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Nr. Marzo 2020<br />
45<br />
€<br />
0,0000<br />
PININFARINA<br />
90<br />
Volvo XC90<br />
Ford Focus ST<br />
DS 9 E-TENSE<br />
Mahindra XUV500<br />
Chevrolet Silverado<br />
... E TANTO ALTRO ANCORA!!!
Nr. Marzo 2020<br />
45 IN QUESTO NUMERO<br />
7<br />
#chefoto!<br />
#chefoto<br />
7<br />
42<br />
20<br />
42<br />
#cheroba!<br />
#cheroba<br />
Pininfarina compie 90 anni<br />
… emerge dalle tenebre<br />
54<br />
54<br />
#chebella!<br />
#chebella<br />
Volvo XC90<br />
82<br />
68<br />
82<br />
#chemacchina!<br />
#chemacchina<br />
Ford Focus ST<br />
Mahindra XUV500
Nr. Marzo 2020<br />
45<br />
IN QUESTO NUMERO<br />
94<br />
94<br />
104<br />
#cheleggenda!<br />
#cheleggenda<br />
Una Land che ha fatto la storia<br />
Sunbaem: potenza pura<br />
110<br />
118 118<br />
#chenovità!<br />
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DS 9 E-Tense<br />
Chevrolet Silverado<br />
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Cheauto magazine<br />
<strong>#cheauto</strong><br />
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Direttore Responsabile e Editore<br />
Vittorio Gargiulo<br />
Responsabile redazione USA<br />
Niccolò Gargiulo<br />
Collaboratori<br />
Alessandro Camorali (stile & design)<br />
John Close (sport)<br />
Marco Cortesi<br />
Domenico Faro<br />
Gian Maria Gabbiani (test)<br />
Salvo Venuti (off road)<br />
Grafica e Impaginazione<br />
Diego Galbiati<br />
TUTTI I DIRITTI RISERVATI. Tutti i materiali<br />
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#chefoto!<br />
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SOLO UNA DELLE DUE SKODA SPORT<br />
COSTRUITE RIUSCÌ A PRENDERE PARTE<br />
ALLA 24 ORE DI LE MANS DEL 1950. OGGI<br />
QUESTA BELLISSIMA VETTURA È RINATA E,<br />
PERFETTAMENTE RESTAURATA, SARÀ DELLA<br />
PARTITA ALLA LE MANS CLASSIC 2020
#che___! #chefoto!<br />
#che___ #chefoto
BUILDING THE LEGEND, UNA RINOMATA “FACTORY” BRITANNICA<br />
DEDITA AL RESTAURO DI GIOIELLI DELLA STORIA AUTOMOBILISTICA<br />
INGLESE HA PRESENTATO GIORNI FA A RACE RETRO (STONELEIGH<br />
PARK, COVENTRY) UN MOTORE ASPIRATO A 12 CILINDRI, DETTO<br />
TERA, CHE SI RIFÀ AL 12 CILINDRI JAGUAR CHE AVREBBE DOVUTO<br />
EQUIPAGGIARE LA XJ13 LE MANS PROTOTYPE DEL 1966. MA NÉ IL<br />
MOTORE NÉ LA VETTURA PERCORSERO MAI UN METRO IN GARA...
#chefoto!<br />
#chefoto
UNA NUOVA SUPERCAR SI AFFACCIA SU UN MERCATO SEMPRE<br />
PIÙ AFFOLLATO. SI TRATTA DELLA CZINGER 21C CHE, A DETTA<br />
DEL PRODUTTORE KEVIN CZINGER, SARÀ REALIZZATA IN 80<br />
ESEMPLARI IN VERSIONE PISTA O STRADA. LA C21, CONCEPITA<br />
E COSTRUITA IN CALIFORNIA, È SPINTA DA UN V8 BI-TURBO<br />
DI 2.900 CC, CAPACE DI ESPRIMERE LA CONSIDEREVOLE<br />
POTENZA DI 1.250 CAVALLI A 11.000 GIRI. TEORICAMENTE DA<br />
FERMA RAGGIUNGE I 100 KM/H IN MENO DI DUE SECONDI
#chefoto!<br />
#chefoto
E’ SUCCESSO ANCHE QUESTO DURANTE LA DUE GIORNI SULLA PISTA<br />
DI GHIACCIO DI ZELL AM SEE, IN AUSTRIA, A INIZIO FEBBRAIO. DANIEL<br />
ABT, PILOTA UFFICIALE AUDI DI FORMULA E, SI È DIVERTITO PORTANDO<br />
A SPASSO MARCEL HIRSCHER, UNA VERA SUPERSTAR DEGLI SCI.<br />
SI È TRATTATO DI UNA VARIAZIONE SUL TEMA DELLO “SKIJORING”,<br />
UNO SPORT NATO IN NORVEGIA. PERÒ NELLA VERSIONE ORIGINALE<br />
DI QUESTA DISCIPLINA GLI SCIATORI SONO TRAINATI DA UN<br />
CAVALLO E NON DA UNA VETTURA DA COMPETIZIONE!
#chefoto!<br />
#chefoto
DECISAMENTE “CREATIVO” LO SPOT PUBBLICITARIO<br />
JEEP ANDATO IN ONDA NEGLI USA DURANTE IL<br />
RECENTE SUPER BOWL DI FOOTBALL. PROTAGONISTA,<br />
OLTRE AL NOTO ATTORE BILL MURRAY, UNA SIMPATICA<br />
MARMOTTA, A CUI MURRAY HA FATTO SCOPRIRE LE<br />
PIACEVOLEZZE DI UNA WRANGLER RUBICON
#chefoto!<br />
#chefoto
A 5 ANNI DAL DEBUTTO LA BELLA MAZDA2 È OGGETTO DI IMPORTANTI AGGIORNAMENTI.<br />
INVARIATA NELLE DIMENSIONI ESTERNE, LA MAZDA2 2020 È STATA OGGETTO DI UN RIVISITAZIONE ESTETICA<br />
(MINIMALISTA E AL TEMPO STESSO ELEGANTE) CHE ACCENTUASSE IL FAMILY FEELING CON LA MAZDA3 MENTRE<br />
ALL’INTERNO MATERIALI E COLORI INNALZANO IL LIVELLO DI QUALITÀ. ANCHE L’INSONORIZZAZIONE È STATA<br />
MIGLIORATA SENSIBILMENTE. DAL PUNTO DI VISTA TECNICO MAZDA2 PRESENTA AGGIORNAMENTI SIGNIFICATIVI: CON<br />
L’ADOZIONE DELLA TECNOLOGIA SKYACTIV VEHICLE ARCHITECTURE LE SOSPENSIONI SONO STATE AGGIORNATE E<br />
LO STERZO RIVISTO ED È STATA INOLTRE INTRODOTTA LA TECNOLOGIA G-VECTORING CONTROL PLUS. TUTTO CIÒ<br />
CONTRIBUISCE AD UN ELEVATO COMFORT IN OGNI CONDIZIONE DI GUIDA SONO DISPONIBILI I NUOVI PROPULSORI<br />
1.5L SKYACTIV-G (75 CV E 90 CV, OMOLOGAZIONE EURO6D) CON CAMBIO MANUALE A 6 RAPPORTI E TECNOLOGIA<br />
MAZDA M HYBRID. SI TRATTA DI UN PICCOLO PROPULSORE ELETTRICO CHE FORNISCE UN AIUTO AL MOTORE<br />
TERMICO NELLE FASI PIÙ DISPENDIOSE DI ENERGIA, GARANTENDO OTTIMI VALORI DI EFFICIENZA. IL LIVELLO DI<br />
EMISSIONI DI CO2 È DI SOLI 94 G/KM MENTRE IL CONSUMO MEDIO È DI 4.1LITRI/100 KM (DATO NEDC CORRELATO)<br />
PER ENTRAMBI I LIVELLI DI POTENZA, VALORI CHE PONGONO LA MAZDA2 AI VERTICI DELLA CATEGORIA E LE FANNO<br />
GODERE DEGLI INCENTIVI PREVISTI PER I VEICOLI IBRIDI. L’AUTO È IN VENDITA A PARTIRE DA € 17.800 (VERSIONE<br />
EVOLVE SIA CON MOTORE DA 75 CV SIA DA 90 CV) FINO AD ARRIVARE A € 22.550 (VERSIONE ESCLUSIVE DA 90 CV)<br />
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CLASSICO<br />
PININFARINA COMPIE 90 ANNI<br />
DAL DEBUTTO NEL 1930 ALL’ATTUALE REALTÀ<br />
CHE VA OLTRE L’AUTOMOBILE PER TOCCARE,<br />
CON SUCCESSO, L’ARCHITETTURA, IL DESIGN<br />
NAVALE E IL DESIGN INDUSTRIALE
BATTISTA PININFARINA, 1959
#cheroba!<br />
#cheroba<br />
ndrea di Pietro della Gondola, era questo<br />
il vero nome di Andrea Palladio…<br />
e forse tutto parte proprio da lui.<br />
Da questo geniale architetto, uno<br />
delle personalità più illustri del Rinascimento italiano,<br />
che seppe evolvere e declinare i principi<br />
dell’architettura classica greco-romana. Palladio ha<br />
influenzato tutta l’architettura occidentale e dopo<br />
di lui il termine “classico” ha assunto un’identità<br />
precisa e definita.
A fare atterrare questa tesi nell’ambito automobilistico<br />
è stato invece Benedetto Camerana, Presidente<br />
del Museo dell’Automobile di Torino.<br />
Durante l’evento milanese, che a metà febbraio ha<br />
dato il via ai festeggiamenti per i novant’anni della Pininfarina,<br />
Camerana ha infatti sostenuto che “un Classico<br />
non invecchia mai, è sempre splendido ed è fuori<br />
dal tempo. E le auto di Pininfarina sono dei Classici,<br />
bellezza fuori dal tempo e mai legata ad una moda”.<br />
Applausi. A mio modesto parere mai riflessione è<br />
stata più azzeccata.<br />
Tant’è vero che è stata di Pininfarina la prima automobile<br />
ammessa in un Museo d’Arte quale il MoMa<br />
di New York. Una “scultura in movimento” disse Arthur<br />
Drexler, direttore del prestigioso Museo per oltre<br />
35 anni, quando accolse nella Grande Mela la Cisitalia<br />
202 del 1947. Con quella Cisitalia il design delle<br />
automobili ha davvero voltato pagina.<br />
Da allora le forme delle automobili non possono<br />
prescindere dall’insegnamento racchiuso in quel<br />
“classico”, sempre splendido e senza tempo.<br />
V.G.
#cheroba!<br />
#cheroba<br />
l 22 maggio 1930 viene fondata a Torino<br />
la Società Anonima Carrozzeria<br />
Pinin Farina, che si dedica alla concezione<br />
e alla costruzione artigianale di<br />
carrozzerie speciali per singoli clienti<br />
o in piccola serie.<br />
Inizia così una storia lunga 90 anni che, attraverso<br />
tre generazioni, vede la piccola carrozzeria artigiana<br />
trasformarsi in un brand iconico, sinonimo di<br />
bellezza ed eleganza, riconosciuto come emblema<br />
del Made in Italy nel mondo. Le creazioni Pininfarina<br />
hanno mostrato per decenni un formidabile equilibrio<br />
tra sensibilità al design, buon gusto, ricerca tecnica<br />
e innovazione.<br />
LA STUPENDA LANCIA AURELIA B24S<br />
DEL 1957, FAMOSISSIMA GRAZIE<br />
AL FILM “IL SORPASSO” DI DINO RISI<br />
Al Salone dell’Auto di Parigi del 1930 Pinin debutta<br />
con vetture Lancia, Alfa Romeo, Isotta-Fraschini, Fiat<br />
mentre la prima “fuoriserie” di Pinin Farina, la Lancia<br />
Dilambda, partecipa al Concorso d’Eleganza di Villa<br />
d’Este del 1931.<br />
Ben presto Pinin abbraccia subito la causa della<br />
modernità e dell’aerodinamica, che gli appare come<br />
la via più naturale per risolvere il problema dell’autonoma<br />
e originale identità formale dell’automobile.<br />
Al Salone di Milano 1935 espone infatti l’Alfa Romeo<br />
6C Pescara Coupé Aerodinamico e l’anno dopo<br />
viene realizzata la Lancia Aprilia Aerodinamica, una<br />
berlinetta da corsa rivoluzionaria dal punto di vista<br />
tecnico e formale: in modo intuitivo e sperimentale<br />
registra uno stupefacente Cx pari a 0,40.<br />
Distrutta dalla seconda guerra mondiale, la Carrozzeria<br />
Pinin Farina riprende l’attività con la produzione<br />
della Lancia Aprilia Bilux ma è nel 1947 che,<br />
con la Cisitalia 202, l’azienda torinese lascia un segno<br />
indelebile nella storia dell’automobile.<br />
Realizzata su telaio tubolare e costruita in piccola<br />
serie con scocca di alluminio saldata a un’ossatura<br />
d’acciaio, la 202 ha un’impostazione formale che segna<br />
una svolta decisiva nello stile automobilistico.
