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Fotografia RAW con Photoshop - Capitolo 1 - Apogeo

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Accentuazione<br />

<strong>Capitolo</strong> 1: il formato <strong>RAW</strong> 5<br />

Il filtro anti-aliasing, l’interpolazione dei colori e il processo di ammorbidimento<br />

utilizzato per la riduzione del rumore dell’apparecchio fotografico digitale generano<br />

immagini “morbide”, che mancano di nitidezza. Pertanto, quasi tutti i software di<br />

<strong>con</strong>versione prevedono una fase di rafforzamento, invisibile all’utente, e sfruttano<br />

alcuni sistemi supplementari di accentuazione (sotto il <strong>con</strong>trollo del fotografo) per<br />

rendere più nitide le immagini.<br />

Camera Raw 4 e 5 e Lightroom 1 e 2 sfruttano gli algoritmi di accentuazione sviluppati<br />

da Bruce Fraser, che permettono di accentuare i <strong>con</strong>torni evitando nel <strong>con</strong>tempo<br />

di aumentare il rumore nelle aree di colore pieno.<br />

Altri software (come SilverFast DC Pro) applicano l’accentuazione ai soli valori di<br />

luminanza oppure (come DxO Optics Pro) la utilizzano per compensare la mancanza<br />

di nitidezza in funzione dell’obiettivo impiegato. Il <strong>Capitolo</strong> 7 mostrerà come<br />

ottimizzare la nitidezza delle immagini.<br />

Differenze dovute al software<br />

L’accentuazione, la riduzione del rumore e l’interpolazione dei colori sono strettamente<br />

legati fra loro e gli algoritmi impiegati dai software di <strong>con</strong>versione sono all’origine<br />

delle differenze rilevabili dagli utilizzatori: ogni software cerca di trovare un<br />

buon equilibrio fra questi parametri e i risultati possono essere variabili.<br />

In generale, i software proprietari (Canon DPP, Nikon Capture NX2) sono i soli a interpretare<br />

fedelmente le informazioni che sono state codificate e memorizzate nelle aree<br />

private dei file grezzi. Teoricamente sarebbe necessario applicare più software di elaborazione<br />

<strong>RAW</strong> per sfruttare i rispettivi punti di forza. Analogamente, alcuni software<br />

sono più adatti di altri per elaborare determinati tipi di immagini, in quanto ognuno di<br />

essi interpreta a proprio modo i colori e il <strong>con</strong>trasto<br />

Perché usare il formato <strong>RAW</strong>?<br />

Innanzitutto, il formato <strong>RAW</strong> restituisce il pieno <strong>con</strong>trollo sulla fase di “sviluppo”<br />

delle fotografie: quello che avevate un tempo, quando potevate impiegare una camera<br />

oscura alla quale dedicavate intere notti e che pensavate di aver perduto nel passaggio<br />

al digitale.<br />

Il negativo digitale<br />

Avete mai sognato una pellicola in cui l’esposizione, il <strong>con</strong>trasto e la tonalità potessero<br />

essere corretti dopo lo scatto? In digitale, il file <strong>RAW</strong> è paragonabile a un negativo<br />

“non sviluppato”, che può essere modificato a piacere (o quasi). In pratica, escludendo<br />

la sensibilità, che fissa il rapporto segnale/rumore del sensore, tutti i parametri<br />

di scatto non vengono applicati durante l’acquisizione, ma solamente salvati fra le<br />

informazioni che compongono i metadati del file <strong>RAW</strong>. Quando sviluppate un file<br />

<strong>RAW</strong> per <strong>con</strong>vertirlo in formato TIFF o JPEG, questo non viene modificato dalle

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