24.06.2020 Views

syndicom rivista N.17

Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L''unione fa la forza!

Da molto tempo ci impegniamo per i diritti dei lavoratori della logistica, delle telecomunicazioni e dei media. Le buone condizioni di lavoro sono, e sono sempre state, il risultato di successi raggiunti insieme. Entra anche tu nel nostro movimento e crea il tuo futuro insieme a noi. L''unione fa la forza!

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

<strong>syndicom</strong><br />

N. 17 Giugno - Luglio 2020<br />

<strong>rivista</strong><br />

Formati<br />

sotto<br />

il segno<br />

del Covid


Pubblicità<br />

Banking ovunque<br />

tu sia.<br />

Apri ora<br />

il conto e<br />

approfittane!<br />

Codice:<br />

SYNZAK*<br />

Zak è un’app semplice e chiara che ti permette<br />

di avere sempre le tue finanze sotto controllo.<br />

A titolo gratuito.<br />

Offerta esclusiva per te: apri un conto Zak e ricevi<br />

in regalo un credito iniziale di 25 CHF nonché un<br />

buono di Microspot del valore di 50 CHF.<br />

Maggiori informazioni al sito<br />

cler.ch/zak-cooperazioni<br />

* valido fino al 31.7.2020<br />

Scaricala ora.<br />

<strong>syndicom</strong>_Kooperation-zak-176x127-dfi.indd 2 13.05.2020 10:44:04<br />

MENO PRESSIONE. PIÙ INFANZIA.<br />

La realtà quotidiana di molti bambini è caratterizzata<br />

da pressione e stress. Con ripercussioni sullo sviluppo<br />

psicofisico anche molto gravi. I bambini hanno bisogno<br />

di meno stress e di una maggiore autonomia nella gestione<br />

del proprio tempo.<br />

Lasciamo più infanzia ai bambini.<br />

Più info su stress.projuventute.ch<br />

Donazioni: CP 80-3100-6<br />

IBAN CH71 0900 0000 8000 3100 6<br />

PROJUVENTUTE.CH


Sommario<br />

4 Team vincenti<br />

5 Brevi ma utili<br />

6 Dalla parte degli altri<br />

7 L’ospite<br />

8 Dossier: Apprendisti<br />

annata Covid-19<br />

Cosa abbiamo imparato dalla pandemia<br />

16 Dalle professioni<br />

18 Sondaggio telelavoro<br />

22 Il nuovo CCL Posta<br />

24 Non dimenticate le donne<br />

25 Diritto e diritti<br />

26 Idee<br />

27 Mille parole<br />

28 Eventi<br />

30 Un lavoro, una vita<br />

31 Cruciverba<br />

32 Inter-attivi<br />

Innanzitutto abbiamo dovuto imparare a gestire<br />

la paura. Paura per la salute, la nostra e quella<br />

dei nostri cari. Superare il dolore per una (possibile)<br />

perdita. Allo stesso tempo ci stiamo organizzando<br />

con nuove regole sul lavoro: misure<br />

igieniche in parte faticose ma salvavita in ufficio,<br />

in fabbrica, in negozio, in cantiere; i vantaggi<br />

ma anche i limiti del telelavoro, la costante<br />

organizzazione dell’accudimento dei figli.<br />

La pandemia ci insegna anche che è proprio<br />

durante la crisi che si può contare sui sindacati.<br />

Insieme con la nostra federazione mantello,<br />

l’Unione sindacale svizzera, siamo la forza<br />

motrice che promuove le misure di sostegno<br />

per la classe lavoratrice: estensione del lavoro<br />

ridotto, rafforzamento dell’indennità per perdita<br />

di guadagno per i dipendenti e i lavoratori<br />

indipendenti direttamente e indirettamente<br />

interessati, severe misure di sicurezza sul<br />

posto di lavoro.<br />

Ora si passa alle fasi successive. Dobbiamo<br />

adottare e controllare la protezione della salute<br />

e la sicurezza sul posto di lavoro, difendere i<br />

posti di lavoro dallo smantellamento, salvaguardare<br />

i nostri servizi sociali, alzare i salari più<br />

bassi, tutelare il potere d’acquisto di tutti i<br />

lavoratori, investire nella riforma ecologica della<br />

nostra economia.<br />

Grazie (e insieme) a voi membri, i sindacati<br />

hanno il potere di essere i principali protagonisti<br />

nel mondo del lavoro e dell’economia.<br />

4<br />

8<br />

22<br />

Stephanie Vonarburg, vicepresidente <strong>syndicom</strong>


4<br />

Team vincenti<br />

«Le firme si raccolgono da sole»<br />

Mujo Mujagic (34)<br />

Vive da appena tre anni in Svizzera.<br />

Quasi per caso è arrivato alla Posta<br />

tramite un ufficio di collocamento, anche<br />

grazie alla sua buona conoscenza<br />

del tedesco. Da più di un anno dispone<br />

di un impiego fisso nel recapito pacchi.<br />

Davide Ramundo (29 anni)<br />

Dopo l’apprendistato come addetto alla<br />

logistica presso la Posta di Bülach, è<br />

passato a Oerlikon dove lavora tuttora<br />

nel recapito pacchi. Nel gruppo è considerato<br />

il «cavallo da tiro». Nel tempo<br />

libero gioca a calcio in una squadra dilettantistica<br />

insieme a Mujo e Andreas.<br />

Andreas Käser (28)<br />

Come occupazione temporanea ha lavorato<br />

nel recapito pacchi: dato che gli<br />

piaceva è rimasto alla Posta. Nel tempo<br />

libero si occupa della sua Mitsubishi<br />

Lancer.<br />

Marwan Ismail (34)<br />

Dopo l’apprendistato in ufficio alla Posta,<br />

nel 2007 va a lavorare per Corriere<br />

Svizzero. Durante le pause pranzo ha<br />

svolto consegne a domicilio per grandi<br />

aziende, ma quando questi lavori hanno<br />

cominciato a diminuire, nel 2012 è<br />

stato trasferito al servizio pacchi.<br />

Testo: Philippe Wenger<br />

Foto: Tom Kawara<br />

È ora di finirla: per<br />

questo abbiamo<br />

lanciato la petizione<br />

Tutto è cominciato quando Davide<br />

voleva in realtà dimettersi da <strong>syndicom</strong>.<br />

Presso la base di distribuzione<br />

di PostLogistics a Zurigo Oerlikon le<br />

cose andavano piuttosto male, e a<br />

nostro avviso l’impegno da parte del<br />

sindacato era scarso. I nostri segretari<br />

regionali Senol Kilic e Dominik<br />

Dietrich sono però riusciti a convincere<br />

Davide che era giunto il momento<br />

di attivarsi. Ci siamo quindi uniti e<br />

in brevissimo tempo abbiamo acquisito<br />

dieci nuovi membri e ci siamo<br />

impegnati affinché finalmente venisse<br />

eletta una commissione del personale<br />

(CoPe). Abbiamo presentato<br />

questa richiesta al nostro responsabile<br />

della base.<br />

Il problema è questo: alla nostra<br />

base di distribuzione sentiamo particolarmente<br />

la pressione sui prezzi e<br />

sui margini. Questa pressione viene<br />

esercitata sui salari e sul calcolo del<br />

tempo di lavoro. Ci ritroviamo perciò<br />

a gestire un volume di lavoro sempre<br />

più grande con risorse ridotte. Durante<br />

la crisi da coronavirus, ancora<br />

più servizi postali sono stati esternalizzati<br />

a corrieri privati che però offrono<br />

una qualità più bassa. Lo dimostra<br />

l’elevato numero di reclami e<br />

le condizioni di lavoro notevolmente<br />

peggiori. Così facendo la base di distribuzione<br />

di Oerlikon si sottrae al<br />

Contratto collettivo di lavoro (CCL)<br />

della Posta. Si è giunti al punto che<br />

alcuni colleghi che rientrano nel<br />

gruppo a rischio, e che pertanto dovrebbero<br />

restare a casa, temono che<br />

il loro giro sia assegnato a qualcun<br />

altro. È ora di finirla! Desideriamo<br />

tutelare la buona immagine della<br />

Posta e continuare a svolgere il<br />

nostro lavoro al meglio. Ma per farlo,<br />

chiediamo buone condizioni di lavoro<br />

e che il nostro impegno sia riconosciuto.<br />

Ecco perché abbiamo lanciato<br />

una petizione in cui chiediamo di<br />

istituire immediatamente la commissione<br />

del personale, di sospendere<br />

le esternalizzazioni dei giri di consegna<br />

a terzi in violazione del CCL, di<br />

aumentare il personale in modo da<br />

recuperare i giri esternalizzati e maggiore<br />

rispetto. Le firme in pratica si<br />

raccolgono da sole in quanto sono<br />

tutti felici che noi, quattro giovani di<br />

più culture e <strong>syndicom</strong>, facciamo<br />

sentire con forza la nostra voce alla<br />

base.


