MANUALE PROFESSIONALE
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<strong>MANUALE</strong> <strong>PROFESSIONALE</strong><br />
di<br />
RICOSTRUZIONE UNGHIE<br />
Autore: Arturo Carelli<br />
www.danielaponzio.com<br />
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Nell'effettuare qualsiasi tipo di ricostruzione bisogna assicurare una perfetta armonia tra<br />
la lunghezza delle dita e quella delle unghie, che devono essere limate con una forma<br />
leggermente allungata e non troppo appuntita. La lunghezza della parte libera dell'unghia<br />
sarà maggiore in una mano piuttosto corta, per dare un certo slancio alle dita, mentre se<br />
la mano è sottile o affusolata con dita lunghe, sarà più opportuna una lunghezza inferiore<br />
delle unghie.<br />
Prima di andare a ricostruire un'unghia artificiale è necessario però conoscere bene<br />
l'unghia naturale, che ci farà da... padrona di casa, 'ospitando' il nostro lavoro.<br />
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Capitolo 1<br />
Anatomia, fisiologia e cenni di dermatologia<br />
1.1 L'unghia umana<br />
La conoscenza dei meccanismi di crescita e l'innovamento delle unghie permette di:<br />
• avere una base scientifica con la quale poter affrontare la nostra attività di onicotecniche<br />
• nel migliore dei modi;<br />
• valutare e suggerire alla cliente il migliore trattamento da eseguire e spiegarne le<br />
ragioni;<br />
• promuovere la nostra professionalità;<br />
• non incorrere in errori che potrebbero danneggiare la parte del corpo che trattiamo.<br />
“L’unghia (dal latino ungula, diminutivo di unguis) è una lamina cornea semitrasparente<br />
che ricopre l’estremità delle dita di alcune specie annuali tra cui l’uomo”. Questa<br />
è la definizione enciclopedica che si può leggere in tutti i libri di anatomia<br />
umana. Scendiamo nel dettaglio, anticipando in parte la descrizione più<br />
approfondita riportata nei paragrafi successivi.<br />
Le unghie sono lamine di sostanza cornea poste sulle piccole falangi delle dita di<br />
mani e piedi (Figura 1.1). La lamina ungueale è strettamente connessa con il letto<br />
ungueale sottostante (iponichio) e si insinua nel solco periungueale che la<br />
circonda (perinichio), separandosi da questo a livello del bordo libero. All’estremità<br />
opposta si trova la radice dell’unghia (detta anche matrice),che è ricoperta dalla<br />
piega ungueale. La parte visibile della radice è chiamata lunula (è la tipica<br />
mezzaluna biancastra che si trova vicino alla cuticola), che rappresenta la matrice<br />
responsabile della crescita. La crescita cellulare è discontinua e si verifica dalla<br />
matrice all’angolo libero per 1-2 cm al mese, ma varia da soggetto a soggetto. In<br />
circa quattro mesi l’unghia si rinnova totalmente. La sostanza che costituisce in<br />
massima parte l’unghia è la cheratina: una proteina filamentosa ricca di zolfo (che è<br />
contenuto nei residui amino acidi cisteina), molto elastica, flessibile e resistente.<br />
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1.2 La funzione delle unghie<br />
L’unghia è presente in tutte le specie di Primati. Questo apparato è strettamente legato<br />
all’evoluzione poiché scaturisce da una continuativa manipolazione di oggetti con le mani<br />
e i piedi. Per quale motivo gli esseri umani non penzolano più dai rami degli alberi come<br />
le scimmie? Grazie a quale incredibile differenza, rispetto a tutte le altre specie animali,<br />
l’uomo si è evoluto? Grazie al pollice opponibile, cioè alla capacità di utilizzare il pollice e<br />
l’indice delle nostre mani come una pinza. L’uomo è l’unico pri-mate ad avere questa<br />
caratteristica fondamentale, che gli ha consentito di evolvere a passi da gigante rispetto<br />
al cugino scimpanzé.<br />
Le unghie forniscono un supporto molto forte al termine delle nostre falangi, ci<br />
permettono di afferrare gli oggetti con una presa molto più sicura e proteggono tutte le<br />
terminazioni nervose da urti e traumi... non sono solo un accessorio da smaltare! Le loro<br />
funzioni principali sono:<br />
• proteggere passivamente il sottostante epitelio delle falangi distali;<br />
• contribuire a dare forza alle dita;<br />
• favorire la sensibilità tattile superficiale.<br />
1.3 Anatomia del corpo ungueale<br />
La lamina ungueale è originata dalla matrice che è posta sotto la piega ungueale (Figura<br />
1.3). La parte visibile della matrice, la lunula, appare come una mezzaluna di colore<br />
biancastro situata vicino alla piega ungueale. La piega ungueale termina con la cuticola,<br />
che ha un’importantissima funzione protettiva.<br />
La lamina dell’unghia aderisce strettamente al letto ungueale. Questo è provvisto di<br />
numerose creste longitudinali parallele organizzate in modo simile alla superfìcie inferiore<br />
della lamina ungueale, con la funzione di assicurare un’adesione ottimale tra le due facce.<br />
Il letto ungueale è dotato di una ricca vascolarizzazione (presenza di vasi sanguigni e<br />
capillari) che determina il colore roseo dell’unghia.<br />
La lamina ungueale si insinua nel vallo ungueale che la circonda e da questo si separa, a<br />
livello del polpastrello, andando a costituire il margine o angolo libero.<br />
Tra l’angolo libero e il polpastrello si trova l’iponichio, che ha una funzione protet-tiva<br />
estremamente più “potente” rispetto alla cuticola che circonda il letto ungueale.<br />
La lamina ungueale si sviluppa sotto forma di tre strati: strato dorsale, strato intermedio,<br />
strato ventrale. L’accrescimento di ciascuno di questi strati deriva da uno specifico<br />
settore della matrice.<br />
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La crescita in lunghezza e in spessore dell’unghia è regolata dalla matrice; la crescita in<br />
larghezza dipende dal letto dell’unghia. Lo sviluppo normale dell’unghia consegue da<br />
un’adeguata irrorazione e innervazione della matrice e del letto ungueale;<br />
qualunque interferenza con queste due funzioni incide negativamente sulla crescita<br />
regolare. Altri fattori che possono agire direttamente o indirettamente sull’onicogenesi<br />
(nascita e crescita dell’unghia) sono traumi, infezioni, carenze nutritive, dermopatie,<br />
onicopatie, fattori congeniti o ereditali.<br />
Nell’embrione umano l’unghia comincia a formarsi alla decima settimana di cita<br />
intrauterina per arrivare a essere pressoché completa alla ventesima settimana. Da<br />
questo momento inizia il suo accrescimento. Alla nascita, infatti, il neonato presenta<br />
unghie già ben formate.<br />
L’unghia cresce continuamente, con un ritmo che raggiunge la massima intensità<br />
durante la prima infanzia e diminuisce gradualmente con l’età, ma può essere aumentato<br />
o diminuito da alcune condizioni patologiche.<br />
Come si è detto, in genere l’unghia si rinnova completamente in circa quattro mesi.<br />
Poiché l’accrescimento dell’unghia è continuo, è necessario ridurne periodicamente la<br />
lunghezza mediante la limatura, che deve essere eseguita in maniera corretta per non<br />
causare condizioni dolorose (incamimenti o infiammazioni):<br />
non si deve regolare la lunghezza dell’unghia al punto da esporne anche solo parzialmente<br />
il letto (non accorciare in maniera drastica l’unghia, lasciare sempre 1 mm di<br />
angolo libero);<br />
l’angolo libero deve essere linearmente trasversale o leggermente convesso, altrimenti<br />
si rischia di produrre forme irregolari e di provocare dolore dovuto allo scollamento<br />
laterale della lamina (non limare mai le unghie dando una forma esageratamente<br />
arrotondata, soprattutto in prossimità dei muri laterali);<br />
tutte le asperità e i punti irregolari e acuminati devono essere eliminati (così facendo si<br />
annulla il rischio di danneggiamenti causati dall’impigliare).<br />
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1.4 Composizione chimica dell'unghia<br />
L’unghia è costituita da:<br />
una proteina insolubile, Falfa-cheratina, le cui fibre sono circondate da<br />
una sostanza amorfa, la gamma-cheratina, che contiene mucopolisaccaridi ricchi di zolfo.<br />
Le catene dei filamenti di cheratina sono connesse lateralmente tra loro da ponti o legami<br />
di vario tipo. Ogni tipo di legame è suscettibile ad aggressioni specifiche: i ponti di solfuro<br />
sono attaccati dagli alcali forti (per esempio la candeggina), i legami acido-base sono<br />
deteriorati da basi forti o acidi forti (per esempio l’acido cloridrico contenuto nei prodotti<br />
anticalcare, nella soda caustica ecc.), i ponti a idrogeno sono rotti dalle molecole d’acqua.<br />
Con lo scioglimento di questi legami si ha il danneggiamento della struttura molecolare<br />
dell’unghia. Oltre alla cheratina nell’unghia si trovano prevalentemente zolfo, lipidi (sotto<br />
forma di: colesterolo, che è importante per l’elasticità della lamina; acidi grassi insa-turi,<br />
soprattutto acido oleico; acidi grassi saturi), sodio, potassio, magnesio, ferro e infine<br />
calcio. Qui certo crolla il primo cardine della conoscenza che generalmente si ha delle<br />
unghie: il calcio è presente, ma solo in minima traccia.<br />
1.5 II calcio e la durezza dell'unghia<br />
Come si è appena detto nell’unghia umana si ritrovano soprattutto zolfo, lipidi, sodio,<br />
potassio, magnesio, ferro e calcio. Quando si effettua un’analisi chimica, gli ultimi<br />
elementi dell’elenco sono quelli presenti solo in minima parte e poiché il calcio è l’ultimo<br />
della lista, ciò significa che la sua quantità è sensibilmente inferiore rispetto agli altri<br />
costituenti. Questa osservazione consente di sfatare un mito, un concetto errato che ci è<br />
stato inculcato fin da bambini quando le nostre mamme ci dicevano che se le unghie sono<br />
fragili, con segni bianchi, poco robuste, la colpa è da attribuire alla mancanza di calcio.<br />
Non è assolutamente vero che una “carenza” o un “eccesso” di questo minerale possa<br />
influenzare lo stato delle unghie.<br />
In aggiunta il calcio è più abbondante nell’unghia dell’anziano rispetto al bambino e non<br />
esiste una correlazione scientificamente dimostrata tra alimentazione e durezza delle<br />
unghie, cioè nulla di quello che si può ingerire è in grado di modificare in qualche modo la<br />
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struttura e la durezza dell’unghia. Esistono infatti persone non solo malnutrite, ma<br />
addirittura denutrite che hanno unghie durissime.<br />
Quanto ai fantomatici smalti arricchiti con calcio che hanno fatto la fortuna delle varie<br />
aziende cosmetiche, hanno sì una proprietà '‘indurente” ma non certo relativa al calcio,<br />
tanto più che l’unghia non è permeabile, quindi non “assorbe” i principi attivi applicati<br />
sulla sua superficie (altrimenti assorbirebbe anche lo smalto colorato, vero?). L’effetto<br />
indurente è dovuto a un’azione meccanica, cioè lo smalto indurente aumenta lo spessore<br />
della lamina, che così risulta più resistente.<br />
1.6 Idratazione dell'unghia<br />
La lamina ungueale è molto porosa e il suo contenuto di acqua varia facilmente. Nelle<br />
unghie normali la permeabilità della lamina è indipendente dal suo spessore, mentre<br />
l’evaporazione è più rapida se l’unghia è lunga perché la superficie a contatto con<br />
l’ambiente è maggiore. L’apparato ungueale non presenta ghiandole sudoripare, tranne<br />
che nell’iponichio e nella regione a esso adiacente del letto ungueale. L’unghia,<br />
contrariamente a quanto le clienti pensano, non presenta neppure alcun tipo di apparato<br />
respiratorio, quindi richiedere lo smontaggio di una ricostruzione per “far respirare le<br />
unghie” è tecnicamente inesatto... e irragionevole.<br />
Le proprietà meccaniche della lamina sono strettamente correlate al suo contenuto di<br />
acqua: l’ambiente umido e il ripetuto contatto con l’acqua fanno sì che le unghie<br />
diventino tenere e facilmente danneggiabili. Anche le unghie secche e disidratate, però, si<br />
spezzano e si fessurano frequentemente. Per soddisfare le esigenze di elasticità e<br />
resistenza delle unghie naturali sono quindi molto importanti il giusto grado di idratazione<br />
della lamina e la sua protezione dagli agenti aggressivi esterni.<br />
1.7 Resistenza dell'unghia e alimentazione<br />
Sono stati eseguiti molti studi per capire se esista una relazione tra la resistenza<br />
dell’unghia e l’alimentazione. Nei soggetti sani e ben nutriti (cioè che seguono un’alimentazione<br />
corretta dal punto di vista nutrizionale, senza carenze né eccessi quantitativi)<br />
la durezza delle unghie è pressoché costante; viceversa, nei soggetti malnutriti il grado di<br />
resistenza è variabile.<br />
1.8 Resistenza dell'unghia legata alla sua struttura<br />
Quando eravamo bambine le nostre mamme ci dicevano: “Tagliamo le unghie dopo il<br />
bagnetto perché sono più morbide”. Ed è vero. Come abbiamo visto, le catene dei<br />
filamenti di cheratina sono connesse tra loro da catene laterali costituite da legami di<br />
vario tipo e ogni tipo di legame (o “ponte”) è suscettibile ad aggressioni specifiche: i<br />
ponti di solfuro sono attaccati dagli alcali forti, i legami acido-base sono deteriorati da<br />
basi forti o acidi forti; i ponti a idrogeno sono rotti dalle molecole d’acqua. Le unghie<br />
quindi sono più morbide dopo aver fatto un lungo bagno semplice- mente perché le<br />
molecole d’acqua (H20) hanno spezzato i ponti a idrogeno. Nessun grave danno<br />
comunque, perché i ponti a idrogeno si ricompongono perfettamente non appena le<br />
molecole d’acqua sono completamente evaporate.<br />
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Tuttavia altre aggressioni esterne (detergenti o prodotti particolarmente aggressivi)<br />
danneggiano sicuramente il letto ungueale. Dopo queste aggressioni forti alcuni ponti<br />
impiegano circa quattro mesi a riformarsi, praticamente tutto il tempo necessario per il<br />
completo rinnovamento ungueale. È consigliabile perciò indossare i guanti durante lo<br />
svolgimento di particolari attività che prevedono il contatto con sostanze che potrebbero<br />
danneggiare le unghie.<br />
1.9 Fattori ereditari<br />
In alcuni casi una conformazione anomala dell’unghia può essere attribuita a fattori<br />
genetici, come la mutazione della sequenza amminoacidica della cheratina.<br />
1.10 Sistema nervoso centrale e periferico<br />
L’ipotalamo esercita un controllo sulla formazione dell’unghia e in particolare influenza<br />
elasticità, fragilità, consistenza, colorazione e crescita della lamina. Le modificazioni della<br />
lamina sono funzione dell’ipo-iperattività del centro ipotalamico.<br />
Alterazioni ungueali possono essere anche conseguenza di lesioni del sistema nervoso<br />
periferico; per esempio, una compressione del nervo mediano (come nella sindrome del<br />
tunnel carpale) può causare coilonichia<br />
1.11 Turbe vascolari periferiche<br />
Le affezioni vascolari periferiche possono talvolta causare alterazioni dell’apparato<br />
ungueale. Si osservano un assottigliamento progressivo della lamina e una sua crescita<br />
rallentata. È comune la comparsa di onicolisi che può complicarsi con sovrapposizioni<br />
micotiche o batteriche. Non è rara la comparsa di una perionissi cronica<br />
1.12 Nozioni generali sulle anomalie ungueali<br />
Una conoscenza di base delle patologie dell’unghia è un presupposto importante per<br />
lavorare in modo sicuro e responsabile. Nelle lezioni iniziali di onicotecnica si insegna che<br />