L’ALFA ROMEO GIULIETTA SPIDER DEL 1955<br />
E LA “NIPOTINA” DUETTO DEL 1966: PER<br />
ENTRAMBE UN SUCCESSO CLAMOROSO
#cheroba!<br />
#cheroba<br />
ENTRAMBE DEL 1964 QUESTE BELLISSIME<br />
FERRARI DINO BERLINETTA SPECIALE<br />
E 250 LM BERLINETTA COMPETIZIONE
#cheroba!<br />
#cheroba<br />
Tant’è vero che, poco dopo, entrerà al MoMa di<br />
New York dalla porta principale.<br />
Il passaggio definitivo alla dimensione industriale<br />
data 1955, con la produzione dell’Alfa Romeo Giulietta<br />
Spider (27.000 esemplari). Esposta al Salone<br />
di Torino, ottiene un successo mondiale: il piccolo<br />
capolavoro, pensato dapprima per il solo mercato<br />
USA, viene poi richiesto in tutta Europa. Nello stesso<br />
periodo comincia la collaborazione con Peugeot e nel<br />
1957 viene presentata la Lancia Florida II, una pietra<br />
miliare del design che diviene anche la vettura personale<br />
di Pinin Farina.<br />
Nel 1961, all’età di 68 anni, Pinin lascia l’azienda<br />
al figlio Sergio e al genero Renzo Carli proprio mentre<br />
il Presidente della Repubblica Gronchi autorizza<br />
la variazione del cognome della famiglia da Farina in<br />
Pininfarina. Era un fatto insolito e nella motivazione<br />
si diceva che con il nome Pinin Farina si era affermato<br />
all’estero aumentando il prestigio dell’industria e<br />
dello stile italiano.<br />
Al Salone di Parigi 1963 debutta la Chevrolet Corvette<br />
Rondine, che anticipa la soluzione stilistica delle<br />
linee posteriori della Fiat 124 Sport Spider.<br />
Il 3 aprile 1966, a Losanna, scompare Battista Pininfarina<br />
e il figlio Sergio diventa Presidente della Società.<br />
Proprio in quei tristi giorni, a Ginevra, esordisce<br />
l’Alfa Romeo 1600 Spider, presto ribattezzata “Duetto”<br />
e resa celebre dal film “Il Laureato” con Dustin<br />
Hoffman. Profondamente rinnovata e con diverse denominazioni<br />
è stata prodotta fino al 1993 in 140.000<br />
unità. Al Salone torinese debutta invece la Fiat 124<br />
Sport Spider… ed è da subito uno dei maggiori successi<br />
della storia dell’Azienda (200.000 pezzi), grandemente<br />
esportata nel continente americano.<br />
Con Sigma Grand Prix, a fine anni Sessanta, si affronta<br />
un tema complesso e innovativo: la sicurezza
NEL 1936 SI INIZIANO AD ESPLORARE GLI<br />
ORIZZONTI DELL’AERODINAMICA CON QUESTA<br />
RIVOLUZIONARIA LANCIA APRILIA AERODINAMICA
#cheroba!<br />
#cheroba
NEL 2013 ARRIVA LA FERRARI SERGIO,<br />
OMAGGIO ALLA MEMORIA DI SERGIO PININFARINA<br />
(NELLA FOTO ACCANTO AD UNA FERRARI TESTAROSSA)
#cheroba!<br />
#cheroba<br />
per le vetture di Formula 1, frutto di una necessità<br />
morale e dello spazio tecnico-creativo all’epoca non<br />
ancora indagato. A quel periodo risale anche la decisione<br />
(presa in controtendenza e prefigurando uno<br />
scenario tecnico e industriale che appare lontano e<br />
improbabile) di costruire la Galleria del Vento, poi<br />
inaugurata nel ‘72.<br />
“FERRARI E PININ? È COME METTERE DUE PRIME<br />
DONNE NELLA STESSA OPERA”. COSÌ SI MORMORA<br />
NELL’AMBIENTE AUTOMOBILISTICO, AGLI INIZI DEGLI<br />
ANNI ‘50. MA ALL’INZIO DEL 1951 FERRARI FA<br />
SAPERE VORREBBE CONOSCERE PININ E LO INVITA A<br />
MODENA. QUESTI REPLICA: “SONO DISPOSTISSIMO A<br />
INCONTRARLO: MA DESIDEREREI CHE VENISSE PRIMA<br />
LUI, A TORINO”. GLI VIENE RISPOSTO CHE FERRARI<br />
“NON SI MUOVE QUASI MAI DA MARANELLO”. LA<br />
TRATTATIVA PARE ARENARSI MA IL FIGLIO SERGIO<br />
TROVA LA SOLUZIONE: INCONTRARSI IN TERRITORIO<br />
NEUTRO. ALLA FINE SI STRINGERANNO LA MANO A<br />
METÀ STRADA, IN UN RISTORANTE DI TORTONA. GIÀ<br />
NEL 1951 ESCE LA FERRARI 212 E NEL 1954 LA 250<br />
GT E POI, PER DECENNI, SARÀ UN DILUVIO DI SUCCESSI<br />
E arrivano i controversi anni settanta. Sergio Pininfarina<br />
si convince che è necessario separare in<br />
modo più marcato il Centro Studi e Ricerche dalla<br />
parte industriale anche per dare maggiore visibilità<br />
al settore creativo.<br />
Nel ’78, nel mezzo della più terribile crisi che l’industria<br />
automobilistica abbia mai attraversato, iniziano<br />
i lavori per la costruzione della sede di Cambiano<br />
della Pininfarina Studi e Ricerche. Ancora una volta si<br />
tratta di un investimento di dimensioni rilevanti deciso<br />
con grande coraggio.<br />
È invece del 1986 la quotazione in borsa e l’inaugurazione<br />
del nuovo stabilimento di produzione a<br />
San Giorgio Canavese. Il ruolo di Sergio Pininfarina<br />
all’interno del processo creativo è così importante e<br />
incisivo da valergli, nel ‘95, il Compasso d’Oro alla<br />
carriera, lo stesso premio che Pinin aveva conquistato<br />
quasi quarant’anni prima.<br />
Di rilievo anche il suo ruolo a livello istituzionale:<br />
tra le tante cariche ricoperte, quella di Presidente<br />
dell’Unione Industriale di Torino (1978-1984), Deputato<br />
al Parlamento Europeo (1979-1988) e Presidente<br />
di Confindustria (1988-1992).<br />
Gli anni Novanta vedono la nascita di Pininfarina<br />
Deutschland GmbH, operante sul mercato tedesco<br />
nel settore della progettazione e della modellistica<br />
automobilistica, ma soprattutto l’espansione delle<br />
attività produttive. Tra il ‘92 e il ‘94 si rinnova la<br />
gamma produttiva con quattro nuovi modelli: Ferrari<br />
456 GT, Coupé Fiat, Peugeot 306 Cabriolet e Bentley<br />
Azure. Dal ‘96 si aggiunge la produzione della
L’INCREDIBILE MODULO DEL 1970, REALIZZATA SUL TELAIO FERRARI 512S<br />
GLI INTERNI DELLA LANCIA FLORIDA DEL 1957, VERO “LUSSO” ITALIANO
#cheroba!<br />
#cheroba
DUE “CLASSICI” MASERATI: LA QUATTROPORTE<br />
DEL 2003 E LA CONCEPT BIRDCAGE DEL 2005
#cheroba!<br />
#cheroba<br />
Lancia K Station Wagon e nel ‘96 quella della Peugeot<br />
406 Coupé: disegnata e sviluppata da Pininfarina,<br />
la vettura francese riceve numerosi premi per il valore<br />
del suo design, tra i quali “Coupé più bello del<br />
mondo 1997” e “Car design award 1997”.<br />
L’inaugurazione del Centro di Engineering di Cambiano,<br />
nel 2002, rappresenta la decisione di riposizionare<br />
la Società fornendo sul mercato anche i<br />
servizi di engineering: una sfida organizzativa in termini<br />
di dimensionamento qualitativo e quantitativo<br />
di un servizio non più prevalentemente dedicato alle<br />
produzioni interne Pininfarina, ma anche sviluppato<br />
e strutturato per conto terzi. Nel frattempo continua<br />
il processo di Internazionalizzazione, con la costituzione<br />
di una joint venture in Svezia con Volvo Cars,<br />
Pininfarina Sverige AB, con l’obiettivo di sviluppare e<br />
produrre le convertibili Volvo di nuova generazione.<br />
E’ DEL 1960 LA PININFARINA<br />
X, FUSIONE PERFETTA DELLA<br />
RICERCA TECNICA CON UNA FORMA<br />
RIVOLUZIONARIA: LA DISPOSIZIONE<br />
ROMBOIDALE DELLE RUOTE E<br />
LE SPICCATE CARATTERISTICHE<br />
AERODINAMICHE CONSENTONO,<br />
A PARITÀ DI POTENZA, VELOCITÀ<br />
MASSIME SUPERIORI E CONSUMI PIÙ<br />
CONTENUTI. NELLO STESSO PERIODO<br />
DEBUTTA ANCHE LA PRIMA FIAT<br />
ABARTH MONOPOSTO DA RECORD:<br />
IL FASCINO DELLA VELOCITÀ PURA<br />
CHE GUADAGNA OTTO PRIMATI<br />
INTERNAZIONALI E UNO MONDIALE<br />
Mentre proseguono i rapporti con Ferrari, riprendono<br />
dopo 50 anni anche quelli con Maserati. Oltre<br />
a firmare nel 2005 la pluripremiata Quattroporte, Pininfarina<br />
festeggia i suoi 75 anni di attività presentando,<br />
al Salone di Ginevra 2005, il prototipo di ricerca<br />
Birdcage 75th, sviluppato in collaborazione con<br />
Maserati e Motorola, che si aggiudica il premio “Best<br />
Concept”. Nello stesso perdiodo viene inaugurato un<br />
centro di engineering in Marocco, a Casablanca, e si<br />
intensificano i rapporti coi costruttori dei paesi emergenti,<br />
primi fra tutti la Cina.<br />
Sono gli anni del passaggio dalla seconda alla terza<br />
generazione: il 12 maggio 2006 il Consiglio di Amministrazione<br />
nomina Andrea Pininfarina Presidente<br />
e Amministratore Delegato e Paolo Pininfarina Vicepresidente,<br />
mentre Sergio Pininfarina viene nominato<br />
per acclamazione Presidente d’Onore.<br />
Sempre nel 2006 il design Pininfarina si afferma<br />
definitivamente “oltre l’automotive” e contribuisce al<br />
successo dei Giochi Olimpici Invernali Torino, disegnando<br />
e producendo la Torcia Olimpica.
#cheroba!<br />
#cheroba<br />
Ma il 7 agosto 2008, proprio alla vigilia del debutto<br />
a Pebble Beach della one-off Hyperion, Andrea rimane<br />
vittima di un tragico incidente stradale mentre si<br />
reca in azienda e alla Presidenza viene nominato il<br />
fratello Paolo.<br />
KEVIN RICE, DESIGNER AUTOMOBILISTICO DI<br />
FAMA MONDIALE, DI NAZIONALITÀ BRITANNICA E<br />
TEDESCA, È DA POCHI GIORNI ENTRATO A FAR PARTE<br />
DI PININFARINA COME CHIEF CREATIVE OFFICER.<br />
LAUREATO ALLA COVENTRY UNIVERSITY 56 ANNI, KEVIN<br />
È DESIGNER AUTOMOBILISTICO DAL 1986. IL SUO<br />
VIAGGIO CREATIVO LO HA PORTATO IN GIAPPONE, IN<br />
ITALIA, IN GERMANIA, IN INGHILTERRA E IN CINA. NEL<br />
CORSO DELLA SUA CARRIERA KEVIN HA PROGETTATO E<br />
GESTITO LO SVILUPPO DI DIVERSI VEICOLI BESTSELLER.<br />
TRA GLI ALTRI RICONOSCIMENTI, HA VINTO IL RED DOT<br />
AWARD PER LA MAZDA MX5 NEL 2016 E IL PREMIO<br />
BEST CONCEPT CAR OF THE YEAR A GINEVRA NEL<br />
2018 CON LA MAZDA VISON (NELLA FOTO)<br />
Passano solo due anni e per Pininfarina è tempo<br />
di festeggiare le 80 candeline, compito affidato alla<br />
spider 2uettottanta. su base Alfa Romeo… e arriva<br />
pure una nuova icona di Torino. Porta infatti la firma<br />
Pininfarina: lo Juventus Stadium. L’impegno nella<br />
mobilità sostenibile prosegue con la vettura elettrica<br />
Nido EV e con la Cambiano, concept di berlina sportiva<br />
di lusso a propulsione elettrica.<br />
Nel luglio 2012 il Senatore a Vita Sergio Pininfarina<br />
si spegne a Torino. Per celebrarlo, a Ginevra 2013<br />
debutta la Sergio, visione moderna della barchetta 2<br />
posti. Il connubio con Ferrari genera nuovi successi:<br />
FF, 458 Spider, F12berlinetta, 458 Speciale, California<br />
T mentre la missione di designer globale è confermata<br />
nel 2013 dalla Gran Lusso Coupé Pininfarina, interpretazione<br />
esclusiva di una lussuosa Coupé BMW.<br />
E veniamo al 2015, l’Azienda italiana viene acquisita<br />
dal gruppo Mahindra e viene rafforzata la collaborazione<br />
con nuovi costruttori asiatici come South<br />
East Motor, Hybrid Kinetic Group, Grove Hydrogen,<br />
Evergrande e Vinfast.<br />
Nel 2019 Automobili Pininfarina, nuovo marchio<br />
di auto di lusso sostenibili di proprietà di Mahindra<br />
& Mahindra Ltd., lancia la hypercar elettrica Battista<br />
mentre dalla collaborazione con la casa californiana<br />
Karma Automotive nasce la Karma GT designed<br />
by Pininfarina. Alla ulteriore valorizzazione del marchio<br />
contribuiscono le centinaia di progetti e dozzine<br />
di premi nei settori industrial design, architettura,<br />
transportation, per clienti internazionali come AMAC<br />
Aerospace, Bovet, Cisco, City of Miami, Coca-Cola,<br />
Cyrela, Higold, Leitner, Princess Yachts, Sharp.
