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syndicom rivista N.17

Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L''unione fa la forza!

Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L''unione fa la forza!

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<strong>syndicom</strong><br />

N. 17 Giugno - Luglio 2020<br />

<strong>rivista</strong><br />

Formati<br />

sotto<br />

il segno<br />

del Covid


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<strong>syndicom</strong>_Kooperation-zak-176x127-dfi.indd 2 13.05.2020 10:44:04<br />

MENO PRESSIONE. PIÙ INFANZIA.<br />

La realtà quotidiana di molti bambini è caratterizzata<br />

da pressione e stress. Con ripercussioni sullo sviluppo<br />

psicofisico anche molto gravi. I bambini hanno bisogno<br />

di meno stress e di una maggiore autonomia nella gestione<br />

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Sommario<br />

4 Team vincenti<br />

5 Brevi ma utili<br />

6 Dalla parte degli altri<br />

7 L’ospite<br />

8 Dossier: Apprendisti<br />

annata Covid-19<br />

Cosa abbiamo imparato dalla pandemia<br />

16 Dalle professioni<br />

18 Sondaggio telelavoro<br />

22 Il nuovo CCL Posta<br />

24 Non dimenticate le donne<br />

25 Diritto e diritti<br />

26 Idee<br />

27 Mille parole<br />

28 Eventi<br />

30 Un lavoro, una vita<br />

31 Cruciverba<br />

32 Inter-attivi<br />

Innanzitutto abbiamo dovuto imparare a gestire<br />

la paura. Paura per la salute, la nostra e quella<br />

dei nostri cari. Superare il dolore per una (possibile)<br />

perdita. Allo stesso tempo ci stiamo organizzando<br />

con nuove regole sul lavoro: misure<br />

igieniche in parte faticose ma salvavita in ufficio,<br />

in fabbrica, in negozio, in cantiere; i vantaggi<br />

ma anche i limiti del telelavoro, la costante<br />

organizzazione dell’accudimento dei figli.<br />

La pandemia ci insegna anche che è proprio<br />

durante la crisi che si può contare sui sindacati.<br />

Insieme con la nostra federazione mantello,<br />

l’Unione sindacale svizzera, siamo la forza<br />

motrice che promuove le misure di sostegno<br />

per la classe lavoratrice: estensione del lavoro<br />

ridotto, rafforzamento dell’indennità per perdita<br />

di guadagno per i dipendenti e i lavoratori<br />

indipendenti direttamente e indirettamente<br />

interessati, severe misure di sicurezza sul<br />

posto di lavoro.<br />

Ora si passa alle fasi successive. Dobbiamo<br />

adottare e controllare la protezione della salute<br />

e la sicurezza sul posto di lavoro, difendere i<br />

posti di lavoro dallo smantellamento, salvaguardare<br />

i nostri servizi sociali, alzare i salari più<br />

bassi, tutelare il potere d’acquisto di tutti i<br />

lavoratori, investire nella riforma ecologica della<br />

nostra economia.<br />

Grazie (e insieme) a voi membri, i sindacati<br />

hanno il potere di essere i principali protagonisti<br />

nel mondo del lavoro e dell’economia.<br />

4<br />

8<br />

22<br />

Stephanie Vonarburg, vicepresidente <strong>syndicom</strong>


4<br />

Team vincenti<br />

«Le firme si raccolgono da sole»<br />

Mujo Mujagic (34)<br />

Vive da appena tre anni in Svizzera.<br />

Quasi per caso è arrivato alla Posta<br />

tramite un ufficio di collocamento, anche<br />

grazie alla sua buona conoscenza<br />

del tedesco. Da più di un anno dispone<br />

di un impiego fisso nel recapito pacchi.<br />

Davide Ramundo (29 anni)<br />

Dopo l’apprendistato come addetto alla<br />

logistica presso la Posta di Bülach, è<br />

passato a Oerlikon dove lavora tuttora<br />

nel recapito pacchi. Nel gruppo è considerato<br />

il «cavallo da tiro». Nel tempo<br />

libero gioca a calcio in una squadra dilettantistica<br />

insieme a Mujo e Andreas.<br />

Andreas Käser (28)<br />

Come occupazione temporanea ha lavorato<br />

nel recapito pacchi: dato che gli<br />

piaceva è rimasto alla Posta. Nel tempo<br />

libero si occupa della sua Mitsubishi<br />

Lancer.<br />

Marwan Ismail (34)<br />

Dopo l’apprendistato in ufficio alla Posta,<br />

nel 2007 va a lavorare per Corriere<br />

Svizzero. Durante le pause pranzo ha<br />

svolto consegne a domicilio per grandi<br />

aziende, ma quando questi lavori hanno<br />

cominciato a diminuire, nel 2012 è<br />

stato trasferito al servizio pacchi.<br />

Testo: Philippe Wenger<br />

Foto: Tom Kawara<br />

È ora di finirla: per<br />

questo abbiamo<br />

lanciato la petizione<br />

Tutto è cominciato quando Davide<br />

voleva in realtà dimettersi da <strong>syndicom</strong>.<br />

Presso la base di distribuzione<br />

di PostLogistics a Zurigo Oerlikon le<br />

cose andavano piuttosto male, e a<br />

nostro avviso l’impegno da parte del<br />

sindacato era scarso. I nostri segretari<br />

regionali Senol Kilic e Dominik<br />

Dietrich sono però riusciti a convincere<br />

Davide che era giunto il momento<br />

di attivarsi. Ci siamo quindi uniti e<br />

in brevissimo tempo abbiamo acquisito<br />

dieci nuovi membri e ci siamo<br />

impegnati affinché finalmente venisse<br />

eletta una commissione del personale<br />

(CoPe). Abbiamo presentato<br />

questa richiesta al nostro responsabile<br />

della base.<br />

Il problema è questo: alla nostra<br />

base di distribuzione sentiamo particolarmente<br />

la pressione sui prezzi e<br />

sui margini. Questa pressione viene<br />

esercitata sui salari e sul calcolo del<br />

tempo di lavoro. Ci ritroviamo perciò<br />

a gestire un volume di lavoro sempre<br />

più grande con risorse ridotte. Durante<br />

la crisi da coronavirus, ancora<br />

più servizi postali sono stati esternalizzati<br />

a corrieri privati che però offrono<br />

una qualità più bassa. Lo dimostra<br />

l’elevato numero di reclami e<br />

le condizioni di lavoro notevolmente<br />

peggiori. Così facendo la base di distribuzione<br />

di Oerlikon si sottrae al<br />

Contratto collettivo di lavoro (CCL)<br />

della Posta. Si è giunti al punto che<br />

alcuni colleghi che rientrano nel<br />

gruppo a rischio, e che pertanto dovrebbero<br />

restare a casa, temono che<br />

il loro giro sia assegnato a qualcun<br />

altro. È ora di finirla! Desideriamo<br />

tutelare la buona immagine della<br />

Posta e continuare a svolgere il<br />

nostro lavoro al meglio. Ma per farlo,<br />

chiediamo buone condizioni di lavoro<br />

e che il nostro impegno sia riconosciuto.<br />

Ecco perché abbiamo lanciato<br />

una petizione in cui chiediamo di<br />

istituire immediatamente la commissione<br />

del personale, di sospendere<br />

le esternalizzazioni dei giri di consegna<br />

a terzi in violazione del CCL, di<br />

aumentare il personale in modo da<br />

recuperare i giri esternalizzati e maggiore<br />

rispetto. Le firme in pratica si<br />

raccolgono da sole in quanto sono<br />

tutti felici che noi, quattro giovani di<br />

più culture e <strong>syndicom</strong>, facciamo<br />

sentire con forza la nostra voce alla<br />

base.


Brevi ma utili<br />

Malato ma cacciato lo stesso \ Fondo per i precari \ Multinazionali<br />

responsabili al voto \ Le prime vittime della crisi \ 13a AVS,<br />

riparte la raccolta firme \ Un premio al reportage \ Solidarietà<br />

internazionale \ Contatti<br />

5<br />

Malato ma cacciato lo stesso<br />

Il Corriere del Ticino ha licenziato un<br />

giornalista in malattia, nonostante la<br />

certificazione dei medici e del perito<br />

dell’assicurazione. Dopo 25 anni di lavoro<br />

presso l’azienda, il redattore (59enne<br />

con due figli agli studi, delegato sindacale<br />

e presidente del comitato Press<br />

Ticino) è stato scaricato con una mail,<br />

allo scadere dei 180 giorni di protezione<br />

dal licenziamento. <strong>syndicom</strong> intraprenderà<br />

tutti i passi necessari per dimostrare<br />

l’abusività dell’atto e difendere il<br />

giornalista, «reo» di aver pubblicato una<br />

filastrocca che non era piaciuta all’editore<br />

(vedi lo scorso numero).<br />

Fondo per i precari<br />

Unia e una ventina di organizzazioni, tra<br />

cui <strong>syndicom</strong>, chiedono alla Confederazione<br />

e ai Cantoni i mezzi necessari per<br />

creare un fondo di transizione Covid-19.<br />

Il fondo intende garantire una protezione<br />

sociale ed economica ai lavoratori<br />

che non possono beneficiare delle misure<br />

di sostegno attuali.<br />

Multinazionali responsabili al voto<br />

L’Iniziativa per multinazionali responsabili<br />

chiede che le multinazionali con<br />

sede in Svizzera siano legalmente obbligate<br />

a rispettare i diritti umani e a proteggere<br />

l’ambiente, ovunque nel mondo.<br />

Il controprogetto (che permetteva ad<br />

aziende come Glencore e Syngenta di<br />

cavarsela con un semplice opuscolo<br />

pubblicato una volta l’anno) non basta<br />

per le 120 organizzazioni sindacali (tra<br />

cui <strong>syndicom</strong>), religiose, per i diritti<br />

umani, per la cooperazione internazionale<br />

e per l’ambiente, che sostengono<br />

l’iniziativa. Per questo si andrà al voto,<br />

probabilmente a novembre. Info su<br />

www.iniziativa-multinazionali.ch.<br />

Le prime vittime della crisi<br />

La crisi da coronavirus miete vittime<br />

nella stampa romanda. Dopo Le Régional,<br />

Micro è la seconda testata a scomparire,<br />

mentre L’Illustré ha soppresso<br />

otto posti di lavoro. La chiusura dei luoghi<br />

pubblici e le raccomandazioni sanitarie<br />

sugli oggetti condivisi dai clienti<br />

hanno piegato Micro, uscito per l’ultima<br />

volta il 30 maggio. Per <strong>syndicom</strong>, «è urgente<br />

che nuove raccomandazioni invitino<br />

a rispettare le norme sanitarie per<br />

leggere i giornali piuttosto che sconsigliarne<br />

la loro messa a disposizione»<br />

nei bar. È necessario trovare alternative<br />

e un piano sociale per L’Illustré.<br />

13a AVS, riparte la raccolta firme<br />

Interrotta a causa della pandemia, riparte<br />

la raccolta firme per l’iniziativa<br />

popolare per una 13a AVS, lanciata a novembre<br />

dall’Unione Sindacale Svizzera<br />

(USS). Info: https://it.avsx13.ch<br />

Un premio al reportage<br />

Al giornalista (socio <strong>syndicom</strong>) Jacopo<br />

Scarinci è stato assegnato il terzo premio<br />

dello Swiss Press Award, nella categoria<br />

carta stampata. Con il collega<br />

del quotidiano laRegione Andrea Manna,<br />

Scarinci ha realizzato un servizio<br />

su un candidato della Lega dei ticinesi/<br />

UDC che, al grido di «Prima i nostri»,<br />

assumeva invece a più riprese segretarie<br />

frontaliere. Un giusto riconoscimento<br />

al giornalismo d’inchiesta.<br />

Solidarietà internazionale<br />

Quando i paesi europei hanno dichiarato<br />

lo stato di emergenza e chiuso i loro<br />

negozi, milioni di lavoratori tessili nel<br />

sud dell’Asia si sono ritrovati in strada<br />

senza alcun reddito. Come fondo di solidarietà<br />

internazionale dei sindacati<br />

svizzeri, Solifonds sostiene sindacati e<br />

movimenti sociali che li stanno aiutando.<br />

Info: www.solifonds.ch.<br />

Contatti<br />

Segretariato <strong>syndicom</strong> Ticino e Moesano<br />

via Genzana 2, 6900 Massagno<br />

Orari: lu e gio 8.00-12.00<br />

ma-me-ve 13.30-17.30<br />

Tel. 058 817 19 61, Fax 058 817 19 66<br />

Gruppo Pensionati Ticino e Moesano<br />

http://ig.<strong>syndicom</strong>.ch/it/pensionati/<br />

gruppo-regionale<br />

e-mail: ernesto.fenner@bluewin.ch<br />

Agenda<br />

Luglio<br />

fino al 30 agosto<br />

Longlake Festival<br />

250 eventi, per lo più gratuiti, sul lungolago<br />

di Lugano: incontri con scrittori,<br />

conferenze, spettacoli teatrali e<br />

musicali, proiezioni di film, atelier per<br />

bambini. Info: longlake.ch<br />

Agosto<br />

5-15<br />

Locarno Festival<br />

“For the Future of Film”: edizione online<br />

con la possibilità di vedere film,<br />

assistere a incontri e masterclass a<br />

distanza. In particolare, la sezione<br />

Open Doors sarà al centro del Festival,<br />

attraverso le produzioni selezionate<br />

dal cinema del Sud-Est asiatico.<br />

Info: locarnofestival.ch<br />

Settembre<br />

19<br />

Mondo al parco<br />

Lugano, Parco Ciani. Una giornata<br />

all’insegna della solidarietà, dell’integrazione<br />

e della cooperazione allo sviluppo.<br />

Lo stesso giorno, in programma<br />

un workshop con Cinfo (Centro per l’informazione,<br />

la consulenza e la formazione<br />

dei professionisti della cooperazione<br />

internazionale). Info: fosit.ch<br />

Ottobre<br />

14-18<br />

FFDUL<br />

Film Festival Diritti Umani Lugano.<br />

Quest’anno verranno proposti anche<br />

film dell’ultima edizione del “Festival<br />

du film et forum international sur les<br />

droits humains” (FIFDH) che si è potuta<br />

svolgere soltanto online.<br />

Info: festivaldirittiumani.ch<br />

<strong>syndicom</strong>.ch/agenda


6 Dalla parte<br />

Reto Graf (36 anni, Master all’Università di San Gallo) è chief<br />

degli altri<br />

financial officer e membro della direzione di notime SA.<br />

Start-up fondata nel 2014 e ora appartenente alla Posta,<br />

notime SA è la ditta dei corrieri in bici verde fluorescente.<br />

1<br />

Da ottobre 2020 entra in vigore il<br />

nuovo CCL aziendale della notime SA.<br />

Quali i vantaggi per i suoi dipendenti?<br />

Il nuovo Contratto collettivo di lavoro<br />

(CCL) offre in particolare ai lavoratori<br />

part-time una maggiore sicurezza:<br />

grazie a esso, i dipendenti di notime<br />

hanno ora diritto a un certo numero<br />

di ore di lavoro garantite purché abbiano<br />

raggiunto nel corso di sei mesi<br />

un carico di lavoro medio di almeno il<br />

40%. Oltre a ulteriori vantaggi, notime<br />

garantisce anche un supplemento<br />

del 5% per il lavoro domenicale regolare.<br />

2<br />

Il CCL è per lei un’opportunità oppure<br />

ci vede soprattutto dei limiti?<br />

Un CCL è un’opportunità per tutti gli<br />

interessati: i collaboratori di notime<br />

sono le fondamenta di un futuro di<br />

successo. Il CCL è un ulteriore impegno<br />

di notime per delle condizioni di<br />

lavoro eque e sostenibili.<br />

3<br />

Un anno e mezzo dopo la stipulazione<br />

del CCL di categoria delle aziende di<br />

corrieri in bici, arriva anche il CCL<br />

aziendale di notime. Quali effetti si<br />

aspetta per la sua azienda e per l’intero<br />

settore?<br />

Date le sue dimensioni, notime assume<br />

un ruolo importante nel settore. Il<br />

CCL è per notime un ulteriore sigillo<br />

di qualità e ci aiuta a presentarci sul<br />

mercato come un datore di lavoro ancora<br />

più attrattivo.<br />

4<br />

Quali cambiamenti ci sono stati per i<br />

corrieri durante il periodo di «lockdown»<br />

dovuto al coronavirus?<br />

I nostri corrieri hanno svolto un lavoro<br />

straordinario in questo periodo<br />

impegnativo. La rapida applicazione<br />

delle misure di sicurezza (come la<br />

distanza sociale e il contactless delivery)<br />

abbinata a una comunicazione<br />

costante ci ha aiutati a gestire il lavoro<br />

durante il «lockdown».<br />

Testo: Matthias Loosli<br />

Foto: Alexander Egger<br />

5<br />

In pochi anni, notime è ora presente<br />

in tutte le principali città svizzere.<br />

Qual è la ricetta del suo successo?<br />

notime è riuscita a collocarsi in una<br />

nicchia come azienda tecnologica e<br />

logistica. L’utilizzo della tecnologia<br />

consente a notime di gestire in modo<br />

particolarmente efficiente il recapito<br />

nello stesso giorno di pacchi e pasti<br />

nell’area urbana e pertanto di creare<br />

un’esperienza unica per la clientela.<br />

6<br />

Come si svilupperà in futuro il<br />

mercato dei corrieri e come intende<br />

sopravvivere accanto a UberEats?<br />

Sia nell’ambito dei pasti, come pure<br />

nell’ambito dei pacchi, ci troviamo in<br />

un mercato in crescita. La concorrenza<br />

anima gli affari, ma non ci esprimiamo<br />

sui nostri concorrenti. Secondo<br />

me, tuttavia, tutti dovrebbero<br />

essere messi nelle stesse condizioni.<br />

È inammissibile che i fornitori regionali<br />

come notime vengano svantaggiati<br />

se la concorrenza non deve soddisfare<br />

gli stessi standard.