Brevi ma utili<br />

Malato ma cacciato lo stesso \ Fondo per i precari \ Multinazionali<br />

responsabili al voto \ Le prime vittime della crisi \ 13a AVS,<br />

riparte la raccolta firme \ Un premio al reportage \ Solidarietà<br />

internazionale \ Contatti<br />

5<br />

Malato ma cacciato lo stesso<br />

Il Corriere del Ticino ha licenziato un<br />

giornalista in malattia, nonostante la<br />

certificazione dei medici e del perito<br />

dell’assicurazione. Dopo 25 anni di lavoro<br />

presso l’azienda, il redattore (59enne<br />

con due figli agli studi, delegato sindacale<br />

e presidente del comitato Press<br />

Ticino) è stato scaricato con una mail,<br />

allo scadere dei 180 giorni di protezione<br />

dal licenziamento. <strong>syndicom</strong> intraprenderà<br />

tutti i passi necessari per dimostrare<br />

l’abusività dell’atto e difendere il<br />

giornalista, «reo» di aver pubblicato una<br />

filastrocca che non era piaciuta all’editore<br />

(vedi lo scorso numero).<br />

Fondo per i precari<br />

Unia e una ventina di organizzazioni, tra<br />

cui <strong>syndicom</strong>, chiedono alla Confederazione<br />

e ai Cantoni i mezzi necessari per<br />

creare un fondo di transizione Covid-19.<br />

Il fondo intende garantire una protezione<br />

sociale ed economica ai lavoratori<br />

che non possono beneficiare delle misure<br />

di sostegno attuali.<br />

Multinazionali responsabili al voto<br />

L’Iniziativa per multinazionali responsabili<br />

chiede che le multinazionali con<br />

sede in Svizzera siano legalmente obbligate<br />

a rispettare i diritti umani e a proteggere<br />

l’ambiente, ovunque nel mondo.<br />

Il controprogetto (che permetteva ad<br />

aziende come Glencore e Syngenta di<br />

cavarsela con un semplice opuscolo<br />

pubblicato una volta l’anno) non basta<br />

per le 120 organizzazioni sindacali (tra<br />

cui <strong>syndicom</strong>), religiose, per i diritti<br />

umani, per la cooperazione internazionale<br />

e per l’ambiente, che sostengono<br />

l’iniziativa. Per questo si andrà al voto,<br />

probabilmente a novembre. Info su<br />

www.iniziativa-multinazionali.ch.<br />

Le prime vittime della crisi<br />

La crisi da coronavirus miete vittime<br />

nella stampa romanda. Dopo Le Régional,<br />

Micro è la seconda testata a scomparire,<br />

mentre L’Illustré ha soppresso<br />

otto posti di lavoro. La chiusura dei luoghi<br />

pubblici e le raccomandazioni sanitarie<br />

sugli oggetti condivisi dai clienti<br />

hanno piegato Micro, uscito per l’ultima<br />

volta il 30 maggio. Per <strong>syndicom</strong>, «è urgente<br />

che nuove raccomandazioni invitino<br />

a rispettare le norme sanitarie per<br />

leggere i giornali piuttosto che sconsigliarne<br />

la loro messa a disposizione»<br />

nei bar. È necessario trovare alternative<br />

e un piano sociale per L’Illustré.<br />

13a AVS, riparte la raccolta firme<br />

Interrotta a causa della pandemia, riparte<br />

la raccolta firme per l’iniziativa<br />

popolare per una 13a AVS, lanciata a novembre<br />

dall’Unione Sindacale Svizzera<br />

(USS). Info: https://it.avsx13.ch<br />

Un premio al reportage<br />

Al giornalista (socio <strong>syndicom</strong>) Jacopo<br />

Scarinci è stato assegnato il terzo premio<br />

dello Swiss Press Award, nella categoria<br />

carta stampata. Con il collega<br />

del quotidiano laRegione Andrea Manna,<br />

Scarinci ha realizzato un servizio<br />

su un candidato della Lega dei ticinesi/<br />

UDC che, al grido di «Prima i nostri»,<br />

assumeva invece a più riprese segretarie<br />

frontaliere. Un giusto riconoscimento<br />

al giornalismo d’inchiesta.<br />

Solidarietà internazionale<br />

Quando i paesi europei hanno dichiarato<br />

lo stato di emergenza e chiuso i loro<br />

negozi, milioni di lavoratori tessili nel<br />

sud dell’Asia si sono ritrovati in strada<br />

senza alcun reddito. Come fondo di solidarietà<br />

internazionale dei sindacati<br />

svizzeri, Solifonds sostiene sindacati e<br />

movimenti sociali che li stanno aiutando.<br />

Info: www.solifonds.ch.<br />

Contatti<br />

Segretariato <strong>syndicom</strong> Ticino e Moesano<br />

via Genzana 2, 6900 Massagno<br />

Orari: lu e gio 8.00-12.00<br />

ma-me-ve 13.30-17.30<br />

Tel. 058 817 19 61, Fax 058 817 19 66<br />

Gruppo Pensionati Ticino e Moesano<br />

http://ig.<strong>syndicom</strong>.ch/it/pensionati/<br />

gruppo-regionale<br />

e-mail: ernesto.fenner@bluewin.ch<br />

Agenda<br />

Luglio<br />

fino al 30 agosto<br />

Longlake Festival<br />

250 eventi, per lo più gratuiti, sul lungolago<br />

di Lugano: incontri con scrittori,<br />

conferenze, spettacoli teatrali e<br />

musicali, proiezioni di film, atelier per<br />

bambini. Info: longlake.ch<br />

Agosto<br />

5-15<br />

Locarno Festival<br />

“For the Future of Film”: edizione online<br />

con la possibilità di vedere film,<br />

assistere a incontri e masterclass a<br />

distanza. In particolare, la sezione<br />

Open Doors sarà al centro del Festival,<br />

attraverso le produzioni selezionate<br />

dal cinema del Sud-Est asiatico.<br />

Info: locarnofestival.ch<br />

Settembre<br />

19<br />

Mondo al parco<br />

Lugano, Parco Ciani. Una giornata<br />

all’insegna della solidarietà, dell’integrazione<br />

e della cooperazione allo sviluppo.<br />

Lo stesso giorno, in programma<br />

un workshop con Cinfo (Centro per l’informazione,<br />

la consulenza e la formazione<br />

dei professionisti della cooperazione<br />

internazionale). Info: fosit.ch<br />

Ottobre<br />

14-18<br />

FFDUL<br />

Film Festival Diritti Umani Lugano.<br />

Quest’anno verranno proposti anche<br />

film dell’ultima edizione del “Festival<br />

du film et forum international sur les<br />

droits humains” (FIFDH) che si è potuta<br />

svolgere soltanto online.<br />

Info: festivaldirittiumani.ch<br />

<strong>syndicom</strong>.ch/agenda


6 Dalla parte<br />

Reto Graf (36 anni, Master all’Università di San Gallo) è chief<br />

degli altri<br />

financial officer e membro della direzione di notime SA.<br />

Start-up fondata nel 2014 e ora appartenente alla Posta,<br />

notime SA è la ditta dei corrieri in bici verde fluorescente.<br />

1<br />

Da ottobre 2020 entra in vigore il<br />

nuovo CCL aziendale della notime SA.<br />

Quali i vantaggi per i suoi dipendenti?<br />

Il nuovo Contratto collettivo di lavoro<br />

(CCL) offre in particolare ai lavoratori<br />

part-time una maggiore sicurezza:<br />

grazie a esso, i dipendenti di notime<br />

hanno ora diritto a un certo numero<br />

di ore di lavoro garantite purché abbiano<br />

raggiunto nel corso di sei mesi<br />

un carico di lavoro medio di almeno il<br />

40%. Oltre a ulteriori vantaggi, notime<br />

garantisce anche un supplemento<br />

del 5% per il lavoro domenicale regolare.<br />

2<br />

Il CCL è per lei un’opportunità oppure<br />

ci vede soprattutto dei limiti?<br />

Un CCL è un’opportunità per tutti gli<br />

interessati: i collaboratori di notime<br />

sono le fondamenta di un futuro di<br />

successo. Il CCL è un ulteriore impegno<br />

di notime per delle condizioni di<br />

lavoro eque e sostenibili.<br />

3<br />

Un anno e mezzo dopo la stipulazione<br />

del CCL di categoria delle aziende di<br />

corrieri in bici, arriva anche il CCL<br />

aziendale di notime. Quali effetti si<br />

aspetta per la sua azienda e per l’intero<br />

settore?<br />

Date le sue dimensioni, notime assume<br />

un ruolo importante nel settore. Il<br />

CCL è per notime un ulteriore sigillo<br />

di qualità e ci aiuta a presentarci sul<br />

mercato come un datore di lavoro ancora<br />

più attrattivo.<br />

4<br />

Quali cambiamenti ci sono stati per i<br />

corrieri durante il periodo di «lockdown»<br />

dovuto al coronavirus?<br />

I nostri corrieri hanno svolto un lavoro<br />

straordinario in questo periodo<br />

impegnativo. La rapida applicazione<br />

delle misure di sicurezza (come la<br />

distanza sociale e il contactless delivery)<br />

abbinata a una comunicazione<br />

costante ci ha aiutati a gestire il lavoro<br />

durante il «lockdown».<br />

Testo: Matthias Loosli<br />

Foto: Alexander Egger<br />

5<br />

In pochi anni, notime è ora presente<br />

in tutte le principali città svizzere.<br />

Qual è la ricetta del suo successo?<br />

notime è riuscita a collocarsi in una<br />

nicchia come azienda tecnologica e<br />

logistica. L’utilizzo della tecnologia<br />

consente a notime di gestire in modo<br />

particolarmente efficiente il recapito<br />

nello stesso giorno di pacchi e pasti<br />

nell’area urbana e pertanto di creare<br />

un’esperienza unica per la clientela.<br />

6<br />

Come si svilupperà in futuro il<br />

mercato dei corrieri e come intende<br />

sopravvivere accanto a UberEats?<br />

Sia nell’ambito dei pasti, come pure<br />

nell’ambito dei pacchi, ci troviamo in<br />

un mercato in crescita. La concorrenza<br />

anima gli affari, ma non ci esprimiamo<br />

sui nostri concorrenti. Secondo<br />

me, tuttavia, tutti dovrebbero<br />

essere messi nelle stesse condizioni.<br />

È inammissibile che i fornitori regionali<br />

come notime vengano svantaggiati<br />

se la concorrenza non deve soddisfare<br />

gli stessi standard.


