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Nastro Verde: calendario 2018, “La vita del combattente italiano nella Grande Guerra”

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S. MAURIZIO<br />

P R OT ET T O RE<br />

D EL L E<br />

A R MI<br />

N O ST R E<br />

Il <strong>combattente</strong> Italiano <strong>nella</strong> <strong>Grande</strong> Guerra<br />

( ) Bandiera di guerra appartenuta al Comando di <strong>Grande</strong> Unità <strong>del</strong> Regio Esercito<br />

*<br />

Italiano, conservata presso il Museo <strong>del</strong>la Forze Armate di Montecchio Maggiore (VI)<br />

Questo è il terzo Calendario<br />

che viene dedicato alla<br />

<strong>Grande</strong> Guerra, nel quarto<br />

ed ultimo anno <strong>del</strong> conflitto.<br />

Come ricorderete l’edizione<br />

2015 rievocava episodi<br />

significativi illustrati allora<br />

dalla Domenica <strong>del</strong> Corriere<br />

e l’edizione 2016 è stata<br />

dedicata alle uniformi di<br />

tutti i belligeranti. In questo<br />

Calendario <strong>del</strong> <strong>2018</strong> viene<br />

messo in risalto, sinteticamente,<br />

l’impegno profuso<br />

dalle singole Forze Armate<br />

e dalla Guardia di Finanza<br />

( * )<br />

nonché la <strong>vita</strong> <strong>del</strong> <strong>combattente</strong> durante la guerra. L’edizione<br />

2017 ha interrotto per un anno il “ciclo <strong>del</strong>la memoria” perché<br />

doverosamente dedicata al 70º <strong>del</strong>la Repubblica Italiana,<br />

celebrato a Roma il 2 giugno 2016 ed alla relativa parata<br />

<strong>del</strong>le Forze Armate e dei Corpi Armati <strong>del</strong>lo Stato nonché di<br />

altre Istituzioni.<br />

Sulla 1ª Guerra mondiale e sulle diverse battaglie vi è<br />

un’abbondante bibliografia da parte da chi l’ha vissuta e da<br />

eminenti studiosi. Pertanto, lo scopo di questo Calendario è<br />

quello di rendere onore a tutti i combattenti e ed alle vittime<br />

civili di guerra.<br />

Il maggior sforzo bellico è stato sostenuto dalle Armi e Corpi<br />

<strong>del</strong>l’Esercito ed a seguire dalla Marina Militare. L’Aeronautica,<br />

ancora agli esordi ha dato il grande contributo con i cosiddetti<br />

“Pionieri <strong>del</strong>l’Aviazione”; contributo anche di ordine<br />

morale con riferimento al Volo di D’Annunzio su Vienna e le<br />

gesta esemplari dei grandi “Assi <strong>del</strong>l’Aviazione”, tra i quali il<br />

grande Francesco Baracca. Notevole lo sforzo <strong>del</strong>l’Arma dei<br />

Carabinieri, sia con reparti in prima linea, che con numerosi<br />

contingenti nelle retrovie, sostenendo gravosi compiti di<br />

ausilio ai reparti <strong>del</strong>l’Esercito ed assicurando assistenza alle<br />

popolazioni colpite dagli eventi nonché la vigilanza nei centri<br />

abitati devastati. Anche la Guardia di Finanza ha dato un grande<br />

contributo con reparti in prima linea e con i primi attacchi<br />

sulle linee di confine. Il Corpo <strong>del</strong>le Guardie di P. S. era stato<br />

sciolto nel 1890 e trasformato in Corpo <strong>del</strong>le Guardie di Città,<br />

massicciamente impegnato nel terremoto di Avezzano (AQ).<br />

L’Arma dei Carabinieri e la Guardia di Finanza, peraltro,<br />

hanno dovuto ridurre al minimo le forze sul tutto il territorio<br />

nazionale, per il disimpegno dei compiti istituzionali.<br />

Ma questi sono soltanto cenni sull’attività <strong>del</strong>le Forze Armate<br />

e Corpo Armati <strong>del</strong>lo Stato, il cui impegno sarà meglio<br />

esposto dai relativi rappresentanti nelle pagine che seguono.<br />

Il <strong>2018</strong>, centenario <strong>del</strong>la Vittoria, deve ricordare a tutti il<br />

dovere <strong>del</strong>la memoria, per le migliaia di morti e mutilati di<br />

guerra, per gli orfani e le immani distruzioni, cui si accompagnò<br />

per anni una dura miseria.<br />

I combattenti avevano in mente una canzone “Oh Italia<br />

oh Italia <strong>del</strong> mio cuore tu mi vieni a liberar”. E il Presidente<br />