L’ospite<br />

Il «soluzionismo» tecnologico è una<br />

tentazione a cui qualsiasi dirigente può cedere<br />

in periodi di pandemia. Consiste nel credere che<br />

ogni problema possa essere risolto in tutta<br />

semplicità e rapidità grazie alle nuove tecnologie.<br />

Come dimostra il sociologo e politologo<br />

bielorusso Evgeny Morozov nel suo libro Internet<br />

non salverà il mondo, nessuna applicazione potrà<br />

rispondere a tutte le sfide sociali e tanto<br />

meno ai nostri problemi individuali. Le applicazioni<br />

di tracking ne sono la prova. Che cosa non<br />

saremmo disposti ad accettare per evitare un<br />

nuovo confinamento? Le autorità lo sanno bene.<br />

Affinché possa essere ottenuto un risultato, è<br />

tuttavia necessario che il numero di aderenti<br />

superi il 60%, un compito arduo. Anche il Consiglio<br />

federale sta per investire un milione e novecentocinquantamila<br />

franchi per la diffusione e<br />

la pubblicazione di annunci, spot televisivi e<br />

banner elettronici volti a convincere i più recalcitranti.<br />

Dal punto di vista della protezione dei<br />

dati sono state implementate diverse garanzie.<br />

È stata emanata una base legale esplicita e<br />

formale (modifica della legge federale sulla lotta<br />

contro le malattie trasmissibili dell’essere umano)<br />

che doveva essere sottoposta al Parlamento<br />

in occasione della sessione di giugno.<br />

Il messaggio relativo a questa modifica elenca le<br />

misure adottate in materia di protezione e di sicurezza<br />

dei dati e che garantirebbero un livello<br />

adeguato. Il dato, peraltro significativo, è che gli<br />

esperti che ci garantiscono questo stato di fatto<br />

vengono contraddetti da altri esperti che lavorano<br />

all’interno dello stesso Politecnico federale,<br />

la cui fama internazionale è consolidata. A<br />

chi credere? Nel dubbio ho scelto, applicando il<br />

principio della precauzione, di non installare<br />

un’applicazione che dipende per di più da Apple e<br />

da Google. I dati raccolti hanno un valore troppo<br />

grande per assumersi il benché minimo rischio.<br />

Tracking per motivi<br />

di salute pubblica?<br />

Sébastien Fanti è un avvocato specializzato<br />

in tecnologie all’avanguardia e<br />

diritto commerciale. È stato eletto come<br />

preposto cantonale alla protezione dei<br />

dati e trasparenza del Canton Vallese.<br />

A questo titolo, egli è il garante del<br />

rispetto delle norme cantonali e deve<br />

offrire consulenza alle autorità pubbliche<br />

ovvero emettere una raccomandazione<br />

in caso di dimostrata violazione<br />

delle norme.<br />

7


Apprendisti<br />

annata


Esami soppressi e valore del diploma a lungo termine<br />

Tipografie: difficile trovare candidati qualificati<br />

La crisi, occasione per sviluppare la creatività<br />

La doppia fatica dei lavoratori senza esperienza in Europa<br />

Dossier 9<br />

Covid-19


10 Dossier<br />

Formazione professionale, tempi duri<br />

Apprendisti che soffrono dell’isolamento o<br />

apprezzano la scuola a distanza, aziende<br />

formatrici che hanno sfruttato il periodo in<br />

modo creativo: le ripercussioni del Covid-19<br />

sulla formazione sono alquanto soggettive.<br />

Testo: Philippe Wenger<br />

Foto: Sandro Mahler<br />

La scienza ha già iniziato a occuparsi degli effetti della<br />

pandemia sul mercato svizzero della formazione professionale.<br />

Il più grande clamore lo ha destato probabilmente<br />

uno studio di Samuel Lüthi e Stefan Wolter del Centro<br />

di coordinamento svizzero per la formazione professionale:<br />

sulla base dei dati congiunturali ufficiali, i due economisti<br />

prevedono che si dovrà attendere il 2025 affinché gli<br />

effetti della crisi economica sul mercato dei posti di tirocinio<br />

si saranno attenuati. Nel peggiore dei casi, questo<br />

significa che potrebbero esserci fino a 20mila posti di tirocinio<br />

in meno che se non ci fosse stato il Covid-19.<br />

Questo numero dipende certamente da molti fattori, ma<br />

il fatto che si verificherà una diminuzione del numero dei<br />

posti di tirocinio disponibili è confermato anche da un’altra<br />

indagine: un gruppo di ricercatrici e ricercatori del<br />

centro di ricerca congiunturale del Politecnico e della<br />

piattaforma di posti di tirocinio online Yousty sta attualmente<br />

chiedendo a migliaia di aziende di tutte le dimensioni,<br />

di tutte le regioni del paese e di ogni settore, come<br />

il Covid-19 si stia ripercuotendo sulla formazione aziendale.<br />

È emerso che andrà persa una piccola percentuale di<br />

posti di tirocinio, sia perché le aziende interessate non<br />

hanno semplicemente più i mezzi oppure perché le incertezze<br />

di come evolverà l’epidemia non consentono una<br />

pianificazione affidabile. Un’altra causa è che durante il<br />

periodo di lockdown la formazione aziendale è stata fortemente<br />

limitata per circa un terzo degli apprendisti che ricevevano<br />

semplicemente dei compiti da fare a casa oppure<br />

addirittura nulla.<br />

Inoltre, sotto il nome «Task Force prospettiva tirocinio<br />

2020», la Confederazione ha riunito attorno a un tavolo le<br />

parti sociali, l’Amministrazione federale e i Cantoni per<br />

valutare le ripercussioni della crisi da coronavirus e pianificare<br />

delle misure affinché il maggior numero di giovani<br />

trovi un posto di apprendistato entro l’inizio di agosto<br />

2020. Anche <strong>syndicom</strong> vi partecipa tramite l’Unione sindacale<br />

svizzera. I primi risultati di questa task force sono<br />

annunciati per il periodo successivo alla chiusura di redazione<br />

di questo numero della <strong>rivista</strong> ma saranno comunque<br />

disponibili sul sito internet <strong>syndicom</strong>.ch e sui social<br />

media.<br />

Possibili discriminazioni in futuro<br />

Incertezza: è la parola che ricorre più volte durante l’intervista<br />

con Zoe Sutter. La giovane donna concluderà quest’estate<br />

il suo apprendistato come libraia: senza esame finale<br />

aziendale e senza esame finale scolastico. Quest’anno<br />

l’esame finale scolastico è stato soppresso per tutti i tirocini<br />

in Svizzera, mentre quello aziendale viene soppresso<br />

in alcuni settori. In altri, gli esami aziendali vengono tenuti<br />

in forma digitale e alcuni prevedono esami nella modalità<br />

consueta. «Temo conseguenze negative a lungo termine.<br />

Cosa succederà se tra due anni dovrò competere in una<br />

procedura di candidatura con qualcuno che ha concluso<br />

normalmente l’apprendistato con un esame finale? Non<br />

sarà uno svantaggio per me non aver sostenuto l’esame?»,<br />

si chiede Sutter.<br />

Questo timore sembra essere diffuso tra i giovani professionisti.<br />

Jarina Renz, che quest’estate completerà il suo<br />

tirocinio come poligrafa, afferma: «Alcune colleghe e colleghi<br />

hanno sostenuto che sopprimere gli esami finali sia<br />

scorretto nei confronti di coloro che li hanno sostenuti lo<br />

scorso anno». Renz sottolinea però che l’esame non ha validità<br />

sulle capacità lavorative: «Queste persone dimenticano<br />

che ho fatto comunque ben tre anni di tirocinio».<br />

Per la libraia Zoe Sutter il valore della conclusione del suo<br />

tirocinio non è l’unica cosa spiacevole in questa situazione:<br />

«Ho vissuto il lockdown come un periodo psicologicamente<br />

stressante. Avevo molto tempo per studiare per il<br />

mio esame di ammissione per la maturità professionale,<br />

ma per il resto avevo poco da fare. E questo mi ha demotivato.<br />

Per di più, ad aprile sono andata via da casa e non era<br />

certo il momento migliore per farlo. Quando abbiamo potuto<br />

riaprire la libreria, non vedevo l’ora di rimettermi al<br />

lavoro. Ma è preoccupante vedere quanto poco le persone<br />

si attengano alle regole di distanziamento in treno, e anche<br />

i clienti in negozio». Sutter è però riuscita anche a<br />

sfruttare la crisi e a convincere dopo un po’ di tempo i suoi<br />

superiori ad attivare un account sui social media per la<br />

loro libreria, di cui si è occupata lei stessa.<br />

Il concetto che va sotto il nome di «home schooling», di<br />

scuola a distanza, ha trovato molti sostenitori anche tra gli<br />

apprendisti. Se ci si informa presso gli apprendisti delle<br />

classi finali o gli studenti, si sente dire spesso una frase<br />

del tipo «potrei immaginare di andare avanti in questo<br />

modo». Alcuni sottolineano però che dipende molto dalla<br />

capacità di gestione di ciascuno e che ci sono inoltre unità<br />

didattiche per le quali l’insegnamento in presenza continua<br />

ad essere più efficace.<br />

Tipografie, un esempio controcorrente<br />

Le tipografie lottano da anni con fatturati in calo e molti<br />

posti di lavoro sono considerati incerti. La crisi da coronavirus<br />

ha provocato un ulteriore annullamento di incarichi,<br />

come ad esempio per la tipografia Kromer Print AG nel<br />

Potrebbero<br />

mancare<br />

all’appello<br />

20mila posti di<br />

apprendistato


Canton Argovia, i cui ordini si sono quasi dimezzati. Per<br />

quanto riguarda il numero di nuovi contratti di tirocinio,<br />

questo però non ha ancora alcuna influenza: «Se troviamo<br />

un numero sufficiente di candidati adatti, assumeremo lo<br />

stesso numero di apprendisti dello scorso anno», afferma<br />

il direttore Andy Amrein. Fino al momento della chiusura<br />

redazionale, a fine maggio, c’erano ancora quattro posti di<br />

apprendistato vacanti. Quanto alla loro occupazione,<br />

Amrein ritiene che i problemi non stiano tanto negli attuali<br />

annullamenti degli ordini, bensì piuttosto nel fatto<br />

che è difficile trovare candidati adatti per i lavori «pesanti»<br />

(presso Kromer, ad esempio, praticante come assistente<br />

alla stampa o tecnologo dei media). Il coronavirus non ha<br />

alcuna influenza neppure per quanto riguarda l’assunzione<br />

di apprendisti che quest’anno finiscono il loro tirocinio:<br />

saranno infatti molti. «Formiamo i nostri professionisti,<br />

perché ne abbiamo troppo pochi», afferma Amrein.<br />

Un’opportunità per esprimere la creatività<br />

In condizioni diverse lavora invece Michel Haueter, viceresponsabile<br />

della formazione professionale presso Swisscom.<br />

La sua azienda ha recentemente comunicato l’andamento<br />

degli affari per il primo trimestre 2020 e non ha<br />

trovato delle cifre che attestino un «effetto coronavirus».<br />

Pertanto non è mai stato messo in dubbio che il 3 agosto i<br />

278 apprendisti (numero stabilito un anno fa) inizieranno<br />

la loro formazione professionale presso Swisscom.<br />

Il modello di formazione adottato da Swisscom si basa su<br />

progetti per i quali i 900 apprendisti complessivi si devono<br />

candidare autonomamente. I nuovi apprendisti vengono<br />

assegnati unicamente al primo progetto: «Siamo attualmente<br />

molto occupati a trovare dei progetti per l’inizio del<br />

tirocinio. Inseriamo news in Intranet, gli apprendisti girano<br />

video ad hoc e noi facciamo appello alla solidarietà dei<br />

collaboratori. Ogni anno non è proprio semplice trovare<br />

sufficienti progetti, ma quest’anno risulta ancora più impegnativo»,<br />

afferma Haueter.<br />

«Quando è arrivato il lockdown, abbiamo ritirato tutti gli<br />

apprendisti e li abbiamo mandati in home office. Poi ci<br />

siamo chiesti: e ora?», descrive così Haueter i primi giorni<br />

dall’inizio della situazione straordinaria; «molti apprendisti,<br />

in particolare quelli coinvolti in progetti ICT, hanno<br />

potuto continuare a lavorare da casa. Gli altri non li volevamo<br />

però tenere semplicemente occupati, bensì ricordare<br />

loro i punti forti e incoraggiarli a sfruttare la crisi come<br />

una opportunità per esprimere la loro creatività». Un<br />

esempio è quello dell’apprendista ticinese Filippo Giumelli<br />

(vedi box nella prossima pagina), che ha realizzato<br />

un video proprio per raccontare l’apprendistato ai tempi<br />

del coronavirus.<br />

Un altro risultato sono state le dirette streaming in home<br />

office durante le quali gli apprendisti raccontavano l’andamento<br />

della loro giornata oppure presentavano i loro<br />

interessi e i punti forti. «È diventata una pratica consolidata»,<br />

afferma Haueter, e ha aiutato anche ad attenuare la<br />

frustrazione di dover rimanere a casa. «In linea di principio<br />

gli apprendisti stanno bene, ma naturalmente ci sono<br />

delle differenze. Abbiamo apprendisti che hanno vissuto<br />

per nove settimane con i loro genitori e fratelli in spazi ridotti<br />

e questo può risultare stressante».<br />

Complessivamente, durante i colloqui con gli apprendisti<br />

Haueter constata che questi reagiscono bene alla sfida:<br />

«Nel mondo dell’Information Technology (IT) si dice sempre<br />

di dover reagire rapidamente ai cambiamenti sociali.<br />

Il fatto che questo cambiamento sia arrivato ora e in questo<br />

modo non era assolutamente previsto, ma gli apprendisti<br />

hanno accettato la sfida». Questo ha anche a che fare<br />

con il fatto che la maggior parte degli apprendisti assolve<br />

una formazione presso Swisscom, una formazione molto<br />

richiesta sul mercato del lavoro.