L’ospite<br />

Il «soluzionismo» tecnologico è una<br />

tentazione a cui qualsiasi dirigente può cedere<br />

in periodi di pandemia. Consiste nel credere che<br />

ogni problema possa essere risolto in tutta<br />

semplicità e rapidità grazie alle nuove tecnologie.<br />

Come dimostra il sociologo e politologo<br />

bielorusso Evgeny Morozov nel suo libro Internet<br />

non salverà il mondo, nessuna applicazione potrà<br />

rispondere a tutte le sfide sociali e tanto<br />

meno ai nostri problemi individuali. Le applicazioni<br />

di tracking ne sono la prova. Che cosa non<br />

saremmo disposti ad accettare per evitare un<br />

nuovo confinamento? Le autorità lo sanno bene.<br />

Affinché possa essere ottenuto un risultato, è<br />

tuttavia necessario che il numero di aderenti<br />

superi il 60%, un compito arduo. Anche il Consiglio<br />

federale sta per investire un milione e novecentocinquantamila<br />

franchi per la diffusione e<br />

la pubblicazione di annunci, spot televisivi e<br />

banner elettronici volti a convincere i più recalcitranti.<br />

Dal punto di vista della protezione dei<br />

dati sono state implementate diverse garanzie.<br />

È stata emanata una base legale esplicita e<br />

formale (modifica della legge federale sulla lotta<br />

contro le malattie trasmissibili dell’essere umano)<br />

che doveva essere sottoposta al Parlamento<br />

in occasione della sessione di giugno.<br />

Il messaggio relativo a questa modifica elenca le<br />

misure adottate in materia di protezione e di sicurezza<br />

dei dati e che garantirebbero un livello<br />

adeguato. Il dato, peraltro significativo, è che gli<br />

esperti che ci garantiscono questo stato di fatto<br />

vengono contraddetti da altri esperti che lavorano<br />

all’interno dello stesso Politecnico federale,<br />

la cui fama internazionale è consolidata. A<br />

chi credere? Nel dubbio ho scelto, applicando il<br />

principio della precauzione, di non installare<br />

un’applicazione che dipende per di più da Apple e<br />

da Google. I dati raccolti hanno un valore troppo<br />

grande per assumersi il benché minimo rischio.<br />

Tracking per motivi<br />

di salute pubblica?<br />

Sébastien Fanti è un avvocato specializzato<br />

in tecnologie all’avanguardia e<br />

diritto commerciale. È stato eletto come<br />

preposto cantonale alla protezione dei<br />

dati e trasparenza del Canton Vallese.<br />

A questo titolo, egli è il garante del<br />

rispetto delle norme cantonali e deve<br />

offrire consulenza alle autorità pubbliche<br />

ovvero emettere una raccomandazione<br />

in caso di dimostrata violazione<br />

delle norme.<br />

7


Apprendisti<br />

annata


Esami soppressi e valore del diploma a lungo termine<br />

Tipografie: difficile trovare candidati qualificati<br />

La crisi, occasione per sviluppare la creatività<br />

La doppia fatica dei lavoratori senza esperienza in Europa<br />

Dossier 9<br />

Covid-19


10 Dossier<br />

Formazione professionale, tempi duri<br />

Apprendisti che soffrono dell’isolamento o<br />

apprezzano la scuola a distanza, aziende<br />

formatrici che hanno sfruttato il periodo in<br />

modo creativo: le ripercussioni del Covid-19<br />

sulla formazione sono alquanto soggettive.<br />

Testo: Philippe Wenger<br />

Foto: Sandro Mahler<br />

La scienza ha già iniziato a occuparsi degli effetti della<br />

pandemia sul mercato svizzero della formazione professionale.<br />

Il più grande clamore lo ha destato probabilmente<br />

uno studio di Samuel Lüthi e Stefan Wolter del Centro<br />

di coordinamento svizzero per la formazione professionale:<br />

sulla base dei dati congiunturali ufficiali, i due economisti<br />

prevedono che si dovrà attendere il 2025 affinché gli<br />

effetti della crisi economica sul mercato dei posti di tirocinio<br />

si saranno attenuati. Nel peggiore dei casi, questo<br />

significa che potrebbero esserci fino a 20mila posti di tirocinio<br />

in meno che se non ci fosse stato il Covid-19.<br />

Questo numero dipende certamente da molti fattori, ma<br />

il fatto che si verificherà una diminuzione del numero dei<br />

posti di tirocinio disponibili è confermato anche da un’altra<br />

indagine: un gruppo di ricercatrici e ricercatori del<br />

centro di ricerca congiunturale del Politecnico e della<br />

piattaforma di posti di tirocinio online Yousty sta attualmente<br />

chiedendo a migliaia di aziende di tutte le dimensioni,<br />

di tutte le regioni del paese e di ogni settore, come<br />

il Covid-19 si stia ripercuotendo sulla formazione aziendale.<br />

È emerso che andrà persa una piccola percentuale di<br />

posti di tirocinio, sia perché le aziende interessate non<br />

hanno semplicemente più i mezzi oppure perché le incertezze<br />

di come evolverà l’epidemia non consentono una<br />

pianificazione affidabile. Un’altra causa è che durante il<br />

periodo di lockdown la formazione aziendale è stata fortemente<br />

limitata per circa un terzo degli apprendisti che ricevevano<br />

semplicemente dei compiti da fare a casa oppure<br />

addirittura nulla.<br />

Inoltre, sotto il nome «Task Force prospettiva tirocinio<br />

2020», la Confederazione ha riunito attorno a un tavolo le<br />

parti sociali, l’Amministrazione federale e i Cantoni per<br />

valutare le ripercussioni della crisi da coronavirus e pianificare<br />

delle misure affinché il maggior numero di giovani<br />

trovi un posto di apprendistato entro l’inizio di agosto<br />

2020. Anche <strong>syndicom</strong> vi partecipa tramite l’Unione sindacale<br />

svizzera. I primi risultati di questa task force sono<br />

annunciati per il periodo successivo alla chiusura di redazione<br />

di questo numero della <strong>rivista</strong> ma saranno comunque<br />

disponibili sul sito internet <strong>syndicom</strong>.ch e sui social<br />

media.<br />

Possibili discriminazioni in futuro<br />

Incertezza: è la parola che ricorre più volte durante l’intervista<br />

con Zoe Sutter. La giovane donna concluderà quest’estate<br />

il suo apprendistato come libraia: senza esame finale<br />

aziendale e senza esame finale scolastico. Quest’anno<br />

l’esame finale scolastico è stato soppresso per tutti i tirocini<br />

in Svizzera, mentre quello aziendale viene soppresso<br />

in alcuni settori. In altri, gli esami aziendali vengono tenuti<br />

in forma digitale e alcuni prevedono esami nella modalità<br />

consueta. «Temo conseguenze negative a lungo termine.<br />

Cosa succederà se tra due anni dovrò competere in una<br />

procedura di candidatura con qualcuno che ha concluso<br />

normalmente l’apprendistato con un esame finale? Non<br />

sarà uno svantaggio per me non aver sostenuto l’esame?»,<br />

si chiede Sutter.<br />

Questo timore sembra essere diffuso tra i giovani professionisti.<br />

Jarina Renz, che quest’estate completerà il suo<br />

tirocinio come poligrafa, afferma: «Alcune colleghe e colleghi<br />

hanno sostenuto che sopprimere gli esami finali sia<br />

scorretto nei confronti di coloro che li hanno sostenuti lo<br />

scorso anno». Renz sottolinea però che l’esame non ha validità<br />

sulle capacità lavorative: «Queste persone dimenticano<br />

che ho fatto comunque ben tre anni di tirocinio».<br />

Per la libraia Zoe Sutter il valore della conclusione del suo<br />

tirocinio non è l’unica cosa spiacevole in questa situazione:<br />

«Ho vissuto il lockdown come un periodo psicologicamente<br />

stressante. Avevo molto tempo per studiare per il<br />

mio esame di ammissione per la maturità professionale,<br />

ma per il resto avevo poco da fare. E questo mi ha demotivato.<br />

Per di più, ad aprile sono andata via da casa e non era<br />

certo il momento migliore per farlo. Quando abbiamo potuto<br />

riaprire la libreria, non vedevo l’ora di rimettermi al<br />

lavoro. Ma è preoccupante vedere quanto poco le persone<br />

si attengano alle regole di distanziamento in treno, e anche<br />

i clienti in negozio». Sutter è però riuscita anche a<br />

sfruttare la crisi e a convincere dopo un po’ di tempo i suoi<br />

superiori ad attivare un account sui social media per la<br />

loro libreria, di cui si è occupata lei stessa.<br />

Il concetto che va sotto il nome di «home schooling», di<br />

scuola a distanza, ha trovato molti sostenitori anche tra gli<br />

apprendisti. Se ci si informa presso gli apprendisti delle<br />

classi finali o gli studenti, si sente dire spesso una frase<br />

del tipo «potrei immaginare di andare avanti in questo<br />

modo». Alcuni sottolineano però che dipende molto dalla<br />

capacità di gestione di ciascuno e che ci sono inoltre unità<br />

didattiche per le quali l’insegnamento in presenza continua<br />

ad essere più efficace.<br />

Tipografie, un esempio controcorrente<br />

Le tipografie lottano da anni con fatturati in calo e molti<br />

posti di lavoro sono considerati incerti. La crisi da coronavirus<br />

ha provocato un ulteriore annullamento di incarichi,<br />

come ad esempio per la tipografia Kromer Print AG nel<br />

Potrebbero<br />

mancare<br />

all’appello<br />

20mila posti di<br />

apprendistato


Canton Argovia, i cui ordini si sono quasi dimezzati. Per<br />

quanto riguarda il numero di nuovi contratti di tirocinio,<br />

questo però non ha ancora alcuna influenza: «Se troviamo<br />

un numero sufficiente di candidati adatti, assumeremo lo<br />

stesso numero di apprendisti dello scorso anno», afferma<br />

il direttore Andy Amrein. Fino al momento della chiusura<br />

redazionale, a fine maggio, c’erano ancora quattro posti di<br />

apprendistato vacanti. Quanto alla loro occupazione,<br />

Amrein ritiene che i problemi non stiano tanto negli attuali<br />

annullamenti degli ordini, bensì piuttosto nel fatto<br />

che è difficile trovare candidati adatti per i lavori «pesanti»<br />

(presso Kromer, ad esempio, praticante come assistente<br />

alla stampa o tecnologo dei media). Il coronavirus non ha<br />

alcuna influenza neppure per quanto riguarda l’assunzione<br />

di apprendisti che quest’anno finiscono il loro tirocinio:<br />

saranno infatti molti. «Formiamo i nostri professionisti,<br />

perché ne abbiamo troppo pochi», afferma Amrein.<br />

Un’opportunità per esprimere la creatività<br />

In condizioni diverse lavora invece Michel Haueter, viceresponsabile<br />

della formazione professionale presso Swisscom.<br />

La sua azienda ha recentemente comunicato l’andamento<br />

degli affari per il primo trimestre 2020 e non ha<br />

trovato delle cifre che attestino un «effetto coronavirus».<br />

Pertanto non è mai stato messo in dubbio che il 3 agosto i<br />

278 apprendisti (numero stabilito un anno fa) inizieranno<br />

la loro formazione professionale presso Swisscom.<br />

Il modello di formazione adottato da Swisscom si basa su<br />

progetti per i quali i 900 apprendisti complessivi si devono<br />

candidare autonomamente. I nuovi apprendisti vengono<br />

assegnati unicamente al primo progetto: «Siamo attualmente<br />

molto occupati a trovare dei progetti per l’inizio del<br />

tirocinio. Inseriamo news in Intranet, gli apprendisti girano<br />

video ad hoc e noi facciamo appello alla solidarietà dei<br />

collaboratori. Ogni anno non è proprio semplice trovare<br />

sufficienti progetti, ma quest’anno risulta ancora più impegnativo»,<br />

afferma Haueter.<br />

«Quando è arrivato il lockdown, abbiamo ritirato tutti gli<br />

apprendisti e li abbiamo mandati in home office. Poi ci<br />

siamo chiesti: e ora?», descrive così Haueter i primi giorni<br />

dall’inizio della situazione straordinaria; «molti apprendisti,<br />

in particolare quelli coinvolti in progetti ICT, hanno<br />

potuto continuare a lavorare da casa. Gli altri non li volevamo<br />

però tenere semplicemente occupati, bensì ricordare<br />

loro i punti forti e incoraggiarli a sfruttare la crisi come<br />

una opportunità per esprimere la loro creatività». Un<br />

esempio è quello dell’apprendista ticinese Filippo Giumelli<br />

(vedi box nella prossima pagina), che ha realizzato<br />

un video proprio per raccontare l’apprendistato ai tempi<br />

del coronavirus.<br />

Un altro risultato sono state le dirette streaming in home<br />

office durante le quali gli apprendisti raccontavano l’andamento<br />

della loro giornata oppure presentavano i loro<br />

interessi e i punti forti. «È diventata una pratica consolidata»,<br />

afferma Haueter, e ha aiutato anche ad attenuare la<br />

frustrazione di dover rimanere a casa. «In linea di principio<br />

gli apprendisti stanno bene, ma naturalmente ci sono<br />

delle differenze. Abbiamo apprendisti che hanno vissuto<br />

per nove settimane con i loro genitori e fratelli in spazi ridotti<br />

e questo può risultare stressante».<br />

Complessivamente, durante i colloqui con gli apprendisti<br />

Haueter constata che questi reagiscono bene alla sfida:<br />

«Nel mondo dell’Information Technology (IT) si dice sempre<br />

di dover reagire rapidamente ai cambiamenti sociali.<br />

Il fatto che questo cambiamento sia arrivato ora e in questo<br />

modo non era assolutamente previsto, ma gli apprendisti<br />

hanno accettato la sfida». Questo ha anche a che fare<br />

con il fatto che la maggior parte degli apprendisti assolve<br />

una formazione presso Swisscom, una formazione molto<br />

richiesta sul mercato del lavoro.


12<br />

Dossier<br />

Nove settimane<br />

di quarantena con<br />

genitori e fratelli in<br />

spazi ristretti possono<br />

risultare stressanti<br />

Apprendisti nei media: pochi erano e pochi rimangono<br />

Meno richiesti sono attualmente i giornalisti: le grandi redazioni<br />

di NZZ, TX Group (ex Tamedia), Ringier e CH media<br />

si fanno notare soprattutto per notizie relative a smantellamenti<br />

e a misure di risparmio. Anche la formazione<br />

ne risente: ad esempio, nel 2019 il Tages-Anzeiger aveva<br />

soppresso uno dei suoi due posti di volontariato. Ma questi<br />

posti rimangono tuttora nonostante il coronavirus. In<br />

generale la crisi da coronavirus non sembra però ancora<br />

aver causato uno smantellamento diretto dei posti di tirocinio<br />

nel settore giornalistico. Pertanto nelle settimane<br />

passate si è avuta l’impressione che i praticantati nelle redazioni<br />

fossero ancora gli unici posti pubblicati sulla corrispondente<br />

piattaforma. Daniel Wechlin, viceredattore<br />

capo e responsabile della formazione, afferma che presso<br />

la NZZ la crisi da coronavirus non avrebbe avuto alcuna influenza<br />

sul reclutamento in corso di nuove volontarie e volontari:<br />

«Quanti posti di volontariato assegneremo alla<br />

fine, dipende unicamente dalla qualità delle candidate e<br />

dei candidati».<br />

Fare lo stesso lavoro, però da casa<br />

L’emergenza sanitaria ha colto Filippo Giumelli a Losanna,<br />

dove stava svolgendo il 4° anno di apprendistato come<br />

mediamatico presso Swisscom. Il 10 marzo è tornato in<br />

Ticino, a casa dei suoi genitori. Ma Filippo ha colto un’opportunità<br />

nel periodo di crisi. E ha realizzato un video nel quale<br />

spiega come la scuola e i suoi compagni si sono adattati a<br />

lezioni a distanza e progetti online. Anche se non ci saranno<br />

esami finali, lo presenterà lo stesso a una commissione<br />

interna di Swisscom.<br />

Cosa imparare (e mantenere) da questa esperienza<br />

Gli esami pratici invece ci saranno, anche se in forma ridotta,<br />

a PostLogistics. Ma pure qui si è vissuto un periodo di cambiamenti.<br />

“Prima si lavorava la mattina – racconta Tanja<br />

Delbiaggio, apprendista in Logistica al centro pacchi di Cadenazzo<br />

– di solito dalle 6 fino alle 3 del pomeriggio, facendo<br />

il giro con un collega sui furgoni. Poi non è stato più possibile:<br />

e questo mi manca. Dopo una piccola formazione interna,<br />

ora lavoro allo smistamento pacchi, dalle 13 fino alle 20: è<br />

stata una sfida, per tutto il team”. Anche perché il numero di<br />

pacchi ha raggiunto cifre record: 17 milioni (2 milioni in più<br />

rispetto al periodo natalizio), spesso assai voluminosi. La<br />

parte scolastica è stata svolta a distanza, con videolezioni<br />

(registrate dai docenti oppure in diretta) e compiti da svolgere<br />

autonomamente. Così è stato anche per Marco Foresti,<br />

apprendista informatico al 3° anno. Invece di andare in<br />

azienda, ha effettuato lo stesso lavoro da casa. Con un bel<br />

risparmio di lunghe trasferte con i mezzi pubblici. C’è da<br />

sperare che la formazione stessa (e non solo gli apprendisti)<br />

impari da questa esperienza. (Giovanni Valerio)<br />

La campagna cantonale a favore degli apprendisti:<br />

www.cittadeimestieri.ti.ch/fermiamo-il-virus-non-la-formazione


Dossier<br />

Il futuro della Generazione Covid<br />

13<br />

Già prima del coronavirus e della crisi economica<br />

mondiale, la disoccupazione giovanile<br />

rappresentava il problema più grave in Europa.<br />

Un problema che oggi sta esplodendo. Ma c’è<br />

di più: il crollo della formazione professionale<br />

priva i giovani del loro domani.<br />

Testo: Oliver Fahrni<br />

L’OM, la società calcistica dell’Olympique Marsiglia, è la<br />

sua grande passione. Veste rigorosamente bianco-azzurro,<br />

come i colori della squadra. L’altra sua passione sono<br />

i container. In particolare i più piccoli container di 1 TEU,<br />

lunghi 20 piedi (6,1 metri), con cui ha decorato i suoi auguri<br />

di buon anno per il 2020. Talvolta, quando gira per il<br />

porto mercantile, cerca di stimare quanti TEU riuscirebbe<br />

a caricare sulla chiatta laggiù. La 17enne Nadia avrebbe<br />

tanto voluto diventare un’addetta alla logistica.<br />

A tal proposito, dice «tra qualche minuto arriverà a<br />

Fos-Marseille l’Atlantic West proveniente da La Spezia e<br />

che batte bandiera liberiana». Lo sa grazie al sito Internet<br />

Live Map su marinetraffic.com. Ma il sogno di Nadia si è<br />

dissolto. Non riesce neanche più a immaginare quale sarà<br />

il suo futuro. L’epidemia da coronavirus l’ha deviata dal<br />

suo percorso.<br />

Nel porto, le navi continuano a circolare e sono molte.<br />

E no, Nadia non è stata contagiata. Ma per seguire una formazione<br />

come addetta alla logistica, le servirebbe prima<br />

il diploma di maturità. Poi due anni di università tecnica<br />

e infine 18 mesi di formazione con contratto di tirocinio<br />

in un’azienda.<br />

Ormai riuscirà difficilmente a sostenere l’esame di<br />

maturità a giugno. Il suo liceo è chiuso da metà marzo.<br />

Inizialmente ha continuato a seguire le lezioni tramite la<br />

didattica a distanza. Ma poi i suoi genitori, che con i loro<br />

stipendi riescono a malapena a mantenere la loro famiglia<br />

composta da 5 persone, hanno avuto bisogno del portatile<br />

di Nadia per lavorare da casa, e quello di Nadia era l’unico<br />

computer di casa. Quando l’insegnante di francese le ha<br />

spedito via e-mail 42 pagine di materiale didattico da<br />

stampare, a quel punto Nadia ha smesso di cercare di seguire<br />

le lezioni con il suo iPhone.<br />

Ora le manca il voto di «presenza», il bonus extra per<br />

tutti coloro che si sono collegati regolarmente. Nella sua<br />

classe l’hanno fatto soltanto 6 allievi su 17. Comunque sia:<br />

l’iscrizione all’università era già in corso. Per farla avrebbe<br />

dovuto trascorrere ore su una piattaforma Internet,<br />

selezionare dieci facoltà e dieci fascicoli di candidatura.<br />

E anche se lo avesse fatto, sarebbe stato probabilmente<br />

inutile: Parcoursup, la piattaforma, ha lasciato 2 milioni e<br />

720mila candidati senza risposta fino a metà maggio.<br />

Al Covid-19 seguirà<br />

una nuova epidemia:<br />

di disoccupazione<br />

giovanile<br />

tagliate fuori proviene dagli strati inferiori della società,<br />

dove computer, stampanti e abbonamenti a Internet veloce<br />

non sono una cosa scontata. È ciò che i sociologi chiamano<br />

«digital divide», divario digitale. In passato il sistema<br />

scolastico e di formazione professionale francese si<br />

vantava di promuovere le pari opportunità. Lo smantellamento<br />

neoliberale del servizio pubblico lo ha ridotto a una<br />

macchina che produce discriminazione. Oggi il coronavirus<br />

priva questi giovani dell’ultima possibilità di crearsi<br />

una vita indipendente. Il risentimento aumenta, tanto che<br />

il servizio di emergenza psichiatrica e i servizi segreti nazionali<br />

hanno già lanciato l’allarme.<br />

Francia, una bomba sociale a orologeria<br />

In appena tre mesi di quarantena, il sistema scolastico<br />

francese ha perso di vista da un quinto a un quarto degli<br />

allievi. Sono semplicemente usciti dal radar. Alcuni solo<br />

provvisoriamente, altri come Nadia, definitivamente. Presto<br />

la massa di giovani disoccupati dovrebbe aumentare.<br />

Un vero disastro.<br />

Il ministro dell’istruzione cerca di minimizzare la situazione.<br />

Ma la verità è che una bomba sociale a orologeria<br />

è pronta a esplodere. La maggior parte delle persone<br />

Un malessere che si diffonde in tutta Europa<br />

Ciò che vale per la Francia, avviene anche nella maggior<br />

parte dei paesi europei. La generazione Covid è la prima<br />

vittima della pandemia. I milioni di giovani che nel prossimo<br />

autunno si lanceranno sul mercato del lavoro saranno<br />

doppiamente penalizzati: il loro diritto alla formazione<br />

è stato spezzato. Inoltre, anche se riusciranno a<br />

ottenere una qualifica, sarà difficile per loro fare carriera.<br />

Un’economia che promuove i licenziamenti in massa, non<br />

assumerà certo lavoratori privi di esperienza.


