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Voci Di Moda 34^ edizione

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Be italian!<br />

Perchè preferire il Made in Italy<br />

“L’El Dorado è sulla terra”, disse il filosofo tedesco Arthur<br />

Schopenhauer una volta giunto nella sua tanto amata<br />

Italia.<br />

Come dargli torto? La singolarità, la ricchezza culturale e<br />

la varietà delle tradizioni hanno da sempre caratterizzato<br />

il nostro Paese, rendendolo uno dei più apprezzati ed<br />

imitati al mondo.<br />

All’estero si guarda con invidia alle nostre eccellenze;<br />

dalla pasta, agli orologi, dalle calzature, alle piastrelle:<br />

tantissimi sono i manufatti italiani che si contraddistinguono<br />

per la loro qualità ed unicità.<br />

E così il marchio “Made in Italy” si delinea come un<br />

emblema di eccellenza, uno dei più gettonati e ricercati<br />

sul mercato – il terzo più noto al mondo, secondo uno<br />

studio di KPMG.<br />

Tuttavia, il caro prezzo da pagare per una fama tanto<br />

considerevole è stata la contraffazione del marchio, tanto<br />

da dover essere introdotta, nel 2009, una legge mirata a<br />

limitare la gamma dei prodotti definibili “Made in Italy”<br />

a quelli completamente progettati, fabbricati e confezionati<br />

in Italia.<br />

Nonostante la loro popolarità ed affermazione, però,<br />

durante l’ultimo decennio le esportazioni di articoli interamente<br />

italiani sono sensibilmente diminuite. Principale<br />

causa di questo fenomeno è stata la corsa al risparmio,<br />

iniziata in concomitanza con la crisi economica, che ha<br />

spinto i compratori a chiudere un occhio sulla qualità<br />

dei propri acquisti in favore della convenienza. Solo tre<br />

settori, nel Made in Italy, sembrano mantenere alto il loro<br />

livello di competitività sul mercato: quello alimentare,<br />

della moda e del design di arredo.<br />

Questa circostanza, però, purtroppo, sta sfociando nel<br />

declino di tradizioni secolari della nostra cultura, che sta<br />

perdendo la creatività e l’inventiva per le quali è sempre<br />

spiccata, e sta portando addirittura a rinunciare allo<br />

sfruttamento di quelle materie prime tipiche ed esclusive<br />

del nostro territorio. Questo si traduce in un abbandono<br />

delle campagne, con effetti negativi tanto sulla nostra<br />

agricoltura quanto sul nostro ambiente.<br />

Ma le conseguenze del tracollo del Made in Italy non si<br />

limitano a questo; i suoi effetti interessano altri ambiti,<br />

estremamente rilevanti, che riguardano ciascuno di noi<br />

italiani in prima persona.<br />

Innanzitutto consideriamo la sicurezza dei prodotti: sebbene<br />

spesso più costosi di altri, gli articoli italiani valgono<br />

in tutto e per tutto il loro prezzo a livello qualitativo. Non<br />

tutti sanno, infatti, che il sistema di controlli, che si occupa<br />

di verificare e regolare lo svolgimento delle attività nei<br />

vari stadi della filiera produttiva, è uno dei più rigorosi ed<br />

accurati al mondo. Ciò tutela tanto noi compratori – che<br />

non rischiamo di incappare in merce di origine ambigua<br />

– quanto l’ambiente in cui viviamo, che viene adeguatamente<br />

salvaguardato.<br />

Ma la questione in assoluto più rilevante è quella economica.<br />

Come ormai tutti sappiamo, molte industrie hanno<br />

trasferito oltreconfine i reparti di produzione, collocandoli<br />

in paesi in via di sviluppo dove poter usufruire di una<br />

manodopera a basso costo; tuttavia ciò non giova alla<br />

nostra economia.<br />

Al contrario, spostare nuovamente l’intera filiera produttiva<br />

in Italia significherebbe creare più posti di lavoro,<br />

facendo in parte fronte all’attuale e diffuso problema<br />

della disoccupazione e contribuendo all’aumento del PIL.<br />

E naturalmente una crescita dell’occupazione porterebbe<br />

ad avere più tasse pagate in Italia e, parallelamente, a più<br />

contributi versati nelle casse pensionistiche italiane.<br />

Fortunatamente, negli ultimi anni, qualcosa nello spirito<br />

di noi abitanti del Belpaese sembra essersi smosso e l’idea<br />

del Made in Italy sta tentando di tornare sul tavolo.<br />

Molti sono i progetti come Eataly o le piattaforme di<br />

e-commerce per articoli artigianali, come Buru Buru o –<br />

a livello internazionale – Etsy, che appaiono come uno<br />

slancio verso la riaffermazione del primato delle eccellenze<br />

italiane e non aspettano altro che ricevere un po’<br />

di supporto.<br />

E allora cosa stiamo aspettando? Acquistiamo Made in<br />

Italy!<br />

di Martina Cogni<br />

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