BMW PININFARINA GRAN_LUSSO<br />
CON LA SINTESI DEL 2006, INIZIA IL VIAGGIO NEL MONDO DELL’AUTO ELETTRICA
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LA PININFARINA BATTISTA,<br />
AMMIRATISSIMA SUPERCAR<br />
ELETTRICA ATTUALMENTE<br />
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POTENZA SPIETATA<br />
CHE EMERGE DALLE<br />
TENEBRE…<br />
ROLLS ROYCE CULLINAN BLACK BADGE
L’URBAN PHOTOGRAPHER MARK RICCIONI HA RITRATTO<br />
UNA BLACK BADGE CULLINAN NELLE STRADE DI<br />
LOS ANGELES, CREANDO UN INTERESSANTE CONTRASTO<br />
TRA LUSSO E SOTTOCULTURA CALIFORNIANA
#cheroba!<br />
#cheroba<br />
clienti che scelgono una Rolls-Royce<br />
Black Badge?<br />
Beh… anzitutto appartengono a<br />
quella ristretta cerchia di coloro “che<br />
se lo possono permettere” e poi possiamo<br />
arrischiarci a dire che lo fanno per i motivi<br />
molto particolari e personali.<br />
Ma, se vogliamo essere chiari, solitamente paiono<br />
alla ricerca di un lusso “alternativo”, che può essere<br />
concretizzato solo allontanandosi dai canoni classici.<br />
Così facendo la soddisfazione del “possedere il<br />
lusso” diviene più intima e personale, quasi un modo<br />
da rispecchiare lo stile di vita del proprietario.<br />
La Cullinan Black Badge è stata creata proprio per<br />
questo tipo di clienti, molti dei quali descrivono l’estetica<br />
e la filosofia che c’è dietro della Black Badge<br />
come una categoria di cultura a sé stante, definita<br />
da un lusso senza compromessi e da una “potenza<br />
spietata che emerge dalle tenebre”...<br />
Per celebrare questa vettura davvero unica Rolls-<br />
Royce ha chiesto al rinomato fotografo Mark Riccioni
di ritrarre l’incontro tra la Black Badge Cullinan e diverse<br />
sottoculture automobilistiche nell’area di Los<br />
Angeles, in California. Mark Riccioni ha quindi riunito<br />
veicoli di diversa provenienza e caratterizzanti di differenti<br />
categorie della società di Los Angeles… e le<br />
ha fatte incontrare con la Cullinan, una volta scesa<br />
l’oscurità nei bassifondi della città.<br />
“Le cose che abbiamo in comune sono sempre più<br />
potenti delle cose che ci dividono e questa serie di<br />
fotografie dimostra proprio questo. – ha dichiarato<br />
Riccioni – Ogni sottocultura è stata scelta proprio per<br />
la condivisione della filosofia presa in considerazione<br />
durante la creazione delle Rolls-Royce Black Badge:<br />
dall’ossessiva attenzione ai dettagli di una lowrider,<br />
alla spietata potenza di un hot rod, fino alle modifiche<br />
profondamente personali della customizzazione<br />
di una moto ‘brat’-style”.<br />
Le immagini della mostra dal nome “King of the<br />
Night” (che hanno visto il loro debutto durante un<br />
evento privato) sono ora esposte al concessionario<br />
Rolls-Royce di Beverly Hills.
#cheroba!<br />
#cheroba
#cheroba!<br />
#cheroba
#cheroba!<br />
#cheroba<br />
A
#cheroba!<br />
#cheroba<br />
A<br />
I DESIGNER, INGEGNERI E TECNICI DELLA ROLLS ROYCE<br />
BESPOKE COLLECTION DI BASE A GOODWOOD, NEL<br />
WEST SUSSEX, HANNO ASSISTITO IL PROGETTO ANCHE<br />
CREANDO UN MODULO PER IL BAGAGLIAIO DELLA VETTURA<br />
(SOPRANNOMINATO URBAN PHOTOGRAPHY) UTILE PER<br />
RIPORRE IL DRONE DJI MAVIC MINI, UN IPAD PRO DA 12,9<br />
POLLICI E UN MACBOOK PRO DA 16 POLLICI PER LAVORARE<br />
SULLE IMMAGINI DIRETTAMENTE IN LOCO. ALTRI OGGETTI<br />
RICHIESTI DA RICCIONI HANNO TROVATO POSTO NELLA<br />
ROLLS-ROYCE QUALI LE CUFFIE PXC550 MKII, OCCHIALI DA<br />
SOLE PERSOL PO3225-S E ABITI DELLA MARCA SUPREME.<br />
PER IL MODULO È STATA UTILIZZATA PELLE FORGE YELLOW<br />
PER RISPECCHIARE I COLORI DEGLI INTERNI DELLA VETTURA.
#ca!<br />
#ca
#chebella!<br />
#chebella<br />
SENZA<br />
COMPROMESSI<br />
VOLVO XC90
AMMIRAGLIA DI GRANDI DIMENSIONI, LA XC90 AGGIUNGE<br />
UNA NUOVA MOTORIZZAZIONE MILD HYBRID IN GRADO DI<br />
RIDURRE I CONSUMI ED ECCELLE SUL FRONTE DEL LUSSO E<br />
DEL COMFORT. COME DA TRADIZIONE VOLVO GARANTISCE<br />
ELEVATI LIVELLI DI SICUREZZA ATTIVA E PASSIVA<br />
di Alessandro Camorali<br />
(titolare di Camal Studio e docente IAAD)
#chebella!<br />
#chebella<br />
uando ti avvicini alla quarantina,<br />
come sta accadendo al sottoscritto, le<br />
priorità cambiano e con loro gusti e<br />
ricerca dei confort.<br />
Inevitabilmente molti tradiscono<br />
coupé e cabrio e si orientano verso il mondo suv,<br />
termine ormai quasi dispregiativo per chi vuole distinguersi<br />
con stile nel panorama automobilistico.<br />
Ma occupandoci di Volvo occorre dire subito che la<br />
casa svedese, da sempre, ha mostrato di vivere fuori<br />
dagli schemi la propria idea di confort e sicurezza<br />
attraverso passaggi importanti in termini di innovazione<br />
tecnologica ma anche di stile vero e proprio.<br />
Il nuovo corso di Volvo ormai è stato tracciato da<br />
diversi anni e va sottolineato come, nonostante la<br />
vasta gamma, riesca sempre a mantenere quel suo<br />
linguaggio familiare e iconico, anche nelle cugine<br />
elettriche di Polestar.<br />
La Volvo XC90 è una vettura imponente, solida e<br />
monolitica nelle forme, trasmette sicurezza senza<br />
però sembrare pesante, grazie anche ad una maniacale<br />
cura delle proporzioni e dei dettagli.<br />
La fiancata, orizzontale nei volumi e nei riflessi,<br />
lavora per allungare la silhouette laterale, aiutata da<br />
ruote di dimensioni esagerate (a partire da 20” già<br />
di serie)
#chebella!<br />
#chebella<br />
e dal solito doppio arco ruota in tinta con la carrozzeria.<br />
Il risultato inganna le proporzioni all’occhio<br />
inesperto nascondendo con un trucco le reali misure<br />
delle singole parti e del complessivo.<br />
Il cofano scende velocemente dal parabrezza verso<br />
il frontale fino ad inglobare la ormai tipica calandra<br />
Volvo, compatta e molto raccolta rispetto alle dimensioni<br />
del frontale.<br />
Proprio osservando frontalmente questo suv scandinavo<br />
ritroviamo quella ricercatezza, a cui facevamo<br />
cenno, nel dettaglio delle lavorazioni della calandra<br />
o, per meglio dire, delle calandre, visti i livelli di personalizzazione.<br />
Curate e tridimensionali mantengono<br />
comunque un perimetro netto e iconico.<br />
Il resto del muso sembra essere stato creato per<br />
snellire la figura e renderla pulita e concentrata verso<br />
i proiettori, sempre più minimalisti nella figura stilizzata<br />
che ricorda il martello di Thor!<br />
Il posteriore ci riporta invece al passato del brand, a<br />
quella tradizione dei fanali verticali che ne definiscono<br />
la larghezza massima e ne incorniciano le volumetrie<br />
sempre più squadrate. Rispetto al rigore del passato<br />
ora possiamo vedere trattamenti più morbidi delle plastiche<br />
che creano la giusta armonia nell’insieme. Per<br />
parte sua la scelta dei cerchioni è ampia e consente il<br />
montaggio fino a 22”, giusto per mettersi in linea con<br />
le proporzioni importanti dell’intera vettura.
#chebella!<br />
#chebella<br />
LA TECNOLOGIA CITY SAFETY DI VOLVO, INCLUSA NELLA DOTAZIONE DI SERIE DI TUTTI I MODELLI VOLVO, UNISCE LA<br />
FUNZIONALITÀ DI FRENATA AUTOMATICA AI SISTEMI DI EVITAMENTO DELLA COLLISIONE PER GARANTIRE LA GESTIONE DI<br />
NUMEROSI SCENARI DI POTENZIALE INCIDENTE E TUTELARE CHI È A BORDO. CITY SAFETY È L’UNICO SISTEMA IN VENDITA<br />
SUL MERCATO IN GRADO DI RILEVARE LA PRESENZA DI PEDONI, CICLISTI E ANIMALI DI GRANDI DIMENSIONI, COME ALCI<br />
E CERVI. IL SISTEMA PILOT ASSIST DI ASSISTENZA ALLA GUIDA RIMANE ATTIVO FINO A UNA VELOCITÀ DI 130 KM/H E<br />
FUNZIONA SULLE STRADE BEN CONTRASSEGNATE. QUESTO SISTEMA RAPPRESENTA UN ULTERIORE PASSO AVANTI<br />
VERSO LA REALIZZAZIONE DELLA VISION 2020 DI VOLVO, L’AMBIZIOSO PROGRAMMA CHE PREVEDE CHE ENTRO<br />
IL 2020 NESSUNO RESTI UCCISO, O GRAVEMENTE FERITO, IN CASO DI INCIDENTE A BORDO DI UNA NUOVA VOLVO
#chebella!<br />
#chebella<br />
TUTTE LE NUOVE VOLVO SONO CONNESSE ALLA<br />
RETE GRAZIE AL SISTEMA DI INFOTAINMENT SENSUS<br />
CON CONNESSIONE INTERNET. IL NUOVO SISTEMA È<br />
DOTATO DI SCHERMO TOUCH INTUITIVO CHE FUNGE<br />
DA INTERFACCIA UTENTE E INCLUDE I COMANDI<br />
DELL’AUTO, IL SISTEMA DI NAVIGAZIONE, SERVIZI IN<br />
CONNETTIVITÀ E APPLICAZIONI DI INTRATTENIMENTO<br />
A BORDO QUALI SPOTIFY, PANDORA, BAIDU O<br />
TUNEIN. LO SCHERMO VERTICALE CON TECNOLOGIA<br />
TOUCH CONSENTE DI ACCEDERE CON FACILITÀ E<br />
VELOCEMENTE A TUTTA UNA SERIE DI FUNZIONI.<br />
È DISPONIBILE ANCHE L’INTEGRAZIONE DELLO<br />
SMARTPHONE CON APPLE CARPLAY E ANDROID AUTO<br />
Per quanto riguarda gli interni invece bisogna<br />
aprire un capitolo a parte. Le volumetrie aumentate<br />
lasciano ampia libertà di configurazione. È possibile<br />
ordinare la XC90 scegliendo fra più configurazioni<br />
dei sedili: dai quattro posti della lussuosissima versione<br />
Excellence, fino ai sette posti tipici del suv per<br />
la famiglia, cui si aggiunge una nuovissima configurazione<br />
a sei posti. Lussuosa fin nel midollo, per i<br />
rivestimenti interni la XC90 adotta anche soluzioni<br />
alternative in sostituzione alla pelle (ad esempio uno<br />
speciale tessuto misto lana) ma altrettanto costosi.<br />
Finiture e qualità delle parti denotano un’attenzione<br />
sempre più mirata all’utilizzatore… piuttosto<br />
che al fotografo. La strumentazione digitale e touch<br />
è allineata con la concorrenza, ma a parer mio poco<br />
amalgamata nello stile dell’interno, mentre il tunnel<br />
centrale e i pannelli porta, così rigorosi nelle definizioni<br />
di pelle e legno, mettono in luce dettagli qua e<br />
là dettagli più ricercati.<br />
In conclusione trovo gli interni molto più “adulti”<br />
degli esterni, forse perché indirizzati ad un target diverso<br />
a quello di chi vi scrive.<br />
Non deludono, infine, la grande disponibilità di<br />
personalizzazione e il grande comfort, che rispecchiano<br />
come sempre le origini del brand, inserendo<br />
a pieno titolo la XC90 tra i più intriganti interpreti del<br />
segmento premium suv.
