<br />

mostrano uomini con indosso pantaloni arrotolati, ma la moda<br />

di arrotolare i jeans, anziché accorciarli , continuò anche in seguito.<br />

Del resto sapere con certezza chi ordinò per primo al proprio sarto<br />

di fare il risvolto, oltre ad essere impossibile, non è poi così importante…<br />

Il risvolto si addice a quasi tutti i tipi di<br />

pantaloni, ed è adattato all’abito, alla<br />

giacca sportiva e al blazer.<br />

L’unica eccezione è costituita dal frac.<br />

Con gli abiti doppiopetto questo dettaglio<br />

è invece considerato quasi obbligatorio,<br />

anche se in realtà non è corretto, tanto che a volte si può tranquillamente fare a<br />

meno.<br />

Gli uomini di bassa di statura non dovrebbe usarlo, perché il risvolto tende ad accorciare<br />

la figura. Se non è possibile rinunciarvi, allora bisogna scegliere un pantalone<br />

piuttosto stretto e portare dei risvolti molto piccoli.<br />

A volte il pantalone viene portato troppo corto e l ‘orlo non arriva a toccare la scarpa,<br />

ciò è corretto se il pantalone è a gamba stretta. Il pantalone portato corto risulta<br />

più giovanile e slancia gli uomini di bassa statura.<br />

I sarti e le case di moda continuano a usare la stessa misura, quella classica per il<br />

risvolto : quattro centimetri.<br />

Arianna Santi, Iman Baddou,<br />

Akram Kanissi, Assane Compaore<br />

2A


REGGIO INDOOR ATLETICA<br />

Sabato 4 <strong>Marzo</strong> <strong>2017</strong> sono stato chiamato a partecipare alle gare di atleca leggera al Pala<br />

Bigi di Reggio Emilia. C’era tanssima gente e io e i miei compagni di scuola non trovavamo<br />

gli spogliatoi per quanto era grande il palazzeo. Dopo esserci cambia abbiamo fao prove<br />

delle discipline in cui siamo sta convoca: io sono stato selezionato per competere nel<br />

“salto in alto”. Le gare si sono svolte al coperto, come si dice “indoor”. Nella mia disciplina<br />

eravamo iscri) in quaranta atle tu) della mia età, 11 anni.<br />

Il direore di gara teneva un registro con tu) i nomi degli atle e, dopo aver dato inizio alla<br />

compezione, chiamava gli atle uno alla volta per nome per effeuare il salto. La validità<br />

del salto era confermata da una giudice di gara tramite due bandiere: bandiera rossa per il<br />

salto giudicato nullo, bandiera bianca per il salto giudicato valido.<br />

Abbiamo iniziato la gara con una misura dell’asta di 85 cm di altezza. Il direore ha chiamato<br />

gli atle, a 85 cm siamo passa tu). Asta a 95 cm ancora tu). Asta portata a 105 cm,<br />

qualcuno ha cominciato a sbagliare.<br />

Asta a 110 cm, sono usci dalla<br />

compezione alcuni atle. Asta a<br />

115 cm, sono rimas la metà degli<br />

atle e io ho cominciato a senre<br />

la tensione. Asta a 120 cm, sono<br />

rimas quindici atle e io con la<br />

tensione al massimo; sono riuscito<br />

a fare un salto valido. Asta a 123<br />

cm, gli incremen di altezza sono<br />

diminui, ma la concentrazione<br />

aumenta. Siamo passa tu). Asta<br />

a 125 cm , siamo rimas in cinque,<br />

e ci siamo guarda tu) negli occhi;<br />

solo in quel momento stava cominciando la vera e propria gara.<br />

Asta a 127 cm, due hanno sbagliato e siamo rimas in tre; ho pensato che comunque fosse<br />

andata, io sarei salito sul podio. Asta 129 cm, sono stato l’ulmo a saltare ma oramai ci conoscevamo<br />

tu) per nome: Federico, Ma)a e io. Saltato Federico: nullo; saltato di Ma)a:<br />

nullo; saltato io: valido!<br />

Il regolamento prevedeva tre tentavi per chi sbagliava il salto e i miei compagni ebbero<br />

l’occasione di riprovare il salto, ma la gara era stata già decisa al primo salto. Sono stato<br />

proclamato vincitore perché ho saltato 129 cm al primo tentavo.<br />

Per me è stata un’ esperienza indimencabile. Non ci credevo di essere riuscito a vincere la<br />

gara; ma la cosa più importante è che mi sono diverto molssimo, ho visto i ragazzi più<br />

grandi che riuscivano a fare dei sal incredibili, ho provato cosa vuol dire la tensione prima<br />

della gara e cosa significa essere concentra al<br />

Massimo, e soprauo ho conosciuto dei nuovi compagni di scuola come Federico e<br />