prima di ogni trattamento le unghie devono essere esaminate scrupolosamente e ogni<br />
modificazione del corpo dell’unghia deve essere annotata, documentata sulla scheda<br />
cliente e sorvegliata. In caso di incertezza o dubbio occorre consultare il dermatologo.<br />
Una regola importante è quella di non eseguire manicure o ricostruzioni nel caso in cui<br />
l’unghia o la cute siano infette, infiammate e/o lesionate.<br />
Nel seguito si elencano alcuni termini specifici che indicano anomalie a carico delle unghie<br />
o della cute limitrofa; nei paragrafi successivi si descrivono le condizioni patologiche, più<br />
o meno frequenti, che creano alterazioni a calicò dell’apparato ungueale.<br />
Unghia ipertrofica. Anomalo ispessimento dell’unghia accompagnato normalmente da una<br />
pigmentazione giallo-brunastra della lamina. Interessa soprattutto l’unghia del piede ed è<br />
dovuto a un danno alla matrice.<br />
Paraonichia. Condizione patologica caratterizzata da un’infiammazione dei tessuti che<br />
circondano la lamina ungueale.<br />
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Onichia. Infiammazione della matrice e del letto ungueale che spesso ha origine dalla<br />
paraonichia.<br />
Onicofosi. Condizione patologica in cui i solchi ungueali diventano callosi. La<br />
proliferazione di tessuto ipercheratosico può causare tumefazione e infiammazione a<br />
calicò dei solchi.<br />
Onicomadesi. Condizione patologica in cui l’unghia si separa spontaneamente dal proprio<br />
letto. La separazione inizia alla base dell’unghia e ne raggiunge l’angolo libero.<br />
Onicoatrofia. Condizione patologica in cui le unghie soffrono di un ritardo di crescita. Il<br />
grado di atrofia è sufficiente a causare la caduta delle unghie.<br />
Onicoressi. Talvolta viene definita “fragilità ungueale”: le unghie presentano<br />
un’increspatura longitudinale pronunciata e sono eccessivamente fragili.<br />
Unghie a becco di pappagallo. Sono unghie sottili, bianche e curve a partire dall’angolo<br />
libero. Le cause di quest’anomalia sono riconducibili ad alimentazione scorretta, malattie,<br />
medicazioni o disturbi nervosi. Si raccomanda la massima attenzione durante la manicure<br />
perché queste unghie sono molto fragili e si rompono facilmente.<br />
Onicofagia. Morsicatura prolungata delle unghie che causa una deformazione della lamina<br />
ungueale.<br />
1.13 Modificazioni di forma<br />
1.13.1 Coilonichia<br />
L’unghia assume una forma leggermente concava o a cucchiaio, perdendo la sua normale<br />
curvatura convessa. Può essere dovuta sia a onicofagia sia a problemi fisiologici ed è<br />
spesso causata da carenze debilitanti. Quando alla coilonichia si associa un’ipercheratosi<br />
subungueale distale si deve sospettare una causa traumatica di natura professionale,<br />
soprattutto quando sono interessate le prime tre dita della mano dominante.<br />
1.13.2 Ippocratismo digitale (unghie ippocratiche o a bacchetta di tamburo)<br />
L’unghia assume un aspetto bombato, presenta cioè un’esagerata curvatura<br />
longitudinale. Il disturbo è spesso secondario a un’affezione polmonare o cardiaca<br />
prolungata<br />
1.14 Modificazioni di colore<br />
Possono derivare da alterazioni nella trasparenza della lamina, da alterazioni nei rapporti<br />
anatomici tra lamina e letto ungueale o da alterazioni del letto ungueale; dipendono<br />
anche da un’alterazione dei vasi dermici e dall’ossigenazione ematica.<br />
Le cause delle anomalie cromatiche possono essere costituite da fattori esterni,<br />
intossicazioni o terapie farmacologiche, affezioni dermatologiche, infezioni sistemiche o<br />
malattie sistemiche non infettive.<br />
1.14.1 Leuconichia<br />
La leuconichia è un’alterazione della pigmentazione dell’unghia, che diventa bianca. Può<br />
essere dovuta ad alterazioni della lamina (leuconichia vera, pseudoleuconichia), del letto<br />
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ungueale (leuconichia apparente) o dei rapporti anatomici tra lamina e letto ungueale<br />
(onicolisi e/o ipercheratosi del letto ungueale).<br />
Leuconichia vera. Consegue a un’alterata cheratinizzazione della lamina ungueale. Può<br />
essere totale, subtotale (unghia color bianco latteo) o parziale (unghia punctata o striata,<br />
in quest’ultimo caso riflette un danno acuto a carico della matrice).<br />
Pseudoleuconichia. E un’alterazione della lamina già formata e può essere un segno della<br />
colonizzazione nricotica o essere esclusivamente causata da cosmetici (gli smalti per<br />
unghie possono provocare friabilità superficiale transitoria della lamina per<br />
degranulazione della cheratina).<br />
Leuconichia apparente. Vi rientrano le unghie bianche dì Terry (anomalia bi-laterale<br />
simmetrica in cui l’unghia appare tutta di colore bianco opaco e la lunula non è visibile),<br />
la half-and-half nail (la lamina è suddivisa in due porzioni separate da una netta linea di<br />
demarcazione orizzontale, la porzione prossimale appare di colore bianco pallido e la<br />
porzione distale ha un colorito rossastro o brunastro), le linee di Muehrcke (due linee<br />
bianche orizzontali parallele alla lunula). Le linee di Muehrcke sono un segno di<br />
ipoalbuminemia e scompaiono quando i valori ritornano nella norma.<br />
Leuconichia da alterazioni come l’ipercheratosi del letto ungueale e l’onicolisi (in cui l’area<br />
di scollamento appare di colore bianco-grigiasti.<br />
1.14.2 Onicolisi<br />
Si definisce onicolisi la lenta e progressiva separazione della lamina dal letto ungueale. La<br />
separazione inizia dal margine libero dell’unghia e prosegue in direzione prossimale fino<br />
al distaccamento. Si tratta di una condizione molto frequente nelle persone anziane e può<br />
essere collegata a:<br />
malattie sistemiche (per esempio turbe della circolazione periferica);<br />
affezioni cutanee (psoriasi ed eczemi);<br />
traumi o microtraumi ripetuti (in questo caso saranno interessate da onicolisi so-lamente<br />
le unghie lese).<br />
Può essere caratteristica di alcune professioni che prevedono un lungo contatto con<br />
l’acqua o sostanze detergenti, così come può essere causata dall’assunzione di farmaci.<br />
1.14.3 Melanonichia<br />
In questa condizione la lamina ungueale presenta bande scure a decorso longitudinale o<br />
trasversale. Può essere espressione di un’affezione sistemica o conseguire alla<br />
somministrazione di farmaci.<br />
1.14.4 Ematoma subungueale<br />
L’ematoma è causato da un trauma a carico del letto ungueale. Il colore varia dal<br />
marrone al nero. In alcuni casi l’unghia può cadere durante il processo di ricrescita<br />
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1.15 Modificazioni di superficie<br />
In età avanzata è fisiologico che la lamina ungueale presenti in aumento dei rilievi e dei<br />
solchi longitudinali, che le conferiscono un aspetto striato. Alterazioni simili nel giovane,<br />
nell’adulto e nel bambino possono essere associate alla presenza di lichen planus o di<br />
artrite reumatoide.<br />
1.15.1 Linee di Beau<br />
Le linee di Beau riflettono un momentaneo ritardo nella normale crescita dell’unghia. Si<br />
presentano come solchi trasversali sulla lamina. Insorgono al di sotto della piega<br />
ungueale prossimale e si muovono distalmente con la crescita della lamina. Sono causate<br />
da una sofferenza a livello della matrice e possono interessare un solo dito, e allora sono<br />
espressione di un trauma, o tutte le dita, e in tal caso sono espressione di un’affezione<br />
sistemica.<br />
Le linee di Beau vanno distinte dai solchi trasversali ravvicinati che sono conse-guenza di<br />
una “distrofìa mediana traumatica autoindotta”, cioè di un tic nervoso a causa del quale<br />
la persona continua incessantemente a danneggiare la matrice del pollice utilizzando<br />
l’indice della stessa mano. La superfìcie del pollice presenta, quindi, sia ima depressione<br />
longitudinale (un avvallamento vicino alla matrice) sia solchi trasversali in successione<br />
ravvicinata.<br />
1.15.2 Pitting<br />
Per pitting s’intende la presenza di depressioni cupoliformi (a ditale di salta) sulla<br />
superficie della lamina. Può essere segno di tre affezioni dermatologiche: l’eczema, la<br />
psoriasi e l’alopecia areata.<br />
1.16 Infezioni ungueali di origine micotica, batterica e virale<br />
1.16.1 Onicomicosi<br />
L’onicomicosi è l’infezione fungina (ossia provocata da un fungo) del letto e della lamina<br />
ungueale.<br />
I riniceti (batteri) che interessano l’uomo sono definiti “antropofili” e nel caso specifico<br />
“dermatofiti”, cioè si nutrono di cheratina, che è la principale componente dell’unghia e<br />
della cute.<br />
Le unghie delle mani sono raramente interessate (solo il 20% dei casi) e l’infezione di<br />
entrambe è relativamente rara; l’onicomicosi, infatti, di solito interessa poche unghie e<br />
solo nei casi che perdurano da numerosi anni l’infezione può estendersi a tutte le lamine.<br />
Esistono quattro varietà fondamentali.<br />
Onicomicosi distale subungueale. È la forma più frequente. Il micete s’insedia sotto il<br />
bordo libero della lamina (a livello dell’iponichio, dove la cheratina è più morbida)<br />
causando un accumulo di materiale cheratinico friabile e molliccio e rendendo la lamina<br />
più spessa, opaca e di colore bianco giallastro.<br />
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Onicomicosi distale laterale. Il micete s’insedia tra il perinichio e la lamina ungueale, da<br />
un solo lato dell’unghia o da entrambi. L’infezione tende a progredire verso il centro della<br />
lamina.<br />
Onicomicosi bianca superficiale (leuconichia micetica). Sulla faccia dorsale della lamina<br />
compaiono una o più chiazze biancastre a margini netti, lievemente rugose al tatto,<br />
friabili e facilmente asportabili. Con il tempo la lesione può interessare tutta la lamina,<br />
fino ad arrivare al letto ungueale.<br />
Onicomicosi prossimale. Interessa soprattutto le unghie delle mani, dove spesso è<br />
favorita da un trauma. L’aggressione avviene a livello del’epinichio e progredisce in<br />
senso distale, interessando tutto il letto ungueale. Nelle fonne iniziali si osserva<br />
un’alterazione cromatica della lunula, che appare bianco-giallastra, mentre con il<br />
progredire dell’infezione si verificano la separazione della lamina ungueale prossimale<br />
dal tessuto molle circostante (onicomadesi) e un accumulo di detriti subungueali con<br />
possibile distacco vero e proprio della lamina.<br />
1.16.2 Perionissi microbica<br />
È definita “sindrome delle unghie verdi” (verderame): si osserva una colorazione verde<br />
della lamina, causata dall’impianto di Pseudomonas. Altri agenti eziologici possono essere<br />
anche miceti come Candida e Aspergillus, che determinano però una colorazione verde<br />
più tenue.<br />
1.17 Anomalie ungueali in corso di affezioni dermatologiche<br />
1.17.1 Psoriasi<br />
La psoriasi può essere definita come uno stato di instabilità della crescita dell’epidermide<br />
in alcune sedi. Non è una vera e propria malattia, ma una disregolazione della crescita<br />
dell’epidermide che può insorgere e scomparire spontaneamente. Riguarda solo la cute e<br />
non ha un riscontro negli esami del sangue. La causa non è nota: si può parlare di<br />
predisposizione e di eventi scatenanti. Questi ultimi possono essere molteplici (per<br />
esempio infezioni, farmaci, stress).<br />
Le unghie colpite da psoriasi si sfaldano e si distaccano dal letto ungueale, assu-mono un<br />
colore opaco, sono più spesse e il margine libero è friabile. Caratteristica-mente alcune<br />
unghie sono interessate e altre no.<br />
La psoriasi può colpire insieme o separatamente tutti i costituenti dell’apparato ungueale.<br />
Se interessa la matrice prossimale si hanno anomalie di superficie, mentre se interessa la<br />
matrice distale è causa di leuconichia. Alcune lesioni hanno carattere temporaneo, altre<br />
sono permanenti.<br />
Un segno clinico iniziale della psoriasi che si manifesta a livello ungueale è rappresentato<br />
dalle depressioni cupoliformi e dalle “chiazze a macchia d’olio” del letto dell’unghia<br />
(macchie ovali color rosa salmone o giallo che si evidenziano sotto la lamina). Altre<br />
sofferenze ungueali in corso di psoriasi si manifestano con emorragie a scheggia, che<br />
sono espressione di uno stravaso ematico a livello dei capillari del letto dell’unghia.<br />
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1.17.2 Lichen planus<br />
Il lichen planus è una malattia infiammatoria della cute o della mucosa (orale o ge-nitale)<br />
oppure di entrambe. Si manifesta più frequentemente in età giovanile e adulta. Il lichen<br />
planus della cute colpisce in egual misura maschi e femmine, mentre la forma orale<br />
tende a colpire le femmine in misura doppia rispetto ai maschi. La causa è sconosciuta,<br />
ma esistono molte ipotesi; la maggior parte dei dermatologi ritiene comunque che sia<br />
una patologia autoimmunitaria. Ciò significa che i leucociti, deputati a difendere<br />
l’organismo da nemici esterni, commettono l’errore di attaccare i componenti fisiologici di<br />
cute, mucose, capelli e unghie. In alcuni casi il lichen planus si manifesta simulando<br />
reazioni allergiche a farmaci (per esempio quelli impiegati nella cura dell’ipertensione,<br />
delle cardiopatie e dell’artrite): questo tipo di manifestazioni viene definito “eruzione<br />
lichenoide”; identificando e sospendendo il farmaco responsabile si assiste a un<br />
miglioramento dell’eruzione lichenoide nell’arco di poche settimane. Il lichen planus,<br />
inoltre, è spesso associato a epatite C.<br />
Quando il lichen interessa principalmente la matrice dell’unghia la lamina presenta solchi,<br />
striature e fissurazioni longitudinali. Se tutta la matrice è interessata dal processo<br />
infiammatorio, l’intera lamina appare assottigliata, striata e fragile. Talvolta il lichen può<br />
determinare una melanonichia striata.<br />
1.17.3 Lichen striatus<br />
È una malattia cutanea non pericolosa che interessa più spesso i bambini, in particolare<br />
nella seconda infanzia. Il nome lichen si applica a molte patologie della pelle in cui le<br />
lesioni sono costituite da piccoli elementi solo leggermente sopraelevati rispetto al piano<br />
della cute, simulando l’aspetto dei licheni in natura. Il termine striatus è la forma latina di<br />
“striato” o “lineare”. Il lichen striatus si manifesta come un’eruzione cutanea che<br />
compare abbastanza rapidamente, si completa nel corso di poche settimane ed è formata<br />
da micropapule (piccoli punti in rilievo) più o meno arrossate, talora di aspetto verrucoso,<br />
poco o nulla pruriginose, che si dispongono in gruppi lungo le linee di Blaschko.<br />
In presenza di lichen striatus le alterazioni ungueali interessano un solo dito, anche se<br />
possono colpire due dita vicine. La patologia determina una distrofia reversibile. La<br />
superficie della lamina appare fragile, con striature longitudinali e con crescita rallentata<br />
o momentaneamente bloccata. Queste alterazioni persistono anche quando le<br />
manifestazioni cutanee sono risolte e raramente regrediscono prima di due anni.<br />
1.17.4 Alopecia areata<br />
Fra le omeopatie con cause imnumologiche, cioè dovute a carenze del sistema immunitario,<br />
figura l’alopecia areata, con le classiche unghie a “vetro smerigliato”. Le<br />