#chebella!<br />
#chebella<br />
LA XC90 È EQUIPAGGIATA CON I PROPULSORI DELLA<br />
GAMMA DRIVE-E DI VOLVO, CHE INCLUDONO VARIANTI<br />
DIESEL E BENZINA, OLTRE ALL’UNITÀ T8 TWIN ENGINE<br />
DI VOLVO, UN MOTORE IBRIDO PLUG-IN BENZINA<br />
ABBINATO A UNA TRASMISSIONE AUTOMATICA A 8<br />
RAPPORTI. IL PROPULSORE T8 TWIN ENGINE DI VOLVO<br />
OFFRE TUTTI I VANTAGGI DI UN MOTORE A BENZINA<br />
PRESTAZIONALE A BASSE EMISSIONI, ABBINATO A<br />
UN MOTORE ELETTRICO CHE EROGA POTENZA SU<br />
RICHIESTA GARANTENDO EMISSIONI RIDOTTISSIME DI<br />
CO2, UN’AUTONOMIA DI PERCORRENZA IN MODALITÀ<br />
PURAMENTE ELETTRICA DI OLTRE 40 CHILOMETRI<br />
E UNA POTENZA COMPLESSIVA DI CIRCA 410 CV.<br />
CON LA XC90 MODEL YEAR 2020 VIENE INOLTRE<br />
INTRODOTTO L’AVANZATO SISTEMA DI RECUPERO<br />
DELL’ENERGIA CINETICA IN FRENATA DI VOLVO, CHE<br />
VIENE ABBINATO AI MOTORI ENDOTERMICI ESISTENTI,<br />
PER CREARE UN NUOVO PROPULSORE ELETTRIFICATO<br />
INTEGRATO MILD HYBRID, CONTRASSEGNATO<br />
DALLA LETTERA B DI NUOVA INTRODUZIONE NELLA<br />
NOMENCLATURA DEI MOTORI VOLVO.<br />
QUESTO NUOVO PROPULSORE ELETTRIFICATO<br />
GARANTISCE RIDUZIONE DELLE EMISSIONI E UN<br />
RISPARMIO DI CARBURANTE FINO AL 15%
#chebella!<br />
#chebella
PRODOTTA IN SVEZIA PRESSO LO STABILIMENTO DI TORSLANDA,<br />
E AMPIAMENTE RINNOVATA CIRCA UN ANNO FA, L’AMMIRAGLIA<br />
DEL MARCHIO È STATA LA PRIMA VETTURA A ESSERE BASATA<br />
SULL’ARCHITETTURA SPA (ARCHITETTURA DI PRODOTTO<br />
SCALABILE), L’AVANZATA PIATTAFORMA MODULARE PER I VEICOLI<br />
SVILUPPATA DA VOLVO CHE COSTITUISCE LA BASE DI TUTTE LE<br />
VOLVO DELLA SERIE 90 E 60. LA PIATTAFORMA SPA HA PORTATO<br />
ALLA REALIZZAZIONE DELLE VETTURE VOLVO PIÙ ROBUSTE IN<br />
ASSOLUTO GRAZIE ALL’ABBONDANTE IMPIEGO DI ACCIAIO AL BORO<br />
#ca!<br />
#ca
#chemacchina!<br />
#chemacchina<br />
NON<br />
TRATTATELA<br />
COSÌ!<br />
FORD FOCUS ST<br />
FORD FOCUS ST È UNA SPORTIVA PUROSANGUE,<br />
DI ALTE PRESTAZIONI E SVILUPPATA<br />
DIRETTAMENTE DAL TEAM DI FORD PERFOMANCE.<br />
E’ DISPONIBILE CON UN MOTORE BENZINA<br />
E UNO DIESEL, RISPETTIVAMENTE CON 280 E 190 CAVALLI
#chemacchina!<br />
#chemacchina<br />
er divertirsi con una Focus St non è<br />
necessario rischiare l’osso del collo<br />
come abitualmente fa quel mattacchione<br />
di Ken Block. Il pilota/funambolo<br />
americano è infatti uno dei più (o<br />
forse “il più”) spettacolare interprete di questa compatta<br />
e sportivissima Ford, che ha guidato a lungo<br />
sia nella serie RallyCross USA che nel Mondiale WRX,<br />
come peraltro in alcuni dei sui adrenalinici video.<br />
Pertanto evitiamo di imitare il buon Ken ma approcciamo<br />
la Focus ST consapevoli che si tratta di<br />
un bel purosangue, capace di offrire emozioni in forte<br />
quantità. Va detto subito che la qualità “sportive”<br />
non incidono in maniera eccessiva sul comfort e che<br />
pertanto la ST può tranquillamente essere l’auto di<br />
uso quotidiano: una auto di famiglia decisamente<br />
frizzante e divertente, tanto divertente da farvi decidere<br />
di guidare ancora per un po’ prima di tornare<br />
a casa. Oltretutto il sound del propulsore è assolutamente<br />
gradevole.<br />
I sedili Recaro offrono una seduta eccellente per<br />
”sentire” la vettura e il motore (280 cavalli non sono<br />
pochi) spinge in maniera sospendente sin dai bassi<br />
regimi ed è ottimamente coadiuvato da un preciso<br />
cambio a sei rapporti.<br />
Se ne ottiene una guida fluida e rapida (ottimi il bilanciamento<br />
e l’inserimento in curva) che però non<br />
mette mai in imbarazzo, anche grazie allo sterzo ben<br />
tarato e ad una impianto frenante davvero eccellente.<br />
Naturalmente tutte queste doti (e sensazioni) vengono<br />
esaltate quando decidete di utilizzare modalità di<br />
guida più aggressive, quali la Sport o la Track (quest’ultima<br />
presente solo con il Performance Pack).<br />
Vediamo quindi di conoscerla nei dettagli questa<br />
Focus ST. Focus per Ford è ormai un’icona.
#chemacchina!<br />
#chemacchina<br />
Nata nel 1998 per sostituire la gloriosa Escort, la<br />
Focus è diventata da subito protagonista del segmento<br />
C, quello delle auto di medie dimensioni regine<br />
del mercato.<br />
Arrivata oggi alla quarta generazione Focus affianca<br />
alla versione base la ST, una versione sportiva,<br />
generosa e potente. Un vero concentrato di prestazioni<br />
sviluppato direttamente dal Team di Ford Perfomance.<br />
ANCHE PER LA FOCUS ST È DISPONIBILE IL<br />
SISTEMA FORD SYNC 3, SUPPORTATO DALLO<br />
SCHERMO TOUCHSCREENA COLORI DA 8”, CHE<br />
CONSENTE DI MONITORARE E CONTROLLARE<br />
TUTTE LE FUNZIONI AUDIO, NAVIGAZIONE<br />
E CLIMATIZZAZIONE OLTRE AD OFFRIRE<br />
L’ACCESSO A APPLECARPLAY E ANDROID<br />
AUTO. IL MODEM INTEGRATO FORD PASS<br />
CONNECT CONSENTE A BEN 10 DISPOSITIVI<br />
MOBILI DI CONNETTERSI IN WIFI IN 4G O LTE.<br />
LA STRUMENTAZIONE DAVANTI AL GUIDATORE<br />
È ISPIRATA A QUELLA DELLA SUPERCAR FORD<br />
GT; SUL DISPLAY DI 4,2”, OLTRE SOLITE ALLE<br />
INFORMAZIONI SUL MOTORE, VENGONO<br />
VISUALIZZATI ANCHE GLI INDICATORI DELLA<br />
PRESSIONE E DELLA TEMPERATURA DELL’OLIO<br />
Iniziamo dando un’occhiata dall’esterno. Ovviamente<br />
la ST è una Focus, che però esalta l’anima<br />
sportiva grazie ad accorgimenti stilistici e all’esclusivo<br />
design dei cerchi in lega.<br />
Nuova è la griglia anteriore come pure gli elementi<br />
alari inferiori, per un maggior convogliamento<br />
dell’aria e dell’effetto aerodinamico. Nel<br />
posteriore c’è uno spoiler più ampio e più inclinato,<br />
per aumentare la deportanza, mentre più in basso<br />
trovano posto gli scarichi a doppia uscita, posizionati<br />
ai lati del diffusore per parte sua ancora<br />
più accentuato e aggressivo. Il Perfomance Pack<br />
aggiunge anche le pinze dei freni in rosso. Anche<br />
le tonalità dei colori per la carrozzeria sono state<br />
scelte per enfatizzare lo stile dinamico e sportivo<br />
della ST che monta cerchi da 18 o 19 pollici. A nostro<br />
parere tutto ciò contribuisce a conferire alla<br />
ST un aspetto decisamente più muscoloso rispetto<br />
alle versioni “base” ma l’estetica della Focus,<br />
seppur gradevole nel complesso, non mostra una<br />
grande personalità.<br />
Sportività in primo piano anche per gli interni, che<br />
riprendono l’abitabilità della gamma Focus ma con<br />
materiali che esaltano lo spirito corsaiolo senza però<br />
dimenticare la praticità di un uso quotidiano.
#chemacchina!<br />
#chemacchina<br />
I tecnici del Team Ford Perfomance hanno perfezionato<br />
il posizionamento dei sedili anteriori (Recaro)<br />
per aumentare la sensazione di controllo di guida,<br />
mentre la tecnologia ESE (Eletronic Sound Enhancement)<br />
amplifica piacevolmente il sound dello scarico<br />
in modalità Sport e Track. Oltre ai sedili all’interno<br />
sono stati modificati alcuni elementi quali il battitacco<br />
in alluminio, i pedali in lega, gli inserti delle<br />
portiere.<br />
LA GAMMA DELLA FOCUS DIVENTA SEMPRE PIÙ<br />
AMPIA CON LA VERSIONE ACTIVE, DISPONIBILE<br />
SIA NELLA VERSIONE BERLINA CHE STATION<br />
WAGON E DEDICATA A CHI AMA GUARDARE<br />
LE COSE DALL’ALTO. RISPETTO ALLA FOCUS<br />
“BASE” È INFATTI PIÙ ALTA DI 30 MILLIMETRI<br />
ALL’ANTERIORE E 34 MILLIMETRI NEL<br />
POSTERIORE, QUANTO BASTA PER COLORO<br />
CHE ABITUALMENTE PERCORRONO TRATTI DI<br />
STRADE STERRATE E SCONNESSE. LA ACTIVE<br />
SI DIFFERENZIA PER I PASSARUOTA ALLARGATI,<br />
PER LA GRIGLIA FRONTALE NERA, LE BARRE<br />
AL TETTO E IL DOPPIO SCARICO. TRA LE<br />
MOTORIZZAZIONI C’È ANCHE IL PICCOLO 1000<br />
BENZINA DA 125 CAVALLI, CHE PUÒ ESSERE<br />
ABBINATO AL CAMBIO AUTOMATICO A 8 MARCE.<br />
DUE SONO I DIESEL DI ULTIMA GENERAZIONE:<br />
IL 1500 DA 120 CAVALLI E IL 2000 DA 150<br />
CAVALLI MENTRE È ATTESA A BREVE LA<br />
MOTORIZZAZIONE HYBRID<br />
Ma la sportività della Ford Focus ST non è solo ciò<br />
che è visibile e palpabile ma anche (forse soprattutto)<br />
per tutto ciò che non è facilmente visibile, ovvero<br />
telaio, sospensioni e freni. Iniziamo con il dire che,<br />
pur essendo una vettura da alte prestazioni, non è<br />
stato penalizzato il comfort degli occupanti. A questo<br />
scopo sono stati ottimizzati i nuovi supporti motore<br />
ed è stato isolato il telaio. E se ciò non bastasse<br />
si aggiunge la configurazione delle sospensioni che<br />
riesce bene a ottimizzare la risposta dinamica della<br />
vettura senza sacrificare il confort.<br />
A ciò contribuisce assai la sofisticata tecnologia<br />
Continuously Controlled Damping, che monitora ogni<br />
2 millisecondi l’altezza delle sospensioni, la posizione<br />
della scocca e gli input di sterzo e di frenata per<br />
garantire ottime prestazioni dinamiche, sicurezza e<br />
una buona dose di comfort.<br />
I freni anteriori e posteriori hanno dischi maggiorati,<br />
proporzionati ai livelli di potenza. I dischi anteriori<br />
sono di 330 millimetri e quelli posteriori di 302 e<br />
le pinze sono dotate di doppio pistoncino. Le prestazioni<br />
frenanti delle Focus ST sono state verificate con<br />
le stesse procedure di test della supercar<br />
Ford GT e in termini di resistenza l’impianto frenante<br />
della ST è notevolmente migliore rispetto alla precedente<br />
versione.
