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UN TRENO DI LIBRI<br />
Invito alla lettura di Alberto Brandani<br />
[Presidente giuria letteraria Premio Internazionale Elba-Brignetti]<br />
Quando Limesso, piccola<br />
città alleata di Troia, viene<br />
distrutta dai greci, Briseide,<br />
figlia di un re, viene catturata<br />
come tutte le altre donne e consegnata<br />
come un trofeo al grande Achille.<br />
A 19 anni diventa schiava, concubina,<br />
infermiera, pronta a soddisfare<br />
ogni desiderio del suo padrone. È lei<br />
il premio di guerra di Achille il Pelide,<br />
proprio colui che ha letteralmente<br />
“macellato” tutta la sua famiglia.<br />
L’epica guerra di Troia è sempre una<br />
magnifica storia da leggere, una storia<br />
che parla di eroi, semidei, sconfitti,<br />
malvagità. E di donne, schiave e<br />
regine. Qui, dove tutto comincia con<br />
una donna e per una donna, le donne<br />
sembrano mute, asservite. «Alle donne<br />
si addice il silenzio», si legge nel<br />
romanzo di Pat Barker, che si è posta<br />
l’obiettivo di raccontarci la guerra di<br />
Troia con gli occhi delle schiave.<br />
L’impianto è teatrale, quasi si colgono<br />
le quinte di scena che di momento in<br />
momento legano la storia. È un manifesto<br />
femminista, crudo e violento,<br />
una perfetta sceneggiatura per un<br />
film di Quentin Tarantino, trucido e<br />
splatter, con ossa, budella e topi morti<br />
a iosa che vanno avanti per pagine e<br />
pagine. Sappiamo bene che le descrizioni<br />
di guerra sono tremende anche<br />
nei grandi classici, ma pure che le frasi<br />
più celebri della letteratura si costruiscono<br />
per sottrazione. «<strong>La</strong> sventurata<br />
In viaggio con il Prof<br />
IL SILENZIO DELLE RAGAZZE<br />
IL MOVIMENTO ME TOO AL TEMPO DELLA GUERRA DI TROIA,<br />
RACCONTATA DALLE SUE SCHIAVE MUTE. CAPACI DI GUARDARE<br />
OGNI COSA CON ALTRI OCCHI E CON ALTRO CUORE<br />
è forse quel che resta dopo che Manzoni<br />
ebbe sottratto pagine e pagine?<br />
Attraverso il racconto disincantato e<br />
verace di Briseide, entriamo nell’accampamento<br />
greco dove si aggirano<br />
Agamennone, Patroclo e Ulisse. I loro<br />
sentimenti, le loro turbe, le passioni. E<br />
ci sembrano meno dèi e più semplicemente<br />
uomini. Pat Barker ha cercato<br />
di dare voce a quei soggetti della<br />
storia che mai ne hanno avuta: le donne<br />
mute della terribile guerra di Troia,<br />
capaci di guardare ogni cosa con altri<br />
occhi e altro cuore.<br />
Eppure, riflettendo attentamente,<br />
cogliamo che con il tempo ogni confine<br />
nell’accampamento acheo è destinato<br />
a sfumarsi, ogni separazione<br />
sembra sfaldarsi fra chi condivide la<br />
stessa condizione umana. <strong>La</strong> posizione<br />
dei guerrieri achei è ben diversa da<br />
quella delle schiave troiane, ma alla<br />
fine il destino di tutti, uomini e donne,<br />
vincitori e sconfitti, è subordinato<br />
alla stessa logica violenta e disperata<br />
della guerra. È in questo contesto che<br />
può nascere e materializzarsi un sentimento<br />
affettuoso verso il proprio rapitore<br />
o un gesto ospitale verso il più<br />
acerrimo nemico. Ed è qui che, al di là<br />
delle intenzioni dell’autrice, svettano<br />
i tre protagonisti di un romanzo che<br />
colpisce al cuore. Di Briseide abbiamo<br />
già detto, ma non possiamo dimenticare<br />
il grande amore che suscita Patroclo<br />
in lei e presso Achille: un bimbo<br />
rispose» di manzoniana memoria non strappato alla sua famiglia per un tra-<br />
Einaudi, pp. 352 € 18,50<br />
gico gioco finito male. E che dire della<br />
splendida malinconia di Achille, abbandonato<br />
a sette anni dalla madre,<br />
che si immerge possente nel mare<br />
nella speranza di carpirne qualche<br />
frase? Nell’animo dei tre protagonisti,<br />
in particolare di Achille e Patroclo,<br />
scende un pianto disperato che viene<br />
recuperato come visione onirica della<br />
vita e balsamo lenitivo delle angosce,<br />
delle paure e malinconie di noi comuni<br />
mortali. Sono pagine e sensazioni<br />
che, per dirla in gergo teatrale, "valgono<br />
il biglietto".<br />
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