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syndicom rivista N.32

Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L'unione fa la forza!

Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L'unione fa la forza!

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<strong>syndicom</strong><br />

N. 32 Novembre-Dicembre 2022<br />

<strong>rivista</strong><br />

Proletari<br />

degli<br />

algoritmi


Pubblicità<br />

Pensionamento: i soldi basteranno<br />

anche in futuro?<br />

Quanto costa il pensionamento anticipato? Cosa implicano le lacune previdenziali<br />

e quando bisogna prepararsi in vista della pensione? Rolf Blumer, responsabile del<br />

gruppo Consulenza finanziaria, vi dà risposte esaurienti al riguardo.<br />

In cosa consiste la pianificazione del pensionamento?<br />

Previdenza, imposte, patrimonio, successione, immobili e non<br />

solo: la pianificazione del pensionamento riunisce numerosi<br />

temi, mettendone in luce le conseguenze finanziarie e le<br />

interazioni nel corso del tempo. Essa vi permette inoltre di<br />

confrontare diverse varianti e possibili scenari, sia sul piano<br />

emotivo che finanziario. Il pensionamento comporta molte<br />

decisioni che incidono in misura notevole sulla situazione finanziaria<br />

futura. Una di esse è il momento in cui andare in<br />

pensione: in ottica globale, ad esempio, la scelta di ritirarsi<br />

con un anno di anticipo può arrivare facilmente a costare<br />

quanto un salario annuo.<br />

Come si generano tali costi?<br />

I costi sono molto elevati perché sono coinvolti diversi ambiti:<br />

da un lato, chi sceglie il pensionamento anticipato rinuncia<br />

al reddito e quindi ha un patrimonio più ridotto; dall’altro non<br />

versa più contributi nella previdenza professionale, che a sua<br />

volta viene penalizzata. A ciò, in alcuni casi, si aggiungono ulteriori<br />

costi mai considerati prima. Un tipico esempio sono gli<br />

eventuali contributi aggiuntivi da versare all’AVS come persona<br />

senza attività lucrativa. La scelta del pensionamento anticipato<br />

ha quindi un impatto sul patrimonio, sulla previdenza<br />

e quindi anche sulle possibilità d’investimento.<br />

Cosa va tenuto presente prima del pensionamento?<br />

Quasi tutti i lavoratori hanno lacune previdenziali; molti non<br />

lo sanno o sottovalutano il problema. La previdenza professionale,<br />

il 2° pilastro del sistema previdenziale, ha il compito di consentire agli assicurati un adeguato mantenimento<br />

del tenore di vita. Insieme al 1° pilastro, ossia l’AVS, persegue l’obiettivo di garantire un reddito pari a circa il 60%<br />

dell’ultimo salario percepito. Le lacune, pertanto, hanno un peso tutt’altro che trascurabile. Se si interviene tempestivamente<br />

è possibile colmarle, ad esempio con un riscatto nella cassa pensioni. Nell’ambito della pianificazione<br />

del pensionamento verifichiamo quali sono le opzioni possibili e se sono ammesse dalla cassa pensioni del cliente<br />

e discutiamo insieme riguardo a queste e altre soluzioni di ottimizzazione.<br />

Quando è bene iniziare la pianificazione del pensionamento?<br />

Intorno ai 50 anni è utile una prima consulenza. Facciamo insieme un primo punto della situazione e discutiamo<br />

sugli aspetti importanti negli anni successivi e dopo la cessazione dell’attività lavorativa. Spesso non ci si rende<br />

conto di quanto sia pesante l’impatto finanziario del pensionamento.<br />

Decidete come organizzare il vostro pensionamento: la pianificazione finanziaria<br />

vi permette di avere una visione globale equilibrata e risposte ai vostri dubbi.<br />

In qualità di socio di <strong>syndicom</strong>, presso la Banca Cler beneficia di condizioni<br />

speciali allettanti. cler.ch/<strong>syndicom</strong>


Sommario<br />

4 Brevi ma utili<br />

5 L’ospite<br />

6 Dossier: algoritmi<br />

sul posto di lavoro<br />

14 Dalle professioni<br />

18 Politica: iniziativa BNS<br />

20 Dalla parte degli altri<br />

21 Diritto e diritti<br />

22 Idee<br />

23 Mille parole<br />

24 Eventi<br />

26 Un lavoro, una vita<br />

27 Cruciverba<br />

28 Inter-attivi<br />

Care lettrici, cari lettori,<br />

con l’avanzare della digitalizzazione, che riguarda<br />

e sta cambiando molti settori della nostra<br />

vita, si presentano anche nuove sfide nel diritto<br />

di discussione dei sindacati e delle rappresentanze<br />

del personale sul posto di lavoro. Se le<br />

affrontiamo e contribuiamo a plasmarle, possiamo<br />

raccoglierne i benefici e ridurre al minimo<br />

i rischi.<br />

Finora le decisioni sul personale venivano<br />

prese dai superiori e dal personale addetto alle<br />

risorse umane. Di conseguenza, potevamo<br />

sempre chiedere delle giustificazioni al datore<br />

di lavoro in merito alla decisione presa.<br />

Ora la situazione sta cambiando: non sono più<br />

le persone a prendere decisioni sulla base di<br />

protocolli, appunti e conversazioni, ma sono gli<br />

algoritmi, ovvero i sistemi decisionali automatizzati,<br />

a prendere il loro posto.<br />

Anche se il datore di lavoro fosse disposto a<br />

rivelarci l’algoritmo utilizzato per la decisione,<br />

come facciamo a sapere se è equo e privo di<br />

discriminazioni e quali dati sono stati utilizzati<br />

per alimentarlo?<br />

Dobbiamo quindi mettere i lavoratori e i loro<br />

rappresentanti nelle condizioni di difendere i<br />

loro diritti quando vengono utilizzati sistemi algoritmici.<br />

Occorre inoltre indicare gli strumenti<br />

necessari al riguardo. È esattamente ciò che ci<br />

riproponiamo di fare insieme ad AlgorithmWatch<br />

(vedi a pagina 12): un altro passo avanti per plasmare<br />

la digitalizzazione a favore dei lavoratori.<br />

6<br />

18<br />

20<br />

Daniel Hügli, responsabile settore ICT


4 Brevi ma utili<br />

Donne ancora discriminate \ Chiamatelo lusso … \ Solo Sì significa Sì \<br />

Infrastruttura di rete, salari su \ Cassa <strong>syndicom</strong>, top 3! \<br />

