Maglieria Italiana n° 185 - 1° semestre 2017

strategie
Chi fa shopping non vede la maggior parte (85%) dei materiali
studiati per il punto vendita.
“La comunicazione sul punto vendita, sia quella promozionale
che quella corporate, non viene notata dai consumatori e diventa
invisibile al momento della ricerca di un prodotto ben preciso. In
generale, non vediamo quello che non stiamo cercando. Il consumatore
non legge mentre sta facendo shopping (al massimo
otto parole) e tende a usare segni iconici di un brand, colori e
forme per localizzare una particolare categoria”.
La ricerca di un prodotto rappresenta un’esperienza negativa
perché presuppone principalmente un’esclusione. Le emozioni
positive riguardano solo il momento in cui vengono trovati i prodotti
cercati. L’obiettivo dei punti vendita dovrebbe essere quello di
rendere lo shopping veloce e facile. Le marche possono inserire
in-store comunicazioni che facilitino lo shopping. Si è visto che
minore è il tempo impiegato per identificare il prodotto cercato,
maggiore sarà la spesa. Una volta trovato il prodotto desiderato il
consumatore può diventare aperto ed essere coinvolto. Bisogna
prima di tutto comprendere, secondo le differenti categorie, in che
modo il consumatore acquista e in base a questa informazione
ripensare e riorganizzare il punto vendita.
LE ATTIVITÀ PROMOZIONALI
Sempre all’incontro di Retail Now a Milano Il punto vendita
come media: opportunità e strategie di field marketing, organizzato
da Paola Gallas Networking, Fabio Siciliano di Adiconsum,
ha parlato delle attività promozionali e il consumatore finale:
comportamento, fidelizzazione,consapevolezza. Adiconsum è
un’associazione di consumatori costituita nel 1987 su iniziativa
della CISL, è presente su tutto il territorio nazionale, con sedi
In questa pagina,
dall’alto, allestimenti di
Ai Weiwei e di Chiharu
Shiota per Le Bon
Marché Rive Gauche.