12<br />

Dossier<br />

Nove settimane<br />

di quarantena con<br />

genitori e fratelli in<br />

spazi ristretti possono<br />

risultare stressanti<br />

Apprendisti nei media: pochi erano e pochi rimangono<br />

Meno richiesti sono attualmente i giornalisti: le grandi redazioni<br />

di NZZ, TX Group (ex Tamedia), Ringier e CH media<br />

si fanno notare soprattutto per notizie relative a smantellamenti<br />

e a misure di risparmio. Anche la formazione<br />

ne risente: ad esempio, nel 2019 il Tages-Anzeiger aveva<br />

soppresso uno dei suoi due posti di volontariato. Ma questi<br />

posti rimangono tuttora nonostante il coronavirus. In<br />

generale la crisi da coronavirus non sembra però ancora<br />

aver causato uno smantellamento diretto dei posti di tirocinio<br />

nel settore giornalistico. Pertanto nelle settimane<br />

passate si è avuta l’impressione che i praticantati nelle redazioni<br />

fossero ancora gli unici posti pubblicati sulla corrispondente<br />

piattaforma. Daniel Wechlin, viceredattore<br />

capo e responsabile della formazione, afferma che presso<br />

la NZZ la crisi da coronavirus non avrebbe avuto alcuna influenza<br />

sul reclutamento in corso di nuove volontarie e volontari:<br />

«Quanti posti di volontariato assegneremo alla<br />

fine, dipende unicamente dalla qualità delle candidate e<br />

dei candidati».<br />

Fare lo stesso lavoro, però da casa<br />

L’emergenza sanitaria ha colto Filippo Giumelli a Losanna,<br />

dove stava svolgendo il 4° anno di apprendistato come<br />

mediamatico presso Swisscom. Il 10 marzo è tornato in<br />

Ticino, a casa dei suoi genitori. Ma Filippo ha colto un’opportunità<br />

nel periodo di crisi. E ha realizzato un video nel quale<br />

spiega come la scuola e i suoi compagni si sono adattati a<br />

lezioni a distanza e progetti online. Anche se non ci saranno<br />

esami finali, lo presenterà lo stesso a una commissione<br />

interna di Swisscom.<br />

Cosa imparare (e mantenere) da questa esperienza<br />

Gli esami pratici invece ci saranno, anche se in forma ridotta,<br />

a PostLogistics. Ma pure qui si è vissuto un periodo di cambiamenti.<br />

“Prima si lavorava la mattina – racconta Tanja<br />

Delbiaggio, apprendista in Logistica al centro pacchi di Cadenazzo<br />

– di solito dalle 6 fino alle 3 del pomeriggio, facendo<br />

il giro con un collega sui furgoni. Poi non è stato più possibile:<br />

e questo mi manca. Dopo una piccola formazione interna,<br />

ora lavoro allo smistamento pacchi, dalle 13 fino alle 20: è<br />

stata una sfida, per tutto il team”. Anche perché il numero di<br />

pacchi ha raggiunto cifre record: 17 milioni (2 milioni in più<br />

rispetto al periodo natalizio), spesso assai voluminosi. La<br />

parte scolastica è stata svolta a distanza, con videolezioni<br />

(registrate dai docenti oppure in diretta) e compiti da svolgere<br />

autonomamente. Così è stato anche per Marco Foresti,<br />

apprendista informatico al 3° anno. Invece di andare in<br />

azienda, ha effettuato lo stesso lavoro da casa. Con un bel<br />

risparmio di lunghe trasferte con i mezzi pubblici. C’è da<br />

sperare che la formazione stessa (e non solo gli apprendisti)<br />

impari da questa esperienza. (Giovanni Valerio)<br />

La campagna cantonale a favore degli apprendisti:<br />

www.cittadeimestieri.ti.ch/fermiamo-il-virus-non-la-formazione


Dossier<br />

Il futuro della Generazione Covid<br />

13<br />

Già prima del coronavirus e della crisi economica<br />

mondiale, la disoccupazione giovanile<br />

rappresentava il problema più grave in Europa.<br />

Un problema che oggi sta esplodendo. Ma c’è<br />

di più: il crollo della formazione professionale<br />

priva i giovani del loro domani.<br />

Testo: Oliver Fahrni<br />

L’OM, la società calcistica dell’Olympique Marsiglia, è la<br />

sua grande passione. Veste rigorosamente bianco-azzurro,<br />

come i colori della squadra. L’altra sua passione sono<br />

i container. In particolare i più piccoli container di 1 TEU,<br />

lunghi 20 piedi (6,1 metri), con cui ha decorato i suoi auguri<br />

di buon anno per il 2020. Talvolta, quando gira per il<br />

porto mercantile, cerca di stimare quanti TEU riuscirebbe<br />

a caricare sulla chiatta laggiù. La 17enne Nadia avrebbe<br />

tanto voluto diventare un’addetta alla logistica.<br />

A tal proposito, dice «tra qualche minuto arriverà a<br />

Fos-Marseille l’Atlantic West proveniente da La Spezia e<br />

che batte bandiera liberiana». Lo sa grazie al sito Internet<br />

Live Map su marinetraffic.com. Ma il sogno di Nadia si è<br />

dissolto. Non riesce neanche più a immaginare quale sarà<br />

il suo futuro. L’epidemia da coronavirus l’ha deviata dal<br />

suo percorso.<br />

Nel porto, le navi continuano a circolare e sono molte.<br />

E no, Nadia non è stata contagiata. Ma per seguire una formazione<br />

come addetta alla logistica, le servirebbe prima<br />

il diploma di maturità. Poi due anni di università tecnica<br />

e infine 18 mesi di formazione con contratto di tirocinio<br />

in un’azienda.<br />

Ormai riuscirà difficilmente a sostenere l’esame di<br />

maturità a giugno. Il suo liceo è chiuso da metà marzo.<br />

Inizialmente ha continuato a seguire le lezioni tramite la<br />

didattica a distanza. Ma poi i suoi genitori, che con i loro<br />

stipendi riescono a malapena a mantenere la loro famiglia<br />

composta da 5 persone, hanno avuto bisogno del portatile<br />

di Nadia per lavorare da casa, e quello di Nadia era l’unico<br />

computer di casa. Quando l’insegnante di francese le ha<br />

spedito via e-mail 42 pagine di materiale didattico da<br />

stampare, a quel punto Nadia ha smesso di cercare di seguire<br />

le lezioni con il suo iPhone.<br />

Ora le manca il voto di «presenza», il bonus extra per<br />

tutti coloro che si sono collegati regolarmente. Nella sua<br />

classe l’hanno fatto soltanto 6 allievi su 17. Comunque sia:<br />

l’iscrizione all’università era già in corso. Per farla avrebbe<br />

dovuto trascorrere ore su una piattaforma Internet,<br />

selezionare dieci facoltà e dieci fascicoli di candidatura.<br />

E anche se lo avesse fatto, sarebbe stato probabilmente<br />

inutile: Parcoursup, la piattaforma, ha lasciato 2 milioni e<br />

720mila candidati senza risposta fino a metà maggio.<br />

Al Covid-19 seguirà<br />

una nuova epidemia:<br />

di disoccupazione<br />

giovanile<br />

tagliate fuori proviene dagli strati inferiori della società,<br />

dove computer, stampanti e abbonamenti a Internet veloce<br />

non sono una cosa scontata. È ciò che i sociologi chiamano<br />

«digital divide», divario digitale. In passato il sistema<br />

scolastico e di formazione professionale francese si<br />

vantava di promuovere le pari opportunità. Lo smantellamento<br />

neoliberale del servizio pubblico lo ha ridotto a una<br />

macchina che produce discriminazione. Oggi il coronavirus<br />

priva questi giovani dell’ultima possibilità di crearsi<br />

una vita indipendente. Il risentimento aumenta, tanto che<br />

il servizio di emergenza psichiatrica e i servizi segreti nazionali<br />

hanno già lanciato l’allarme.<br />

Francia, una bomba sociale a orologeria<br />

In appena tre mesi di quarantena, il sistema scolastico<br />

francese ha perso di vista da un quinto a un quarto degli<br />

allievi. Sono semplicemente usciti dal radar. Alcuni solo<br />

provvisoriamente, altri come Nadia, definitivamente. Presto<br />

la massa di giovani disoccupati dovrebbe aumentare.<br />

Un vero disastro.<br />

Il ministro dell’istruzione cerca di minimizzare la situazione.<br />

Ma la verità è che una bomba sociale a orologeria<br />

è pronta a esplodere. La maggior parte delle persone<br />

Un malessere che si diffonde in tutta Europa<br />

Ciò che vale per la Francia, avviene anche nella maggior<br />

parte dei paesi europei. La generazione Covid è la prima<br />

vittima della pandemia. I milioni di giovani che nel prossimo<br />

autunno si lanceranno sul mercato del lavoro saranno<br />

doppiamente penalizzati: il loro diritto alla formazione<br />

è stato spezzato. Inoltre, anche se riusciranno a<br />

ottenere una qualifica, sarà difficile per loro fare carriera.<br />

Un’economia che promuove i licenziamenti in massa, non<br />

assumerà certo lavoratori privi di esperienza.