#chemacchina!<br />
#chemacchina<br />
E passiamo alla cavalleria. Ford Focus ST è disponibile<br />
con due nuove motorizzazioni, un benzina e<br />
un diesel, quest’ultimo sicuramente più orientato a<br />
coloro che fanno tanti chilometri. Il motore benzina<br />
della serie EcoBoost interamente in alluminio ha una<br />
cilindrata di 2261 centimetri cubi e sviluppa ben 280<br />
cavalli, la potenza più alta mai offerta per questo<br />
modello. Regime massimo a 5.500 giri/minuto e 420<br />
Nm di coppia garantiscono una accelerazione da 0<br />
a 100 km/h in 5,7 secondi. La risposta del motore<br />
è migliorata con l’utilizzo di un turbocompressore a<br />
bassa inerzia che, grazie a canali separati, sfrutta<br />
ancora di più l’energia dei gas di scarico, controllata<br />
e regolata da una elettrovalvola.<br />
Il diesel della serie EcoBlue è invece un 2000 di<br />
cilindrata con una potenza di 190 cavalli, la più alta<br />
tra le motorizzazioni a gasolio sui modelli Focus. 400<br />
Nm di coppia tra i 2.000 e i 3.000 giri per una accelerazione<br />
da 0 a 100 km/h in 7,9 secondi. Anche per<br />
la motorizzazione diesel è stato utilizzato un nuovo<br />
turbocompressore a geometria variabile e un sistema<br />
di aspirazione rivisitato. Alla due motorizzazioni è<br />
abbinato un cambio manuale a 6 rapporti ma con la<br />
motorizzazione benzina è possibile avere un cambio<br />
automatico a 7 marce.<br />
Se le prestazioni sono garantire dai tanti cavalli a<br />
disposizione il comparto sicurezza è ugualmente proporzionato.<br />
Il Ford Co-Pilot è un concentrato di tecnologie<br />
di assistenza alla guida ideate per consentire<br />
una marcia più intuitiva, più sicura e più piacevole.<br />
L’Adaptive Cruise Control (disponibile con Stop&Go,<br />
Speed Sign Recognition e Lane-Centring) garantisce<br />
alla Focus ST il mantenimento della distanza di sicurezza<br />
dai veicoli che la precedono consentendo
#chemacchina!<br />
#chemacchina
#chemacchina!<br />
#chemacchina<br />
il mantenimento nella corsia mentre l’Adaptive Front<br />
Lighting System (con il Predictive Curve e il Sign-<br />
Based Light) è in grado di regolare l’illuminazione dei<br />
fari prima di raggiungere una curva, un incrocio o<br />
una rotonda leggendo le informazioni della segnaletica<br />
stradale.<br />
L’Active Park Assist Upgrade agevola il parcheggio<br />
con manovre completamente automatizzate mentre<br />
Evasive Steering Assist aiuta a evitare collisioni derivanti<br />
da eventuali veicoli che procedono a rilento o<br />
fermi sulla strada.<br />
Secondo i parametri europei ADAS (Advanced Driver<br />
Assistance System) la Focus ST ha quindi una<br />
assistenza di guida autonoma di livello 2.<br />
Va detto subito che la qualità “sportive” non incidono<br />
in maniera eccessiva sul comfort e che pertanto<br />
la ST può tranquillamente essere l’auto di uso<br />
quotidiano: una auto di famiglia decisamente frizzante<br />
e divertente, tanto divertente da farvi decidere<br />
di guidare ancora per un po’ prima di tornare a casa.<br />
Oltretutto il sound del propulsore è assolutamente<br />
gradevole.<br />
I sedili Recaro offrono una seduta eccellente per<br />
”sentire” la vettura e il motore (cavalli non sono pochi)<br />
spinge in maniera sospendente sin dai bassi regimi<br />
ed è ottimamente coadiuvato da un preciso cambio<br />
a sei rapporti. Se ne ottiene una guida fluida e rapida<br />
(ottimo l’inserimento in curva) che però non mette mai<br />
in imbarazzo, anche grazie allo sterzo ben tarato e ad<br />
una impianto frenante davvero eccellente.<br />
Naturalmente tutte queste doti vengono esaltate<br />
quando decidete di utilizzare modalità di guida più<br />
aggressive, quali la Sport o la Track (quest’ultima<br />
presente solo con il Performance Pack).
#ca!<br />
#ca
#chemacchina!<br />
#chemacchina<br />
NOME IN<br />
CODICE<br />
XUV500<br />
MAHINDRA XUV500<br />
NUOVO LOOK ESTERNO PER IL SUV DI MAHINDRA<br />
MENTRE GLI INTERNI CONFERMANO GRANDE SPAZIO<br />
CON BEN SETTE POSTI A DISPOSIZIONE. C’È ANCHE<br />
LA TRAZIONE INTEGRALE ELETTRONICA… MA<br />
IL SUO PUNTO DI FORZA RIMANE IL PREZZO
#chemacchina!<br />
#chemacchina<br />
NATA NEL 1945, MAHINDRA, HA INIZIATO<br />
L’ATTIVITÀ AUTOMOBILISTICA NEL 1947 COME<br />
ASSEMBLATORE DELLA JEEP, GRAZIE ALLA<br />
LICENZA CONCESSA DALLA AMERICANA<br />
WILLYS. NEL CORSO DEGLI ANNI È POI<br />
DIVENTATA UNA CASA COSTRUTTRICE DI AUTO,<br />
MOTO, AUTOBUS E MACCHINE AGRICOLE<br />
TANTO CHE DAL 2005 È IL PIÙ GRANDE<br />
PRODUTTORE DI SUV IN INDIA. MAHINDRA È<br />
IMPEGNATA ANCHE NELL’ATTIVITÀ SPORTIVA<br />
SIA A DUE CHE A QUATTRO RUOTE TRA<br />
L’ALTRO È PROTAGONISTA ASSOLUTA NEL<br />
CAMPIONATO MONDIALE DI FORMULA E. IL<br />
GRUPPO È CRESCIUTO A DISMISURA NEGLI<br />
ULTIMI DECENNI, ANCHE GRAZIE AD UN<br />
OCULATO SHOPPING FINANZIARIO. A FINE<br />
2015 HA ACQUISTATO IL 76% DI PININFARINA<br />
PER POI ACQUISIRE IL 75% DI SSANGYONG E<br />
IL 51% DI PEUGEOT SCOOTERS. NEL 2016 HA<br />
INOLTRE ACQUISITO I MARCHI MOTOCICLISTICI<br />
BSA E JAWA. OGGI MAHINDRA CONTA OLTRE<br />
200.00 ADDETTI IMPEGNATI IN OLTRE 100<br />
PAESI TRA DISTRIBUZIONE E PRODUZIONE<br />
ED È VIVACE ATTORE ANCHE NEI SETTORI<br />
NAUTICO, AERONAUTICO, DEI MEZZI AGRICOLI,<br />
DELL’INNOVATION TECHNOLOGY, DEGLI<br />
INVESTIMENTI IMMOBILIARI E ALTRO ANCORA<br />
a XUV a SUV il passo è breve e infatti<br />
XUV500 è la sigla identificatrice del<br />
suv di alta gamma della casa indiana<br />
Mahindra.<br />
Presentato nel 2012 è stato ristilizzato<br />
una prima volta nel 2015, nel corso del secondo<br />
semestre dello scorso anno ha subito moltissime<br />
migliorie.<br />
XUV500, per la casa indiana, è il fiore all’occhiello<br />
nel segmento dei suv “grandi” anche se, come<br />
vedremo, per il prezzo competitivo può essere considerato<br />
tra i suv economici e quindi indirizzato ad<br />
una clientela che ha nel costo il primo parametro per<br />
l’acquisto di una automobile.<br />
Con l’ultimo aggiornamento, arrivato durante l’estate<br />
scorsa, XV500 presenta un nuovo look in particolare<br />
nella parte anteriore, con una nuova calandra<br />
che caratterizza il family feeling con tutta l’attuale<br />
gamma Mahindra. Ai lati troviamo i nuovi gruppi ottici<br />
a doppia parabola con luci diurne a led.<br />
Rinnovata anche la parte posteriore con un nuovo<br />
portellone con nuovi gruppi ottici sdoppiati, che conferiscono<br />
maggior slancio al corpo vettura. Di nuovo<br />
disegno anche lo spoiler e i deflettori laterali che<br />
raccordano il terzo finestrino laterale. Notevolmente<br />
migliorata l’aerodinamica posteriore con la piacevole<br />
conseguenza di ridurre fastidiosi fruscii.<br />
Per tutte le versioni sono disponibili in optional i<br />
grintosi cerchi in lega da 18” nero opaco, che contribuiscono<br />
a rendere ancora più aggressivo il look di<br />
questo suv. Tra gli altri dettagli stilistici meritano una<br />
segnalazione la forma verticale delle maniglie e la<br />
posizione degli indicatori di direzione sui retrovisori.<br />
Nel complesso ci sentiamo di promuovere l’estetica<br />
di questo prodotto asiatico, tutto sommato più<br />
che gradevole.
#chemacchina!<br />
#chemacchina<br />
LA DOTAZIONE DI XUV500 DIVENTA PIÙ INTERESANTE<br />
GRAZIE AI DUE ALLESTIMENTI ESCLUSIVI PER LA<br />
VERSIONE W10, PENSATI PER CHI HA UN’ANIMA PIÙ<br />
SPORTIVA O PIÙ TECNOLOGICA. SPORT PACK OFFRE LE<br />
AGGRESSIVE VERNICIATURE DUAL TONE ORANGE/BLACK,<br />
WHITE/BLACK, SILVER/BLACK E RED/BLACK, ESALTATE<br />
DAL DESIGN SPORTIVO DEI CERCHI IN LEGA DA 18”<br />
NERO OPACO. W10 ENTERTAINMENT PACK È PENSATO<br />
INVECE PER “ALLEGGERIRE” I VIAGGI PIÙ LUNGHI,<br />
CON LO SPETTACOLO OFFERTO DAI DUE MONITOR<br />
INTEGRATI NEGLI APPOGGIATESTA ANTERIORI, E CON<br />
LA COLONNA SONORA AD ALTA FEDELTÀ DEL SISTEMA<br />
AUDIO PREMIUM CON DAB. E CHI VUOLE TUTTO PUÒ<br />
SOMMARE LE CARATTERISTICHE DEI DUE ALLESTIMENTI<br />
E OTTENERE UN ESEMPLARE DI XUV500 DAVVERO UNICO.<br />
Sicuramente uno degli aspetti più interessanti della<br />
XUV500 è la grande versatilità degli interni che<br />
può ospitare fino a sette persone. L’interno è grande<br />
e lo spazio a disposizione per le gambe, tra i sedili<br />
anteriori e quelli centrali è tra i maggiori in circolazione.<br />
Tutto ciò nonostante le dimensioni di questa<br />
Mahindra non siano esagerate: è lunga infatti 4 metri<br />
e 58 centimetri, larga 1,89 con un passo di due metri<br />
e 70 centimetri.<br />
In generale la qualità e la finitura degli interni lascia<br />
un po’ a desiderare (le plastiche non sono di<br />
primissima qualità) e pure il design non appare al<br />
passo con i tempi ma le cose migliorano se si sale di<br />
livello. Sono infatti previsti tre 3 step di allestimento,<br />
W6, W8 e W10 e per questi ultimi due sono previsti<br />
molti accessori di serie, a partire dalla selleria in pelle<br />
mentre per la W6 sono in tessuto.<br />
XUV500 presenta una discreta dotazione di serie,<br />
soprattutto nelle le versioni W8 e W10 che montano<br />
un grande display da 7” touchscreen con infotainment,<br />
navigatore, Android Auto e telecamera posteriore.<br />
Su tutte le versioni sono di serie l’Intelli Park<br />
assistenza al parcheggio con sensori posteriori, i fari<br />
aggiuntivi per la visione laterale in curva, il DIS (Driver<br />
Information System), il dispositivo Tyre-Tronics<br />
(monitoraggio pressione pneumatici), il sistema<br />
audio integrato MP3, iPod® e presa USB, la tecnologia<br />
audio Arkamys, la connessione Bluetooth,<br />
il vano climatizzato nella consolle centrale e il doppio<br />
sistema di climatizzazione a zone per avere la massima<br />
efficienza anche nella terza fila di sedili.<br />
Il quadro strumenti è di tipo sportivo, a doppio<br />
vano concavo con elementi 3D.<br />
Sotto il cofano della XUV500 batte un cuore austriaco.<br />
Il motore infatti è sempre il quattro cilindri<br />
turbodiesel 2200 di cilindrata (che sviluppa
#chemacchina!<br />
#chemacchina<br />
140 cavalli e una coppia di 330 Nm) della serie m-<br />
Hawk, ora migliorato nell’erogazione della potenza,<br />
che risulta decisamente più fluida a vantaggio del<br />
comfort di marcia. L’omologazione è ovviamente<br />
Euro 6. Il cambio è manuale a sei rapporti mentre la<br />
trazione, secondo le versioni, è anteriore o integrale<br />
a gestione elettronica.<br />
E’ presente di serie l’assistenza per le partenze<br />
in salita come l’assistenza per la guida in discesa<br />
di serie. Quest’ultima risulta importante quando si<br />
percorrono strade non asfaltate o sconnesse, oppure<br />
tratti innevati o fangosi.<br />
Questo suv è stato progettato per un utilizzo misto<br />
in strada e in fuoristrada e per ottimizzare il comportamento<br />
in situazioni così diverse, gli ingegneri<br />
indiani hanno optato per una soluzione a ruote indipendenti<br />
a geometria McPherson all’anteriore mentre<br />
il retrotreno adotta il sistema Multilink con molle<br />
elicoidali e barre stabilizzatrici.<br />
La trazione può essere FWD (anteriore) o AWD<br />
(integrale ad inserimento e controllo automatico) disinseribile,<br />
che ripartisce automaticamente la coppia<br />
tra asse anteriore e posteriore grazie a un controllo<br />
elettronico di ultima generazione. A testimoniare il<br />
suo DNA fuoristradistico, Mahindra XUV500 mantiene<br />
un’ottima motricità su tutti i terreni, soprattutto<br />
per le versioni AWD, e angoli caratteristici di tutto<br />
rispetto: angolo d’attacco 28°, angolo d’uscita 23°,<br />
angolo di dosso 21°.<br />
Attenzione: grazie alla sua generosa coppia motrice<br />
la massa rimorchiabile è di ben 2.500 kg.<br />
Riguardo alle dotazioni di sicurezza, XUV500 offre<br />
il doppio airbag anteriore, gli airbag laterali a tendina<br />
più airbag torace, le barre laterali antintrusione.<br />
Non mancano ABS con EBD ed ESP con sistema<br />
antiribaltamento ma una nota negativa è
#chemacchina!<br />
#chemacchina<br />
costituita dall’assenza dei moderni aiuti alla guida<br />
quali la frenata automatica d’emergenza o sistema<br />
di mantenimento in corsia.<br />
Una volta al volante subito una sorpresa: l’auto è<br />
molto alta e in più il sedile, a sua volta rialzato, contribuisce<br />
a dare una sensazione di reale “dominio<br />
dall’alto” della situazione.<br />
Il motore, abbiamo visto, non è molto potente ma i<br />
suoi 140 cavalli sembrano sufficiente a farvi gestire<br />
l’auto senza difficoltà in ogni situazione. L’erogazione<br />
è fluida e comunque, da una vettura come questa<br />
non ci si aspettano prestazioni particolarmente elettrizzanti.<br />
La leva del cambio presenta escursione piuttosto<br />
lunga tra una marcia e l’altra, cosa che va tenuta<br />
presente soprattutto durante i lunghi curvoni autostradali.<br />
Baricentro alto e sospensioni (che per garantire un<br />
buon comfort sono piuttosto morbide) tendono ad innescare<br />
un po’ di rollio e pure un certo sottosterzo, a<br />
cui però ci si abitua velocemente.<br />
I freni vanno capiti. E’ necessario premere con forza<br />
sul pedale per avere una reazioni rapida e comunque<br />
più che discreta.<br />
Infine una annotazione sulla rumorosità a bordo<br />
che, pur migliorata rispetto alle precedenti versioni,<br />
resta piuttosto fastidiosa.<br />
Il prezzo d’acquisto rimane il punto di forza di questa<br />
Mahindra XUV500.<br />
Si parte da 21.690 euro per la versione W6 a due<br />
ruote motrici per arrivare a 28.140 euro per l’allestimento<br />
full della W10 con trazione integrale elettronica.<br />
Le XUV500 vendute in Europa godono di una<br />
ampia garanzia di 5 anni (o 100.000 chilometri) con<br />
assistenza stradale per 5 anni.