Addebito diretto delle quote \ Chiusure natalizie \ Contatti<br />

Donne ancora discriminate<br />

La discriminazione delle donne nella vita<br />

professionale persiste. Lo dimostrano<br />

gli ultimi dati dell’Ufficio federale di<br />

statistica: i salari medi delle donne sono<br />

sempre inferiori di circa un quinto rispetto<br />

a quelli dei colleghi uomini. La<br />

metà di questa differenza resta senza<br />

spiegazione e questo lascia supporre<br />

una discriminazione. Oltre all’applicazione<br />

della legge sulla parità, bisogna<br />

anche operare da subito per aumentare<br />

i salari delle donne e consentire una migliore<br />

conciliabilità tra vita professionale<br />

e familiare.<br />

Chiamatelo lusso...<br />

Da vent’anni, l’ingiusta politica fiscale<br />

ha colpito i piccoli redditi, mentre quelli<br />

alti sono stati strutturalmente favoriti.<br />

Lo afferma una recente analisi economica<br />

dell’Unione sindacale svizzera (USS).<br />

Con gli aumenti dell’energia, degli affitti<br />

e delle casse malati, la situazione sarà<br />

ancora più dolorosa per i salari più bassi.<br />

Le richieste USS di riduzione dei premi,<br />

di aumenti salariali del 4% e di un<br />

salario minimo di almeno 4500 franchi<br />

non sono quindi un lusso, ma una necessità.<br />

Solo Sì significa Sì<br />

<strong>syndicom</strong> sostiene Amnesty International<br />

e le oltre 50 organizzazioni che hanno<br />

lanciato la campagna «Solo Sì significa<br />

Sì». Forte di oltre 40mila firme, la<br />

petizione (consegnata il 21 novembre)<br />

chiede di iscrivere la soluzione del consenso<br />

nel nuovo codice penale in materia<br />

di reati sessuali. Tutti gli atti sessuali<br />

senza consenso devono essere<br />

riconosciuti come violenza (art. 190),<br />

qualunque sia il genere della persona.<br />

Il diritto svizzero deve riconoscere la<br />

realtà delle violenze sessuali!<br />

Infrastruttura di rete, salari su<br />

Successo nella tornata salariale nell’infrastruttura<br />

di rete: 220 franchi in più<br />

per i salari minimi. E almeno 140 franchi<br />

per tutti i salari soggetti al contratto<br />

collettivo d’obbligatorietà generale.<br />

Ad esempio, un elettricista di rete EFZ<br />

con 3 anni di esperienza professionale<br />

riceverà ora almeno 4920 franchi per<br />

13 mensilità.<br />

Cassa <strong>syndicom</strong>, top 3!<br />

La cassa disoccupazione di <strong>syndicom</strong> è<br />

fra le tre migliori della Svizzera. Lo ha<br />

stabilito una valutazione indipendente<br />

commissionata dalla Seco. Siamo orgogliosi<br />

del risultato ottenuto dal team<br />

della cassa disoccupazione! Complimenti!<br />

Addebito diretto delle quote<br />

Dal 2023, i pagamenti delle quote subiranno<br />

una variazione. In precedenza,<br />

la quota associativa veniva addebitata<br />

all’inizio del mese successivo, ora avverrà<br />

intorno al 10 del mese corrente.<br />

Il cambiamento sarà a partire dal nuovo<br />

anno, pertanto la quota di gennaio verrà<br />

addebitata il 10.1.23. Vi chiediamo<br />

gentilmente di prenderne nota.<br />

Chiusure natalizie<br />

La Cassa disoccupazione <strong>syndicom</strong> a<br />

Bellinzona sarà chiusa dal 24 dicembre<br />

al 2 gennaio 2023. Per poter effettuare<br />

il pagamento di dicembre, tutti i documenti<br />

devono arrivare allo scan-center<br />

di Berna entro il 19 dicembre.<br />

Contatti<br />

Segretariato <strong>syndicom</strong> Ticino e Moesano<br />

via Genzana 2, 6900 Massagno<br />

lu e gio 8.00-12.00, ma-me-ve<br />

13.30-17.30. e-mail: info@<strong>syndicom</strong>.ch<br />

Tel. 058 817 19 61, Fax 058 817 19 66<br />

Cassa disoccupazione <strong>syndicom</strong><br />

lu-ma-gio 9.00-11.30 me 14.00-16.30<br />

cassa.disoccupazione@<strong>syndicom</strong>.ch<br />

Gruppo Pensionati Ticino e Moesano<br />

pensionati.<strong>syndicom</strong>.ch<br />

e-mail: ernesto.fenner@bluewin.ch<br />

Agenda<br />

Dicembre<br />

14<br />

Prezzi in aumento! Anche i salari!<br />

Berna, Sede principale della Posta<br />

(Wankdorfallee 4), ore 11.00. Consegna<br />

delle firme della petizione «Prezzi in<br />

aumento! Anche i salari! all’apertura<br />

delle trattative salariali.<br />

28<br />

La straordinaria<br />

Lugano, oltre 50 eventi con un centinaio<br />

di artisti internazionali, attivi in<br />

tutti gli ambiti della cultura (arti visive,<br />

teatro, letteratura, cinema, musica).<br />

Fino al 28 marzo 2023. Programma su<br />

lastraordinaria.ch<br />

Fino al 13 gennaio 2023<br />

Scrivere<br />

Berna, Biblioteca nazionale svizzera<br />

Mostra sulle nuove modalità di scrittura:<br />

riconoscimento vocale, correzione<br />

automatica, intelligenza artificiale.<br />

Ingresso libero, visite guidate su<br />

richiesta. Info: nb.admin.ch<br />

Fino al 23 luglio 2023<br />

Planetopia<br />

Berna, Museo della comunicazione<br />

Mostra su cambiamenti climatici,<br />

sfide ecologiche e futuro sostenibile.<br />

Materiali didattici in inglese, francese<br />

e tedesco. Previsti diversi incontri sul<br />

tema. Info: mfk.ch<br />

Gennaio<br />

10<br />

Buone pensioni per tutti!<br />

Berna, Hotel Kreuz (Zeughausgasse 41),<br />

ore 14.15. Conferenza sulla politica<br />

sociale per i pensionati di <strong>syndicom</strong>.<br />

Interventi di Paul Rechsteiner,<br />

Doris Bianchi e Giorgio Pardini.<br />

Iscrizioni entro il 20 dicembre a<br />

participation@<strong>syndicom</strong>.ch<br />

<strong>syndicom</strong>.ch/agenda


L’ospite<br />

Con il progredire del mondo, progredisce<br />

anche la tecnologia che utilizziamo per<br />

semplificarci la vita. Uno dei progressi più recenti<br />

riguarda l’intelligenza artificiale, o IA. Molti<br />

ritengono che l’IA finirà per sostituire i professionisti<br />

dei media. Tuttavia, sono qui per dirvi<br />

che non è così. In realtà, non ci sarà alcuna<br />

perdita di posti di lavoro! Tutto andrà bene.<br />

I catastrofisti sostengono che l’IA porterà a una<br />

disoccupazione di massa perché automatizzerà<br />

molti lavori. Ma questo non tiene conto del fatto<br />

che l’automazione avviene da secoli e ha sempre<br />

portato alla creazione di nuovi e migliori posti<br />

di lavoro. Ad esempio, l’invenzione dell’automobile<br />

ha portato alla creazione di nuovi posti di<br />

lavoro nella produzione e nella riparazione di<br />

auto.<br />

Certo, l’intelligenza artificiale può fare alcune<br />

cose che fanno i giornalisti e i professionisti dei<br />

media. Può raccogliere dati e compilare informazioni.<br />

Ma questo è tutto. L’IA non può sostituire<br />

l’elemento umano nel giornalismo e nei<br />

media. Non può fornire l’analisi e l’interpretazione<br />

critica che solo gli esseri umani possono<br />

fornire. Non può scrivere con lo stesso livello<br />

di chiarezza e stile degli esseri umani. E certamente<br />

non può generare contenuti originali<br />

come gli esseri umani.<br />

Infine, è importante ricordare che il giornalismo<br />

non si limita ai fatti. Si tratta di raccontare storie<br />

che risuonano con le persone e di dare voce<br />

a chi non ha voce. Questo è un aspetto che<br />

l’intelligenza artificiale non potrà mai sostituire.<br />

Quindi non preoccupatevi, giornalisti e professionisti<br />

dei media. Il vostro lavoro è al sicuro.<br />

L’IA non vi sostituirà. Tutto andrà bene.<br />

Tutto andrà bene<br />

5<br />

Simon Felix è cresciuto a Klingnau (AG).<br />

Dopo un apprendistato come informatico,<br />

si è formato come ingegnere informatico<br />

e da allora si occupa di algoritmi.<br />

Nel 2016 lo specialista di intelligenza<br />

artificiale ha fondato la società di<br />

software Ateleris. Tra le altre cose,<br />

ha sviluppato il software per la sonda<br />

spaziale «Solar Orbiter» dell’ESA, che<br />

sta orbitando intorno al Sole dal 2018.<br />

Felix tiene lezioni presso la Scuola universitaria<br />

professionale della Svizzera<br />

nordoccidentale su algoritmi, intelligenza<br />

decisionale, scienza dei dati e grafica<br />

computerizzata.<br />

(Scritto dall’algoritmo di scrittura GPT-3.<br />

Tradotto dall’inglese con DeepL)