alterazioni ungueali vallano a seconda dell’interessamento della matrice.<br />
L’interessamento della matrice prossimale è responsabile di depressioni cupoliformi, linee<br />
di Beau, aspetto rugoso della lamina e assottigliamento della stessa che procede con<br />
l’onicoressi.<br />
L’interessamento distale determina una colorazione rossastra della lunula o una<br />
leuconichia punctata o striata.<br />
Se la matrice è interessata totalmente si può osservare un’onicomadesi oppure<br />
un’opacità diffusa della lamina.<br />
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Le lamine ungueali possono assumere una colorazione giallastra-brunastra e la crescita è<br />
rallentata. Possono inoltre presentare coilonichia e ipercheratosi subungueale che può<br />
associarsi a onicolisi.<br />
Non esistono trattamenti efficaci per l’alopecia areata delle unghie<br />
1.18 Anomalie ungueali da malattie professionali<br />
L’apparato ungueale è particolarmente esposto a rischi di origine professionale. Le regioni<br />
più vulnerabili sono:<br />
la porzione distale del letto;<br />
l’iponichio;<br />
la piega ungueale prossimale.<br />
Esistono fattori predisponenti quali la scarsa esperienza nello specifico lavoro, la ca-renza<br />
di misure preventive, l’igiene insufficiente, l’uso di sostanze irritanti, le carat-teristiche<br />
climatiche. In presenza di questi fattori predisponenti le cause di onicodistrofia possono<br />
essere:<br />
agenti fisici;<br />
fattori traumatici;<br />
sensibilizzazione allergica;<br />
sostanze irritanti o sostanze che alterano la colorazione dell’unghia;<br />
agenti biologici;<br />
affezioni sistemiche.<br />
1.18.1 Agenti fisici<br />
L’esposizione alle basse temperature può determinare alterazioni a carico della matrice,<br />
che può formare linee di Beau o determinare la caduta dell’unghia.<br />
1.18.2 Fattori traumatici meccanici<br />
Omeopatie da usura e da frizione si osservano in particolari categorie di lavoratori<br />
(vasai, ceramisti, marmisti ecc.).<br />
Il fenomeno di Raynaud è tipico degli addetti al martello pneumatico o ad apparecchiature<br />
vibranti e può portare a un’onicolisi dolorosa, come nel caso dei violinisti e<br />
dei pianisti.<br />
La penetrazione di corpi estranei al di sotto della piega ungueale prossimale è causa di<br />
una perionissi cronica.<br />
La penetrazione di corpi estranei al di sotto della lamina causa onicolisi (frammenti di<br />
capelli nei parrucchieri, fibre di vetro, spine di origine vegetale ecc.).<br />
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Capitolo 2<br />
Premesse alla ricostruzione delle unghie<br />
2.1 Introduzione<br />
Ora è importante concentrarsi sul fatto che esistono regole ben precise per realizzare una<br />
ricostruzione perfetta e le studieremo insieme. Impareremo passo a passo che ogni<br />
ricostruzione è unica come uniche sono le mani sulle quali verrà effettuata. Procediamo<br />
con ordine.<br />
Per prima cosa dobbiamo esaminare le mani della cliente per valutare in che modo le<br />
utilizza e poter effettuare, così, un trattamento che le si adatti perfettamente. Una<br />
signora che lavora in banca e ha una collaboratrice domestica, una baby sitter e un<br />
maggiordomo ; una giovane che si occupa di flower design o di restauro di affreschi o che<br />
cura un meraviglioso roseto: entrambe possono avere mani splendide, ma ognuna<br />
richiede accorgimenti diversi.<br />
Le mani di una cliente che, per lavoro, necessita di unghie cortissime<br />
Valutiamo la pelle delle sue mani: manca di idratazione, presenta segni... Incominciamo<br />
a chiederle di cosa si occupa, poi passiamo in rassegna le unghie. Inizialmente, per<br />
questo primissimo e fondamentale esame, spenderemo tempo prezioso e indispensabile<br />
ma con l’esperienza ci sarà sufficiente una rapida occhiata.<br />
L’unghia deve essere “sana” (Figura 2.2), cioè non deve presentare alcun tipo di<br />
anomalia, né di forma né di colore né di superficie. Questa fase è<br />
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Figura 2.2 Urta cliente con unghie sane<br />
anche perché ci permette di escludere la presenza di patologie, ovvero malattie di cui noi<br />
onicotecniche non dobbiamo assolutamente occuparci. Noi ci occupiamo della risoluzione<br />
estetica di problemi di crescita, di durezza ungueale, non siamo affatto medici né ci<br />
proponiamo di esserlo. Al contrario, ogni onicotecnica professionale ha un suo<br />
dermatologo di fiducia al quale invia clienti che lei ritiene abbiano bisogno di una visita<br />
specialistica, e viceversa. Il dermatologo consiglierà alle pazienti che possono risolvere le<br />
proprie problematiche con interventi prettamente estetici di rivolgersi a noi. In questo<br />
modo la nostra professionalità acquisirà valore e prestigio.<br />
Unghie grasse, normali o secche<br />
Così come la pelle del viso e del corpo è in alcune persone secca, in altre grassa e in altre<br />
ancora normale - e lo stesso vale per i capelli - anche le unghie hanno consistenze e<br />
caratteristiche diverse da individuo a individuo.<br />
Possiamo identificare, con un margine di errore che si ridurrà sempre di più grazie<br />
all’esperienza, che tipo di unghia ha la cliente “leggendo” le sue mani. Questa fase è<br />
molto importante perché ci permette di preparare il letto ungueale in modo impeccabile.<br />
Per identificare la composizione di un’unghia si deve valutare attentamente la zona<br />
cuticolare.<br />
Se la zona cuticolare è sana, senza particolari danneggiamenti, se non ci sono pellicine<br />
“ribelli” nell’arco cuticolare e soprattutto se il colore della pelle nella zona in esame non<br />
differisce dal colore deH’epidermide delle falangi, si è quasi sicuramente in presenza di<br />
un’unghia normale (Figura 4.4).<br />
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Se invece la zona cuticolare è partico-larmente spessa, con moltissime pellicine in<br />
eccesso, con alterazioni di colore (arrossamenti) e ispessimenti di vario genere, possiamo<br />
essere certi di trovarci di fronte a un’unghia grassa (Figura 4.5). Al termine della<br />
preparazione, all’unghia grassa saranno state asportate tutte le pellicine in eccesso<br />
(Figura 4.6).<br />
Figura 4.5 Unghie grasse<br />
Figura 4.6 Preparazione delle unghie grasse<br />
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L’unghia secca rappresenta un deterioramento della condizione dell’unghia normale, ma<br />
dal punto di vista strettamente onicotecnico viene valutata come un’un-ghia normale.<br />
La preparazione del letto ungueale consiste nello spingere indietro le cuticole per ottenere<br />
una superficie completamente pulita, priva di sebo e del tutto opaca. Il nemico<br />
invisibile del gel è proprio il sebo che viene secreto dalle cuticole, quindi la manicure<br />
preliminare è fondamentale per garantire una perfetta tenuta del gel.<br />
Se l’unghia è normale o secca il nostro lavoro sarà più veloce e meno certosino: basterà<br />
spingere bene le cuticole (Figura 4.7) e opacizzare il letto ungueale per ottenere ima<br />
base ideale per la ricostruzione.<br />
In caso di unghie grasse dovremo prestare molta attenzione poiché è possibile trovare le<br />
famose “pellicine invisibili”: sottilissime lamine di pelle completamente aderisce al letto<br />
ungueale e visibili solo se vengono “sollevate” (Figura 4.8). Se non le eliminiamo<br />
causeranno senza alcun dubbio lo scollamento della ricostruzione, poiché il gel sarà stato<br />
applicato sulla pelle e non terrà.<br />
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2.2 I segni sul letto ungueale<br />
Sulle unghie delle nostre clienti potremo comunemente osservare alcuni “segni” che non<br />
impediscono di procedere al trattamento di ricostruzione.<br />
2.2.1 Solchi longitudinali<br />
Si presentano come “canaletti” molto accentuati (Figura 9a,b) che possono compari¬re<br />
su tutte le unghie o su una sola. Sono la diretta conseguenza di un “maltrattamento”<br />
della cuticola o di un piccolo trauma a causa del quale un pulviscolo (per esempio un<br />
granello di sabbia o di terra, particelle di prodotti abrasivi per la casa ecc.) è riuscito a<br />
eludere la protezione delle cuticole e a penetrare nella matrice.<br />
Dato che questo “pulviscolo” è un agente potenzialmente pericoloso, l’organismo lo deve<br />
isolare per impedire che possa scatenare patologie o pericolose infezioni dell’unghia.<br />
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È facile capire quando il “piccolo incidente” è avvenuto ricorrendo a un metodo simile a<br />
quello usato per scoprire l’età di un albero. Nel caso dell’albero si osservano i cerchi<br />
concentrici del tronco che viene tagliato. Per l’unghia si può risalire (con imo scatto di soli<br />
quattro mesi caca) all’epoca in cui il pulviscolo è entrato nella matrice.<br />
Sappiamo che l’intero letto ungueale si rinnova totalmente, in media, nell’arco di quattro<br />
mesi (in alcuni individui in tre mesi, in altri in cinque: è im fenomeno naturale che varia<br />
da persona a persona). Se il solco longitudinale arriva più o meno a metà dell’unghia o si<br />
è appena formato possiamo effettuare, insieme alla cliente, una “datazione” dell’evento<br />
che l’ha provocato. Nella Figura 4.10 il canaletto è un brevissimo tratto che non<br />
attraversa tutto il letto ungueale e parlando con la cliente potremmo scoprire che:<br />
•circa un mese fa si è sottoposta a una manicure “fai da te” un po’ troppo<br />
aggressiva (alle nostre clienti generalmente piace martoriarsi le cuticole!) e il<br />
giorno successivo ha piantato i gerani (quindi alcune particelle di terra sono<br />
penetrate nella zona della matrice);<br />
•oppure ha fatto le pulizie in casa senza proteggere le mani con i guanti mentre<br />
usava detersivi in polvere particolarmente<br />
aggressivi,<br />
e quindi la Figura 4 Solco longitudinale striatura<br />
è stata<br />
provocata da una particella di che non attraversa<br />
tutta<br />
l’unghia detersivo;<br />
•o, ancora, ha fatto tutti i preparativi per<br />
un bel viaggio in un’esotica località di mare<br />
con la stessa aggressione alle cuticole a opera<br />
un’estetista alle prime armi) e una volta arrivata<br />
partecipato a una gara di castelli di sabbia (e il<br />
con tutta probabilità è sabbia).<br />
affrontare<br />
(sempre<br />
magari di<br />
ha<br />
pulviscolo<br />
Ma come si forma questa striatura? Lo spiegheremo con parole e immagini molto chiare.<br />
Il pulviscolo è riuscito a superare la barriera della cuticola e l’organismo deve<br />
immediatamente “isolarlo” (Figura 4.11).<br />
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Per farlo gli costruisce tutt’ intorno una sorta di capsula, per impedire che entri in<br />
contatto con l’epitelio: questo meccanismo di difesa è noto come microascesso localizzato<br />
(Figura 4.12). La matrice dell’unghia dal canto suo continua imperterrita la sua<br />
produzione, ma incontrerà un piccolo ostacolo (Figura 4.13) che i canaletti<br />
del letto ungueale appena formati dovranno aggirare, dando luogo al fenomeno delle<br />
stilature (Figura 4.14) in base a questo processo che possiamo risalire al momento in cui<br />
si è verificata l’inclusione del pulviscolo entro i quattro mesi precedenti,poiché nella<br />
stragrande maggioranza dei casi “l’incidente” è avvenuto molto prima e quindi la striatura<br />
si presenta su tutto il letto ungueale, in alcuni casi l'aggiungendo addirittura l’angolo<br />
libero e dividendo l’unghia a metà (Figura 4.15).Abbiamo appurato che i solchi<br />
longitudinali sono diretta conseguenza di un maltrattamento delle cuticole, quindi non<br />
sono riconducibili ad alcuna patologia. In questo caso, come in altri che esamineremo in<br />
seguito, possiamo tranquillamente effettuare la ricostruzione. Ultima osservazione:<br />
quando sparirà il solco? Non possiamo saperlo: se la matrice riuscirà a espellere il<br />
pulviscolo e il microascesso che gli ha costruito attorno il letto ungueale si riappianerà;.<br />
2.2.2 Segni biancastri (o "bugie")<br />
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A chi di noi non è capitato, soprattutto in tenera età, di avere questi strani segni orizzontali<br />
sulle unghie (Figura 4.16)? Le nonne ci canzonavano dicendoci che tutte le nostre<br />
bugie avevano lasciato una traccia inequivocabile (come il naso di Pinocchio), poi quando<br />
siamo cresciute ci siamo convinte della teoria della mancanza di calcio, vitamine, ferro,<br />
magnesio e quant’altro. Niente di più falso!<br />
Nel Capitolo 1 abbiamo già visto crollare una delle poche certezze che in genere si hanno<br />
quando si comincia a studiare onicotecnica. Ora con il ragionamento e con le nozioni di<br />
anatomia che abbiamo imparato arriveremo insieme a capire di che cosa si tratta su basi<br />
pratiche. Abbiamo già descritto la composizione chimica dell’unghia e sappiamo che il<br />
calcio è presente solo in tracce, cioè in quantità assolutamente irrilevanti, quindi la<br />
carenza di un componente così scarso non può provocare stria-<br />
Figura 4.17 Caratteristiche delle "bugie"<br />
ture tanto visibili e antiestetiche. Valutiamo ogni singola caratteristica di questi segni<br />
(Figura 4.17).<br />
Che forma hanno? Sono piccole macchie allungate e orizzontali.<br />
Quale parte dell’unghia ha la stessa forma? La parte orizzontale della cuticola, o meglio la<br />
matrice.<br />
Di che colore sono? Solitamente biancastre.<br />
A che cosa assomigliano? All’angolo libero dell’unghia.<br />
E perché l’angolo libero è biancastro? Perché è staccato dal letto ungueale.<br />
Ora riassumiamo il tutto: i piccoli segni biancastri sulla superficie del letto ungueale altro<br />
non sono che piccoli traumi subiti dalla matrice, traumi che hanno provocato un lieve<br />
distaccamento dai tessuti sottostanti al letto ungueale, per tale motivo hanno una<br />
colorazione biancastra.<br />
Se li osserviamo attentamente possiamo scoprire altri indizi a supporto della nostra<br />
ipotesi: appoggiando l’angolo libero delle unghie su una superfìcie piana vedremo che le<br />
“bugie” sono tutte alla stessa altezza (il trauma subito, magari picchiando contro un<br />
cassetto alla ricerca delle chiavi dell’auto, ha interessato piti unghie ma nello stesso<br />
punto).<br />
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Un altro elemento da valutare è il cambiamento di abitudini: se in un periodo di vacanza<br />
stiamo lontane dal cassetto delle chiavi di cui sopra, ci accorgeremo di non avere alcun<br />
misterioso segno in più.<br />
Per un’immagine ancora più chiara ed esaustiva si pensi a una vetrofania: se non<br />
aderisce perfettamente al vetro si formano delle bolle. È lo stesso principio.<br />
Le “bugie” raramente si riassorbono e solo se la loro estensione è minima; nella<br />
maggioranza dei casi seguono la crescita dell’unghia e spariscono quando arrivano<br />
all’angolo libero perché hanno la stessa colorazione.<br />
2.2.3 Ematomi<br />
Analizziamo l’ultimo dei tre segni che più spesso si possono osservare sulle unghie delle<br />
nostre clienti: l’ematoma. L’ematoma si presenta come una macchia subungueale (Figura<br />
4.18), cioè sotto la superficie del letto ungueale; il suo colore varia sempre dal nero al<br />
violaceo, come nei comuni lividi; su queste unghie si potrà lavorare solo se il trauma non<br />
ha interessato la zona della matrice.<br />
Entriamo nel dettaglio. Il trauma subungueale è abbastanza frequente: è sufficiente<br />