14<br />

Dossier<br />

I giovani europei pagano il prezzo più alto della crisi da coronavirus<br />

Secondo Eurostat, già prima del virus 3,21 milioni di persone<br />

di età inferiore a 25 anni nell’UE erano alla ricerca di<br />

un lavoro per vivere. In Italia: il 31,4%. In Spagna uno su<br />

tre. Quasi il 40% in Grecia. In Francia, Portogallo, Belgio,<br />

Svezia, Finlandia circa il 20%. Solo la Germania (5,3%), la<br />

Repubblica Ceca e i Paesi Bassi si posizionavano meglio.<br />

Il problema non è nuovo. Nel 2009, la Commissione<br />

europea scriveva: «Il futuro dell’Europa dipende dai suoi<br />

giovani. Ma le prospettive future di molti giovani sono<br />

offuscate». Ora quest’emergenza sta per esplodere. Le cifre<br />

attuali non sono ancora note, ma i primi indicatori fanno<br />

pensare che alla pandemia seguirà un’epidemia molto<br />

peggiore: un’epidemia di disoccupazione giovanile.<br />

Alla ricerca di un modello vincente<br />

Sapendo quanto è pericoloso rubare il futuro ai giovani,<br />

diversi governi hanno tentato nell’ultimo decennio di riformare<br />

i loro sistemi di formazione professionale. Ogni<br />

paese ha le proprie prassi, spesso addirittura un sistema<br />

diverso per ogni settore e chi cerca di capirci qualcosa in<br />

questa giungla, fallisce miseramente.<br />

Nella maggioranza dei paesi UE, i giovani imparano i<br />

loro mestieri, compresi quelli artigianali, a scuola. In<br />

Francia, il 77% di coloro che concludono la formazione<br />

esce da scuola con un diploma di maturità, «maturità generale»<br />

o professionale. I giovani svedesi imparano il loro<br />

mestiere in «programmi di formazione professionale»<br />

sempre a scuola. Lo stesso avviene in Italia dove si possono<br />

acquisire le proprie competenze durante un tirocinio<br />

in azienda, ma l’«apprendistato» non ha prodotto fino a<br />

poco tempo fa nessuna qualifica o diploma riconosciuti<br />

ufficialmente. Ecco perché questa forma di formazione<br />

resta tuttora minoritaria. Come quasi tutti i paesi europei,<br />

il sistema di formazione professionale italiano è in costante<br />

trasformazione.<br />

Questa trasformazione viene chiamata «Processo di<br />

Copenaghen». Nel 2002, l’UE aveva iniziato a cercare un<br />

migliore sistema di formazione professionale ed è stata in<br />

Svizzera per trovarlo. La formazione duale (scuola e tirocinio<br />

in azienda) è da allora considerata il modello migliore.<br />

L’elevato livello di occupabilità dei giovani sul mercato<br />

del lavoro è stato determinante, come dimostrano i paesi<br />

con sistemi di formazione duali come Svizzera o Germania.<br />

Essi garantiscono che chi si affaccia sul mondo del lavoro<br />

dopo una formazione professionale iniziale, sia immediatamente<br />

produttivo e fornisca forza lavoro a basso<br />

costo già durante l’apprendistato. Ma le lacune nella formazione<br />

generale restano un problema: questo rappresenta<br />

un handicap in questi tempi di rivoluzione digitale.<br />

Sulla base del modello duale, le riforme della formazione<br />

professionale si rincorrono da allora dal Portogallo<br />

Un’economia che<br />

premia i licenziamenti<br />

in massa non<br />

assumerà lavoratori<br />

privi di esperienza<br />

a Capo Nord. La crisi economica mondiale ha accelerato<br />

fortemente questa tendenza. Si forza l’apprendistato con<br />

miliardi investiti in programmi allestiti in fretta e furia.<br />

Inoltre i diplomi scolastici e gli attestati di formazione vengono<br />

rilasciati con sconti e sotto forma di esami a distanza.<br />

In Italia, genitori e insegnanti hanno chiesto attraverso<br />

importanti manifestazioni di aprire le scuole superiori prima<br />

delle vacanze. Ma, come in Francia, il governo italiano<br />

ha finora promesso loro solo un breve esame orale.<br />

A prescindere dalle differenze di questi pacchetti di<br />

salvataggio, insieme rappresentano un doppio onere. Le<br />

pesanti conseguenze della crisi, la digitalizzazione, la bancarotta<br />

di molte piccole e medie imprese e lo smantellamento<br />

di conquiste sociali da parte dei datori di lavoro,<br />

hanno compromesso gli sforzi. Inoltre i posti di tirocinio<br />

sono sempre più rari: solo in Germania, secondo uno studio<br />

dell’Istituto federale per la formazione professionale, è<br />

previsto che andranno persi quasi 100mila posti di tirocinio.<br />

Processo di Copenaghen (cooperazione europea per la formazione)<br />

bit.ly/2UOYLHd<br />

Fotoreportage<br />

Per questo reportage, il fotografo luganese Sandro Mahler ha<br />

seguito tre apprendisti sul loro luogo di lavoro (ad esempio al<br />

Centro PostLogistics di Cadenazzo) e di studio, che durante<br />

il periodo di confinamento è spesso casa propria. «I ragazzi<br />

hanno vissuto per un po’ di tempo questa situazione e si<br />

sono adattati bene al telelavoro, però hanno sentito anche la<br />

mancanza della vita sociale: i colleghi, la scuola, lo svegliarsi<br />

al mattino per uscire di casa e rientrare la sera. Alcuni di loro<br />

hanno potuto continuare dei progetti o iniziarne di nuovi.<br />

Ma tutti sono comunque rimasti attivi. Spero proprio che<br />

in futuro si terrà conto di questo sforzo e dello spirito di<br />

adattamento che stanno dimostrando».<br />

Oltre che fotografo professionista dal 1994, Sandro Mahler è<br />

a sua volta docente degli apprendisti fotografi a Lugano: ha<br />

quindi vissuto in prima persona l’esperienza della formazione<br />

a distanza con i suoi allievi.<br />

www.fotomiller.ch


Formazione professionale in tempi di epidemia<br />

Fino a 20 000 posti di<br />

apprendistato in meno<br />

Le condizioni di una società e di un’economia si misurano tra l’altro in<br />

base alla questione se i giovani abbiano o meno un futuro professionale<br />

– e se vedano la possibilità di fare concretamente qualcosa per il<br />

loro futuro. Alcuni indicatori sono da un lato la disoccupazione dei<br />

giovani di età inferiore a 25 anni e dall’altro il numero dei posti di<br />

formazione. Se, nella grande crisi economica mondiale in atto, la<br />

disoccupazione giovanile nei paesi a noi confinanti sale al 20 per cento<br />

e in molti luoghi, come ad esempio in Italia, potrebbe presto raggiungere<br />

il 35 per cento, questo avrà estreme conseguenze sociali e politiche.<br />

Com’è la situazione in Svizzera? I dati a disposizione non sono facili<br />

da interpretare poiché le statistiche sono in ritardo di circa un mese.<br />

In tempi di coronavirus ciò è uno svantaggio, in quanto la crisi si<br />

evolve molto rapidamente. E anche perché difficilmente qualcuno è in<br />

grado di fare previsioni ragionevoli sul relativo esito.<br />

Un esempio: anche se il rilevamento del «polso dei posti di apprendistato»<br />

raffigurato in questa pagina indica all’inizio di maggio il<br />

mantenimento del 92 per cento di quelli previsti per l’autunno, questa<br />

percentuale è soggetta a un elevato grado di incertezza. Se, come<br />

pensano gli economisti, decine di migliaia di PMI salteranno, questo<br />

numero non avrebbe più valore.<br />

Le grandi tendenze<br />

La formazione professionale<br />

è sotto pressione<br />

+ 61,3 %<br />

Disoccupazione<br />

giovanile ad aprile<br />

(confronto rispetto<br />

al corrispettivo<br />

mese dell’anno<br />

precedente)<br />

–20 000<br />

posti di<br />

apprendistato a<br />

rischio a causa<br />

della crisi<br />

(entro il 2025)<br />

Numero di<br />

domande di<br />

apprendistato<br />

Fonte: seco/ Studio Università<br />

di Berna, Università di Zurigo<br />

Posti di apprendistato occupati<br />

per l’autunno 2020<br />

L’81 per cento dei posti di apprendistato che partiranno in agosto è già<br />

occupato. Ciò non vuol dire che questi apprendistati si svolgeranno<br />

regolarmente.<br />

Ristorazione, industria alberghiera<br />

Vendite, acquisti<br />

Impiantistica<br />

Trasporti, logistica, sicurezza<br />

Salute<br />

Formazione, sociale<br />

Elettrotecnica<br />

Edilizia<br />

Industria metalmeccanica, orologeria<br />

Legno, arredamento di interni<br />

Informatica<br />

0 % 50 %<br />

100 %<br />

Fonte: LehrstellenPuls, Politecnico di Zurigo<br />

Ulteriore occupazione di coloro che hanno<br />

concluso un apprendistato<br />

In pratica, il Politecnico di Zurigo stima che nel 2020 il numero di<br />

persone che entra nel mercato del lavoro e che non potrà restare<br />

nella propria azienda di tirocinio salirà al 18 per cento<br />

14<br />

21<br />

4<br />

%<br />

2<br />

59<br />

manterremo lo stesso<br />

numero di apprendisti<br />

dipende dall’andamento<br />

degli affari<br />

non terremo come sempre<br />

nessun apprendista<br />

manterremo meno<br />

apprendisti<br />

terremo un maggior<br />

numero di apprendisti<br />

Fonte: LehrstellenPuls, Politecnico di Zurigo<br />

221 000 75 000 2,8 %<br />

giovani hanno frequentato nel 2019<br />

una formazione professionale di base<br />

5,5 %<br />

apprendisti dovrebbero sostenere<br />

quest’estate il loro esame di fine tirocinio<br />

dei posti di tirocinio andrà probabilmente<br />

perso, secondo quanto hanno affermato<br />

le aziende di tirocinio a fine aprile<br />

dei posti di tirocinio è già andato<br />

perso definitivamente per il 2020<br />

La condizione degli apprendisti durante il confinamento<br />

Sondaggio del Politecnico<br />

di Zurigo condotto ad aprile<br />

Ristorazione, industria alberghiera<br />

Vendite, acquisti<br />

Impiantistica<br />

Trasporti, logistica, sicurezza<br />

Salute<br />

Formazione, sociale<br />

Elettrotecnica<br />

Edilizia<br />

Industria metalmeccanica, orologeria<br />

Legno, arredamento di interni<br />

Informatica<br />

Lavoro normale<br />

con misure<br />

di protezione<br />

Impiego limitato<br />

(ad es. in un altro<br />

reparto)<br />

Telelavoro<br />

Nessuna<br />

formazione<br />

aziendale<br />

59 % 12 % 11 % 20 %<br />

72 % 59 % 17 % 18 %<br />

91 % 4 % 12 % 16 %<br />

80 % 12 % 4 % 14 %<br />

85 % 34 % 11 % 13 %<br />

90 % 10 % 5 % 9 %<br />

53 % 40 % 37 % 10 %<br />

76 % 28 % 14 % 8 %<br />

80 % 27 % 15 % 7 %<br />

96 % 5 % 2 % 2 %<br />

24 % 18 % 87 % 1 %<br />

Fonte: LehrstellenPuls, Politecnico di Zurigo


16<br />

Dalle<br />

professioni<br />

Freelance, lottare per<br />

la previdenza sociale<br />

La risonanza avuta dal nostro sondaggio<br />

sulle perdite di guadagno per i<br />

free lance e i lavoratori indipendenti è<br />

stata immensa e i feedback alle nostre<br />

telefonate sono stati impressionanti e<br />

spesso addirittura commoventi.<br />

Tutti si sono dimostrati felici di essere<br />

contattati telefonicamente e di<br />

poter parlare con qualcuno della loro<br />

situazione. Allo stesso tempo si sono<br />

sentiti anche sollevati di non essere da<br />

soli con i loro problemi. Questi hanno<br />

però radici profonde: una collega della<br />

comunicazione visiva lo esprime in<br />

modo appropriato: «I problemi esistevano<br />

prima, si sono aggravati durante<br />

il coronavirus e rimangono anche<br />

dopo. È inammissibile non poter accedere<br />

all’assicurazione contro la disoccupazione<br />

e dover temere per la nostra<br />

sussistenza quando saremo anziani».<br />

I contatti, che siamo riusciti a<br />

stabilire grazie a questo sondaggio, ci<br />

rafforzeranno incredibilmente e ci<br />

daranno la base per lottare per la<br />

previdenza sociale anche per questi<br />

colleghi.<br />

Elisabeth Fannin<br />

Soltanto il 15% degli indipendenti reputa sufficienti gli aiuti della Confederazione. (© Burst)<br />

<strong>syndicom</strong>.ch/corona/indipendente<br />

5G, dati scientifici<br />

invece di teorie<br />

complottiste<br />

Franz Schori, Segretario centrale settore ICT<br />

Nell’Ottocento, molti credevano che<br />

sui treni si soffocasse poiché fuoriusciva<br />

l’ossigeno. Oggi ridiamo di questa<br />

storia. Con il nucleare le cose sono andate<br />

in modo diverso. Economia e politica<br />

hanno sempre predicato che tutto<br />

era sotto controllo. Fino a Chernobyl<br />

e Fukushima. Non c’è da stupirsi che<br />

molti abbiano paura del progresso tecnologico.<br />

Politica ed economia hanno<br />

a lungo sottovalutato la dinamica della<br />

paura della tecnologia correlata alla telefonia<br />

mobile. Alla fine del 2019 è stato<br />

pubblicato un rapporto commissionato<br />

dal Consiglio federale, con una<br />

raccolta completa di tutti i fatti sul<br />

tema, compresi eventuali effetti sulla<br />

salute. Su questa base, ad aprile il Consiglio<br />

federale ha deciso di sviluppare<br />

ulteriormente il monitoraggio dell’esposizione<br />

alle radiazioni. Inoltre,<br />

sarà creato un nuovo centro di consulenza<br />

per la medicina ambientale, la<br />

ricerca sarà intensificata e la popolazione<br />

sarà meglio informata. La Confederazione<br />

ha guadagnato 380 milioni<br />

di franchi dalla vendita delle licenze<br />

per il 5G. Abbastanza per implementare<br />

queste e altre misure, poiché abbiamo<br />

visto quanto sia importante l’infrastruttura<br />

di rete, soprattutto durante il<br />

lockdown. Ma la fiducia della popolazione<br />

è un presupposto necessario per<br />

l’espansione accelerata della rete. Se<br />

questa manca, seguirà un blocco dietro<br />

l’altro. In definitiva, ciò potrebbe<br />

rivelarsi più costoso dei proventi delle<br />

licenze dell’asta per il 5G.<br />

Il dossier della Confederazione sul tema:<br />

bit.ly/2Ua3Mty


«Nella crisi sono emersi più che mai il ruolo e la credibilità dei<br />

media: per questo il pacchetto di aiuti è necessario» Stephanie Vonarburg<br />

17<br />

Una stampella ai media in attesa<br />

di un intervento risolutivo<br />

Durante la crisi da Covid-19, il Parlamento ha sostenuto i media<br />

con un aiuto transitorio che risponde alle principali rivendicazioni<br />

di <strong>syndicom</strong>. Importante sarà però il sostegno a lungo termine.<br />

Le entrate pubblicitarie crollano in<br />

parte fino all’80%. Le grandi case editrici<br />

come TX Group (ex Tamedia), CH<br />

Media o NZZ ricorrono al lavoro ridotto.<br />

La <strong>rivista</strong> locale vodese Le Régional<br />

è andata in fallimento. È chiaro: l’emergenza<br />

da coronavirus sta minando<br />

ulteriormente i media che sono comunque<br />

già da anni in crisi. Anche se<br />

la domanda è aumentata notevolmente<br />

con l’inizio della pandemia, mancano<br />

improvvisamente importanti entrate.<br />

Questo problema lo ha riconosciuto<br />

anche la politica: il Consiglio nazionale<br />

e il Consiglio deli Stati concordano<br />

che ai media serve un pacchetto di<br />

aiuti finanziari. All’inizio di maggio, le<br />

Camere hanno accolto a larghissima<br />

maggioranza due mozioni della Commissione<br />

dei trasporti e delle telecomunicazioni<br />

(CTT). In particolare il<br />

Parlamento chiede che la Confederazione<br />

sostenga con 35 milioni di franchi<br />

i costi per l’agenzia di stampa Keystone-ATS<br />

e per il recapito dei giornali<br />

stampati, nonché con 30 milioni di<br />

franchi le radio e le emittenti televisive<br />

private.<br />

Anche critiche al pacchetto di aiuti<br />

Pertanto le Camere accolgono tre delle<br />

quattro rivendicazioni che <strong>syndicom</strong><br />

aveva presentato insieme con sette<br />

altre organizzazioni di settore. Il<br />

Consiglio degli Stati non ha sostenuto<br />

la quarta rivendicazione di un fondo<br />

d’emergenza per sostenere l’informazione<br />

giornalistica. Tuttavia Stephanie<br />

Vonarburg, vicepresidente di <strong>syndicom</strong><br />

e responsabile del settore<br />

Media, ne trae un bilancio positivo:<br />

«Questo pacchetto di aiuti è necessario<br />

perché la crisi da coronavirus ha dimostrato<br />

il ruolo importante che svolgono<br />

i media e di che credibilità<br />

godono».<br />

La vede in modo diverso il pubblicista<br />

e studioso dei media Matthias<br />

Zehnder. Egli critica il pacchetto di<br />

aiuti: «Il Parlamento sostiene con tariffe<br />

postali agevolate un’industria del<br />

passato». La tendenza passa chiaramente<br />

dai giornali stampati ai media<br />

online, ma questi non verrebbero considerati<br />

nel pacchetto di aiuti. Anziché<br />

finanziare la distribuzione o determinati<br />

modelli commerciali, si dovrebbero<br />

promuovere molto più gli operatori<br />

dei media stessi, poiché in un<br />

momento in cui i media si trovano nel<br />

pieno di un cambiamento strutturale,<br />

le persone sono l’unica costante.<br />

Il fatto che i media online restino a<br />

mani vuote, viene sottolineato anche<br />

da Vonarburg: «Questo non è certamente<br />

al passo con i tempi. Ma quanto<br />

meno i media online vengono un po’<br />

sgravati grazie alle notizie di agenzia<br />

gratuite. E se le case editrici vengono<br />

sostenute finanziariamente, questo<br />

alla fine va a beneficio anche di molti<br />

posti di lavoro giornalistici».<br />

Il giornale stampato non morirà<br />

L’ammortizzazione dei costi della distribuzione<br />

postale è importante anche<br />

perché non tutte le persone leggerebbero<br />

le notizie solo online. «Il<br />

giornale stampato non morirà», afferma<br />

Vonarburg. Inoltre mancano finora<br />

gli strumenti per la promozione dei<br />

media online: «Per la radio e la televisione<br />

abbiamo invece la base giuridica<br />

per l’aiuto finanziario d’urgenza considerando<br />

la riserva di fluttuazione<br />

delle tasse di ricezione LRTV, ecco<br />

perché questo è più facile».<br />

Anche se questo aiuto transitorio<br />

attenua quanto meno a breve termine<br />

la necessità di alcuni media, non ne risolverà<br />

tuttavia la crisi generale. È così<br />

che la vedono sia Vonarburg che Zehnder.<br />

Sarà pertanto decisiva la programmata<br />

riorganizzazione della promozione<br />

dei media tramite un grande<br />

pacchetto di misure a lungo termine.<br />

Alla fine di aprile il Consiglio federale<br />

ha presentato la sua proposta per un<br />

ulteriore sviluppo della promozione<br />

dei media. In questo pacchetto di misure<br />

vengono citate esplicitamente<br />

per la prima volta anche sovvenzioni<br />

per i media online. La proposta doveva<br />

essere discussa dal Parlamento nella<br />

sessione di giugno (proprio negli stessi<br />

giorni in cui questa <strong>rivista</strong> è andata<br />

in stampa). «Dato che queste misure<br />

necessitano però di una modifica legislativa,<br />

non entreranno in vigore prima<br />

dell’inizio del prossimo anno.<br />

Ecco perché l’aiuto transitorio attuale<br />

è di estrema importanza», conclude<br />

Stephanie Vonarburg.<br />

Eva Hirschi<br />

Per la prima volta vengono menzionati esplicitamente gli aiuti ai media online. (© Matthew Henry Burst)<br />

Il documento orientativo di <strong>syndicom</strong><br />

<strong>syndicom</strong>.ch/politicadeimedia


18<br />

Dalle<br />

professioni<br />

«Le condizioni quadro dell’home office non devono essere<br />

dettate unilateralmente dai datori di lavoro» Christian Capacoel<br />

Telelavoro, il partenariato sociale<br />

deve definirne le condizioni<br />

Il lavoro a distanza deve essere autorizzato a complemento di<br />

quello in azienda, sostiene il 90% dei partecipanti al sondaggio.<br />

Su incarico di <strong>syndicom</strong>, l’istituto di ricerca<br />

gfs.bern ha condotto durante il<br />

lockdown un sondaggio rappresentativo<br />

sul tema del telelavoro, detto anche<br />

home office. Sono stati intervistati cittadini<br />

e cittadine svizzeri di età superiore<br />

a 18 anni che a marzo e aprile<br />

hanno lavorato almeno un giorno la<br />

settimana in telelavoro. I risultati dimostrano<br />

che ci si trova a un punto di<br />

svolta. Molto dipenderà dalla misura<br />

in cui le aziende creeranno buone condizioni<br />

quadro coinvolgendo i lavoratori.<br />

Il risultato più eclatante è che circa<br />

il 90% degli intervistati sostiene che<br />

l’home office debba essere ammesso<br />

come integrazione del lavoro sul posto.<br />

Necessarie misure concordate<br />

Per la maggioranza dei lavoratori un<br />

maggior ricorso al telelavoro equivale<br />

a una migliore qualità della vita. Vi<br />

rientra il risparmio di tempo per il<br />

tragitto casa-lavoro che il 78% può<br />

sfruttare privatamente e il 68% professionalmente.<br />

Inoltre, per il 61% il telelavoro<br />

comporta complessivamente<br />

una miglior conciliabilità tra vita professionale<br />

e privata. Le aziende che si<br />

I contatti informali tra colleghi mancano al 71% dei partecipanti al sondaggio. (© Burst)<br />

