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Magazine Avventista 21 - Ottobre - Novembre - Dicembre 2019

4 TESTIMONIANZA - Dalla schiavitù della droga alla libertà in Gesù 8 FOCUS - Richard Lehmann : Da zero a Presidente d’Unione 14 CREDENZE - La rivoluzione francese e la nascita dell’avventiamo 18 DONNE - 200° “Condivisione al femminile” a Neuchâtel 21 OMAGGIO - François Perrin 25 NOTIZIE SVIZZERA Giornale trimestrale della Federazione avventista della Svizzera Romanda e del Ticino (FSRT)

4 TESTIMONIANZA - Dalla schiavitù della droga alla libertà in Gesù
8 FOCUS - Richard Lehmann : Da zero a Presidente d’Unione
14 CREDENZE - La rivoluzione francese e la nascita dell’avventiamo
18 DONNE - 200° “Condivisione al femminile” a Neuchâtel
21 OMAGGIO - François Perrin
25 NOTIZIE SVIZZERA

Giornale trimestrale della Federazione avventista della Svizzera Romanda
e del Ticino (FSRT)

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FOCUS<br />

Richard Lehmann<br />

DA ZERO A PRESIDENTE D’UNIONE:<br />

QUANDO DIO È ALL’OPERA<br />

Ci sono persone che ammiriamo, che ci ispirano e di cui invidiamo la forza, il coraggio,<br />

la spiritualità e la vita. Ma conosciamo quello che hanno passato e sopportato<br />

per arrivare ad avere quelle caratteristiche o ricoprire determinate posizioni? Saremmo<br />

pronti a metterci nei loro panni, rivivendo il loro percorso? Richard Lehmann<br />

è conosciuto nel mondo avventista per la sua formazione professionale, la sua saggezza<br />

e i suoi libri. Come altri grandi uomini moderni e della Bibbia, anche lui ha<br />

sperimentato il “deserto” e le relative difficoltà. È questo aspetto personale e più<br />