appendere un quadro usando il martello con distrazione o chiudere in maniera troppo<br />
frettolosa e disattenta il cassettone di un armadio per ritrovarsi dolenti e con l’unghia<br />
segnata.<br />
Per prima cosa dobbiamo valutare l’impatto del trauma sull’unghia e, in particolare,<br />
appurare con assoluta certezza se ha interessato la zona della matrice.<br />
Potremmo trovarci di fronte a un possibile distacco del letto ungueale dalla matrice o, nei<br />
casi in assoluto più gravi, al danneggiamento irreparabile della matrice con la<br />
conseguente caduta totale dell’unghia e l’impossibilità della sua ricrescita. In questi casi<br />
non è possibile intervenire con la ricostruzione, sarebbe uno sforzo inutile e vano.<br />
Se invece il trauma ha interessato solo il letto ungueale (e possiamo averne la conferma<br />
controllando la regolare crescita dell’unghia) possiamo tranquillamente eseguire il<br />
trattamento di ricostruzione, magari utilizzando i gel specifici che consentono di<br />
camuffare perfettamente ogni tipo di segno (i gel da camouflage o da onicofagia) o i gel<br />
colorati da applicare sopra la ricostruzione come smalti che coprono perfettamente ogni<br />
difetto estetico.<br />
I tre casi descritti (solchi longitudinali, “bugie” ed ematomi) sono gli unici per i quali<br />
possiamo procedere a effettuare la ricostruzione senza il parere dello specialista<br />
dermatologo.<br />
In tutti e tre i casi, infatti, si tratta di danneggiamenti che non sono dovuti a una<br />
patologia in corso, ma semplicemente a piccoli traumi che l’organismo è in grado di<br />
riparare da solo e che non necessitano di particolari cure mediche.<br />
Qualunque altro segno, macchia, lesione che non sia riconducibile alle tre tipologie<br />
esaminate sopra richiede una valutazione dermatologica. Prima di procedere al<br />
trattamento di ricostruzione, cioè a coprire le unghie con un gel, dovremo quindi inviare<br />
la cliente a un dermatologo, attendere la sua diagnosi e la sua autorizzazione<br />
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Figura 4.18 Ematoma sub ungueale<br />
2.2.4 Muffe ungueali<br />
Le muffe si presentano inizialmente come una o più macchioline, da non confondersi con i<br />
piccoli traumi, che nel giro di pochi giorni si espandono sul letto ungueale e possono<br />
arrivare a coprirne una buona parte (Figura 3.10). Sono facilmente ricono-scibili per il<br />
loro colore, che è sempre verde o marrone. Se invece riscontriamo un colore blu,<br />
violaceo o rosso si tratta sicuramente di un ematoma.<br />
Costituiscono un grave problema a livello estetico e sono estremamente diffìcili e<br />
fastidiose da eliminare. Prevenire la formazione delle muffe ungueali evitando che trovino<br />
l’ambiente adatto alla loro proliferazione, come spiegato nel paragrafo prece-dente, è<br />
senz’altro più semplice che curarle!<br />
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2.2.5 La forma del letto ungueale<br />
Prima di cominciare ima ricostruzione perfetta dobbiamo analizzare un ultimo punto.<br />
L’unghia naturale può essere classificata in tre macrotipologie:<br />
con muri laterali profondi;<br />
piatta;<br />
ad arco;<br />
“skyjump”.<br />
Le esaminiamo nel seguito, con l’ausilio delle immagini che ne evidenziano le pecu-liarità,<br />
dopo aver parlato della curva “C".<br />
La curva "C"<br />
Se pieghiamo le dita e osserviamo le ultime due falangi tenendole parallele al suolo,<br />
possiamo capire come sia la naturale curvatura delle nostre unghie. Più questa<br />
cur¬vatura assomiglia a una “C” perfetta, più l’unghia è esteticamente bella (Figura<br />
4.19).<br />
Figura 4.19 Curva "C"<br />
Nei casi descritti nei paragrafi seguenti ci sono due tipologie di unghie assolutamente<br />
prive di curva “C”. Il nostro lavoro consiste nel costruirla con il gel e con la limatura.<br />
Dobbiamo cioè creare quello che nelle mani delle clienti con unghie piatte e skyjump non<br />
c’è.<br />
Unghie con muri laterali profondi Le unghie con muri laterali profondi nella carne hanno<br />
una bella curva “C” e un punto di stress naturale (Figura 4.20). Molto resistenti, sono<br />
unghie perfette.<br />
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Figura 4.20 Muri laterali profondi<br />
Unghie piatte<br />
Le unghie piatte sono prive di curvatura “C” e di punto di rottura, tendenzialmente<br />
larghe, con muri laterali irregolari, molto deboli e delicate (Figura 4.21).<br />
Unghie ad arco<br />
Belle alla vista, con una curva “C” estrema e muri molto profondi nella carne, presentano<br />
la tendenza a chiudere il cerchio, a essere troppo arrotondate (Figura 4.22).<br />
Unghie sky jump<br />
Assolutamente prive di curvatura “C”, la loro forma è molto simile al trampolino da salto<br />
degli sciatori. Sono estremamente delicate, impossibili da far crescere senza ricostruzione<br />
(Figura 4.23).<br />
Nei paragrafi precedenti è stata introdotta una nuova definizione: il punto di stress.<br />
Questo è uno dei concetti che l’onicotecnica professionale deve assolutamente aver<br />
chiaro in mente perché costituisce uno dei capisaldi del nostro lavoro.<br />
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2.2.5 II punto di rottura (o punto di stress)<br />
Il punto di rottura di un’unghia si individua tracciando una linea che unisce i due angoli<br />
della linea del sorriso e un’altra linea, perpendicolare, che attraversa l’esatta mezzeria<br />
dell’unghia. Il punto in cui le due linee s’incontrano è, quindi, il punto di rottura o punto<br />
di stress (Figura 4.24).<br />
Se il punto di rottura è il punto più alto dell’unghia (Figura 4.25) si ha la sicurezza<br />
matematica che in caso di traumi si spezzerà solo la punta e mai, in nessun caso<br />
, il letto ungueale subirà danneggiamenti.<br />
Figura 4.25 II punto di stress nella ricostruzione<br />
2.5 II punto di rottura (o punto di stress)<br />
Il punto di rottura di un’unghia si individua tracciando una linea che unisce i due angoli<br />
della linea del sorriso e un’altra linea, perpendicolare,<br />
Figura 4.24 II punto di stress naturale<br />
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che attraversa l’esatta mezzeria dell’unghia. Il punto in cui le due linee s’incontrano è,<br />
quindi, il punto di<br />
rottura o punto di stress (Figura 4.24).Se il punto di rottura è il punto più alto dell’unghia<br />
(Figura 4.25) si ha la sicurezza matematica che in caso di traumi si spezzerà solo la<br />
punta e mai, in nessun caso, il letto ungueale subirà danneggiamenti.<br />
Figura 4.25 II punto di stress nella ricostruzione<br />
Il punto di rottura riveste un’importanza assoluta nella ricostruzione perché dovremo<br />
sempre ricostruire qualsiasi unghia rispettando questo accorgimento.<br />
Se le unghie della cliente hanno muri laterali profondi o sono ad arco, presentano già il<br />
punto di stress naturale e non dovremo ricrearlo (Figura 4.26).<br />
Figura 4.26 II punto di stress nell'unghia con muri laterali profondi e nell'unghia ad arco<br />
Le unghie piatte non hanno il punto di stress, perciò dobbiamo ricrearlo affinché in caso<br />
di colpi si rompa solo la punta della ricostruzione (Figura 4.27).<br />
Figura 4.27 II punto di stress nell'unghia piatta<br />
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Le unghie sky jump non hanno il punto di stress e dobbiamo assolutamente ricrearlo<br />
(Figura 4.28).<br />
Figura 4.28 li punto di stress nell'unghia sky jump<br />
4.6 Riepilogo<br />
Prima di procedere alla ricostruzione si deve:<br />
verificare la composizione dell’unghia (grassa, nonnaie o secca), per decidere<br />
che tipo di gel utilizzare;<br />
verificare la presenza di eventuali segni sulla superficie del letto ungueale (solchi<br />
longitudinali, macchie biancastre, ematomi), per stabilire se possiamo procedere<br />
liberamente alla ricostruzione o se occorre attendere l’autorizzazione scritta di<br />
un dermatologo<br />
verificare le condizioni generali delle mani e delle unghie in rapporto all’uso che<br />
la cliente ne fa, per capire quale tecnica di ricostruzione scegliere;<br />
verificare la forma del letto ungueale, per capire come dobbiamo procedere<br />
riguardo al punto di rottura e alla cuna “C”.<br />
Per finire, rivediamo a titolo di ripasso tutte le parti dell’unghia e i loro nomi.<br />
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Capitolo 3<br />
Igiene e sanitizzazione sul luogo di lavoro<br />
3.1 Perché l'igiene è fondamentale?<br />
Per quale motivo dedicare un intero capitolo all’argomento dell’igiene del luogo di lavoro?<br />
Perché è un requisito fondamentale e imprescindibile dell’onicotecnica preparata e<br />
professionale.<br />
Perché è un fattore d’impatto sulla cliente, un “biglietto da visita” nelle sue mani.<br />
Perché permette di lavorare con la massima tranquillità e sicurezza in ogni situazione.<br />
Dal punto di vista legislativo, inoltre, per essere considerato “idoneo” all’attività che<br />
intendiamo svolgere il nail center deve possedere una serie di caratteristiche relative a<br />
requisiti dei locali, nonne di igiene e norme di sicurezza che sono contemplate nei<br />
regolamenti regionali per lo svolgimento delle attività. I regolamenti regionali scaturiscono<br />
dalla Legge 1/90 (Disciplina dell’attività di estetista). Per prenderne visione basta<br />
rivolgersi allo Sportello Unico delle Attività Produttive della propria città; il testo integrale<br />
è pubblicato anche in diversi siti Internet. Le norme di igiene devono essere acquisite<br />
soprattutto per il benessere di chi opera nel centro e di chi riceve il trattamento, poiché<br />
molteplici fattori possono minare il nostro lavoro. Questo consiste innanzitutto nel<br />
prenderci cura delle mani delle nostre clienti, e le mani sono il mezzo tramite il quale<br />
letteralmente tocchiamo il mondo:gli ambienti che frequentiamo, dalla metropolitana<br />
all’ufficio, alla palestra, non sono luoghi sterili e purtroppo, a volte, nemmeno puliti. Sulle<br />
mani e soprattutto sotto le unghie si annidano batteri e virus di ogni tipo che possono<br />
propagarsi e divenire pericolosi per la salute sia degli operatori sia della clientela.<br />
In condizioni normali l’organismo umano è totalmente in grado di difendersi da questa<br />
tipologia di “pericoli” (il nostro corpo è una macchina perfetta) e lo fa attraverso la pelle<br />
e il suo film idrolipidico. Nel caso specifico delle mani, questa difesa compete soprattutto<br />
alle cuticole, vera barriera contro i batteri.<br />
Abbiamo parlato di condizioni “normali”, ma che cosa succede se le cuticole della cliente<br />
sono molto danneggiate o, peggio, devastate dall’onicofagia? In questo caso si avranno<br />
infezioni, segnalate da un arrossamento evidente attorno al letto ungueale, che andranno<br />
curate; dobbiamo perciò inviare la cliente in farmacia per acquistare la crema<br />
disinfettante e disinfiammante consigliata dal farmacista È nostro dovere garantire imo<br />
standard di igiene molto alto in modo da impedire la trasmissione di eventuali virus<br />
‣ in primo luogo tra noi e la cliente,<br />
‣ in secondo luogo tra una cliente e l’altra.<br />
Il contatto con i liquidi corporei (per esempio il sangue) può diffondere infezioni<br />
virali come l’epatite B, l’epatite C o la salmonellosi anche nel corso di una<br />
semplice manicure.<br />
Questo non deve spaventare, ma al contrario spronare ad attuare tutti gli accorgimenti<br />
suggeriti per lavorare con la massima sicurezza possibile. Nel nostro lavoro e sul nostro<br />
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anco da ricostruzione dobbiamo infatti garantire tre processi fondamentali: la<br />
sanitizzazione, la disinfezione e la sterilizzazione.<br />
RICOSTRUZIONE CON ALLUNGAMENTO<br />
TIP<br />
L'allungamento con la tip è senz'altro il tipo di ricostruzione più diffuso. Lo affron-tiamo<br />
per primo perché, nel trattarlo, si esaminano tematiche fondamentali, che ricorrono in<br />
tutte le tecniche di costruzio-ne, anche le meno complesse.<br />
Ma prima di entrare nel merito di questa ricostruzione è importante introdurre un<br />
concetto fondamentale: quello della cosiddetta curva C.<br />
La curva C<br />
Una ricostruzione professionale si distingue per l'armonia delle proporzioni che viene<br />
conferita alle unghie. Un onicotecnico esperto deve strutturare l'unghia come se fosse<br />
un architetto, garantendone un aspetto estetico armonioso, oltre che la durata nel<br />
tempo. Affinché questo sia possibile, occorre conoscere la struttura della curva C, ossia<br />
della curvatura dell'unghia, sia frontale sia laterale.<br />
La curvatura frontale O è quella che determina lo spessore della sommità<br />
dell'un-ghia, ossia del punto C, collocato tra i due lati dell'unghia (punti A e B).<br />
La curvatura laterale è quella che si osserva guardando l'unghia di lato; è perfetta<br />
quando la zona delle cuticole, ossia il punto A, e la zona terminale<br />
dell'unghia, ossia il punto B, appaiono sottili. Il punto C è quello di massima<br />
altezza tra i punti A e B e conferirà all'unghia la sua caratteristi-ca forma ad<br />
arco.<br />
Il punto in cui s'intersecano le due curve C, quella frontale e quella laterale, è<br />
detto 'punto di stress'. Si tratta del punto più alto dell'unghia, che le conferisce<br />
resistenza, ma è anche il punto in cui essa tenderà<br />
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a rompersi, nel caso il lavoro non sia stato eseguito correttamente.<br />
La 'bombatura' dell'unghia non ha soltanto una funzione estetica, ma anche e soprattutto<br />
funzionale, perché la rende resistente agli urti. Per spiegare questo concetto ricorriamo a<br />
un esempio tratto da un altro contesto. Pensate alle portiere delle automobili: hanno<br />
tutte una forma bombata. Perché, secondo voi? Se fossero piatte, basterebbe una<br />
qualsiasi pressione proveniente dall'esterno (anche il semplice appoggiarsi alla portiera)<br />
per far flettere la lamiera dall'esterno verso l'interno. Questo dovrebbe essere sufficiente<br />
a mostrare l'importanza della curvatura dell'unghia! Una volta compreso il concetto di<br />
curva C possiamo procedere con la ricostruzione con le tip.<br />
Come si procede<br />
Analizzare le unghie innanzitutto, dopo avere indossato i guanti, prendete le mani della<br />
cliente tra le vostre e verificate in che stato si trovano le unghie; osservate, per esempio,<br />
se sono rovinate, corte, mangiate, lunghe, affette da funghi, con il letto attraversato da<br />
sol-chi più o meno profondi, tendenti al giallo a causa del fumo, ecc. Come abbiamo già<br />
anticipato, non potrete operare l'allungamento con le tip in presenza di funghi: prima è<br />
necessario risolvere il problema. Se il fungo interessa solo un'unghia e la cliente insiste<br />
nel chiedervi di effettuare la ricostruzione, potrete valutare se operare soltanto sulle<br />
unghie sane.<br />
Un altro caso in cui non è possibile effet-tuare la ricostruzione con le tip è quello delle<br />
unghie onicofagiche, ossia completamente mangiate.<br />
Una volta esclusi i due casi appena citati, potrete procedere con l'allungamento con le tip.<br />
‣ Livellare la lunghezza delle unghie<br />
Controllate la lunghezza delle unghie della cliente ed eventualmente accorciate quelle più<br />
lunghe delle altre, in modo da mantenere l'armonia complessiva della mano. Ciò non<br />
significa che dovrete operare una vera e propria manicure: basterà semplicemente<br />
