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NUMERO SPECIALE DEDICATO ALLA NAZIONALE
RITA GUARINO: “SIAMO UNA
SQUADRA TOSTA E POSSIAMO
GIOCARCELA CON CHIUNQUE”
ROBERTA APRILE: “Dedico
la maglia azzurra alla mia
famiglia”
GREGGI: “Vestire la maglia
azzurra è un onore e do sempre
il massimo per meritare
la convocazione”
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BITETTO CITTÀ AZZURRA
DOPPIA AMICHEVOLE CON LA REPUBBLICA CECA
Dopo i due successi con la Norvegia
nelle amichevoli disputate
il 13 e 15 gennaio a Coverciano,
la Nazionale Under 17 Femminile
torna in campo per un
doppio test con le pari età della
Repubblica Ceca in programma
domenica 26 (ore 15) e martedì
28 febbraio (ore 11) al Campo
Sportivo ‘A. Antonucci’ di Bitetto
(Bari).
Sono 20 le Azzurrine convocate
dal tecnico Rita Guarino,
che potrà valutare la condizione
della squadra a circa un mese
dalle gare della Fase Elite del
Campionato Europeo che dal
25 marzo vedranno l’Italia opposta
a Germania, Polonia e alle
padrone di casa dell’Inghilterra.
Per la doppia sfida con la Repubblica
Ceca, Bitetto diventerà
‘Città Azzurra’, ospitando una
serie di iniziative rivolte alla cittadinanza
e soprattutto ai più
giovani.
Pag. 2
SPONSOR UFFICIALE
calcioinrosa.it
MELANIA GABBIADINI: “IL CALCIO FEMMINILE STA CRESCENDO”
Incontro con Melania Gabbiadini, capitano
della Nazionale e dell’AGSM Verona
che con grande cortesia e disponibilità si
è concessa alle nostre domande: dagli
inizi della carriera a Bergamo, fino al salto
al Verona con i successi in Serie A e la
storia semifinale di Champions League.
Ma anche Nazionale, e uno sguardo alla
politica sportiva che riguarda più da vicino
il calcio femminile. E alla fine…un
piccolo dubbio sul prosieguo della sua
carriera. L’intervista integrale è stata trasmessa
sui canali Nuvola61 e OdeonTV
nella serata di giovedì, ma potete rivederla
sul nostro sito www.professionesport.
26 FEBBRAIO 2017
it nella sezione
“Video
—>
Speciali”.
In questo
spazio
a b b i a m o
deciso di
partire dalla
Champions
League, e da quella incredibile
semifinale di ritorno del 2008 contro il
Francoforte: al “Bentegodi” più di 12mila
persone (numeri che farebbero impallidire
anche Hellas e Chievo). Pag. 7
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NAZIONALE
Dopo i due successi con la Norvegia
nelle amichevoli disputate il
13 e 15 gennaio a Coverciano, la Nazionale
Under 17 Femminile torna in
campo per un doppio test con le pari
età della Repubblica Ceca in programma
domenica 26 (ore 15) e martedì 28
febbraio (ore 11) al Campo Sportivo
‘A. Antonucci’ di Bitetto (Bari).
Bitetto diventa “Città Azzurra” per la doppia
amichevole con la Repubblica Ceca
ziativa dedicata ai commercianti di
Bitetto, che potranno partecipare da
protagonisti alle gare delle Azzurrine
decorando la propria vetrina con i colori
della Nazionale.
• AZZURRE PER UN GIORNO - Il
25 febbraio si svolgerà “Azzurre per
un Giorno” presso il campo sportivo
A. Antonucci e l’hotel che ospita la
squadra Italia.
• CLINIQUE SUL CALCIO FEMMI-
NILE - Incontro di Formazione Tecnicarivolto
ai tecnici delle Scuole Calcio
d’Elitè, del Centro Tecnico Federale e
ai tecnici delle società femminili regionali.
