Magazine Avventista Nº 16 Luglio / Agosto / Settembre 2018
5 - INTERVISTA : Gaël Cosendai 8 - DOSSIER Dipendenze : Quali opzioni ci sono per le nostre chiese? 13 - TESTIMONIANZA : Distribuzione di uova d’amorem Un’iniziativa sorprendente 15 - FAMIGLIA : HEI, papà... ti voglio bene ! 16 - SALUTE : Il valore della cucina casalinga 18 - NOTIZIE SVIZZERA : La chiesa “Open Door” Rut la moabita, invitata al fine settimana delle donne a Diablerets 5° congresso portoghese della Svizzera Quelques travaux dans l’église de Lugano
5 - INTERVISTA : Gaël Cosendai
8 - DOSSIER Dipendenze : Quali opzioni ci sono per le nostre chiese?
13 - TESTIMONIANZA : Distribuzione di uova d’amorem Un’iniziativa sorprendente
15 - FAMIGLIA : HEI, papà... ti voglio bene !
16 - SALUTE : Il valore della cucina casalinga
18 - NOTIZIE SVIZZERA :
La chiesa “Open Door”
Rut la moabita, invitata al fine settimana delle donne a Diablerets
5° congresso portoghese della Svizzera
Quelques travaux dans l’église de Lugano
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NUOVA<br />
FORMULA<br />
DIPENDENZE:<br />
QUALI OPZIONI<br />
CI SONO PER LE<br />
NOSTRE CHIESE?<br />
LUGLIO / AGOSTO / SETTEMBRE <strong>2018</strong><br />
<strong>16</strong><br />
BELLINZONA<br />
5° congresso portoghese<br />
della Svizzera<br />
CADEMPINO<br />
La chiesa<br />
“Open Door”
RICETTA<br />
Giornale trimestrale<br />
della Federazione<br />
avventista della<br />
Svizzera Romanda e del<br />
Ticino (FSRT)<br />
N°<strong>16</strong><br />
<strong>Luglio</strong>, agosto e<br />
settembre <strong>2018</strong><br />
Rivista gratuita - Stampato<br />
in Germania<br />
Antipasto alle melanzane<br />
Per circa 12 porzioni<br />
5 melanzane medie<br />
3 cipolle sminuzzate<br />
100 gr di capperi sotto aceto (a piacere)<br />
100 gr di olive verde snocciolate (a piacere)<br />
1 dl di aceto di vino o di mele<br />
5 cucchiai di olio di oliva<br />
½ peperone rosso o 10 pomodorini ciliegina<br />
Sale, pepe<br />
Sbucciare e tagliare le melanzane in fette sottili lungo tutta la<br />
larghezza.<br />
Riscaldare l’olio in una grande pentola. Immergere le melanzane<br />
e continuare e mescolare. Quando le melanzane si saranno<br />
ammorbidite, aggiungete le cipolle tagliate e soffriggete il tutto,<br />
sempre continuando a mescolare.<br />
Coprite la pentola e lasciate bollire a fuoco lento per circa 20<br />
minuti. Mescolare a cadenza regolari.<br />
Tagliare le olive a pezzetti. Aggiungere i capperi e le olive verdi<br />
alle melanzane. Condire con sale e pepe.<br />
Aumentare la fiamma; versare l’aceto nella pentola e cuocere a<br />
fuoco lento senza coperchio per 3 minuti, fino a quando l’aceto<br />
non sia evaporato. Spegnere la fiamma e lasciar raffreddare.<br />
Tagliare il peperone in fette sottili o a cubetti, oppure tagliare i<br />
pomodorini in 4.<br />
Caporedattore: Rickson<br />
Nobre<br />
Editore: Dipartimento delle<br />
Comunicazioni FSRT<br />
Redazione a cura di:<br />
David Jennah, Rickson<br />
Nobre, Eunice Goi, Pierrick<br />
Avelin, Yolande Grezet<br />
Impaginazione e grafica:<br />
Cédrick Fernandez<br />
Traduttore: Serena Zagara,<br />
Tiziana Cala<br />
Correzione a cura di:<br />
Geneviève Montégut<br />
Photo credit :<br />
Copertura, p8-9 : Adobe<br />
PhotoStock p4 : Cédrick<br />
Fernandez<br />
p10,11,15,<strong>16</strong>-17 :<br />
pixabay.com<br />
p13-14 : Amélie Trébeau<br />
p19 : Google Maps<br />
p20 : Iliko Jennah<br />
p21-22 : Carlos Alvarenga<br />
p23 : Rickson Nobre<br />
La responsabilità degli<br />
articoli firmati pubblicati su<br />
Adventiste <strong>Magazine</strong> è dei<br />
singoli autori.<br />
© FSRT - Tutti i diritti sono<br />
riservati in tutti i paesi. N°<br />
ISSN 2571-6859<br />
Mettere l’antipasto nelle ciotoline e decorare con i peperoni o<br />
con i pomodorini. Servire freddo come antipasto.<br />
Yolande Grezet<br />
2
È CAMBIATO TUTTO!<br />
RICKSON<br />
NOBRE<br />
Pastore e<br />
segretario FSRT<br />
EDITO<br />
Avete tra le mani il risultato di diverse<br />
settimane di lavoro. Questa nuova<br />
versione, che potete consultare anche sul<br />
sito adventistemagazine.com nella rubrica<br />
“E-magazine”, riguarda le notizie della<br />
Svizzera.<br />
L’idea è quella di consentire l’accesso alle<br />
informazioni sugli eventi e sulle attività<br />
locali alle persone “che non sono troppo<br />
social”.<br />
Questo risponde alle reazioni di coloro che si dicevano<br />
dispiaciuti di non avere più la versione cartacea con le notizie<br />
della loro federazione.<br />
Cambia il format. La maggior parte dei media offrono<br />
attualmente due format per le loro riviste. Questa dimensione<br />
ridotta faciliterà anche il trasporto. Inoltre, un format più<br />
grande e ingombrante rischia di scoraggiare l’utilizzo dei mezzi<br />
forniti.<br />
Questo permetterà anche di proporre una versione italiana<br />
indipendente da quella francese.<br />
Cambia la periodicità. <strong>Magazine</strong> <strong>Avventista</strong>, nella sua versione<br />
cartacea, diventerà una rivista trimestrale. Questa scelta è<br />
dettata da due motivazioni. Innanzitutto perché la maggior<br />
parte dei nostri lettori ci seguono ormai su internet. Nel 2017,<br />
oltre 70.000 persone si sono connesse al nostro sito francese<br />
e italiano. Quest’anno, solo fino al mese di luglio, abbiamo<br />
già superato questi numeri. Grazie ai risparmi effettuati sul<br />
cambiamento del format e della periodicità, saremo in grado<br />
di fornire una rivista dedicata alla famiglia in tutto il territorio<br />
della FSRT.<br />
Anche il sito internet cambia. A partire dalla home page, sarà<br />
possibile avere una panoramica generale di tutte le categorie,<br />
delle ultime notizie, dei video e delle scelte editoriali.<br />
5INTERVISTA<br />
Gaël Cosendai<br />
8DOSSIER<br />
Dipendenze:<br />
Quali opzioni ci sono<br />
per le nostre chiese?<br />
13<br />
TESTIMONIANZA<br />
Distribuzione di<br />
uova d’amorem<br />
Un’iniziativa<br />
sorprendente<br />
15<br />
FAMIGLIA<br />
HEI, papà...<br />
ti voglio bene !<br />
<strong>16</strong><br />
SALUTE<br />
Il valore della<br />
cucina casalinga<br />
18<br />
NOTIZIE SVIZZERA<br />
La chiesa “Open Door”<br />
Rut la moabita, invitata<br />
al fine settimana delle<br />
donne a Diablerets<br />
INTERVISTA<br />
Insomma, dopo un lungo periodo di riflessione e dopo<br />
aver lavorato duramente, sostenuti da persone competenti,<br />
mettiamo questo progetto nelle mani del nostro Signore.<br />
Che sia attraverso riviste cartacee o digitali, speriamo di<br />
accompagnarvi al meglio nel vostro cammino qui sulla terra,<br />
aspettando giorni migliori, aspettando il vero cambiamento…<br />
5° congresso portoghese<br />
della Svizzera<br />
Quelques travaux dans<br />
l’église de Lugano<br />
3
4
INTERVISTA<br />
Chi è Gael?<br />
Parlando della famiglia Cosendai avete<br />
nominato la parola «artista»? Eh sì,<br />
tutto sono un po’ (o molto) artisti: tutti<br />
cantano e suonano uno strumento.<br />
Dopo Gael c’è Joana che canta e suona<br />
il flauto, poi Noémie che canta e suona<br />
la batteria, entrambe contribuiscono<br />
alla grafica, e infine il fratellino Mathieu<br />
che partecipa al video. Bisogna dire<br />