considerano dei datori di lavoro attrattivi<br />

hanno l’obbligo di garantire tempestivi<br />

regolamenti in materia di telelavoro.<br />

Per <strong>syndicom</strong> questo significa<br />

che come parte sociale deve garantire<br />

il coinvolgimento e la partecipazione<br />

del personale. Le condizioni quadro<br />

non possono essere dettate esclusivamente<br />

dai datori di lavoro. Si devono<br />

trovare soluzioni concordate tra le<br />

parti sociali in relazione al finanziamento<br />

del posto di lavoro, alla protezione<br />

della salute durante il telelavoro,<br />

all’orario di lavoro nonché<br />

all’eventuale sconfinamento.<br />

Verso un sano mix<br />

Poco meno di due terzi ha affermato di<br />

desiderare una partecipazione dei datori<br />

di lavoro alle spese dell’home office,<br />

ora gestito in modo diverso. Il 45%<br />

delle aziende non sostiene addirittura<br />

alcuna spesa e appena il 9% si fa carico<br />

di tutti i costi. Ulteriore punto debole,<br />

la mancanza di contatti informali,<br />

come sostiene il 71% degli intervistati.<br />

Per quanto riguarda la protezione della<br />

salute, la metà lamenta una carente<br />

ergonomia. Dato che i contatti informali<br />

promuovono la coesione e i datori<br />

di lavoro sono responsabili di garantire<br />

postazioni di lavoro ergonomiche<br />

nonché la sicurezza sul posto di lavoro,<br />

non può essere nell’interesse delle<br />

aziende disporre il telelavoro in modo<br />

definitivo e completo per risparmiare<br />

spese di viaggio e di infrastruttura.<br />

Viene però richiesto un sano mix le cui<br />

condizioni quadro devono essere concordate<br />

dalle parti sociali. Inizieremo<br />

questo processo a Swisscom, dove si<br />

avvieranno a breve trattative sulle regole<br />

dell’home office.<br />

Christian Capacoel<br />

I risultati del sondaggio:<br />

<strong>syndicom</strong>.ch/barometrotelelavoro<br />

Due librai su tre sono<br />

preoccupati per il futuro<br />

Con il lockdown e la chiusura delle librerie,<br />

i librai sono stati uno dei gruppi<br />

professionali più colpiti tra i settori<br />

di <strong>syndicom</strong>. Un sondaggio, condotto<br />

da <strong>syndicom</strong> e adattato alla specifica<br />

situazione dei librai, lo ha confermato:<br />

l’81% degli intervistati ha dichiarato<br />

che per il momento gli viene applicato<br />

il lavoro ridotto. Per una buona<br />

metà il lavoro ridotto viene applicato<br />

addirittura al 100%, perché durante il<br />

lockdown non hanno in effetti più potuto<br />

lavorare e sono dovuti restare a<br />

casa. Al 36% il datore di lavoro ha assegnato<br />

un altro lavoro e il 21% ha dovuto<br />

far fronte addirittura a ore straordinarie.<br />

Solo il 27% ha potuto ricorrere<br />

all’home office. Le prescrizioni igieniche<br />

della SECO non hanno potuto essere<br />

rispettate solo per il 4%, mentre<br />

l’87% ha dichiarato che le misure hanno<br />

potuto essere rispettate.<br />

Riapertura, settimane decisive<br />

Fa riflettere che un buon 61% dei librai<br />

intervistati, quasi due su tre, si dica<br />

preoccupato per il futuro del commercio<br />

librario. Se non altro, almeno il<br />

33% si dichiara tuttora fiducioso. Una<br />

prima analisi condotta dalla GfK Entertainment<br />

su incarico della SBVV,<br />

l’associazione svizzera dei librai e<br />

degli editori, evidenzia per la fase del<br />

lockdown un calo del fatturato del<br />

28,2%. L’entità del danno va però a<br />

seconda della libreria, da stabile a<br />

meno 2/3. L’11 maggio le librerie hanno<br />

riaperto e le prime reazioni sono<br />

positive. Le prossime settimane saranno<br />

però decisive per il futuro del settore.<br />

Le trattative in corso per il CCL<br />

sono state rinviate di comune accordo<br />

al prossimo autunno.<br />

Michael Moser, Segretario centrale<br />

settore Media


«Questo è un passo importante per la parità di diritti<br />

dei conducenti di AutoPostale» Sheila Winkler<br />

19<br />

500 franchi per i conducenti<br />

Grazie all’accordo LDL, un versamento una tantum per tutti,<br />

indipendentemente dal rapporto d’impiego e dal datore di lavoro.<br />

La legge sulla durata del lavoro (LDL)<br />

prevede flessibilizzazioni che devono<br />

essere obbligatoriamente concordate<br />

con il personale. Presso AutoPostale<br />

questa flessibilità dei collaboratori è<br />

stata in passato raramente concordata<br />

in modo consensuale e difficilmente<br />

compensata. Per sensibilizzare i conducenti<br />

sui loro diritti, abbiamo lanciato<br />

una convenzione <strong>syndicom</strong> che,<br />

in caso di impiego flessibile, prevede<br />

per loro una compensazione sotto forma<br />

di tempo. Ciò permette di generare<br />

ulteriori giorni di compensazione e di<br />

conseguenza ulteriore tempo libero.<br />

Frutto della resistenza collettiva<br />

Le commissioni del personale di 30<br />

sedi in tutta la Svizzera si sono rifiutate<br />

di sottoscrivere l’accordo presentato<br />

da AutoPostale. Poco prima del<br />

cambiamento d’orario, a dicembre<br />

2018, ci siamo accordati con AutoPostale<br />

sulle trattative per l’accordo LDL.<br />

Per il cambiamento d’orario 2019 abbiamo<br />

ottenuto un’indennità per i conducenti<br />

che sottostanno al Contratto<br />

collettivo di lavoro (CCL) e, rispettivamente,<br />

del regolamento IA-P. Senza la<br />

resistenza collettiva nelle 30 sedi, tutto<br />

questo non sarebbe stato possibile.<br />

Nell’ambito delle trattative per il<br />

CCL, oggi vengono portate avanti le<br />

negoziazioni LDL. L’obiettivo è quello<br />

di stabilire nel CCL delle indennità<br />

per le flessibilizzazioni LDL valide a<br />

livello nazionale che le commissioni<br />

del personale presso le sedi possono<br />

accettare o rifiutare tramite accordo.<br />

Per il cambiamento d’orario 2020<br />

ci siamo accordati con AutoPostale<br />

per un pagamento una tantum di 500<br />

franchi, in base al grado di occupazione.<br />

Il pagamento avverrà per i conducenti<br />

della regia con la mensilità di<br />

giugno, per il personale degli imprenditori<br />

di AutoPostale un po’ più tardi.<br />

Un risultato inedito<br />

È la prima volta che tutti i conducenti<br />

di un autopostale degli imprenditori<br />

di AutoPostale beneficiano di un risultato<br />

negoziale a livello di partenariato<br />

sociale. Poiché i conducenti dei cosiddetti<br />

IA-E e dei partner di trasporto<br />

nonché tutti i salariati a ore degli IA-P<br />

si trovano al di fuori del campo di<br />

validità del regolamento e non hanno<br />

beneficiato finora né di negoziazioni<br />

salariali annuali né dei numerosi altri<br />

vantaggi del regolamento. In breve:<br />

chi conduce un autopostale ottiene<br />

fino a 500 franchi, indipendentemente<br />

dal rapporto di impiego e dal datore<br />

di lavoro. Questo è un passo importante<br />

per la parità di diritti dei conducenti<br />

di AutoPostale e un segno di apprezzamento<br />

del loro lavoro. Le trattative<br />

per il rinnovo del CCL AutoPostale e<br />

del regolamento degli imprenditori di<br />

AutoPostale 2021 sono ancora in corso.<br />

I primi colloqui per un CCL per gli<br />

imprenditori di AutoPostale sono stati<br />

avviati con l’associazione padronale<br />

BUS CH.<br />

Sheila Winkler<br />

I dettagli dell’accordo:<br />

<strong>syndicom</strong>.ch/ldl500<br />

Un dovuto segno di riconoscenza per tutti gli autisti dei mezzi pubblici. (© Christian Capacoel)<br />

Primo Maggio, tutti<br />

in piazza (virtuale)<br />

La prima volta in 130 anni. Questa è<br />

stata la prima volta che i lavoratori<br />

non hanno potuto riempire le piazze il<br />

Primo Maggio. Il coronavirus ha sconvolto<br />

la vita sociale e il mondo del lavoro,<br />

ma anche la Festa dei lavoratori. Il<br />

Primo Maggio di quest’anno si è comunque<br />

festeggiato. Solo in modo un<br />

po’ diverso. E soprattutto digitale. I<br />

sindacati e i partiti di sinistra hanno<br />

creato insieme un programma nazionale<br />

sotto forma di tavoli di discussione<br />

online. <strong>syndicom</strong> ha utilizzato la<br />

giornata per fornire una piattaforma<br />

per le richieste centrali dei singoli settori.<br />

Un comizio con un clic<br />

Abbiamo parlato dei corrieri in bicicletta<br />

che consegnano cibo in Svizzera<br />

e della relativa economia connessa<br />

alle piattaforme, nonché del primo<br />

Contratto collettivo di lavoro per i corrieri<br />

in Europa. Del partenariato sociale<br />

in tempi di crisi, della politica del<br />

personale e della cooperazione presso<br />

Swisscom. E della situazione dei lavoratori<br />

indipendenti e dei freelance durante,<br />

prima, e dopo la crisi. Erano<br />

presenti rappresentanti dei datori di<br />

lavoro e membri impegnati del settore.<br />

Il carattere partecipativo degli<br />

eventi è stato assicurato dalla live chat,<br />

tramite la quale tutti gli spettatori<br />

hanno potuto porre domande alle relatrici<br />

e ai relatori. Mediamente hanno<br />

preso parte ai singoli eventi 130<br />

persone circa.<br />

Un emozionante Primo Maggio<br />

all’insegna della solidarietà. Ma una<br />

cosa è chiara: l’aspetto sociale, l’essere<br />

uniti e lo stare insieme non possono<br />

essere sostituiti da questa forma di<br />

eventi. Quindi l’anno prossimo, si spera,<br />

tutti noi scenderemo di nuovo in<br />

piazza il Primo Maggio.<br />

Lena Allenspach<br />

Per rivedere i dibattiti (in lingua tedesca):<br />

<strong>syndicom</strong>.ch/fr/themes/1ermai2020


20<br />

Dalle<br />

professioni<br />

«Senza la lotta sindacale e senza le nostre mobilitazioni, la<br />

decisione sarebbe stata diversa: ne sono certo» Un conducente AutoPostale<br />

AutoPostale Giura: vittoria netta<br />

Quasi tre anni di lotte sindacali e confronti pubblici con il governo<br />

giurassiano. Ma ne è valsa la pena su tutta la linea: Auto Postale<br />

si è aggiudicata l’appalto per le linee di autobus del Giura.<br />

Collegati su Facebook, il 4 maggio<br />

scorso i colleghi hanno potuto seguire<br />

la decisione in diretta e hanno assistito<br />

all’enorme sollievo e alla felicità dei<br />

conducenti del Giura. Loro e le rispettive<br />

famiglie possono nuovamente<br />

guardare con fiducia al futuro. Sono riusciti<br />

a salvaguardare i loro posti di lavoro<br />

e le loro buone condizioni di lavoro<br />

garantite dal CCL di AutoPostale.<br />

Ma dopo un primo momento di euforia,<br />

nei sentimenti dei presenti si sono<br />

mescolate rabbia e tristezza. È vero<br />

che i conducenti sono riusciti a conquistare<br />

una vittoria nel Giura, ma il<br />

confronto ha dimostrato la falla del sistema.<br />

Che c’è ancora: in autunno, anche<br />

il Canton Vallese metterà infatti a<br />

concorso le sue linee di autobus.<br />

È festa: il 4 maggio il Canton Giura ha reso noto che AutoPostale si è aggiudicata l’appalto. (© <strong>syndicom</strong>)<br />