intimo che scoprirete qui.<br />

LA CHIAMATA DI DIO<br />

Sono nato nei Vosgi all’inizio dell’ultima guerra,<br />

dopo lo spostamento degli abitanti di Strasburgo<br />

a causa dell’avanzata tedesca. Più tardi,<br />

i miei genitori sono tornati in Alsazia, dove<br />

sono cresciuto. La mia famiglia era più o meno<br />

religiosa. A me piaceva la chiesa cattolica, dove<br />

sono anche stato battezzato e dove ho fatto la<br />

mia prima comunione; avevo anche l’abitudine<br />

di frequentare il convento dei Cappuccini vicino<br />

casa nostra.<br />

Dopo qualche tempo, mia madre si ammalò<br />

e iniziò a cercare nelle altre religioni delle risposte<br />

alle sue domande esistenziali, motivi che<br />

spiegassero perché non riusciva a guarire. Un<br />

giorno, si inginocchiò in salotto e chiese a Dio<br />

di aiutarla. Dopo essersi alzata, tornò a fare le<br />

pulizie e accese la radio; capitò per caso alla<br />

fine di un’emissione, giusto il tempo di sentire<br />

il presentatore dire “E questa era la Voce della<br />

Speranza, BP 303, Parigi 13ème”. Questa frase<br />

attirò la sua attenzione, così tanto da spingerla<br />

a segnarsi l’indirizzo. Ed è così che è nato tutto,<br />

con un’assistente pastorale che veniva per darle<br />

studi biblici, percorso che l’ha vista diventare<br />

avventista.<br />

Io non ero d’accordo con questo suo cambiamento.<br />

Ero cattolico, seguivo il catechismo e<br />

il suo rispettare il sabato mi infastidiva molto.<br />

Convinta della sua nuova fede, aprì la Bibbia<br />

davanti a me a Esodo 20, chiedendomi di<br />

confrontare questo testo con quello che mi veniva<br />

insegnato a catechismo, che continuavo a<br />

difendere a spada tratta. È stato uno shock per<br />

me, un colpo anche per la mia autostima. Avevo<br />

12 anni quando è successo e la mia reazione è<br />

stata…quella di diventare agnostico! Non volevo<br />

dirle che aveva ragione perché avrebbe significato<br />

ammettere che io avevo torto ma sapevo<br />

anche che dire che erano i cattolici ad aver<br />

ragione, significava dare più valore al mio catechismo<br />

rispetto che alla Bibbia.<br />

Nonostante fossi riluttante, mia madre mi<br />

mandò in un campeggio estivo della Chiesa<br />

<strong>Avventista</strong>, dove ho stretto tantissime<br />

amicizie. Una volta finita<br />

questa esperienza, per ritrovare<br />

i miei amici, ho iniziato<br />

a frequentare il gruppo<br />

giovani della chiesa.<br />

Sono nati così dei legami<br />

forti e man mano abbiamo<br />

iniziato e continuato<br />

a crescere insieme.<br />

All’epoca frequentavo la<br />

scuola pubblica di Koenigshoffen,<br />

nella periferia<br />

di Strasburgo; mia madre mi<br />

propose però di andare in una<br />

scuola avventista, che era proprio a<br />

Strasburgo. Ho finito per accettare la sua proposta,<br />

e il numero dei miei amici avventisti è<br />

cresciuto ancora di più. Ho iniziato a osservare<br />

il sabato. Dopo aver conseguito il “Certificato di<br />

Studi Primari” (un diploma che in passato caratterizzava<br />

la fine degli studi primari in Francia), ho<br />

scelto di andare in un centro di apprendimento<br />

ebraico, in modo da avere il sabato libero; lì ho<br />

preparato il mio “Certificato di Apprendimento<br />

Professionale” per diventare elettricista.<br />

Al termine degli studi, ho superato un concorso<br />

per iniziare una formazione come frigorista a<br />

Parigi. È stato allora che ho deciso di farmi battezzare;<br />

mi sembrava tutto una grande avventura:<br />

vivere da solo a 17 anni, in una grande<br />

metropoli a me sconosciuta. Sentivo di aver<br />

bisogno dell’aiuto del Signore ed è per questo<br />

motivo che ho deciso di stringere questo patto.<br />

Quando sono arrivato a Parigi, da grande divoratore<br />

di libri quale sono, ho letto molto; sono<br />

rimasto colpito in particolare dalle biografie<br />

di Livingstone e di William Carrey. Questi due<br />

missionari mi hanno fatto venire voglia di partire<br />

in missione in Africa. Ma sapevo che per<br />

farlo, avrei dovuto seguire tutta una formazione<br />

specifica. Ho terminato gli studi come frigorista<br />

a 18 anni e sono tornato a Strasburgo, con<br />

l’obiettivo di trovare lavoro per aiutare i miei genitori.<br />

Ho anche dovuto fare i miei due anni di<br />

leva, che all’epoca erano obbligatori. Ho quindi<br />

rimandato la mia vocazione missionaria, sperando<br />

di poter partire in un secondo momento.<br />

IL SENTIERO TORTUOSO DELLO<br />

STUDIO<br />

Un giorno, Michel Grisier, pastore a<br />

Strasburgo, mi ha chiamato, perché<br />

aveva bisogno di un elettricista<br />

per eseguire dei lavori per<br />

la chiesa. In quell’occasione,<br />

abbiamo parlato del mio futuro,<br />

del mio desiderio di servire<br />

Dio come missionario e dell’ostacolo<br />

che mi tratteneva: i soldi.<br />

Fu allora che mi spiegò che lui<br />

aveva lavorato come colportore<br />

in Bretagna e che la vendita dei libri<br />

gli aveva permesso di pagare la retta<br />

di Collonges; mi suggerì quindi di fare lo<br />

stesso. La settimana seguente, durante una<br />

riunione, chiese al Presidente, il fratello Charles<br />

Winandy, di autorizzarmi ad andare a fare il<br />

colportore in Alsazia, per raccogliere fondi per<br />

la mia retta di Collonges. Era a favore, ma c’era<br />

un problema: non avevo nessuna formazione<br />

per vendere libri. Avevo già fatto del porta a<br />

porta, per vendere il giornale “Jeunesse”, ma<br />

fare il colportore era tutta un’altra storia. Pronto<br />

per l’avventura, dopo qualche giorno ho iniziato;<br />

ho lasciato il negozio di elettrodomestici<br />

dove lavoravo e l’ho fatto senza grandi difficoltà,<br />

visto che non lavoravo davvero come frigorista<br />

e che tutto quello che avevo scoperto lì, ovvero<br />

delle maniere di prendersi gioco del cliente,<br />

non mi piaceva per niente. Così ho colto questa<br />

8<br />

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