che c’è una storia simpatica all’origine<br />
di questi numerosi talenti. I genitori<br />
hanno fatto parte del gruppo Smeraldo<br />
(per gli anziani) nel 1978. Nato da padre<br />
svizzero, un pastore originario del<br />
Camerun, e da madre francoinglese,<br />
professoressa di inglese, Gaël è stato<br />
cullato in un ambiente musicale ricco,<br />
da Bob Dylan a Bach, passando da Joan<br />
Baez o Peter, Paul & Mary, per citarne<br />
alcuni. Dopo la Corsica, la famiglia si<br />
trasferisce in Camerum: aveva 10 anni<br />
e passava la maggior parte del tempo<br />
a esercitare l’orecchio ai suoni della<br />
giungla, tipica dell’Africa. È l’occasione<br />
per lui di scoprire Dio nella sua vita<br />
attraverso la natura.<br />
La chitarra e il piano sono i suoi primi<br />
strumenti associati al ritmo del tamtam;<br />
li ritroviamo spesso nei suoi album<br />
molti anni dopo. Dopo un master<br />
in teologia nel 2005, si dedica alla<br />
creazione del suo primo album “Dio<br />
al telefono”, uscito nel 2006 e poi “I<br />
nostri legami” nel 2010, e infine “Le<br />
ombre cinesi” nel <strong>2018</strong>. Parla del bel<br />
matrimonio tra spiritualità e musica: “La<br />
mia passione è esplorare la spiritualità<br />
attraverso la musica. Oltre al discorso<br />
razionale, l’arte si dirige alle emozioni,<br />
suscita delle immagini, racconta delle<br />
storie per comprendere l’invisibile.<br />
Questo approccio esiste da sempre -<br />
la Bibbia contiene molte più storie o<br />
poemi che teologia sistematica. Sono<br />
convinto che non è un caso”.<br />
Per <strong>Magazine</strong> <strong>Avventista</strong> abbiamo<br />
chiesto a Gaël di raccontarci<br />
di più sulla sua vita di autorecompositore<br />
come cristiano e ora<br />
pastore avventista.<br />
AM - Sei diventato pastore da poco<br />
a Tolosa, come vivi questa nuova<br />
prospettiva di vita?<br />
GC - Ammetto che mi aspettavo un<br />
cambiamento più radicale. Ma mi sono<br />
reso conto che stavo semplicemente<br />
continuando quello che facevo già.<br />
Dopo i miei studi di teologia, ho passato<br />
10 anni a impegnarmi nella chiesa di<br />
Collonges e nella musica, lavorando<br />
nel contesto dell’informatica a Ginevra.<br />
È stato un periodo benedetto in cui il<br />
Signore mi ha permesso di edificarmi<br />
spiritualmente, umanamente ed<br />
emotivamente. L’impegno nel ministero<br />
pastorale è ora alimentato da questo<br />
percorso e ho il piacere di poter<br />
dedicarvi più tempo.<br />
Qual è il ruolo della musica nel tuo<br />
ministero?<br />
Fa parte del mio lavoro. Mi ricordo<br />
che durante gli anni di preparazione a<br />
5
Collonges, quando mi dedicavo molto alla<br />
chiesa, la musica mi mancava, ma quando<br />
viaggiavo molto per i concerti, era la chiesa<br />
che mi mancava! Ho sempre oscillato tra<br />
le due e il ministero è un modo per unirle.<br />
Quindi nel contesto del ministero sviluppo<br />
la musica nei tre campi: la composizione di<br />
canti tema per gli incontri della gioventù<br />
e le assemblee, la direzione del momento<br />
di lode alla Chiesa Gospel di Tolosa e la<br />
formazione per le chiese, e la scrittura e<br />
la registrazione di album con delle parole<br />
per ogni tipo di pubblico. La maggior parte<br />
del tempo resta comunque dedicato al<br />
ministero nella mia chiesa locale.<br />
Quale messaggio vuoi trasmettere ai nostri<br />
giovani della chiesa che vogliono orientarsi<br />
verso una carriera musicale?<br />
Innanzitutto vorrei dire che è un progetto<br />
magnifico! Se questa passione è presente<br />
e forte, non bisogna trascurarla. E quindi<br />
trovare ogni occasione possibile per<br />
metterla in pratica, soprattutto in chiesa.<br />
Incoraggio le chiese a integrare presto i<br />
bambini nei gruppi di lode e nei cori. Un<br />
bambino che comincia il pianoforte o il<br />
violino sarà una fonte preziosa in 5 anni ed<br />
è quindi adesso che bisogna farlo integrare,<br />
anche se sa fare soltanto due note! E sarà<br />
importante anche per il suo percorso di<br />
fede. Per quanto riguarda la carriera, è una<br />
domanda che ho analizzato su tutti i fronti<br />
per molti anni. Mi chiedevo se avessi dovuto<br />
lanciarmi professionalmente. Ma mi sono<br />
reso conto che per poterne vivere, avrei<br />
dovuto adottare una vita da nomade, essere<br />
sempre in viaggio e non è compatibile con<br />
una vita familiare o ecclesiastica. Quindi,<br />
dopo una lunga riflessione, ho scelto di<br />
accettare il fatto che la musica non sarebbe<br />
stata la mia fonte principale di guadagno.<br />
Tutto ciò che guadagno con la musica<br />
(vendita di CD, diritti SACEM) permette<br />
solamente di finanziarla (materiale,<br />
registrazioni, ecc). Conosco pochissime<br />
persone nella musica cristiana francofona<br />
che vivono della musica al 100%. La<br />
maggior parte hanno comunque un altro<br />
impegno, che sia come pastore, animatore<br />
in una radio cristiana, professore di musica,<br />
o qualsiasi altro lavoro, anche nello stesso<br />
mondo evangelico. È diverso negli USA o<br />
in Brasile, perché c’è un mercato di musica<br />
cristiana molto più importante. E oggi non si<br />
comprano più i CD ma ascoltiamo la musica<br />
in streaming, e questo riduce notevolmente<br />
le fonti di guadagno.<br />
Quindi se si vuole fare musica a tempo<br />
pieno, bisogna fare tantissimi tour per<br />
ricevere lo status di itinerante di spettacolo<br />
(almeno in Francia). Ma ci si può sempre<br />
esprimere con la musica anche se non è la<br />
nostra attività principale. In questo caso,<br />
la chiesa locale resta il luogo di servizio<br />
per eccellenza. Sarebbe incredibile se ci<br />
fossero più leader di lode e compositori. Per<br />
esempio, credo che ci sia bisogno di canzoni<br />
per momenti speciali della liturgia (santa<br />
cena, battesimi, matrimoni, ecc). Sarebbe<br />
interessante creare una piattaforma in cui<br />
i compositori potessero mettere le loro<br />
canzoni a disposizione della chiesa, ma ci<br />
vorrebbe un budget a causa del copyright.<br />
I progetti non mancano. Questa è la prova<br />
che è possibile mettere insieme l’amore per<br />
la musica e il servizio per Dio e per la chiesa.<br />
Ringraziamo Gaël e gli auguriamo una<br />
buona continuazione sullo spartito della<br />
vita, visto che dovrà dirigere l’orchestra dei<br />
membri di una Chiesa per offrire a Dio un<br />
bel concerto sinfonico composto da diversi<br />
caratteri, storie di vita,<br />
temperamenti, e idee.<br />
“Cantate all’Eterno, voi<br />
che l’amate, celebrate<br />
con le vostre lodi la sua<br />
santità” Salmo 30:4.<br />
Amélie Trébeau<br />
Tutte le info su www.gael-music.com<br />
6
DIPENDENZA DAGLI SCHERMI<br />
Quale schermo<br />
per quale età?<br />
Tablet<br />
smartphone<br />
TV / DVD<br />
Videogioco<br />
Internet<br />
Reti Sociali<br />
Autosufficienza<br />
Durata<br />
al giorno<br />
Prima dei 3 anni<br />
Scoraggiato<br />
Supervisione adulto<br />
10 minuti<br />
Tra i 3 e i 6 anni<br />
Programmi per giovani<br />
senza immagini di violenza<br />
Supervisione adulto<br />
20 minuti<br />
Tra i 6 e i 9 anni<br />
Programmi per giovani<br />