Dossier<br />

8 Come l’intelligenza artificiale governa le nostre vite<br />

11 La sovranità dei dati contro il monopolio hi-tech<br />

12 La protezione dei lavoratori passa dal controllo degli algoritmi


I nuovi dèi


8<br />

Dossier<br />

Algoritmi trasparenti<br />

per proteggere i lavoratori<br />

Se vieni licenziato senza motivo o la banca<br />

ti nega un credito, probabilmente hai di fronte<br />

degli avversari invisibili e potenti: gli algoritmi.<br />

Ma cosa c’è dietro veramente?<br />

Testo: Oliver Fahrni<br />

Illustrazioni: vedi a pag. 12<br />

Zeus, Atena, Apollo e gli altri abitanti dell’Olimpo erano<br />

una banda litigiosa e incestuosa. Eppure hanno creato il<br />

mondo. Odino, il vecchio germanico, li cosparse con il<br />

sangue dei troll, in sella a un cavallo a otto zampe. E il feroce<br />

Yahweh, padrino di ebrei e cristiani, annegò in poco<br />

tempo (quasi) l’intera razza umana per costruirne una migliore<br />

(1° libro di Mosè).<br />

Quelli erano ancora dei. Noi abbiamo solo algoritmi. Il<br />

concetto è antico. Gli algoritmi prendono il nome da un<br />

matematico persiano-arabo dell’VIII secolo. Anche semplici<br />

indicazioni stradali («vai a destra, poi dritto per 100<br />

metri, poi a sinistra») o una ricetta di spaghetti sono semplici<br />

algoritmi, ovvero semplici istruzioni per risolvere un<br />

compito. A un certo punto, sono state scritte in linguaggio<br />

informatico e inserite nelle macchine.<br />

Gli algoritmi controllano il nostro mondo<br />

Sono diventati veramente pericolosi per noi solo negli ultimi<br />

15 anni, quando si è riusciti a impacchettare quantità di<br />

dati in crescita esponenziale in supercomputer sempre più<br />

veloci. E di costruire strumenti informatici con programmi<br />

di algoritmi sempre più complessi, in grado di programmare<br />

robot autonomi, controllare i consumi e il comportamento<br />

di miliardi di persone e manipolare le elezioni.<br />

La digitalizzazione, lo sapevamo, è una rivoluzione<br />

industriale. Ciò significa che non solo sta stravolgendo<br />

l’economia, ma anche la nostra intera vita. A partire dal<br />

lavoro. Già nel 2013, uno studio dell’Università di Oxford<br />

aveva calcolato che il 47 per cento di tutti i posti di lavoro<br />

negli Stati Uniti sarebbero andati persi a causa di algoritmi,<br />

robot e intelligenza artificiale. Innanzitutto nel «terziario»,<br />

ovvero in quel settore dei servizi che aveva sostenuto<br />

la crescita degli ultimi decenni.<br />

Improvvisamente ha iniziato a circolare il concetto di<br />

«persone superflue». Queste previsioni sono piene di incertezze<br />

e ovviamente le aziende tecnologiche hanno a<br />

loro volta commissionato delle controperizie. Tutto a posto<br />

con il capitalismo allora? Lo vedremo presto. Poiché<br />

l’uso di massa delle nuove tecnologie è appena iniziato, e<br />

attualmente si sta accelerando in modo vertiginoso. È lecito<br />

essere scettici, soprattutto se si osserva come le grandi<br />

società di dati della Silicon Valley abbiano tagliato oltre<br />

200 000 posti di lavoro dal marzo 2022.<br />

Già oggi i dipendenti stanno vivendo un profondo<br />

sconvolgimento del mondo del lavoro attraverso la «gestione<br />

algoritmica», chiamata anche «taylorismo digitale».<br />

Ciò che è stato sperimentato dapprima nei call center<br />

si sta trasferendo sui luoghi di lavoro: stretto monitoraggio<br />

dei ritmi di lavoro e controllo permanente del comportamento<br />

personale (ad esempio attraverso i movimenti<br />

della tastiera, l’analisi della voce o dei movimenti oculari),<br />

interventi automatici delle macchine nel lavoro stesso, sistemi<br />

di valutazione oscuri, sanzioni immediate. In altre<br />

parole, stress, crescente perdita di controllo e isolamento.<br />

Qui si sta verificando una rottura epocale. Mentre nelle<br />

precedenti rivoluzioni industriali la forza fisica dei lavoratori<br />

veniva sostituita da quella delle macchine, oggi i sistemi<br />

algoritmici stanno assumendo sempre più il controllo.<br />

Il processo decisionale viene affidato ai cosiddetti «ADM»,<br />

i sistemi decisionali automatici.<br />

Non c’è nulla di banale. L’uomo sta perdendo ciò che<br />

per tre secoli è stato al centro della sua esistenza, ovvero<br />

la «spiegazione», la «scienza» e il «progresso». L’essere<br />

umano che pensava e agiva razionalmente decideva da<br />

solo, libero dall’influenza degli dei. Ma se ora è la macchina<br />

a prendere il sopravvento, è qualcosa di più di una «frustrazione<br />

digitale», come direbbero i filosofi. Tendenzialmente<br />

l’uomo diventa una funzionalità, un accessorio<br />

della macchina.<br />

Macchine che imparano da sole (e da noi)<br />

Come funziona esattamente? Un algoritmo è un programma<br />

che funziona innanzitutto secondo il principio «se – allora».<br />

Se i lavori di manutenzione si svolgono nella via X, i<br />

semafori devono essere impostati in modo tale che il traffico<br />

venga deviato attraverso le vie Y e Z. Ciò si ripercuote<br />

su diverse altre strade. È complesso. Un algoritmo informatico<br />

può farlo meglio e più velocemente. Ma solo se il<br />

piano urbanistico, le migliaia di opzioni e le loro conseguenze<br />

sono state debitamente programmate. I computer<br />

degli scacchi vincono contro i professionisti perché i loro<br />

algoritmi sono stati alimentati con innumerevoli partite<br />

giocate in precedenza. I sistemi di traduzione automatizzati<br />

attingono a enormi banche dati di testi tradotti, come<br />

i testi dell’Unione Europea.<br />

Gli algoritmi sono voraci. Ad esempio, per i sistemi di<br />

riconoscimento facciale che possono essere acquistati<br />

per pochi franchi, tutte le immagini di Facebook, TikTok,<br />

Instagram ecc. vengono regolarmente scaricate illegalmente.<br />

Per questo, le aziende impiegano interi eserciti di<br />

«proletari del clic» che lavorano in pessime condizioni.<br />

Tuttavia, oggi gli algoritmi sono costruiti per imparare<br />

da soli. Il computer che ha battuto i maestri del complicatissimo<br />

gioco da tavolo Go ha imparato il gioco da solo<br />

giocando contro sé stesso diversi milioni di volte a una<br />

velocità impressionante. È qui che inizia l’intelligenza artificiale<br />

(IA).<br />

Siamo<br />

sempre più<br />

controllati a<br />

distanza dagli<br />

algoritmi


Siamo ancora esseri umani o già avatar?<br />

«L’intelligenza<br />

artificiale è<br />

una minaccia letale<br />

per l’umanità» Elon Musk<br />

Ciò diventa ancora più evidente con algoritmi come quelli<br />

utilizzati da Google (in realtà, non esiste un unico algoritmo<br />

di Google, l’azienda utilizza una complessa struttura<br />

di algoritmi interconnessi che vengono costantemente<br />

aggiornati). Mi osservano, registrano le mie ricerche, il<br />

mio utilizzo di Internet, i miei ordini, le mie letture, le mie<br />

attività sui social, le mie mail, la mia carta di credito e<br />

molto altro ancora. E ne traggono le proprie conclusioni.<br />

L’aspetto particolarmente insidioso è che, con ogni utilizzo<br />

di Internet, sono io stesso ad allenare inconsapevolmente<br />

il sistema algoritmico. Faccio insomma il lavoro<br />

per Google. Se poi si combinano questi dati con altri database,<br />

come la mia cartella clinica o i dati di movimento<br />

(cellulare), si crea un profilo dettagliato. Oggi le dieci<br />

maggiori aziende IT conoscono il 70 per cento della popolazione<br />

mondiale più di quanto le persone conoscano sé<br />

stesse.<br />

Tuttavia, tali sistemi algoritmici sono ancora considerati<br />

«intelligenza artificiale debole». Eppure bastano per<br />

indirizzare le mie abitudini di consumo e manipolarmi<br />

politicamente, come hanno dimostrato negli ultimi anni<br />

le manipolazioni dei voti e delle elezioni, ad esempio da<br />

parte della società Cambridge Analytica.<br />

Oggi ci troviamo di fronte alla svolta verso una «IA forte».<br />

E con programmi come il «Deep Coder» dell’Università<br />

di Cambridge, in futuro l’IA dovrebbe essere in grado di<br />

inventare da sola nuove IA più efficaci, senza l’intervento<br />

umano.<br />

Elon Musk, il multimiliardario dell’algoritmo, è fermamente<br />

convinto che lui e tutti noi viviamo già in un<br />

mondo virtuale, come ombre impotenti (avatar) di noi<br />

stessi, manipolati da robot intelligenti. Egli definisce l’intelligenza<br />

artificiale «la minaccia più letale per l’umanità».<br />

Musk vuole fuggire verso Marte, per cui ha costruito la<br />

società SpaceX. L’uomo è indubbiamente un agitatore di<br />

estrema destra, ma i suoi razzi stanno attualmente lanciando<br />

centinaia di satelliti nello spazio e conosce bene<br />

l’intelligenza artificiale: la materia prima della sua azienda<br />

Twitter sono le nostre vite e lui le sfrutta con algoritmi<br />

particolarmente insidiosi.<br />

Rispetto a Musk, Dirk Helbing sembra più sereno. Il professore<br />

dirige il dipartimento di scienze sociali nell’era informatica<br />

del Politecnico di Zurigo. «Siamo sempre più<br />

controllati a distanza», osserva Helbing: «Ciò che pensiamo<br />

sia la nostra volontà è da tempo predeterminato da algoritmi».<br />

Lo ha dimostrato in anni di ricerca con decine di<br />

studi. Ora Helbing è preoccupato. Perché il «fascismo digitale»<br />

è dietro l’angolo.<br />

Anche gli esseri umani sono solo algoritmi, secondo la più<br />

recente «scienza della vita». Quindi anche le persone possono<br />

essere hackerate, conclude il noto storico Yuval<br />

Noah Harari (autore del saggio bestseller «Breve storia<br />

dell’umanità»): «Le aziende e gli Stati ci stanno lavorando.<br />

L’umanità non ha mai affrontato una sfida paragonabile».<br />

Il tempo stringe, dice Harari, perché l’innovazione biotecnica<br />

potrebbe presto dare origine a una nuova specie che<br />

schiavizzerebbe il vecchio Homo sapiens.<br />

La più stupida delle frasi<br />

Preferiamo ignorare queste visioni liquidandole come «distopiche».<br />

Di solito usiamo per questo un vecchio trucco.<br />

Indipendentemente dal fatto che capiamo o meno queste<br />

tecnologie, diciamo con un’aria sapientona: gli algoritmi


10 Dossier<br />

e i big data, l’intelligenza artificiale e le reti neurali, la robotica<br />

e il profiling sono opportunità, ma contengono anche<br />

rischi.<br />

Ovviamente non è un concetto sbagliato, e proprio per<br />

questo è una frase terribilmente stupida. Perché tutto dipende<br />

da chi controlla queste tecnologie, da cosa ne fa e<br />

dalle regole sociali che vengono applicate. Nel mondo capitalista,<br />

nelle mani di società globali come i GAFAM e di<br />

governi repressivi, sono simili ad armi di distruzione di<br />

massa.<br />

In parole povere: un algoritmo non è razzista di sua iniziativa.<br />

Ma può essere programmato per essere razzista.<br />

Questo è ciò che hanno vissuto decine di migliaia di famiglie<br />

olandesi allorché un algoritmo ha distrutto i loro mezzi<br />

di sostentamento accusandole di frode sociale. Sebbene<br />

ciò fosse palesemente sbagliato nel 94 per cento dei<br />

casi, come si scoprì anni dopo, si è arrivati a decreti d’accusa<br />

automatici e a mostruose richieste di risarcimento.<br />

Inoltre, si è arrivati all’interruzione immediata di assegni<br />

familiari, contributi per l’affitto, indennità di malattia,<br />

sussidi di disoccupazione, assistenza sociale ecc. Alcune<br />

famiglie sono state sfrattate, altre sono state separate. E<br />

poi si è scoperto che a essere particolarmente colpiti dalle<br />

misure erano migranti e madri single con nomi africani o<br />

arabi. Se sei nel mirino di un algoritmo, è meglio che non<br />

Se ti chiami Leila,<br />

meglio che tu<br />

non sia nel mirino<br />

di un algoritmo<br />

ti chiami Leila. Le obiezioni sono state immediatamente<br />

respinte: l’algoritmo ha sempre ragione, perché è matematica.<br />

I debiti fittizi sono stati riscossi senza pietà. Alcune<br />

persone colpite si sono tolte la vita. Questo avversario<br />

è invisibile, non discute con voi, non deve dimostrare nulla.<br />

Kafkiano.<br />

Allorché lo scandalo è arrivato in Parlamento, il governo<br />

si è giustificato con «errori di programmazione». Uno<br />

sfortunato caso particolare, forse dovuto a un programmatore<br />

malintenzionato? Sciocchezze. Piuttosto, una logica<br />

sistemica è evidente in centinaia di situazioni di questo<br />

tipo in molti Paesi e in tutti i settori. La metà inferiore<br />

della società e i migranti sono regolarmente discriminati<br />

dagli algoritmi quando si tratta di domande di lavoro, domande<br />

di crediti, libertà vigilata, assegnazione di posti di<br />

studio e formazione, lavoro di polizia preventiva, assicurazioni<br />

sociali. L’IA, così come viene attualmente utilizzata,<br />

è verosimilmente uno specchio fedele della politica neoliberale.<br />

Per una IA sociale<br />

Si tratta di una sfida immensa per la società. L’intelligenza<br />

artificiale può essere utile. Per le cure mediche. Per evitare<br />

disastri ecologici. Per tutte le forme di uguaglianza.<br />

Per un servizio pubblico efficiente. Anche per un lavoro<br />

migliore. Ma per questo, gli algoritmi dovrebbero essere<br />

più trasparenti e sottratti al beneficio esclusivo dei grandi<br />

gruppi.<br />

L’umanità prima della macchina: il dossier di <strong>syndicom</strong><br />

sull’intelligenza artificiale


Dossier<br />

La sovranità dei dati contro<br />

i grandi gruppi tecnologici<br />

11<br />

Solo un’alleanza tra sindacati e organizzazioni<br />

della società civile può contrastare l’IA.<br />

Testo: Oliver Fahrni<br />

Forse non è troppo tardi. La rivoluzione dell’intelligenza<br />

artificiale (IA) è appena iniziata. Ma il treno è già partito ad<br />

altissima velocità. Le vendite di algoritmi di apprendimento,<br />

reti neurali e gestione algoritmica sono esplose di oltre<br />

il 40 per cento nel 2021. Il numero di brevetti sull’intelligenza<br />

artificiale raddoppia ogni 15 mesi: nel 2021 ne sono<br />

stati depositati 30 volte di più rispetto al 2015. Sette delle<br />

dieci maggiori aziende del mondo fanno oggi i loro soldi<br />

nel settore informatico e l’«oro dei dati» sta sostituendo il<br />

petrolio come materiale strategicamente cruciale. Se le organizzazioni<br />

dei lavoratori non interverranno molto rapidamente<br />

in questa rivoluzione, molte conquiste sociali e<br />

della società andranno presto perdute. I big data, gli algoritmi<br />

e l’IA potrebbero essere strumenti potenti per ridurre<br />

lo spreco di risorse e di energia, portare maggiore trasparenza<br />

ai flussi finanziari, combattere le epidemie o promuovere<br />

un lavoro migliore e più qualificato.<br />

Nella «Technology Review», lo scrittore scientifico<br />

Niels Boeing ha descritto uno strumento particolare, il<br />

«gemello»: l’acciaieria Tata, una società globale, ha utilizzato<br />

l’IA per ricreare un’immagine esatta della sua produzione<br />

e ha riprodotto algoritmicamente la produzione di<br />

acciaio uno a uno. Il risultato: numerosi processi migliorati,<br />

costi energetici inferiori e la consapevolezza che i sistemi<br />

automatizzati, senza l’esperienza dei lavoratori,<br />

spesso prendono decisioni sbagliate. Ora Tata parla di<br />

« intelligenza ibrida», ovvero l’interazione tra uomo e macchina.<br />

Se i sindacati non<br />

intervengono subito,<br />

sarà troppo tardi<br />

Questo non fa certo di Tata un’azienda sociale, e la realtà<br />

capitalistica è brutale. Le nuove tecniche vengono utilizzate<br />

prima di tutto per mettere i lavoratori e la società<br />

sotto stretto controllo biometrico, per controllare il comportamento<br />

e il consumo di miliardi di persone. Quasi tutti<br />

gli algoritmi disponibili in commercio discriminano le<br />

donne, le persone di colore, le minoranze e le persone socialmente<br />

vulnerabili, aggravando così le disuguaglianze.<br />

Un numero sorprendente di sindacalisti è consapevole<br />

di questi pericoli, come dimostrato da uno studio condotto<br />

in tutta Europa dalla fondazione Friedrich Ebert. Ma le<br />

azioni concrete delle organizzazioni per domare il mondo<br />

dell’IA sono complicate.<br />

In primo luogo perché nessuno sa esattamente dove e<br />

quali tecnologie vengono utilizzate. Un esempio lampante<br />

è rappresentato dalle valutazioni automatizzate e algoritmiche<br />

nella gestione del personale. Alcune aziende farmaceutiche<br />

e grandi banche ammettono di utilizzare l’IA<br />

nelle assunzioni e nelle valutazioni delle prestazioni. Tuttavia,<br />

dagli elevati numeri di vendita dei programmi di gestione<br />

del personale basati su algoritmi predefiniti, si<br />

evince che le aziende che utilizzano tali programmi sono<br />

molte di più. Soltanto la trasparenza ci può salvare. In altre<br />

parole, la divulgazione obbligatoria. Innanzi tutto, la<br />

trasparenza deve essere inserita nei contratti collettivi, insieme<br />

ad altre norme che mirano a proteggere o a far rispettare<br />

la sovranità dei dati dei lavoratori.<br />

In quest’ultimo caso i sindacati devono superare un secondo<br />

ostacolo: l’intelligenza artificiale è un settore specialistico,<br />

estremamente vasto, tecnico e quindi difficile<br />

da padroneggiare. Quindi solo un’alleanza con organizzazioni<br />

specializzate della società civile potrà essere d’aiuto.<br />

Negli ultimi anni numerosi ricercatori e personalità di<br />

spicco hanno voltato le spalle all’industria e sono attivi in<br />

queste ONG. <strong>syndicom</strong> compie oggi un primo passo in<br />

questa direzione con AlgorithmWatch (vedi alla pagina seguente).<br />

In ogni caso, però, i sindacati devono intensificare gli<br />

sforzi in termini di formazione per comprendere meglio e<br />

dominare la complessità degli algoritmi. Perché, come recita<br />

un vecchio detto contadino: solo chi ha zappato la terra<br />

sa che sapore ha davvero la patata.


12<br />

Dossier<br />

La difesa del lavoro passa<br />

dal controllo degli algoritmi<br />

La collaborazione con AlgorithmWatch apre un<br />

nuovo capitolo dell’attività sindacale in Svizzera.<br />

Testo: Mattia Lento<br />

Un tempo c’era il padrone o il dirigente d’azienda, in carne<br />

e ossa, che a volte andava riportato all’ordine attraverso<br />

la lotta sindacale. Oggi i datori di lavoro e i dirigenti non<br />

sono certo scomparsi, ma il mondo del lavoro è diventato<br />

più complesso. I lavoratori sono sempre più spesso confrontati<br />

con funzioni algoritmiche che ne controllano le<br />

attività. Si potrebbe assumere un atteggiamento luddista,<br />

contro la tecnica e il progresso, ma la storia ha più volte<br />

dimostrato che si tratta di un metodo sbagliato, persino<br />

controproducente. Un’altra strada è quella di gestire l’innovazione<br />

e la digitalizzazione con intelligenza, ovvero<br />

con la bussola dei diritti e del sociale. Per questo motivo<br />

<strong>syndicom</strong> ha deciso di stringere un’alleanza con l’ONG AlgorithmWatch<br />

Svizzera. L’obiettivo è quello di mettere i<br />

lavoratori nelle condizioni di difendere i propri diritti<br />

quando vengono utilizzati sistemi algoritmici sul posto di<br />

lavoro e di intraprendere azioni concrete.<br />

Per Angela Müller, responsabile AlgorithmWatch Svizzera,<br />

la collaborazione con il sindacato è un passo importante<br />

per la sua organizzazione: «AlgorithmWatch ha uffici a<br />

Berlino e Zurigo. Nella nostra sede di Berlino, lavoriamo<br />

già da tempo a contatto con i sindacati. Ma è la prima volta<br />

che lavoriamo in modo così strutturato e a lungo termine<br />

con un’organizzazione sindacale su un progetto comune.<br />

Questo comporta molti vantaggi per entrambe le parti. Noi<br />

diamo un contributo a <strong>syndicom</strong> grazie alle nostre competenze<br />

professionali e <strong>syndicom</strong> ci permette di avere accesso<br />

alle aziende, ai rappresentanti del personale, ai dipendenti;<br />

ci permette insomma di conoscere le pratiche<br />

aziendali e il partenariato sociale. In questo modo, sviluppiamo<br />

insieme materiali informativi orientati anche all’azione<br />

per i lavoratori e i loro rappresentanti e possiamo utilizzare<br />

i risultati del progetto per il nostro lavoro politico».<br />

Per creare trasparenza in materia di utilizzo degli algoritmi,<br />

l’ONG ha intenzione di «fare affidamento su database<br />

pubblici in cui vengono pubblicate informazioni fondamentali<br />

sugli algoritmi, sullo scopo del loro utilizzo e sulle<br />

loro logiche decisionali». Si tratta di un requisito fondamentale<br />

per consentire la supervisione e il controllo<br />

pubblico delle funzioni logaritmiche: «Soltanto se sappiamo<br />

dove, per cosa e da chi vengono utilizzati gli algoritmi,<br />

possiamo anche verificare se ciò avviene nell’interesse dei<br />

lavoratori». Attraverso questo controllo è possibile valutare,<br />

ad esempio, «se l’utilizzo di una tecnologia ha conseguenze<br />

discriminatorie o altri effetti negativi sui diritti<br />

fondamentali delle persone coinvolte nel suo utilizzo».<br />

Per Angela Müller è importante che «gli interessi dei lavoratori<br />

dipendenti siano iscritti nel processo decisionale<br />

degli algoritmi e considerati durante l’utilizzo degli algoritmi<br />

stessi». Questa collaborazione permetterà di aumentare<br />

ancor di più le nostre conoscenze dei rapporti tra digitale<br />

e diritti del lavoro e soprattutto ci fornirà gli<br />

strumenti per difenderci non dalla tecnologia, ma dall’uso<br />

improprio della tecnologia da parte del Capitale. Così<br />

conclude Müller: «Il nostro obiettivo non è quello di combattere<br />

gli algoritmi, ma di progettare il loro uso in modo<br />

che sia davvero vantaggioso per tutti».<br />

Il sito dell’ONG<br />

AlgorithmWatch<br />

Difenderci dall’uso improprio della tecnologia<br />

«La tecnologia deve<br />

essere vantaggiosa<br />

per tutti» Angela Müller<br />

Illustrazioni<br />

Le immagini del dossier sono state prodotte quasi interamente<br />

da intelligenze artificiali alle quali abbiamo sottoposto<br />

la domanda: come sarà il futuro del lavoro dominato dagli<br />

algoritmi? Ma qui c’è anche un’illustrazione prodotta da un<br />

artista umano, con le stesse istruzioni. Riesci a riconoscerla?<br />

La risposta è nell’Impressum, a pagina 27.<br />

I programmi attuali presentano evidenti limiti, in particolare<br />

per quanto riguarda la capacità di interpretare correttamente<br />

un’istruzione piuttosto astratta come quella che abbiamo<br />

proposta. Ma la velocità e la facilità d’uso di questi programmi<br />

sollevano molte domande sul futuro del lavoro nell’industria<br />

grafica a cui <strong>syndicom</strong> si impegnerà a rispondere.<br />

Micha Dalcol lavora come illustratore per libri e riviste,<br />

specialmente nel settore didattico e scolastico. Svolge<br />

anche l’attività di grafico e coordina le Edizioni Svizzere<br />

per la Gioventù in Ticino.<br />

dalcolmicha.ch


Cos’è un algoritmo?<br />

La parola deriva dalla trascrizione latina del nome del matematico persiano al-Khwaritzmi<br />

