26.04.2017 Views

Ecoideare Luglio Agosto N30

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

alternarsi di soluzioni metafisiche del problema della sostanza<br />

che durerà per tutto il XVII secolo, passando attraverso Hobbes,<br />

Spinoza, Leibniz, Locke.<br />

Spinoza nell’Ethica (dimostrata secondo l’ordine geometrico<br />

[‘more geometrico demonstrata’]1677) affronta lo studio<br />

dell’uomo cioè della mente (anima umana) in sé e nel suo rapporto<br />

con il corpo. “L’esistenza di un’idea in quanto idea o di<br />

un corpo in quanto corpo dipende dalla potenza autonoma degli<br />

attributi di pensiero ed estensione. Il corpo (modo dell’estensione),<br />

non è causa di alcuna idea (modo del pensiero), come<br />

l’idea non è causa di alcun corpo. L’idea avrà la sua causa in<br />

un’altra idea e il corpo in un altro corpo. La sostanza si esprime<br />

simultaneamente e identicamente in ogni suo atto attraverso le<br />

modificazioni di tutti i suoi attributi, senza implicare tra essi<br />

alcuna causalità reciproca”.<br />

La corrispondenza della mente con il corpo viene colta in modo<br />

moderno:“L’idea della cosa esistente che costituisce la mente<br />

umana è l’idea del corpo. La mente non è soltanto idea del corpo<br />

ma anche idea di tutte le affezioni o modificazioni che possono<br />

accadere al corpo quindi la percezione avviene mediante le<br />

affezioni del corpo. L’unione di mente e corpo consiste nel sentire<br />

il corpo da parte della mente.’Unione’ non è da intendere<br />

come unità sintetica di diversi, ma come relazione fenomenica<br />

, essendo mente e corpo non due sostanze, ma due fenomeni<br />

di una sola e identica cosa”. Qui Spinoza si dimostra anche un<br />

fenomenologo ante litteram.<br />

Si potrebbe proporre a questo punto di dare forma, lasciandosi<br />

alle spalle il cognitivismo vero e proprio, a un orizzonte più generale<br />

riducibile a due punti:<br />

(1) Il fondamento dell’esperienza non è un soggetto trascendentale<br />

più o meno mitologico, ma la costituzione psicofisica<br />

dell’uomo, dunque un ambito fenomenico oggettivo e fenomenologico<br />

accessibili ad un’indagine scientifica.<br />

(2) L’aspetto biologico e quello linguistico non sussistono<br />

nell’uomo uno accanto all’altro, ma nella forma di un‘unità essenziale<br />

(sostanziale); non è insomma la loro semplice co-esistenza<br />

che occorre pensare, ma la loro indistinzione.<br />

Un neuroscienziato che si mosso sulle tracce di Spinoza è A.<br />

Damasio. Ha approfondito la definizione e la classificazione<br />

delle emozioni, la dimensione dei diversi stati di coscienza, la<br />

discussione sul concetto di ‘rappresentazione mentale’, e si<br />

è mosso verso il superamento del nuovo dualismo neuroscientifico<br />

corpo-cervello. Dice Damasio:“[Bisogna comprendere<br />

che] la mente emerge da (o all’interno di) un cervello situato<br />

in un corpo,con il quale interagisce; che grazie alla mediazione<br />

del cervello la mente è radicata nel corpo vero e proprio;<br />

che essa è conservata nell’evoluzione perché contribuisce al<br />

mantenimento di quel corpo; e, infine, che la mente emerge da<br />

(o all’interno di) un tessuto biologico - le cellule nervose - che<br />

condivide le stesse caratteristiche valide per definire gli altri<br />

tessuti del corpo”. La ripresa in chiave moderna (all’interno di<br />

prospettive neurobiologiche originali e utili) del dualismo cartesiano<br />

(Descarte’s Error) e dell’accoppiamento mente-corpo<br />

spinoziano (Loocking for Spinoza), da parte di A.Damasio, ci<br />

fa capire come questi pensieri ‘epocali’ sono ancora lo snodo e il<br />

crocevia della nascita, della costituzione del pensiero moderno<br />

e contemporaneo soprattutto nella neurobiologia e nelle neuroscienze.<br />

Nel concetto spinoziano di conatus (Ethica:“ogni cosa<br />

per quanto è in essa, si sforza di perseverare nel suo essere”) è<br />

rintracciabile e ravvisabile (tradotto in termini neurobiologici) il<br />

meccanismo fondamentale della regolazione (omeostasi) omeodinamica<br />