senza immagini di violenza<br />
Adulto nelle vicinanze<br />
30 minuti<br />
Tra i 9 e i 12 anni<br />
Programmi per giovani<br />
senza immagini di violenza<br />
Monitoraggio<br />
di Internet<br />
Autosufficienza<br />
30 minuti<br />
Dopo i 12 anni<br />
Autosufficienza<br />
Alcune regole<br />
Sì No Con moderazione<br />
• Limitare e monitorare l'uso dello schermo con una pianificazione.<br />
• Date l'esempio ai vostri bambini limitando l'uso.<br />
• Incoraggiare l'attività fisica e altri tipi di gioco.<br />
• Parlate con vostro figlio delle immagini che ha visto e rispondete a tutte<br />
le sue possibili domande.<br />
• Decidete con vostro figlio (quando ha l'età per capire) dei momenti<br />
in cui usare la tecnologia, insegnandogli a gestirsi da solo.<br />
• Niente tecnologia nelle camere dei bambini; devono rimanere<br />
un posto tranquillo.<br />
7<br />
Fonti : «CSA, infographie un enfant, un écran»
DOSSIER<br />
La chiesa e le persone con delle<br />
dipendenze : l’accoglienza<br />
come unica opzione cristiana<br />
Luca Marulli, gennaio 20<strong>16</strong><br />
“SEI UNA PERSONA<br />
MERAVIGLIOSA!”<br />
Il problema è che non mi sento<br />
poi così meraviglioso. Soprattutto<br />
guardando gli altri. Gli altri, loro sì<br />
che sono meravigliosi, quelli guariti,<br />
che gioiscono nell’amore. A me invece<br />
manca la pace : vivo nell’illusione, sono<br />
diverso, non vivo bene. E infatti mi<br />
sembra di essere come Sisifo : per aver<br />
sfidato gli dei, Sisifo fu condannato a<br />
spingere una roccia per sempre fino<br />
in cima a una collina da cui riscendeva<br />
ogni volta che stava per arrivare alla<br />
meta. Ed ecco il racconto di Omero: “E<br />
vidi Sisifo che subiva dei dolori atroci<br />
e spingeva un’immensa roccia con le<br />
mani. Si sforzava, spingendo anche con<br />
i piedi fino alla cima di una montagna.<br />
E quando stava per arrivare in cima, gli<br />
veniva meno la forza, e l’immensa roccia<br />
rotolava fino ai piedi della montagna. E<br />
cominciava tutto di nuovo, e il sudore<br />
colava sul suo corpo, e la polvere si<br />
alzava sulla sua testa” 1 .<br />
Sisifo sono io, quando mi sembra che<br />
la vita sia tutta una ripetizione di atti<br />
privi di senso. Per Albert Camus “la lotta<br />
stessa verso la cima basta a riempire il<br />
cuore di un uomo. Bisogna immaginare<br />
Sisifo contento” 2 . Ciononostante, una<br />
domanda sorge spontanea: e se non<br />
era contento? Lo sforzo senza senso<br />
consumato nella solitudine: è proprio<br />
a questa solitudine e alla mancanza di<br />
senso che la mente umana cerca una<br />
soluzione.<br />
DOMANDE<br />
Nella Bibbia, due domande fondamentali<br />
vengono fatte all’uomo. Dio,<br />
passeggiando per il giardino dell’Eden,<br />
non vede l’uomo e la donna, che si<br />
nascondono da lui. « Il Signore Dio<br />
chiamò l’uomo e gli disse ‘Dove sei ?’ »<br />
Genesi 3:9 3 . Questa domanda viene<br />
costantemente ripetuta, perchè Dio mi<br />
invita sempre a riflettere, a riscoprirmi al<br />
centro dei suoi propositi- anche quando<br />
mi nascondo- a trovare il mio posto, a<br />
capire perchè spingo questa immensa<br />
roccia. Dove e perchè avanzare,<br />
resistere, rimbalzare e costruire con<br />
tanto sforzo?<br />
A questa prima domanda ne segue<br />
un’altra: “Per le persone, chi è il Figlio<br />
dell’Uomo?.. Ma voi chi dite che io sia?”<br />
(Matteo <strong>16</strong> :13-15). L’essere umano che<br />
trova il tempo di fermarsi per riflettere<br />
sulla sua condizione, che sente il<br />
bisogno di dare un senso alla sua vita, al<br />
8
DOSSIER<br />
suo dolore, ai suoi drammi, ai suoi sforzi,<br />
ai suoi successi, è colui che guarda oltre<br />
se stesso per trovare uno sguardo che<br />
gli possa dare conforto, speranza, una<br />
direzione. Ma spesso l’immagine che ho di<br />
Dio, ciò che so o penso di sapere di Dio, è<br />
determinata da ciò che gli altri dicono di<br />
Lui. Gesù mi coinvolge allora a un livello<br />
più personale e mi chiede “tu cosa ne<br />
pensi?”. È importante capire Geù sulla<br />
base di ciò che ha fatto per dare un senso<br />
alla mia vita. In che modo Gesù accoglie<br />
e dà un senso alle persone che non si<br />
sentono “meravigliose”?<br />
LA PARABOLA DEL GRANELLO<br />
DI SENAPE<br />
Luca <strong>16</strong>:18-19: “Gesù disse dunque ‘A<br />
cosa assomiglia il regno di Dio? A cosa<br />
lo paragonerei? Ecco cosa sembra: un<br />
granello di senape che un uomo ha preso<br />
e buttato nel giardino: cresce, diventa un<br />
albero e gli uccelli del cielo abitano tra i<br />
suoi rami”.<br />
In questa parabola ci sono almeno<br />
due anomalie che non sono evidenti al<br />
lettore di oggi 4 . Se fossi un ebreo del<br />
primo secolo, questa espressione di<br />
Gesù mi sembrerebbe molto strana:<br />
“un granello di senape che un uomo<br />
ha preso e buttato nel suo giardino”.<br />
La parola ‘giardino’ qui è molto strana!<br />
Pechè? Nella Torah si trovano alcuni<br />
precetti : le leggi delle diverse specie/tipi.<br />
Un esempio è quello di Levitico 19:19b<br />
« non seminerai il tuo campo con delle<br />
specie diverse ». Questa regola aveva<br />
lo scopo di portare ordine nel mondo<br />
caotico e ristabilire l’ordine tra sacro e<br />
profano, rispettando i confini tra puro<br />
1<br />
Odissea, XI, 592-600.<br />
2<br />
Albert Camus, Le Mythe de Sisyphe, Gallimard, 1942<br />
3<br />
I testi biblici sono della versione Nouvelle Bible Segond<br />
9
e impuro. La pianta della senape è stata<br />
oggetto di discussione tra i rabbini che<br />
si interrogavano sull’applicazione della<br />
legge delle specie diverse. Nella Mishnah 5<br />
si legge che non si poteva seminare ogni<br />
tipo di seme nel giardino, ma che si poteva<br />
seminare ogni tipo di verdura: la senape e<br />
altri piccoli granelli sono considerati come<br />
semi, mentre i grossi semi sono considerati<br />
verdure (m. Kilayim, 3.2). Quindi, il granello<br />
di senape non poteva essere seminato<br />
nel giardino. E farlo sarebbe stato<br />
considerato come piantare qualcosa di<br />
impuro in una realtà pura. Era socialmente<br />
e religiosamente<br />
inaccettabile.<br />
La seconda anomalia si<br />
trova nell’espressione<br />
“cresce, diventa un<br />
albero”. Gli ebrei<br />
conoscevano bene<br />
la differenza tra un<br />
arbusto e un albero.<br />
Sempre nella Mishnah,<br />
si trovano delle liste<br />
di alberi, arbusti e<br />
verdure, e la senape è<br />
chiaramente classificata<br />
come un arbusto (m.<br />
Kilayim 1.4).<br />
Quindi la parola “albero” nella parabola<br />
è sorprendente. Spesso Gesù quando<br />
raccontava una parabola, aveva lo scopo di<br />
sorprendere il suo pubblico per spingerlo<br />
a vedere un senso simbolico. Com’è<br />
possibile che qualcuno osasse piantare<br />
un granello di senape nel suo giardino?<br />
E com’è possibile che un arbusto diventi<br />
un albero? Gesù rincara dicendo che « gli<br />
uccelli del cielo abitano sui suoi rami ».<br />
Queste parole, apparentemente superflue,<br />
sono una referenza alla Bibbia. È proprio<br />
questa citazione che dà la chiave di<br />
interpretazione della parabola. Nel libro<br />
