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PRIMO PIANO / Terroir approccio moderno che valorizzi il passato, rispettando il delicato equilibrio tra azioni umane e ambiente, di cui il “Vigneto ritrovato” è la perfetta sintesi. Per questo motivo il vigneto viene costantemente seguito da un team di lavoro multidisciplinare, composto da architetti e specialisti del paesaggio, docenti universitari, documentaristi e storici, istituzioni comunali ed esperti di viticoltura che si impegnano nel riportare a nuova vita questo prezioso patrimonio storico vitivinicolo di Asolo. Si è anche da poco conclusa Un team di esperti garantisce uno standard qualitativo che esalti le caratteristiche del vitigno glera 14
PRIMO PIANO / Terroir l’analisi con il CREA (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria) che ha individuato un clone di Glera, ISV VA8, raro ma che si esprime al meglio sui colli asolani. Questa vigna darà vita, non prima del 2022, a una produzione di circa 5 mila bottiglie di extra brut. Un progetto dal valore inestimabile, anche da un punto di vista storico e simbolo tangibile di quell’antico e ancestrale legame con il territorio che Montelvini esprime con il motto “Alleati in vigna”. La civetta, logo della casa vinicola Montelvini, simbolo di saggezza Armando Serena, (al centro), con i figli Sarah e Alberto Nel luglio 2017 è iniziato il recupero del “vitigno ritrovato”, con l’acquisiione del podere da parte della famiglia Serena. Il progetto arriverà a compimento nel 2022 Le viti dei Colli Asolani e del Montello Presa IX Il podere Presa IX prende il nome dalla strada (presa) che conduce all’Azienda Agricola. Le “prese” rappresentano la “rete viaria” del Montello e sono il risultato del controllo del territorio forestale voluto dalla Repubblica di Venezia fin dal 1400 Le Zuitere Venegazzù è il paese dove si trova la sede di Montelvini e Le Zuitere è il podere che la circonda. Venegazzù deriva da “vignazui“, i vignaioli: coloro che si occupano delle viti, che le amano, le coltivano e le trasformano in vino. Zuitere in dialetto veneto significa “terra delle civette” Fontana Masorin Fontana Masorin deve il suo nome a una fonte naturale d’acqua che lambisce i margini della tenuta nel Montello. La leggenda tramanda di una figura femminile che trasformò tre contadini malvagi del luogo, che inquinavano le acque, in lupi, per ridare alla fonte purezza e all’acqua un colore limpido 15
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