degli organismi viventi.<br />

In riferimento al mind-body problem la critica di Spinoza al<br />

dualismo delle sostanze cartesiano (e la sua sostituzione con un<br />

parallelismo degli attributi [mente/corpo] in un quadro di monismo<br />

della sostanza) porta Spinoza vicino a posizioni moderne<br />

nell’ ambito di teoria della mente. Damasio si spinge oltre ipotizzando<br />

“che egli (Spinoza) avesse intuito la generale disposizione<br />

morfofunzionale che il corpo deve assumere affinchè la<br />

mente emerga insieme adesso, o più precisamente, con esso e<br />

all’interno di esso”.<br />

Quindi nel riconoscimento da parte della moderna biologia della<br />

centralità dei processi di regolazione omeodinamica in tutti gli<br />

organismi viventi, Damasio vede confermata l’intuizione spinoziana<br />

del conatus (Ethica) che visto in termini neurobiologici<br />

corrisponde all’insieme dei dispositivi contenuti nei circuiti cerebrali<br />

i quali, una volta attivati dal verificarsi di particolari condizioni<br />

interne o esterne concorrono a garantire la sopravvivenza<br />

e a mantenere l’equilibrio nell’organismo.<br />

In relazione al rapporto mente-corpo Damasio dimostra come<br />

Spinoza abbia intuito buona parte della soluzione del problema.<br />

La presa di posizione di Spinoza (cioè del rifiuto del dualismo<br />

cartesiano delle sostanze sostituendo un monismo della sostanza),<br />

e la convinzione che per quanto oscuramente, mente e corpo<br />

muovano dalla medesima sostanza, lo colloca oltre al comune<br />

pensare del suo tempo (e anche del nostro tempo nonostante gli<br />

oltre 300 anni trascorsi) Ma come già accennato, Damasio ritiene<br />

che Spinoza abbia intuito precisamente la disposizione che il<br />

corpo deve assumere perché la mente emerga da esso.<br />

La mente è un sistema di processi (non è una cosa) che emerge<br />

da e all’interno di un cervello situato in un corpo, con il quale<br />

interagisce. Dice Damasio: [la mente] “si è conservata nell’evoluzione<br />

perché, all’interno della complessità dell’organismo<br />

umano, perfeziona il monitoraggio del corpo. Controlla consapevolmente<br />

l’esecuzione delle risposte automatiche, anticipa e<br />

pianifica risposte nuove, crea circostanze e oggetti utili per la<br />

sopravvivenza fisica”.<br />

Il rapporto tra la mente e il corpo è perciò strettissimo. Non<br />

si dà mente senza corpo.<br />

Questo assunto è provato anche dai casi clinici descritti, dove<br />

l’intreccio mente-corpo include il modo di essere del corpo dal<br />

punto di vista anche immunologico e la ricorsiva influenza di<br />

funzionamento dei vari sistemi biologici e metabolici corporei<br />

con gli aspetti emotivi e cognitivi. Diversi sistemi funzionali e<br />

metabolici dell’organismo umano sono sistemi cognitivi distribuiti<br />

e periferici (come la flora batterica intestinale e il sistema<br />

immunologico delle mucose) pur nella mancanza di un sistema<br />

nervoso centrale. Quindi tutto l’organismo, composto di unità<br />

funzionali cellulari, innervate e interrelate tra loro e anche con il<br />

sistema nervoso centrale è una rete multidimensionale di sistemi<br />

cognitivi.<br />

Damasio cita il caso di un paziente epilettico con aura epigastrica,<br />

cioè con progressiva perdita di percezione del proprio corpo<br />

che, partendo dal torace, giungeva fino alla gola, provocando<br />

la perdita dei sensi. Una volta ‘sospesa’ la percezione del corpo<br />

era‘sospesa’ anche la mente. Quindi niente corpo, niente mente.<br />

Spinoza ha intuito acutamente che “la mente e il corpo sono<br />

processi paralleli e mutuamente correlati, che si mimano l’un<br />

l’altro a ogni piè sospinto, come due facce dello stesso oggetto.<br />

Che nel profondo di questi due fenomeni c’è un meccanismo di<br />

mentalizzazione degli eventi del corpo. Che nonostante il pari<br />

statuto della mente e del corpo, fintanto che essi sono manifesti<br />

al percipiente, esiste una asimmetria nel meccanismo alla base<br />

dei due fenomeni. Spinoza suggerì che il corpo desse forma ai<br />