Ma)a, i finalis che sono sali sul podio con me.<br />

Giacomo Io@ 1A


Calcio, che passione!!<br />

Mi chiamo Yahya Barki, ho 12 anni e frequento la 2^A. Sono appassionato di<br />

calcio, infatti lo pratico da 5 anni con la società sportiva Correggese. Mi alleno tre<br />

pomeriggi alla settimana, dalle 17.30 alle 19.00 e la domenica mattina disputo le<br />

partite deI campionato giovanile.<br />

Il modulo con cui la mia squadra scende in campo è il 4-3-3, cioè con 4 difensori,<br />

3 centrocampisti e 3 attaccanti.<br />

Di solito io gioco in difesa, a volte a centrocampo: mi piace fare il centrocampista<br />

perché sono veloce e bravo a scartare gli avversari.<br />

Il campionato sta andando abbastanza bene, abbiamo vinto le partite più<br />

difficili e a breve inizierà il girone di ritorno.<br />

Adoro il calcio perché è uno sport di squadra, quindi io e i miei compagni<br />

dobbiamo aiutarci sempre: quando subiamo goal, soffriamo tutti insieme e<br />

quando segniamo, gioiamo tutti insieme.<br />

Yahya Barki 2A


L’orientamento<br />

per le superiori<br />

Il cricket<br />

Ciao, sono Alex, e oggi parlerò degli<br />

orientamen per scegliere la<br />

scuola superiore.<br />

A dicembre è arrivato un sacerdote<br />

di nome Carlo, ovvero Don Carlo,<br />

e ci ha aiutato a scegliere l’indirizzo<br />

della scuola superiore; ad<br />

esempio ci ha fao ascoltare una<br />

canzone in cui le parole avevano<br />

un significato profondo, in più chi<br />

aveva chiesto quale era il nostro<br />

sogno nel casseo e che vorremmo<br />

realizzare da grandi.<br />

Inoltre il nostro prof. di italiano<br />

Luigi Levrini in una riunione con i<br />

genitori ci ha dato anche lui dei<br />

consigli. A me in parcolare ha<br />

consigliato la scuola IPSIA - Vallauri<br />

indirizzo elerico perché sono lo<br />

studente top dell’informaca!<br />

Alex Caruccio<br />

3B<br />

Il cricket è uno sport pracato con la mazza,<br />

una pallina e un guantone del wicket keeperricevitore<br />

e viene giocato fra due squadre<br />

composto da 11 giocatori.<br />

Il cricket sembra simile al Baseball ma non lo<br />

è! Il cricket è un gioco di origine inglese e non<br />

sono solo gli inglesi a giocare, ma altre squadre<br />

come il Bangladesh, India, Sri Lanka, Australia,<br />

Nuova Zelanda, Afghanistan, Irlanda, il<br />

paese da cui provengono i miei genitori, il<br />

PAKISTAN e tan altri. La lunghezza delle par-<br />

te, possono durare dalle ore a vari giorni, i<br />

numerosi intervalli e la terminologia complicata<br />

rendono difficilmente comprensibile<br />

questo sport agli speatori poco esper.<br />

Nelle tecniche di gioco ci sono due varian,<br />

un over illimita e un over limita. Nella variante<br />

a over illimita una squadra deve eliminare<br />

tu) i ba)tori avversari due volte per<br />

vincere la parta, che dura 4/5 giorni. Tra le<br />

versioni over limita le due più seguite sono<br />

quelle a 50 over dee anche one day Interna-<br />

onal o ODI della durata di un giorno, e quella<br />

a 20 over della durata di ¾ ore.<br />

Ci sono diversi ruoli, per esempio il ba)tore,<br />

e io adoro questo ruolo; è il mio.<br />

Nel 2019 ci saranno i prossimi mondiali e spero<br />

tanto che vinceranno così passerà al primo<br />

posto tra i giochi più segui al mondo!<br />

Zafar<br />

Aliahider<br />

3B


A carnevale ogni scherzo vale!<br />

CONSIDERAZIONI DEI RAGAZZI DELLA SCUOLA<br />

Il 25 Febbraio nella nostra scuola si è celebrato il CARNEVALE, la festa che tutti adorano di più,<br />

perché: A CARNEVALE OGNI SCHERZO VALE!!!. Dunque, dunque, dunque…. Alle prime<br />

due ore noi di 1ˆD abbiamo guardato il film sull’Odissea. Eravamo molto emozionati perché…<br />

dopo aver fatto uno spuntino tutti insieme ed esserci riempiti la pancia di patatine, stuzzichini<br />

vari, pizza, gnocco, pop corn, Coca Cola e big bubble, abbiamo indossato i costumi ed… eccoci<br />