del profeta Ezechiele, Dio fa una promessa<br />
al suo popolo “Lo pianterò sull’alto monte<br />
d’Israele; avrà rami e porterà frutto;<br />
diventerà un cedro magnifico. Tutti gli<br />
uccelli di tutte le specie abiteranno su di<br />
lui; dimoreranno all’ombra dei suoi rami »<br />
(Ezechiele 17 :23). Nella sua parabola, Gesù<br />
descrive l’arbusto di senape con dei termini<br />
profetici. Questo arbusto è destinato ad<br />
essere un albero per la grazia e la forza di<br />
Dio.<br />
Qual è dunque il<br />
signficato di questa<br />
parabola per la Chiesa di<br />
oggi? Comincia con una<br />
metafora di impurità.<br />
Un piccolo seme viene<br />
gettato in un giardino<br />
che non è predisposto<br />
ad accoglierlo. Quando<br />
sono in crisi, combatto<br />
contro problemi di ordine<br />
morale, spirituale, físico,<br />
quando penso che la mia<br />
vita non sia meravigliosa,<br />
sono questo granello di<br />
senape. Siccome sono “inadeguato”, il mio<br />
posto non è in questo giardino. Ma Gesù<br />
mi dimostra che questo granello di senape<br />
ha il suo posto nel giardino. In realtà,<br />
questo giardino è il posto in cui ha bisogno<br />
di trovarsi, il posto in cui ha più possibilità<br />
di svilupparsi, nonostante le previsioni.<br />
Cosa ci si aspetta da un granello di senape?<br />
Un arbusto o un albero? Che cosa ci si<br />
aspetta da una persona come me, da una<br />
vita come la mia? Gesù mi dice “accetto con<br />
grazia questo granello di senape, perchè<br />
in me può diventare un albero magnifico”.<br />
Sì, nell’economia di Dio, l’arbusto diventa,<br />
4<br />
Le due « anomalie» presentate in questa discussione sono state identificate da Bernard B. Scott nel suo libro<br />
Hear Then The Parables. A Commentary on the Parables of Jesus, Fortress Press, Minneapolis, 1989, p. 373-387.<br />
5<br />
Compilazione scritta delle leggi orali ebraiche composte intorno all’anno 200 d.C. ma che contengono anche<br />
delle tradizioni più antiche.<br />
10
attraverso la Sua Parola, un albero. Gesù<br />
con questa breve parabola, mi invita a<br />
vedere in lui il luogo di accoglienza per<br />
eccellenza. La parola “accogliere” viene<br />
dal latino “colligere” che vuol dire “mettere<br />
insieme”. Quando vengo accolto, non sono<br />
solo con qualcuno per ricevere conforto;<br />
si tratta anche di avere la possibilità di<br />
mettere insieme i pezzi della mia vita per<br />
trovarne un senso.<br />
SENSO SENZA SOLITUDINE<br />
Gesù accoglie ogni essere umano che<br />
desidera andaré verso<br />
di lui, e lo fa a un livello<br />
personale: “Dove sei? Chi<br />
sono io per te ? ». Ma lo<br />
fa anche per la comunità<br />
dei credenti, la Chiesa.<br />
La Chiesa è l’insieme<br />
di persone che hanno<br />
deciso di fidarsi di Dio<br />
per essere acccolti in<br />
Gesù. Queste persone<br />
che ormai chiamo fratelli<br />
e sorelle per la fede<br />
in comune, ma anche<br />
gioie e dolori in comune,<br />
sono il “luogo” in cui<br />
posso vivere pienamente e condividere il<br />
senso ritrovato della mia vita, ma anche<br />
avere e dare sostegno per le battaglie del<br />
quotidiano. Gli psicologi Mary-Catherin<br />
Freier Randall e Todd Burley, professori<br />
dell’università di Loma Lina e dell’ospedale<br />
dei bambini della California, hanno scritto:<br />
coloro che sono dipendenti dalle sostanze<br />
sono spesso in grado di spiegare gli effetti<br />
negativi della loro dipendenza. Così, (..)<br />
siamo sorpresi nel constatare che questa<br />
consapevolezza non li aiuta a smettere<br />
ciò che è visto come un comportamento<br />
autodistruttore. (…) Le nostre dipendenze<br />
non sono dei comportamenti che<br />
rispondono a dei bisogni illegittimi, ma<br />
dei comportamenti che abbiamo adottato<br />
per far fronte a dei bisogni legittimi.<br />
Ciò che bisogna capire dunque è che la<br />
dipendenza non è la maniera corretta per<br />
soddisfare un bisogno. Bisogna cambiare<br />
la maniera in cui soddisfiamo il nostro<br />
bisogno, non il bisogno in sè. (…) Ciò è<br />
possibile con delle relazioni personali sane.<br />
Le ricerche dimostrano che le persone che<br />
hanno cambiato il loro comportamento (e<br />
quindi si sono liberate dalle dipendenze)<br />
ci sono riuscite grazie a delle relazioni<br />
benefiche. E’ per questo che bisogna fare<br />
attenzione a non giudicare nè a evitare<br />
coloro che sono nella dipendenza 6 » .<br />
Siamo tutti nati rovinati,<br />
imperfetti, in un modo<br />
o nell’altro, che sia a<br />
causa di una dipendenza<br />
o meno. Gesù mi dice<br />
che se la vita non è<br />
come desidero, se mi<br />
sento come Sisifo, se<br />
non mi sento a mio<br />
agio alla presenza di<br />
Dio o dei cristiani, allora<br />
forse sarebbe meglio<br />
guardarmi attorno: sono<br />
come tutti gli altri, come<br />
un granello di senape, ed<br />
è in Dio, e poi nella comunità di credenti, il<br />
posto in cui devo essere per dare di nuovo<br />
un senso alla vita, il posto in cui posso<br />
diventare più di un semplice arbusto.<br />
Di fronte alla fragilità dell’uomo<br />
postmoderno e al suo bisogno di trovarsi in<br />
una dinamica relazionale collettiva benéfica<br />
(la Chiesa!), bisogna chiedersi se la chiesa<br />
è veramente pronta ad accogliere “l’altro”<br />
così come Gesù continua a farlo. Sentirsi<br />
accolti, confortati, meravigliosi: conoscere<br />
il carattere di Dio, le sue motivazioni e i<br />
suoi buoni propositi per ognuno di noi<br />
come sono stati rivelati in Gesù; non sono<br />
questi dei bisogni legittimi che possono<br />
veramente liberare dalla paura della morte,<br />
11
la paura del futuro, dall’estenuante vita<br />
esistenziale? Non è quindi la comunità<br />
di credenti il “luogo” ideale per questa<br />
esperienza?<br />
come lo dimostra la parabola del granello<br />
di senape, nessuno è inopportuno nel<br />
giardino di Dio, perchè è qui che i piccoli<br />
granelli possono diventare alberi”.<br />
CONCLUSIONE<br />
La chiesa ha bisogno di riflettere sulla sua<br />
capacitá e la sua volontà di accoglienza.<br />
Bisogna confessare il malessere generale<br />
che attacca le nostre comunità di fronte<br />
alla prospettiva di accogliere, non solo<br />
come ospiti, delle persone « diverse<br />
». Troppo spesso dimentichiamo che<br />
l’essere umano ha bisogno di essere<br />
accolto da Gesù, di lasciarsi trovare, di<br />
permettergli di indicargli il senso e la<br />
direzione mentre è intento a sforzarsi<br />
per spingere la roccia verso la cima della<br />
collina. È tempo di rendersi conto che la<br />
sofferenza- una realtà universale- in sè<br />
non produce necessariamente la pazienza<br />
nè la crescita; al contrario, può rendere<br />
più duri o annientare l’essere umano.<br />
Solo la sofferenza che è in qualche modo<br />
sostenuta e gestita con la fede produce<br />
crescita, poichè si circoscrive in una vita che<br />
ha senso e che permette di sopportare,<br />
o relativizzare, i nostri drammi. Gesù è<br />
il “luogo” di accoglienza per eccellenza,<br />
colui che può « mettere insieme » ciò che<br />
sembra essere una massa senza senso<br />
e aleatoria di briciole di vita. La Chiesa,<br />
come corpo di Cristo, deve poter osare<br />