Le falle del sistema<br />

Due sono state le esperienze che hanno<br />

oscurato la gioia iniziale. I conducenti<br />

avevano chiesto al governo garanzie<br />

per i loro posti e per le loro<br />

condizioni di lavoro. «Non posso credere<br />

che con il passaggio delle linee a<br />

una nuova azienda, questa debba sì acquisire<br />

i veicoli, ma che i conducenti<br />

non godano di questa protezione», afferma<br />

uno dei presenti. Dall’altro lato,<br />

i conducenti avevano chiesto di essere<br />

ascoltati. Come persone direttamente<br />

coinvolte volevamo esporre i loro interessi<br />

al ministro competente. Anche<br />

in questo sono stati supportati dal Parlamento<br />

giurassiano con l’approvazione<br />

di una mozione urgente che richiedeva<br />

la consultazione del sindacato.<br />

Entrambe le richieste sono state però<br />

accantonate dal governo con l’indicazione<br />

che violerebbero le disposizioni<br />

federali. Durante la consultazione, il<br />

ministro dei trasporti David Eray è arrivato<br />

addirittura a sostenere l’illegalità<br />

di una consultazione.<br />

Verso nuove battaglie<br />

In occasione dell’aperitivo per festeggiare<br />

la vittoria, i conducenti hanno<br />

già cominciato a pianificare i prossimi<br />

passi. Una cosa è certa: supporteranno<br />

i loro colleghi nel Vallese. Stanno parlando<br />

di come formare una delegazione<br />

che assista sul posto e offra consulenza<br />

ai colleghi. Un’altra cosa certa è<br />

che si recheranno nel Vallese se ci saranno<br />

manifestazioni. «Senza la lotta<br />

sindacale e senza le nostre mobilitazioni<br />

la decisione sarebbe stata diversa.<br />

Ne sono certo», afferma un conducente.<br />

Ma per cambiare il sistema,<br />

<strong>syndicom</strong> deve attivarsi sul piano politico.<br />

Fino ad allora i colleghi continueranno<br />

a difendersi con gli strumenti<br />

sindacali. Come siamo riusciti a fare<br />

con successo nel Giura.<br />

Christian Capacoel<br />

La vicenda completa:<br />

<strong>syndicom</strong>.ch/stopaldumping<br />

Garanzie politiche per<br />

la Posta di domani<br />

Matteo Antonini è membro del Comitato direttivo<br />

e Responsabile del Settore Logistica<br />

Nelle ultime settimane è stata presentata<br />

«La Posta di domani», la strategia<br />

di Roberto Cirillo, il nuovo CEO. Più<br />

una scommessa che una rivoluzione.<br />

Questo è particolarmente vero per PostNetz<br />

SA che, aprendosi al di là dei<br />

servizi tradizionali della Posta, ottiene<br />

l’indipendenza. Come ogni gioco d’azzardo,<br />

ciò comporta rischi per gli 800<br />

uffici postali rimanenti, quindi la necessità<br />

di ottenere garanzie politiche.<br />

La fusione tra PostMail e PostLogistics<br />

era attesa e segue uno sviluppo<br />

logico. La combinazione delle prestazioni<br />

logistiche lettere e pacchi consente<br />

sinergie in termini di volumi,<br />

ma cela il pericolo che le condizioni di<br />

lavoro vigenti vengano messe in discussione.<br />

Sarà essenziale armonizzare<br />

le condizioni di lavoro delle due unità<br />

adattandole verso l’alto e non verso<br />

il basso. La nuova composizione della<br />

direzione del gruppo, con i posti vacanti<br />

derivanti da questa riforma, sarà<br />

anche un chiaro segnale per riconoscere<br />

la linea gerarchica e la cultura<br />

aziendale che verranno adottate in futuro<br />

dal «gigante giallo».<br />

In ogni caso, con la messa a concorso<br />

di tutte le funzioni dirigenziali<br />

di PostMail e PostLogistics si invia un<br />

primo segnale non solo alle mille persone<br />

direttamente interessate dalla<br />

fusione.<br />

La Posta del futuro:<br />

<strong>syndicom</strong>.ch/cclposta


«Chi ha un reddito imponibile basso deve accontentarsi di<br />

un’aliquota giornaliera di 1,60 franchi: inconcepibile» Lena Allenspach<br />

21<br />

Sicurezza sociale, una necessità<br />

anche per gli indipendenti<br />

Il riconoscimento delle prestazioni complementari tramite<br />

l’indennità di perdita di guadagno è solo una prima vittoria.<br />

Il 17 marzo la vita in Svizzera è cambiata<br />

bruscamente. Le misure adottate<br />

dal Consiglio federale hanno praticamente<br />

vietato ad alcune categorie di<br />

persone di lavorare, mentre altre sono<br />

rimaste senza lavoro. Questo è stato il<br />

caso degli indipendenti e dei freelance<br />

nei comparti creativi. Quando la<br />

vita si ferma, non ci sono quasi più ordini.<br />

Dal punto di vista finanziario, ciò<br />

ha le stesse conseguenze di un divieto<br />

professionale a tutti gli effetti. Eppure,<br />

per quanto riguarda le misure di sostegno<br />

della Confederazione, i lavoratori<br />

indipendenti e i freelance non<br />

sono stati considerati.<br />

Dopo un mese di lotta sindacale a vari<br />

livelli, finalmente la svolta: le misure<br />

di sostegno vengono estese a tutti i lavoratori<br />

indipendenti. In questo modo<br />

tutti gli indipendenti con un reddito<br />

da attività lucrativa soggetto all’AVS<br />

compreso tra 10 e 90mila franchi hanno<br />

accesso alle prestazioni complementari<br />

tramite l’indennità di perdita<br />

di guadagno (IPG). Una vittoria di tappa<br />

importante. Ma si tratta solo di una<br />

prima vittoria.<br />

Aliquota minima di 98 franchi<br />

Tuttavia, le misure di sostegno continuano<br />

a ignorare la realtà delle persone<br />

colpite. Ciò che rappresenta una<br />

parte normale dell’IPG in ambito militare<br />

viene esplicitamente omesso in<br />

queste misure: un’aliquota minima<br />

per l’indennità di perdita di guadagno.<br />

Le conseguenze di questa decisione<br />

sono impressionanti: chi l’anno<br />

scorso ha percepito un reddito imponibile<br />

basso deve talvolta accontentarsi<br />

di un’aliquota giornaliera di 1,60<br />

franchi. I lavoratori indipendenti con<br />

un reddito imponibile compreso tra<br />

10 e 30mila franchi all’anno non sono<br />

rari, poiché tutti i costi possono essere<br />

detratti dagli introiti. Il Consiglio federale<br />

ha così istituzionalizzato l’ulteriore<br />

precarizzazione di un intero<br />

gruppo professionale. Urge un’aliquota<br />

minima di 98 franchi al giorno, anche<br />

se ciò comporta solo miglioramenti<br />

a breve termine.<br />

Crisi da Covid, la punta dell’iceberg<br />

La momentanea situazione di indipendenti<br />

e freelance dimostra quanto<br />

questi lavoratori siano scarsamente<br />

protetti. È necessaria una revisione<br />

dello statuto delle assicurazioni sociali<br />

degli indipendenti, con l’obiettivo di<br />

garantire che – analogamente alle garanzie<br />

per i dipendenti – anche questa<br />

categoria sia meglio tutelata dalla perdita<br />

di guadagno e non subisca peggioramenti<br />

nella previdenza per la vecchiaia.<br />

Insieme con i suoi iscritti,<br />

<strong>syndicom</strong> continuerà a impegnarsi<br />

per miglioramenti sostenibili nel settore<br />

– prima, durante e dopo la crisi.<br />

Lena Allenspach<br />

Bisogna rivedere le assicurazioni sociali degli indipendenti per proteggerli meglio. (© Burst Sarah Pflug)<br />

Le azioni a sostegno degli indipendenti:<br />

<strong>syndicom</strong>.ch/corona/indipendente<br />

Il nuovo CCL Posta<br />

si tinge di viola<br />

Più di mezzo milione di persone ha<br />

partecipato allo sciopero delle donne<br />

del 14 giugno dello scorso anno, la più<br />

grande manifestazione che si sia mai<br />

svolta in Svizzera. Negli uffici postali,<br />

gli impiegati allo sportello hanno indossato<br />

i foulard viola di <strong>syndicom</strong>.<br />

Parallelamente, quest’ultimo ha presentato<br />

insieme con la Posta un’esposizione<br />

itinerante con le pietre miliari<br />

della parità dei diritti in Svizzera e<br />

presso il «gigante giallo». Con questa<br />

energia le nostre rivendicazioni si<br />

sono riflesse anche nel nuovo Contratto<br />

collettivo (CCL) della Posta. La Posta<br />

dichiara espressamente il suo<br />

obiettivo di non ammettere inspiegabili<br />

differenze salariali tra i sessi, condurrà<br />

regolarmente delle analisi e<br />

mette a disposizione un centro indipendente<br />

e neutrale per verificare<br />

eventuali differenze salariali. Inoltre<br />

garantisce trasparenza salariale nei<br />

bandi di concorso.<br />

Oltre al congedo maternità retribuito<br />

di 18 settimane, ora viene introdotto<br />

un congedo maternità non retribuito<br />

di 6 settimane. Il congedo paternità<br />

di 4 settimane sarà integrato da un<br />

congedo non retribuito di 4 settimane.<br />

Ora i genitori che lavorano entrambi<br />

alla Posta hanno diritto a un congedo<br />

parentale, retribuito, di almeno 14 settimane<br />

per la madre e di almeno<br />

due settimane per l’altro genitore, e di<br />

altre sei settimane che i genitori possono<br />

liberamente ripartirsi tra loro. Di<br />

questo si sta discutendo l’estensione<br />

ad altre aziende. Ulteriori progressi<br />

sono stati compiuti con la garanzia di<br />

rientro dopo un periodo di congedo, la<br />

determinazione del salario, la cura dei<br />

familiari, la formazione continua nonché<br />

le disposizioni in materia di molestie<br />

sessuali. Un deciso passo in avanti<br />

frutto anche della forza della manifestazione<br />

di un anno fa.<br />

Patrizia Mordini, Responsabile Pari<br />

opportunità e membro del Comitato<br />

direttivo di <strong>syndicom</strong><br />

Le condizioni del nuovo CCL Posta<br />

<strong>syndicom</strong>.ch/cclposta


22 Politica<br />

CCL Posta: moderno<br />

e attento alla famiglia<br />

La Posta, <strong>syndicom</strong> e transfair<br />

hanno concluso con<br />

successo le trattative sul<br />

nuovo CCL mantello e sul<br />

contratto collettivo aziendale<br />

della Posta CH SA. Ecco una<br />

panoramica delle principali<br />

novità, in attesa che entri in<br />

vigore, nel gennaio prossimo.<br />

Testo: Matteo Antonini<br />

Foto: <strong>syndicom</strong><br />

Frutto di una gestazione di 18 mesi<br />

(dal primo sondaggio all’ultima seduta<br />

di trattative), è finalmente<br />

pronto il nuovo CCL Posta. Quest’ultimo<br />

è stato ratificato dagli organi<br />

di <strong>syndicom</strong> a fine aprile 2020 ed entrerà<br />

in vigore il primo gennaio<br />

2021. Nel frattempo, il mondo e la<br />

Posta svizzera sono stati investiti<br />

dall’emergenza Covid-19 e il gigante<br />

giallo ha annunciato a metà maggio<br />

una profonda riforma organizzativa.<br />

A questo proposito, il nuovo contratto<br />

di lavoro si applicherà integralmente<br />

anche alle nuove unità del<br />

gruppo Post CH AG, PN SA, Logistiks-services<br />

SA e Kommunikation-Services.<br />

La nuova struttura<br />

contrattuale prevede inoltre un cappello<br />

comune per le grandi unità del<br />

gruppo Posta quali AutoPostale o<br />

PostFinance. In questa parte viene<br />

regolato l’accesso sindacale ai luoghi<br />

di lavoro, le relazioni tra i partner<br />

sociali e i gradi di partecipazione<br />

di <strong>syndicom</strong> con le unità del<br />

gruppo. Altra parte fondamentale<br />

del contratto collettivo che è stata<br />

negoziata separatamente è il piano<br />

sociale: prevede una nuova parte di<br />

orientamento e formazione professionale<br />

che mantiene la garanzia<br />

d’impiego di una durata di sette<br />

anni con una clausola transitoria<br />

per la generazione dei «baby boomers»<br />

in caso di ristrutturazione,<br />

con un pensionamento volontario e<br />

non più obbligatorio. Il versamento<br />

in capitale a sostegno della rendita<br />

transitoria è mantenuto a un livello<br />

alto, così come i finanziamenti compensatori<br />

eventuali. Il contratto collettivo<br />

Posta, il suo cappello generale<br />

e il piano sociale rappresentano la<br />

base per i negoziati dei contratti collettivi<br />

di PostFinance (vedi articolo a<br />

fianco di David Roth) e di AutoPostale.<br />

Metodo partecipativo vincente<br />

Siamo particolarmente fieri, oltre al<br />

risultato globale, che non è previsto<br />

nessun peggioramento, anche del<br />

processo di ratifica. La larga maggioranza<br />

ottenuta ci conforta del risultato<br />

finale. A questo proposito,<br />

tengo a ringraziare i vostri rappresentanti<br />

nella delegazione delle trattative<br />

che si sono impegnati molto,<br />

prima e durante i negoziati. Grande<br />

soddisfazione è anche data dalla<br />

partecipazione delle colleghe e dei<br />

colleghi sui posti di lavoro che, durante<br />

tutto il percorso, rispondendo<br />

ai nostri sondaggi ci hanno permesso<br />

di orientare le trattative. Questa<br />

metodologia partecipativa segna<br />

una svolta ed è destinata a imporsi.<br />

Nota dolente: la partecipazione durante<br />

la ratificazione consultativa,<br />

purtroppo al di sotto delle attese.<br />

Ma quali sono i risultati che troverete<br />

a partire dal primo gennaio prossimo,<br />

che cosa cambierà principalmente?<br />

Protezione contro i licenziamenti<br />

Il miglioramento del premio di fedeltà è una delle rivendicazioni soddisfatte dal nuovo CCL.<br />

Utilizzati spesso a torto come personale<br />

flessibile, i lavoratori a tempo<br />

parziale (tasso lavorativo inferiore al<br />

90%) avranno più diritti e congedi<br />

fissi per settimana, se lo desiderano.<br />

Questo nuovo modello avrà<br />

come effetto quello di una pianificazione<br />

del lavoro più partecipativa e


Quattro settimane di congedo paternità e l’introduzione del congedo di assistenza per i genitori<br />

sono traguardi socio-politici da prendere a modello per gli altri settori. Altri miglioramenti riguardano<br />

i lavoratori che s’impegnano per i loro colleghi, gli impieghi a tempo parziale e la compensazione<br />

delle ore supplementari. Infine, per la prima volta, il contratto collettivo della Posta si applica<br />

