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Colazione al Grand Hotel<br />
con Marina Ripa di Meana<br />
Non capita tutti i giorni di conoscere da vicino un personaggio<br />
come Marina Ripa di Meana.<br />
<strong>Di</strong> solito la vedi sulle copertine dei giornali, oppure in televisione<br />
quando è ospite dei talk show.<br />
Provate quindi ad immaginare quando, per una serie di coincidenze<br />
fortuite, mi sono ritrovato, non solo a chiacchierare con<br />
lei, ma a presentare il suo nuovo libro “Colazione al Gran Hotel<br />
– Moravia, Parise e la mia Roma perduta” – edito da Mondadori,<br />
nella splendida cornice dell’Hotel Europa di Abano Terme.<br />
Se nei suoi libri precedenti avevamo conosciuto una Marina Ripa<br />
di Meana brillante, spumeggiante, in questo nuovo capitolo della<br />
sua autobiografia in perenne aggiornamento, il tono narrativo,<br />
pur mantenendo un ritmo vivace, vira in modo piacevole<br />
verso la nostalgia ed il ricordo di un amicizia profonda che l’ha<br />
legata a due nomi fondamentali della letteratura italiana moderna:<br />
Alberto Moravia e Goffredo Parise.<br />
L’autrice ha iniziato la sua presentazione con queste parole<br />
”Verso la metà degli anni 70 mi sistemai per alcuni mesi a Roma<br />
al Grand Hotel. Fu un periodo della mia vita fuori dal tempo.<br />
Non avevo una lira in tasca, ma vivevo come una miliardaria<br />
viziata e coccolata.<br />
Per alleviare quella specie di clausura di lusso, invitavo spesso a<br />
colazione due amici: Alberto Moravia e Goffredo Parise. Questi<br />
due uomini sono stati la mia università di vita, i miei <strong>Di</strong>o-scuri, i<br />
miei cavalieri del cielo, complici di avventure, i miei paladini e ,<br />
più tardi, i miei testimoni di nozze.”<br />
Dal pubblico scatta subito la prima domanda ”Come vi siete<br />
conosciuti?”<br />
“Con Parise in casa di amici. Avevo una piccola imperfezione ad<br />
un dente che notò subito. <strong>Di</strong> solito gli uomini guardano altro, lui<br />
invece era un acuto osservatore. Moravia invece lo conobbi al Bar<br />
Rosati di Roma , un importante luogo di incontri di quei tempi.<br />
La nostra è stata un’amicizia durata oltre trent’anni. E’ vero, eravamo<br />
un insolito terzetto, più diversi di così non si poteva essere,<br />
ma ci incontravamo quotidianamente, spesso nei luoghi dove, a<br />
quell’epoca, si svolgevano gli avvenimenti della dolce vita romana<br />
e ci si scambiavano pettegolezzi, racconti, confidenze, e ci si sosteneva<br />
a vicenda come solo gli amici sanno fare”<br />
Il pubblico rimane affascinato da un personaggio come Marina<br />
Ripa di Meana anche perché quello che ha descritto durante la<br />
serata, è il ritratto di un’epoca irripetibile e di un ambiente tra<br />
mondanità e cultura in cui ci si divertiva davvero. “A quel tempo<br />
a Roma si viveva con niente, si campava di fantasia.”<br />
Le domande del pubblico diventano sempre più fitte e prendendo<br />
spunto da una delle copie del libro vicino a lei, Marina<br />
si lascia andare ad una serie di aneddoti che riguardano personaggi<br />
come: Gianni Agnelli, Henry Kissinger, Liz Taylor, Pier<br />
Paolo Pasolini, Elsa Morante. Ma in primo piano ci sono sempre<br />
loro. Moravia e Parise con le loro abitudini di vita, di scrittura, ma<br />
anche dei loro amori, i loro odi, le loro discussioni, i cibi preferiti.<br />
Aspetti privati di due grandi uomini che fino ad ora nessuna biografia<br />
aveva mai raccontato. In sottofondo, ma sempre presente,<br />
c’è un altro grande amore di Marina Ripa di Meana: Roma .<br />
Ha voluto citarla nel sottotitolo del libro “La mia Roma perduta”,<br />
ed è una città che ama in maniera profonda, quasi viscerale.<br />
<strong>Di</strong>spiaciuta nel vederla così cambiata in questi anni<br />
E’ proprio vero, leggere un libro è una cosa, sentirne parlare<br />
dalla viva voce del suo autore o della sua autrice come in questo<br />
caso è un’altra. Ed è uno stimolo per approfondire la lettura e la<br />
conoscenza. Una volta terminata la serata, dopo l’incontro con i<br />
lettori, gli autografi e le foto di rito.<br />
Ho chiesto a Marina Ripa di Meana ”Dopo questo libro cosa<br />
farà?” e lei guardandomi con i suoi occhi diretti e sinceri, sorridendo<br />
mi ha detto ”Le rispondo con il titolo del mio penultimo<br />
libro “Invecchierò ma … con calma.”<br />
Un personaggio unico e straordinario per una serata da incorniciare.<br />
Ps … un cordiale ringraziamento anche al sig. Francesco dell’Hotel<br />
Europa di Abano terme per il prezioso contatto e per la gentilezza<br />
sua e del suo staff.<br />
di Fabio Villa<br />
Il nostro direttore Fabio Villa con Marina Ripa di Meana<br />
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