contenuti della mente più di quanto quest’ultima desse forma a<br />

quelli del corpo, sebbene i processi della mente si rispecchiassero<br />

in notevole misura in quelli del corpo. D’altro canto, le<br />

idee della mente possono moltiplicarsi in una sorta di gioco di<br />

specchi, cosa che i corpi non possono fare”..(Loocking for Spinoza).<br />

Dalla complessità del dualismo corpo-mente, si procede per la<br />

risoluzione della metafisica cartesiana e della separazione delle<br />

due res (delle due cose). Si può cogliere l’ambiguità necessaria e<br />

costitutiva del corpo vissuto, del corpo vivente, che fa esperienza<br />

di vissuti soggettivi, che parlano e colloquiano con la mente,<br />

non più isolata nell’encefalo, ma dal laboratorio dell’osservazione<br />

oggettivante entra vivente nel corpo, emergendo da esso<br />

come a nuova vita, la vita della corporeità.<br />

Corpo e mente, entrambi processi e progetti, non oggetti o cose,<br />

creano significato, per cui corpo biologico e corpo vissuto risolvono<br />

il loro essere stati da troppo tempo separati in casa, abitando<br />

finalmente la casa di un nuovo modo di essere, quello della<br />

co-appartenza al mondo-della-vita. La vita del corpo e la vita<br />

della mente sono contenuti e condivisi dal processo stesso della<br />

vita. Parlare di mente, e di io o sé, è parlare quindi di processi,<br />

che hanno valore perchè incarnati, come la parola composta e<br />

articolata che li nomina.<br />

I processi cognitivi emergono da un circolo di reti di significato,<br />

immerso nel concreto, nella storicità incorporata nel contesto<br />

biologico vitale. I processi mentali e corporei, la percezione,<br />

l’emozione e l’azione sono inseparabili dalla cognizione, in una<br />

realtà di co-presenza manifesta, sempre in azione, che viene alla<br />

luce di continuo: ’ogni azione è conoscenza e ogni conoscenza<br />

è azione’. La cognizione intesa ‘come azione che prende corpo’<br />

si propone come via intermedia, una via di mezzo che coaguli<br />

pensiero e linguaggio, mente e corpo, e metta in evidenza il<br />

concetto di conoscenza come embodiment (mente incarnata o<br />

incorpata), come incorporamento, mettendo in dubbio la visione<br />

di un mondo con caratteristiche predeterminate, indipendenti<br />

da noi, prestabilite e predeterminate e di una mente anch’essa<br />

scontata in partenza, che prescinda dal soggetto vivente, che ne<br />

fa continuamente esperienza.<br />

UN ESEMPIO DI SUPERAMENTO DEL DUALISMO:<br />

L’INTESTINO CHE PENSA<br />

La relazione tra sistema nervoso centrale, sistema gastroenterico,<br />

flora batterica intestinale e benessere mentale viene evidenziata<br />

sempre di più da studi e ricerche varie. Il rapporto mente-corpo<br />

già da tempo compreso e risolto in ambito filosofico trova ora<br />

l’attenzione che sempre meritava dall’ambito medico e psicologico<br />

clinico e vive una nuova considerazione e attualità, come<br />

se finalmente ci fosse bisogno di dimostrazioni scientifiche a<br />

supporto, senza delle quali non si poteva comprenderlo appieno.<br />

La comprensione rimane sempre nella sfera della parola, del<br />

linguaggio per dirla e quindi nell’ambito filosofico e di consapevolezza,<br />

che precede, informa e contestualizza le eventuali<br />

scoperte o evidenze scientifiche. La pratica scientifica può mettere,<br />

come in questo caso, un ulteriore sigillo di realtà alla nostra<br />

unità inscindibile di menti corporee e corpi mentali, divenendo<br />

filosofia pratica e insieme scienza della mente e psicobiologia.<br />

Affronteremo successivamente le interrelazioni, le assonanze, le<br />

implicazioni, le conseguenze di quel campo di studi chiamato<br />

psico-gastroenterologia o psico-microbiotica e delineremo alcuni<br />

possibili scenari evolutivi in campo scientifico e non. ■<br />

NOTE<br />

(1) A. Damasio: “Alla ricerca di Spinoza”, “L’errore di Cartesio” - Adelphi<br />

STILI DI VITA<br />

16<br />

ecoIDEARE - <strong>Luglio</strong> / <strong>Agosto</strong> 2015<br />

17

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!