anche ai lavoratori interinali e a quelli delle aziende subappaltanti.<br />

23<br />

La partecipazione<br />

dei lavoratori<br />

ha permesso<br />

di orientare<br />

le trattative del<br />

nuovo contratto<br />

inclusiva che prenda in considerazione<br />

le differenti esigenze del personale<br />

e dell’azienda.<br />

Tutto il personale, indipendentemente<br />

dal tasso di attività, grazie<br />

all’introduzione di due momenti<br />

all’anno per il saldo ore supplementari,<br />

potrà pianificare più facilmente<br />

il recupero del 50% di queste ore. Insomma,<br />

ci si aspetta una flessibilità<br />

anche da parte dell’azienda e non<br />

più solamente dagli impiegati.<br />

Un’altra rivendicazione importante<br />

che siamo stati in grado di ottenere<br />

è la considerazione degli sforzi fatti<br />

dai dipendenti, con il raddoppio dei<br />

premi fedeltà a partire dai 20 anni di<br />

servizio. Con il nuovo CCL, il diritto<br />

di partecipazione in azienda viene<br />

collocato in maniera inequivocabile<br />

come pilastro dei rapporti tra datore<br />

di lavoro e salariati. Questi passi in<br />

avanti hanno un corollario importante<br />

che è quello di una protezione<br />

contro il licenziamento economico.<br />

Questo diritto è ormai sancito non<br />

solo per i membri delle commissioni<br />

aziendali ma anche per i membri<br />

degli organi di base di <strong>syndicom</strong> a<br />

livello nazionale, proteggendo così<br />

coloro che si espongono nell’interesse<br />

del bene collettivo.<br />

Congedo parentale flessibile<br />

La separazione tra la vita professionale<br />

e privata è sancita nel nuovo<br />

contratto collettivo. Questa dimensione<br />

tocca soprattutto (ma non soltanto)<br />

le persone che lavorano in ufficio<br />

o su progetti, che hanno diritto<br />

alla disconnessione. Per i giovani<br />

collaboratori e le giovani collaboratrici,<br />

congedi maternità e paternità<br />

interscambiabili, raggiungendo così<br />

un congedo parentale flessibile, fanno<br />

della Posta un datore di lavoro<br />

moderno. A questo proposito, tutti i<br />

temi dell’uguaglianza e della non discriminazione<br />

sono stati completamente<br />

riformulati (leggere il commento<br />

di Patrizia Mordini a pagina<br />

21) e trovano una dimensione propria<br />

nel contratto.<br />

Verso nuove sfide<br />

Per i negoziati salariali saranno finalmente<br />

presi in considerazione i<br />

costi dei premi delle casse malati<br />

come elemento su cui basare l’aumento<br />

salariale. lnfine, il nuovo<br />

contratto collettivo non si occupa<br />

soltanto dei collaboratori e delle<br />

collaboratrici della Posta, ma anche<br />

degli interinali e dei subappaltanti.<br />

In effetti, con il nuovo contratto i<br />

collaboratori prestati da aziende terze<br />

avranno più diritti e certezze<br />

quanto al loro futuro professionale.<br />

Per la prima volta, la Posta definirà<br />

dei minimi salariali per i collaboratori<br />

delle aziende subappaltanti<br />

assumendosi la sua responsabilità<br />

anche a questo livello. Concludo<br />

questo breve giro d’orizzonte, di certo<br />

non esaustivo, menzionando il<br />

fatto che il contributo di solidarietà<br />

diventerà proporzionale al salario e<br />

sarà quindi più equo. A noi il compito<br />

di utilizzare questo rinnovo contrattuale<br />

per rafforzare il sindacato<br />

nella Posta e utilizzare le nuove opportunità<br />

contrattuali per offrire più<br />

formazione professionale (con i corsi<br />

Movendo) e per migliorarne l’applicazione.<br />

Questa è la prossima importante<br />

sfida. Il fatto di potervi<br />

presentare di persona il nuovo contratto<br />

sui luoghi di lavoro e/o durante<br />

corsi specifici ci motiva per il prosieguo<br />

dell’anno.<br />

Le condizioni del nuovo CCL:<br />

<strong>syndicom</strong>.ch/cclposta<br />

Prossimi passi<br />

a PostFinance<br />

Non appena concluse le trattative<br />

per il CCL di Posta CH, ecco che<br />

sono già partite le negoziazioni<br />

successive. È importante sottolineare<br />

che le esigenze dei dipendenti<br />

di PostFinance erano già<br />

state contemplate nelle trattative<br />

del CCL di Posta CH. Un esempio:<br />

in nessun altro settore del<br />

gruppo della Posta, la costante<br />

reperibilità è stata valutata in<br />

modo così altamente stressante<br />

come da parte dei dipendenti di<br />

PostFinance. La legittimazione<br />

del diritto alla non reperibilità è<br />

stata pertanto anche inserita nelle<br />

negoziazioni del CCL di Posta<br />

CH. Infatti, sin dall’inizio è stato<br />

chiaro che i due CCL si sarebbero<br />

sviluppati in modo parallelo e<br />

che noi saremo in grado di rilevare<br />

molti punti del CCL di Posta<br />

CH. Inoltre in questo modo anche<br />

i collaboratori di PostFinance<br />

potranno beneficiare dei numerosi<br />

miglioramenti.<br />

Salari orientati al rendimento<br />

Oltre a ciò, PostFinance intende<br />

elaborare il sistema della retribuzione<br />

orientata al rendimento nel<br />

settore della vendita (CCL LEVER).<br />

Abbiamo concordato che <strong>syndicom</strong><br />

sarà consultato nell’elaborazione<br />

della LEVER e che potrà decidere<br />

in merito prima della sua<br />

introduzione. Daremo la possibilità<br />

agli interessati di partecipare<br />

alla decisione in questione. I collaboratori<br />

del livello di funzione<br />

10 hanno ora la possibilità di lavorare<br />

nuovamente sotto l’egida<br />

del CCL. Nel 2021 verrà loro sottoposta<br />

una corrispondente offerta<br />

equivalente. Dopo che la<br />

grande maggioranza dei membri<br />

consultati aveva dato la sua approvazione,<br />

anche i delegati hanno<br />

approvato il risultato all’unanimità.<br />

Il 15 maggio anche il<br />

consiglio di amministrazione di<br />

PostFinance ha espresso il proprio<br />

consenso. Pertanto il CCL<br />

entrerà in vigore a partire dal<br />

1° gennaio 2021.<br />

David Roth


24<br />

Non dimenticate le donne<br />

Un anno dopo lo storico sciopero<br />

delle donne, un’alleanza<br />

di circa 70 organizzazioni<br />

femminili rivolge un appello<br />

alla politica. Desideriamo<br />

far sentire la nostra voce al<br />

tavolo dei negoziati. Ecco le<br />

nostre rivendicazioni.<br />

Testo: Patrizia Mordini<br />

Responsabile delle Pari opportunità<br />

e membro del Comitato direttivo<br />

Foto: <strong>syndicom</strong><br />

Un anno fa, il 14 giugno, siamo scese<br />

in piazza in mezzo milione per i<br />

diritti delle donne e per le pari opportunità<br />

con manifesti colorati,<br />

abiti viola, spille e foulard e insieme<br />

con uomini solidali. Per le nostre rivendicazioni<br />

di <strong>syndicom</strong>: parità salariale<br />

e salari equi per tutti, buone<br />

condizioni per l’accudimento dei figli,<br />

un rafforzato congedo paternità<br />

nonché chiare disposizioni di tolleranza<br />

zero in materia di molestie<br />

sessuali sul posto di lavoro! Il 14<br />

giugno 2019 è passato alla storia<br />

come una delle più grandi manifestazioni<br />

mai viste in Svizzera.<br />

Ora questa data viene celebrata<br />

ogni anno e il mondo è cambiato<br />

completamente. A causa del coronavirus,<br />

è stato impossibile organizzare<br />

grandi manifestazioni. E proprio<br />

le donne* hanno svolto un ruolo<br />

centrale durante la crisi da pandemia.<br />

Poiché mandano avanti il sistema<br />

più che mai. Sono «di rilevanza<br />

sistemica», per usare un neologismo.<br />

Non l’abbiamo sempre saputo?<br />

Accudimento di figli e di familiari,<br />

scuola a distanza, faccende<br />

domestiche e attività lavorativa in<br />

telelavoro caratterizzano una nuova<br />

forma estesa del già noto sovrapporsi<br />

di oneri delle donne*. Donne* attive<br />

in asili e scuole, ospedali e nella<br />

vendita, nei centri di smistamento e<br />

agli sportelli postali hanno mandato<br />

avanti e mandano tuttora avanti<br />

l’approvvigionamento di base.<br />

Perché la storia non si ripeta<br />

Ciononostante, un anno dopo lo<br />

sciopero delle donne* le richieste rischiano<br />

di restare lettera morta. Le<br />

crisi e le recessioni passate ci insegnano<br />

che spesso vengono smantellate<br />

prestazioni del servizio pubblico,<br />

del sistema sanitario, della<br />

formazione nonché dell’assistenza<br />

ai bambini e agli anziani e che sono<br />

stati fatti grandi passi indietro – il<br />

cosiddetto «backlash» – nelle pari<br />

opportunità. Ovvero: a pagare il costo<br />

di tali crisi sono state le donne*.<br />

Per evitare che la storia si ripeta,<br />

un’ampia alleanza di organizzazioni<br />

femminili* ha unito le forze e<br />

ha formulato un urgente appello<br />

che rappresenta il comune denominatore<br />

delle più svariate organizzazioni.<br />

Le promotrici sono le donne<br />

socialiste, organizzazioni mantello<br />

femminili come Alliance F, l’Unione<br />

femminile cattolica, diversi collettivi<br />

per lo sciopero delle donne*, l’associazione<br />

Business & Professional<br />

Women (BPW) – e <strong>syndicom</strong>.<br />

Quest’alleanza comprende nel contempo<br />

circa 70 organizzazioni e rappresenta<br />

milioni di donne*! L’urgente<br />

appello è indirizzato al<br />

Consiglio federale e al Parlamento<br />

ai quali è stato recapitato il 30 maggio.<br />

Poiché sono loro a decidere in<br />

merito al supporto finanziario durante<br />

la crisi da coronavirus.<br />

La lista delle rivendicazioni<br />

1. Facciamo sentire la nostra voce al<br />

tavolo dei negoziati!<br />

2. Le misure relative alla ripresa economica<br />

devono considerare le reali<br />

condizioni di vita di tutte le donne*<br />

in Svizzera (tra cui, tramite gender<br />

budgeting, parità salariale).<br />

3. Si deve raggiungere la conciliabilità<br />

tra lavoro e famiglia (attraverso<br />

una moderna politica familiare).<br />

4. Si devono migliorare le condizioni<br />

di lavoro nelle professioni di rilevanza<br />

sistemica (tra cui aumenti salariali<br />

nell’assistenza, negli asili,<br />

nella vendita).<br />

5. Misure contro la violenza sulle<br />

donne* (tra cui sviluppo dei centri<br />

di consulenza e case rifugio).<br />

6. Serve un aiuto specifico per le migranti<br />

poiché esse sostengono doppiamente<br />

i costi della crisi.<br />

7. Il finanziamento della crisi non<br />

deve ricadere sulle spalle delle donne*<br />

(tra cui nessuno smantellamento<br />

del servizio pubblico).<br />

Come procedere? L’alleanza continuerà<br />

a lavorare alla campagna nonché<br />

alla diffusione dell’appello che<br />

verrà divulgato maggiormente online.<br />

Affinché l’appello possa essere<br />

udito e considerato per le decisioni<br />

nella Berna federale!<br />

(L’asterisco * identifica tutte le persone<br />

che si riconoscono come donne)<br />

ig.<strong>syndicom</strong>.ch/it/donne/


Diritto e diritti<br />

25<br />

Seguo una formazione come poligrafo<br />

con AFC presso una società di media e<br />

quest’anno la porterò a termine.<br />

A causa del coronavirus, nelle ultime<br />

settimane il lavoro si è un po’ complicato.<br />

All’inizio della pandemia ho dovuto lavorare<br />

in parte in home office. Non essendoci<br />

praticamente più lavoro, l’azienda ha fatto<br />

ricorso al lavoro ridotto, anche per<br />

gli apprendisti. Temo che la qualità della<br />

formazione ne risentirà e che pertanto non<br />

supererò l’esame finale.<br />

Non si fa che parlare degli esami imminenti<br />

e sono disorientato. In che settori devo<br />

sostenere un esame e in quali no?<br />

Qual è il principio?<br />

Al termine della formazione, avrò diritto a<br />

un certificato di lavoro? E quest’ultimo<br />

conterrà delle annotazioni riguardo al fatto<br />

che ho concluso la formazione nell’anno<br />

della pandemia da coronavirus?<br />

Risponde il servizio giuridico di <strong>syndicom</strong><br />

Dal punto di vista del diritto del lavoro, il contratto di<br />

apprendistato è un contratto individuale di lavoro con<br />

alcune particolarità. Una di queste è che come contropartita<br />

non è il salario a essere in primo piano, bensì la<br />

formazione specializzata. Anche in tempi di pandemia,<br />

il datore di lavoro deve adempiere ai suoi obblighi<br />

contrattuali. Deve fare tutto ciò che è ragionevolmente<br />

necessario per ottemperare al suo obbligo di formazione<br />

specializzata degli apprendisti. Deve pertanto adottare<br />

misure di sostegno. Parla con il tuo responsabile della formazione<br />

in modo che le lacune in materia di formazione<br />

possano essere colmate con delle esercitazioni pratiche.<br />

La prova d’esame pratica prevista per la figura professionale<br />

di poligrafo AFC viene meno in tutta la Svizzera.<br />

La procedura pratica di qualifica viene sostituita da una<br />

griglia di valutazione unitaria a livello nazionale e specifica<br />

per la figura professionale che viene compilata dall’azienda<br />

di formazione. Viene meno la parte teorica<br />

dell’esame, la valutazione delle conoscenze professionali.<br />

Al posto di queste note d’esame, si applicano fino alla fine<br />

del primo trimestre 2019/2020 delle valutazioni semestrali<br />

che influiscono nella valutazione complessiva. Non<br />

si terrà neppure l’esame delle materie di cultura generale.<br />

Anche in questo caso valgono le note semestrali IFG conseguite<br />

fino alla fine del primo semestre 2019/2020. In<br />

linea di principio il lavoro di approfondimento verrà portato<br />

a termine. La nota per la formazione generale sarà<br />

composta per il 50% dal lavoro di approfondimento e per<br />

il 50% dalla nota relativa all’esperienza (1°–7° semestre).<br />

Al termine della formazione di base, l’azienda di formazione<br />

deve rilasciare un certificato di lavoro oppure un attestato<br />

di lavoro. Quest’ultimo contiene solo i dati relativi<br />

alla durata di impiego e alla funzione, motivo per cui è<br />

meglio farsi rilasciare un certificato di lavoro. Il certificato<br />

di lavoro dettagliato deve contenere: i dati personali<br />

del lavoratore, il nome e l’indirizzo dell’azienda, la durata<br />

dell’impiego, una descrizione completa dei compiti e dei<br />

doveri nonché la valutazione delle capacità, delle prestazioni<br />

lavorative, il comportamento in team e nei confronti<br />

dei superiori. Il datore di lavoro è tenuto a redigere il certificato<br />

in modo veritiero, ma favorevole. Il certificato non<br />

deve contenere messaggi occulti o dati relativi alla salute,<br />

alle assenze e alla vita privata. Di conseguenza neppure<br />

indicazioni relative alla pandemia. Se non sei d’accordo<br />

con il certificato, puoi richiedere che venga corretto.<br />

<strong>syndicom</strong> sarà lieto di sostenerti al riguardo.<br />

<strong>syndicom</strong>.ch/it/diritto/dirittoediritti


26 Rubriche<br />

Idee<br />

© Capelli Editore<br />

© Frenetic Films<br />

L’alternativa dei corsi online<br />

Con le disposizioni per arginare la<br />

diffusione del coronavirus, abbiamo<br />

dovuto improvvisamente riorganizzare<br />

le nostre vite. Le aziende hanno<br />

implementato il telelavoro. I docenti<br />

hanno fatto lezioni a distanza.<br />

Acquisti online e piattaforme video<br />

sono entrati nella quotidianità.<br />

Dopo lo shock iniziale, tutti noi abbiamo<br />

imparato, nostro malgrado, a<br />

convivere e a lavorare con il coronavirus.<br />

Ed è accaduto lo stesso con i<br />

corsi Helias. Con un vantaggio: che<br />

alcune materie si prestano a essere<br />

insegnate anche online. Ad esempio,<br />

il corso «Wordpress base» con<br />

Alessandro Bianchi è stato proposto<br />

a distanza su Skype: una soluzione<br />

che certo non uguaglia le lezioni in<br />

presenza ma che si è rivelata comunque<br />

efficace (e senza trasferte,<br />

che per qualcuno sono onerose, anche<br />

in termini di tempo). Dopo questo<br />

primo test positivo, abbiamo verificato<br />

quali altre materie si<br />

possono proporre attraverso canali<br />

alternativi alle lezioni tradizionali.<br />

Alcuni corsi potrebbero quindi essere<br />

rielaborati in modo da essere proposti<br />

anche nella modalità online,<br />

anche se i corsi Helias hanno sempre<br />

privilegiato il contatto diretto, lo<br />

scambio tra professionisti, anche<br />

per allargare la rete di contatti (e<br />

possibilmente di clienti). Per tutti,<br />

ricordiamo che molti corsi sono<br />

sempre disponibili su richiesta. Ad<br />

esempio «InDesign smart: stili e<br />

script» proposto da Barbara Solari o<br />

«LinkedIn: Professional Branding»<br />

(corso base e avanzato) animato da<br />

Stefano Bosia. Una volta raggiunto il<br />

numero minimo di soli 4 iscritti, si<br />

può concordare con il docente la<br />

data e l’impostazione del corso, da<br />

seguire anche da casa su una piattaforma<br />

online. Per quanto concerne<br />

il ritorno nelle aule, vi terremo aggiornati<br />

sull’andamento della situazione<br />

per il semestre autunnale.<br />

(Giovanni Valerio)<br />

Informazioni aggiornate sui corsi Helias al<br />

sito www.helias.ch<br />

Alla ricerca delle radici<br />

Tra gli Anni Quaranta e Ottanta, in<br />

Svizzera era prassi affidare giovani<br />

che vivevano in situazioni familiari<br />

di povertà a istituti o famiglie di<br />

contadini. Al disagio familiare iniziale<br />

si è spesso sostituito un mondo<br />

di violenze, soprusi e abusi.<br />

Queste atrocità, solo recentemente<br />

riconosciute dalle istituzioni, sono<br />

raccontate in diversi libri, come ad<br />

esempio Il mio nome era 125 di Matteo<br />

Beltrami. L’ultimo è Per una<br />

fetta di mela secca di Begoña Feijoo<br />

Fariña, scrittrice e regista teatrale,<br />

nonché socia di <strong>syndicom</strong>. La storia<br />

(di fantasia) è quella di Lidia Scettrini,<br />

strappata all’amore della mamma<br />

rea di essere stata abbandonata<br />

dal marito. Il pretesto dell’allontanamento<br />

di Lidia – l’aver rubato la<br />

merenda a un compagno di scuola –<br />

è banale tanto quanto la gratuità<br />

delle sofferenze che la bambina<br />

dovrà subire, per anni, dalle suore<br />

dell’istituto affidatario e poi nella<br />

famiglia contadina dove sarà mandata<br />

a lavorare sino alla maggiore<br />

età. È un flusso emozionale sconvolgente<br />

quello che scaturisce dalla lettura<br />

della denigrazione sistematica<br />

della dignità individuale, i soprusi,<br />

le violenze e gli abusi fisici così<br />

come psicologici. Dal calore del<br />

seno materno al freddo di stanze<br />

impersonali, fino alle notti nella<br />

porcilaia, dove le «bambine cattive»<br />

erano mandate in punizione. E poi i<br />

pasti sempre uguali, quasi a riflettere<br />

l’intenzione di annullare ogni<br />

piacere. La speranza di Lidia di ritrovare<br />

l’amore materno (filo rosso<br />

di tutta la vicenda) si scolorisce con<br />

il tempo. Alla fine, Lidia riuscirà a<br />

tornare «a casa». Non ritroverà la<br />

madre naturale e cercherà di capire<br />

l’abbandono paterno. Ma non potrà<br />

perdonare l’omertà di cui è stata vittima.<br />

Mai. (Valeria Camia)<br />

Begoña Feijoo Fariña, Per una fetta di mela<br />

secca, www.gabrielecapellieditore.ch<br />

Diritti umani e aiuto concreto<br />

Il coronavirus ha rappresentato un<br />

enorme laboratorio economico e<br />

sociale. In ogni settore, dal lavoro<br />

alla vita quotidiana. Anche i festival<br />

cinematografici hanno dovuto reinventarsi<br />

in rete. E sarà online<br />

l’edizione 2020 di Locarno, con il<br />

concorso dedicato ai film che si<br />

sono interrotti a causa della pandemia,<br />

causando non pochi problemi<br />

ai lavoratori del settore. In forme<br />

diverse, ci saranno anche le sezioni<br />

dei Pardi di domani e Open Doors,<br />

sulle produzioni del Sud del mondo.<br />

Passata l’estate (e speriamo anche il<br />

coronavirus), il Film Festival Diritti<br />

Umani Lugano (FFDUL) si terrà invece<br />

in forma fisica dal 14 al 18 ottobre<br />

2020. Per l’occasione, si potranno<br />

vedere, in sala, un paio di film<br />

dall’ultima edizione dell’FIFDH di<br />

Ginevra, che è stata diffusa soltanto<br />

online a causa dell’emergenza sanitaria.<br />

La manifestazione, con cui<br />

<strong>syndicom</strong> collabora da anni, è stata<br />

anche protagonista di un’iniziativa<br />

benefica che meriterebbe di essere<br />

copiata da altri festival. Nei mesi<br />

scorsi, in collaborazione con alcuni<br />

distributori cinematografici il FF­<br />

DUL ha proposto alcuni dei film selezionati<br />

(e premiati, come Eldorado,<br />

nella foto) nelle scorse edizioni<br />

che la gente ha potuto vedere da<br />

casa in streaming. Un modo per<br />

continuare a parlare di tematiche<br />

che stanno a cuore al festival. Ma<br />

anche un aiuto concreto per chi è<br />

meno fortunato. Il ricavato è stato<br />

infatti destinato a Casa Astra, centro<br />

di accoglienza a Mendrisio, una<br />

realtà che da diversi anni ospita persone<br />

senza fissa dimora. (GioVi)<br />

Locarno Festival: pardo.ch<br />

FFDUL: festivaldirittiumani.ch


1000 parole<br />

La matita di Ruedi Widmer<br />

27


28 Eventi Nella primavera del Covid-19, siamo stati distanti ma vicini: con i partecipanti dei<br />

dibattiti online del Primo Maggio, con gli striscioni a sostegno dei manifestanti,<br />

con i conducenti di Winkel ed Embrach. E pure i comitati si sono tenuti online.<br />

