TRAKS INTERVIEW #5
Il quinto numero di TRAKS INTERVIEW, il periodico dedicato alle interviste approfondite ai protagonisti della musica indipendente italiana, contiene le parole di: Pivirama, Paolo Tocco, LeSigarette!!, Soul Mutation, Florence Elysé, IMustBe Leonardo e Ell3
Il quinto numero di TRAKS INTERVIEW, il periodico dedicato alle interviste approfondite ai protagonisti della musica indipendente italiana, contiene le parole di: Pivirama, Paolo Tocco, LeSigarette!!, Soul Mutation, Florence Elysé, IMustBe Leonardo e Ell3
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PAOLO TOCCO<br />
la bellezza<br />
di leggere tra le righe<br />
Abruzzese, classe 1979, ingegnere elettronico, appassionato e studioso di<br />
cartomagia, produttore ed editore, scrittore e musicista. Un album in arrivo<br />
e un singolo,“Arrivando alla riva”, dedicato alle tragedie dei migranti, accompagnato<br />
da un video dal forte impatto emotivo<br />
“Dalle mie scarpe nuove sembra tutto<br />
più facile”. Inizio l’intervista citando<br />
una frase del tuo nuovo brano, “Arrivando<br />
alla riva”. Hai scelto di trattare<br />
un tema importante, delicato, e di<br />
farlo deponendo il punto di vista e il<br />
giudizio e lasciando spazio alle sensazioni,<br />
quasi fisiche, che gli eventi hanno<br />
smosso dentro di te. Come è nata<br />
questa canzone?<br />
Nata per caso come d’altronde voglio<br />
che accada per ogni cosa che faccio. Mi<br />
piace molto poco pensare e misurare<br />
con della “matematica” quando si tratta<br />
di esprimere emozioni. Ero banalmente<br />
chinato ad allacciare le scarpe<br />
appena comprate per una altrettanto<br />
banale festa di matrimonio - che tanto<br />
odio - quando in tv andava in scena<br />
l’ennesima tragedia del mare.<br />
I Tg ormai sono pieni di queste storie<br />
che sembrano quasi divenuti i capitoli<br />
di un fotoromanzo. Quel momento ha<br />
sedimentato, si è nascosto ma non è<br />
sparito. Quando poi in seguito ho sentito<br />
il bisogno di scrivere qualcosa di<br />
nuovo, sulle note di una melodia nuova<br />
che mi sembrava potesse funzionare<br />
ho adagiato il testo andando a pescare<br />
proprio questa immagina delle scarpe<br />
che stavo calzando. Da lì poi il resto<br />
del testo a preso forma e direzione fino<br />
a quello che ho deciso di bloccare e di<br />
pubblicare.<br />
Il video che hai deciso di abbinare al<br />
tuo brano è senza dubbio una scelta<br />
semplice, ma forse anche le più azzeccata.<br />
Ormai la potenza delle immagini<br />
forti, dei telegiornali, non ha nemmeno<br />
più presa sulle nostre coscienze,<br />
assuefatte e quasi addormentate. Meglio<br />
lasciar parlare le onde del mare,<br />
e gli oggetti che da queste vengono<br />
trasportate, con le storie spezzate che<br />
portano con loro...<br />
Esattamente. Hai colto in pieno. Siamo<br />
come assuefatti alla violenza, alla<br />
morte…la televisione e questo nuovo<br />
modo di fare comunicazione è a dir poco<br />
violento e degradante. Ci ha tolto la<br />
sacralità su tutti i fronti della vita, non<br />
solo per le cose importanti come una<br />
tragedia. Ormai non ci fa effetto quasi<br />
più nulla. L’idea è nata d’istinto - come<br />
dicevo prima - parallelamente alla stesura<br />
del brano. Che poi, per completare<br />
quello che dici giustamente tu, ho pensato<br />
bene di lasciare che fosse un video<br />
ricco di significati da dedurre più che<br />
da leggere in modo sfacciato. Al pubblico<br />
torno a chiedere, nel mio piccolo, lo<br />
sforzo di decifrare…ed è meraviglioso<br />
poi se ognuno riesce a decifrare con la<br />
sua personale chiave di lettura. Quegli<br />
oggetti che arrivano sulla battigia sono<br />
realmente casuali e possono richiamare<br />
non solo didascalicamente la tragedia<br />
che racconto ma anche una propria<br />
personalissima tragedia, che sia fatta<br />
di macerie, di momenti di vita, di addii<br />
eccetera…insomma, è bello leggere tra<br />
le righe piuttosto che avere la comodità<br />
di non doversi inventare nulla.<br />
Il 2017 sarà un anno ricco di soddisfa-<br />
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