#chemacchina!<br />
#chemacchina
MAHINDRA XUV500 W10 - CARATTERISTICHE TECNICHE<br />
MOTORE MODELLO M-HAWK 140<br />
POSIZIONE<br />
TIPO<br />
CILINDRI<br />
ANTERIORE TRASVERSALE<br />
TURBODIESEL COMMON-RAIL CON INTERCOOLER,<br />
TURBOCOMPRESSORE A GEOMETRIA VARIABILE<br />
4 IN LINEA<br />
CILINDRATA (CC) 2.179<br />
POTENZA KW (CV) / REGIME<br />
COPPIA MASSIMA NM (KGM) / REGIME<br />
DISTRIBUZIONE<br />
103 (140) A 3.750 GIRI/MINUTO<br />
330 (33,6) A 1.600-2.800 GIRI/MINUTO<br />
4 VALVOLE PER CILINDRO<br />
TRASMISSIONE TRAZIONE INTEGRALE A GESTIONE ELETTRONICA (AWD), E ANTERIORE (FWD)<br />
CAMBIO<br />
6 + RM<br />
AUTOTELAIO SOSPENSIONI INDIPENDENTI (ANTERIORI MCPHERSON,<br />
POSTERIORI MULTILINK), MOLLE ELICOIDALI,<br />
AMMORTIZZATORI, BARRA STABILIZZATRICE<br />
FRENI<br />
RUOTE IN LEGA DA 18”<br />
PNEUMATICI<br />
ANTERIORI A DISCO AUTOVENTILATI,<br />
POSTERIORI A DISCO PIENO, DOTATI DI ABS<br />
P235/60 R18<br />
CARROZZERIA TIPO A SCOCCA PORTANTE CON 5 PORTE<br />
N° POSTI 7 SU TRE FILE<br />
LUNGHEZZA (MM) 4.585<br />
LARGHEZZA (MM) 1.890<br />
ALTEZZA (MM) 1.785<br />
PASSO (MM) 2.700<br />
ALTEZZA MINIMA DA TERRA (MM) 205<br />
MASSA A VUOTO (KG)<br />
MASSA COMPLESSIVA (KG) 2.510<br />
CAPACITÀ BAGAGLIAIO (L)<br />
PRESTAZIONI VELOCITÀ (KM/H) 180<br />
ACCELERAZIONE 0-100 KM/H (S) 12.5<br />
MASSA RIMORCHIABILE (KG) 2.500<br />
1.860 (AWD) 1.785 (FWD)<br />
702 (5 POSTI), 1.512 (2 POSTI)<br />
CONSUMO CICLO MISTO (L/100 KM) 7,5 (AWD), 7,0 (FWD)<br />
EMISSIONI CLASSE EURO 6<br />
CO2 (G/100 KM)<br />
197 (AWD), 183 (FWD)<br />
#ca!<br />
#ca
#cheleggenda!<br />
#cheleggenda<br />
UNA LAND<br />
CHE HA FATTO<br />
LA STORIA<br />
LA LAND ROVER DI JETSUN JAMPHEL<br />
NGAWANG LOBSANG YESHE TENZIN GYATSO<br />
LA LAND ROVER OGGETTO DEL SERVIZIO È APPARTENUTA A<br />
TENZIN GYATSO, VALE A DIRE IL QUATTORDICESIMO DALAI LAMA,<br />
ED È STATA PERFETTAMENTE RESTAURATA IN CALIFORNIA<br />
PER POI APPRODARE AD UN’ASTA DI RM SOTHEBY’S<br />
di Alessandro Rigatto
#cheleggenda!<br />
#cheleggenda<br />
na vecchia Series II a passo corto per<br />
143.000 (centoquarantatremila) dollari?<br />
Beh, qualcuno avrà pure fatto l’affare,<br />
ma chi?<br />
In realtà la quotazione stratosferica<br />
raggiunta all’asta di RM Sotheby’s per un’apparentemente<br />
banale Land Rover 88 ha la sua spiegazione:<br />
l’auto in oggetto è appartenuta a Tenzin Gyatso, vale<br />
a dire il quattordicesimo Dalai Lama, ed è stata restaurata<br />
perfettamente.<br />
Ma cosa ci faceva il 14° Dalai Lama con la fuoristrada<br />
inglese? Beh, facile immaginarlo: si muoveva<br />
tra Nepal, India e Cina nell’ambito della sua attività<br />
quotidiana di monaco Buddista Tibetano.<br />
A questo punto però si impone un’ampia digressione<br />
per raccontare chi sia il 14° Dalai Lama.<br />
Nato a Taktser il 6 luglio 1935, intronizzato nel 1939<br />
e incoronato Dalai Lama il 17 novembre 1950, Jetsun<br />
Jamphel Ngawang Lobsang Yeshe Tenzin Gyatso<br />
(questo il nome completo!) è, secondo la religione<br />
Buddista, la reincarnazione del 13° Dalai Lama.<br />
La quieta infanzia del giovane Dalai Lama e l’isolamento<br />
del Tibet s’interruppero repentinamente<br />
nel 1950, quando le truppe della neonata Repubblica<br />
Popolare Cinese attraversarono il confine nordorientale,<br />
incorporandone gradualmente i territori nel proprio<br />
dominio.<br />
In seguito alle forti proteste del popolo, che accusava<br />
il governo (allora retto da Taktra Rinpoce) e<br />
i vari Reggenti di corruzione, e al responso dell’Oracolo<br />
Nechung, il 14° Dalai Lama assunse appena<br />
quindicenne i pieni poteri governativi il 17 novembre,<br />
con l’arduo compito di fronteggiare le pretese di annessione<br />
avanzate dalla propaganda del Presidente<br />
Mao, secondo il quale era doveroso «riunire alla madrepatria<br />
tale regione occidentale della Cina».
#cheleggenda!<br />
#cheleggenda<br />
A RENDERE PIÙ PREZIOSA QUESTA LAND ROVER<br />
PROVVEDONO TUTTI I DOCUMENTI ORIGINALI<br />
DELL’EPOCA E IL CERTIFICATO DI AUTENTICITÀ DEL<br />
BRITISH MOTOR INDUSTRY HERITAGE TRUST. IL<br />
RESTAURO HA PUNTATO A RIPORTARE L’AUTO NELLE<br />
CONDIZIONI D’ORIGINE CON CUI È USCITA DALLA<br />
FABBRICA DI SOLIHULL IL 10 FEBBRAIO 1966 E IN<br />
EFFETTI NON MANCA ALCUNCHÉ RISPETTO A QUEL<br />
MOMENTO. LE IMMAGINI CONFERMANO CHE LA 4X4<br />
INGLESE È APPARSA COME NUOVA AL COMPRATORE<br />
CHE SE L’È AGGIUDICATA ALL’ASTA DI RM SOTHEBY’S<br />
TENUTASI AD AUBURN HILLS NELLO SCORSO AGOSTO<br />
Ma allorquando militari e funzionari del Partito<br />
Comunista Cinese diedero luogo alle prime brutalità<br />
a danno dei monaci, dei latifondisti e persino degli<br />
agricoltori, nel 1954 il XIV Dalai Lama partì alla volta<br />
di Pechino con il X Panchen Lama e i principali dignitari<br />
del governo con l’intento di negoziare con Mao,<br />
Zhou Enlai e Deng Xiaoping una soluzione accettabile<br />
per entrambe le parti.<br />
Il suo soggiorno in Cina durò due anni, durante i<br />
quali visitò molte province della nazione e partecipò<br />
a varie conferenze del Partito, ma alla resa dei conti<br />
apparve evidente che la lunghissima serie incontri e<br />
negoziati non ebbe successo.<br />
Rientrato in Tibet nel 1956, il Dalai Lama fece del<br />
suo meglio per frenare le prepotenze dei funzionari<br />
cinesi ma verso la fine dello stesso anno diede il<br />
proprio assenso all’avvio della “ST Circus”, un’operazione<br />
segreta della CIA a sostegno della ribellione<br />
tibetana contro l’occupazione cinese, nel cui ambito<br />
Washington addestrò ed equipaggiò ben 85.000<br />
partigiani tibetani nella lotta armata moderna. Tant’è<br />
che il 10 agosto 1959 il movimento di resistenza<br />
tibetano scatenò una grande sollevazione a Lhasa,<br />
che fu duramente repressa dall’Esercito Popolare di<br />
Liberazione.<br />
Convinto di dover assicurare la sopravvivenza e<br />
l’autonomia delle istituzioni tibetane (e rendere pubblica<br />
la grave situazione) con il sostegno della comunità<br />
internazionale, il Dalai Lama fuggì dal Tibet la notte<br />
del successivo 17 marzo, giungendo in India esattamente<br />
due settimane dopo. Formò quindi un governo<br />
in esilio, divenendo così il primo Dalai Lama costretto<br />
a vivere a tempo indefinito al di fuori del Tibet.<br />
Fu quello il periodo in cui il Dalai Lama avviò una<br />
lotta basata sulla non violenza e sulla disobbedienza<br />
civile sull’esempio del Mahatma Gandhi, di cui
#cheleggenda!<br />
#cheleggenda<br />
si definisce tuttora un grande ammiratore. Negli Anni<br />
Settanta visitò per la prima volta l’Occidente, impegnandosi<br />
nella divulgazione a livello internazionale<br />
del dramma del suo popolo sotto il dominio cinese.<br />
Imparò l’inglese e ottenne presto la simpatia delle<br />
nazioni occidentali per la sua battaglia in favore dei<br />
tibetani. Molte celebrità di Hollywood, tra cui Richard<br />
Gere, Harrison Ford, Barbra Streisand e Meg Ryan, lo<br />
sostengono tuttora pubblicamente.<br />
NEGLI ULTIMI GIORNI DEL 2019 JAGUAR<br />
LAND ROVER HA FORMALIZZATO<br />
L’ACQUISTO DELLA BOWLER, PRESTIGIOSA<br />
“FACTORY” INGLESE SPECIALIZZATA<br />
NELLA PREPARAZIONE DI VEICOLI OFF<br />
ROAD SPECIALI E DA COMPETIZIONE.<br />
LA BOWLER, ORA INCORPORATA NELLA<br />
SPECIAL VEHICLE OPERATIONS DI LAND<br />
ROVER, ERA STATA FONDATA NEL 1985<br />
DA DREW BOWLER ED È SENZA DUBBIO<br />
UNO DEI BRAND DI RIFERIMENTO NEL<br />
SETTORE. L’AZIENDA DA MOLTO TEMPO<br />
COLLABORAVA CON SUCCESSO CON JLR,<br />
REALIZZANDO ECCELLENTI VETTURE QUALI<br />
LA DEFENDER CHALLENGE BY BOWLER<br />
(2014-2016) DELLA FOTO<br />
Tuttavia, ormai da anni, il Dalai Lama è regolarmente<br />
denunciato dal governo cinese come un pericoloso<br />
secessionista desideroso di provocare il disfacimento<br />
dell’unità nazionale cinese.<br />
In realtà semplicemente porta avanti l’idea dell’autonomia<br />
interna, anziché quella dell’indipendenza<br />
vera e propria, della cosiddetta Regione Autonoma<br />
del Tibet, lasciando la gestione della difesa e degli<br />
affari esteri alla Cina, come già avviene per Paesi<br />
come il Principato di Monaco o quello del Liechtenstein.<br />
Anche se non in modo continuativo, ci sono<br />
stati colloqui fra il governo tibetano in esilio e la Cina,<br />
ma mentre il primo desidera soprattutto discutere<br />
dello stato del Tibet all’interno della Cina, la seconda<br />
vuole limitare gli accordi alle condizioni del ritorno<br />
del Dalai Lama a Lhasa.<br />
Ma torniamo ora alla nostra Land Rover. Raggiunto<br />
il Nepal, la 88 Series II A venne guidata dal fratello del<br />
Dalai Lama, Tenzin Cheogyal, fino in India, dove entrò<br />
in servizio come auto ufficiale di Sua Santità. Condotta<br />
per lo più dal consanguineo per accompagnare il<br />
fratello lungo le strade di montagna della regione indiana<br />
del Dharamsala, la Land Rover ebbe una vita a<br />
dir poco molto intensa, con un utilizzo severo e impegnativo<br />
lungo molti anni, anche quando il Dalai Lama<br />
continuò la sua opera in esilio dal Tibet.