2<br />

1<br />

3<br />

4<br />

5


1. Il dibattito del Primo Maggio dedicato ai lavoratori indipendenti ha<br />

visto la partecipazione del fotografo freelance Markus Forte, del<br />

segretario centrale di <strong>syndicom</strong> Michael Moser, dell’illustratrice<br />

indipendente Rina Jost ed è stato condotto da Lena Allenspach,<br />

viceresponsabile della comunicazione di <strong>syndicom</strong>. (© <strong>syndicom</strong>)<br />

2. Il dibattito dedicato alla politica del personale di Swisscom e ai diritti di<br />

partecipazione ha visto gli interventi di Giorgio Pardini, responsabile<br />

del settore ICT, e Hans Werner, CPO di Swisscom. Il dibattito è stato<br />

coordinato da Miriam Berger, segretaria centrale di <strong>syndicom</strong>.<br />

(© <strong>syndicom</strong>)<br />

3. A Ginevra, in occasione del Primo Maggio, le collaboratrici domestiche<br />

hanno rivendicato salari dignitosi. (© Eric Roset)<br />

4. A Lucerna, piccoli gruppi hanno manifestato mantenendo la necessaria<br />

distanza, come questi membri di un gruppo cristiano. (© Urs Häner)<br />

5. A Ginevra, striscioni per rivendicare la protezione dei<br />

lavoratori dal coronavirus. (© Demir Sömnez)<br />

6. I conducenti di AutoPostale di Winkel ed Embrach, nel canton Zurigo,<br />

hanno lanciato una petizione per rivendicare il pagamento delle spese e<br />

i supplementi salariali dovuti. (© <strong>syndicom</strong>)<br />

7. Il terzo dibattito del Primo Maggio online di <strong>syndicom</strong> ha riguardato i<br />

corrieri in bici. Vi hanno partecipato David Roth, segretario centrale di<br />

<strong>syndicom</strong>, e Gilles Rosset, copresidente del comitato di settore dei<br />

corrieri, ed è stato condotto da Lena Allenspach. (© <strong>syndicom</strong>)<br />

8. L’Unione sindacale bernese ha rivendicato maggiore solidarietà<br />

trovandosi sulla Piazza federale. (© USS)<br />

9. Il 6 maggio la riunione del comitato Ticino e Moesano si è svolta<br />

rigorosamente online. (© <strong>syndicom</strong>)<br />

29<br />

6<br />

7<br />

8<br />

9


30<br />

Un lavoro,<br />

una vita<br />

«Per un’attività sindacale di successo<br />

ci vuole una buona rete di contatti»<br />

Martin Beu (1969) è nato e cresciuto a<br />

Rüti (Canton Zurigo). Dopo l’apprendistato<br />

di impiegato postale, durante il<br />

quale ha recapitato la posta anche<br />

sulla Langstrasse a Zurigo, ha assolto<br />

un apprendistato come elettrotecnico.<br />

Sono seguiti diversi soggiorni linguistici,<br />

la frequenza della scuola di commercio<br />

e perfezionamenti in finanza e<br />

contabilità. Martin vive oggi a Hinwil<br />

con la compagna Sandra, due cani e<br />

due gatti. Oltre al lavoro come addetto<br />

al recapito di giornali presso Presto, si<br />

occupa principalmente della contabilità<br />

finanziaria di un gruppo giapponese<br />

con sede a Zurigo. Da dieci anni è<br />

membro di <strong>syndicom</strong>, presidente della<br />

commissione del personale e copresidente<br />

del comitato aziendale Presto.<br />

Testo: Sheila Winkler<br />

Foto: Alexander Egger<br />

«L’impegno sindacale<br />

richiede tempo, ma lo<br />

faccio volentieri»<br />

Sono una persona spiritosa, sincera e<br />

disponibile che accetta i suoi colleghi<br />

per come sono. Pertanto per me è<br />

naturale impegnarmi per le rivendicazioni<br />

sindacali. In qualità di presidente<br />

della commissione del personale<br />

della sede Presto di Wetzikon<br />

mi piace impegnarmi per le mie colleghe<br />

e per i miei colleghi.<br />

Il collegamento in rete è un presupposto<br />

essenziale che presso Presto<br />

non è proprio così semplice: noi<br />

addetti al recapito non siamo praticamente<br />

mai nella nostra sede. Ritiriamo<br />

i giornali e le riviste al mattino<br />

presto direttamente presso i punti di<br />

deposito, e questi sono centinaia.<br />

Pertanto è quasi impossibile entrare<br />

in contatto con i colleghi di altri<br />

punti di deposito.<br />

All’inizio è stato difficile. Sono<br />

riuscito ad allacciare privatamente<br />

un paio di contatti grazie al mio impegno<br />

in diverse associazioni e istituzioni.<br />

Dato che mio fratello e la sua<br />

compagna sono anch’essi degli addetti<br />

al recapito di giornali, sono riuscito<br />

ad ampliare costantemente i<br />

miei contatti. Anche la mia compagna<br />

mi sostiene molto parlando del<br />

mio impegno sindacale tra la sua cerchia<br />

di conoscenti. Così torna sempre<br />

a casa con nuovi numeri di telefono<br />

da contattare. Infine, anche<br />

grazie ai Lotto-brunch che organizziamo<br />

insieme con <strong>syndicom</strong>, sono<br />

riuscito a stabilire una rete con numerosi<br />

colleghi.<br />

Negli ultimi anni ho creato e curato<br />

con grande impegno la mia rete<br />

di contatti. Oggi posso dire che non<br />

dispongo di un’ampia cerchia di conoscenze<br />

solo presso la mia sede, ma<br />

conosco anche addetti al recapito di<br />

tutte le sei sedi di Presto. Mi confronto<br />

regolarmente con tutte le commissioni<br />

del personale. In questo senso,<br />

la tecnologia aiuta. Tramite Whats-<br />

App e un gruppo Facebook chiuso,<br />

appositamente creato per addetti al<br />

recapito di Presto, promuovo lo<br />

scambio di informazioni e di esperienze<br />

sia tra gli addetti al recapito<br />

sia tra le sedi. Attualmente sto sviluppando<br />

un sito web per le commissioni<br />

del personale affinché i nostri<br />

colleghi di lavoro possano avere in<br />

qualsiasi momento a portata di<br />

mano i nostri dati per raggiungerci il<br />

più rapidamente possibile.<br />

Tutto questo richiede del tempo,<br />

che io dedico volentieri. Per le trattative<br />

del rinnovo del Contratto collettivo<br />

di Presto ho utilizzato le vacanze<br />

e le ore straordinarie della mia occupazione<br />

principale. Questo era scontato<br />

per me. Ecco perché desidero<br />

ringraziare la mia compagna Sandra.<br />

Il fatto che sostenga tutto questo e<br />

collabori attivamente al mio impegno<br />

sindacale, non è effettivamente<br />

una cosa scontata. Grazie tesoro!<br />

Per accedere al gruppo chiuso FB di Presto<br />

Svizzera scrivi a logistik@<strong>syndicom</strong>.ch


Impressum<br />

Redazione: Sylvie Fischer, Giovanni Valerio<br />

Tel. 058 817 18 18, redazione@<strong>syndicom</strong>.ch<br />

Traduzioni: Alleva-Translations, Petra Demarchi<br />

Illustrazioni: Katja Leudolph<br />

Foto senza copyright: © zVg<br />

Layout: Stämpfli SA, Berna<br />

Correzione testi: Petra Demarchi<br />

Stampa: Stämpfli SA, Wölflistrasse 1, 3001 Berna<br />

Notifica cambi di indirizzo: <strong>syndicom</strong>, Adressverwaltung,<br />

Monbijoustrasse 33, CP, 3001 Berna<br />

Tel. 058 817 18 18, Fax 058 817 18 17<br />

Inserzioni: priska.zuercher@<strong>syndicom</strong>.ch<br />

Abbonamenti: info@<strong>syndicom</strong>.com<br />

Gratuito per i soci. Per gli altri: Fr. 50.– (estero: 70.–)<br />

Editore: <strong>syndicom</strong> – sindacato dei media e della<br />

comunicazione, Monbijoustrasse 33, CP, 3001 Berna<br />

La <strong>rivista</strong> <strong>syndicom</strong> esce sei volte l’anno.<br />

Il prossimo numero uscirà il 4 settembre 2020.<br />

Chiusura redazionale: 27 luglio 2020.<br />

31<br />

Il cruciverba di <strong>syndicom</strong><br />

In palio un buono Coop del valore di<br />

40 franchi offerto da Protezione giuridica<br />

Coop. La soluzione sarà pubblicata<br />

sul prossimo numero insieme col nome<br />

del vincitore. Non è previsto alcuno<br />

scambio di corrispondenza sul concorso.<br />

Sono escluse le vie legali. Inviare la<br />

soluzione entro il 27 luglio a <strong>syndicom</strong>,<br />

via Genzana 2, 6900 Massagno o per<br />

mail: admin@<strong>syndicom</strong>.ch<br />

La soluzione del cruciverba dello scorso<br />

numero è SALARIO MINIMO. Il vincitore è<br />

Pio Thürler di Bellinzona, al quale va il<br />

premio di una tessera Hotelcard.<br />

Congratulazioni!<br />

Pubblicità<br />

Ci sostenga:<br />

Ordini ora gratuitamente<br />

una bandiera!<br />

L’Iniziativa per multinazionali responsabili<br />

chiede un’ovvietà: se imprese come Glencore<br />

avvelenano fiumi oppure espellono<br />

comunità autoctone dalle proprie terre,<br />

devono rispondere delle proprie azioni!<br />

www.iniziativa-multinazionali.ch/bandiera


32 Inter-attivi<br />

<strong>syndicom</strong> social<br />

Impennata dei media online<br />

durante il coronavirus15.05.20<br />

A marzo quasi tutti i media online hanno<br />

registrato un numero storicamente elevato<br />

di accessi. Ma già ad aprile il consumo<br />

è sceso di nuovo, mediamente di circa il<br />

20 per cento. Solo WOZ, Annabelle, GlücksPost e Schweizer<br />

Illustrierte sono riusciti a registrare un aumento anche<br />

in aprile. Fonte: net-metrix.ch/sites/default/files/<br />

NMP_2020-1_Medienmitteilung_DE_1.pdf<br />

Successo per le dirette<br />

di <strong>syndicom</strong> del Primo Maggio 01.05.20<br />

I tre dibattiti che <strong>syndicom</strong> ha tras<br />

messo in diretta su youtube e Facebook<br />

sono stati molto seguiti e commentati. Nelle ore di<br />

punta si sono collegati contemporaneamente fino a<br />

170 spettatori. I dibattiti hanno registrato una media di<br />

100 persone ciascuno. Complessivamente sono state raggiunte<br />

via Facebook, youtube e <strong>syndicom</strong>.ch quasi 5mila<br />

persone. Da vedere su youtube.com/user/<strong>syndicom</strong>CH<br />

L’IA ci ruberà presto il lavoro? 30.04.20<br />

Secondo un nuovo studio condotto da Mercer.<br />

com, il 34% dei lavoratori prevede che il proprio<br />

lavoro sarà sostituito nel giro dei prossimi tre<br />

anni dall’Intelligenza artificiale e dall’automatizzazione.<br />

Per lo meno, il 61% ritiene che i<br />

datori di lavoro li prepareranno bene al futuro<br />

mentre il 55% confida che la loro azienda li<br />

formerà qualora il lavoro dovesse variare a<br />

causa dell’automatizzazione.<br />

Fonte: mercer.com/our-thinking/career/<br />

global-talent-hr-trends.html<br />

Agli svizzeri il telelavoro piace26.05.20<br />

Uno studio commissionato da <strong>syndicom</strong> a gfs indica che<br />

la maggior parte degli svizzeri ama lavorare in home<br />

office. Il 60% dichiara che riduce lo stress percepito sul<br />

posto di lavoro. Ma secondo quanto dichiara quasi la<br />

metà (49%) degli intervistati, l’ergonomia del lavoro a<br />

casa è carente. Il 41% ha inoltre dichiarato che l’home<br />

office non è conciliabile con l’accudimento dei figli. C’è<br />

quindi necessità di intervenire. È più che mai necessario<br />

creare condizioni quadro per il telelavoro.<br />

<strong>syndicom</strong>.ch/homeofficebarometer<br />

Sul pacchetto di aiuti<br />

del Consiglio federale01.05.20<br />

Franziska Ruth Hulliger: le ripercussioni non<br />

sono finite. Continua il divario non solo tra<br />

ricchi e poveri, ma ora anche tra imprese grandi e piccole.<br />

Le grandi aziende vengono supportate e le più piccole dovranno<br />

arrangiarsi e accontentarsi del minimo indispensabile.<br />

Un vero disastro. Quando tutti dovrebbero invece<br />

essere trattati allo stesso modo. Grandi o piccole aziende<br />

che siano. Mentre le più grandi vengono supportate e<br />

continuano a distribuire allegramente i loro bonus e<br />

dividendi, le aziende più piccole vengono svantaggiate.<br />

È ora di finirla. (Commento su Facebook)<br />

Rina Jost, illustratrice freelance01.05.20<br />

«Mi auguro che la solidarietà in ambito<br />

artistico continui anche dopo la crisi»<br />

Fonte: incontro del Primo Maggio sul tema dei<br />

freelance durante la crisi<br />

Sul versamento di 500 franchi agli<br />

autisti di AutoPostale 20.05.20<br />

René Hänggi: ancora una volta si capisce<br />

l’importanza del sindacato per noi<br />

conducenti. Per coloro che non sono<br />

ancora iscritti è il momento di aderire.<br />

Intelligenza sociale<br />

La capacità di re(agire) in maniera adeguata in un<br />

gruppo di persone, riconoscendo uno stato d’animo<br />

oppure influenzandolo in modo costruttivo, ad<br />

esempio nel creare spirito di squadra. Su questo la<br />

macchina non è ancora in grado di fare nulla.<br />

È uno dei 52 concetti del nostro dossier sull’Intelligenza<br />

Artificiale:<br />

<strong>syndicom</strong>.ch/it/lenostretematiche/dossier/<br />

intelligenzaartificialeia/dizionarioia<br />

Markus Forte,<br />

fotografo indipendente01.05.20<br />

«Durante la crisi si è visto quanto lavoro<br />

svolgono effettivamente i sindacati<br />

e i gruppi di interesse. Sono contento<br />

di tutto questo»<br />

Fonte: incontro del Primo Maggio sul<br />

tema dei freelance durante la crisi

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