14<br />

Dossier<br />

I giovani europei pagano il prezzo più alto della crisi da coronavirus<br />

Secondo Eurostat, già prima del virus 3,21 milioni di persone<br />

di età inferiore a 25 anni nell’UE erano alla ricerca di<br />

un lavoro per vivere. In Italia: il 31,4%. In Spagna uno su<br />

tre. Quasi il 40% in Grecia. In Francia, Portogallo, Belgio,<br />

Svezia, Finlandia circa il 20%. Solo la Germania (5,3%), la<br />

Repubblica Ceca e i Paesi Bassi si posizionavano meglio.<br />

Il problema non è nuovo. Nel 2009, la Commissione<br />

europea scriveva: «Il futuro dell’Europa dipende dai suoi<br />

giovani. Ma le prospettive future di molti giovani sono<br />

offuscate». Ora quest’emergenza sta per esplodere. Le cifre<br />

attuali non sono ancora note, ma i primi indicatori fanno<br />

pensare che alla pandemia seguirà un’epidemia molto<br />

peggiore: un’epidemia di disoccupazione giovanile.<br />

Alla ricerca di un modello vincente<br />

Sapendo quanto è pericoloso rubare il futuro ai giovani,<br />

diversi governi hanno tentato nell’ultimo decennio di riformare<br />

i loro sistemi di formazione professionale. Ogni<br />

paese ha le proprie prassi, spesso addirittura un sistema<br />

diverso per ogni settore e chi cerca di capirci qualcosa in<br />

questa giungla, fallisce miseramente.<br />

Nella maggioranza dei paesi UE, i giovani imparano i<br />

loro mestieri, compresi quelli artigianali, a scuola. In<br />

Francia, il 77% di coloro che concludono la formazione<br />

esce da scuola con un diploma di maturità, «maturità generale»<br />

o professionale. I giovani svedesi imparano il loro<br />

mestiere in «programmi di formazione professionale»<br />

sempre a scuola. Lo stesso avviene in Italia dove si possono<br />

acquisire le proprie competenze durante un tirocinio<br />

in azienda, ma l’«apprendistato» non ha prodotto fino a<br />

poco tempo fa nessuna qualifica o diploma riconosciuti<br />

ufficialmente. Ecco perché questa forma di formazione<br />

resta tuttora minoritaria. Come quasi tutti i paesi europei,<br />

il sistema di formazione professionale italiano è in costante<br />

trasformazione.<br />

Questa trasformazione viene chiamata «Processo di<br />

Copenaghen». Nel 2002, l’UE aveva iniziato a cercare un<br />

migliore sistema di formazione professionale ed è stata in<br />

Svizzera per trovarlo. La formazione duale (scuola e tirocinio<br />

in azienda) è da allora considerata il modello migliore.<br />

L’elevato livello di occupabilità dei giovani sul mercato<br />

del lavoro è stato determinante, come dimostrano i paesi<br />

con sistemi di formazione duali come Svizzera o Germania.<br />

Essi garantiscono che chi si affaccia sul mondo del lavoro<br />

dopo una formazione professionale iniziale, sia immediatamente<br />

produttivo e fornisca forza lavoro a basso<br />

costo già durante l’apprendistato. Ma le lacune nella formazione<br />

generale restano un problema: questo rappresenta<br />

un handicap in questi tempi di rivoluzione digitale.<br />

Sulla base del modello duale, le riforme della formazione<br />

professionale si rincorrono da allora dal Portogallo<br />

Un’economia che<br />

premia i licenziamenti<br />

in massa non<br />

assumerà lavoratori<br />

privi di esperienza<br />

a Capo Nord. La crisi economica mondiale ha accelerato<br />

fortemente questa tendenza. Si forza l’apprendistato con<br />

miliardi investiti in programmi allestiti in fretta e furia.<br />

Inoltre i diplomi scolastici e gli attestati di formazione vengono<br />

rilasciati con sconti e sotto forma di esami a distanza.<br />

In Italia, genitori e insegnanti hanno chiesto attraverso<br />

importanti manifestazioni di aprire le scuole superiori prima<br />

delle vacanze. Ma, come in Francia, il governo italiano<br />

ha finora promesso loro solo un breve esame orale.<br />

A prescindere dalle differenze di questi pacchetti di<br />

salvataggio, insieme rappresentano un doppio onere. Le<br />

pesanti conseguenze della crisi, la digitalizzazione, la bancarotta<br />

di molte piccole e medie imprese e lo smantellamento<br />

di conquiste sociali da parte dei datori di lavoro,<br />

hanno compromesso gli sforzi. Inoltre i posti di tirocinio<br />

sono sempre più rari: solo in Germania, secondo uno studio<br />

dell’Istituto federale per la formazione professionale, è<br />

previsto che andranno persi quasi 100mila posti di tirocinio.<br />

Processo di Copenaghen (cooperazione europea per la formazione)<br />

bit.ly/2UOYLHd<br />

Fotoreportage<br />

Per questo reportage, il fotografo luganese Sandro Mahler ha<br />

seguito tre apprendisti sul loro luogo di lavoro (ad esempio al<br />

Centro PostLogistics di Cadenazzo) e di studio, che durante<br />

il periodo di confinamento è spesso casa propria. «I ragazzi<br />

hanno vissuto per un po’ di tempo questa situazione e si<br />

sono adattati bene al telelavoro, però hanno sentito anche la<br />

mancanza della vita sociale: i colleghi, la scuola, lo svegliarsi<br />

al mattino per uscire di casa e rientrare la sera. Alcuni di loro<br />

hanno potuto continuare dei progetti o iniziarne di nuovi.<br />

Ma tutti sono comunque rimasti attivi. Spero proprio che<br />

in futuro si terrà conto di questo sforzo e dello spirito di<br />

adattamento che stanno dimostrando».<br />

Oltre che fotografo professionista dal 1994, Sandro Mahler è<br />

a sua volta docente degli apprendisti fotografi a Lugano: ha<br />

quindi vissuto in prima persona l’esperienza della formazione<br />

a distanza con i suoi allievi.<br />

www.fotomiller.ch


Formazione professionale in tempi di epidemia<br />

Fino a 20 000 posti di<br />

apprendistato in meno<br />

Le condizioni di una società e di un’economia si misurano tra l’altro in<br />

base alla questione se i giovani abbiano o meno un futuro professionale<br />

– e se vedano la possibilità di fare concretamente qualcosa per il<br />

loro futuro. Alcuni indicatori sono da un lato la disoccupazione dei<br />

giovani di età inferiore a 25 anni e dall’altro il numero dei posti di<br />

formazione. Se, nella grande crisi economica mondiale in atto, la<br />

disoccupazione giovanile nei paesi a noi confinanti sale al 20 per cento<br />

e in molti luoghi, come ad esempio in Italia, potrebbe presto raggiungere<br />

il 35 per cento, questo avrà estreme conseguenze sociali e politiche.<br />

Com’è la situazione in Svizzera? I dati a disposizione non sono facili<br />

da interpretare poiché le statistiche sono in ritardo di circa un mese.<br />

In tempi di coronavirus ciò è uno svantaggio, in quanto la crisi si<br />

evolve molto rapidamente. E anche perché difficilmente qualcuno è in<br />

grado di fare previsioni ragionevoli sul relativo esito.<br />

Un esempio: anche se il rilevamento del «polso dei posti di apprendistato»<br />

raffigurato in questa pagina indica all’inizio di maggio il<br />

mantenimento del 92 per cento di quelli previsti per l’autunno, questa<br />

percentuale è soggetta a un elevato grado di incertezza. Se, come<br />

pensano gli economisti, decine di migliaia di PMI salteranno, questo<br />

numero non avrebbe più valore.<br />

Le grandi tendenze<br />

La formazione professionale<br />

è sotto pressione<br />

+ 61,3 %<br />

Disoccupazione<br />

giovanile ad aprile<br />

(confronto rispetto<br />

al corrispettivo<br />

mese dell’anno<br />

precedente)<br />

–20 000<br />

posti di<br />

apprendistato a<br />

rischio a causa<br />

della crisi<br />

(entro il 2025)<br />

Numero di<br />

domande di<br />

apprendistato<br />

Fonte: seco/ Studio Università<br />

di Berna, Università di Zurigo<br />

Posti di apprendistato occupati<br />

per l’autunno 2020<br />

L’81 per cento dei posti di apprendistato che partiranno in agosto è già<br />

occupato. Ciò non vuol dire che questi apprendistati si svolgeranno<br />

regolarmente.<br />

Ristorazione, industria alberghiera<br />

Vendite, acquisti<br />

Impiantistica<br />

Trasporti, logistica, sicurezza<br />

Salute<br />

Formazione, sociale<br />

Elettrotecnica<br />

Edilizia<br />

Industria metalmeccanica, orologeria<br />

Legno, arredamento di interni<br />

Informatica<br />

0 % 50 %<br />

100 %<br />

Fonte: LehrstellenPuls, Politecnico di Zurigo<br />

Ulteriore occupazione di coloro che hanno<br />

concluso un apprendistato<br />

In pratica, il Politecnico di Zurigo stima che nel 2020 il numero di<br />

persone che entra nel mercato del lavoro e che non potrà restare<br />

nella propria azienda di tirocinio salirà al 18 per cento<br />

14<br />

21<br />

4<br />

%<br />

2<br />

59<br />

manterremo lo stesso<br />

numero di apprendisti<br />

dipende dall’andamento<br />

degli affari<br />

non terremo come sempre<br />

nessun apprendista<br />

manterremo meno<br />

apprendisti<br />

terremo un maggior<br />

numero di apprendisti<br />

Fonte: LehrstellenPuls, Politecnico di Zurigo<br />

221 000 75 000 2,8 %<br />

giovani hanno frequentato nel 2019<br />

una formazione professionale di base<br />

5,5 %<br />

apprendisti dovrebbero sostenere<br />

quest’estate il loro esame di fine tirocinio<br />

dei posti di tirocinio andrà probabilmente<br />

perso, secondo quanto hanno affermato<br />

le aziende di tirocinio a fine aprile<br />

dei posti di tirocinio è già andato<br />

perso definitivamente per il 2020<br />

La condizione degli apprendisti durante il confinamento<br />

Sondaggio del Politecnico<br />

di Zurigo condotto ad aprile<br />

Ristorazione, industria alberghiera<br />

Vendite, acquisti<br />

Impiantistica<br />

Trasporti, logistica, sicurezza<br />

Salute<br />

Formazione, sociale<br />

Elettrotecnica<br />

Edilizia<br />

Industria metalmeccanica, orologeria<br />

Legno, arredamento di interni<br />

Informatica<br />

Lavoro normale<br />

con misure<br />

di protezione<br />

Impiego limitato<br />

(ad es. in un altro<br />

reparto)<br />

Telelavoro<br />

Nessuna<br />

formazione<br />

aziendale<br />

59 % 12 % 11 % 20 %<br />

72 % 59 % 17 % 18 %<br />

91 % 4 % 12 % 16 %<br />

80 % 12 % 4 % 14 %<br />

85 % 34 % 11 % 13 %<br />

90 % 10 % 5 % 9 %<br />

53 % 40 % 37 % 10 %<br />

76 % 28 % 14 % 8 %<br />

80 % 27 % 15 % 7 %<br />

96 % 5 % 2 % 2 %<br />

24 % 18 % 87 % 1 %<br />

Fonte: LehrstellenPuls, Politecnico di Zurigo


16<br />

Dalle<br />

professioni<br />

Freelance, lottare per<br />

la previdenza sociale<br />

La risonanza avuta dal nostro sondaggio<br />

sulle perdite di guadagno per i<br />

free lance e i lavoratori indipendenti è<br />

stata immensa e i feedback alle nostre<br />

telefonate sono stati impressionanti e<br />

spesso addirittura commoventi.<br />

Tutti si sono dimostrati felici di essere<br />

contattati telefonicamente e di<br />

poter parlare con qualcuno della loro<br />

situazione. Allo stesso tempo si sono<br />

sentiti anche sollevati di non essere da<br />

soli con i loro problemi. Questi hanno<br />

però radici profonde: una collega della<br />

comunicazione visiva lo esprime in<br />

modo appropriato: «I problemi esistevano<br />

prima, si sono aggravati durante<br />

il coronavirus e rimangono anche<br />

dopo. È inammissibile non poter accedere<br />

all’assicurazione contro la disoccupazione<br />

e dover temere per la nostra<br />

sussistenza quando saremo anziani».<br />

I contatti, che siamo riusciti a<br />

stabilire grazie a questo sondaggio, ci<br />

rafforzeranno incredibilmente e ci<br />

daranno la base per lottare per la<br />

previdenza sociale anche per questi<br />

colleghi.<br />

Elisabeth Fannin<br />

Soltanto il 15% degli indipendenti reputa sufficienti gli aiuti della Confederazione. (© Burst)<br />

<strong>syndicom</strong>.ch/corona/indipendente<br />

5G, dati scientifici<br />

invece di teorie<br />

complottiste<br />

Franz Schori, Segretario centrale settore ICT<br />

Nell’Ottocento, molti credevano che<br />

sui treni si soffocasse poiché fuoriusciva<br />

l’ossigeno. Oggi ridiamo di questa<br />

storia. Con il nucleare le cose sono andate<br />

in modo diverso. Economia e politica<br />

hanno sempre predicato che tutto<br />

era sotto controllo. Fino a Chernobyl<br />

e Fukushima. Non c’è da stupirsi che<br />

molti abbiano paura del progresso tecnologico.<br />

Politica ed economia hanno<br />

a lungo sottovalutato la dinamica della<br />

paura della tecnologia correlata alla telefonia<br />

mobile. Alla fine del 2019 è stato<br />

pubblicato un rapporto commissionato<br />

dal Consiglio federale, con una<br />

raccolta completa di tutti i fatti sul<br />

tema, compresi eventuali effetti sulla<br />

salute. Su questa base, ad aprile il Consiglio<br />

federale ha deciso di sviluppare<br />

ulteriormente il monitoraggio dell’esposizione<br />

alle radiazioni. Inoltre,<br />

sarà creato un nuovo centro di consulenza<br />

per la medicina ambientale, la<br />

ricerca sarà intensificata e la popolazione<br />

sarà meglio informata. La Confederazione<br />

ha guadagnato 380 milioni<br />

di franchi dalla vendita delle licenze<br />

per il 5G. Abbastanza per implementare<br />

queste e altre misure, poiché abbiamo<br />

visto quanto sia importante l’infrastruttura<br />

di rete, soprattutto durante il<br />

lockdown. Ma la fiducia della popolazione<br />

è un presupposto necessario per<br />

l’espansione accelerata della rete. Se<br />

questa manca, seguirà un blocco dietro<br />

l’altro. In definitiva, ciò potrebbe<br />

rivelarsi più costoso dei proventi delle<br />

licenze dell’asta per il 5G.<br />

Il dossier della Confederazione sul tema:<br />

bit.ly/2Ua3Mty


«Nella crisi sono emersi più che mai il ruolo e la credibilità dei<br />

media: per questo il pacchetto di aiuti è necessario» Stephanie Vonarburg<br />

17<br />

Una stampella ai media in attesa<br />

di un intervento risolutivo<br />

Durante la crisi da Covid-19, il Parlamento ha sostenuto i media<br />

con un aiuto transitorio che risponde alle principali rivendicazioni<br />

di <strong>syndicom</strong>. Importante sarà però il sostegno a lungo termine.<br />