e dire a tutti “non vi sentiate a disagio:<br />
6<br />
Kiti Freier e Todd Burley, « Knowing Better and Doing Better. The role of memory in addiction »,<br />
in Adventist Review (online edition). Nella stessa edizione si trova il libro di Johann Hari, Chasing The Scream: The<br />
First and Last Days of the War on Drugs, Ney York, Bloomsbury Circus, 2015, e troviamo un riassunto in francese in :<br />
https://www.huffingtonpost.fr/johann-hari/causes-addictions-drogues_b_6643266.html, in cui si legge:<br />
« L’aumento dei comportamenti dipendenti è il sintomo di un malessere radicato nel profondo che ci spinge a<br />
privilegiare il nuovo gadget che ci piace piuttosto che le persone che ci circondano. In uno dei suoi testi, Georges<br />
Monbiot ha qualificato la nostra epoca come « l’era della solitudine ». Secondo Bruce Alexander (…) ci preoccupiamo<br />
da troppo tempo di guarire la dipendenza caso per caso. È il momento ormai di dirigere i nostri sforzi verso una<br />
guarigione sociale: come guarire, tutti insieme, dalla malattia dell’isolamento che si è abbattuta su di noi. (…) Sono<br />
quindi tornato a casa, deciso a condividere il quotidiano dei tossicodipendenti del mio intorno, e a testimoniare un<br />
affetto incondizionale, indipendentemente dal fatto che possano smettere o meno”.<br />
12
TESTIMONIANZA<br />
DISTRIBUZIONE DI UOVA D’AMORE<br />
un’iniziativa sorprendente<br />
Ucoppia di avventisti che viveva in<br />
campagna ha avuto la gioiosa<br />
iniziativa di offrire il prodotto del<br />
loro pollaio ai vicini. Non sapendo<br />
cosa fare dell’abbondanza delle uova di<br />
cui beneficiavano, hanno fatto uno dei<br />
gesti piu’ semplici..darli gratuitamente e in<br />
maniera lúdica.<br />
« Uova fresche, covate all’aria<br />
aperta, raccolte tutti i giorni, e<br />
curate naturalmente! Servitevi e<br />
date in cambio ciò che volete. La<br />
casa accetta: sacchi di grano, di<br />
mais, farina, olio, una macchina,<br />
un trattore, un’arancia, del pane,<br />
un bidone di benzina, delle monete,<br />
carta di crédito, assegni... »<br />
Questo il messaggio divertente scritto<br />
sul cartello nella foto. “Alla base dell’idea<br />
c’era il voler dare in tutta semplicitá, ma<br />
sappiamo che nella cultura francese la<br />
maggior parte delle persone si sentono<br />
in debito quando ricevono un dono o un<br />
servizio gratuitamente. Quindi abbiamo<br />
rimesso in atto il principio del baratto<br />
in modo che possano sentirsi a proprio<br />
agio. Ma il nostro scopo era quello di dare<br />
gratuitamente.<br />
Le nostre galline solo allevate all’aria<br />
aperta, nutrite con il grano e l’insalata<br />
e curate naturalmente. Sembrano cosi<br />
contente che ci sono riconoscenti.<br />
Ogni giorno raccogliamo una buona<br />
dozzina di uova e se aspettiamo due<br />
o tre giorni, fate voi il calcolo.. Siamo<br />
così enormemente benedetti che ci è<br />
sembrato quindi ovvio condividere con<br />
gli altri questa benedizione. Abbiamo<br />
capito velocemente che potevamo fare<br />
molto di più che solamente condividere le<br />
nostre uova, invece di perderle. Abbiamo<br />
quindi cominciato a distribuirne ai fratelli<br />
e sorelle della Chiesa e alla famiglia, ma<br />
non era ancora abbastanza. Avremo<br />
potuto venderle ma invece Dio ha messo<br />
nel nostro cuore la volontà di fare come<br />
Gesù: dare senza conservare per noi, senza<br />
contare e senza aspettarsi nulla in cambio.<br />
Abbiamo quindi messo una piccola panca<br />
davanti casa, vicino alla buca delle lettere,<br />
sulla quale abbiamo messo un secchio. In<br />
quest’ultimo, con in fondo della paglia e<br />
un coperchio sopra, mettiamo ogni giorno<br />
le uova fresche del mattino. I primi giorni,<br />
eravamo come dei bambini, aspettando<br />
l’arrivo di un vicino, scrutando il secchio da<br />
lontano. E poi, molto velocemente, le uova<br />
sparivano dal secchio. Con nostra grande<br />
13
sorpresa, vicini e passanti si fermavano<br />
tutti i giorni e ripartivano con un po’ di<br />
uova! Il fattorino molto contento ha súbito<br />
seguito il gioco e ci ha dato una busta di<br />
arance; viene con una scatola di uova vuota<br />
e riparte con la scatola piena. Un altro<br />
giorno, abbiamo trovato un pacco di pasta<br />
nella buca delle lettere, delle monete, dello<br />
zucchero, della farina, dell’olio, ecc.<br />
Ma la cosa più interessante di questa<br />
esperienza è la gioia che distribuiamo.<br />
Donare qualcosa, gratuitamente, come<br />
un regalo e senza obbligo di qualcosa in<br />
cambio, sorprende molto. Prima di tutto,<br />
ciò che ci incoraggia è il piacere di donare<br />
e di fare del bene. Donare in cambio di ciò<br />
che Dio ci dà e senza aspettarsi nulla in<br />
cambio. Spesso diciamo alle persone che<br />
preferiamo non ricevere nulla, che non<br />
sono obbligati di darci qualcosa. La felicità<br />
degli altri fa la nostra.<br />
Non abbiamo misurato l’impatto positivo<br />
di questo semplice gesto sulle persone<br />
che ci circondano. Uno dei nostri vicini che<br />
aveva una faccia seria e con il quale non<br />
avevamo rapporti ha comiciato a sorridere<br />
e a parlare con noi.<br />
teléfono, o un aiuto. Per esempio, io<br />
non ho tempo per i miei lavori di cucito,<br />
una vicina si è proposta di scambiare dei<br />
servizi di cucito professionale con delle<br />
uova. Abbiamo già la promessa di ricevere<br />
delle verdure dell’orto. E inoltre abbiamo<br />
scoperto dei vicini che non avevamo<br />
conosciuto o che a mala pena avevamo<br />
incrociato per strada. Sappiamo che adesso<br />
siamo più conosciuti come la coppia delle<br />
uova e questo ci piace tanto. I nostri figli<br />
imparano la felicità di dare gratuitamente<br />
e la gioia di condividere delle uova<br />
dell’amore. Ci rendiamo conto che siamo<br />
benedetti molto più di quello che possiamo<br />
immaginare. Non solo riceviamo molti<br />
scambi e si creano delle relazioni con i vicini<br />
e inoltre, quando doniamo tutte le nostre<br />
uova, riceviamo dei doni inaspettati”.<br />
La felicità di dare senza aspettarsi nulla<br />
in cambio è senza dubbio il sentimento<br />
d’amore che Dio ha verso di noi. Ci ama<br />
senza condizioni, non si aspetta niente, ci<br />
ama semplicemente ed eternamente.<br />
E ciò che desidera è che i suoi figli facciano<br />
la stessa cosa, come dice la citazione<br />
che segue: “Cosi come noi riceviamo<br />
continuamente le benedizioni di Dio,<br />
così dobbiamo dare sempre”. Consigli<br />
sull’economia. Capitolo 2, 19.5 di Ellen G.<br />
White.<br />
Amélie Trébeau<br />
Altri ancora si fermavano quando<br />
portavano a spasso il cane e restavano<br />
a scambiare due parole. È una bella<br />
occasione per incontrare i vicini, scambiare<br />
due parole, un sorriso, un numero di<br />
14
Bisogna dire che un papà non è solo<br />
una mamma con barba e baffi.<br />
Oltre a tutte le responsabilità in<br />
comune, la figura del padre risente di<br />
molta più pressione rispetto a quella<br />
della madre. Certo, non viviamo<br />
l’esperienza del parto, le visite dal<br />
ginecologo, le nausee mattutine, le 20 ore<br />
di travaglio, l’epidurale, i parti cesarei e<br />
