Fotografia RAW con Photoshop - Capitolo 1 - Apogeo
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<strong>Capitolo</strong> 1: il formato <strong>RAW</strong> 3<br />
percezione umana: la sensibilità dei bastoncini collocati sulla<br />
retina ha un picco a una lunghezza d’onda di circa 550 nm,<br />
che corrisponde al colore verde.<br />
Il ruolo della matrice di Bayer è proprio quello di produrre<br />
immagini a colori a partire da una cattura eseguita in bianco<br />
e nero: ogni elemento fotosensibile, essendo dotato di un<br />
filtro colorato, ri<strong>con</strong>osce unicamente la luce la cui lunghezza<br />
La matrice di Bayer.<br />
d’onda corrisponde a tale colore. Per ottenere informazioni<br />
complete in termini di colori, occorre pertanto procedere a un’interpolazione. Per<br />
fare ciò, il software di <strong>con</strong>versione utilizza una parte dei metadati presenti nel file<br />
grezzo per calcolare, pixel per pixel, le informazioni mancanti sui colori, a partire<br />
da quelle tratte dai pixel adiacenti. Benché tale interpolazione sia fondamentale per<br />
determinare la qualità finale dell’immagine, questa non è che una parte del lavoro<br />
svolto dal software di <strong>con</strong>versione. Esso infatti si occupa anche di ottimizzare i parametri<br />
descritti di seguito.<br />
Bilanciamento del bianco<br />
L’occhio e il cervello umano sono in grado di compensare automaticamente la “temperatura”<br />
del colore di una scena. Potete agevolmente compiere questo piccolo esperimento<br />
osservando un foglio bianco esposto a varie fonti di illuminazione di colore<br />
differente: il foglio vi sembrerà sempre bianco, nonostante la dominante calda o<br />
fredda determinata dalla luce. Sfortunatamente le emulsioni delle pellicole fotografiche<br />
e i sensori non possiedono questa meravigliosa caratteristica dell’occhio. Mentre<br />
il fotografo analogico doveva scegliere una pellicola appropriata (per luce solare o<br />
tungsteno), oltre a uno o più filtri installati sull’obiettivo o sulla sorgente di luce, il<br />
fotografo digitale deve applicare una regolazione del bilanciamento del bianco, che<br />
<strong>con</strong>sidera la temperatura del colore utilizzato per l’illuminazione.<br />
Contrariamente a ciò che avviene nel caso del formato JPEG, dove l’aspetto finale<br />
della fotografia è determinato irrimediabilmente dalla regolazione del bilanciamento<br />
del bianco dell’apparecchio, questo fattore non ha alcuna incidenza sull’immagine<br />
memorizzata in formato <strong>RAW</strong>: in pratica, nel file verrà registrato solo un metadato<br />
(un tag) <strong>con</strong>tenente questa informazione. Il software di <strong>con</strong>versione permetterà pertanto<br />
di regolare a piacere a posteriori questo parametro. Questo vale anche per tutte<br />
le altre regolazioni: <strong>con</strong>trasto, nitidezza, riduzione del rumore e così via.<br />
Nel <strong>Capitolo</strong> 3 troverete ogni indicazione necessaria per definire un bilanciamento<br />
del bianco corretto a partire dallo scatto, in funzione delle <strong>con</strong>dizioni d’illuminazione<br />
del soggetto.<br />
Correzione della gamma<br />
Il sensore possiede come impostazione predefinita una gamma pari a 1,0, <strong>con</strong> una<br />
risposta tonale molto differente dalla visione garantita dall’occhio, prossima al valore<br />
di 2,2, o alla resa della pellicola. Per compensare tale scarto, il software di <strong>con</strong>versione<br />
applica all’immagine <strong>RAW</strong> una curva di correzione che permette di ottenere un’immagine<br />
corretta. Il <strong>Capitolo</strong> 3 è dedicato proprio a questo aspetto.