Le entrate pubblicitarie crollano in<br />

parte fino all’80%. Le grandi case editrici<br />

come TX Group (ex Tamedia), CH<br />

Media o NZZ ricorrono al lavoro ridotto.<br />

La <strong>rivista</strong> locale vodese Le Régional<br />

è andata in fallimento. È chiaro: l’emergenza<br />

da coronavirus sta minando<br />

ulteriormente i media che sono comunque<br />

già da anni in crisi. Anche se<br />

la domanda è aumentata notevolmente<br />

con l’inizio della pandemia, mancano<br />

improvvisamente importanti entrate.<br />

Questo problema lo ha riconosciuto<br />

anche la politica: il Consiglio nazionale<br />

e il Consiglio deli Stati concordano<br />

che ai media serve un pacchetto di<br />

aiuti finanziari. All’inizio di maggio, le<br />

Camere hanno accolto a larghissima<br />

maggioranza due mozioni della Commissione<br />

dei trasporti e delle telecomunicazioni<br />

(CTT). In particolare il<br />

Parlamento chiede che la Confederazione<br />

sostenga con 35 milioni di franchi<br />

i costi per l’agenzia di stampa Keystone-ATS<br />

e per il recapito dei giornali<br />

stampati, nonché con 30 milioni di<br />

franchi le radio e le emittenti televisive<br />

private.<br />

Anche critiche al pacchetto di aiuti<br />

Pertanto le Camere accolgono tre delle<br />

quattro rivendicazioni che <strong>syndicom</strong><br />

aveva presentato insieme con sette<br />

altre organizzazioni di settore. Il<br />

Consiglio degli Stati non ha sostenuto<br />

la quarta rivendicazione di un fondo<br />

d’emergenza per sostenere l’informazione<br />

giornalistica. Tuttavia Stephanie<br />

Vonarburg, vicepresidente di <strong>syndicom</strong><br />

e responsabile del settore<br />

Media, ne trae un bilancio positivo:<br />

«Questo pacchetto di aiuti è necessario<br />

perché la crisi da coronavirus ha dimostrato<br />

il ruolo importante che svolgono<br />

i media e di che credibilità<br />

godono».<br />

La vede in modo diverso il pubblicista<br />

e studioso dei media Matthias<br />

Zehnder. Egli critica il pacchetto di<br />

aiuti: «Il Parlamento sostiene con tariffe<br />

postali agevolate un’industria del<br />

passato». La tendenza passa chiaramente<br />

dai giornali stampati ai media<br />

online, ma questi non verrebbero considerati<br />

nel pacchetto di aiuti. Anziché<br />

finanziare la distribuzione o determinati<br />

modelli commerciali, si dovrebbero<br />

promuovere molto più gli operatori<br />

dei media stessi, poiché in un<br />

momento in cui i media si trovano nel<br />

pieno di un cambiamento strutturale,<br />

le persone sono l’unica costante.<br />

Il fatto che i media online restino a<br />

mani vuote, viene sottolineato anche<br />

da Vonarburg: «Questo non è certamente<br />

al passo con i tempi. Ma quanto<br />

meno i media online vengono un po’<br />

sgravati grazie alle notizie di agenzia<br />

gratuite. E se le case editrici vengono<br />

sostenute finanziariamente, questo<br />

alla fine va a beneficio anche di molti<br />

posti di lavoro giornalistici».<br />

Il giornale stampato non morirà<br />

L’ammortizzazione dei costi della distribuzione<br />

postale è importante anche<br />

perché non tutte le persone leggerebbero<br />

le notizie solo online. «Il<br />

giornale stampato non morirà», afferma<br />

Vonarburg. Inoltre mancano finora<br />

gli strumenti per la promozione dei<br />

media online: «Per la radio e la televisione<br />

abbiamo invece la base giuridica<br />

per l’aiuto finanziario d’urgenza considerando<br />

la riserva di fluttuazione<br />

delle tasse di ricezione LRTV, ecco<br />

perché questo è più facile».<br />

Anche se questo aiuto transitorio<br />

attenua quanto meno a breve termine<br />

la necessità di alcuni media, non ne risolverà<br />

tuttavia la crisi generale. È così<br />

che la vedono sia Vonarburg che Zehnder.<br />

Sarà pertanto decisiva la programmata<br />

riorganizzazione della promozione<br />

dei media tramite un grande<br />

pacchetto di misure a lungo termine.<br />

Alla fine di aprile il Consiglio federale<br />

ha presentato la sua proposta per un<br />

ulteriore sviluppo della promozione<br />

dei media. In questo pacchetto di misure<br />

vengono citate esplicitamente<br />

per la prima volta anche sovvenzioni<br />

per i media online. La proposta doveva<br />

essere discussa dal Parlamento nella<br />

sessione di giugno (proprio negli stessi<br />

giorni in cui questa <strong>rivista</strong> è andata<br />

in stampa). «Dato che queste misure<br />

necessitano però di una modifica legislativa,<br />

non entreranno in vigore prima<br />

dell’inizio del prossimo anno.<br />

Ecco perché l’aiuto transitorio attuale<br />

è di estrema importanza», conclude<br />

Stephanie Vonarburg.<br />

Eva Hirschi<br />

Per la prima volta vengono menzionati esplicitamente gli aiuti ai media online. (© Matthew Henry Burst)<br />

Il documento orientativo di <strong>syndicom</strong><br />

<strong>syndicom</strong>.ch/politicadeimedia


18<br />

Dalle<br />

professioni<br />

«Le condizioni quadro dell’home office non devono essere<br />

dettate unilateralmente dai datori di lavoro» Christian Capacoel<br />

Telelavoro, il partenariato sociale<br />

deve definirne le condizioni<br />

Il lavoro a distanza deve essere autorizzato a complemento di<br />

quello in azienda, sostiene il 90% dei partecipanti al sondaggio.<br />

Su incarico di <strong>syndicom</strong>, l’istituto di ricerca<br />

gfs.bern ha condotto durante il<br />

lockdown un sondaggio rappresentativo<br />

sul tema del telelavoro, detto anche<br />

home office. Sono stati intervistati cittadini<br />

e cittadine svizzeri di età superiore<br />

a 18 anni che a marzo e aprile<br />

hanno lavorato almeno un giorno la<br />

settimana in telelavoro. I risultati dimostrano<br />

che ci si trova a un punto di<br />

svolta. Molto dipenderà dalla misura<br />

in cui le aziende creeranno buone condizioni<br />

quadro coinvolgendo i lavoratori.<br />

Il risultato più eclatante è che circa<br />

il 90% degli intervistati sostiene che<br />

l’home office debba essere ammesso<br />

come integrazione del lavoro sul posto.<br />

Necessarie misure concordate<br />

Per la maggioranza dei lavoratori un<br />

maggior ricorso al telelavoro equivale<br />

a una migliore qualità della vita. Vi<br />

rientra il risparmio di tempo per il<br />

tragitto casa-lavoro che il 78% può<br />

sfruttare privatamente e il 68% professionalmente.<br />

Inoltre, per il 61% il telelavoro<br />

comporta complessivamente<br />

una miglior conciliabilità tra vita professionale<br />

e privata. Le aziende che si<br />

I contatti informali tra colleghi mancano al 71% dei partecipanti al sondaggio. (© Burst)<br />

considerano dei datori di lavoro attrattivi<br />

hanno l’obbligo di garantire tempestivi<br />

regolamenti in materia di telelavoro.<br />

Per <strong>syndicom</strong> questo significa<br />

che come parte sociale deve garantire<br />

il coinvolgimento e la partecipazione<br />

del personale. Le condizioni quadro<br />

non possono essere dettate esclusivamente<br />

dai datori di lavoro. Si devono<br />

trovare soluzioni concordate tra le<br />

parti sociali in relazione al finanziamento<br />

del posto di lavoro, alla protezione<br />

della salute durante il telelavoro,<br />

all’orario di lavoro nonché<br />

all’eventuale sconfinamento.<br />

Verso un sano mix<br />

Poco meno di due terzi ha affermato di<br />

desiderare una partecipazione dei datori<br />

di lavoro alle spese dell’home office,<br />

ora gestito in modo diverso. Il 45%<br />

delle aziende non sostiene addirittura<br />

alcuna spesa e appena il 9% si fa carico<br />

di tutti i costi. Ulteriore punto debole,<br />

la mancanza di contatti informali,<br />

come sostiene il 71% degli intervistati.<br />

Per quanto riguarda la protezione della<br />

salute, la metà lamenta una carente<br />

ergonomia. Dato che i contatti informali<br />

promuovono la coesione e i datori<br />

di lavoro sono responsabili di garantire<br />

postazioni di lavoro ergonomiche<br />

nonché la sicurezza sul posto di lavoro,<br />

non può essere nell’interesse delle<br />

aziende disporre il telelavoro in modo<br />

definitivo e completo per risparmiare<br />

spese di viaggio e di infrastruttura.<br />

Viene però richiesto un sano mix le cui<br />

condizioni quadro devono essere concordate<br />

dalle parti sociali. Inizieremo<br />

questo processo a Swisscom, dove si<br />

avvieranno a breve trattative sulle regole<br />

dell’home office.<br />

Christian Capacoel<br />

I risultati del sondaggio:<br />

<strong>syndicom</strong>.ch/barometrotelelavoro<br />

Due librai su tre sono<br />

preoccupati per il futuro<br />

Con il lockdown e la chiusura delle librerie,<br />

i librai sono stati uno dei gruppi<br />

professionali più colpiti tra i settori<br />

di <strong>syndicom</strong>. Un sondaggio, condotto<br />

da <strong>syndicom</strong> e adattato alla specifica<br />

situazione dei librai, lo ha confermato:<br />

l’81% degli intervistati ha dichiarato<br />

che per il momento gli viene applicato<br />

il lavoro ridotto. Per una buona<br />

metà il lavoro ridotto viene applicato<br />

addirittura al 100%, perché durante il<br />

lockdown non hanno in effetti più potuto<br />

lavorare e sono dovuti restare a<br />

casa. Al 36% il datore di lavoro ha assegnato<br />

un altro lavoro e il 21% ha dovuto<br />

far fronte addirittura a ore straordinarie.<br />

Solo il 27% ha potuto ricorrere<br />

all’home office. Le prescrizioni igieniche<br />

della SECO non hanno potuto essere<br />

rispettate solo per il 4%, mentre<br />

l’87% ha dichiarato che le misure hanno<br />

potuto essere rispettate.<br />

Riapertura, settimane decisive<br />

Fa riflettere che un buon 61% dei librai<br />

intervistati, quasi due su tre, si dica<br />

preoccupato per il futuro del commercio<br />

librario. Se non altro, almeno il<br />

33% si dichiara tuttora fiducioso. Una<br />

prima analisi condotta dalla GfK Entertainment<br />

su incarico della SBVV,<br />

l’associazione svizzera dei librai e<br />

degli editori, evidenzia per la fase del<br />

lockdown un calo del fatturato del<br />

28,2%. L’entità del danno va però a<br />

seconda della libreria, da stabile a<br />

meno 2/3. L’11 maggio le librerie hanno<br />

riaperto e le prime reazioni sono<br />

positive. Le prossime settimane saranno<br />

però decisive per il futuro del settore.<br />

Le trattative in corso per il CCL<br />

sono state rinviate di comune accordo<br />

al prossimo autunno.<br />

Michael Moser, Segretario centrale<br />

settore Media


«Questo è un passo importante per la parità di diritti<br />

dei conducenti di AutoPostale» Sheila Winkler<br />

19<br />

500 franchi per i conducenti<br />

Grazie all’accordo LDL, un versamento una tantum per tutti,<br />

indipendentemente dal rapporto d’impiego e dal datore di lavoro.<br />

La legge sulla durata del lavoro (LDL)<br />

prevede flessibilizzazioni che devono<br />

essere obbligatoriamente concordate<br />

con il personale. Presso AutoPostale<br />

questa flessibilità dei collaboratori è<br />

stata in passato raramente concordata<br />

in modo consensuale e difficilmente<br />

compensata. Per sensibilizzare i conducenti<br />

sui loro diritti, abbiamo lanciato<br />

una convenzione <strong>syndicom</strong> che,<br />

in caso di impiego flessibile, prevede<br />

per loro una compensazione sotto forma<br />

di tempo. Ciò permette di generare<br />

ulteriori giorni di compensazione e di<br />

conseguenza ulteriore tempo libero.<br />

Frutto della resistenza collettiva<br />

Le commissioni del personale di 30<br />

sedi in tutta la Svizzera si sono rifiutate<br />

di sottoscrivere l’accordo presentato<br />

da AutoPostale. Poco prima del<br />

cambiamento d’orario, a dicembre<br />

2018, ci siamo accordati con AutoPostale<br />

sulle trattative per l’accordo LDL.<br />

Per il cambiamento d’orario 2019 abbiamo<br />

ottenuto un’indennità per i conducenti<br />

che sottostanno al Contratto<br />

collettivo di lavoro (CCL) e, rispettivamente,<br />

del regolamento IA-P. Senza la<br />

resistenza collettiva nelle 30 sedi, tutto<br />

questo non sarebbe stato possibile.<br />

Nell’ambito delle trattative per il<br />

CCL, oggi vengono portate avanti le<br />

negoziazioni LDL. L’obiettivo è quello<br />

di stabilire nel CCL delle indennità<br />

per le flessibilizzazioni LDL valide a<br />

livello nazionale che le commissioni<br />

del personale presso le sedi possono<br />

accettare o rifiutare tramite accordo.<br />

Per il cambiamento d’orario 2020<br />

ci siamo accordati con AutoPostale<br />

per un pagamento una tantum di 500<br />

franchi, in base al grado di occupazione.<br />

Il pagamento avverrà per i conducenti<br />

della regia con la mensilità di<br />

giugno, per il personale degli imprenditori<br />

di AutoPostale un po’ più tardi.<br />

Un risultato inedito<br />

È la prima volta che tutti i conducenti<br />

di un autopostale degli imprenditori<br />

di AutoPostale beneficiano di un risultato<br />

negoziale a livello di partenariato<br />

sociale. Poiché i conducenti dei cosiddetti<br />

IA-E e dei partner di trasporto<br />

nonché tutti i salariati a ore degli IA-P<br />

si trovano al di fuori del campo di<br />

validità del regolamento e non hanno<br />

beneficiato finora né di negoziazioni<br />

salariali annuali né dei numerosi altri<br />

vantaggi del regolamento. In breve:<br />

chi conduce un autopostale ottiene<br />

fino a 500 franchi, indipendentemente<br />

dal rapporto di impiego e dal datore<br />

di lavoro. Questo è un passo importante<br />

per la parità di diritti dei conducenti<br />

di AutoPostale e un segno di apprezzamento<br />

del loro lavoro. Le trattative<br />

per il rinnovo del CCL AutoPostale e<br />

del regolamento degli imprenditori di<br />

AutoPostale 2021 sono ancora in corso.<br />

I primi colloqui per un CCL per gli<br />

imprenditori di AutoPostale sono stati<br />

avviati con l’associazione padronale<br />

BUS CH.<br />

Sheila Winkler<br />

I dettagli dell’accordo:<br />

<strong>syndicom</strong>.ch/ldl500<br />

Un dovuto segno di riconoscenza per tutti gli autisti dei mezzi pubblici. (© Christian Capacoel)<br />