<strong>del</strong>la Repubblica Saragat<br />

in occasione <strong>del</strong> 50º anniversario<br />

disse: “L’autentico<br />

significato di quella vittoria<br />

non fu soltanto di dare<br />

Trento e Trieste all’Italia,<br />

quanto piuttosto di dare<br />

l’Italia a Trento e Trieste”.<br />

Parole queste ricordate dal<br />

Presidente <strong>del</strong>la Repubblica<br />

Ciampi nel 2004, intervento<br />

nei luoghi <strong>del</strong>la memoria di<br />

Moriago <strong>del</strong>la Battaglia (Isola<br />

dei Morti) e Nervesa <strong>del</strong>la<br />

Battaglia (Monumento a<br />

Francesco Baracca), il quale<br />

<strong>nella</strong> circostanza disse che <strong>“La</strong> memoria è il filo che deve<br />

legare le generazioni”.<br />

Al termine <strong>del</strong>la seconda guerra mondiale su un muro <strong>del</strong><br />

lager di Aushwitz è stata ritrovata la scritta di uno sconosciuto<br />

internato: “Chi non conosce la storia sarà costretto,<br />

prima o poi, a riviverla”.<br />

Merita anche ricordare che dopo la disfatta di Caporetto<br />

gli austroungarici erano sicuri di aver vinto la guerra, ma non<br />

avevano tenuto conto che gli italiani li attendevano sul Piave,<br />

dove con incrollabile fede e grande valore li ricacciarono oltre:<br />

la linea <strong>del</strong> Piave come difesa “a tutti costi” fu la decisione<br />

vincente, contrariamente alle strategie degli anglo-francesi<br />

che nel corso <strong>del</strong>la seduta di Peschiera <strong>del</strong> Garda <strong>del</strong>l’8 novembre<br />

1917 sostenevano una ritirata <strong>del</strong>le truppe italiane<br />

sino a Verona, alla quale si oppose con fermezza il Re Vittorio<br />

Emanuele III. Infine, nel terminare questa breve presentazione,<br />

mi piace riportare l’ultimo e sublime verso <strong>del</strong> Bollettino<br />

<strong>del</strong>la Vittoria <strong>del</strong> generale Armando Diaz: “I resti di quello<br />

che fu uno dei più potenti eserciti <strong>del</strong> mondo, risalgono<br />

in disordine e senza speranza le valli che avevano disceso<br />

con orgogliosa sicurezza”.<br />

Mi corre l’obbligo ed il piacere di ringraziare per la loro<br />

grande disponibilità e professionalità il Presidente ed il Segretario<br />

<strong>del</strong> Museo <strong>del</strong>le Forze Armate di Montecchio Maggiore<br />

(VI), dove sono state riprese le immagini fotografiche<br />

riportate nelle pagine interne: Sig. Giancarlo Marin e Dott.<br />

Stefano Guderzo. Nel Museo – come riportato su Internet<br />

– sono esposti circa 10.000 pezzi tra documenti, armi, automezzi<br />

e materiali diversi <strong>del</strong>le due guerre mondiali. Inoltre,<br />

sono state ricostruiti alcuni ambienti <strong>del</strong>la prima guerra<br />

mondiale (trincea, cucina, posto telegrafico, posto di comando,<br />

posto di vedetta, altare da campo ed altri).<br />

Altro sentito ringraziamento va al titolare <strong>del</strong>la tipografia<br />

Moderna e suo collaboratore che hanno realizzato questo<br />

<strong>calendario</strong> – come gli altri 13 precedenti – evidenziando<br />

massima disponibilità, collaborazione e professionalità: Rag.<br />

Carlo Dall’Aglio e Massimiliano Vecellio Reane.<br />

Ancora un grazie agli Ufficiali autori <strong>del</strong>le relazioni che<br />

seguono.<br />

Gen. Div. CC Nando Romeo Aniballi<br />

Presidente Nazionale <strong>del</strong>l’Associazione Mauriziani

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