All’incontro, in programma
alle 15.30 di lunedì 27 febbraio presso
la Sala Consiliare della Regione Puglia
in Via Gentile a Bari, interverranno il
tecnico della Nazionale Rita Guarino
e il direttore della Scuola Allenatori di
Coverciano Renzo Ulivieri.
L’elenco delle convocate per le due amichevoli
con la Repubblica Ceca:
Portieri: Roberta Aprile (Pink Sport
Time), Gloria Ciccioli (Jesina);
Difensori: Elena Crespi (Inter Milano),
Maria Luisa Filangeri (Nebrodi), Sofia
Meneghini (AGSM Verona), Nadine-
Nischler (Norimberga), Vanessa Panzeri
(Como 2000), Chiara Ripamonti
(Inter Milano);
Centrocampisti: Bianca Bardin (Vicenza
Calcio), Giada Greggi (Res Roma),
Elena Nichele (AGSM Verona), Maddalena
Porcarelli (Jesina), Valentina
Puglisi (San Bernardo Luserna), Martina
Tomaselli (Trento Clarentia);
Attaccanti: Sara Baldi (Mozzanica),
Asia Bragonzi (Inter Milano), Federica
Cafferata (Ligorna 1922), Elisa Polli
(Jesina), Angelica Soffia (AGSM Verona),
Noemi Visentin (Roma).
Sono 20 le Azzurrine convocate dal
tecnico Rita Guarino, che potrà valutare
la condizione della squadra a circa
un mese dalle gare della Fase Elite
del Campionato Europeo che dal
25 marzo vedranno l’Italia opposta a
Germania, Polonia e alle padrone di
casa dell’Inghilterra.
Per la doppia sfida con la Repubblica
Ceca, Bitetto diventerà ‘Città Azzurra’,
ospitando una serie di iniziative rivolte
alla cittadinanza e soprattutto ai più
giovani.
Il programma delle iniziative di “Bitetto
Città Azzurra”
• VETRINA AZZURRA – Un’ini-
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NAZIONALE
Le gare della nazionale under 17 nella stagione in corso
• Italia - Repubblica Ceca 1-4 Torneo UEFA | 6 Set 2016
• Italia - Scozia 4-1 Torneo UEFA | 8 Set 2016
• Italia - Spagna 0-4 Torneo UEFA | Pribram 11 Set 2016
• Italia - Georgia 8-0 1° fase di Qual. C.E. | Cruz Quebrada 26 Ott 2016
• Italia - Portogallo 1-1 1° fase di Qual. C.E. | Mafra 28 Ott 2016
• Finlandia - Italia 0-0 1° fase di Qual. C.E. | Mafra 31 Ott 2016
• Italia - Norvegia 2-0 Amichevole | Coverciano 13 Gen 2017
• Italia - Norvegia 2-1 Amichevole | Coverciano 15 Gen 2017
Prossimi impegni
• Italia - Repubblica Ceca - Amichevole | Bitetto (BA) 26 Feb 2017
• Italia - Repubblica Ceca - Amichevole | Bitetto (BA) 28 Feb 2017
• Germania - Italia - Fase Elite C.E. | 25 Mar 2017
• Polonia - Italia - Fase Elite C.E. | 27 Mar 2017
• Italia - Inghilterra - Fase Elite C.E. | 30 Mar 2017
Staff Tecnico
1. Coordinatore Antonio Cabrini
2. Capo delegazione Manuela Di Centa
3. Allenatore Rita Guarino
4. Assistente allenatore Massimo Migliorini
5. Preparatore dei portieri Cristiano Viotti
6. COORDINATORE PREPARATORI ATLETICI Stefano D’Ottavio
7. PREPARATORE ATLETICO Franco Olivieri
8. COORDINATORE MEDICI NAZIONALI GIOVANILI E FEMMINILI Andrea Ferretti
9. Medico Lorenzo Proietti
10. Fisioterapista Daniele Frosoni
11. Segretario Daniela Censini
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NAZIONALE
RITA GUARINO: “SIAMO UNA SQUADRA TOSTA E POSSIAMO
GIOCARCELA CON CHIUNQUE”
Si avvicina l’evento di Bitetto, con il doppio
impegno della nazionale under 17
che sarà impegnata nella doppia amichevole
contro la Repubblica Ceca: l’allenatrice
della nazionale Rita Guarino fa
il punto sul mondo del calcio femminile
internazionale, sul calcio femminile in
Italia, ed ovviamente ci parla della sua
nazionale.