(IX secolo), uno dei primi autori ad aver fatto riferimento al concetto di «procedimento<br />

di calcolo».<br />

Un algoritmo è infatti una serie ordinata di istruzioni semplici e ben definite. Eseguite in<br />

un certo ordine, sono in grado di ottenere un risultato univoco dopo un tempo stabilito.<br />

Cloud computing per gli algoritmi<br />

Alla stessa velocità con cui è aumentata la velocità dei computer negli ultimi decenni, la caduta dei prezzi<br />

di archiviazione dei dati e la loro disponibilità a distanza tramite server cloud hanno reso possibile la proliferazione<br />

di sistemi algoritmici che memorizzano e interpretano (quasi) tutte le nostre azioni online.<br />

1956<br />

1 GB = 26 000 000 CHF<br />

Il RAMAC 305 è il primo<br />

disco rigido. Ha una capacità<br />

di 5 MB ed è grande come<br />

due ampi frigoriferi.<br />

1995<br />

1 GB = 800 CHF<br />

I dischi rigidi superano<br />

1 GB di capacità e il CD<br />

può contenere 700 MB.<br />

2015<br />

1 GB = 0,05 CHF<br />

I dischi rigidi possono<br />

raggiungere i 10 TB.<br />

1980<br />

1 GB = 100 000 CHF<br />

Fa la sua comparsa il<br />

primo disco rigido da 5′1/4.<br />

Ha una capacità di 5 MB.<br />

I dischetti da 5′1/4 hanno<br />

una capacità di 1 MB.<br />

2002<br />

1 GB = 2 CHF<br />

I dischi da 100 GB<br />

diventano la norma.<br />

Fonte: Le Monde<br />

Gli algoritmi sono onnipresenti nella vita quotidiana. E scandiscono<br />

i tempi e lo svolgimento di molte professioni.<br />

LOGISTICA<br />

L’addetto al recapito dei pacchi viene<br />

guidato dal suo scanner.<br />

MEDIA ONLINE<br />

Nel caso dei media online, vengono valutate<br />

dagli algoritmi anche le abitudini di lettura e<br />

i suggerimenti adattati di conseguenza.<br />

POSTFINANCE<br />

I banchieri di PostFinance utilizzano gli<br />

algoritmi per le loro decisioni d’investimento.<br />

STAMPA<br />

Le notizie sportive locali vengono già prodotte<br />

dall’IA e gli algoritmi lavorano anche<br />

nel data journalism per analizzare grandi<br />

quantità di dati.<br />

LIBRI<br />

Nel settore librario, esistono algoritmi che<br />

consigliano libri ai clienti in base alle loro<br />

abitudini di lettura.<br />

SWISSCOM<br />

I dipendenti di Swisscom hanno allenato<br />

il riconoscimento vocale per i telecomandi<br />

dei box.<br />

Fonte: settori <strong>syndicom</strong><br />

Machine Learning: macchine che imparano (da noi)<br />

Il Machine Learning si riferisce ai processi con cui gli algoritmi<br />

informatici imparano dai dati e dalle azioni eseguite da un<br />

essere umano. Online, ad esempio, ogni minuto vengono effettuate<br />

quasi 6 milioni di interrogazioni su Google, che vengono<br />

immediatamente interpretate dai suoi algoritmi.<br />

6 milioni<br />

Fonte: LocalQ


14<br />

Dalle<br />

professioni<br />

Previdenza e clima, giovani<br />

preoccupati per il futuro<br />

Il barometro della gioventù pubblicato nel 2022 da Credit Suisse<br />

traccia un quadro desolante. Dall’inizio del sondaggio, dieci anni<br />

fa, mai come ora gli adolescenti e i giovani adulti hanno avuto<br />

così poca fiducia nel proprio futuro e in quello della società.<br />

Ogni anno, Credit Suisse pubblica il<br />

barometro della gioventù. Negli Stati<br />

Uniti, a Singapore, in Brasile e in Svizzera,<br />

circa un migliaio di giovani di età<br />

compresa tra i 16 e i 25 anni sono stati<br />

interrogati sulle loro necessità e preoccupazioni.<br />

Nell’istantanea di una<br />

generazione, ne emerge che l’ottimismo<br />

degli ultimi anni lascia il posto al<br />

realismo.<br />

Una generazione realista<br />

Gli oltre mille giovani intervistati in<br />

Svizzera sono sempre meno fiduciosi<br />

sul futuro. Si tratta di una tendenza<br />

evidente sin dall’inizio del sondaggio,<br />

dieci anni fa: i valori sono in calo anno<br />

dopo anno. Solo il 44 per cento di tutti<br />

gli intervistati è «piuttosto fiducioso»<br />

sul futuro. I giovani svizzeri sono ancora<br />

più pessimisti quando si parla del<br />

futuro della società. Mentre negli ultimi<br />

due anni a essere in cima alla lista<br />

delle preoccupazioni vi era la crisi da<br />

coronavirus, ora questa è stata superata<br />

dalla previdenza per la vecchiaia.<br />

Interessati ma non impegnati?<br />

Al secondo posto vi è la preoccupazione<br />

per il cambiamento climatico, seguita<br />

dall’aumento dei prezzi della<br />

benzina e del petrolio e dalla sicurezza<br />

energetica. Ma anche le questioni legate<br />

alla parità dei sessi preoccupano<br />

la giovane popolazione della Svizzera.<br />

Un altro aspetto che contraddistingue<br />

i giovani è l’inclusione e un forte senso<br />

di giustizia, per l’uguaglianza e contro<br />

il razzismo e la xenofobia. Non sorprende<br />

quindi che a queste preoccupazioni<br />

venga dato molto peso. È ancora<br />

più sorprendente, tuttavia, che<br />

l’impegno per il clima e per la parità<br />

dei diritti tra donne e uomini sia leggermente<br />

diminuito.<br />

Va comunque sottolineato che la<br />

domanda al riguardo era stata posta<br />

male: a calare infatti è la motivazione<br />

a scendere in piazza per rivendicare<br />

tali richieste. Tuttavia, il 40 per cento<br />

di tutti i giovani sente di appartenere<br />

al movimento per il clima e ritiene che<br />

si debba lottare anche per questi temi.<br />

Questa generazione, ovvero gli adolescenti<br />

e i giovani adulti della Svizzera,<br />

ha a cuore il futuro e non va sottovalutata.<br />

Jane Bossard<br />

Segretaria dei Giovani <strong>syndicom</strong><br />

Un altro studio su giovani e<br />

politica: quello della Commissione<br />

federale per l’infanzia e la gioventù<br />

Abbiamo un solo pianeta a disposizione: bisogna agire per il clima. Questo pensano i giovani. (© Markus Spiske/unsplash)


«È un’occasione importante per incontrare i giovani professionisti<br />

del settore e spiegare loro il ruolo del sindacato» Melina Schröter<br />

15<br />

Vetrina del design e del sindacato<br />

Successo di pubblico per la Giornata romanda della tipografia,<br />

dopo la pausa dovuta alla pandemia. La 18esima edizione<br />

ha coinciso con l’inaugurazione del nuovo sito della rassegna.<br />

Pubblico numeroso (e giovane) per un’edizione di successo dopo la pandemia. (© Virginie Zürcher)<br />

Dopo l’annullamento nel 2021 a causa<br />

della crisi sanitaria, la 18esima edizione<br />

della Giornata romanda della tipografia<br />

si è svolta lo scorso 1° ottobre<br />

negli edifici di UNI Global di Nyon.<br />

Essa è stata organizzata congiuntamente<br />

dall’associazione professionale<br />

SGD Swiss Graphic Designers e da<br />

<strong>syndicom</strong>. Questa manifestazione<br />

biennale ha dato al pubblico l’opportunità<br />

di assistere alle appassionanti e<br />

molteplici presentazioni di quattro relatori<br />

di fama internazionale: Félicité<br />

Landrivon (Brigade Cynophile, Francia),<br />

André Baldinger (André Baldinger-Vu-Huu,<br />

CH/F) – alla sua seconda<br />

partecipazione all’evento –, Ian Party<br />

(newglyph, CH) ed Emilie Rigaud (A is<br />

for fonts, F). La tradizionale esposizione<br />

di quest’anno presentava una selezione<br />

dei più bei libri svizzeri del 2021,<br />

premiati da un concorso organizzato<br />

ogni anno dall’Ufficio federale della<br />

cultura.<br />

Un luogo di incontro e di scambio<br />

Il programma vario e qualitativamente<br />

elevato proposto dal comitato della<br />

Giornata della tipografia ha suscitato<br />

un grande interesse, tanto che i 200<br />

posti previsti sono andati a ruba.<br />

Come nelle edizioni precedenti, gran<br />

parte del pubblico era composto da<br />

studenti di comunicazione visiva provenienti<br />

da tutta la Svizzera romanda.<br />

È stata un’occasione per <strong>syndicom</strong> di<br />

incontrare questi giovani professionisti<br />

e per presentare l’importante ruolo<br />

del nostro sindacato nelle loro future<br />

condizioni di lavoro.<br />

L’evento di quest’anno è stato anche<br />

l’occasione per inaugurare un<br />

nuovissimo sito web sul quale è possibile<br />

trovare programma e descrizione<br />

delle conferenze tenutesi quest’anno,<br />

oltre agli archivi di tutte le edizioni<br />

precedenti (www.journeetypo.ch).<br />

Organizzata per la prima volta nel<br />

1990 – all’epoca presso l’Ecole romande<br />

des arts graphiques –, la Giornata<br />

della tipografia fa parte del lavoro di<br />

rete e di sostegno alla formazione che<br />

il nostro sindacato svolge quotidianamente,<br />

in particolare nel settore della<br />

comunicazione visiva, dove gli iscritti,<br />

spesso lavoratori indipendenti, apprezzano<br />

queste occasioni di incontro.<br />

Il comitato organizzatore è già<br />

pronto a lavorare alla 19esima edizione<br />

della Giornata della tipografia che<br />

si terrà nel 2024.<br />

Melina Schröter<br />

Il nuovo sito della Giornata<br />

romanda della tipografia<br />

Ratificare subito<br />

la Convenzione 190!<br />

Daniel Hügli è membro del Comitato direttivo<br />

e responsabile del settore ICT<br />

Il 21 giugno 2019 a Ginevra viene adottata<br />

la Convenzione n. 190 della Conferenza<br />

internazionale del lavoro (CIL)<br />

che protegge i lavoratori dalla violenza<br />

e dalle molestie (compresa la violenza<br />

di genere) sul posto di lavoro, da parte<br />

di terzi e durante il tragitto verso il lavoro,<br />

ma anche dagli effetti della violenza<br />

domestica (in caso di home office).<br />

Anche la Svizzera approva questa<br />

Convenzione. Tuttavia, il Consiglio degli<br />

Stati ha dibattuto in merito alla ratifica<br />

solo il 19 settembre 2022. I consiglieri<br />

agli Stati vicini ai datori di lavoro,<br />

tuttavia, decidono di non entrare nel<br />

merito della questione poiché non è ancora<br />

possibile valutarne le conseguenze.<br />

Ma quali conseguenze temono? Con<br />

la ratifica, uno Stato è tenuto a rispettare,<br />

promuovere e realizzare il diritto a<br />

un ambiente di lavoro privo di violenza<br />

e molestie. Insieme ai lavoratori e dei<br />

loro rappresentanti devono essere identificati<br />

i pericoli e valutati i rischi. Inoltre,<br />

devono essere adottate misure per<br />

prevenirli e controllarli. Ciò comporta<br />

anche il diritto, in caso di pericolo, di<br />

allontanarsi dal lavoro senza subire<br />

conseguenze. La violenza e le molestie<br />

sono quindi aspetti della tutela della sicurezza<br />

e della salute sul lavoro, il che<br />

significa che i dipendenti hanno un diritto<br />

di discussione al riguardo.<br />

Allora ci chiediamo: i consiglieri<br />

agli Stati hanno dav vero l’intenzione di<br />

opporsi a misure efficaci che hanno un<br />

costo per i datori di lavoro e che devono<br />

essere elaborate democraticamente insieme<br />

ai dipendenti dell’azienda?<br />

Spetta ora al Consiglio nazionale<br />

correggere questa decisione sbagliata<br />

degli Stati.