livellare la lunghezza delle unghie che poi ricostruirete con le tip.<br />
Dovrete quindi scegliere il tipo di tip in base al gusto e alle esigenze della cliente. La<br />
scelta riguarderà due aspetti:<br />
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Tip con attacco con passo lungo e corto.<br />
applicata una tip con passo lungo<br />
il colore: naturale, trasparente, bianco o colorato;<br />
la forma: squadrata, arrotondata, a oliva o appuntita.<br />
‣ Scegliere l'attacco delle tip<br />
Tutte le tip hanno due sistemi di attacco: con passo lungo e con passo corto, da scegliere<br />
in base alle esigenze specifiche. La differenza consiste soltanto nella dimensione, più o<br />
meno ampia, della superficie di ancoraggio che si trova sul retro della tip e su cui verrà<br />
applicata la colla.<br />
Nella nostra ricostruzione tipo utilizzeremo l'attacco con passo corto, ma la tecnica è la<br />
stessa per entrambi i sistemi.<br />
Nel caso di sistema di attacco col passo corto, la tip verrà sovrapposta sull'unghia<br />
naturale per una superficie di 2-3 mm, fino alla punta, mentre l'attacco lungo prevede un<br />
punto di ancoraggio della tip molto più vasto, ossia di 5-6 mm, a partire dai 3/4 circa<br />
dell'unghia naturale.<br />
In genere si preferisce l'attacco corto per motivi prevalentemente estetici. Il punto di<br />
ancoraggio da cui parte la tip crea infatti, sulla superficie dell'unghia naturale, uno scalino<br />
che occorre rendere il più possibile invisibile. Nel caso di attacco corto questo piccolo<br />
dislivello si mimetizza più facilmente, corrispondendo alla lunetta del french bianco. In<br />
caso di attacco lungo, invece, lo scalino verrebbe a combaciare con la metà circa<br />
dell'unghia, risultando più visibile e difficile da camuffare.<br />
È consigliabile, comunque, scegliere l'attacco lungo se l'allungamento da effettua-re è<br />
molto pronunciato, perché evidente-mente l'unghia sarà molto più resistente: incollando<br />
la tip su una superficie di anco-raggio più vasta il lavoro sarà meno espo-sto al rischio di<br />
rotture.<br />
Torniamo, ora, alla nostra ricostruzione con tip con passo corto.<br />
‣ Individuare le tip della misura adeguata<br />
Scelto il modello di tip da utilizzare, terremo a portata di mano la confezione contenente<br />
le 10 o 11 misure delle tip da abbinare a ogni dito.<br />
Prenderemo un dito alla volta e, sovrapponendo su ogni unghia le varie tip,<br />
individueremo la misura esatta della tip da abbinare a ogni dito. Può capitare, a volte,<br />
che una stessa misura di tip possa adattarsi a più dita.<br />
Una volta individuate le misure delle tip da utilizzare, posizionatele sul tavolo nell'ordine<br />
esatto in cui le userete, per non confonderle.<br />
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Con lo spingi cuticole si spingono<br />
indietro tutte le cuticole. Questa<br />
operazione deve essere effettuata<br />
molto delicatamente.<br />
Dopo aver opacizzato l'unghia, va<br />
spolverata con una spazzolina un<br />
pennello da trucco per rimuovere<br />
residui di polvere<br />
L'attaccatura di ciascuna tip va<br />
limata per ridurre il dislivello nel<br />
punto in cui verrà applicata<br />
all'unghia.<br />
II retro della tip va cosparso con<br />
l'apposita colla<br />
‣ Preparare le unghie<br />
Prima di incollare le tip occorre preparare le unghie in modo adeguato.<br />
Con l'ausilio dello spingi cuticole, mandate delicatamente indietro tutte le cuticole;<br />
eventualmente potete aiutarvi con bastoncini.<br />
Opacizzate quindi le unghie con una lima fina (per esempio a grana 180), esercitando<br />
una leggera pressione, al fine di togliere lo strato di grasso che le ricopre. Occorre fare<br />
molta attenzione a non scavare, con la lima, dei solchi sulle unghie.<br />
Ci teniamo a soffermarci su questo passaggio poiché circolano molte informazioni errate<br />
sulla preparazione dell'unghia naturale. Per esempio, si pensa che sia necessario limare<br />
le unghie in profondità, altrimenti il gel applicato successivamente si staccherà o<br />
produrrà delle bolle d'aria ai<br />
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Una volta posizionata la tip, va<br />
tenuta premuta per 10-15 secondi,<br />
fino a completa asciugatura della<br />
colla.<br />
Applicata la tip su un'unghia, si<br />
procede a posizionarle sulle altre,<br />
fino a completare entrambe le<br />
mani.<br />
lati dell'unghia. Ebbene, non esiste teoria più sbagliata di questa!<br />
Al contrario, più limerete l'unghia, più rischierete di danneggiarla, anche in maniera<br />
irreparabile, oltre a procurare dolore alla cliente. Spesso accade che, proprio a causa di<br />
un uso eccessivo della lima, le unghie si deformino, vengano aggredite da funghi,<br />
diventino deboli in modo irreversibile o soggette ad allergie.<br />
Una volta opacizzate le unghie, spolverarle con l'apposita spazzolina<br />
È giunto finalmente il momento di applicare le tip.<br />
‣ Applicare le tip<br />
Prima di applicare le tip occorre lavorarle una a una, passando molto delicatamente la<br />
lima sull'attaccatura, ossia sulla parte superiore e visibile della lunetta. Ciò al fine di<br />
abbassare il più possibile il dislivello generato dallo scalino nel punto di attacco della tip<br />
Prendete ora le tip, una alla volta, e, con l'aiuto dell'apposito dosatore in dotazione nella<br />
confezione di colla, cospargete con essa il retro della tip.<br />
Tutte le colle utilizzate per l'applicazione delle tip appartengono alla famiglia dei cianoacrilati,<br />
pertanto asciugano in breve tempo; è quindi necessario applicare la tip<br />
sull'unghia naturale immediatamente dopo la stesura della colla. Dovrete fare molta<br />
attenzione a posizionare la tip sull'unghia in modo corretto, perché la colla, asciugando in<br />
fretta, vi darà pochissimo tempo per eventuali piccoli spostamenti. Guardandola<br />
frontalmente, assicuratevi che la tip sia dritta e in linea rispetto all'unghia naturale della<br />
cliente.<br />
Dopo aver verificato che il posizionamento della tip sia corretto, tenete l'unghia premuta<br />
e bloccata in posizione per almeno 10-15 secondi, ossia per il tempo di asciugatura della<br />
colla ©. Suggeriamo di tenere ferme, con l'altra mano, le dita della cliente per evitare<br />
che anche il più piccolo movimento possa compromettere la perfetta riuscita del lavoro.<br />
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Il taglio della tip si effettua con l'apposito taglia-tip<br />
Questa posizione del cutter consente di dare la forma a mezzaluna a qualsiasi tipo di tip, nella<br />
parte che va sovrapposta all'unghia naturale. La tip va modificata prima dell'applicazione.<br />
Questa posizione del cutter consente di dare alla tip la forma quadrata. Va tagliata dopo<br />
l'applicazione.<br />
Questa posizione del cutter consente di dare alla tip la forma tonda. Va tagliata dopo<br />
l'applicazione.<br />
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L'applicazione del gel va effettuata con grande accuratezza<br />
Terminato l'attacco della tip su un'unghia, procederete nello stesso modo su tutte le dita<br />
di entrambe le mani-<br />
‣ Sistemare le tip<br />
Una volta incollate tutte le tip, limate delicatamente il dorso dell'unghia naturale venuto a<br />
contatto con la tip utilizzando una lima fina (per esempio a grana 180), allo scopo di<br />
eliminare completamente dalla tip i residui di colla fuoriusciti in seguito alla pressione<br />
esercitata durante l'attacco. Allo stesso tempo cercate di ridurre ulteriormente lo scalino<br />
che evidenzia il punto d'inizio dell'allungamento.<br />
È importante passare la lima in un'unica direzione, ossia dall'esterno verso l'interno, e<br />
mai viceversa, per evitare lo scollamento della tip.<br />
Passare la lima serve anche per opacizzare tutta la superficie della tip e consentire così al<br />
gel, che stenderete in seguito, di fissarsi alla perfezione sull'unghia. Procedete allo stesso<br />
modo su tutte le dita e poi tagliate di netto le tip con l'ausilio del taglia-tip secondo la<br />
lunghezza desi-derata. Mentre tagliate è consigliabile, con la vostra mano libera, tenere<br />
premuta la tip sul dito, per evitare che si stacchi. Spazzolate infine le unghie per<br />
eliminare i residui di polveri<br />
‣ Applicare il primer<br />
Sulle unghie asciutte passate il primer, ossia il mediatore di aderenza che garantirà la<br />
tenuta del gel sull'unghia<br />
Il primer, si asciugherà all'aria. Da questo momento in avanti, dovrete raccomandare alla<br />
vostra cliente di non toccare con le dita né viso, né capelli, né qualsiasi altro oggetto<br />
(neanche la sigaretta), per evitare che le mani, ora perfettamente sgrassate e<br />
igienizzate, possano inquinarsi nuovamente.<br />
‣ Applicare il primo strato di gel<br />
A unghie asciutte passate il gel con un pennello piatto, prelevando dal vasetto una goccia<br />
abbondante di prodotto. Vediamo come si stende il gel. Posizionate la prima goccia di gel<br />
sul punto di congiunzione della tip, 'schiacciatela' esercitando una leggera pressione e<br />
spingerete il gel fino alle cuticole, ma senza toccarle. Andate poi a riprendere il gel, se<br />
necessario, attingendo al punto iniziale di posizionamento.<br />
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Una volta coperta l'unghia naturale fino alle cuticole, attingete altro gel dal vasetto e,<br />
sempre partendo dal punto di ancoraggio della tip, stendetelo, questa volta in direzione<br />
opposta, ossia verso la punta della tip<br />
Questa prima passata di gel su tutta l'unghia, compresa la tip, è detta 'a smalto', poiché<br />
ricorda il metodo di applicazione dello smalto tradizionale. Dovrete stendere il gel con<br />
molta accortezza, premendolo sulla superficie dell'unghia, al fine di garantire la perfetta<br />
aderenza del prodotto anche nelle più piccole scanalature e fessure, evitando così la<br />
formazione di eventuali bolle d'aria.<br />
Qualunque tipo di gel decidiate di usare, dovrete sempre far asciugare, ossia catalizzare,<br />
le unghie appena coperte sotto la lampada Uv, per un tempo minimo di 120 secondi, a<br />
meno che sulla confezione non siano indicati tempi diversi.<br />
‣ Applicare il secondo strato di gel<br />
Terminata la catalizzazione del primo strato di gel passate alla seconda fase della<br />
ricostruzione.<br />
Mentre per la prima passata di gel 'a smalto' avete utilizzato un gel clear, o trasparente,<br />
ora, per la seconda e ultima stesura di gel-<br />
Prima di effettuare questa seconda passata non è necessario sgrassare, ossia togliere la<br />
dispersione del gel precedente, poiché non dovrete limare o apportare modifiche al lavoro<br />
svolto.<br />
Per la seconda stesura di gel prendete dal vasetto una quantità di prodotto più<br />
abbondante di quella utilizzata nella prima passata, in quanto dovrete disporre di gel<br />
sufficiente a realizzare la perfetta 'bomba tura' della curva C dell'unghia . La seconda<br />
passata di gel andrà stesa nello stesso verso indicato per effettuare la prima stesura 'a<br />
smalto' di prodotto.<br />
Proprio perché utilizzate, per questa seconda stesura, un maggiore quantitativo di gel,<br />
dovrete avere l'accortezza di catalizzare un dito alla volta sotto la lampada Uv, sempre<br />
per almeno 120 secondi. Suggeriamo di adottare questo piccolo trucco in quanto esistono<br />
in commercio vari tipi di gel, con differenti viscosità, per cui, se catalizzate alla fine<br />
l'intera mano, può capitare che il gel coli e il lavoro si rovini.<br />
Per il secondo strato di gel è<br />
necessario usare una quantità di<br />
prodotto più abbondante rispetto<br />
alla prima passata<br />
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Una volta catalizzato il secondo strato II gel che si usa per il<br />
french, in questo di gel può essere necessario eliminare, caso<br />
di colore bianco, con l'aiuto della lima, eventuali colature di<br />
prodotto o irregolarità.<br />
‣ Sgrassare e limare<br />
A questo punto, ci auguriamo che il vostro lavoro risulti perfetto... ma prevediamo che<br />
non sarà così! Quasi sicuramente sarà necessario sgrassare le unghie con il cleanser, per<br />
poi utilizzare una lima (a grana fina o media, secondo le necessità) per eliminare<br />
eventuali colature di prodotto o irregolarità nella linea dell'unghia. Spazzolate infine le<br />
unghie per togliere i residui di polveri e, se non fosse sufficiente, utilizzate ancora il<br />
cleanser per pulire meglio.<br />
‣ Realizzare il french<br />
È venuto il momento di prendere il dotting e di aprire un nuovo vasetto di gel, questa<br />
volta bianco, per realizzare il french.<br />
Che cos'è il french? È la colorazione (in questo caso bianca) della zona che parte dalla fine<br />
dell'unghia naturale, che è a contatto con la pelle sottostante, fino alla punta della tip.<br />
Ovviamente, il french potrà essere di qualsiasi colore voi scegliate e potrà essere<br />
realizzato anche su un'unghia naturale, a patto che sia sufficientemente lunga.<br />
Vediamo ora come si realizza.<br />
Utilizzando il dotting come se fosse un pennello, attingete il gel dal vasetto con la sua<br />
estremità sferica. Osservata l'unghia della vostra cliente e chiarito da che punto dovrà<br />
partire la colorazione del french, collocate la prima goccia di gel bianco al centro dello<br />
'simile', che delimita la fine dell'unghia naturale e l'inizio della zona da ricoprire.<br />
Sempre con il dotting, spandete il colore lungo questa curva, prima a destra e poi a<br />
sinistra e, attingendo più volte il gel dal va-setto, iniziate a colorare la parte, traccian-do<br />
piccoli movimenti circolari. Il gel, a poco a poco, si spanderà sull'unghia, autolivellandosi<br />
e coprendo anche la più piccola fessura. Potrete, a questo punto, scegliere se catalizzare<br />
un dito alla volta oppure l'intera mano.<br />
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La prima goccia di gel per il french si applica tra la fine dell'unghia<br />
naturale e l'inizio della zona da ricoprire. Il gel si stende con piccoli<br />
movimenti circolari<br />
Se il lavoro risulta perfetto ed è andato tutto come da programma, non sarà necessario<br />
sgrassare in quanto non dovrete limare.<br />
Se invece riscontrate dei difetti, dovete sgrassare e limare, anche solo un'unghia,<br />
ripassandovi il french, totalmente o par-zialmente, e, ovviamente, ricatalizzando per<br />
almeno 120 secondi.<br />
Mentre lavorate sulla correzione di un'unghia è assolutamente necessario tenere distanti<br />
le altre dita, in quanto, non essendo sgrassate, rischiate di inquinarle con le polveri della<br />
lima. Se ciò accadesse, dovrete sgrassare tutte le unghie.<br />
Alcuni onicotecnici, giunti a questo punto, passano il gel clear su tutte le unghie per<br />
renderne la superficie perfettamente liscia, eliminando il lieve dislivello o scalino<br />
provocato dal french<br />
Non si tratta comunque di un passaggio obbligatorio: se decidete di saltarlo, si avvertirà<br />
semplicemente un lieve dislivello al tatto.<br />
Terminato il french, si può passare il gel clear per lisciare e<br />
livellare le unghie. Questa operazione è facoltativa.<br />
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Per rendere duratura la ricostruzione si passa<br />
uno strato di top-gloss, da catalizzare poi sotto<br />
la lampada Uv.<br />
STEP ARTICOLO APPLICAZIONE TECNICA TIP<br />