in scena nella nostra palestra nuovissima!!! Che figurone tutti vestiti da Grease!!!!!!! Il<br />

prof. Capponi ha dato il via alla sfilata e la prof. Lazzaretti era la DJ. Dovevamo sfilare per tutta<br />

la palestra e la giuria, composta dalla Preside, dalla prof. Girone, la prof. Faieta, la prof. Rosa e il<br />

prof. Levrini.<br />

Dopodiché a abbiamo fatto 3 giochi-sfida:<br />

1) togliersi le scarpe e metterle al centro della palestra. La sezione che per prima si rimette le<br />

scarpe vinceva. Noi…ecco…siamo arrivati ultimi!!<br />

2)il passamaccherone , doveva passarci dei maccheroni attraverso uno spaghetto che ciascuno<br />

di noi teneva in bocca e disposti in fila indiana;<br />

3) Bottle flip challenge , consisteva nel capovolgere la bottiglia e fare una piramide di<br />

bicchieri.<br />

QUESTO E’ STATO IL GIORNO PIU’ BELLO DI<br />

TUTTI!!!<br />

Zinat Batt<br />

Giulia D’amore<br />

Adil Saba<br />

Sofia Valla<br />

1D<br />

Alla festa di carnevale dell’Andreoli tutti ragazzi hanno fatto le prime due ore scolastiche per poi<br />

prepararsi e mangiare i cibi portati da casa.<br />

Ci siamo poi spostati in palestra dove c'aspettavano i professori anche loro vestiti e dopo un piccolo<br />

guasto tecnico, per un colpo di mano di Zorro, le classi hanno cominciato a sfilare; c'erano<br />

costumi stravaganti e i temi erano tutti diversi: i Puffi, i politici, un hotel a cinque stelle, Alice<br />

nel paese delle meraviglie, ecc.<br />

L'argomento della mia classe erano i Minions e mi è piaciuto molto sfilare in costume.<br />

Una volta finita la sfilata ci siamo divisi in gruppi che abbiamo giocato a quattro giochi: in un<br />

gioco dovevamo recuperare le nostre scarpe in mezzo a una mischia, in un altro abbiamo dovuto<br />

passarci un maccherone con uno spaghetto in bocca senza usare le mani, in un altro dovevamo<br />

lanciare una bottiglia e farla cadere in piedi e nell' ultimo costruire una torre con dei bicchieri di<br />

plastica.<br />

Mi sono divertito molto e questa è stata sicuramente la più bella giornata di scuola!<br />

Filippo Righi<br />

Rughetti Lara<br />

1A


Ancora Carnevale<br />

Dopo Natale di nuovo tue le classi della scuola si sono ritrovate<br />

nella palestra per festeggiare insieme il carnevale. La vera e propria<br />

festa è incominciata alla fine delle prime 2 ore di lezione, ovvero<br />

alle 10.05, dopo esserci ves, ci siamo reca verso le 10.40 circa in<br />

palestra. La festa si è divisa in due Par : nella prima abbiamo fao<br />

le sfilate con la musica di soofondo e ci siamo fa) votare dai giudici<br />

e alla conclusione di questa, abbiamo ballato tu) insieme divertendoci<br />

anche con le altri classi; invece nella seconda parte,<br />

quella più divertente per me, ci siamo divisi in gruppi con le altri<br />

classi per fare dei divertenssimi giochi, come quello di togliersi le<br />

scarpe e rimeersele nel minor tempo possibile, oppure quello della<br />

pasta ,dove con uno spagheo in bocca dovevamo passarci un<br />

maccherone senza farlo cadere e per ulmo quello più bello, ovvero<br />

quello della bo)glia, che per chi non lo sa, consiste nel far girare<br />

una bo)gliea d’acqua su se stessa senza farla cadere. Alla fine di<br />

ques giochi ci hanno chiama per classi per darci il premio e dopo<br />

di che tu) si sono reca nelle proprie classi, non solo per assicurarsi<br />

che ci siano tu) ma anche per salutarci. In conclusione, il carnevale<br />

in generale mi è sempre piaciuto ma trovo che quest’anno mi<br />

sia diverta più del solito, e non vedo l’ora di rifesteggiarlo il prossimo<br />

anno!<br />

Il lancio della bo)glia<br />

Rebecca Avanzi<br />

2B<br />

I meseri 2B


LE NOSTRE CLASSI SI ESIBISCONO<br />

Harry Poer 1B<br />

Il bosco incantato 2A<br />

Alice e i coniglie) 3A<br />

I collegiali 3B<br />

I polici 3C<br />

L’hotel 3D<br />

I puffi 2C<br />

Alice nel paese delle meraviglie 2D<br />

La famiglia Adams 1C


Arrivederci<br />

al<br />

prossimo<br />

numero!!!!

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