le smagliature. Ma apprezzo ogni singolo<br />
aspetto di tutto questo, a tal punto da<br />
sentirmi mancare solo a pensarci.<br />
La pressione più grande però deriva dal<br />
fatto che la figura del padre è utilizzata<br />
come paragone con Dio, che è il nostro<br />
Padre nei cieli. Per me, questa è una<br />
pressione ingiusta e non necessaria!<br />
Come può un padre terreno<br />
vivere e amare anche solo<br />
lontanamente come Dio<br />
ama immensamente noi, i<br />
Suoi figli?<br />
Si dice che la paternità<br />
non è una cosa per<br />
tutti (specialmente se<br />
sei donna) e di sicuro<br />
alcuni non dovrebbero<br />
diventare padri, come quelli<br />
che non sanno raccontare le<br />
battute, un requisito obbligatorio<br />
dell’essere padre. Da un punto di vista<br />
più grave e drammatico, ci sono padri<br />
che abusano dei propri figli, sia a livello<br />
fisico che emotivo, passando anche per<br />
il semplice ma tremendamente doloroso<br />
disinteresse.<br />
Per tanti, la madre è una figura molto più<br />
amorevole. Quindi forse, in questo caso,<br />
paragonare Dio a una madre amorevole<br />
HEI, PAPÀ...<br />
ti voglio bene !<br />
potrebbe descrivere meglio il Signore;<br />
ma anche le madri possono non essere<br />
amorevoli.<br />
Se tutti i figli e tutte le figlie avessero<br />
un padre (o una madre) amorevole,<br />
allora l’immagine generale del Signore<br />
potrebbe trarne grandi vantaggi.<br />
Nonostante tutto questo, penso che<br />
ci sia una comprensione più grande<br />
di Dio come “nostro Padre” quando,<br />
come uomini, abbiamo l’opportunità di<br />
ricoprire il ruolo di padre amorevole nei<br />
confronti dei nostri figli. Questo porta il<br />
significato e la comprensione di quanto<br />
amorevole sia il Signore a un livello molto<br />
più elevato.<br />
Come genitore amorevole,<br />
pensa a questo: quanto ami<br />
tuo figlio? Poco importa<br />
se ti trovi a vivere<br />
capricci, discussioni,<br />
lamenti, disubbidienze,<br />
bugie o solo stupide<br />
disattenzioni; alla<br />
fine della giornata ci<br />
si ritroverà lo stesso ad<br />
amare immensamente il<br />
proprio figlio. Scommetto<br />
che ti sciogli sempre quando ti<br />
risponde “ti voglio bene” dopo una tua<br />
manifestazione d’affetto.<br />
A volte potresti volerli viziare con dei<br />
regali ma sai bene che la cosa potrebbe<br />
rovinare il loro carattere; a volte potresti<br />
anche trovarti a permettere che vivano<br />
dei momenti difficili perché, se non lo<br />
fai, anche questo potrebbe andare a<br />
svantaggio del loro sviluppo caratteriale.<br />
Spesso l’amore che provi non assume la<br />
FAMIGLIA<br />
15
forma di qualcosa che dai, ma ha la forma<br />
di qualcosa che togli loro. Ma l’obiettivo<br />
finale è sempre il loro benessere, in nome<br />
dell’amore nei loro confronti.<br />
Pensa a quello che faresti per la loro<br />
felicità nonostante i comportamenti a<br />
volte sciocchi. Probabilmente daresti<br />
anche la tua vita per loro. Bene, questo<br />
è esattamente come si sente il Dio<br />
dell’universo nei tuoi confronti, anzi,<br />
anche di più: Dio ti ama, nonostante i<br />
comportamenti scorretti in cui potresti<br />
essere incappato. Ovviamente nel<br />
carattere di Dio non c’è traccia di<br />
comportamenti abusivi, di disinteresse<br />
o di asprezza. È un padre amorevole al<br />
100%.<br />
Come genitore reale o immaginario,<br />
pensa a quanto amore riversi sui tuoi<br />
figli e a cosa faresti per loro. Poi ribalta<br />
questo pensiero, soffermandoti sul fatto<br />
che tutto quell’amore, e anche di più, lo<br />
prova il Signore nei tuoi confronti.<br />
Scott Wegener<br />
PUBBLICATO SULLA RIVISTA SIGNS OF THE TIMES.<br />
SALUTE<br />
IL VALORE<br />
della cucina casalinga<br />
La diminuzione dei pasti<br />
preparati in casa e l’aumento<br />
dei prodotti pronti ha come<br />
conseguenza diretta delle<br />
cattive condizioni di salute.<br />
LA SVALUTAZIONE DELLA<br />
CUCINA CASALINGA<br />
Alcuni decenni fa, il tempo necessario<br />
per preparare i pasti di famiglia veniva<br />
considerato più come un investimento sulla<br />
salute di una persona che un hobby. Oggi<br />
invece, la disponibilità di prodotti pronti e le<br />
capacità di marketing dei fast food hanno<br />
portato a una svalutazione della cucina<br />
casalinga, senza badare alle eventuali<br />
conseguenze. Se avete quindi a cuore il<br />
vostro benessere, è il momento di tornare<br />
in cucina!<br />
PERCHÉ INVESTIRE<br />
NELLA CUCINA?<br />
Diversi studi hanno mostrato<br />
che cucinando di più, si<br />
mangia più frutta e verdura,<br />
cadendo sempre meno<br />
nella trappola dei fast food.<br />
In due studi condotti da<br />
professionisti del settore<br />
sanitario negli Stati Uniti,<br />
pubblicati nella rivista<br />
PLOS Medicine, coloro che<br />
riescono a beneficiare di<br />
un maggior numero di pasti<br />
preparati in casa riscontrano<br />
una notevole diminuzione nel<br />
contrarre il diabete di tipo 2.<br />
Tramandare ai membri più giovani<br />
della famiglia le abilità culinarie e<br />
l’alfabetizzazione alimentare potrebbe<br />
<strong>16</strong>
essere una delle cose più importanti<br />
per aiutarli a mangiare meglio nel corso<br />
della loro vita. In Australia, il programma<br />
Stephanie Alexander Kitchen Garden,<br />
testato nelle scuole primarie statali, ha<br />
dimostrato che i bambini che imparano<br />
a coltivare e preparare le verdure le<br />
mangiano più volentieri, ampliando anche<br />
la varietà di verdure stesse che amano<br />
consumare.<br />
Ma non si tratta solamente di migliorare la<br />
propria dieta. Dedicare più tempo in cucina<br />
vi aiuterà anche a risparmiare soldi.<br />
Nello studio sull’obesità, condotto nella<br />
città di Seattle, i pasti fatti in casa erano<br />
associati a<br />
diete<br />
povere di calorie, zuccheri e grassi, pur non<br />
aumentando i costi mensili della spesa.<br />
CONSIGLI PER CUCINARE<br />
PIÙ SPESSO<br />
Non c’è bisogno di cucinare ogni sera,<br />
basta dedicare tre momenti nell’arco della<br />
settimana alla cucina e utilizzare di più il<br />
frigorifero e il congelatore.<br />
Dividetevi i compiti, a partire dalla spesa,<br />
passando dalla preparazione e dalla pulizia<br />
e arrivando allo smaltimento dei rifiuti: tutti<br />
si ritroveranno ad apprezzare di più i pasti<br />
preparati.<br />
Approfittate del fine settimana per<br />
portarvi avanti. Arrostite delle verdure,<br />
tagliate l’insalata, cucinate il tofu o fate<br />
bollire i fagioli. Con un minimo sforzo in<br />
più, potrete trasformarli in zuppe, panini,<br />
risotti, sughi per la pasta e insalate per la<br />
settimana successiva.<br />
Di Sue Radd<br />
Sue Radd è una delle principali<br />
nutrizioniste ed esperte sanitarie<br />
presenti in Australia. Fornisce<br />
anche consigli agli studi legali,<br />
offrendo consulenze in ambito<br />
nutrizionale che vengono utilizzate<br />
nei procedimenti giudiziari.<br />
17
S V I Z Z E R A<br />
LA CHIESA “OPEN DOOR”<br />
nel Ticino cambia sede<br />
La FSRT è particolarmente felice di invitarvi<br />
a visitare la sua nuova chiesa nel Ticino.<br />
Dopo numerosi mesi di preghiera, la chiesa<br />