01 RIMUOVI CUTICOLE Spingere le cuticole indietro CON BASTONCINI, rimuovere molto<br />
bene anche negli angoli.<br />
02 LIMA 100/180 ACCENDERE l’aspiratore, accorciare l’unghia naturale fino al<br />
margine, lasciandola corta il margine laterale<br />
03 MATTONCINO Opacizzare l’unghia naturale e dopo spazzolare BENE l’unghia<br />
con lo spazzolino<br />
04 TIP CHIUDERE l’aspiratore, Prendere la tip con forma assomigliante<br />
all’unghia e che non superi la metà della sperficie totale della<br />
stessa. Il margine trasparente della tip deve corrispondere al<br />
margine dell’unghia. I margini laterali della tip devono essere pari<br />
all’ unghia naturale. Possono essere un po lunghi, ma non corti.<br />
Se unghia è molto grande Sì aggiungerà il gel lateralmente. La<br />
lunghezza sul letto ungueale della tip deve essere più o meno la<br />
meta.<br />
05 COLLA Stendere la colla sullo scalino interno della tip,e far aderire<br />
all’unghia SENZA formare aria e spazi, premete per 15 secondi,<br />
tenendo fermo le dita della cliente, per evitare che anche il più<br />
piccolo movimento possa compromettere la perfetta riuscita del<br />
lavoro, premendo prima in basso poi accompagnando la tip verso<br />
alto. La colla deve essere tutta grigiastra di colore, non bianca.<br />
Vuol dire che non si sono formate le bolle. Pulire residuo di colla<br />
con Pad asciutto.<br />
06 TIP CUTTER Tagliare la tip della lunghezza desiderata senza creare tensioni,<br />
tenendo premuto la tip sul dito tagliare tip tenendo la lunghezza<br />
della tip con un dito im ortante tenere dritta il cutter<br />
07 LIMA 100/180 ACCENDERE ASPIRATORE: Limare per la FORMA e DESIGN<br />
dell’unghia, Limare la forma della tip,lasciando i margini laterali<br />
un pò al interno. Smussare lo scalino della tip sull'unghia . Limare<br />
sulla tip, non sull unghia<br />
08 SPAZZOLINO POLVERE Usare lo spazzolino per eliminare bene tutta la polvere<br />
08/A UV CLEANSER CHIUDERE ASPIRATORE: Detergere l’unghia<br />
08/B PRIMER ACID FREE Applicare su tutte le unghie,non sulle cuticole, asciugare all’aria 2<br />
minuti, raccomandate alla cliente RACCOMANDATE di non<br />
toccare con le dita il viso, né i capelli, né qualsiasi oggetto, per<br />
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evitare che le mani, ora perfettamente sgrassate e igienizzate<br />
possano inquinarsi nuovamente<br />
09 GEL Applicare uno strato sottile su tutta la superficie della tip e<br />
dell’unghia evitando le cuticole per fare la base, questa passata è<br />
detta anche a smalto, perché ricorda il metodo di applicazione<br />
dello smalto tradizionale.<br />
10 LAMPADA UV 120 secondi da 36 watt – LED 90 secondi da 18 watt<br />
11 GEL Applicare uno strato sottile su tutta la superficie della tip e<br />
dell’unghia evitando le cuticole e realizzare una PERFETTA<br />
bombatura della curva C dell’unghia, spessore in mezzo e i laterali<br />
polimerizzate un dito alla volta<br />
12 LAMPADA UV 120 secondi da 36 watt – LED 90 secondi da 18 watt<br />
SE AVETE FATTO UN LAVORO PERFETTO NON SARA’<br />
NECCESSARIO QUESTO PASSAGGIO, se invece riscontrate dei<br />
difetti, dovete correggere, è assolutamente necessario tenere le<br />
dita distanti l’una dall’altra, in quanto non essendo sgrassate,<br />
rischiate di inquinarle con le polveri della lima<br />
13 UV CLEANSER Correggere i difetti, Detergere l’unghia,<br />
14 LIMA 100/180 Limare per rendere la superficie liscia, dare la forma migliore ,<br />
mattoncino, spazzolino<br />
15 R COLOR<br />
S COLOR<br />
Stendere il colore in strato sottile procedere all’applicazione 4<br />
dita + pollice alternativamente<br />
16 LAMPADA UV 120 secondi da 36 watt – LED 90 secondi da 18 watt<br />
17 R COLOR<br />
S COLOR<br />
per colore più<br />
intenso<br />
Stendere il colore in strato sottile procedere all’applicazione 4<br />
dita + pollice alternativamente<br />
18 LAMPADA UV 120 secondi da 36 watt – LED 90 secondi da 18 watt<br />
19 GEL Sigillare e lucidare, SENZA toccare le cuticole, sigillare i<br />
lati e la punta.<br />
20 UV CLEANSER Detergere l’unghia<br />
22 LIMA 100/180 Limare per correggere eventuali imperfezioni<br />
22 OLIO CUTICOLE Massaggio rilassante per finire!<br />
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RICOSTRUZIONE CON ALLUNGAMENTO<br />
CARTINA<br />
Ci auguriamo che le informazioni date finora vi siano chiare, perché ripartiremo da esse<br />
per illustrarvi, in questo capitolo, la tecnica di ricostruzione dell'unghia con la cartina,<br />
che qualcuno chiama impropriamente 'ricostruzione in gel'. In questo tipo di<br />
ricostruzione non si utilizzano protesi in plastica, o tip: l'allungamento dell'unghia si<br />
ottiene facendo aderire e poi catalizzare il gel su un supporto cartaceo, detto appunto<br />
'cartina', che viene tolto una volta che il prodotto si sia asciugato.<br />
Come si procede<br />
‣ Analizzare le unghie<br />
Prima di operare è necessario, come nel caso della ricostruzione con le tip, analizzare le<br />
unghie per verificare che non siano affette da funghi né che siano completamente<br />
mangiate. Circa la lunghezza, è sufficiente che l'unghia arrivi a filo pelle.<br />
‣ Preparare le unghie<br />
Le mani dovranno essere preparate esattamente come nella ricostruzione con la tip:<br />
dovrete cioè spingere indietro le cuticole, limare le unghie quanto basta per o-<br />
pacizzarle, spolverarle e sgrassarle. Non sarà necessario livellarne la lunghezza, a meno<br />
che non ci siano sproporzioni eccessive tra le unghie.<br />
‣ Applicare le cartine<br />
A differenza delle tip, le cartine sono tutte della stessa misura, per cui si adattano a<br />
tutti i tipi di unghie<br />
Le cartine vanno sistemate con grande precisione, facendo aderire alla<br />
perfezione l'adesivo sull'unghia e lungo tutta la circonferenza del dito.<br />
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Ecco come appare la mano una volta. Si può inserire una<br />
cannuccia che tutte le cartine sono posizionate. o una penna<br />
nella cavità della cartina per favorirne la corretta curvatura.<br />
10 pezzi. Una volta tolto l'adesivo, piegate ogni cartina a metà incollandone i lembi tra<br />
loro, senza avvicinare la parte superio-re; otterrete così una sorta di cilindro bucato al<br />
centro.<br />
La cartina, da un lato, è già predisposta per essere appoggiata e incollata sull'unghia.<br />
Sistemate con cautela e precisione le cartine, facendo aderire alla perfezione l'adesivo<br />
sull'unghia e per tutta la circonferenza del dito, quindi anche sotto. In questo modo, ogni<br />
unghia apparirà allungata come mostrato nelle foto.<br />
Per favorire una corretta curvatura della cartina potete aiutarvi inserendo una can-nuccia<br />
o una penna nella cavità della carti-na ripiegata<br />
‣ Applicare il primer<br />
È arrivato il momento di passare il primer sull'intera superficie dell'unghia naturale.<br />
Fate asciugare il primer all'aria.<br />
‣ Applicare il primo strato di gel<br />
Una volta che il primer si sarà asciugato potete passare il primo strato di gel 'a smalto'<br />
con le stesse modalità illustrate nel capitolo 'Ricostruzione dell'unghia con la tip'.<br />
Noterete che sulle cartine sono indicati dei livelli numerati: questo permette di decidere<br />
di allungare l'unghia di una certa misura, in modo proporzionale in tutte le unghie della<br />
mano.<br />
Nello stendere il gel costruttore (clear o builder pink, secondo le preferenze) dovrete<br />
superare di qualche millimetro il livello indicato sulla cartina che avrete scelto, in quanto,<br />
una volta tolta la cartina, l'unghia potrebbe presentare delle imperfezioni che potrete<br />
facilmente correggere con una lima, piuttosto che ricorrere nuovamente a un<br />
allungamento. Se, per esempio, vorrete allungare l'unghia fino al secondo livello, dovrete<br />
superare di circa 2 mm questa misura.<br />
Il primo strato di gel dovrà essere catalizzato in lampada, come sempre, per almeno 120<br />
secondi. A questo punto, potete passare alla seconda fase della ricostruzione, che vi<br />
porrà davanti a una scelta:<br />
realizzare subito il french bianco, per poi creare la curva C con il gel;<br />
oppure realizzare prima la curva C e, in un secondo tempo, il french<br />
II gel costruttore si applica superando di<br />
qualche millimetro il livello scelto sulla<br />
cartina.<br />
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La cartina si toglie<br />
premendo verso il basso i<br />
lembi inferiori incollati.<br />
Una volta rimosse le<br />
cartine e sgrassate le<br />
unghie, esse appaiono<br />
imperfette e irregolari.<br />
Con una lima a grana 100-180 si<br />
eliminano eventuali irregolarità e<br />
imperfezioni e si conferisce alle<br />
unghie la forma desiderata.<br />
Prima opzione:<br />
‣ prima il french, poi la curva C<br />
Se optate per questa soluzione è d'ob-bligo utilizzare un gel per french bianco,<br />
perfettamente compatibile con gli altri costruttori, così da non rischiare crepe o<br />
distaccamenti nei successivi passi della ri-costruzione. Qualcuno impiega gel color per<br />
realizzare un french colorato, ma in questo modo l'unghia non sarà resistente agli urti. Se<br />
volete realizzare un french colorato, dovrete attendere la prossima fase di ricostruzione,<br />
che illustreremo a breve.<br />
Avendo scelto la prima opzione, realizze-rete lo 'smile' del french, come sempre con<br />
l'ausilio del dotting o di un pennello, partendo dalla punta finale dell'unghia naturale, fino<br />
al livello di lunghezza della cartina desiderato.<br />
Dopo aver catalizzato il french, come da routine, per almeno 120 secondi, realizzate la<br />
curva C, senza sgrassare, utilizzando un gel costruttore clear, o trasparente, op-pure un<br />
builder pink.<br />
Scegliete il clear se l'unghia naturale risulta in perfetta salute, altrimenti usate il builder<br />
pink, che permette di attenuare eventuali difetti.<br />
Realizzate la curva C passando una quantità maggiore di gel sull'unghia naturale (come<br />
già illustrato a proposito della rico-struzione con la tip) e andando a sfumare sopra il<br />
french.<br />
Catalizzate un dito alla volta, come al solito, sotto la lampada Uv, per almeno 120<br />
secondi.<br />
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Prima di sgrassare, togliete le cartine precedentemente applicate. Rimuovetele una a<br />
una, aprendole da sotto, ossia premendo verso il basso i lembi inferiori incollati. È<br />
fondamentale compiere questa operazione verso il basso e mai verso l'alto, onde evitare<br />
di spezzare o scheggiare le unghie ricostruite.<br />
Dopo aver sgrassato con il cleanser tutte le unghie, avrete davanti agli occhi... uno<br />
spettacolo da film horror! Non agitatevi: fa parte del gioco. Ora dovrete armarvi di santa<br />
pazienza e, con l'ausilio di una lima a grana 100-180, conferire alle unghie la forma<br />
desiderata, eliminando le imperfezioni dovute a eventuali colature di gel. Do-vrete anche<br />
limare i binari laterali, al fine di evitare che l'unghia assuma la forma di una pinna.<br />
Dopo aver livellato e resa armoniosa l'intera superficie dell'unghia, passate la lima a<br />
mattoncino, per lisciare al massimo il vostro lavoro.<br />
Utilizzate infine la spazzolina per eliminare i residui di polveri, passate di nuovo il<br />
cleanser per pulire al meglio le unghie e sigillate il tutto con uno strato di top-gloss o<br />
Se realizzate il french dopo la<br />
curva C potete usare un gel color<br />
al posto del bianco.<br />
lucido finale.<br />
Seconda opzione:<br />
‣ prima la curva C, poi il french<br />
Se invece decidete di realizzare prima la curva C e successivamente il french, dovete<br />
eseguire le stesse operazioni appena illustrate, ma invertendo la sequenza. Dopo il<br />
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passaggio 'a smalto' realizzate la curva C, con il gel clear oppure il builder pink,<br />
stendendo il prodotto fino al livello indicato sulla cartina. Catalizzate, sgrassate, togliete le<br />
cartine e limate le unghie, rendendole esteticamente armoniose. Do-podiché, eliminate le<br />
polveri e sgrassate nuovamente.<br />
A questo punto potete finalmente rea-lizzare il french, con la differenza che, in questo<br />
caso, potete anche impiegare un gel color al posto del bianco normalmente usato per il<br />
french . Questo in quanto il gel color, in questa fase della ricostruzio-ne, non ha il ruolo di<br />
costruttore, ma solo di copertura colorata.<br />
Quindi, ricapitolando, se volete realizzare un french bianco, potete scegliere entram-be le<br />
opzioni; se invece desiderate creare un french colorato, avete a disposizione solo la<br />
seconda possibilità, ovvero realizzare il french dopo la curva C.<br />
Fate attenzione a non confondere un gel costruttore per french bianco con un gel color<br />
bianco, perché le proprietà di questi due prodotti sono completamente diffe-renti:<br />
soltanto il primo è un costruttore. Terminato il french, dovete catalizzare e, subito dopo,<br />
passare il gel clear su tutte le unghie per renderne la superficie perfet-tamente liscia,<br />
eliminando il lieve dislivello provocato dal french .<br />
Una volta catalizzato il clear, sgrassate e limate le unghie, non dimenticando di livellare<br />
perfettamente i binari. Dopo aver utilizzato la lima a grana 100-180, rendete la superficie<br />
delle unghie ancora più liscia con l'aiuto del mattoncino. Infine, spazzolate e sgrassate,<br />
come sempre, il vostro lavoro.<br />
A questo punto sigillate il tutto con il lu-cido finale, che lascerete in lampada per 240<br />
secondi.<br />
La ricostruzione unghie con le cartine sarà finita dopo che avrete passato l'olio per le<br />
cuticole o la crema per le mani.<br />
Dopo aver catalizzato il lavoro si<br />
passa il gel clear sull'intera<br />
superficie dell'unghia.<br />
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STEP ARTICOLO APPLICAZIONE TECNICA cartina<br />
01 RIMUOVI CUTICOLE Spingere le cuticole indietro CON BASTONCINI<br />
02 LIMA 100/180 ACCENDERE ASPIRATORE, Accorciare l’unghia naturale<br />
fino al margine, lasciando più margine per poter<br />
mettere la cartina.arrottondare i lati.<br />
03 MATTONCINO Opacizzare l’unghia naturale<br />
04 SPAZZOLINO POLVERE Usare lo spazzolino per eliminare bene tutta la polvere<br />
05 CARTINA CHIUDERE ASPIRATORE: Applicare la cartina sotto<br />
l’unghia naturale in PERFETTO allungamento, Applicare<br />
la cartina, sotto unghia. Preparare cartina , attaccare la<br />
base sotto la cartina,arrotondandola, infilando sotto<br />
unghia, attaccare prima sopra, poi sotto unghia<br />
chiudendo dietro al dito i lati della cartina.<br />
05/B PRIMER ACID FREE Applicare su tutte le unghie, asciugare all’aria 2 minuti,<br />
senza toccare le cuticole, raccomandate alla cliente<br />
RACCOMANDATE di non toccare con le dita il viso, né i<br />
capelli, né qualsiasi oggetto, per evitare che le mani,<br />
ora perfettamente sgrassate e igienizzate possano<br />
inquinarsi nuovamente<br />
06 GEL Applicare uno strato sottile su tutta la superficie della<br />
cartina e dell’unghia evitando le cuticole per fare la<br />
base, questa passata è detta anche a smalto, perché<br />
ricorda il metodo di applicazione dello smalto<br />
tradizionale, SE ALLUNGATE, l’unghia fino secondo<br />
livello, dovete superare di circa 2mm questa misura,<br />
per poter correggere le imperfezioni<br />
07 LAMPADA UV 120 secondi 36 watt – LED 90 secondi 18 watt<br />