Buongiorno Rita, doppia amichevole
contro la Repubblica Ceca. Cosa ti
aspetti da queste due gare?
Mi aspetto una conferma rispetto alle ultime
due amichevoli contro la Norvegia,
in cui abbiamo assistito ad un miglioramento
dal punto di vista caratteriale,
cercando di far nostra la partita, giocando
con coraggio e determinazione;
inoltre mi aspetto un’ulteriore crescita a
livello tecnico e sul piano del gioco.
Queste due amichevoli precedono la fase
élite: un girone difficile contro squadre
di altissimo livello…
Nel girone élite affronteremo tre grandi
nazionali ed ovviamente saranno 3 gare
difficili ed impegnative: la Germania è
pluricampione d’Europa, e rappresenta
una delle massime espressioni del calcio
femminile non solo in Europa ma anche
nel mondo; sia dal punto di vista fisico
che su quello del gioco, rappresentano
il top, ed ovviamente sarà un avversario
duro ma al contempo stimolante;
l’Inghilterra è una nazione
in cui il calcio femminile
si sta evolvendo a forte
velocità, mentre la Polonia è
l’unica squadra ad aver vinto
un campionato europeo
under 17 oltre a Germania e
Spagna. Ovvio che sarà una
fase élite difficile, ma noi ce
la giocheremo con chiunque,
perché nel calcio nulla è mai
scontato. Inoltre sarà un importante
banco di prova per capire i nostri progressi
e migliorare eventuali difetti.
Qual è il livello attuale delle nazionali
giovanili femminili?
Stiamo crescendo e il nostro livello si
avvicina sempre più agli standard europei:
siamo in grado di giocarcela contro
chiunque. Con gli anni sta crescendo la
nostra consapevolezza e il livello generale
delle nostre ragazze.
Pregi e difetti del tuo gruppo?
Siamo una squadra tosta, che non molla
mai e da tutto per tutti i 90 minuti: è sicuramente
questo il nostro miglior pregio.
Il difetto è che siamo ancora troppo
poco “cinici” in fase realizzativa: ci
manca la cattiveria sotto porta e questo
non possiamo permettercelo, perché ci
sono gare in cui le situazioni da gol non
sono molte, e bisogna capitalizzare ogni
occasione.
Si giocherà in provincia di Bari, in una
regione in cui manca il campionato di
base, la Serie C. Quanto è dura per una
ragazzina pugliese intraprendere questo
sport?
Sicuramente è difficile, perché ci sono
zone non coperte e diventa dura per un
genitore dare la possibilità alla propria
figlia di giocare a calcio, se per ogni allenamento
bisogna farsi tantissimi chilometri.
C’è un grande dislivello tra nord
e sud nel calcio femminile, ma il problema
non è solo nei confronti del nostro
sport, ma verso lo sport in genere: in
Italia lo sport è visto con occhi diversi
e bisognerà prima di tutto far cambiare
questo modo di pensare alla gente,
facendo loro capire l’importanza dello
sport e i benefici che da esso si possono
trarre.
Diamo uno sguardo alla Serie A…. il livello
rispetto agli ultimi anni è cresciuto?
