Eco delle Valli e delle Dolomiti Friulane - Ottobre 2019
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VICINI DI CASA<br />
IL RITORNO<br />
DEL LUPO<br />
di Andrea Vendramin<br />
Animali emblematici, misteriosi e in grado di<br />
risvegliare nelle persone emozioni positive<br />
o negative. Sono i grandi carnivori e tra questi<br />
il lupo, ritornato protagonista dei nostri<br />
boschi.<br />
Preiscriviti entro il 15 NOVEMBRE!<br />
I grandi carnivori sono<br />
spesso stati considerati<br />
animali nocivi a causa<br />
degli attacchi agli animali<br />
domestici e in passato<br />
cacciati fino a portarli<br />
molto vicini all’estinzione<br />
in gran parte dell’Italia.<br />
Tra questi, il lupo è quello<br />
che più di tutti suscita<br />
ammirazione, e al tempo<br />
stesso paura.<br />
Protagonista <strong>delle</strong><br />
storie che i nostri<br />
genitori utilizzavano<br />
per spaventarci da<br />
bambini, abbiamo nel<br />
nostro subconscio una<br />
paura atavica per questo<br />
animale, ma come<br />
spesso accade è la scarsa<br />
conoscenza che fa da base<br />
a queste credenze.<br />
In cima alla catena<br />
alimentare<br />
Il lupo è un animale<br />
sociale, vive in branco<br />
dove solo il maschio e la<br />
femmina dominanti si<br />
riproducono.<br />
I cuccioli nascono nel<br />
mese di maggio e quando<br />
hanno circa un anno e<br />
mezzo di età vanno in<br />
dispersione alla ricerca<br />
di nuovi territori da<br />
colonizzare per creare un<br />
proprio branco.<br />
Questa grande capacità<br />
di movimento, anche<br />
centinaia di chilometri,<br />
insieme alla maggiore<br />
disponibilità di prede,<br />
ha permesso al lupo di<br />
riconquistare l’intera<br />
Querco-carpineto planiziale Bassa Pianura friulana<br />
Marco Pascolino - ForEst Studio Naturalistico<br />
2018: Cuccioli lupo - Alta Pianura Pordenonese<br />
Andrea Vendramin - UNIUD e Il Villaggio Degli Orsi<br />
penisola italiana e<br />
l’Europa, ritornando in<br />
luoghi in cui un tempo era<br />
ben presente.<br />
Carnivoro opportunista,<br />
preda principalmente<br />
ungulati selvatici, ma<br />
se possibile si alimenta<br />
anche con bestiame<br />
domestico. Pecore, asini<br />
e giovani bovini, se non<br />
correttamente difesi,<br />
rappresentano infatti una<br />
risorsa più facilmente<br />
accessibile rispetto a un<br />
cervo o a un cinghiale.<br />
Spesso, però si sottovaluta<br />
che il lupo è una specie<br />
esigente e la sua<br />
presenza indica un’alta<br />
qualità ambientale con<br />
buone popolazioni di<br />
ungulati e caratteristiche<br />
vegetazionali adatte.<br />
Poiché concentra gli sforzi<br />
di caccia su esemplari<br />
giovani o vecchi o malati,<br />
e soprattutto in specie<br />
di grandi dimensioni,<br />
la presenza di questo<br />
carnivoro contribuisce<br />
a migliorare la qualità<br />
<strong>delle</strong> popolazioni. Così,<br />
proteggere il lupo significa<br />
proteggere l’ambiente in<br />
cui vive e di conseguenza<br />
anche gli altri organismi<br />
che convivono sullo stesso<br />
habitat.<br />
Cibo e pace<br />
I nostri antenati hanno<br />
cercato con ogni mezzo<br />
di eradicare il lupo<br />
dalle nostre montagne.<br />
riuscendoci. Arrivati<br />
molto vicini alla soglia<br />
dell’estinzione, i lupi<br />
in Italia sono riusciti a<br />
sopravvivere in circa<br />
100 individui in gruppi<br />
isolati tra di loro lungo<br />
gli Appennini, fino a<br />
quando, negli anni ’70, è<br />
stata riconosciuta la loro<br />
importanza per l’equilibrio<br />
degli ecosistemi. Ne sono<br />
conseguite, così, diverse<br />
leggi per la loro protezione<br />
integrale.<br />
La maggiore protezione,<br />
unita al fatto che dal<br />
secondo Dopoguerra in<br />
poi si è assistito a un<br />
progressivo abbandono<br />
della montagna, ha<br />
portato alla crescita<br />
numerica di questo<br />
grande carnivoro.<br />
L’espansione di areale<br />
degli ungulati selvatici e<br />
la loro maggiore presenza<br />
hanno contribuito<br />
all’espansione dei lupi, che<br />
oggi hanno a disposizione<br />
molte potenziali prede.<br />
Inoltre, nelle zone isolate<br />
che si sono create, i<br />
lupi possono svolgere le<br />
normali attività sociali<br />
del branco, si possono<br />
rifugiare e crescere i<br />
cuccioli nei primi mesi di<br />
vita.<br />
Convivenza futura<br />
Al momento in regione<br />
è presente un solo<br />
branco (Alta Pianura<br />
pordenonese; 6 cuccioli<br />
nati nel 2018, di cui 3<br />
morti per investimento<br />
nei<br />
mesi<br />
successivi.<br />
Nel <strong>2019</strong> sono nati<br />
4 cuccioli) e a cui si<br />
aggiungono diverse<br />
coppie stabili o individui<br />
vaganti sul territorio, ma<br />
è facile prevedere che nei<br />
prossimi anni il numero di<br />
esemplari aumenterà.<br />
Nonostante sia un<br />
animale estremamente<br />
schivo, e nei rari casi in<br />
cui incontra le persone<br />
scappa, il ritorno del<br />
lupo porta anche alcune<br />
problematiche, in primis<br />
con l’allevamento di<br />
animali domestici.<br />
Durante la sua assenza,<br />
durata oltre un secolo,<br />
gli allevatori hanno<br />
sviluppato le loro<br />
attività senza doversi<br />
preoccupare della<br />
presenza di questo<br />
animale. La sfida<br />
odierna, invece, consiste<br />
nell’attuare una corretta<br />
convivenza con questo<br />
formidabile predatore,<br />
capire come difendere<br />
al meglio il bestiame<br />
dagli attacchi e come<br />
valorizzare questa nuova<br />
presenza che arricchisce<br />
tutto il territorio.<br />
FALSI MITI<br />
Molte notizie errate<br />
girano attorno a questi<br />
predatori, in primis che<br />
siano stati reintrodotti.<br />
È falso, e senza alcuna<br />
prova a testimonianza,<br />
mentre è facile capire<br />
come l’espansione sia<br />
un fenomeno naturale,<br />
prevedibile e previsto.<br />
L’eco <strong>delle</strong> valli<br />
e <strong>delle</strong> <strong>Dolomiti</strong> <strong>Friulane</strong> 45