16<br />

Dalle<br />

professioni<br />

«La rete è importante per evitare che ognuno rimanga<br />

da solo, con le stesse domande e gli stessi problemi» Anna Stahl<br />

Condizioni di lavoro più «cool<br />

Le grafiche e i grafici di <strong>syndicom</strong> chiedono ciò che dovrebbe<br />

essere scontato: un’adeguata previdenza professionale,<br />

un’assicurazione contro la disoccupazione e una migliore<br />

protezione per il lavoro indipendente.<br />

Anche le professioni più creative devono essere tutelate. (© Keystone-ATS)<br />

Tutto è iniziato con una domanda tanto<br />

semplice quanto esistenziale: quanto<br />

vale il mio lavoro? Cinque grafiche<br />

indipendenti si sono messe alla ricerca<br />

di risposte. Il risultato è promettente:<br />

in un manifesto accattivante indicano<br />

cosa non va nel loro settore, cosa<br />

deve cambiare e cosa vogliono raggiungere.<br />

Le loro richieste sono già<br />

oggi una realtà per molti lavoratori dipendenti:<br />

un futuro senza povertà nella<br />

vecchiaia, e con una rendita adeguata<br />

che sia effettivamente sufficiente<br />

per vivere. Un’assicurazione che fornisca<br />

una rete di sicurezza in caso di<br />

mancanza di ordini. E un reddito che<br />

permetta loro di accumulare riserve,<br />

di pagarsi una tredicesima o persino<br />

di prendersi una vacanza.<br />

Solo insieme si è forti<br />

I cambiamenti sociopolitici hanno bisogno<br />

di tempo, ma soprattutto della<br />

forza di molti. Con il loro appello, le<br />

grafiche e i grafici del gruppo professionale<br />

<strong>syndicom</strong> danno il via a un’organizzazione<br />

a lungo termine e di ampio<br />

raggio nel loro settore. Soltanto se<br />

dal loro piccolo ma valido gruppo di<br />

cinque persone emergerà un intero<br />

movimento sarà possibile un cambiamento<br />

reale e di vasta portata.<br />

La creatività non basta<br />

Anche il collegamento in rete con le<br />

colleghe e i colleghi della professione<br />

è una richiesta centrale del gruppo<br />

professionale, per evitare che ognuno<br />

rimanga solo nel proprio studio con le<br />

stesse domande e gli stessi problemi.<br />

Soprattutto per i giovani, l’organizzazione<br />

sindacale offre un punto di contatto.<br />

Fino al completamento della<br />

loro formazione possono infatti avvalersi<br />

dei gruppi interni che fungono da<br />

rete per gli studenti. Per contro, chi ha<br />

il diploma in tasca, troppo spesso si<br />

ritrova da un giorno all’altro da solo e<br />

non dispone (ancora) del know-how<br />

necessario per orientarsi nel labirinto<br />

del lavoro indipendente.<br />

Infine, il manifesto è un appello a<br />

tutte le grafiche e a tutti i grafici affinché<br />

non si lascino trasportare soltanto<br />

dall’amore per l’artigianato, la creatività<br />

e la libertà. Condizioni di lavoro<br />

eque e sicurezza sociale sono e devono<br />

essere possibili per tutti. Perché una<br />

professione che potrebbe sembrare<br />

«cool» deve offrire di più di una vita al<br />

minimo esistenziale.<br />

Anna Stahl<br />

Le grafiche e i grafici su instagram<br />

Un contratto collettivo<br />

per gli indipendenti<br />

Michael Moser è segretario centrale settore Media<br />

Il settore dei media ha negoziato un<br />

«contratto collettivo di lavoro» per i lavoratori<br />

indipendenti (vedi l’intervista<br />

a pagina 20). Ovviamente è strutturato<br />

un po’ diversamente da quello dei lavoratori<br />

dipendenti, ma il funzionamento<br />

è lo stesso. Insieme al datore di lavoro,<br />

abbiamo negoziato degli standard<br />

minimi per le condizioni di lavoro, che<br />

non possono essere inferiori nei contratti<br />

individuali. Nell’esempio concreto,<br />

si tratta di una collaborazione tra la<br />

casa editrice di fumetti Edition Moderne<br />

e i suoi illustratori. Inoltre, abbiamo<br />

stabilito in un accordo che rinegozieremo<br />

il contratto di base ogni anno e che,<br />

nei limiti del possibile, proveremo di<br />

volta in volta a migliorarlo.<br />

Che i lavoratori indipendenti si organizzino<br />

collettivamente non è una<br />

novità. Tuttavia, il fatto che ora interpretiamo<br />

gli strumenti dello sperimentato<br />

partenariato sociale tra lavoratori<br />

e datori di lavoro anche per gli<br />

indipendenti amplia ulteriormente la<br />

portata dei miglioramenti. In questo<br />

modo, i lavoratori indipendenti possono<br />

beneficiare dell’esperienza e dei<br />

risultati dei loro colleghi dipendenti,<br />

ma allo stesso tempo a guadagnarci<br />

sono anche i dipendenti stessi se le<br />

condizioni di lavoro dei lavoratori indipendenti<br />

migliorano. Poiché le forme<br />

di lavoro diventano sempre più<br />

flessibili, è più importante che mai<br />

evitare che i rapporti di lavoro «classici»<br />

si trasformino in lavoro indipendente<br />

semplicemente per il fatto che<br />

non vengono pagati i contributi previdenziali,<br />

perché ci sono lacune nella<br />

copertura o perché i redditi sono generalmente<br />

più bassi.


«Ci sono ancora team con obiettivi individuali, che mostrano<br />

classifiche o lanciano avvertimenti a chi non ce la fa » David Roth<br />

17<br />

RetePostale, corsa agli obiettivi<br />

Traguardi di vendita poco realistici, pressione sui team leader e<br />

agli sportelli, metodi di gestione problematici. RetePostale deve<br />

cambiare strategia. E proporre prodotti che si possano vendere.<br />

I francobolli non bastano. (© Keystone-ATS)<br />

Immaginate se RetePostale volesse<br />

vendere macchine da scrivere e a tutti<br />

i team venisse imposto di venderne<br />

dieci al giorno. E quando, dopo un semestre,<br />

sempre più macchine da scrivere<br />

si accatastano invendute, i dirigenti<br />

regionali e settoriali decidono di<br />

consultarsi per cercare una soluzione<br />

al problema. Ed ecco un’idea geniale:<br />

invece di obiettivi di squadra, ora si<br />

applicheranno obiettivi individuali.<br />

E nelle bacheche, nelle tabelle Excel o<br />

nella chat del team dovrebbe essere<br />

visibile a tutti chi sta raggiungendo gli<br />

obiettivi e chi no.<br />

Per quanto possa sembrare assurdo,<br />

questo esempio si avvicina molto<br />

alla situazione che si riscontra ancora<br />

in molti team di RetePostale. Non con<br />

le macchine da scrivere, ma con i prodotti<br />

di PostFinance. A prescindere da<br />

chi sia stato interrogato, tutti hanno<br />

riferito che gli obiettivi erano lungi<br />

dall’essere raggiunti.<br />

<strong>syndicom</strong> si è attivato sin dall’inizio<br />

criticando che gli obiettivi non<br />

erano realistici, ma l’appello è stato<br />

ignorato. Già nel marzo 2022 era chiaro<br />

a tutti che non sarebbe stato possibile<br />

raggiungerli. Eppure non si è corretto<br />

il tiro, la pressione sui team<br />

leader e sui consulenti alla clientela è<br />

stata mantenuta alta, e questo volutamente.<br />

Alcuni team leader non si sono fatti<br />

impressionare dalla follia degli<br />

obiettivi e hanno svolto un solido lavoro<br />

indipendentemente dagli obiettivi.<br />

Numerosi capi settore e team leader<br />

inesperti sono stati comprensibilmente<br />

sopraffatti e hanno ceduto alla<br />

pressione. All’inizio, ciò ha portato a<br />

metodi di misurazione assurdi, vere e<br />

proprie classifiche, a volte esponendo<br />

alla gogna i colleghi di minor successo.<br />

E questa è stata la goccia che ha fatto<br />

traboccare il vaso. <strong>syndicom</strong> ha raccolto<br />

più di cento esempi di questi<br />

metodi di gestione, da problematici a<br />

semplicemente scioccanti, e ha protestato<br />

presso la direzione nazionale.<br />

Le discussioni sono iniziate a maggio,<br />

ma l’effetto è ancora insufficiente.<br />

Ci sono ancora dei team in cui si stabiliscono<br />

obiettivi individuali, si presentano<br />

classifiche, si registrano note o si<br />

lanciano avvertimenti se gli obiettivi<br />

non vengono raggiunti. Questo è in<br />

completa contraddizione con il principio<br />

fondamentale di buona amministrazione,<br />

che imparano anche i<br />

manager meno esperti. A questo ci<br />

dobbiamo opporre fermamente. Si devono<br />

poter influenzare e misurare gli<br />

obiettivi. Tuttavia, la vendita negli uffici<br />

postali è un lavoro di squadra. E le<br />

vendite possono essere effettuate solo<br />

se vi sono prodotti all’altezza. I segretari<br />

regionali di <strong>syndicom</strong> lavorano<br />

con i team che continuano a riportare<br />

esempi. Ma il problema non è solo locale,<br />

è trasversale a tutti i livelli. È<br />

giunto il momento di lanciare un avvertimento<br />

a RetePostale. Nel 2023,<br />

occorrono obiettivi realistici e una migliore<br />

leadership a quasi tutti i livelli.<br />

E soprattutto prodotti che si vendano<br />

meglio delle macchine da scrivere.<br />

David Roth<br />

Un autunno caldo<br />

per il recapito pacchi<br />

Urs Zbinden è segretario centrale<br />

del settore Logistica<br />

Questo è un autunno caldo per il mondo<br />

sindacale svizzero. A Ginevra, gli<br />

autisti dell’azienda di trasporti TPG e<br />

i dipendenti statali hanno scioperato<br />

con successo per ottenere un aumento<br />

salariale. In tutta la Confederazione, i<br />

lavoratori edili protestano a gran voce<br />

contro il deterioramento del contratto<br />

collettivo di lavoro. Intanto, all’aeroporto<br />

di Zurigo gli scioperi annunciati<br />

dai lavoratori di Swissport e dai piloti<br />

di Swiss sono stati scongiurati all’ultimo<br />

momento grazie a un miglioramento<br />

dei Contratti collettivi (CCL).<br />

Queste recenti manifestazioni in tutta<br />

la Svizzera seguono l’esempio delle<br />

lotte sindacali internazionali volte a<br />

migliorare le condizioni di lavoro dei<br />

dipendenti.<br />

La situazione a Planzer e Quickpac<br />

Questa tendenza si osserva anche nelle<br />

aziende logistiche private in Svizzera.<br />

Negli ultimi mesi, i dipendenti di<br />

Planzer KEP e Quickpac hanno contattato<br />

<strong>syndicom</strong>. Nel caso di Planzer<br />

KEP si sono riscontrate violazioni delle<br />

norme legali, con lunghe giornate di<br />

lavoro e pianificazione del lavoro a<br />

breve termine, e della sicurezza sul<br />

lavoro (veicoli sovraccarichi). Il 75 per<br />

cento dei dipendenti sostiene le richieste<br />

fatte al deposito di Zurigo Altstetten.<br />

Anche presso il concorrente<br />

Quickpac, la stragrande maggioranza<br />

dei dipendenti nei depositi di Winterthur<br />

e Dietikon rivendica una tredicesima<br />

mensilità e si oppone ai giorni di<br />

lavoro non retribuiti in caso di malattia<br />

e alle detrazioni forfettarie in caso<br />

di danni al veicolo.<br />

Un punto di partenza<br />

Con i negoziati sul CCL Logistica, si<br />

sta gettando una base importante per<br />

la regolamentazione del settore dei<br />

servizi postali privati. Tuttavia, i crescenti<br />

movimenti collettivi nelle<br />

aziende dimostrano che questo CCL<br />

non deve essere un obiettivo finale,<br />

bensì un punto di partenza per ulteriori<br />

miglioramenti.