Primo Maggio, tutti<br />

in piazza (virtuale)<br />

La prima volta in 130 anni. Questa è<br />

stata la prima volta che i lavoratori<br />

non hanno potuto riempire le piazze il<br />

Primo Maggio. Il coronavirus ha sconvolto<br />

la vita sociale e il mondo del lavoro,<br />

ma anche la Festa dei lavoratori. Il<br />

Primo Maggio di quest’anno si è comunque<br />

festeggiato. Solo in modo un<br />

po’ diverso. E soprattutto digitale. I<br />

sindacati e i partiti di sinistra hanno<br />

creato insieme un programma nazionale<br />

sotto forma di tavoli di discussione<br />

online. <strong>syndicom</strong> ha utilizzato la<br />

giornata per fornire una piattaforma<br />

per le richieste centrali dei singoli settori.<br />

Un comizio con un clic<br />

Abbiamo parlato dei corrieri in bicicletta<br />

che consegnano cibo in Svizzera<br />

e della relativa economia connessa<br />

alle piattaforme, nonché del primo<br />

Contratto collettivo di lavoro per i corrieri<br />

in Europa. Del partenariato sociale<br />

in tempi di crisi, della politica del<br />

personale e della cooperazione presso<br />

Swisscom. E della situazione dei lavoratori<br />

indipendenti e dei freelance durante,<br />

prima, e dopo la crisi. Erano<br />

presenti rappresentanti dei datori di<br />

lavoro e membri impegnati del settore.<br />

Il carattere partecipativo degli<br />

eventi è stato assicurato dalla live chat,<br />

tramite la quale tutti gli spettatori<br />

hanno potuto porre domande alle relatrici<br />

e ai relatori. Mediamente hanno<br />

preso parte ai singoli eventi 130<br />

persone circa.<br />

Un emozionante Primo Maggio<br />

all’insegna della solidarietà. Ma una<br />

cosa è chiara: l’aspetto sociale, l’essere<br />

uniti e lo stare insieme non possono<br />

essere sostituiti da questa forma di<br />

eventi. Quindi l’anno prossimo, si spera,<br />

tutti noi scenderemo di nuovo in<br />

piazza il Primo Maggio.<br />

Lena Allenspach<br />

Per rivedere i dibattiti (in lingua tedesca):<br />

<strong>syndicom</strong>.ch/fr/themes/1ermai2020


20<br />

Dalle<br />

professioni<br />

«Senza la lotta sindacale e senza le nostre mobilitazioni, la<br />

decisione sarebbe stata diversa: ne sono certo» Un conducente AutoPostale<br />

AutoPostale Giura: vittoria netta<br />

Quasi tre anni di lotte sindacali e confronti pubblici con il governo<br />

giurassiano. Ma ne è valsa la pena su tutta la linea: Auto Postale<br />

si è aggiudicata l’appalto per le linee di autobus del Giura.<br />

Collegati su Facebook, il 4 maggio<br />

scorso i colleghi hanno potuto seguire<br />

la decisione in diretta e hanno assistito<br />

all’enorme sollievo e alla felicità dei<br />

conducenti del Giura. Loro e le rispettive<br />

famiglie possono nuovamente<br />

guardare con fiducia al futuro. Sono riusciti<br />

a salvaguardare i loro posti di lavoro<br />

e le loro buone condizioni di lavoro<br />

garantite dal CCL di AutoPostale.<br />

Ma dopo un primo momento di euforia,<br />

nei sentimenti dei presenti si sono<br />

mescolate rabbia e tristezza. È vero<br />

che i conducenti sono riusciti a conquistare<br />

una vittoria nel Giura, ma il<br />

confronto ha dimostrato la falla del sistema.<br />

Che c’è ancora: in autunno, anche<br />

il Canton Vallese metterà infatti a<br />

concorso le sue linee di autobus.<br />

È festa: il 4 maggio il Canton Giura ha reso noto che AutoPostale si è aggiudicata l’appalto. (© <strong>syndicom</strong>)<br />

Le falle del sistema<br />

Due sono state le esperienze che hanno<br />

oscurato la gioia iniziale. I conducenti<br />

avevano chiesto al governo garanzie<br />

per i loro posti e per le loro<br />

condizioni di lavoro. «Non posso credere<br />

che con il passaggio delle linee a<br />

una nuova azienda, questa debba sì acquisire<br />

i veicoli, ma che i conducenti<br />

non godano di questa protezione», afferma<br />

uno dei presenti. Dall’altro lato,<br />

i conducenti avevano chiesto di essere<br />

ascoltati. Come persone direttamente<br />

coinvolte volevamo esporre i loro interessi<br />

al ministro competente. Anche<br />

in questo sono stati supportati dal Parlamento<br />

giurassiano con l’approvazione<br />

di una mozione urgente che richiedeva<br />

la consultazione del sindacato.<br />

Entrambe le richieste sono state però<br />

accantonate dal governo con l’indicazione<br />

che violerebbero le disposizioni<br />

federali. Durante la consultazione, il<br />

ministro dei trasporti David Eray è arrivato<br />

addirittura a sostenere l’illegalità<br />

di una consultazione.<br />

Verso nuove battaglie<br />

In occasione dell’aperitivo per festeggiare<br />

la vittoria, i conducenti hanno<br />

già cominciato a pianificare i prossimi<br />

passi. Una cosa è certa: supporteranno<br />

i loro colleghi nel Vallese. Stanno parlando<br />

di come formare una delegazione<br />

che assista sul posto e offra consulenza<br />

ai colleghi. Un’altra cosa certa è<br />

che si recheranno nel Vallese se ci saranno<br />

manifestazioni. «Senza la lotta<br />

sindacale e senza le nostre mobilitazioni<br />

la decisione sarebbe stata diversa.<br />

Ne sono certo», afferma un conducente.<br />

Ma per cambiare il sistema,<br />

<strong>syndicom</strong> deve attivarsi sul piano politico.<br />

Fino ad allora i colleghi continueranno<br />

a difendersi con gli strumenti<br />

sindacali. Come siamo riusciti a fare<br />

con successo nel Giura.<br />

Christian Capacoel<br />

La vicenda completa:<br />

<strong>syndicom</strong>.ch/stopaldumping<br />

Garanzie politiche per<br />

la Posta di domani<br />

Matteo Antonini è membro del Comitato direttivo<br />

e Responsabile del Settore Logistica<br />

Nelle ultime settimane è stata presentata<br />

«La Posta di domani», la strategia<br />

di Roberto Cirillo, il nuovo CEO. Più<br />

una scommessa che una rivoluzione.<br />

Questo è particolarmente vero per PostNetz<br />

SA che, aprendosi al di là dei<br />

servizi tradizionali della Posta, ottiene<br />

l’indipendenza. Come ogni gioco d’azzardo,<br />

ciò comporta rischi per gli 800<br />

uffici postali rimanenti, quindi la necessità<br />

di ottenere garanzie politiche.<br />

La fusione tra PostMail e PostLogistics<br />

era attesa e segue uno sviluppo<br />

logico. La combinazione delle prestazioni<br />

logistiche lettere e pacchi consente<br />

sinergie in termini di volumi,<br />

ma cela il pericolo che le condizioni di<br />

lavoro vigenti vengano messe in discussione.<br />

Sarà essenziale armonizzare<br />

le condizioni di lavoro delle due unità<br />

adattandole verso l’alto e non verso<br />

il basso. La nuova composizione della<br />

direzione del gruppo, con i posti vacanti<br />

derivanti da questa riforma, sarà<br />

anche un chiaro segnale per riconoscere<br />

la linea gerarchica e la cultura<br />

aziendale che verranno adottate in futuro<br />

dal «gigante giallo».<br />

In ogni caso, con la messa a concorso<br />

di tutte le funzioni dirigenziali<br />

di PostMail e PostLogistics si invia un<br />

primo segnale non solo alle mille persone<br />

direttamente interessate dalla<br />

fusione.<br />

La Posta del futuro:<br />

<strong>syndicom</strong>.ch/cclposta


«Chi ha un reddito imponibile basso deve accontentarsi di<br />

un’aliquota giornaliera di 1,60 franchi: inconcepibile» Lena Allenspach<br />

21<br />

Sicurezza sociale, una necessità<br />

anche per gli indipendenti<br />

Il riconoscimento delle prestazioni complementari tramite<br />

l’indennità di perdita di guadagno è solo una prima vittoria.<br />

Il 17 marzo la vita in Svizzera è cambiata<br />

bruscamente. Le misure adottate<br />

dal Consiglio federale hanno praticamente<br />

vietato ad alcune categorie di<br />

persone di lavorare, mentre altre sono<br />

rimaste senza lavoro. Questo è stato il<br />

caso degli indipendenti e dei freelance<br />

nei comparti creativi. Quando la<br />

vita si ferma, non ci sono quasi più ordini.<br />

Dal punto di vista finanziario, ciò<br />

ha le stesse conseguenze di un divieto<br />

professionale a tutti gli effetti. Eppure,<br />

per quanto riguarda le misure di sostegno<br />

della Confederazione, i lavoratori<br />

indipendenti e i freelance non<br />

sono stati considerati.<br />

Dopo un mese di lotta sindacale a vari<br />

livelli, finalmente la svolta: le misure<br />

di sostegno vengono estese a tutti i lavoratori<br />

indipendenti. In questo modo<br />

tutti gli indipendenti con un reddito<br />

da attività lucrativa soggetto all’AVS<br />

compreso tra 10 e 90mila franchi hanno<br />

accesso alle prestazioni complementari<br />

tramite l’indennità di perdita<br />

di guadagno (IPG). Una vittoria di tappa<br />

importante. Ma si tratta solo di una<br />

prima vittoria.<br />

Aliquota minima di 98 franchi<br />

Tuttavia, le misure di sostegno continuano<br />

a ignorare la realtà delle persone<br />

colpite. Ciò che rappresenta una<br />

parte normale dell’IPG in ambito militare<br />

viene esplicitamente omesso in<br />

queste misure: un’aliquota minima<br />

per l’indennità di perdita di guadagno.<br />

Le conseguenze di questa decisione<br />

sono impressionanti: chi l’anno<br />

scorso ha percepito un reddito imponibile<br />

basso deve talvolta accontentarsi<br />

di un’aliquota giornaliera di 1,60<br />

franchi. I lavoratori indipendenti con<br />

un reddito imponibile compreso tra<br />

10 e 30mila franchi all’anno non sono<br />

rari, poiché tutti i costi possono essere<br />

detratti dagli introiti. Il Consiglio federale<br />

ha così istituzionalizzato l’ulteriore<br />

precarizzazione di un intero<br />

gruppo professionale. Urge un’aliquota<br />

minima di 98 franchi al giorno, anche<br />

se ciò comporta solo miglioramenti<br />

a breve termine.<br />

Crisi da Covid, la punta dell’iceberg<br />

La momentanea situazione di indipendenti<br />

e freelance dimostra quanto<br />

questi lavoratori siano scarsamente<br />

protetti. È necessaria una revisione<br />

dello statuto delle assicurazioni sociali<br />

degli indipendenti, con l’obiettivo di<br />

garantire che – analogamente alle garanzie<br />

per i dipendenti – anche questa<br />

categoria sia meglio tutelata dalla perdita<br />

di guadagno e non subisca peggioramenti<br />

nella previdenza per la vecchiaia.<br />

Insieme con i suoi iscritti,<br />

<strong>syndicom</strong> continuerà a impegnarsi<br />

per miglioramenti sostenibili nel settore<br />

– prima, durante e dopo la crisi.<br />

Lena Allenspach<br />

Bisogna rivedere le assicurazioni sociali degli indipendenti per proteggerli meglio. (© Burst Sarah Pflug)<br />