#cheleggenda!<br />
#cheleggenda<br />
Quasi miracolosamente, sono state conservate<br />
tutte le parti originali anche dopo eventuali riparazioni<br />
e sostituzioni, così che è stato possibile oggi vendere<br />
la Land Rover con il suo carico di parti originali,<br />
tra cui i sedili di primo equipaggiamento, le componenti<br />
degli interni e i pneumatici, tutti preziosamente<br />
conservati durante il lavoro di restauro.<br />
Dopo una decina di anni di servizio ufficiale nel<br />
Dharamsala, la Land Rover è stata oggetto delle cure<br />
di Tenzin Cheogyal fino al mese di giugno del 2005.<br />
Poi venne donata alla Dalai Lama Foundation di Palo<br />
Alto, in California, allo scopo di raccogliere fondi per<br />
i rifugiati tibetani, e arrivò negli Stati Uniti d’America<br />
nel dicembre del 2005. A quel punto fu completamente<br />
restaurata da esperti del marchio Land Rover<br />
a Livermore, in California: i lavori si conclusero nel<br />
dicembre del 2006. Fatture e ricevute per un totale di<br />
oltre 49mila dollari USA testimoniano gli investimenti<br />
effettuati sull’auto, compresa la riverniciatura completa<br />
nel colore originale Bronze Green con cui la 88<br />
Series II A lasciò la fabbrica nel 1966.<br />
L’auto, al momento dell’aggiudicazione da Sotheby’s,<br />
si è presentata completa di un’ampia documentazione<br />
attestante la sua originalità, compresi il British<br />
Motor Industry Heritage Trust Certificate, l’Haynes<br />
Land Rover Series II Owner’s Workshop Manual (con<br />
tanto di firma autografa di Tenzin Cheogyal) in copertina,<br />
la targa originale e i documenti originali indiani.<br />
Non mancano neppure i certificati di assicurazione che<br />
indicano Sua Santità il Dalai Lama quale proprietario,<br />
i documenti relativi alla donazione alla Dalai Lama<br />
Foundation nel 2005 e copie di fotografie e articoli<br />
sull’auto, compresa una copia della rivista Land Rover<br />
Lifestyle, dove questo esemplare è indicato come uno<br />
dei migliori sei residenti negli USA.
#ca!<br />
#ca
#cheleggenda!<br />
#cheleggenda<br />
POTENZA PURA<br />
LA SUNBEAM DEI RECORD<br />
DOPO ANNI DI RESTAURO LA SUNBEAM<br />
DA 350 CAVALLI DI SIR MALCOLM CAMPBELL È TORNATA<br />
INTERAMENTE AL SUO SPLENDORE ORIGINALE<br />
di Niccolò Gargiulo
#cheleggenda!<br />
#cheleggenda<br />
a strepitosa Sunbeam del 1920 da<br />
350 cavalli, detentrice di uno dei record<br />
di velocità su terra e appartenente<br />
al National Motor Museum, è stata<br />
recentemente dotata di un nuovo sistema<br />
di trasmissione dopo che quello originale venne<br />
disperso diversi decenni fa.<br />
Quasi un secolo fa Sir Malcolm Campbell con questa<br />
vettura raggiunse i 241 km/h, siglando il record<br />
del mondo di velocità… oggi, il restauro realizzato<br />
in Gran Bretagna è senz’altro uno dei progetti (e delle<br />
realizzazioni) più gratificanti portato a termine dai<br />
tecnici e dagli ingegneri del museo di Beaulieu.<br />
Nel 2015, dopo averne minuziosamente ricostruito il<br />
poderoso motore V12, avevano portato la Sunbeam nel<br />
sud del Galles per una rievocazione (seppur a velocità<br />
ridotta) del record di velocità stabilito 90 anni prima.<br />
E sebbene il motore funzionasse alla perfezione,<br />
la trasmissione non originale rimaneva il tallone d’Achille<br />
della vettura e l’ultimo pezzo mancante nel<br />
puzzle della lunga storia di questo veicolo.<br />
Infatti poco dopo la fine della seconda guerra<br />
mondiale (e prima che la Sunbeam arrivasse al National<br />
Motor Museum) la trasmissione originale venne<br />
rimossa e sostituita con quella di una Albion 35cv.<br />
Creata per gestire solo un decimo della potenza del<br />
motore della Sunbeam, la nuova scatola del cambio<br />
era anche priva di freno motore, un aspetto molto<br />
importante nella configurazione originale della macchina<br />
del record.<br />
Divenne così una priorità per il personale del museo<br />
trovare un sistema di trasmissione adeguato per<br />
continuare il lavoro di restauro. Grazie anche alle donazioni<br />
degli amanti del museo solo di recente si è<br />
riusciti a trovare la scatola del cambio di una Bentley<br />
C-type (che in diverse altre occasioni aveva dimostrato<br />
di poter gestire l’enorme potenza del motore<br />
V12 da ben 18 litri) e ad adattarla al telaio della<br />
Sunbeam con una montatura ad hoc. Grazie a questa<br />
soluzione i tecnici sono riusciti perfino ad installare<br />
l’albero motore e il freno di trasmissione corretti dal<br />
punto di vista storico.<br />
La Sunbeam da 350 cavalli del 1920 è solitamente<br />
esposta al National Motor Museum di Beaulieu in<br />
Inghilterra vicino ad altre vetture da record quali la<br />
Sunbeam del 1927 da 1000 cavalli, la Golden Arrow<br />
del 1929 e la Bluebird CN7 del 1960.
#cheleggenda!<br />
#cheleggenda
LA COLLEZIONE DI 280 VEICOLI DEL NATIONAL MOTOR MUSEUM<br />
DI BEAULIEU È CONOSCIUTA IN TUTTO IL MONDO. IL MUSEO NON<br />
ESPONE SOLO VEICOLI E PARTI MECCANICHE MA METTE A<br />
DISPOSIZIONE DEI VISITATORI ANCHE UN’AMPIA COLLEZIONE DI<br />
FOTOGRAFIE LIBRI, FILM E VIDEO. PER MAGGIORI INFORMAZIONI SI PUÒ<br />
VISITARE IL SITO WWW.NATIONALMOTORMUSEUM.ORG.UK<br />
I TURISTI POSSONO VISITARE TUTTE LE ATTRAZIONI DI BEAULIEU CON UN UNICO<br />
BIGLIETTO, TRA QUESTE IL NATIONAL MOTOR MUSEUM, ON SCREEN CARS,<br />
WORLD OF TOP GEAR, LA CASA ANCESTRALE MONTAGU PALACE HOUSE, LA<br />
MOSTRA SECRET ARMY E L’ABAZIA DI BEAULIEU CON I SUOI GIARDINI<br />
#ca!<br />
#ca
#chenovità!<br />
#chenovità<br />
ET VOILA!<br />
DS 9 E-TENSE<br />
DS AUTOMOBILES TENTA LA SCALATA<br />
AL SEGMENTO DELLE BERLINE PREMIUM<br />
DI ALTA GAMMA. CON LE VERSIONI<br />
IBRIDE PLUG-IN (FINO A 360 CAVALLI,<br />
4 RUOTE MOTRICI) E LE CAPACITÀ DI<br />
GUIDA SEMIAUTONOMA, LA NUOVA DS<br />
PROPONE TECNOLOGIE DI PUNTA
#chenovità!<br />
#chenovità<br />
CON DS DRIVE ASSIST, DS 9E-TENSE<br />
PERMETTE AL CONDUCENTE DI UTILIZZARE<br />
UNA GUIDA SEMI AUTONOMA DI LIVELLO<br />
2, CHE INVITA A VIAGGIARE NEL MASSIMO<br />
COMFORT, CON UNA MAGGIORE<br />
SICUREZZA. LA VELOCITÀ È REGOLATA<br />
RISPETTO ALL’AMBIENTE IN CUI SI MUOVE<br />
DS 9 E-TENSE. IL SISTEMA UTILIZZA<br />
CAPTATORI PER POSIZIONARE CON<br />
PRECISIONE L’AUTO NELLA CARREGGIATA<br />
AGENDO SULLO STERZO. UTILIZZABILE FINO<br />
A 180 KM/H (IN BASE ALLE NORMATIVE<br />
DEL PAESE), REGOLA LA VELOCITÀ E LA<br />
TRAIETTORIA, SOTTO LA SUPERVISIONE DEL<br />
CONDUCENTE, PER GARANTIRE SICUREZZA<br />
E SERENITÀ. LA GESTIONE DELLA VELOCITÀ<br />
PASSA DA UN REGOLATORE ADATTATIVO<br />
ABBINATO AL SISTEMA DI ARRESTO DEI<br />
MOTORI. IN PARTICOLARE, PERMETTE DI<br />
GESTIRE LE CONDIZIONI DI GUIDA NEGLI<br />
INGORGHI STRADALI: LA VETTURA SI<br />
RIAVVIA AUTOMATICAMENTE DOPO UN<br />
TEMPO DI ARRESTO INFERIORE A TRE<br />
SECONDI. IN CASO DI ARRESTO PIÙ LUNGO,<br />
LA SEMPLICE PRESSIONE DI UN PULSANTE<br />
O DEL PEDALE DELL’ACCELERATORE<br />
PERMETTE DI RIAVVIARE DS 9 E-TENSE.<br />
a DS che non c’era ora c’è.<br />
Stiamo parlando della nuova DS 9<br />
E-TENSE, 4,93 metri di pura eleganza<br />
francese che poggiano su tecnologie<br />
di primissimo livello.<br />
DS attacca quindi con decisione il segmento premium,<br />
sino ad ora dominato dalla triade tedesca, con<br />
questa berlina tre volumi sviluppata sulla piattaforma<br />
EMP2. Con un interasse mai raggiunto precedentemente,<br />
DS 9 E-TENSE risulta più imponente rispetto<br />
alle altre berline della categoria mentre il design<br />
esalta le sue linee eleganti, con un abbassamento<br />
del tetto pronunciato, in stile fastback.<br />
Il frontale è dotato di calandra DS WINGS e della<br />
griglia progettata con design effetto diamantato<br />
tridimensionale, mentre sul cofano, la lavorazione<br />
guilloché “Clous de Paris” porta per la prima volta<br />
la firma degli interni di DS Automobiles all’esterno<br />
dell’abitacolo.<br />
Una particolarità: come la DS del 1955 la nuova<br />
DS 9 E-TENSE sfoggia dei “coni”alle estremità del<br />
tetto. Simbolo inconfondibile della leggendaria berlina,<br />
questi “coni” sono stati rivisitati per accogliere le<br />
luci laterali. La fluidità continua si manifesta con una<br />
linea che parte dalla calandra, passa dal cofano, dal<br />
parabrezza, dal tetto e raggiunge il bagagliaio senza<br />
alcuna interruzione. Le linee laterali sono filanti, con<br />
una continuità che va dai proiettori anteriori alle luci<br />
posteriori.<br />
Anche sul lato posteriore si nota la volontà di integrare<br />
gli elementi in un unico volume.<br />
I parafanghi, il paraurti e il bagagliaio sono in perfetta<br />
armonia mentre fari cesellati (con effetto a scaglie)<br />
creano un contrasto che garantisce un bell’effetto<br />
tridimensionale.