che prima si trovava a Gravesano si è<br />
trasferita a Cadempino. Infatti il Signore ha<br />
offerto alla chiesa “Open Door” un nuovo<br />
locale che permette a questa comunità di<br />
organizzarsi meglio in termini di spazio, in<br />
particolare per quanto riguarda le attività<br />
del sabato.<br />
A Gravesano tutte le attività si svolgevano<br />
nella stessa stanza, l’unica a disposizione<br />
della comunità. Questa struttura limitava<br />
notevolmente le attività per i bambini e gli<br />
adolescenti e rendeva difficile il corretto<br />
svolgimento della suddivisione delle attività<br />
secondo le diverse fasce d’età.<br />
Adesso invece il nuovo locale della<br />
chiesa “Open Door” dispone di 4 sale che<br />
permettono ai bambini, agli adolescenti,<br />
ai giovani e agli adulti di vivere il momento<br />
della Scuola del Sabato separatamente.<br />
Questo favorisce anche un clima più<br />
sereno, offrendo la libertà necessaria per<br />
studiare la Bibbia in gruppi. Inoltre, grazie<br />
alla disponibilità dell’edificio, vengono<br />
anche proposte delle attività al mercoledì<br />
sera.<br />
Un altro grande vantaggio è costituito dalla<br />
vicinanza del nuovo locale con le fermate<br />
dei trasporti pubblici. Le fermate di metro<br />
e autobus sono infatti a circa 5 minuti a<br />
piedi. Così i membri della comunità che<br />
non dispongono di una macchina possono<br />
raggiungere molto più facilmente la chiesa<br />
per venire ad adorare il Signore insieme<br />
ai loro fratelli e sorelle; è anche più facile<br />
e pratico invitare i propri amici a venire in<br />
chiesa il sabato, senza per forza essere<br />
costretti a muoversi in macchina.<br />
Gli spazi di questo nuovo locale sono<br />
anche molto più piacevoli. L’arredamento<br />
e la disposizione della sala di culto sono<br />
armoniosi e fatti con gusto. Anche questo<br />
è un aspetto da non sottovalutare per<br />
fare in modo che i membri e i visitatori si<br />
rechino con piacere in chiesa, così come<br />
offre grandi vantaggi alla trasmissione via<br />
Internet dei culti proposti.<br />
Questo permetterà di trasmettere una<br />
bella immagine della chiesa; ormai lo<br />
sappiamo: su Internet, al di là della qualità<br />
delle immagini, anche il contenuto è<br />
estremamente importante. Nei primi<br />
secondi, basandosi sulla presentazione<br />
degli spazi, sulla luminosità, etc., i<br />
navigatori decidono se continuare a<br />
guardare il video oppure no.<br />
Questo aspetto apre delle nuove<br />
prospettive a questa chiesa di circa<br />
30 membri che desidera investire<br />
18
nell’evangelizzazione e accogliere<br />
sempre più membri tra i suoi ranghi. La<br />
trasmissione dei culti via Internet aprirà le<br />
porte al Ticino, alla Svizzera e al mondo in<br />
generale.<br />
Per tutte queste ragioni, la chiesa è<br />
davvero molto contenta del cambiamento<br />
effettuato, avvenuto dopo mesi e mesi di<br />
ferventi preghiere. Il Signore ha risposto<br />
superando addirittura le speranze dei<br />
membri e per questo lo ringraziamo.<br />
Siete quindi tutti cordialmente invitati a fare<br />
visita alla chiesa avventista di Cadempino,<br />
in via Industria 1, che non vede l’ora di<br />
accogliervi perché, come dicono loro stessi,<br />
“il Signore ha fatto grandi cose per noi, e<br />
noi siamo nella gioia” (Salmo 126:3).<br />
La chiesa si trova al primo piano<br />
dell’edificio, proprio di fronte al Centro<br />
Congressi della città di Cadempino.<br />
Sulle dichiarazioni di Rodrigo Bertotti,<br />
pastore della chiesa avventista “Open Door”<br />
Fonte: adventiste.ch/adresse-opendoor/<br />
Tradotto da Tiziana Calà<br />
19
RUT LA MOABITA,<br />
invitata al fine settimana delle<br />
donne a Diablerets<br />
pensiero ebraico”; qui l’atto precede la<br />
comprensione, contrariamente a quanto<br />
succede nella società contemporanea, dove<br />
si tende a riflettere prima di agire.<br />
20<br />
Il week-end della Pentecoste a Diablerets è<br />
stato una vera e propria benedizione! Più di<br />
una quarantina di donne si sono riunite in<br />
occasione del fine settimana della Pentecoste,<br />
dal 18 al 21 maggio. L’obiettivo era quello<br />
di condividere dei momenti di preghiera,<br />
di meditazione, di amicizia e di relax.<br />
Daniela Gelbrich, l’ospite del week-end,<br />
ci ha parlato del libro di Rut. Ha attirato<br />
l’attenzione su queste due donne che sono<br />
state eccezionali in quanto fede e coraggio.<br />
L’esempio di Rut è stato decisivo per<br />
Naomi: per amore della suocera, Rut<br />
ha infatti scelto di seguire il suo Dio. Il<br />
libro della Bibbia che porta il suo nome è<br />
pieno di rispetto, di lealtà, di generosità,<br />
di donne che dialogano e comunicano,<br />
che prendono delle decisioni, che fanno<br />
delle scelte, che si proiettano nel futuro;<br />
si trattava di qualità che erano sparite<br />
all’epoca dei giudici, qualità che anche ai<br />
giorni nostri restano in via di estinzione.<br />
Daniela, studiosa di ebraico, ha saputo<br />
darci tanti dettagli interessanti, anche<br />
grazie all’esegesi del testo e alla pioggia,<br />
che ci ha permesso di dedicare alcuni<br />
momenti a un altro tema intitolato “il<br />
C’era una delegazione del Ticino che ha<br />
dato testimonianza dei propri Ministeri<br />
Femminili, con una menzione speciale per<br />
l’operato di “Girls4Christ” che svolge un<br />
lavoro importante nel settore. Il Ticino sta<br />
facendo dei passi avanti e noi auguriamo<br />
loro ricche benedizioni.<br />
Le giornate cominciavano con un momento<br />
di preghiera e di intercessione, seguito<br />
da meditazioni, conferenze, momenti di<br />
bricolage (collane di perle o portachiavi),<br />
passeggiate e una serata di giochi a tema<br />
spirituale. Per chiudere il fine settimana,<br />
David Jennah ci ha presentato un ultimo<br />
personaggio femminile, quello della donna<br />
che cercava la sua dracma perduta.<br />
Un ringraziamento speciale va alla<br />
presenza di alcuni dirigenti dei Ministeri<br />
Femminili delle chiese della nostra<br />
federazione e alla cucina, che ha cucinato<br />
con successo per le partecipanti.<br />
Congratulazioni al team di lavoro dei<br />
Ministeri Femminili della federazione e a<br />
coloro che hanno aiutato a organizzare<br />
questo evento.<br />
Di Adventiste <strong>Magazine</strong>, con il contributo di<br />
Iliko Jennah, Ágnes e Christiane.<br />
Fonte: adventiste.ch/week-end-desfemmes<br />
Tradotto da Tiziana Calà
5° CONGRESSO PORTOGHESE DELLA SVIZZERA<br />
tenutosi nel Ticino<br />
Una piccola chiesa… anzi, un gruppo<br />
della federazione avventista della Svizzera<br />
romanda e del Ticino ha sognato in<br />
grande. Dato che la maggioranza dei suoi<br />
membri era di origine lusofona, voleva<br />
ospitare il prossimo congresso lusofono<br />
della Svizzera. Questo per due motivazioni<br />
principali: la prima, la più importante, per<br />
far sì che i membri avessero la possibilità di<br />
condividere la propria fede invitando amici<br />
e conoscenti a partecipare a qualcosa di<br />
grande, a dimostrazione dell’appartenenza<br />
della loro chiesa a una grande<br />