18 Politica<br />

Gli utili della BNS a favore<br />

di tutta la popolazione<br />

Mentre la Banca Nazionale Svizzera continua ad accumulare<br />

miliardi di utili, le casse pensioni attraversano un periodo di<br />

crisi dovuto agli interessi negativi. I loro rendimenti sono in<br />

caduta libera e le pensioni non bastano più per vivere. Allo<br />

stesso tempo, Consiglio federale e Parlamento continuano il<br />

loro progetto per innalzare l’età pensionabile. Ma c’è una soluzione:<br />

rafforzare l’AVS grazie agli utili della Banca nazionale.<br />

È ciò che chiede l’iniziativa sulla BNS, lanciata dall’Unione Sindacale<br />

Svizzera. Ne parliamo con Sarah Wyss, consigliera nazionale<br />

PS a Basilea Città e membro del comitato iniziativista.<br />

Testo: Federico Franchini<br />

Foto: Keystone- ATS (in basso), Michael Waser (ritratto di Sarah Wyss)<br />

Il franco svizzero è stato, per così<br />

dire, uno dei prodotti più esportati<br />

dalla Svizzera negli ultimi dieci<br />

anni: anche più delle aziende farmaceutiche!<br />

Tutto il mondo voleva<br />

acquistare franchi, a causa delle incertezze<br />

dell’eurozona. La Banca<br />

Nazionale Svizzera (BNS) ha quindi<br />

emesso un’enorme quantità di moneta<br />

vendendola agli investitori di<br />

tutto il mondo in cambio di euro e<br />

dollari. E ha realizzato dei profitti<br />

su queste transazioni. L’ordine di<br />

grandezza di queste vendite è astronomico.<br />

Tra il 2016 e il 2021, questa<br />

politica ha consentito alla BNS di<br />

realizzare un utile medio di oltre<br />

26 miliardi di franchi all’anno.<br />

L’attuale convenzione sulla distribuzione<br />

stipulata con la BNS (valida<br />

fino al 2025) stabilisce che, a fronte<br />

di un «utile di bilancio» della BNS di<br />

almeno 40 miliardi di franchi, fino<br />

a 6 miliardi di franchi possano essere<br />

distribuiti alla Confederazione e<br />

ai Cantoni. L’iniziativa sulla BNS<br />

propone che una parte dell’utile<br />

della BNS confluisca nelle casse<br />

dell’AVS, qualora l’utile iscritto a bilancio<br />

della Banca nazionale e le riserve<br />

per future ripartizioni fossero<br />

elevati.<br />

Signora Wyss, perché questa iniziativa<br />

è necessaria?<br />

È chiaro a tutti che siamo di fronte a<br />

un problema legato al finanziamento<br />

dell’AVS. Non stiamo parlando di<br />

oggi o domani, ma di un problema<br />

che sorgerà fra una decina d’anni.<br />

Abbiamo quindi il tempo per riflettere<br />

su come garantire in futuro un<br />

finanziamento supplementare al<br />

primo pilastro. L’iniziativa è quindi<br />

necessaria perché propone una soluzione<br />

concreta ed efficace a questo<br />

problema. Le lacune finanziarie<br />

dell’AVS potranno infatti essere colmate<br />

grazie agli utili della BNS. Questo<br />

senza ledere il potere d’acquisto<br />

tramite nuovi prelievi sui salari: la<br />

distribuzione degli utili della BNS<br />

all’AVS rafforza infatti la previdenza<br />

per la vecchiaia senza gravare sui<br />

portafogli delle lavoratrici e dei lavoratori.<br />

Quest’anno, però, la Banca Nazionale<br />

ha annunciato grosse perdite ed<br />

è probabile che non farà utili. Un<br />

timing che non sembra essere propizio<br />

per l’iniziativa. È così?<br />

In effetti, il timing non è forse l’ideale.<br />

Ma nel 2021 la Banca Nazionale<br />

ha realizzato un utile di 21 miliardi<br />

di franchi. Se analizziamo cosa è<br />

successo negli ultimi anni vediamo<br />

che la BNS ha versato alla Confederazione<br />

circa 2 miliardi di franchi<br />

all’anno, una cifra di per sé anche<br />

bassa data dal fatto che vi è un tetto<br />

massimo alla distribuzione degli<br />

utili. Gli utili sono molto stabili e, a<br />

lungo termine, possiamo ritenere<br />

che la Banca Nazionale continuerà a<br />

macinare risultati positivi e, di conseguenza,<br />

a versare denaro nelle<br />

casse della Confederazione.<br />

Che si fa ora con questo denaro?<br />

Di norma i due terzi degli utili vengono<br />

ridistribuiti ai Cantoni mentre<br />

un terzo va alla Confederazione. La<br />

convenzione stabilisce un tetto massimo<br />

di 6 miliardi di franchi. Del denaro<br />

che va alla Confederazione, un


«La maggioranza del Parlamento vuole che gli<br />

utili della BNS siano usati per ridurre il debito<br />

pubblico. Non mi sembra una buona idea, dato che<br />

in Svizzera il tasso di debito è già molto basso.<br />

Investire questo denaro nel primo pilastro<br />

avvantaggerebbe invece tutta la popolazione»<br />

19<br />

Sarah Wyss, consigliera nazionale PS Basilea Città<br />

e membro del comitato dell’iniziativa BNS<br />

terzo va nel budget ordinario e due<br />

terzi nel budget straordinario. Con<br />

questa parte attualmente non si fa<br />

nient’altro che ridurre il debito. Ciò<br />

che non è una buona idea, dato che<br />

l’indebitamento in Svizzera è già<br />

molto basso. Non serve a nulla ridurre<br />

il debito con i guadagni supplementari<br />

della BNS. Ha molto più<br />

senso investire questo denaro nel<br />

primo pilastro ciò che avvantaggerebbe<br />

concretamente tutta la popolazione.<br />

Per questo penso che questa<br />

iniziativa potrebbe avere delle<br />

chance di fronte alla popolazione.<br />

I sondaggi dicono che la maggioranza<br />

degli svizzeri sarebbe a favore di<br />

questo progetto. Come se lo spiega?<br />

Durante la discussione su AVS21 è<br />

emerso chiaramente che entro il<br />

2035 la Svizzera avrà bisogno di una<br />

nuova riforma sull’AVS. Siamo davvero<br />

di fronte ad una situazione<br />

straordinaria e guardare alla salute<br />

finanziaria dell’AVS a lungo termine<br />

è qualcosa che è ormai ancorato<br />

nella popolazione: tutte e tutti sono<br />

coscienti che occorre trovare un finanziamento<br />

supplementare. La<br />

maggioranza del parlamento vuole<br />

però che il surplus finanziario versato<br />

dalla BNS sia utilizzato per ridurre<br />

il debito pubblico. Non mi sembra<br />

una buona idea, dato che in<br />

Svizzera abbiamo un tasso di debito<br />

già molto basso: non serve a nulla ridurlo<br />

con i guadagni supplementari<br />

della BNS. Investire questo denaro<br />

nel primo pilastro avvantaggerebbe<br />

invece tutta la popolazione.<br />

C’è chi propone altre soluzioni, come<br />

l’aumento dell’età pensionabile…<br />

Una cosa è certa: il finanziamento<br />

dell’AVS va rafforzato entro circa<br />

dieci anni. Le soluzioni non sono<br />

molte. La recente votazione su<br />

AVS21 che purtroppo è stata accettata<br />

ha portato l’aumento dell’età pensionabile<br />

delle donne da 64 a 65<br />

anni. Il risultato risicato di questa<br />

votazione, però, dimostra che l’aumento<br />

dell’età pensionabile non<br />

avrà vita facile di fronte al popolo.<br />

Un’altra soluzione è l’aumento dei<br />

prelievi sui salari. L’importante è<br />

che quando ci sarà da dibattere sul<br />

tema noi arriveremo con la nostra<br />

proposta sul tavolo sotto forma d’iniziativa<br />

popolare. I giovani liberali<br />

hanno depositato un’iniziativa popolare<br />

volta ad aumentare progressivamente<br />

l’età pensionabile a 66<br />

anni sia per gli uomini che per le<br />

donne. Questo indebolirà il primo<br />

pilastro. Inoltre già oggi numerose<br />

persone vanno in pensione anticipata.<br />

Le vittime di un aumento dell’età<br />

pensionabile sono quindi le persone<br />

con salari bassi, che non possono<br />

permettersi di andare in pensione<br />

anticipata. La nostra soluzione legata<br />

agli utili della BNS ci sembra più<br />

interessante e applicabile. È chiaro<br />

che per noi occorre rafforzare le<br />

pensioni e non aumentare l’età di<br />

pensionamento.<br />

I contrari dicono che è pericoloso legare<br />

l’AVS ai benefici della BNS perché<br />

farebbe dipendere il primo pilastro<br />

dalla politica monetaria<br />

svizzera. Cosa risponde?<br />

Non capisco molto questo argomento.<br />

Il testo dell’iniziativa è moderato,<br />

non riguarda la politica monetaria<br />

e protegge la quota assegnata ai<br />

Cantoni a quattro miliardi all’anno,<br />

Mi sembra normale che la Confederazione<br />

possa decidere cosa fare con<br />

i due miliardi che la BNS le versa.<br />

Questo non ha alcuna influenza con<br />

la politica della Banca Nazionale.<br />

Oggi si utilizza questo denaro per<br />

colmare il debito pubblico, ma non<br />

cambia nulla col fatto che lo si potrebbe<br />

utilizzare per l’AVS. Allora sarebbe<br />

un problema anche quello di<br />

finanziare i budget dei Cantoni con<br />

gli utili della BNS, ma nessuno si è<br />

mai preoccupato al riguardo. Il solo<br />

problema che vedo è davvero quello<br />

nel caso in cui la BNS non versi degli<br />

utili come quest’anno. Ma, come già<br />

detto, le medie passate e le prospettive<br />

future ci dicono che questo avverrà<br />

solo in anni eccezionali.<br />

Abbiamo parlato di finanziamento,<br />

ma un altro problema sono le rendite.<br />

Anche qui la sinistra ha già lanciato<br />

un’iniziativa popolare, quella<br />

(riuscita in termini di raccolta firme)<br />

sulla tredicesima AVS. Quale è<br />

l’importanza di agire sui due fronti?<br />

È molto importante, come sinistra,<br />

agire sui due fronti – finanziamento<br />

e aumento delle rendite – apportando<br />

le nostre soluzioni per quella che<br />

è l’assicurazione sociale più importante<br />

della Svizzera. È chiaro a tutti<br />

che le rendite sono troppo basse. Secondo<br />

la Costituzione esse dovrebbero<br />

essere sufficienti per vivere, ciò<br />

che attualmente non è il caso. È importante<br />

finanziare, certo, come intendiamo<br />

fare con l’iniziativa sugli<br />

utili della BNS, ma poi occorre agire<br />

anche a livello di rendita. In questo<br />

caso abbiamo proposto l’iniziativa<br />

sulla 13esima AVS che mira a dare<br />

un po’ più di ossigeno a chi dipende<br />

soprattutto dal primo pilastro. In<br />

particolare le donne, dato che un<br />

terzo delle pensionate non ha altra<br />

entrata che l’AVS.<br />

In Parlamento ci si occuperà presto<br />

anche di previdenza professionale<br />

(II pilastro). Quali i prossimi passi?<br />

Occorre trovare una soluzione per i<br />

tassi di lavoro bassi e per le persone<br />

che hanno diversi lavori e non sono<br />

coperti. Ma ribadisco che dobbiamo<br />

concentrarci sempre per rinforzare<br />

il primo pilastro, perché si tratta di<br />

un accordo tra generazioni e di un<br />

progetto di solidarietà tra chi guadagna<br />

di più e chi guadagna di meno.<br />

Per i sindacati è importante rinforzare<br />

soprattutto l’AVS e quindi portare<br />

a termine l’iniziativa sugli utili<br />

della BNS.<br />

Firma l’iniziativa BNS


20 Dalla parte<br />

degli altri<br />

Un contratto su misura<br />

per i fumettisti<br />

Marie-France Lombardo, Julia Marti e Claudio Barandun<br />

gestiscono la casa editrice Edition Moderne con passione.<br />

E da poco anche con un «contratto di base».<br />

poiché gli aumenti di prezzo non<br />

possono essere trasferiti interamente<br />

sui consumatori. A questo si aggiungono<br />

il calo del potere d’acquisto<br />

e il basso tasso di cambio<br />

dell’euro: dopotutto, operiamo a livello<br />

internazionale e il nostro mercato<br />

più importante è la Germania.<br />

Dobbiamo affrontare una discussione<br />

di fondo su quanto valga per noi<br />

come società una vivace cultura del<br />

libro, e sulla volontà politica di sostenerla.<br />

La promozione strutturale<br />

dell’Ufficio federale della cultura<br />

per le case editrici (di cui beneficia<br />

anche Edition Moderne nel periodo<br />

2021–2024) è un contributo in tal<br />

senso, ma purtroppo anche l’unico<br />

nel suo genere.<br />

Testo: Michael Moser<br />

Foto: Anne Morgenstern<br />

<strong>syndicom</strong> e Edition Moderne hanno<br />

appena firmato un contratto di<br />

base. Di cosa si tratta?<br />

Con il contratto di base, il sindacato<br />

<strong>syndicom</strong> e la casa editrice Edition<br />

Moderne intendono migliorare congiuntamente<br />

le condizioni di lavoro<br />

dei creatori di fumetti. Entrambe le<br />

parti vogliono dimostrare che il lavoro<br />

di creazione e pubblicazione di<br />

fumetti lungo la catena del valore<br />

può e deve essere svolto in maniera<br />

equa e a vantaggio di tutte le parti.<br />

Con il contratto di base, Edition Moderne<br />

dispone ora di un importante<br />

strumento di mediazione che renderà<br />

più evidente in futuro ciò che<br />

facciamo come casa editrice.<br />

Cosa contiene l’«Accordo di ulteriore<br />

cooperazione», che fa parte del<br />

contratto di base?<br />

Questo accordo stabilisce i nostri<br />

obiettivi comuni e che Edition Moderne<br />

e <strong>syndicom</strong> possono rinnovare<br />

annualmente il contratto di base,<br />

rinegoziarlo sulla base dei nostri<br />

risultati commerciali o rescinderlo.<br />

In qualità di editore, ci impegniamo<br />

a comunicare le condizioni del contratto<br />