#chenovità!<br />
#chenovità<br />
Passiamo ai propulsori. DS 9E-TENSE arriva sul<br />
mercato con una motorizzazione ibrida plug-in composta<br />
da un motore turbo benzina PureTech e da un<br />
motore elettrico che erogano una potenza combinata<br />
di 225CV, in grado di percorrere tra 40 e 50 chilometri<br />
(WLTP) in modalità zero emissioni grazie a una batteria<br />
da 11,9 kWh. Il motore elettrico, integrato al cambio<br />
automatico a otto rapporti, raggiunge una potenza<br />
massima di 80 kW (110 CV) e 320 Nm di coppia. Viene<br />
sfruttato all’avviamento, per dare maggior potenza in<br />
accelerazione, e per viaggiare senza emissioni fino a<br />
135 km/h. Da notare che la modalità di guida a Zero<br />
Emissioni è selezionata di default all’avviamento ed è<br />
accompagnata dalla modalità Hybrid, che gestisce automaticamente<br />
l’erogazione da parte dei due motori,<br />
viaggiando 100% elettrico, 100% benzina o utilizzandoli<br />
entrambi quando necessario.<br />
DS 9E-TENSE dispone anche di un sistema di recupero<br />
dell’energia al rilascio dell’acceleratore e in<br />
frenata, che ricarica la batteria durante la guida. E<br />
c’è anche la funzione E-Save, che dovrebbe garantire<br />
una riserva di energia nella batteria per affrontare<br />
una parte del tragitto in modalità Zero Emissioni. Potrebbe<br />
servire, ad esempio, quando il conducente sa<br />
che dovrà attraversare il centro di una città con zona<br />
a traffico limitato. Il caricatore imbarcato da 7,4 kW<br />
permette di ricaricare la batteria in 1 ora e 30 minuti<br />
su una stazione di ricarica domestica o pubblica, con<br />
il cavo fornito di serie.<br />
La gamma sarà presto integrata con altre due motorizzazioni<br />
E-TENSE da 250 cavalli a 2 ruote motrici<br />
(con un’autonomia maggiore) e da 360 cavalli, con<br />
trasmissione 4 ruote motrici.<br />
All’interno dell’abitacolo si nota immediatamente<br />
la raffinatezza dei materiali su ampie superfici, con<br />
una plancia interamente rivestita di pelle nappa e la<br />
lavorazione a braccialetto di orologio. Così come gli<br />
elementi di cristallo, l’Alcantara che riveste il tetto, le<br />
tendine di protezione e le maniglie interne rivestite in<br />
pelle. La qualità è alta.<br />
DS 9 E-TENSE, con un passo di 2,90 metri, offre<br />
molto spazio nei sedili posteriori, che sono riscaldati,<br />
con funzione massaggio e ventilati. Il confort si<br />
esprime anche con la personalizzazione tramite le<br />
“Ispirazioni DS”. Ogni opzione di interno, che prende<br />
il proprio nome dai quartieri più emblematici di Parigi,<br />
ha una propria specifica personalità, con la pelle<br />
goffrata dei sedili dell’Ispirazione BASTILLE o RIVOLI,<br />
l’Alcantara® nero della Performance Line e la pelle<br />
Nappa Art Rubis. Altri esempi sono le impunture<br />
Point Perle, che sottolineano la lavorazione dei sedili,<br />
e le decorazioni della plancia e dei pannelli delle portiere<br />
sono altri esempi.<br />
Molta cura è stata posta per quanto riguarda l’insonorizzazione<br />
con lo speciale trattamento che tende<br />
ad abbassare i rumori esterni. I vetri insonorizzanti<br />
e stratificati, abbinati alla scocca termosaldata,<br />
puntano ad eliminare le vibrazioni mentre va anche<br />
sottolineata la presenza del sistema Hi-Fi FOCAL<br />
Electra, appositamente progettato per DS 9 E-TENSE<br />
con l’aggiunta di nuove griglie inox dei tweeter tra i<br />
quattordici altoparlanti installati nell’abitacolo.<br />
Ma il comfort a bordo passa anche attraverso la<br />
sospensione pilotata DS ACTIVE SCAN SUSPENSION.<br />
Mentre una telecamera scansiona la strada i captatori<br />
di assetto, gli accelerometri e i rilevatori degli assali<br />
registrano tutti i movimenti e li trasmettono al sistema<br />
che prepara ognuna delle sospensioni, in modo da aumentare<br />
la sicurezza e il piacere di guida.
CON DS SMART ACCESS, DS 9E-TENSE TRASFERISCE L’AUTORIZZAZIONE DI ACCESSO ALL’AUTO<br />
NELLO SMARTPHONE, OPERAZIONE CHE NON RICHIEDE PIÙ LA NECESSITÀ DI AVERE CON SÉ LA<br />
CHIAVE. QUANDO SI SBLOCCA IL VEICOLO, LE MANIGLIE A SCOMPARSA FUORIESCONO ED<br />
È POSSIBILE SALIRE A BORDO. L’ACCESSO A DISTANZA PUÒ ESSERE AUTORIZZATO AD ALTRI<br />
CINQUE UTENTI. L’APPLICAZIONE MYDSAPP APRE LA VIA ALL’AUTO CONDIVISA. QUESTA<br />
FUNZIONALITÀ PERMETTE INFATTI DI DELEGARE E AUTORIZZARE L’ACCESSO E L’AVVIAMENTO DI DS<br />
9 E-TENSE A UN ALTRO SMARTPHONE, IN UNA DETERMINATA FASCIA ORARIA. IL SISTEMA,<br />
CHE UTILIZZA IL PROTOCOLLO BLUETOOTH, È OPERATIVO ANCHE SENZA RETE GSM
#chenovità!<br />
#chenovità<br />
BÉATRICE FOUCHER, DIRETTRICE GENERALE DS AUTOMOBILES: “DAL LANCIO DI DS NEL 2015, LE NOSTRE SQUADRE<br />
SONO ANIMATE DA UN OBIETTIVO: PROPORRE UNA GRANDE BERLINA FRANCESE. CON DS9 E-TENSE LA NOSTRA AMBIZIONE<br />
DI INCARNARE IL SAVOIR-FAIRE DEL LUSSO FRANCESE NELL’AUTO SEGNA L’INGRESSO DI UN NUOVO RIFERIMENTO IN QUESTO<br />
SEGMENTO DELLE BERLINE PREMIUM, E MOSTRA LA VOLONTÀ DI PORTARE LA CULTURA FRANCESE IN QUESTO AMBITO.<br />
SAPPIAMO CHE UN BRAND COME IL NOSTRO CREA MOLTE ASPETTATIVE IN QUESTA CATEGORIA. ABBIAMO FATTO APPELLO A<br />
TUTTA LA NOSTRA COMPETENZA PER RENDERE DS 9UN RIFERIMENTO PER COMFORT, STILE, ELEGANZA E INNOVAZIONE”
#ca!<br />
#ca
#chenovità!<br />
#chenovità
SILVERADO!<br />
NOVITÀ IN CASA CHEVROLET<br />
PER IL LANCIO IN ITALIA L’ICONICO PICKUP AMERICANO<br />
ARRIVA CON DUE MOTORI BENZINA V8 DA GRANDI PRESTAZIONI<br />
E UN INEDITO TURBODIESEL 3.0 DA 277 CAVALLI, SICURAMENTE<br />
PIÙ APPETIBILE PER IL MERCATO DI CASA NOSTRA
#chenovità!<br />
#chenovità<br />
enetevi forte: l’iconico pickup Chevrolet<br />
Silverado arriva finalmente<br />
anche da noi!<br />
Il gruppo Cavauto di Monza ha<br />
predisposto infatti allestimenti e<br />
motorizzazioni per il mercato italiano dell’ultima<br />
generazione dell’imponente e affascinante Silverado<br />
1500. Tre le motorizzazioni commercializzate nel<br />
nostro paese: due benzina e uno diesel di ultima generazione.<br />
Quelli benzina, entrambi EcoTec V8, sono<br />
il 5.3 litri che sviluppa 355 cavalli e il 6.2 litri, con<br />
una potenza di ben 420 cavalli. Il motore a gasolio è<br />
invece il nuovo 3.0 Duramax che eroga 277 cavalli.<br />
CAVAUTO NASCE NEL 1980 A CANTÙ QUALE<br />
CONSEGUENZA DELLA PASSIONE DI HERMES<br />
CAVARZAN PER LE AUTOMOBILI MADE IN USA. ALLA<br />
FINE DEGLI ANNI ’80 INIZIA LA COLLABORAZIONE<br />
CON GENERAL MOTORS E SUCCESSIVAMENTE<br />
DIVENTA UNICO IMPORTATORE PER L’ITALIA DEL<br />
MARCHIO HUMMER. DAL 2010 CAVAUTO SI<br />
CONCENTRA SULL’IMPORTAZIONE DI SUV E AUTO<br />
SPORTIVE DI BRAND QUALI CADILLAC, CORVETTE,<br />
CHEVROLET, BUICK, DODGE, LINCOLN E GMC.<br />
SULLE AUTO CHEVROLET, COME LA SILVERADO<br />
1500, CAVAUTO OFFRE UNA GARANZIA DI 3 ANNI<br />
O 100.000 CHILOMETRI. GRAZIE AL SISTEMA DI<br />
MONITORAGGIO “YES WE HELP” AL CLIENTE VIENE<br />
GARANTITA UNA ASSISTENZA IN ITALIA E IN EUROPA<br />
SIA IN CASO DI INCIDENTI O DI IMPROVVISI GUASTI<br />
Se per i propulsori benzina le prestazioni sono<br />
garantite dalle grandi cubature, per il nostro mercato<br />
grande attesa ha destato la motorizzazione<br />
diesel 3 litri.<br />
Progettato dal centro ingegneristico General Motors<br />
Global Propulsion System di Torino, sviluppa 277<br />
cavalli con 623 Nm di coppia a soli 1.500 giri e con il<br />
95% della coppia disponibile già a 1.250 giri. Obiettivo<br />
primario sono non solo le prestazioni ma (forse<br />
soprattutto) bassi livelli di emissione, prerogativa<br />
importantissima in un periodo in cui i motori diesel<br />
sono sotto “accusa” per l’innalzamento dei livelli di<br />
inquinamento.<br />
Certamente la motorizzazione diesel continua però<br />
a rappresentare un prodotto assai interessante per<br />
quei clienti italiani che fanno un chilometraggio annuale<br />
importante.<br />
Oltre a ciò, in esclusiva per il mercato italiano,<br />
l’importatore propone l’alternativa dell’alimentazione<br />
GPL di ultima generazione per le motorizzazioni<br />
benzina, garantendo così l’abbattimento dei costi<br />
di carburante senza compromettere le prestazioni.<br />
Ottima idea davvero.
#chenovità!<br />
#chenovità<br />
A
#chenovità!<br />
#chenovità<br />
Al motore diesel è abbinato un cambio automatico a<br />
10 rapporti mentre per quelli benzina la trasmissione<br />
automatica dispone di 8 o 10 marce, a seconda delle<br />
versioni. In tutti gli allestimenti Chevrolet Silverado<br />
1500 è dotato di trazione 4WD inseribile e con le ridotte.<br />
SILVERADO È UN PAESE, LA DESTINAZIONE DI UN<br />
GRUPPO DI COLONI DECISI A DARE UNA SVOLTA ALLE<br />
LORO ESISTENZE. IL PAESE PERÒ NON È PROPRIAMENTE<br />
UN PARADISO, ANZI. NON PASSA GIORNO CHE LA<br />
BANDA DI CRIMINALI CAPEGGIATA DALL’ALLEVATORE<br />
DI BESTIAME MCKENDRICK NON TERRORIZZI LA<br />
POPOLAZIONE CON SCORRERIE DI OGNI TIPO…<br />
IN BREVE QUESTA È LA TRAMA DI UN BELLISSIMO FILM<br />
WESTERN DEL 1985, DIRETTO DA LAWRENCE KASDAN,<br />
CHE SI CHIAMAVA APPUNTO SILVERADO. VA DA SÈ CHE<br />
SILVERADO È UN NOME, UN VOCABOLO, UN “SIMBOLO”<br />
DEL COSTUME AMERICANO, DI UN MODO DI VIVERE E<br />
ANCHE DI UN MODO DI UTILIZZARE L’AUTOMOBILE.<br />
E DA QUI AI PICKUP IL PASSO È DAVVERO BREVE<br />
Tre gli allestimenti disponibili per il mercato italiano:<br />
RST, LT Trail Boss e Hihg Country, laddove la<br />
versione LT Trail Boss (dotata del pacchetto off-road<br />
Z71 di serie per grandi perfomance 4x4) e la High<br />
Country sono destinate solo alle motorizzazioni benzina.<br />
L’allestimento RST viene invece proposto solo<br />
per il 5.3 e per il turbodiesel.<br />
Anche per il design sono stati realizzati alcuni particolari<br />
in funzione dei singoli allestimenti. Già a partire<br />
dalla versione RST la Silverado mostra un look<br />
completamente nuovo, aggressivo e dinamico, più<br />
accentuato nella versione LT Trail Boss grazie ad alcuni<br />
particolari che sottolineano le alte prestazioni.<br />
Punta sul lusso invece la High Country con cerchi<br />
in lega da 22”, griglia radiatore cromata, paraurti in<br />
tinta carrozzeria e interni con finiture pregiate.<br />
Completamente nuovi gli interni di tutti gli allestimenti,<br />
con una inedita configurazione dei sedili e una<br />
evidente combinazione tra lusso e tecnologia grazie<br />
anche ai sistemi di infotainment Apple Car e Android<br />
Auto. Da ricordare infine che Silverado è l’unico pickup<br />
americano omologato per 6 posti.<br />
Chevrolet Silverado 1500 è commercializzato in<br />
Italia da una rete di concessionari gestiti dal Gruppo<br />
Cavauto, sotto l’egida del marchio American Division.<br />
Il primo esemplare di colore nero con grafiche rosse<br />
è già disponibile nello showroom di Monza, con<br />
allestimento LT Trail Bross e pacchetto off road Z71,<br />
e prezzi partono da 58.950 euro nella versione RST<br />
Plus 5.3 da 355 cavalli.
#ca!<br />
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