organizzazione mondiale. Inoltre perché<br />
avevano tutti voglia di impegnarsi in un<br />
grande progetto, capace di riunire l’intera<br />
comunità, con lo scopo di consolidare la<br />
propria famiglia spirituale e il lavoro di<br />
squadra.<br />
Così si sono messi al lavoro. Anche con il<br />
sostegno economico della FSRT, realizzare<br />
un congresso così grande, sperando<br />
anche di invitare il più importante gruppo<br />
musicale del Sud America, non era un<br />
progetto affatto semplice e privo di<br />
difficoltà. Grazie a Dio, molte persone,<br />
sia dall’Europa che non, hanno scelto di<br />
sponsorizzare l’invito di questo gruppo<br />
musicale. Grazie ad alcune donazioni è<br />
stato possibile acquistare i 6 biglietti aerei<br />
necessari.<br />
Non restava quindi che finanziare gli altri<br />
costi, legati in particolare all’affitto della<br />
sala. L’iscrizione di ogni partecipante<br />
serviva anche a coprire questa spesa.<br />
Con l’aiuto di tutti, il sogno ha iniziato<br />
a diventare realtà. E il grande giorno è<br />
finalmente arrivato: venerdì 20 aprile è<br />
inaugurato l’evento che è proseguito anche<br />
il giorno successivo, sabato 21 aprile <strong>2018</strong>.<br />
In totale, 400 persone sono venute da<br />
tutta la Svizzera, dall’Europa e anche da più<br />
lontano, per vivere insieme questo evento.<br />
La giornata è stata arricchita anche dalla<br />
presenza del pastore Almir Marroni,<br />
responsabile mondiale delle pubblicazioni<br />
avventiste, che ha dimostrato in maniera<br />
pratica come il materiale stampato della<br />
Chiesa (riviste, libri, volantini, etc.) sia<br />
ancora in grado di trasformare la vita di<br />
migliaia di persone nel mondo, anche dopo<br />
la nascita di internet. Ha anche spiegato<br />
che se ognuno dei circa 20.000 membri<br />
che formano la Chiesa <strong>Avventista</strong> offrisse<br />
un libro a settimana, solamente in un anno<br />
si avrebbero 1 miliardo di libri distribuiti; in<br />
questo modo, la totalità della popolazione<br />
mondiale riceverebbe un libro avventista.<br />
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L’altro ospite, Jeferson Tavares, pastore<br />
della più grande chiesa lusofona degli<br />
Stati Uniti (Fort Lauderdale, in Florida), ha<br />
invitato ciascun partecipante a sedersi nel<br />
proprio posto riservato nel regno dei cieli.<br />
di Bellinzona. Per riuscire a coprire tutto<br />
il territorio della città, alcuni membri di<br />
chiesa hanno messo a disposizione la<br />
propria macchina mentre altre ancora sono<br />
state noleggiate. Coloro che si trovavano<br />
in casa in quel momento hanno ricevuto<br />
direttamente il libro, mentre gli altri<br />
troveranno la propria copia nella cassetta<br />
delle lettere.<br />
Ma in effetti è stato il quartetto Arautos<br />
do Rei che ha davvero incantato e<br />
spiritualmente infiammato i partecipanti<br />
con i propri canti di devozione così ben<br />
eseguiti. Il gruppo esiste da 55 anni e<br />
questa è la sua 29° formazione. È il gruppo<br />
ufficiale della chiesa avventista del Sud<br />
America, composto essenzialmente da<br />
pastori. Nel periodo in cui i pastori sono<br />
invitati a far parte del quartetto, si dedicano<br />
esclusivamente a questo servizio. Fanno<br />
delle prove giornaliere, assicurando delle<br />
tournée per i due terzi dell’anno, spesso<br />
nei fine settimana. Viaggiano in tutto il Sud<br />
America ma anche, come in questo caso, in<br />
Europa e nel Nord America.<br />
Insomma, è stata una giornata di<br />
rinnovamento spirituale, di lode, di<br />
condivisione e di evangelizzazione. Questo<br />
mix spirituale ha formato un programma<br />
che si è articolato per circa 13 ore nella<br />
giornata di sabato. Una vera e propria<br />
maratona spirituale.<br />
La federazione della Svizzera romanda<br />
e del Ticino si congratula con la chiesa<br />
di Bellinzona e con Rodrigo Bertotti, il<br />
pastore locale, per la riuscita di questo<br />
grande evento e si augura che il Signore<br />
possa continuare a ispirare le decine<br />
di visitatori non avventisti che hanno<br />
partecipato al congresso. Gloria a Dio per<br />
questa libertà di adorazione. Torna presto<br />
Signore Gesù, per farci vivere tutto questo<br />
con Te ogni giorno nel regno dei cieli.<br />
Fonte: adventiste.ch/5eme-congresportugais-tessin<br />
Tradotto da Tiziana Calà<br />
Nel pomeriggio i partecipanti del<br />
congresso sono usciti per le strade per<br />
distribuire una copia italiana del libro<br />
“La via migliore” in ogni casa della città<br />
22
ALCUNI LAVORI NELLA CHIESA DI LUGANO<br />
rendono “l’altare” più vicino al credente<br />
piccoli; questo dettaglio fornisce anche una<br />
maggiore praticità in caso di mimi o sketch,<br />
così come ai vari musicisti, etc.<br />
La chiesa di Lugano aspettava questo<br />
momento da tempo. Il progetto di<br />
ristrutturazione dei locali, programmato da<br />
tanto tempo, è stato finalmente realizzato.<br />
I lavori sono iniziati con l’arrivo della<br />
primavera e sono stati portati avanti da<br />
numerosi membri della comunità.<br />
Una moquette ormai usurata e la vernice<br />
delle pareti sbiadita hanno spinto i<br />
membri a riflettere su come rendere il loro<br />
luogo di culto un posto più accogliente e<br />
piacevole. A partire da quel momento, i due<br />
obiettivi principali dei lavori erano quelli<br />
di rendere la cappella più illuminata, per<br />
dare la sensazione di libertà e di ampliare<br />
l’accesso al pulpito, prima costituito solo<br />
da una piccola scaletta posizionata sulla<br />
destra. Questa disposizione dava sempre<br />
l’impressione che chi stava davanti era più<br />
“importante” e “non abbastanza vicino” alla<br />
congregazione. La sacrestia e il perimetro<br />
della chiesa sono stati piastrellati, cosa che<br />
ha reso il locale più funzionale e piacevole<br />
alla vista.<br />
Tra tutti coloro che hanno aiutato, un<br />
ringraziamento particolare va al fratello<br />
Graziano Foliani che ha ripitturato quasi<br />
tutto il piano terra della chiesa, così come<br />
l’ingresso e le scale. Questi lavori, finanziati<br />
dalla chiesa di Lugano con l’aiuto della<br />
federazione, rappresentano un sogno che<br />
finalmente è diventato realtà.<br />
La chiesa di Lugano si trova da decenni nel<br />
cuore della capitale del Ticino. Conta oltre<br />
un centinaio di membri ed è impegnata<br />
in numerose attività umanitarie e di<br />
evangelizzazione. La chiesa dispone anche<br />
di una bella cucina, di una sala giovani<br />
e di un parcheggio per una decina di<br />
macchine. Quindi, se vi trovate nel Ticino,<br />
non perdetevi l’occasione di fare una visita<br />
a questa chiesa. Adesso tutto è pronto per<br />
accogliervi al meglio.<br />
Di Adventiste <strong>Magazine</strong>, con il contributo di<br />
Matthias Maag, pastore della chiesa locale.<br />
Fonte: adventiste.ch/des-travaux-a-lugano/<br />
Tradotto da Tiziana Calà<br />
Adesso le scale occupano tutta la<br />
lunghezza del pulpito, permettendo una<br />
maggiore flessibilità e velocità al momento<br />
della salita e della discesa, specie per i più<br />
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