Le azioni a sostegno degli indipendenti:<br />

<strong>syndicom</strong>.ch/corona/indipendente<br />

Il nuovo CCL Posta<br />

si tinge di viola<br />

Più di mezzo milione di persone ha<br />

partecipato allo sciopero delle donne<br />

del 14 giugno dello scorso anno, la più<br />

grande manifestazione che si sia mai<br />

svolta in Svizzera. Negli uffici postali,<br />

gli impiegati allo sportello hanno indossato<br />

i foulard viola di <strong>syndicom</strong>.<br />

Parallelamente, quest’ultimo ha presentato<br />

insieme con la Posta un’esposizione<br />

itinerante con le pietre miliari<br />

della parità dei diritti in Svizzera e<br />

presso il «gigante giallo». Con questa<br />

energia le nostre rivendicazioni si<br />

sono riflesse anche nel nuovo Contratto<br />

collettivo (CCL) della Posta. La Posta<br />

dichiara espressamente il suo<br />

obiettivo di non ammettere inspiegabili<br />

differenze salariali tra i sessi, condurrà<br />

regolarmente delle analisi e<br />

mette a disposizione un centro indipendente<br />

e neutrale per verificare<br />

eventuali differenze salariali. Inoltre<br />

garantisce trasparenza salariale nei<br />

bandi di concorso.<br />

Oltre al congedo maternità retribuito<br />

di 18 settimane, ora viene introdotto<br />

un congedo maternità non retribuito<br />

di 6 settimane. Il congedo paternità<br />

di 4 settimane sarà integrato da un<br />

congedo non retribuito di 4 settimane.<br />

Ora i genitori che lavorano entrambi<br />

alla Posta hanno diritto a un congedo<br />

parentale, retribuito, di almeno 14 settimane<br />

per la madre e di almeno<br />

due settimane per l’altro genitore, e di<br />

altre sei settimane che i genitori possono<br />

liberamente ripartirsi tra loro. Di<br />

questo si sta discutendo l’estensione<br />

ad altre aziende. Ulteriori progressi<br />

sono stati compiuti con la garanzia di<br />

rientro dopo un periodo di congedo, la<br />

determinazione del salario, la cura dei<br />

familiari, la formazione continua nonché<br />

le disposizioni in materia di molestie<br />

sessuali. Un deciso passo in avanti<br />

frutto anche della forza della manifestazione<br />

di un anno fa.<br />

Patrizia Mordini, Responsabile Pari<br />

opportunità e membro del Comitato<br />

direttivo di <strong>syndicom</strong><br />

Le condizioni del nuovo CCL Posta<br />

<strong>syndicom</strong>.ch/cclposta


22 Politica<br />

CCL Posta: moderno<br />

e attento alla famiglia<br />

La Posta, <strong>syndicom</strong> e transfair<br />

hanno concluso con<br />

successo le trattative sul<br />

nuovo CCL mantello e sul<br />

contratto collettivo aziendale<br />

della Posta CH SA. Ecco una<br />

panoramica delle principali<br />

novità, in attesa che entri in<br />

vigore, nel gennaio prossimo.<br />

Testo: Matteo Antonini<br />

Foto: <strong>syndicom</strong><br />

Frutto di una gestazione di 18 mesi<br />

(dal primo sondaggio all’ultima seduta<br />

di trattative), è finalmente<br />

pronto il nuovo CCL Posta. Quest’ultimo<br />

è stato ratificato dagli organi<br />

di <strong>syndicom</strong> a fine aprile 2020 ed entrerà<br />

in vigore il primo gennaio<br />

2021. Nel frattempo, il mondo e la<br />

Posta svizzera sono stati investiti<br />

dall’emergenza Covid-19 e il gigante<br />

giallo ha annunciato a metà maggio<br />

una profonda riforma organizzativa.<br />

A questo proposito, il nuovo contratto<br />

di lavoro si applicherà integralmente<br />

anche alle nuove unità del<br />

gruppo Post CH AG, PN SA, Logistiks-services<br />

SA e Kommunikation-Services.<br />

La nuova struttura<br />

contrattuale prevede inoltre un cappello<br />

comune per le grandi unità del<br />

gruppo Posta quali AutoPostale o<br />

PostFinance. In questa parte viene<br />

regolato l’accesso sindacale ai luoghi<br />

di lavoro, le relazioni tra i partner<br />

sociali e i gradi di partecipazione<br />

di <strong>syndicom</strong> con le unità del<br />

gruppo. Altra parte fondamentale<br />

del contratto collettivo che è stata<br />

negoziata separatamente è il piano<br />

sociale: prevede una nuova parte di<br />

orientamento e formazione professionale<br />

che mantiene la garanzia<br />

d’impiego di una durata di sette<br />

anni con una clausola transitoria<br />

per la generazione dei «baby boomers»<br />

in caso di ristrutturazione,<br />

con un pensionamento volontario e<br />

non più obbligatorio. Il versamento<br />

in capitale a sostegno della rendita<br />

transitoria è mantenuto a un livello<br />

alto, così come i finanziamenti compensatori<br />

eventuali. Il contratto collettivo<br />

Posta, il suo cappello generale<br />

e il piano sociale rappresentano la<br />

base per i negoziati dei contratti collettivi<br />

di PostFinance (vedi articolo a<br />

fianco di David Roth) e di AutoPostale.<br />

Metodo partecipativo vincente<br />

Siamo particolarmente fieri, oltre al<br />

risultato globale, che non è previsto<br />

nessun peggioramento, anche del<br />

processo di ratifica. La larga maggioranza<br />

ottenuta ci conforta del risultato<br />

finale. A questo proposito,<br />

tengo a ringraziare i vostri rappresentanti<br />

nella delegazione delle trattative<br />

che si sono impegnati molto,<br />

prima e durante i negoziati. Grande<br />

soddisfazione è anche data dalla<br />

partecipazione delle colleghe e dei<br />

colleghi sui posti di lavoro che, durante<br />

tutto il percorso, rispondendo<br />

ai nostri sondaggi ci hanno permesso<br />

di orientare le trattative. Questa<br />

metodologia partecipativa segna<br />

una svolta ed è destinata a imporsi.<br />

Nota dolente: la partecipazione durante<br />

la ratificazione consultativa,<br />

purtroppo al di sotto delle attese.<br />

Ma quali sono i risultati che troverete<br />

a partire dal primo gennaio prossimo,<br />

che cosa cambierà principalmente?<br />

Protezione contro i licenziamenti<br />

Il miglioramento del premio di fedeltà è una delle rivendicazioni soddisfatte dal nuovo CCL.<br />

Utilizzati spesso a torto come personale<br />

flessibile, i lavoratori a tempo<br />

parziale (tasso lavorativo inferiore al<br />

90%) avranno più diritti e congedi<br />

fissi per settimana, se lo desiderano.<br />

Questo nuovo modello avrà<br />

come effetto quello di una pianificazione<br />

del lavoro più partecipativa e


Quattro settimane di congedo paternità e l’introduzione del congedo di assistenza per i genitori<br />

sono traguardi socio-politici da prendere a modello per gli altri settori. Altri miglioramenti riguardano<br />

i lavoratori che s’impegnano per i loro colleghi, gli impieghi a tempo parziale e la compensazione<br />

delle ore supplementari. Infine, per la prima volta, il contratto collettivo della Posta si applica<br />