Si, sicuramente, anche se c’è ancora
troppo dislivello tra la prima e l’ultima
in classifica. Però la strada intrapresa è
quella giusta, e l’ingresso delle società
maschili porterà i suoi frutti. Credo che
sarà fondamentale creare sinergie sul
territorio tra i club maschili, che hanno
risorse e strutture, e i club femminile,
dove ci sono persone che amano questo
sport e lo conoscono bene.
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NAZIONALE
ROBERTA APRILE: “Dedico la maglia azzurra
alla mia famiglia”
Siciliana di origine, barese di
adozione, con un cuore biancorosso
e la pelle “azzurra”:
Roberta Aprile difende i pali
della Pink Bari e della nazionale
Under 17, e si racconta
in vista del doppio impegno
che la “sua” Nazionale vivrà
nello stadio dove gioca ogni
domenica.
Sei da un po’ nel giro della
nazionale... cosa ricordi del
tuo primo giorno in azzurro?
É stato bellissimo il mio primo
giorno a Coverciano. Entrare
lì dentro dove c’è la storia
del calcio italiano regala
emozioni fantastiche ed indescrivibili.
A chi hai dedicato quella gioia?
Alla mia famiglia che mi sostiene
in questa mia scelta di
andare via di casa a soli 14
anni, e che nonostante la distanza
mi è sempre accanto.
Cosa significa x te vestire la
maglia azzurra?
Vestire la maglia Azzura è la
mia più grande gioia : significa
rappresentare tutte quelle
ragazze che credono nel sogno
che il calcio femminile
può essere bello e può crescere
tanto, fino a diventare
come quello
maschile.
E per continuare
ad
indossarla
faccio tanti
sacrifici,
perché devi
sudare tanto
per poterti
tenere addosso
questa
maglia.
Sogni nel cassetto e prospettive
future
Il mio sogno nel cassetto
è quello di diventare come
H o p e Solo e di
f a r e
qualche
espe-
rienza
all’este-
ro.
La Pink
Bari sta
facen- do un
grande campionato. Qual è il
vostro segreto?
Siamo ragazze giovani con
tanta voglia di emergere, un
gruppo molto affiatato. L’unione
fa la forza.
D’Ermilio e Guarino: mister
a confronto. Parlaci di loro
due: affinità e differenze
Due Mister fantastici ma diversi,
perché uno ha avuto
esperienze nel calcio maschile
mentre l’altra ha avuto
esperienze nel calcio femminile;
hanno in comune la passione
per il calcio, la cura dei
dettagli (che fa la differenza);
inoltre entrambi, con il loro
modo di fare, mettono a proprio
agio le loro atlete, che
secondo me è una cosa fondamentale
sia per la crescita
si per la resa in campo.
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NAZIONALE
GREGGI: “Vestire la maglia azzurra è un onore e do
sempre il massimo per meritare la convocazione”
Non farà parte delle giallorosse impegnate
nel match di Coppa Italia
contro il Napoli, perché convocata
dalla c.t. Rita Guarino per la doppia
amichevole con la nazionale under
17. Giada Greggi, uno dei giovani
talenti del calcio femminile italiano,
ci parla della maglia azzurra,
del suo rapporto con la c.t. e ovviamente
della sua grande Res Roma.
Vi attendono 2 gare con la nazionale
under 17. Cosa ti aspetti da questi
match?
Sono ottimista in merito in quanto
faccio parte di un ottimo gruppo
che sta crescendo sempre di più ottenendo
buoni risultati. Scenderemo
in campo con la giusta determinazione
e personalità per vincere.
Sei tra le veterane di questa nazionale.
Parlaci un po’ del gruppo azzurro.
Il gruppo azzurro è fantastico, molto
unito, ed è riuscito a raggiungere
una buona intesa e un giusto equilibrio,
ingredienti necessari per affrontare
gare impegnative e renderci
vincenti. Siamo un gruppo che
svolge un lavoro di
squadra, insieme
siamo pronte a lottare
per lo stesso
obiettivo con coraggio
e intelligenza.
