Il Corriere di Tunisi N.199 maggio 2020
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I C T .199 M 2020
dall’emergere dei momenti di difficoltà
per evitare che le criticità si
traducano in crisi irreversibili.
Quante sono oggi le realtà associative
che svolgono questo prezioso servizio
di volontariato, chi sono i volontari
che si rendono disponibili per i vostri
centri gratuiti d’ascolto?
Oggi possiamo contare sull’attività
di circa 500 volontari che operano
nei nostri 20 centri sul territorio italiano.
I volontari sono persone che
hanno deciso di offrire gratuitamente
tempo e capacità di ascolto empatico,
mettendoli al servizio di chi ne
ha bisogno. Non sono necessarie
professionalità specifiche per diventare
volontari ma tutti devono seguire
i nostri corsi di formazione e
acquisire le competenze di ascolto e
di costruzione di relazioni d’aiuto
efficaci.
In passato uno degli approcci del telefono
amico teneva in particolare considerazione
le indicazioni presentate
in alcuni studi dello psicologo statunitense
Carl Rogers il quale, in estrema
sintesi, riteneva che un atteggiamento
“non direttivo” nelle relazioni fosse
la premessa per una modificazione positiva
della personalità, insomma, per
trarre beneficio dal colloquio interpersonale.
In sintesi, niente consigli ma
un ascolto empatico, sincero e autentico
che rappresenti un primo passo
verso il recupero della serenità perduta,
una condizione necessaria affinché
CÀ
ciascuno possa compiere autonomamente
e nel migliore dei modi le proprie
scelte, senza condizionamenti,
senza soluzioni preconfezionate. Oggi
è ancora valido un orientamento di
questo genere nello svolgimento del
vostro servizio che, lo ricordiamo, garantisce
l’anonimato ed è apolitico ed
aconfessionale? Qual è oggi, in linea di
massima, l’esperienza ideale e i principi
che sono alla base della vostra opera?
Le linee guida di fondo sono rimaste
le stesse. I volontari di Telefono
Amico Italia sono persone che credono
nella capacità degli esseri
umani di riconoscere e comprendere
le proprie emozioni e di individuare
le proprie risorse personali. Il valore
di riferimento è la considerazione
positiva incondizionata, l’idea
cioè che tutti noi possiamo costruire
o migliorare il nostro benessere, talvolta
avvalendoci anche dell’aiuto di
altri ma soprattutto grazie al nostro
impegno e alla nostra conoscenza di
noi stessi. In questo senso, non dare
consigli o soluzioni “standard” è un
modo per esprimere rispetto per la
specificità e la specialità di ciascuno;
il nostro modello mira a supportare
e implementare la fiducia di chi ci
chiama nella sua capacità di disegnare
e affrontare il proprio percorso di
benessere e serenità.
Esistono varie iniziative sociali che cercano
di fronteggiare la solitudine e i