08 GEL Applicare uno strato sottile su tutta la superficie della<br />
tip e dell’unghia evitando le cuticole e realizzare una<br />
PERFETTA bombatura della curva C dell’unghia,<br />
stendere il gel prendendo la pallina e distribuirla dal<br />
inizio unghia verso la fine, creando la bombatura, e<br />
rinforzo sui lati. polimerizzate un dito alla volta<br />
09 LAMPADA UV 120 secondi 36 watt – LED 90 secondi 18 watt<br />
10 UV CLEANSER PRIMA RIMUOVETE la cartina, aprendola da sotto una<br />
alla volta, Detergere l’unghia<br />
11 LIMA 100/180 ACCENDERE ASPIRATORE Limare per rendere la<br />
superficie liscia anche con mattoncino, TOGLIETE<br />
TUTTE LE POLVERI E RESIDUE<br />
12 R COLOR<br />
S COLOR<br />
CHIUDERE ASPIRATORE : Stendere il colore in strato<br />
sottile procedere all’applicazione 4 dita + pollice<br />
alternativamente<br />
13 LAMPADA UV 120 secondi 36 watt – LED 90 secondi 18 watt<br />
14 R COLOR<br />
S COLOR<br />
per colore più<br />
intenso<br />
Stendere un ulteriore strato sottile, se si vuole il colore<br />
più intenso<br />
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15 LAMPADA UV 120 secondi 36 watt – LED 90 secondi 18 watt<br />
16 GEL Sigillare e lucidante, sigillare bene i lati e la punta<br />
17 UV CLEANSER Detergere l’unghia<br />
18 LIMA 100/180 ACCENDERE ASPIRATORE Limare per correggere<br />
eventuali imperfezioni<br />
19 OLIO CUTICOLE Massaggio rilassante per finire!<br />
RICOSTRUZIONE CON ALLUNGAMENTO<br />
PER ONICOFAGIA<br />
L'unghia onicofagica è quella mangiata. A quanto pare, le unghie sono molto gustose,<br />
considerato che tantissime persone amano mangiucchiarle!<br />
Come si procede<br />
‣ Analizzare le unghie<br />
Il problema sorge quando l'unghia risulta mangiata oltre la punta delle dita, dove i- nizia<br />
il contatto con la pelle. In molti casi le unghie sono mangiucchiate addirittura oltre la<br />
metà, fino alla lunetta. Che cosa fare in questi casi? Dovrete, con cortesia e<br />
professionalità, risolvere il problema; le unghie onicofagiche sono infatti quelle che<br />
necessitano, più di ogni altre, di una ricostruzione. Negli altri casi, infatti, la ricostruzione<br />
ha un ruolo soltanto estetico, mentre, in questo caso, ha una funzione anche<br />
e soprattutto terapeutica, in quanto consentirà la ricrescita sana dell'unghia naturale, così<br />
tanto maltrattata. E forse, grazie alla ricostruzione, la persona potrebbe anche smettere<br />
di mangiarsi le unghie.<br />
‣ Preparare le unghie<br />
Dovrete preparare le unghie come se fossero 'normali', seguendo le istruzioni date nei<br />
precedenti capitoli. Spingete indietro le cuticole con particolare cura, in quanto ciò vi farà<br />
guadagnare più spazio possibile sul letto ungueale, già molto ridotto in un'unghia<br />
onicofagica.<br />
Spinte in profondità tutte le cuticole, opacizzate l'unghia con una lima a grana 180,<br />
spazzolatela e sgrassatela con il cleanser. Fatto questo,<br />
‣ Applicare il primer non acido<br />
Passate ora il primer non acido su tutta l'unghia, giungendo a toccare le cuticole. Il<br />
primer acido è da evitare tassativamente, essendo l'unghia onicofagica particolarmente<br />
fragile e delicata.<br />
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Chi soffre di onicofagia, infatti, presenta spesso anche piccole ferite intorno all'unghia,<br />
per cui questa cautela è assolutamente indispensabile.<br />
Fate asciugare il primer all'aria.<br />
Come appare un'unghia<br />
onicofagica<br />
‣ Applicare il gel clear<br />
Passate 'a smalto', con il vostro pennellino, il gel clear su tutta l'unghia, superandola, se<br />
necessario, fino a ricoprire la pelle della punta delle dita. Non dovrete preoccuparvi del<br />
fatto che il gel venga a contatto con la pelle, perché si tratta di un prodotto innocuo.<br />
Catalizzate questo primo strato di gel clear sotto la lampada Uv, come sempre, per<br />
almeno 120 secondi. Qualora la persona dovesse accusare una sensazione di bruciore<br />
durante la catalizzazione, consentitele di ritrarre le mani, in attesa che passi il fastidio,<br />
per poi infilarle nuovamente sotto la lampada. Potete stare tranquilli, perché il bruciore<br />
non è sintomo di una seria patologia.<br />
Preparate tutte le unghie con il gel clear dato 'a smalto', dovrete ora utilizzare il gel<br />
costruttore camouflage, che permetterà una copertura totale dell'unghia.<br />
‣ Applicare il gel costruttore camouflage<br />
Passerete il gel camouflage senza prima sgrassare, colmando le mancanze dell'unghia<br />
onicofagica e realizzando la curva C. Per fare ciò, attingete un'abbondante quantità di gel<br />
dal vasetto e, partendo dal centro dell'unghia, stendetelo, con l'apposito pennellino,<br />
prima verso le cuticole e poi - riattingendolo se necessario - ripartite dal centro<br />
dell'unghia fino ad arrivare alla punta delle dita, oltre la lunghezza dell'unghia naturale,<br />
coprendo anche l'ultimo lembo di pelle. Anche se le unghie sono corte, è consigliabile<br />
catalizzare un dito alla volta (come sempre, per almeno 120 secondi), per evitare che il<br />
prodotto coli.<br />
Il gel camouflage si stende<br />
oltrepassando il margine libero<br />
dell'unghia naturale.<br />
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‣ Sgrassare e limare<br />
Successivamente, sgrassate tutte le unghie con il cleanser e limatele con una lima a<br />
grana 100-180, al fine di conferire loro la linea desiderata, eliminando gli eventuali<br />
residui di gel.<br />
Prima di spazzolare le unghie per togliere le polveri, passate anche il mattoncino, per<br />
lisciare completamente la superficie.<br />
‣ Realizzare il french<br />
Giunti a questo punto della ricostruzione, potrete scegliere di realizzare il french bianco.<br />
Personalmente sconsigliamo di eseguirlo, in quanto l'unghia è troppo corta per consentire<br />
un risultato esteticamente gradevole.<br />
Se invece volete realizzarlo, attingete con il dotting il gel per il french bianco e stendetene<br />
un piccolissimo quantitativo, sufficiente a realizzare lo 'smile' su un'unghia tanto<br />
corta. Seguite la tecnica già illustrata nei capitoli precedenti.<br />
Catalizzate il french sotto la lampada Uv e, se il lavoro non ha bisogno di correzioni o<br />
ritocchi, passate il gel clear per livellare lo scalino. Se invece notate dei difetti da correggere<br />
nel vostro 'smile', prima di passare il clear dovrete sgrassare, limare e<br />
spazzolare le unghie.<br />
Catalizzato il clear per 120 secondi, se l'unghia non è ancora perfetta dovrete limarla e<br />
spazzolarla.<br />
‣ Applicare il top-gloss<br />
Alla fine, lucidate, come sempre, il lavoro ultimato con il top-gloss. Curato quest'ultimo in<br />
lampada per almeno 240 secondi, passate l'olio per le cuticole: avete termi-nato la<br />
ricostruzione dell'unghia onicofagica .<br />
‣ Il refill<br />
Dal momento che, in caso di onicofagia, il supporto dell'unghia naturale è estre-mamente<br />
ridotto, c'è il rischio che questo tipo di ricostruzione subisca rotture o di-staccamenti in<br />
tempi relativamente brevi.<br />
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UNGHIA NATURALE<br />
RICOPERTURA<br />
Come si procede<br />
Potrebbe sembrare estremamente facile ricoprire l'unghia naturale con il gel, ma per<br />
realizzare un lavoro professionale dovrete prestare attenzione a molti fattori e adottare<br />
diverse precauzioni.<br />
Vediamo ora quali passi compiere... Nervi saldi, come sempre!<br />
‣ Analizzare le unghie<br />
Dopo avere indossato, come di routine, i guanti, verificate in che stato si trovano le<br />
unghie della persona che avete di fronte. Tenete presente che la copertura dell'unghia<br />
naturale non potrà essere effettuata sulle unghie mangiate, affette da funghi e troppo<br />
corte. L'unghia su cui operare dovrà essere, infatti, sufficientemente lunga per poter<br />
essere tagliata, conferendole una lunghezza proporzionata rispetto alle altre unghie.<br />
Questo perché, in questo tipo di operazione, si va a ricoprire l'unghia naturale, senza<br />
effettuare alcun allungamento. Una volta accertato che le unghie della vostra cliente si<br />
prestano a essere coperte con il gel, potete iniziare a lavorare.<br />
‣ Preparare le unghie<br />
Analizzate con attenzione tutte le unghie delle mani ed eventualmente accorciate quelle<br />
più lunghe delle altre. Se alcune un-ghie sono di poco più lunghe rispetto alle altre potete<br />
accorciarle semplicemente con una lima a grana 180, altrimenti utilizzate le forbicine.<br />
Con lo spingicuticole si mandano<br />
indietro, molto delicatamente,<br />
tutte le cuticole<br />
La lima si passa su tutta l'unghia per<br />
opacizzarla, con un movimento<br />
dall'esterno verso l'interno<br />
Una volta limate o tagliate le unghie più lunghe, potrete limare anche tutte le altre, in<br />
modo da conferire loro una linea arrotondata o squadrata, secondo il gusto della cliente.<br />
A questo punto spazzolate le unghie con l'apposita spazzolina.<br />
Al termine di questa preparazione, mandate delicatamente indietro tutte le cuticole con<br />
l'aiuto dello spingicuticole; potete eventualmente aiutarvi con l'eraser stone, che risultare<br />
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particolarmente utile in quanto, mentre spinge indietro le cuticole, opacizza l'unghia<br />
sottostante, anche nei punti in cui la lima non riuscirebbe ad arrivare.<br />
Opacizzate ora le unghie con una lima fina (per esempio a grana 180), esercitando u- na<br />
leggera pressione, al fine di rimuovere lo strato di grasso che le ricopre.<br />
È importante usare la lima con molta accortezza, facendo attenzione a non scavare dei<br />
solchi sulle unghie. Come già spiegato, più limate l'unghia, più rischiate di danneggiarla.<br />
Tenendo tra le dita la lima a grana 180, passate delicatamente in un solo verso, ovvero<br />
dall'esterno verso l'interno, in modo da opacizzare uniformemente la superficie<br />
dell'unghia . Fate attenzione a non passare la lima sulla pelle, in modo da non ferire la<br />
cliente. Se questo dovesse accadere, tamponate la ferita con della carta.<br />
Una volta opacizzate tutte le unghie, spazzolatele per eliminare le polveri della lima,<br />
‣ Applicare il primer<br />
Sulle unghie perfettamente asciutte passate il primer con la tecnica 'a smalto'.<br />
È preferibile scegliere un primer di tipo acid free, che si può stendere abbondan-temente<br />
fino a toccare le cuticole, senza rischiare di irritarle. Il primer si asciugherà all'aria.<br />
Raccomandiamo di non soffiare mai sulle unghie per agevolare l'asciugatura del primer,<br />
perché potreste inquinare il lavoro con la saliva e i batteri. Anche dopo che il primer si<br />
sarà asciugato, dovrete raccomandare alla cliente di non grattarsi o toccarsi i capelli con<br />
le mani, di non fumare ecc., poiché rischierebbe di sporcare le unghie o ingrassarle,<br />
compromettendo tutta la ricostruzione.<br />
‣ Applicare il gel<br />
Per decidere quale gel utilizzare per la copertura dell'unghia naturale dovrete prestare<br />
attenzione al colore naturale delle unghie: osservate cioè se sono rosee, ovvero in piena<br />
salute, oppure gialline o macchiate. In questi ultimi casi dovrete utilizzare un gel<br />
costruttore coprente, anzi-ché un clear o trasparente.<br />
In questa sede prenderemo in esame un caso di unghie rovinate, che richiede l'uso di un<br />
gel costruttore coprente, allo scopo di mascherare tutte le imperfezioni. Sono adatti<br />
all'uso un gel builder pink, ossia di colore leggermente rosato, oppure un gel builder<br />
white, tendente al bianco.<br />
II gel si applica dapprima, in piccole<br />
quantità, dal centro dell'unghia fino<br />
alle cuticole, senza raggiungerle;<br />
successivamente si prende altro<br />
prodotto e si stende in direzione<br />
opposta, cioè verso la punta.<br />
Il secondo strato di gel richiede<br />
una maggiore quantità di<br />
prodotto, che non dovrà essere<br />
'tirato', ma solo accompagnato<br />
con delicatezza per creare la Pagina 54 di 70<br />
curva C
Afferrate con delicatezza il primo dito della vostra cliente e, con l'altra mano, prenderete<br />
un pennello di misura 4 o 5 (o quello che trovate più comodo). Attingete una piccola<br />
quantità di gel dal vasetto, posizionatelo al centro dell'unghia e premetelo delicatamente,<br />
stendendolo fino alle cuticole, ma senza toccarle.<br />
Andate poi a riprendere il gel, se necessario, partendo dal punto iniziale di<br />
posizionamento. Una volta coperta l'unghia fino alle cuticole, attingete altro gel dal<br />
vasetto e, sempre partendo dal centro dell'unghia, stendetelo, questa volta in direzione<br />
opposta, ossia verso la punta dell'unghia. Questa prima passata di gel è detta, come già<br />
spiegato, 'a smalto', poiché ricorda il metodo di applicazione dello smalto tradizionale.<br />
Come già sapete, dovrete stendere il gel premendolo accuratamente sulla superficie<br />
dell'unghia, per garantirne la perfetta aderenza anche nelle più piccole scanalature e<br />
fessure, evitando così la formazione di bolle d'aria. Catalizzate questo primo strato di gel<br />
sotto la lampada Uv per almeno 120 secondi.<br />
Senza togliere la dispersione, date poi la seconda mano di gel, nello stesso modo appena<br />
descritto, con la differenza che ora dovrete usare una maggiore quantità di prodotto, che<br />
non dovrà essere 'tirato', ma solo accompagnato delicatamente sulla superficie<br />
dell'unghia, al fine di creare la solita bombatura della curva C. Catalizzate 1-2 dita alla<br />
volta per almeno 120 secondi sotto la lampada Uv, per non far colare il prodotto.<br />
‣ Sgrassare, limare e applicare il top-gloss<br />
Sgrassate le unghie con il cleanser, per poi rifinire il tutto con la lima (a grana 100- 180),<br />
non dimenticando di rifinire accuratamente i binari laterali. Passate inoltre il mattoncino,<br />
poi la spazzolina e infine pulite il tutto con il cleanser. Asciugatosi all'aria quest'ultimo,<br />
ultimate il lavoro applicando il lucido finale o top-gloss, che rimarrà, come sempre, in<br />
lampada, per 240 secondi.<br />
Ultimo gesto sarà l'utilizzo dell'olio per le cuticole ed eventualmente anche di una crema<br />
per le mani.<br />
Il refill della copertura con gel è consigliato dopo circa 20-25 giorni<br />
RICOSTRUZIONE<br />
REFILL o RITOCCO<br />
In questo capitolo tratteremo nel dettaglio un argomento più volte accennato nelle<br />
pagine precedenti.<br />
Vi farà senz'altro piacere sapere che il ritocco o refill è un'operazione sempre uguale, nel<br />
metodo, per ogni tipo di ricostruzione (tip, cartina, ricpertura), sia per il gel sia per<br />
l'acrilico; cambia infatti solo il prodotto utilizzato, ma la base è sempre l'unghia naturale<br />
che, in quanto tale, è destinata a crescere nel tempo e perciò va controllata e ritoccata<br />
periodicamente (in media ogni 20-25 giorni).<br />
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Come si procede<br />
L'unghia da ritoccare si presenta con il margine libero spostato in avanti e la zona intorno<br />
alle cuticole priva della ricostruzione.<br />
Se la cliente non rispetta il tempo medio per il ritocco, che abbiamo visto essere di circa<br />
20-25 giorni, ma si presenta molto tempo dopo (per esempio, 40 giorni), non dovrete<br />
operare un semplice refill ma una vera e propria ricostruzione ex novo:<br />
dovrete cioè smontare totalmente il lavoro precedente per iniziarne daccapo uno nuovo.<br />
Ma veniamo ora alla realizzazione concreta del ritocco.<br />