Cosa significa per
te giocare con la
nazionale italiana?
Giocare con la nazionale
significa
rappresentare il nostro paese ed
è una bella responsabilità! Per me
è un grande onore e un sogno per
tutti i giocatori. Ogni volta che gioco
indossando la maglia azzurra
provo un’immensa emozione, indescrivibile!
Conquistare la nazionale
è qualcosa di stupendo e unico, ma
è pur vero che non do mai nulla per
scontato e bisogna costantemente
lavorare per cercare di mantenerla.
Che rapporto hai con la c.t. Rita
Guarino e cosa ci dici di lei?
Con Rita Guarino ho un bellissimo
rapporto sotto ogni aspetto. Il suo
modo di approcciarsi con me è positivo
riesce a far emergere tratti del
mio carattere, essendo una ragazza
abbastanza introversa, non è un lavoro
da poco anzi direi il contrario.
La stimo molto sia come persona
che come allenatrice poiché è capace
di trasmetterti quei valori che ti
rendono migliore sia dal punto di
vista calcistico che personale.
Con la maglia della Res stai facendo
una grande stagione. Qual è la vostra
arma in più?
Lo scorso anno Mister Fabio ha creato
un gruppo molto giovane dandoci
fiducia, sapeva che non sarebbe
stato facile ma avevamo molte
prospettive di crescita; non nascondo
le molte difficoltà ma quest’anno
grazie ai suoi grandi consigli e
insegnamenti, e grazie anche alle
ragazze più grandi che stanno guidando
le più giovani, stiamo ottenendo
ottimi risultati facendo così
un bellissimo campionato. Il mister
cerca di sfruttare al meglio il mio
modo di giocare dandomi consigli
che mi permettono di fare ottime
prestazioni in ogni partita- La nostra
arma ? Concentrazione, gruppo
unito e mettere in pratica quello
che ci chiede il mister.
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Incontro con Melania Gabbiadini, capitano della
Nazionale e dell’AGSM Verona che con grande
cortesia e disponibilità si è concessa alle nostre
domande: dagli inizi della carriera a Bergamo,
fino al salto al Verona con i successi in Serie A e
la storia semifinale di Champions League. Ma anche
Nazionale, e uno sguardo alla politica sportiva
che riguarda più da vicino il calcio femminile. E
alla fine…un piccolo dubbio sul prosieguo della
sua carriera. L’intervista integrale è stata trasmessa
sui canali Nuvola61 e OdeonTV nella serata di
giovedì, ma potete rivederla sul nostro sito www.
professionesport.it nella sezione “Video —> Speciali”.
In questo spazio abbiamo deciso di partire
dalla Champions League, e da quella incredibile
semifinale di ritorno del 2008 contro il Francoforte:
al “Bentegodi” più di 12mila persone (numeri
che farebbero impallidire anche Hellas e Chievo).
Che cosa serve al calcio femminile italiano per
raggiungere nuovamente quel traguardo?
«Bé, più quello che manca a noi dovremmo considerare
quello che hanno fatto le altre. In Europa
abbiamo visto investimenti importanti e i risultati
sono arrivati di conseguenza. Noi siamo rimasti
abbastanza fermi. Adesso qualcosa si sta muovendo,
forse si sta vedendo un vero interesse di base
di far crescere il calcio femminile per arrivare non
dico alla pari, ma perlomeno per sperare quantomeno
di giocarsela. Però manca un investimento
importante e soprattutto credere in un progetto».
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NAZIONALE
MELANIA GABBIADINI: “IL CALCIO FEMMINILE STA CRESCENDO”
Quest’anno avete iniziato la stagione con tantissime
giovani cresciute in casa: avete
accumulato un po’ di ritardo da Fiorentina
e Brescia, ci sono secondo te i
margini per recuperare?