di base negoziato prima dell’inizio<br />

delle trattative e, successivamente,<br />

a far sì che nelle trattative<br />

individuali non siano peggiori.<br />

Chi è esattamente Edition Moderne<br />

e di cosa vi occupate?<br />

Edition Moderne è l’unica casa editrice<br />

di fumetti e graphic novel della<br />

Svizzera tedesca e la più antica del<br />

mondo di lingua tedesca. Si impegna<br />

a realizzare libri di alta qualità<br />

in termini di contenuti e design che<br />

siano politicamente rilevanti: vi trovano<br />

spazio anche voci e temi marginali.<br />

Nel 2021, Edition Moderne<br />

ha ricevuto lo Swiss Design Award<br />

per la «mediazione» ed è stata nominata<br />

editore svizzero dell’anno.<br />

L’intero mercato del libro sta<br />

attraversando una situazione molto<br />

difficile. Dove vedete le sfide più<br />

importanti?<br />

La carenza di carta, l’interruzione<br />

delle catene di approvvigionamento<br />

e l’esplosione dei prezzi rappresentano<br />

una minaccia esistenziale anche<br />

per Edition Moderne. Oltre al<br />

tempo necessario per trovare la carta,<br />

i prezzi non sono più equilibrati<br />

Dal 2020 gli illustratori sono<br />

organizzati in <strong>syndicom</strong>. Come avete<br />

seguito questo processo?<br />

Prima di entrare nel mondo dell’editoria,<br />

Julia e Claudio lavoravano<br />

come grafici e illustratori e Marie-<br />

France nella promozione del design:<br />

conosciamo bene le sfide che devono<br />

affrontare i lavoratori indipendenti<br />

solitari. Siamo felici che il settore<br />

dell’illustrazione si organizzi<br />

collettivamente in <strong>syndicom</strong> e stimoli<br />

i discorsi sul valore aggiunto di<br />

questo lavoro.<br />

Come si concilia tutto questo con i<br />

valori di Edition Moderne e con la<br />

cultura del libro che promovete?<br />

Negli ultimi due anni abbiamo trasformato<br />

la casa editrice da un «one<br />

man show» a una piccola struttura<br />

collettiva: noi tre e il nostro apprendista<br />

Manuel. L’obiettivo è creare<br />

libri di qualità e un’atmosfera di<br />

lavoro apprezzabile e stimolante,<br />

nonostante un tasso d’occupazione<br />

di appena il 220 per cento. Spesso<br />

accompagniamo i libri dal primo<br />

storyboard alla progettazione, produzione<br />

e distribuzione. Siamo più<br />

che mai convinti del valore che rappresenta<br />

il mezzo del libro: molte<br />

cose nel «mondo là fuori» stanno<br />

cambiando e creano incertezza.<br />

I mondi che troviamo nei libri possono<br />

aiutarci ad attraversare questo<br />

mondo esterno in modo più riflessivo,<br />

rilassato e divertente. È per questo<br />

che siamo felici di fare questo<br />

lavoro.


Diritto e diritti<br />

21<br />

Ho lavorato in una tipografia per oltre<br />

30 anni. Ora ha però dovuto chiudere<br />

e mi sono iscritto alla cassa di<br />

disoccupazione. In un corso proposto<br />

dalla cassa, ho creato il mio dossier<br />

di candidatura. Nonostante le numerose<br />

candidature, ricevo solo rifiuti.<br />

So che alla mia età, a 55 anni, e con la<br />

mia professione, è difficile trovare un<br />

lavoro. Ma ora ho saputo che in molte<br />

grandi aziende le candidature non<br />

vengono più esaminate da una persona,<br />

ma che è un algoritmo a farlo.<br />

È vero?<br />

Non ce lo hanno spiegato durante il<br />

corso. Non posso sapere se il mio<br />

dossier viene esaminato da un algoritmo<br />

o dal dipartimento delle risorse<br />

umane e quali criteri vengono considerati<br />

per la selezione. Potrei eventualmente<br />

adeguare di conseguenza<br />

la mia documentazione e, ad esempio,<br />

non indicare la mia età e la mia<br />

nazionalità?<br />

Se è così, non ho praticamente nessuna<br />

possibilità di trovare un lavoro.<br />

Ma l’uso di un tale algoritmo è una discriminazione.<br />

Non posso difendermi<br />

legalmente?<br />

Risponde il servizio giuridico di <strong>syndicom</strong><br />

Sì, nel mondo del lavoro gli algoritmi vengono utilizzati sempre<br />

più spesso. Proprio nel processo di candidatura, vengono predefiniti<br />

dei criteri (le cosiddette parole chiave) per poter occupare<br />

in modo ottimale la posizione richiesta. Se il tuo CV non<br />

soddisfa determinati criteri, il tuo dossier viene automaticamente<br />

respinto. Ciò aumenta il rischio di discriminazione nella<br />

ricerca di lavoro sulla base dell’età, del sesso, della nazionalità,<br />

della situazione familiare (sposato, figli), e così via.<br />

In linea di principio, non esistono disposizioni al riguardo. Ma<br />

queste informazioni possono essere importanti per il datore di<br />

lavoro. Gli algoritmi cercano quindi sulla base di queste parole<br />

chiave. Se nella documentazione inoltrata queste informazioni<br />

mancano, la domanda verrà respinta. Se inoltre il tuo CV riporta<br />

una foto, l’algoritmo può trarre conclusioni sulla tua età utilizzando<br />

il riconoscimento facciale automatico. Questo software<br />

viene utilizzato sempre più spesso, anche se è noto che riconosce<br />

solo gli stereotipi e non è quindi significativo. In definitiva,<br />

l’algoritmo adotta gli stessi pregiudizi delle persone che hanno<br />

stabilito i criteri. Un algoritmo riconosce solo i dati che gli sono<br />

stati messi a disposizione. Meno dati ha a disposizione, tanto<br />

più soggettivo diventa il processo di selezione.<br />

Sulla base dell’articolo 28 del Codice civile hai la possibilità di<br />

far valere una lesione della personalità. Questa deve essere illegale<br />

e dipende dal fatto se il potenziale datore di lavoro può o<br />

meno far valere interessi preponderanti. Anche se riesci a dimostrare<br />

che il rifiuto è dovuto esclusivamente alla tua età, ciò non<br />

ti dà diritto all’assunzione. Potrai solo richiedere una riparazione<br />

morale sulla base dell’articolo 28a del Codice civile. Tuttavia,<br />

non esistono ancora sentenze al riguardo pronunciate dal<br />

Tribunale federale. Questo perché il datore di lavoro non è tenuto<br />

a motivare il suo rifiuto e, quindi, risulta quasi impossibile<br />

dimostrare una discriminazione.<br />

Tutte le precedenti rubriche<br />

su internet


22 Rubriche<br />

Idee<br />

Qualche novità sui corsi 2023<br />

Quelli appena trascorsi non sono<br />

stati tempi facili per i corsi Helias<br />

(e per la formazione in generale).<br />

La pandemia ha lasciato il suo strascico<br />

e, forse anche a causa della<br />

ripresa di ritmi lavorativi più incessanti,<br />

è un po’ calata la partecipazione<br />

ai corsi. Le lezioni online sono<br />

ormai entrate a far parte della nostra<br />

quotidianità, mentre la modalità<br />

dei corsi su richiesta comincia a<br />

essere apprezzata da gruppi di colleghi<br />

o da piccole aziende che vogliono<br />

stare al passo con i tempi (e con<br />

la digitalizzazione). In questo senso<br />

vanno le proposte dei corsi Helias in<br />

Ticino per il nuovo anno. Tra le novità,<br />

un corso per imparare a disegnare<br />

e animare in 3D, per render, videogame,<br />

stampa 3D e molto altro, grazie<br />

al programma Blender presentato<br />

da Alessandro Bianchi. Saranno<br />

poi proposti tre corsi sullo «User<br />

inter face e Experience design», sia<br />

per progettare un’applicazione per<br />

dispositivi mobili che per il desktop.<br />

A moduli viene riproposto il corso<br />

sui Social Media dalla A alla Z: i diversi<br />

livelli (basi, promozione, sicurezza<br />

e privacy) possono essere seguiti<br />

anche singolarmente. E torna<br />

in versione aggiornata il corso sui<br />

diritti d’autore, la proprietà intellettuale<br />

e la GDPR, dato che la tecnologia<br />

non si ferma e la legislazione<br />

cambia di conseguenza. Non mancano,<br />

infine, le proposte tra marketing,<br />

nuove tecnologie e conoscenza<br />

di sé, come «Il Gioco è una cosa seria:<br />

conoscere sé stessi attraverso il<br />

gioco» e «Autoritratto telematico:<br />

apparire al meglio in webinar e<br />

smart working», con Marko Valdarnini.<br />

Ne riparleremo sui prossimi<br />

numeri di questa <strong>rivista</strong>. Prossimamente,<br />

i soci <strong>syndicom</strong> riceveranno<br />

il depliant informativo con l’elenco<br />

dei corsi 2023. E non mancate di<br />

consultare il sito, con le informazioni<br />

sempre aggiornate.<br />

Giovanni Valerio<br />

Informazioni aggiornate sui corsi Helias<br />

al sito www.helias.ch<br />

Una nuova Svizzera<br />

Ce ne siamo accorti forse tardi, ma<br />

la Svizzera ha cambiato definitivamente<br />

pelle. La contrapposizione<br />

tra svizzeri e stranieri riguarda ormai<br />

soltanto populisti, passatisti e,<br />

purtroppo, il diritto degli stranieri.<br />

In parte anche il mercato del lavoro.<br />

I dati demografici ci dicono che il<br />

40% delle persone che vive stabilmente<br />

in Svizzera ha origini migratorie.<br />

Tra giovani e bambini questa<br />

percentuale supera addirittura il<br />

50%. Ma la complessità del contesto<br />

sociale va ben oltre questo dato e le<br />

questioni aperte sono enormi. Ci<br />

sono nuove sfide da affrontare, non<br />

c’è dubbio, anche se questa diversità<br />

è fondamentalmente una ricchezza<br />

e non certo un problema. A dirlo<br />

da tempo è l’Istituto nuova Svizzera<br />

(Ines) che raccoglie alcune delle teste<br />

più brillanti della Svizzera antirazzista<br />

e postcoloniale. L’Ines ha<br />

pubblicato questo libro, una sorta di<br />

manuale per orientarsi all’interno<br />

della complessità della nostra società<br />

post-migrante. Un termine che<br />

sta a indicare un ordine sociale modellato<br />

nel profondo da fenomeni<br />

migratori. In questa prospettiva, la<br />

migrazione è quindi intesa come un<br />

processo che contribuisce significativamente<br />

a plasmare la società. Il<br />

manuale della nuova Svizzera affronta<br />

proprio il discorso migratorio<br />

e fornisce anche chiavi di lettura<br />

storiche. Al suo interno troviamo<br />

anche contributi poetici toccanti e<br />

un’ampia scelta di immagini. Le<br />

voci della «Svizzera black» sono particolarmente<br />

forti all’interno di Ines<br />

e ben rappresentate nel volume; una<br />

forza che riflette la vitalità del movimento<br />

Black Lives Matter anche alle<br />

nostre latitudini. Hanno ragione gli<br />

attivisti di Ines: la nuova Svizzera è<br />

già qui, occorre solo ammetterlo e<br />

superare il razzismo sistemico che<br />

ancora caratterizza la nostra società.<br />

Mattia Lento<br />

Ines, Handbuch neue Schweiz<br />

institutneueschweiz.ch<br />

Per un’etica del giornalismo<br />

Alzi la mano chi ha mai letto (o semplicemente<br />

scorso) la Dichiarazione<br />

dei diritti e dei doveri dei giornalisti;<br />

alzi la mano chi, nel corso del<br />

suo lavoro, di fronte a un caso controverso<br />

si è mai chiesto cosa abbia<br />

statuito il Consiglio della stampa,<br />

l’organo di autodisciplina e supervisione<br />

deontologica di noi giornalisti:<br />

pochi, pochissimi, forse nessuno.<br />

Eppure la Dichiarazione ha cinquant’anni<br />

(è del 1972), il Consiglio<br />

qualcuno di meno (1977), e, volenti<br />

o nolenti, è la bussola deontologica<br />

(vogliamo dire etica?) per la nostra<br />

professione.<br />

Ne tratta in modo approfondito<br />

l’ultima fatica di Enrico Morresi,<br />

“L’autodisciplina della professione<br />

giornalistica in Svizzera (1972-2022) –<br />

La prassi del Consiglio svizzero della<br />

stampa”, un centinaio di pagine<br />

che racchiudono nella parte centrale<br />

una scelta delle decisioni del Consiglio,<br />

in quella finale delle appendici<br />

storico-didattiche, e in quella<br />

iniziale un excursus dello stesso<br />

Morresi che ripercorre le sfide che<br />

ha affrontato il giornalismo, per lo<br />

meno nel XX secolo e in questo scorcio<br />

di XXI. La parte a nostro avviso<br />

più interessante, non solo per le<br />

informazioni che se ne ricavano,<br />

ma soprattutto per le conclusioni.<br />

Perché la Dichiarazione e il Consiglio<br />

hanno cinquant’anni e, siamo<br />

sinceri, li dimostrano tutti, soprattutto<br />

il secondo. Urge un cambiamento<br />

proprio in funzione delle<br />

sfide che la digitalizzazione sta imponendo.<br />

Del resto, chi ha mai davvero<br />

letto le nostre linee guida? Chi<br />

le ha mai impiegate coscientemente<br />

nel nostro lavoro? Soprattutto, al di<br />

là di una ipotetica gogna mediatica<br />

che oggi dura al massimo un paio di<br />

minuti, quali conseguenze deve sopportare<br />

chi secondo il Consiglio non<br />

le rispetta?<br />

Rocco Bianchi<br />

Enrico Morresi, L’autodisciplina della<br />

professione giornalistica in Svizzera, CdT


1000 parole<br />

La matita di Ruedi Widmer<br />

23


24 Eventi Uno spaccato delle molteplici attività esterne di <strong>syndicom</strong>: partecipazione a<br />

eventi, corsi di formazione, visite aziendali, conferenze stampa, incontri. E<br />

continua la raccolta di firme per la petizione «Prezzi in aumento! Anche i salari!<br />