‣ Limare la vecchia ricostruzione<br />
Dopo la consueta analisi dello stato delle unghie, con una lima a grana 100 livellate tutto<br />
il lavoro, corpo dell'unghia e french inclusi, fino a eliminare completamente la curva C. Se<br />
in alcuni punti la vecchia ri-costruzione si è scheggiata oppure si è alzata a causa della<br />
formazione di bolle d'aria, dovrete limare accuratamente la parte rimanente, eliminando<br />
lo scalino, anche se questo dovesse comportare la totale rimozione del vecchio gel o<br />
acrilico.<br />
Durante questa operazione fate attenzione a non toccare con la lima la ricrescita<br />
dell'unghia.<br />
L'unghia da ritoccare si presenta<br />
con il margine libero spostato in<br />
avanti e la zona intorno alle<br />
cuticole priva della ricostruzione.<br />
La prima fase del ritocco consiste nell'accurata limatura della vecchia<br />
ricostruzione per eliminare completamente la curva C. Durante questa<br />
operazione bisogna prestare la massima attenzione a non toccare con<br />
la lima la ricrescita dell'unghia naturale.<br />
Con una lima grana 180 si aggiusta la lunghezza delle unghie.<br />
Con l'eraser stone o con una lima a grana 180 si opacizza la zona della<br />
ricrescita dell'unghia naturale.<br />
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Molti onicotecnici inesperti, in questa fase, provocano seri danni all'unghia naturale,<br />
anche a causa del tipo di lima che impiegano: la fresa (o lima elettrica), che, se da un<br />
lato rende molto più celere la limatura, dall'altro, se male utilizzata, può risultare troppo<br />
aggressiva sull'unghia naturale (nel capitolo 'L'utilizzo della fresa' trovate informazioni<br />
dettagliate sull'uso di questo strumento).<br />
‣ Preparare le unghie<br />
Limate l'unghia e accorciatela dal lato del french, sempre con l'ausilio della lima (questa<br />
volta a grana 180), riportandola alla lunghezza originaria oppure a quella desiderata dalla<br />
cliente.<br />
A questo punto spingete indietro le cuticole con lo spingicuticole e opacizzate, con la lima<br />
a grana 180 oppure con l'eraser stone, la zona della ricrescita dell'unghia naturale.<br />
Successivamente passate la spazzolina<br />
‣ Applicare il primere il gel<br />
Stendete quindi il primer sull'unghia, in particolare sulla ricrescita naturale, e fatelo<br />
asciugare all'aria.<br />
A questo punto dovrete passare un gel, clear o builder pink, con la tecnica 'a smalto', su<br />
tutta la lunghezza dell'unghia, compresa la ricrescita.<br />
Catalizzato questo primo strato in lampa-da, vi si presentano varie opzioni, secondo il<br />
tipo di refill da operare:<br />
se dovete creare il french prima della costruzione, realizzatelo ora, per poi continuare il<br />
lavoro di ricostruzione, passando il secondo strato con lo stesso gel usato in precedenza,<br />
al fine di creare la curva C;<br />
se, invece, il french dovrà essere realizzato dopo, cominciate subito con la co struzione<br />
appena descritta, realizzando la curva C per poi creare lo 'smile';<br />
se l'unghia da ritoccare è colorata, potrete cambiare, se vorrete, il colore del gel (che<br />
sarà venuto via con la limatura), oppure riutilizzare lo stesso colore, ma sempre dopo<br />
avere realizzato la curva C, dando il secondo strato di gel base (clear o builder pink).<br />
Successivamente, passate il gel color prescelto per una o due volte, come già illustrato<br />
nel capitolo 'Copertura dell'unghia ricostruita con il gel color'. Completate il lavoro, come<br />
ormai ben sapete, passando il lucido finale e l'olio per le cuticole<br />
Il primer si applica solo sulla ricrescita dell'unghia naturale.<br />
Su tutta l'unghia si applica un gel con la tecnica 'a smalto',<br />
compresa la ricrescita, da catalizzare come di consueto.<br />
Con il secondo strato di gel base si crea la curva<br />
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L'ultima fase del ritocco consiste nella stesura di uno o due strati di gel<br />
color.<br />
Casi particolari<br />
‣ Unghie spezzate<br />
Le ipotesi appena illustrate riguardano il caso in cui tutte le unghie siano intatte e il<br />
ritocco si renda necessario esclusivamente nella zona della ricrescita; invece, in presenza<br />
di unghie spezzate, dovrete operare, solo per queste ultime, un allungamento con una<br />
delle tecniche di ricostruzione esposte nelle pagine precedenti (vedi i capitoli<br />
'Ricostruzione dell'unghia con la tip' e 'Ricostruzione dell'unghia con la cartina').<br />
‣ Unghie con spaccatura orizzontale<br />
La cliente potrebbe tornare da voi prima del tempo standard per il ritocco per via di un<br />
fastidioso incidente di percorso: l'unghia artificiale, a causa di un urto, potreb-be<br />
presentare, al centro, una spaccatura orizzontale, che, oltre a essere antiestetica, sarà<br />
molto dolorosa.<br />
Che cosa fare in questo caso? Dovrete limare delicatamente il punto dove si trova la<br />
crepa (corrispondente più o meno alla curva C), avendo l'accortezza di mantene re, con<br />
la vostra mano libera, unghia e dito della cliente, in modo da tenere la spaccatura ben<br />
chiusa e livellata, così da ridurre anche la sensazione di dolore.<br />
Una volta spazzolata, al termine della limatura, ricoprite la zona danneggiata con lo<br />
stesso gel utilizzato per la ricostruzione precedente. A questo punto la ricostruzione<br />
prosegue come normalmente.<br />
‣ Unghie con lavori di nail art<br />
Nel caso dobbiate effettuare un ritocco su unghie che presentano lavori di nail art,<br />
dovrete prima smontare completamente tutto il lavoro artistico, qualunque esso sia.<br />
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UTILIZZO<br />
Della FRESA<br />
Forse vi sarà già capitato di vedere, per esempio nei supermercati o nei centri<br />
commerciali, delle frese (o lime elettriche) destinate al largo pubblico, ma probabil-mente<br />
non conoscete quelle per uso pro-fessionale. Vediamo qual è la differenza tra questi<br />
prodotti.<br />
Le lime elettriche si possono dividere in tre categorie:<br />
quelle alimentate a batteria, anche ricaricabile;<br />
quelle alimentate a corrente a 12 volt;<br />
quelle con alimentazione a 220 volt.<br />
Le lime che appartengono alle prime due categorie non sono sufficientemente potenti per<br />
un uso professionale in quanto non giungono a un numero di giri tale da consentire una<br />
corretta limatura del gel. Inoltre non sono dotate di un asse rotatorio in grado di<br />
garantire una perfetta rotazione; un difetto, questo, che può cau-sare vibrazioni che<br />
surriscaldano l'unghia durante la lavorazione, provocando una sgradevole sensazione di<br />
bruciore.<br />
Dunque raccomandiamo vivamente, per l'uso professionale, di scegliere lime elettriche<br />
del terzo tipo. Oggetto di questo capitolo sarà, appunto, il funzionamento della fresa<br />
professionale.<br />
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Le caratteristiche della fresa professionale<br />
‣ La fresa professionale si compone di due parti:<br />
•la base, o controller, che si appoggia sul tavolo;<br />
•il manipolo, cioè la lima elettrica vera e propria, che si tiene in mano ed è collegata alla<br />
base tramite un cavo a spirale allungabile.<br />
‣ Una fresa professionale deve possedere le caratteristiche tecniche di base descritte di<br />
seguito:<br />
•alimentazione diretta del controller a 220 volt;<br />
•tasto di accensione e spegnimento, manuale o tramite pedale;<br />
•possibilità di regolazione manuale del numero dei giri del motore<br />
•tasto di inversione della rotazione (funzione molto utile per chi è mancino);<br />
impugnatura ergonomica del manipolo;<br />
sistema semplice e sicuro di blocco e sblocco della punta.<br />
‣ Esistono, inoltre,frese professionali che possiedono ulteriori caratteristiche, quali, solo a<br />
titolo di esempio:<br />
manipolo estremamente preciso nella rotazione, perché assistito da cuscinetti.<br />
Come per la lima manuale, anche per quella elettrica esistono vari tipi di grane: fina,<br />
media e grande. La punta della lima elettrica è metallica e cilindrica; su di essa,<br />
andranno inseriti e disinseriti a pressione dei piccoli cilindri di carta vetrata, da sostituire<br />
una volta usurati .<br />
Esistono inoltre delle punte metalliche pronte all'uso, che non necessitano del ci-lindro<br />
cartaceo ; hanno un rivestimento diamantato o dorato e presentano varie forme, per<br />
lavorare nei punti più critici. Tali punte, essendo utilizzate più volte su persone diverse,<br />
dovranno essere disinfettate<br />
Sulla punta metallica della lima elettrica si inseriscono, a<br />
pressione, dei piccoli cilindri di carta vetrata, da sostituire<br />
una volta usurati.<br />
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Come si usa<br />
Fintanto che non avrete preso confidenza con l'utilizzo del manipolo è consigliabile<br />
regolare il numero dei giri del motore della fresa a metà potenza, per andare ad<br />
aumentare gradualmente, man mano che diventerete più sicuri.<br />
Il manipolo va impugnato come una penna, appoggiando sul tavolo la parte inferiore del<br />
pugno, per darvi stabilità; nel frattempo, con l'altra mano, tenete il dito della cliente e<br />
passate la punta della lima rotante, partendo dalle cuticole, in direzione del margine<br />
libero dell'unghia.<br />
Nell'utilizzare la fresa dovrete scivolare con delicatezza sulla superficie dell'unghia, senza<br />
mai soffermarvi su un singolo punto, onde evitare danni.<br />
Nel caso si rendesse necessario insistere in particolare in una determinata zona, dovrete<br />
limitarvi a picchiettare con la lima sul-la parte interessata.<br />
Quando si usa e quando no<br />
La fresa è particolarmente indicata e utile nella fase del refill, per smontare la precedente<br />
ricostruzione, in gel o acrilico; non deve invece essere mai utilizzata sull'unghia naturale.<br />
La lima elettrica è molto comoda anche durante la ricostruzione, per livellare, rendere<br />
omogenea e assottigliare la curvatura del margine libero inferiore dell'unghia.<br />
Noterete che, non appena diventerete esperti nell'utilizzo della fresa, non riuscirete più a<br />
farne a meno, in quanto velocizza enormemente i tempi di lavoro.<br />
In ogni caso la fresa non potrà mai sostituire la lima manuale nei casi in cui quest'ultima<br />
si rende necessaria.<br />
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RICOSTRUZIONE SOAK OFF<br />
RAPID<br />
STEP PRODOTTO<br />
01<br />
LIMA 100/180<br />
02<br />
MATTONCINO<br />
03<br />
SPAZZOLINO<br />
04<br />
05<br />
06<br />
RIMUOVI CUTICOLE<br />
PRIMER ACID FREE<br />
COLORE SOAK OFF RAPID<br />
APPLICAZIONE<br />
Spingere le cuticole indietro CON<br />
BASTONCINI<br />
Limare l’unghia conferendo la forma<br />
desiderata<br />
Opacizzare l’unghia naturale<br />
Togliere la polvere e vari residui<br />
Applicare il PRIMER su tutta la superficie<br />
dell’unghia EVITANDO le cuticole,<br />
attendere un paio di minuti all’aria, SU<br />
TUTTE LE 10 DITA<br />
Stendere il colore in strato sottile<br />
Applicando un strato sottile = 4 + 1<br />
07<br />
08<br />
LAMPADA<br />
COLORE OPZIONALE<br />
SOAK OFF RAPID<br />
120 sec UV, lampada 36W<br />
90 sec LED, lampada 24W<br />
Stendere un ulteriore strato sottile, se si<br />
vuole il colore più intenso<br />
09<br />
10<br />
LAMPADA<br />
LIMA 100/180<br />
120 sec UV, lampada 36W<br />
90 sec LED, lampada 24W<br />
Se si è fatto qualche pasticcio rifinire con<br />
lima il margine libero dell’unghia se<br />
necessario<br />
TECNICA RIMOZIONE<br />
Opacizzare il Soak off con una lima (180/180)<br />
Soak off Remover con cartina pad per 10 – 15 minuti<br />
Togliere i residui con lima<br />
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VADEMECUM DELLA PROFESSIONISTA<br />
GEL<br />
devono essere sempre conservati in un luogo asciutto<br />
devono essere sempre conservati lontani da qualsiasi fonte di luce e colore<br />
devono essere sempre coperti con la propria pellicola per essere protetti dalla luce e dalla polvere<br />
non devono mai essere a contatto diretto con la luce solare né con lampadine<br />
non devono essere a contatto con la polvere<br />
nei mesi più caldi o in luoghi molto umidi devono essere conservati in frigorifero poi estrarli due<br />
ore prima dell’utilizzo<br />
PENNELLI<br />
durante la ricostruzione devono essere sempre puliti con un pad asciutto<br />
non devono mai essere puliti con lo sgrassante per unghie poichè rovina Le setole, ma<br />
solo con lo sgrassatore<br />
almeno una volta a settimana, asciugarli con un pad asciutto; inoltre dopo essere stati<br />
puliti non devono essere utilizzati per tre giorni in modo che tutto lo sgrassatore evapori<br />
al meglio<br />
durante la ricostruzione devono essere sempre lontani dalla polvere, appoggiati nel<br />
porta pennello e sempre coperti con il proprio cappuccio<br />
LIME<br />
devono essere pulite con lo spazzolino per la polvere tutte le volte che risulti necessario<br />
durante la ricostruzione facendo attenzione alla polvere che non vada sopra al tavolo di<br />
lavoro<br />
una cliente e l’altra devono essere igienizzate con il disinfettante poi messe a riposo fino<br />
all’asciugatura completa della superficie<br />
se durante la ricostruzione capita di provocare un taglietto alla cliente sulla pelle con la<br />
lima, questa deve essere spezzata a metà di fronte alla cliente e cestinata<br />
le lime si buttano dopo 4 clienti<br />
TAVOLO DA LAVORO<br />
stendere sempre l’asciugamano e poggia braccio con il logo verso la cliente e coprire il<br />
tutto con una velo di carta mono d’uso da cambiare ad ogni cliente<br />
se vi è troppa polvere cambiare il corredo<br />
utilizzare sempre guanti da cambiare ad ogni cliente e mascherine per la bocca<br />
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SCHEDA CLIENTE<br />
NOME<br />
COGNOME<br />
CELLULARE<br />
EMAIL<br />
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ANAMNESI DEL CLIENTE<br />
Ha subito recenti operazioni<br />
Assume farmaci abitualmente<br />
È in attesa di un bambino<br />
Ha subito reazioni allergiche<br />
Malattie dell’unghia<br />
Altre note<br />
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DESIGN dell’UNGHIA<br />
Arriva da un’altra<br />
onicotecnica<br />
Che tipo di lavoro svolge la<br />
cliente<br />
Scelta del design<br />
dell’unghia es:<br />
ovale, tonda etc<br />
Tecnica di realizzazione es:<br />
cartina, soak off rapid, etc<br />
Note<br />
Note<br />
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APPUNTAMENTI<br />
GIORNO<br />
ORARIO<br />
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OVALE<br />
QUADRATA<br />
STILETTO<br />
TONDA<br />
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Arturo Carelli General Manager, creatore e<br />
fondatore del brand Daniela Ponzio®, specialist<br />
nella ricostruzione unghie, oltre ad essere un<br />
esperto in consulenza per progetti di Nail Center,<br />
dal business plan all'arredamento.<br />
Nel 2013 ha aperto la prima filiale in Italia.<br />
“Una perfetta ricostruzione è il risultato di studio, competenze tecniche e soprattutto tanta<br />
esperienza che è necessario acquisire lavorando instancabilmente: solo così è veramente<br />
possibile apprendere e offrire alle proprie clienti un servizio impeccabile.<br />
Riflettere sempre su ogni spiegazione e insegnamento è il miglior modo per imparare “<br />
WWW.DANIELAPONZIO.COM<br />
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