«Sì, quest’anno abbiamo deciso di ripartire
da un progetto nuovo, con tante
ragazze giovani e più che il risultato
ci interessa la crescita di queste giovani
per il futuro. Il distacco che c’è è importante,
non lo nascondiamo. Credo
che la Fiorentina sia partita verso il
suo obiettivo che è lo Scudetto. E’ stata
costruita per quello, difficile fermarla.
Per il secondo posto noi scenderemo
in campo ogni sabato per provarci».
E’ migliorato il livello del campionato italiano negli
ultimi anni?
«Sicuramente sì, tante squadre sono attrezzate. Se
prima te la giocavi in due-tre squadre, adesso te
la giochi in quattro-cinque e le altre ti mettono in
difficoltà, quindi sotto questo aspetto si è pareggiata
la situazione in campo».
La crescita e lo sviluppo del calcio femminile passa
necessariamente dall’apparentamento con i
club maschili?
«Sicuramente sarebbe un appoggio importante, e
la Fiorentina ne è la prova evidente. Credo che a
parte altre cose che vanno messe a posto, l’aspetto
della crescita va nella direzione dei club maschili».
Sei al Verona dal 2004, e di compagne di squadra
ne hai avute parecchie.
Te lo puoi permettere perché sei nella Hall of
Fame del calcio italiano: qual è la giocatrice più
forte con cui hai giocato?
«Mah, ce ne sono state davvero tante, faccio fatica
a rispondere. Di quelle più recenti però sicuramente
Tatiana Bonetti - oggi alla Fiorentina - ha
delle qualità che veramente in pochissime hanno.
Poi ci metto Patrizia Panico, che ha grande carisma
e quando è in campo la sua presenza si sente
e trascina la squadra. Però potrei metterci anche
Ledri, che non è una ragazza nel giro della Nazionale,
ma che ha una forza e una convinzione davvero
uniche».
Tuo fratello Manolo è andato a giocare all’estero: a
te non è mai arrivata un’offerta di qualche squadra
straniera su cui, ripensandoci, avresti potuto dare
una risposta diversa?
«Mah, sì qualche richiesta è arrivata però per vari
motivi extra-calcistici ho preferito rimanere. Poi
di mio sono una persona che difficilmente si sposta.
Comunque non rimpiango nulla delle scelte
che ho fatto».
Come ci si sente ad essere capitani della propria
Nazionale?
«Avere la responsabilità di un gruppo è semplice,
perché comunque si tratta di ragazze che sanno
tutte quello che vogliono, molto professionali».
Che rapporto hai con il CT Cabrini?
«Sicuramente ha portato una ventata di positività,
perché prima ce n’era poca e ha portato tanta
conoscenza e la sta trasmettendo a noi. Posso dire
che siamo cresciute molto sul piano mentale oltre
che su quello tecnico».
Quali prospettive per l’Europeo?
«La voglia è tantissima dopo la mancata qualificazione
al Mondiale. Il girone è difficile, però noi
siamo cresciute tanto e abbiamo tutte le potenzialità
per fare bene, e anche le altre devono affrontare
l’Italia, che è una signora squadra».
Patrizia Panico ha giocato fino a 40 anni e oltre: tu
ti sei posta un obiettivo di questo tipo? Ci hai già
pensato soprattutto?
«Diciamo che ci sto pensando e vedremo a fine
campionato quale sarà la decisione. Arrivare a fare
quello che ha fatto Patrizia è impensabile, perché
io già mi sento “un po’ così” adesso, però finché
la voglia e il divertimento ci saranno e finché riuscirò
a fare questo sport come un lavoro sarà così.
Poi vedremo se ci saranno altri cambiamenti al di
là del calcio. Quindi sicuramente finirò la stagione,
poi si vedrà».
Tra 20 anni Melania Gabbiadini dove si vede?
«Nel calcio sicuramente, però ad allenare una
squadra di bambini. Ho già avuto occasione di
farlo e mi piace rapportarmi con loro perché sono
semplici, innocenti».
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