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#<strong>3D</strong>STYLE<br />
Tutti pazzi<br />
per Chiara<br />
L’AMERICA<br />
IMPAZZISCE<br />
PER LA STILISTA<br />
FIORENTINA, CHE<br />
HA TRA LE SUE<br />
AFFEZIONATE<br />
CLIENTI<br />
PERSONAGGI<br />
COME BEYONCÈ<br />
E MELANIA TRUMP.<br />
di Stefania Fiorucci<br />
aperta per i capi dalle stampe ispirate allo stile<br />
pittorico del periodo tahitiano di Paul Gauguin.<br />
“Il 90 per cento delle mie vendite è all’estero<br />
- spiega la designer - e gli Stati Uniti sono il<br />
luogo dove ricevo maggiore apprezzamento.<br />
Qui le donne amano talmente alcuni capi della<br />
mia collezione che sono stata costretta a farli<br />
diventare ‘permanenti’, ovvero li ripropongo<br />
sempre con piccoli cambiamenti, magari sulle<br />
tonalità e sul tessuto lasciando invariato il<br />
modello. E loro li ricomprano sempre.<br />
E’ una importante dimostrazione di plauso.<br />
“Sì, e anche di affetto e amicizia. C’è un rapporto<br />
Il fatturato della<br />
maison parla chiaro:<br />
è pari a 21 milioni<br />
di euro con una<br />
previsione di aumento<br />
del 20-25% nel 2019<br />
“Oggi c’è un po’ di tutto. Se si guardano le<br />
diverso rispetto a quello che si crea con le clienti<br />
sfilate con attenzione ce n’è per tutti i gusti, dai<br />
o<br />
in Italia: le ragazze e le signore che acquistano i<br />
miei capi mi mandano foto, mi scrivono che le ho<br />
fatte sentire belle e speciali”.<br />
Cosa cerca nel suo lavoro?<br />
richiami agli anni ‘80 e ad altri decenni storici alla<br />
sperimentazione di strade nuove. Ci sono stilisti<br />
che cercano di raffinarsi ripetendosi in maniera<br />
armonica e altri che invece propongono una<br />
“L’equilibrio e l’armonia, elementi essenziali del<br />
moda di rottura”.<br />
buon gusto che ho saputo percepire sin da piccola<br />
Sperimentando, non sempre il risultato è<br />
Ogni volta che sfila nella<br />
Grande Mela, durante<br />
la prestigiosa settimana<br />
newyorkese della moda,<br />
Chiara Boni conquista con il<br />
suo marchio “La Petite Robe”<br />
tutti. Perché i suoi capi tengono<br />
alta la fama della tradizione<br />
sartoriale italiana, fatta di tagli<br />
impeccabili, tessuti esclusivi,<br />
modelli raffinati, ed esaltano<br />
la donna rendendola speciale.<br />
Il fatturato della maison parla<br />
chiaro: è pari a 21 milioni di<br />
euro con una previsione di<br />
aumento del 20-25% nel 2019.<br />
L’America impazzisce per<br />
la stilista fiorentina, che ha<br />
tra le sue affezionate clienti<br />
personaggi come Beyoncè<br />
e Melania Trump. La sfilata<br />
della collezione primavera/<br />
estate 2019 è stata un autentico<br />
successo, con applausi a scena<br />
e che perseguo con impegno certosino da quando<br />
ho iniziato a fare la stilista. Un grande aiuto me<br />
l’ha dato il fatto di essere nata a Firenze, una città<br />
molto discreta nella sua bellezza. E l’avere avuto<br />
una mamma come la mia, donna di gran gusto<br />
che mi portava in giro per sartorie per scegliere<br />
i suoi abiti. La accompagnavo con gioia a Parigi,<br />
in varie parti del mondo, e saper guardare è<br />
stata una componente fondamentale nella la<br />
formazione del mio gusto personale”.<br />
Che mondo era quello delle grandi sartorie<br />
della sua infanzia?<br />
“Un mondo favoloso. Questi atelier erano<br />
fantastici, con stanze completamente dorate,<br />
specchi altissimi sulle pareti, lampadari scintillanti<br />
e tende sontuose. Poi arrivavano le mannequin<br />
con abiti da sogno. Per una bambina piccola come<br />
me era come vedere dal vivo le principesse e le<br />
regine delle fiabe. Erano bellissime, ma i vestiti le<br />
rendevano ancora più belle. E’ lì che ho capito che<br />
la funzione di un abito era quella di far diventare la<br />
donna più bella e felice”.<br />
Com’è la moda di oggi? Riesce sempre a<br />
valorizzare le donne o vive di vita propria<br />
indipendentemente da chi la indossa?<br />
classificabile nella categoria “buon gusto”.<br />
“È vero, ma la ricerca di sé stessi passa anche<br />
attraverso qualche insuccesso. Le ragazze<br />
giovani, per esempio, si vestono come vogliono<br />
perché giustamente devono trovare il loro stile, la<br />
loro strada verso il buon gusto. L’importante alla<br />
fine è sentirsi bene nei propri panni”.<br />
C’è una donna del presente, o del passato, che<br />
avrebbe vestito volentieri?<br />
“Coco Chanel. Una donna così intraprendente,<br />
con tante qualità, un’artista che riusciva a vedere<br />
avanti anche di decenni. Vederla con un mio abito<br />
addosso sarebbe stato il massimo”.<br />
E quella che le ha dato più soddisfazione<br />
vestire?<br />
“Mia mamma. Purtroppo non ha potuto<br />
vedere quest’ultima parte del mio percorso<br />
professionale ma ha assistito ai miei primi passi<br />
nel mondo della moda e alla mia crescita. Ha<br />
anche indossato alcuni dei miei vestiti e la cosa,<br />
oltre a commuovermi, mi ha reso estremamente<br />
felice. Consideravo mia madre una icona fashion<br />
e anche una musa: non c’è soddisfazione più<br />
grande del vestire con proprie creazioni colei che<br />
ti ha ispirato da sempre”.<br />
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