TRAKS MAGAZINE #15
Joan Thiele ci guida all'interno del nuovo numero di TRAKS MAGAZINE, la rivista dedicata alla musica emergente. In questo numero trovi: Maëlys, Carmine Tundo, RadioLondra, Alisia Jalsy, Minor Swing Quintet, Andrea Labanca, Chris Agnoletto, Ellen River, Fabio Curto, Le Hen, Giorgio Stammati, Enjoy the Void, Dutty Beagle, I Fiori di Mandy, Alèxein Mègas, Dentone & Ghezzani, Fabio Cuomo, Bluvertigo.
Joan Thiele ci guida all'interno del nuovo numero di TRAKS MAGAZINE, la rivista dedicata alla musica emergente. In questo numero trovi: Maëlys, Carmine Tundo, RadioLondra, Alisia Jalsy, Minor Swing Quintet, Andrea Labanca, Chris Agnoletto, Ellen River, Fabio Curto, Le Hen, Giorgio Stammati, Enjoy the Void, Dutty Beagle, I Fiori di Mandy, Alèxein Mègas, Dentone & Ghezzani, Fabio Cuomo, Bluvertigo.
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
ENJOY THE VOID<br />
Enjoy the Void è un progetto alternative<br />
rock nato a Sapri (SA)<br />
nell’autunno del 2015, la cui idea<br />
originaria risale, però, ai primi<br />
mesi del 2014, quando Sergio Bertolino<br />
viveva a Manchester. Oggi<br />
la band è un sestetto che esordisce<br />
con un disco omonimo di rock<br />
alternativo. Si parte da The Most<br />
Sublime, traccia che ha un ingresso<br />
molto graduale, per poi sviluppare<br />
tutta un’atmosfera tra electro<br />
e new wave, con evidenti venature<br />
romantiche. Più acidificata<br />
Nanaqui, che presenta sviluppi<br />
articolati, fra cui un assolo di chitarra,<br />
sorretto da un groove molto<br />
continuo della sezione ritmica. Si<br />
va su toni da ballad con Our Garden,<br />
rallentata e melodica. Il basso<br />
predomina nelle prime fasi di<br />
Doubt, ricca di funk. The Usual<br />
Blues segue traiettorie elettriche<br />
con un arredamento minimal del<br />
pezzo, almeno nelle prime battute.<br />
Something Strange vira su un<br />
pop elettronico, raffinato e risonante,<br />
con qualche nostalgia 80s<br />
e 90s. A Prayer accoglie note malinconiche.<br />
Dopo la breve Night<br />
ecco la cadenzata Don’t Tell me<br />
no, dai sapori black stemperati da<br />
un’elettricità di provenienza rock<br />
blues, con il basso in particolare<br />
evidenza. Stay Away prende una<br />
via soft con un pianoforte avvolto<br />
di situazioni psichedeliche, che<br />
poi si diffondono per tutto il brano.<br />
Si chiude con Song for the<br />
Forgotten One, con ritmi netti,<br />
inquietudine sparsa, oscurità minacciosa.<br />
Tanti gli ingredienti differenti<br />
usati dagli Enjoy the Void,<br />
per un risultato complessivamente<br />
fresco e realizzato in modo più<br />
che soddisfacente.<br />
DUTTY BEAGLE<br />
La campagna del rumore è il nuovo<br />
album di Dutty Beagle: nove<br />
brani in cui coesistono critica sociale<br />
e ironia, il reggae e il folk, il<br />
rap e il pop, il funk e il raggamuffin.<br />
«Senza voler essere complottista<br />
né sembrare troppo serio, il<br />
titolo “La campagna del rumore”<br />
si riferisce a quello che considero<br />
un vero e proprio progetto di destabilizzazione<br />
e desensibilizzazione<br />
degli esseri umani. Siamo circondati<br />
da ogni sorta di rumore:<br />
social network, pubblicità, spinte<br />
più o meno dirette a uniformarci,<br />
a sottometterci alla società del<br />
consumismo». C’è un lato di critica<br />
ma anche un atteggiamento<br />
tutto sommato ironico all’interno<br />
di Aperisushi, che apre su ritmi<br />
rilassati. Più energica Iammungenn,<br />
che sconfina nello ska e<br />
nel dialetto. Anche Isola utilizza<br />
il dialetto, ma in funzione molto<br />
più morbida e meno percussiva.<br />
Si procede poi con Fortuna, che<br />
vede la collaborazione di Andrea<br />
Tartaglia, molto determinata e<br />
oscura. Un rappato fitto anche con<br />
Vien’ cca’ e vira, che lascia spazio<br />
anche alla chitarra elettrica. Molto<br />
più melodica Tutturuttuttu,<br />
che scivola morbida con un po’ di<br />
maliconia e qualche nota di sax.<br />
Anche K vuo’ fa’ scende per pendii<br />
melodici, accompagnata anche<br />
dal pianoforte, ma approda anche<br />
a momenti acidi. Si procede con<br />
Tra le nuvole, che torna su toni<br />
ironici, prendendosela con i social.<br />
Chiusura di nuovo melodica<br />
e notturna con Mare amaro, storia<br />
di risacca e di “luna chiara”. Un<br />
disco intenso e motivato, quello di<br />
Dutty Beagle, che compila un discorso<br />
pregno e sensato.<br />
48<br />
49