1<br />

2<br />

3<br />

4<br />

5<br />

6


1 - 6. Nell’ambito della petizione «Prezzi in aumento! Anche i salari!», si sono svolte numerose visite aziendali nel settore della logistica. (© <strong>syndicom</strong>)<br />

7. Conferenza stampa USS con Matteo Antonini, Pierre-Yves Maillard e Daniel Lampart per la campagna salariale d’autunno (© USS)<br />

8. Patrizia Mordini, responsabile dei Gruppi d’interesse, alla conferenza Digital Nomads Switzerland il primo ottobre a Berna (© <strong>syndicom</strong>)<br />

9. Seminario ICT della sezione di Zurigo (© <strong>syndicom</strong>)<br />

10. I corrieri in bici consegnano una petizione all’azienda FWG a Zurigo (© <strong>syndicom</strong>)<br />

11. Foto di gruppo per la gita in Val di Lei della sezione retica (© <strong>syndicom</strong>)<br />

12. Corso di formazione per fiduciari della sezione Ticino e Moesano (© <strong>syndicom</strong>)<br />

7<br />

8<br />

9<br />

10<br />

11<br />

12


26<br />

Un lavoro,<br />

una vita<br />

Mensur Memedi, per un mondo più giusto<br />

Mensur Memedi ha 39 anni ed è padre<br />

di famiglia. Poco dopo l’inizio del millennio,<br />

a 19 anni è migrato dalla Macedonia<br />

in Svizzera, dove il padre lavorava<br />

già da un decennio. All’epoca, aveva<br />

appena finito il liceo e si era iscritto<br />

all’Università di Berna. La sua materia:<br />

scienze politiche. Ma dopo sei semestri,<br />

alla sua famiglia mancavano i<br />

soldi. Per mantenere la famiglia, cerca<br />

un lavoro e lo trova presso il datore di<br />

lavoro del padre, la Posta Svizzera.<br />

Memedi vi lavora ancora oggi con diverse<br />

funzioni. Lavora nell’agglomerato<br />

di Berna e vive nel Canton Friburgo.<br />

Memedi è un membro attivo di <strong>syndicom</strong>.<br />

Testo: Basil Weingartner<br />

Foto: Alexander Egger<br />

«Sono contro lo sfruttamento<br />

e l’arbitrio<br />

Senza i sindacati non funzionerebbe.<br />

Poiché, in fin dei conti, tutte le aziende<br />

vorrebbero pagare il personale il<br />

meno possibile. Ovunque, sul lavoro,<br />

le persone vengono trattate ingiustamente.<br />

Ho conoscenti con un background<br />

migratorio che a parità di lavoro<br />

guadagnavano molto meno dei<br />

colleghi di lavoro con passaporto<br />

svizzero. Ecco perché abbiamo bisogno<br />

di istituzioni che ci aiutino. Nei<br />

casi dei miei conoscenti, il sindacato<br />

è intervenuto e ha ottenuto aumenti<br />

salariali. Sono uno che cerca di aiutare<br />

ovunque sia in grado di farlo. Non<br />

sono solo un sindacalista, ma anche<br />

un team leader della Posta Svizzera.<br />

Ho trovato questo lavoro per caso.<br />

Come dipendente temporaneo, ho<br />

avuto modo di dimostrare le mie<br />

capacità. Mi sono poi occupato del<br />

sistema di distribuzione e in particolare<br />

dell’implementazione delle richieste<br />

dei clienti. Ben presto sono<br />

diventato responsabile della pianificazione<br />

di tutti i tour nella regione di<br />

Berna – e vice team leader con un’occupazione<br />

a tempo indeterminato. In<br />

seguito, sono stato promosso a team<br />

leader. Ora sono responsabile di 18<br />

dipendenti. Un gruppo è composto<br />

da persone del turno mattiniero.<br />

L’altro gruppo è costituito da addetti<br />

al recapito dei pacchi. Inoltre, conduco<br />

workshop di gruppo e sono responsabile<br />

del «lean management».<br />

Quest’ultimo viene chiamato anche<br />

«Kaizen» e ha origine negli stabilimenti<br />

automobilistici della Toyota in<br />

Giappone. Si cerca di utilizzare il potenziale<br />

di tutti i dipendenti per portare<br />

l’azienda al successo. Le persone<br />

in prima linea sanno meglio di<br />

chiunque altro cosa serve per ottimizzare<br />

i processi. La filosofia è questa:<br />

eliminare gli sprechi, ma non per<br />

risparmiare sul personale, bensì per<br />

utilizzare il tempo del personale in<br />

modo più saggio. Il «lean management»<br />

(letteralmente, management<br />

«snello») valorizza i dipendenti. Essi<br />

possono fornire il loro contributo. E<br />

quando le idee vengono realizzate, i<br />

dipendenti ne sono orgogliosi. Inoltre,<br />

ciò crea una cultura costruttiva<br />

che consente di commettere errori.<br />

Questo è anche in linea con la<br />

mia filosofia di vita e con la mia fede<br />

musulmana: la notte riesco a dormire<br />

bene solo se ho aiutato gli altri.<br />

Dovremmo tutti spingere nella stessa<br />

direzione. Ognuno porta qualcosa da<br />

cui si può imparare e trarre beneficio.<br />

Solo così si può creare un mondo<br />

pacifico. Insieme alla mia famiglia,<br />

qualche anno fa mi sono fatto naturalizzare.<br />

Nel frattempo, mi sono<br />

reso conto che in Svizzera la naturalizzazione<br />

non solo è costosa, ma<br />

funziona anche in modo molto diverso<br />

da Cantone a Cantone, da Comune<br />

a Comune. Non è giusto. Vorrei<br />

impegnarmi politicamente per cambiare<br />

questa situazione. Anche le<br />

naturalizzazioni devono avvenire in<br />

modo equo. La giustizia è fondamentale<br />

ovunque. Le persone vanno a<br />

lavorare per avere abbastanza denaro<br />

per sé e per la propria famiglia.<br />

Ma molti vengono semplicemente<br />

sfruttati. Quando lo vedi, devi aiutare<br />

le persone, altrimenti ti rendi complice.


Impressum<br />

Redazione: Robin Moret e Giovanni Valerio<br />

(responsabili), Rieke Krüger<br />

Tel. 058 817 18 18, redazione@<strong>syndicom</strong>.ch<br />

Traduzioni: Alleva Translations, Alexandrine Bieri<br />

Correzione bozze: Petra Demarchi<br />

Illustrazioni: Katja Leudolph<br />

Layout e stampa: Stämpfli Kommunikation, Berna<br />

Notifica cambi di indirizzo: <strong>syndicom</strong>, Adressverwaltung,<br />

Monbijoustrasse 33, CP, 3001 Berna<br />

Tel. 058 817 18 18, Fax 058 817 18 17<br />

Inserzioni: priska.zuercher@<strong>syndicom</strong>.ch<br />

Abbonamenti: info@<strong>syndicom</strong>.com<br />

Gratis per i soci. Per gli altri: Fr. 35– (estero: 50.–)<br />

L’illustrazione di Micha Dalcol è alle pagine 6 e 7.<br />

Editore: <strong>syndicom</strong> – sindacato dei media<br />

e della comunicazione, Monbijoustrasse 33,<br />

CP, 3001 Berna<br />

La <strong>rivista</strong> <strong>syndicom</strong> esce sei volte l’anno.<br />

Il prossimo numero uscirà il 10 febbraio 2023.<br />

I termini riportati al maschile, laddove ambivalenti,<br />

sottintendono sempre il genere femminile.<br />

27<br />

Il cruciverba di <strong>syndicom</strong><br />

In palio un buono Coop del valore di<br />

40 franchi. La soluzione sarà pubblicata<br />

sul prossimo numero insieme al nome<br />

del vincitore. Non è previsto alcuno<br />

scambio di corrispondenza sul concorso.<br />

Sono escluse le vie legali. Inviare la soluzione<br />

entro il 24 dicembre a <strong>syndicom</strong>,<br />

via Genzana 2, 6900 Massagno oppure<br />

per mail:<br />

info@<strong>syndicom</strong>.ch<br />

La soluzione del cruciverba dello scorso<br />

numero è INFLAZIONE. Il vincitore è<br />

Alessandro Chiappini di Brissago, a cui<br />

va il premio di 100 grammi d’argento<br />

sotto forma di lingotti offerti da Banca<br />

Cler. Congratulazioni!<br />

Pubblicità<br />

Nina Dimitri<br />

Ambasciatrice di Comundo<br />

Con un interscambio<br />

è possibile!<br />

Insieme possiamo realizzare grandi cambiamenti! Nell’ambito di interscambi da<br />

uno a tre anni, professioniste e professionisti come te collaborano con le nostre<br />

organizzazioni partner in Africa e America Latina. Sul posto, contribuisci a<br />

migliorare le condizioni di vita di bambine, bambini, giovani e persone anziane.<br />

comundo.org


28 Inter-attivi<br />

<strong>syndicom</strong> social<br />

Indennizzare gli schiavi dei Mondiali 13.11.2022<br />

Oltre 6500 schiavi dei tempi moderni sono deceduti<br />

durante i preparativi per la Coppa del mondo di calcio,<br />

che si disputa in queste settimane in Qatar. Migliaia di<br />

operai vi lavorano ancora a condizioni disumane, alla<br />

paga di un dollaro l’ora. La FIFA guadagnerà miliardi ma<br />

rifiuta di indennizzare gli operai e le loro famiglie.<br />

Per questo è partita una petizione online, a cui hanno<br />

aderito spontaneamente migliaia di persone di tutto il<br />

mondo.<br />

secure.avaaz.org/page/it/<br />

Stop per le auto a guida autonoma? 26.10.2022<br />

Dopo aver investito quasi 4 miliardi di dollari<br />

per lo sviluppo di vetture autonome, Ford e<br />

Volks wagen mettono fine alle attività della loro<br />

azienda Argo IA, creata per l’occasione. Battuta<br />

d’arresto per questo tipo di mobilità?<br />

Cile, un appello per la libertà di stampa 6.10.2022<br />

Amazon, rapporto shock 7.11.2022<br />

256 articoli trattati in un giorno, ovvero<br />

32 ogni ora, in media più di uno<br />

ogni due minuti. Queste le cifre dei<br />

ritmi di lavoro nei magazzini di Amazon,<br />

rivelate dal giornale francese<br />

«L’Humanité. Livelli di stress insostenibili,<br />

con movimenti ripetuti e<br />

usuranti. Risultato: dimissioni per<br />

un dipendente su cinque, mentre<br />

Amazon ricorre sempre più al lavoro<br />

precario (42% di interinali).<br />

In Cile, come in molti altri paesi, si assiste a una concentrazione<br />

del mercato editoriale che porta a un vero e<br />

proprio monopolio ideologico. La stessa democrazia è a<br />

rischio, proprio come il giornale «El Clarín, una delle<br />

poche voci indipendenti. Per sostenerlo, <strong>syndicom</strong> invita<br />

a firmare la petizione: <strong>syndicom</strong>.ch/9slze<br />

Una convenzione ONU per la sicurezza dei media 2.11.2022<br />

In occasione della Giornata internazionale per porre fine<br />

all’impunità dei crimini contro i giornalisti, <strong>syndicom</strong> e<br />

la Federazione internazionale dei giornalisti chiedono<br />

alla comunità internazionale di garantire finalmente la<br />

sicurezza e la protezione degli operatori dei media attraverso<br />

una convenzione delle Nazioni Unite. jfj.org<br />

La Commissione del Consiglio degli Stati apre a<br />

una legge sulle imprese responsabili 07.09.2022<br />

La controproposta all’iniziativa per imprese responsabili<br />

deve essere integrata con un obbligo di<br />

diligenza in materia di lavoro forzato. Ciò apre le<br />

porte a una riforma globale che consentirà alla<br />

Svizzera di mettersi al passo con l’UE. Informati<br />

su responsabilite-multinationales.ch<br />

<strong>syndicom</strong> su Mastodon! 15.11.2022<br />

Ora ci trovi anche su Mastodon!<br />

Per il momento vi troverete gli stessi<br />

contenuti del nostro account Twitter.<br />

Ma chissà cosa ci riserverà il futuro.<br />

Sei su Mastodon anche tu?<br />

Seguici all’indirizzo:<br />

@gewerkschaft<strong>syndicom</strong>@swiss.social<br />

Un altro podcast di <strong>syndicom</strong> 1.12.2022<br />

Abbiamo lanciato un nuovo podcast<br />

specifico per la Posta anche nella<br />

Svizzera tedesca. Una volta al mese, Dominik<br />

Dietrich e Senol Kilic presentano la vita lavorativa<br />

quotidiana dei dipendenti della Posta.<br />

Puoi trovarlo su spotify, ascoltalo!<br />

Algoritmi sul lavoro: risorsa o minaccia? 18.11.2022<br />

Gli algoritmi vengono sempre più utilizzati nel reclutamento<br />

di personale di diverse aziende. Se ne parla alla<br />

RTS, in un dibattito al quale ha partecipato anche Daniel<br />

Hügli, segretario centrale ICT, appena dopo l’accordo tra<br />

<strong>syndicom</strong> e l’ONG AlgorithmWatch. <strong>syndicom</strong>.ch/n0fr6<br />

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