anche ai lavoratori interinali e a quelli delle aziende subappaltanti.<br />

23<br />

La partecipazione<br />

dei lavoratori<br />

ha permesso<br />

di orientare<br />

le trattative del<br />

nuovo contratto<br />

inclusiva che prenda in considerazione<br />

le differenti esigenze del personale<br />

e dell’azienda.<br />

Tutto il personale, indipendentemente<br />

dal tasso di attività, grazie<br />

all’introduzione di due momenti<br />

all’anno per il saldo ore supplementari,<br />

potrà pianificare più facilmente<br />

il recupero del 50% di queste ore. Insomma,<br />

ci si aspetta una flessibilità<br />

anche da parte dell’azienda e non<br />

più solamente dagli impiegati.<br />

Un’altra rivendicazione importante<br />

che siamo stati in grado di ottenere<br />

è la considerazione degli sforzi fatti<br />

dai dipendenti, con il raddoppio dei<br />

premi fedeltà a partire dai 20 anni di<br />

servizio. Con il nuovo CCL, il diritto<br />

di partecipazione in azienda viene<br />

collocato in maniera inequivocabile<br />

come pilastro dei rapporti tra datore<br />

di lavoro e salariati. Questi passi in<br />

avanti hanno un corollario importante<br />

che è quello di una protezione<br />

contro il licenziamento economico.<br />

Questo diritto è ormai sancito non<br />

solo per i membri delle commissioni<br />

aziendali ma anche per i membri<br />

degli organi di base di <strong>syndicom</strong> a<br />

livello nazionale, proteggendo così<br />

coloro che si espongono nell’interesse<br />

del bene collettivo.<br />

Congedo parentale flessibile<br />

La separazione tra la vita professionale<br />

e privata è sancita nel nuovo<br />

contratto collettivo. Questa dimensione<br />

tocca soprattutto (ma non soltanto)<br />

le persone che lavorano in ufficio<br />

o su progetti, che hanno diritto<br />

alla disconnessione. Per i giovani<br />

collaboratori e le giovani collaboratrici,<br />

congedi maternità e paternità<br />

interscambiabili, raggiungendo così<br />

un congedo parentale flessibile, fanno<br />

della Posta un datore di lavoro<br />

moderno. A questo proposito, tutti i<br />

temi dell’uguaglianza e della non discriminazione<br />

sono stati completamente<br />

riformulati (leggere il commento<br />

di Patrizia Mordini a pagina<br />

21) e trovano una dimensione propria<br />

nel contratto.<br />

Verso nuove sfide<br />

Per i negoziati salariali saranno finalmente<br />

presi in considerazione i<br />

costi dei premi delle casse malati<br />

come elemento su cui basare l’aumento<br />

salariale. lnfine, il nuovo<br />

contratto collettivo non si occupa<br />

soltanto dei collaboratori e delle<br />

collaboratrici della Posta, ma anche<br />

degli interinali e dei subappaltanti.<br />

In effetti, con il nuovo contratto i<br />

collaboratori prestati da aziende terze<br />

avranno più diritti e certezze<br />

quanto al loro futuro professionale.<br />

Per la prima volta, la Posta definirà<br />

dei minimi salariali per i collaboratori<br />

delle aziende subappaltanti<br />

assumendosi la sua responsabilità<br />

anche a questo livello. Concludo<br />

questo breve giro d’orizzonte, di certo<br />

non esaustivo, menzionando il<br />

fatto che il contributo di solidarietà<br />

diventerà proporzionale al salario e<br />

sarà quindi più equo. A noi il compito<br />

di utilizzare questo rinnovo contrattuale<br />

per rafforzare il sindacato<br />

nella Posta e utilizzare le nuove opportunità<br />

contrattuali per offrire più<br />

formazione professionale (con i corsi<br />

Movendo) e per migliorarne l’applicazione.<br />

Questa è la prossima importante<br />

sfida. Il fatto di potervi<br />

presentare di persona il nuovo contratto<br />

sui luoghi di lavoro e/o durante<br />

corsi specifici ci motiva per il prosieguo<br />

dell’anno.<br />

Le condizioni del nuovo CCL:<br />

<strong>syndicom</strong>.ch/cclposta<br />

Prossimi passi<br />

a PostFinance<br />

Non appena concluse le trattative<br />

per il CCL di Posta CH, ecco che<br />

sono già partite le negoziazioni<br />

successive. È importante sottolineare<br />

che le esigenze dei dipendenti<br />

di PostFinance erano già<br />

state contemplate nelle trattative<br />

del CCL di Posta CH. Un esempio:<br />

in nessun altro settore del<br />

gruppo della Posta, la costante<br />

reperibilità è stata valutata in<br />

modo così altamente stressante<br />

come da parte dei dipendenti di<br />

PostFinance. La legittimazione<br />

del diritto alla non reperibilità è<br />

stata pertanto anche inserita nelle<br />

negoziazioni del CCL di Posta<br />

CH. Infatti, sin dall’inizio è stato<br />

chiaro che i due CCL si sarebbero<br />

sviluppati in modo parallelo e<br />

che noi saremo in grado di rilevare<br />

molti punti del CCL di Posta<br />

CH. Inoltre in questo modo anche<br />

i collaboratori di PostFinance<br />

potranno beneficiare dei numerosi<br />

miglioramenti.<br />

Salari orientati al rendimento<br />

Oltre a ciò, PostFinance intende<br />

elaborare il sistema della retribuzione<br />

orientata al rendimento nel<br />

settore della vendita (CCL LEVER).<br />

Abbiamo concordato che <strong>syndicom</strong><br />

sarà consultato nell’elaborazione<br />

della LEVER e che potrà decidere<br />

in merito prima della sua<br />

introduzione. Daremo la possibilità<br />

agli interessati di partecipare<br />

alla decisione in questione. I collaboratori<br />

del livello di funzione<br />

10 hanno ora la possibilità di lavorare<br />

nuovamente sotto l’egida<br />

del CCL. Nel 2021 verrà loro sottoposta<br />

una corrispondente offerta<br />

equivalente. Dopo che la<br />

grande maggioranza dei membri<br />

consultati aveva dato la sua approvazione,<br />

anche i delegati hanno<br />

approvato il risultato all’unanimità.<br />

Il 15 maggio anche il<br />

consiglio di amministrazione di<br />

PostFinance ha espresso il proprio<br />

consenso. Pertanto il CCL<br />

entrerà in vigore a partire dal<br />

1° gennaio 2021.<br />

David Roth


24<br />

Non dimenticate le donne<br />

Un anno dopo lo storico sciopero<br />

delle donne, un’alleanza<br />

di circa 70 organizzazioni<br />

femminili rivolge un appello<br />

alla politica. Desideriamo<br />

far sentire la nostra voce al<br />

tavolo dei negoziati. Ecco le<br />

nostre rivendicazioni.<br />

Testo: Patrizia Mordini<br />

Responsabile delle Pari opportunità<br />

e membro del Comitato direttivo<br />

Foto: <strong>syndicom</strong><br />

Un anno fa, il 14 giugno, siamo scese<br />

in piazza in mezzo milione per i<br />

diritti delle donne e per le pari opportunità<br />

con manifesti colorati,<br />

abiti viola, spille e foulard e insieme<br />

con uomini solidali. Per le nostre rivendicazioni<br />

di <strong>syndicom</strong>: parità salariale<br />

e salari equi per tutti, buone<br />

condizioni per l’accudimento dei figli,<br />

un rafforzato congedo paternità<br />

nonché chiare disposizioni di tolleranza<br />

zero in materia di molestie<br />

sessuali sul posto di lavoro! Il 14<br />

giugno 2019 è passato alla storia<br />

come una delle più grandi manifestazioni<br />

mai viste in Svizzera.<br />

Ora questa data viene celebrata<br />

ogni anno e il mondo è cambiato<br />

completamente. A causa del coronavirus,<br />

è stato impossibile organizzare<br />

grandi manifestazioni. E proprio<br />

le donne* hanno svolto un ruolo<br />

centrale durante la crisi da pandemia.<br />

Poiché mandano avanti il sistema<br />

più che mai. Sono «di rilevanza<br />

sistemica», per usare un neologismo.<br />

Non l’abbiamo sempre saputo?<br />

Accudimento di figli e di familiari,<br />

scuola a distanza, faccende<br />

domestiche e attività lavorativa in<br />

telelavoro caratterizzano una nuova<br />

forma estesa del già noto sovrapporsi<br />

di oneri delle donne*. Donne* attive<br />

in asili e scuole, ospedali e nella<br />

vendita, nei centri di smistamento e<br />

agli sportelli postali hanno mandato<br />

avanti e mandano tuttora avanti<br />

l’approvvigionamento di base.<br />

Perché la storia non si ripeta<br />

Ciononostante, un anno dopo lo<br />

sciopero delle donne* le richieste rischiano<br />

di restare lettera morta. Le<br />

crisi e le recessioni passate ci insegnano<br />

che spesso vengono smantellate<br />

prestazioni del servizio pubblico,<br />

del sistema sanitario, della<br />

formazione nonché dell’assistenza<br />

ai bambini e agli anziani e che sono<br />

stati fatti grandi passi indietro – il<br />

cosiddetto «backlash» – nelle pari<br />

opportunità. Ovvero: a pagare il costo<br />

di tali crisi sono state le donne*.<br />

Per evitare che la storia si ripeta,<br />

un’ampia alleanza di organizzazioni<br />

femminili* ha unito le forze e<br />

ha formulato un urgente appello<br />

che rappresenta il comune denominatore<br />

delle più svariate organizzazioni.<br />

Le promotrici sono le donne<br />

socialiste, organizzazioni mantello<br />

femminili come Alliance F, l’Unione<br />

femminile cattolica, diversi collettivi<br />

per lo sciopero delle donne*, l’associazione<br />

Business & Professional<br />

Women (BPW) – e <strong>syndicom</strong>.<br />

Quest’alleanza comprende nel contempo<br />

circa 70 organizzazioni e rappresenta<br />

milioni di donne*! L’urgente<br />

appello è indirizzato al<br />

Consiglio federale e al Parlamento<br />

ai quali è stato recapitato il 30 maggio.<br />

Poiché sono loro a decidere in<br />

merito al supporto finanziario durante<br />

la crisi da coronavirus.<br />

La lista delle rivendicazioni<br />

1. Facciamo sentire la nostra voce al<br />

tavolo dei negoziati!<br />

2. Le misure relative alla ripresa economica<br />

devono considerare le reali<br />

condizioni di vita di tutte le donne*<br />

in Svizzera (tra cui, tramite gender<br />

budgeting, parità salariale).<br />

3. Si deve raggiungere la conciliabilità<br />

tra lavoro e famiglia (attraverso<br />

una moderna politica familiare).<br />

4. Si devono migliorare le condizioni<br />

di lavoro nelle professioni di rilevanza<br />

sistemica (tra cui aumenti salariali<br />

nell’assistenza, negli asili,<br />

nella vendita).<br />

5. Misure contro la violenza sulle<br />

donne* (tra cui sviluppo dei centri<br />

di consulenza e case rifugio).<br />

6. Serve un aiuto specifico per le migranti<br />

poiché esse sostengono doppiamente<br />

i costi della crisi.<br />

7. Il finanziamento della crisi non<br />

deve ricadere sulle spalle delle donne*<br />

(tra cui nessuno smantellamento<br />

del servizio pubblico).<br />

Come procedere? L’alleanza continuerà<br />

a lavorare alla campagna nonché<br />

alla diffusione dell’appello che<br />

verrà divulgato maggiormente online.<br />

Affinché l’appello possa essere<br />

udito e considerato per le decisioni<br />

nella Berna federale!<br />

(L’asterisco * identifica tutte le persone<br />

che si riconoscono come donne)<br />

ig.<strong>syndicom</strong>.ch/it/donne/


Diritto e diritti<br />

25<br />

Seguo una formazione come poligrafo<br />

con AFC presso una società di media e<br />

quest’anno la porterò a termine.<br />

A causa del coronavirus, nelle ultime<br />

settimane il lavoro si è un po’ complicato.<br />

All’inizio della pandemia ho dovuto lavorare<br />

in parte in home office. Non essendoci<br />

praticamente più lavoro, l’azienda ha fatto<br />

ricorso al lavoro ridotto, anche per<br />

gli apprendisti. Temo che la qualità della<br />

formazione ne risentirà e che pertanto non<br />

supererò l’esame finale.<br />

Non si fa che parlare degli esami imminenti<br />

e sono disorientato. In che settori devo<br />

sostenere un esame e in quali no?<br />

Qual è il principio?<br />

Al termine della formazione, avrò diritto a<br />

un certificato di lavoro? E quest’ultimo<br />

conterrà delle annotazioni riguardo al fatto<br />

che ho concluso la formazione nell’anno<br />

della pandemia da coronavirus?<br />

Risponde il servizio giuridico di <strong>syndicom</strong><br />

Dal punto di vista del diritto del lavoro, il contratto di<br />

apprendistato è un contratto individuale di lavoro con<br />

alcune particolarità. Una di queste è che come contropartita<br />

non è il salario a essere in primo piano, bensì la<br />

formazione specializzata. Anche in tempi di pandemia,<br />

il datore di lavoro deve adempiere ai suoi obblighi<br />

contrattuali. Deve fare tutto ciò che è ragionevolmente<br />

necessario per ottemperare al suo obbligo di formazione<br />

specializzata degli apprendisti. Deve pertanto adottare<br />

misure di sostegno. Parla con il tuo responsabile della formazione<br />

in modo che le lacune in materia di formazione<br />

possano essere colmate con delle esercitazioni pratiche.<br />

La prova d’esame pratica prevista per la figura professionale<br />

di poligrafo AFC viene meno in tutta la Svizzera.<br />

La procedura pratica di qualifica viene sostituita da una<br />

griglia di valutazione unitaria a livello nazionale e specifica<br />

per la figura professionale che viene compilata dall’azienda<br />

di formazione. Viene meno la parte teorica<br />

dell’esame, la valutazione delle conoscenze professionali.<br />

Al posto di queste note d’esame, si applicano fino alla fine<br />

del primo trimestre 2019/2020 delle valutazioni semestrali<br />

che influiscono nella valutazione complessiva. Non<br />

si terrà neppure l’esame delle materie di cultura generale.<br />

Anche in questo caso valgono le note semestrali IFG conseguite<br />

fino alla fine del primo semestre 2019/2020. In<br />

linea di principio il lavoro di approfondimento verrà portato<br />

a termine. La nota per la formazione generale sarà<br />

composta per il 50% dal lavoro di approfondimento e per<br />

il 50% dalla nota relativa all’esperienza (1°–7° semestre).<br />

Al termine della formazione di base, l’azienda di formazione<br />

deve rilasciare un certificato di lavoro oppure un attestato<br />

di lavoro. Quest’ultimo contiene solo i dati relativi<br />

alla durata di impiego e alla funzione, motivo per cui è<br />

meglio farsi rilasciare un certificato di lavoro. Il certificato<br />

di lavoro dettagliato deve contenere: i dati personali<br />

del lavoratore, il nome e l’indirizzo dell’azienda, la durata<br />

dell’impiego, una descrizione completa dei compiti e dei<br />

doveri nonché la valutazione delle capacità, delle prestazioni<br />

lavorative, il comportamento in team e nei confronti<br />

dei superiori. Il datore di lavoro è tenuto a redigere il certificato<br />

in modo veritiero, ma favorevole. Il certificato non<br />

deve contenere messaggi occulti o dati relativi alla salute,<br />

alle assenze e alla vita privata. Di conseguenza neppure<br />

indicazioni relative alla pandemia. Se non sei d’accordo<br />

con il certificato, puoi richiedere che venga corretto.<br />

<strong>syndicom</strong> sarà lieto di sostenerti al riguardo.<br />

<strong>syndicom</strong>.ch/it/diritto/dirittoediritti


26 Rubriche<br />

Idee<br />

© Capelli Editore<br />

© Frenetic Films<br />

L’alternativa dei corsi online<br />

Con le disposizioni per arginare la<br />

diffusione del coronavirus, abbiamo<br />

dovuto improvvisamente riorganizzare<br />

le nostre vite. Le aziende hanno<br />

implementato il telelavoro. I docenti<br />

hanno fatto lezioni a distanza.<br />

Acquisti online e piattaforme video<br />

sono entrati nella quotidianità.<br />

Dopo lo shock iniziale, tutti noi abbiamo<br />

imparato, nostro malgrado, a<br />

convivere e a lavorare con il coronavirus.<br />

Ed è accaduto lo stesso con i<br />

corsi Helias. Con un vantaggio: che<br />

alcune materie si prestano a essere<br />

insegnate anche online. Ad esempio,<br />

il corso «Wordpress base» con<br />

Alessandro Bianchi è stato proposto<br />

a distanza su Skype: una soluzione<br />

che certo non uguaglia le lezioni in<br />

presenza ma che si è rivelata comunque<br />

efficace (e senza trasferte,<br />

che per qualcuno sono onerose, anche<br />

in termini di tempo). Dopo questo<br />

primo test positivo, abbiamo verificato<br />

quali altre materie si<br />

possono proporre attraverso canali<br />

alternativi alle lezioni tradizionali.<br />

Alcuni corsi potrebbero quindi essere<br />

rielaborati in modo da essere proposti<br />

anche nella modalità online,<br />

anche se i corsi Helias hanno sempre<br />

privilegiato il contatto diretto, lo<br />

scambio tra professionisti, anche<br />

per allargare la rete di contatti (e<br />

possibilmente di clienti). Per tutti,<br />

ricordiamo che molti corsi sono<br />

sempre disponibili su richiesta. Ad<br />

esempio «InDesign smart: stili e<br />

script» proposto da Barbara Solari o<br />

«LinkedIn: Professional Branding»<br />

(corso base e avanzato) animato da<br />

Stefano Bosia. Una volta raggiunto il<br />

numero minimo di soli 4 iscritti, si<br />

può concordare con il docente la<br />

data e l’impostazione del corso, da<br />

seguire anche da casa su una piattaforma<br />

online. Per quanto concerne<br />

il ritorno nelle aule, vi terremo aggiornati<br />

sull’andamento della situazione<br />

per il semestre autunnale.<br />

(Giovanni Valerio)<br />

Informazioni aggiornate sui corsi Helias al<br />

sito www.helias.ch<br />

Alla ricerca delle radici<br />

Tra gli Anni Quaranta e Ottanta, in<br />

Svizzera era prassi affidare giovani<br />

che vivevano in situazioni familiari<br />

di povertà a istituti o famiglie di<br />

contadini. Al disagio familiare iniziale<br />

si è spesso sostituito un mondo<br />

di violenze, soprusi e abusi.<br />

Queste atrocità, solo recentemente<br />

riconosciute dalle istituzioni, sono<br />

raccontate in diversi libri, come ad<br />

esempio Il mio nome era 125 di Matteo<br />

Beltrami. L’ultimo è Per una<br />

fetta di mela secca di Begoña Feijoo<br />

Fariña, scrittrice e regista teatrale,<br />

nonché socia di <strong>syndicom</strong>. La storia<br />

(di fantasia) è quella di Lidia Scettrini,<br />

strappata all’amore della mamma<br />

rea di essere stata abbandonata<br />

dal marito. Il pretesto dell’allontanamento<br />

di Lidia – l’aver rubato la<br />

merenda a un compagno di scuola –<br />

è banale tanto quanto la gratuità<br />

delle sofferenze che la bambina<br />

dovrà subire, per anni, dalle suore<br />

dell’istituto affidatario e poi nella<br />

famiglia contadina dove sarà mandata<br />

a lavorare sino alla maggiore<br />

età. È un flusso emozionale sconvolgente<br />

quello che scaturisce dalla lettura<br />

della denigrazione sistematica<br />

della dignità individuale, i soprusi,<br />

le violenze e gli abusi fisici così<br />

come psicologici. Dal calore del<br />

seno materno al freddo di stanze<br />

impersonali, fino alle notti nella<br />

porcilaia, dove le «bambine cattive»<br />

erano mandate in punizione. E poi i<br />

pasti sempre uguali, quasi a riflettere<br />

l’intenzione di annullare ogni<br />

piacere. La speranza di Lidia di ritrovare<br />

l’amore materno (filo rosso<br />

di tutta la vicenda) si scolorisce con<br />

il tempo. Alla fine, Lidia riuscirà a<br />

tornare «a casa». Non ritroverà la<br />

madre naturale e cercherà di capire<br />

l’abbandono paterno. Ma non potrà<br />

perdonare l’omertà di cui è stata vittima.<br />

Mai. (Valeria Camia)<br />

Begoña Feijoo Fariña, Per una fetta di mela<br />

secca, www.gabrielecapellieditore.ch<br />

Diritti umani e aiuto concreto<br />

Il coronavirus ha rappresentato un<br />

enorme laboratorio economico e<br />

sociale. In ogni settore, dal lavoro<br />

alla vita quotidiana. Anche i festival<br />

cinematografici hanno dovuto reinventarsi<br />

in rete. E sarà online<br />

l’edizione 2020 di Locarno, con il<br />

concorso dedicato ai film che si<br />

sono interrotti a causa della pandemia,<br />

causando non pochi problemi<br />

ai lavoratori del settore. In forme<br />

diverse, ci saranno anche le sezioni<br />

dei Pardi di domani e Open Doors,<br />

sulle produzioni del Sud del mondo.<br />

Passata l’estate (e speriamo anche il<br />

coronavirus), il Film Festival Diritti<br />

Umani Lugano (FFDUL) si terrà invece<br />

in forma fisica dal 14 al 18 ottobre<br />

2020. Per l’occasione, si potranno<br />

vedere, in sala, un paio di film<br />

dall’ultima edizione dell’FIFDH di<br />

Ginevra, che è stata diffusa soltanto<br />

online a causa dell’emergenza sanitaria.<br />

La manifestazione, con cui<br />

<strong>syndicom</strong> collabora da anni, è stata<br />

anche protagonista di un’iniziativa<br />

benefica che meriterebbe di essere<br />

copiata da altri festival. Nei mesi<br />

scorsi, in collaborazione con alcuni<br />

distributori cinematografici il FF­<br />

DUL ha proposto alcuni dei film selezionati<br />

(e premiati, come Eldorado,<br />

nella foto) nelle scorse edizioni<br />

che la gente ha potuto vedere da<br />

casa in streaming. Un modo per<br />

continuare a parlare di tematiche<br />

che stanno a cuore al festival. Ma<br />

anche un aiuto concreto per chi è<br />

meno fortunato. Il ricavato è stato<br />

infatti destinato a Casa Astra, centro<br />

di accoglienza a Mendrisio, una<br />

realtà che da diversi anni ospita persone<br />

senza fissa dimora. (GioVi)<br />

Locarno Festival: pardo.ch<br />

FFDUL: festivaldirittiumani.ch


1000 parole<br />

La matita di Ruedi Widmer<br />

27


28 Eventi Nella primavera del Covid-19, siamo stati distanti ma vicini: con i partecipanti dei<br />

dibattiti online del Primo Maggio, con gli striscioni a sostegno dei manifestanti,<br />

con i conducenti di Winkel ed Embrach. E pure i comitati si sono tenuti online.<br />

2<br />

1<br />

3<br />

4<br />

5


1. Il dibattito del Primo Maggio dedicato ai lavoratori indipendenti ha<br />

visto la partecipazione del fotografo freelance Markus Forte, del<br />

segretario centrale di <strong>syndicom</strong> Michael Moser, dell’illustratrice<br />

indipendente Rina Jost ed è stato condotto da Lena Allenspach,<br />

viceresponsabile della comunicazione di <strong>syndicom</strong>. (© <strong>syndicom</strong>)<br />

2. Il dibattito dedicato alla politica del personale di Swisscom e ai diritti di<br />

partecipazione ha visto gli interventi di Giorgio Pardini, responsabile<br />

del settore ICT, e Hans Werner, CPO di Swisscom. Il dibattito è stato<br />

coordinato da Miriam Berger, segretaria centrale di <strong>syndicom</strong>.<br />

(© <strong>syndicom</strong>)<br />

3. A Ginevra, in occasione del Primo Maggio, le collaboratrici domestiche<br />

hanno rivendicato salari dignitosi. (© Eric Roset)<br />

4. A Lucerna, piccoli gruppi hanno manifestato mantenendo la necessaria<br />

distanza, come questi membri di un gruppo cristiano. (© Urs Häner)<br />

5. A Ginevra, striscioni per rivendicare la protezione dei<br />

lavoratori dal coronavirus. (© Demir Sömnez)<br />

6. I conducenti di AutoPostale di Winkel ed Embrach, nel canton Zurigo,<br />

hanno lanciato una petizione per rivendicare il pagamento delle spese e<br />

i supplementi salariali dovuti. (© <strong>syndicom</strong>)<br />

7. Il terzo dibattito del Primo Maggio online di <strong>syndicom</strong> ha riguardato i<br />

corrieri in bici. Vi hanno partecipato David Roth, segretario centrale di<br />

<strong>syndicom</strong>, e Gilles Rosset, copresidente del comitato di settore dei<br />

corrieri, ed è stato condotto da Lena Allenspach. (© <strong>syndicom</strong>)<br />

8. L’Unione sindacale bernese ha rivendicato maggiore solidarietà<br />

trovandosi sulla Piazza federale. (© USS)<br />

9. Il 6 maggio la riunione del comitato Ticino e Moesano si è svolta<br />

rigorosamente online. (© <strong>syndicom</strong>)<br />

29<br />

6<br />

7<br />

8<br />

9


30<br />

Un lavoro,<br />

una vita<br />

«Per un’attività sindacale di successo<br />

ci vuole una buona rete di contatti»<br />

Martin Beu (1969) è nato e cresciuto a<br />

Rüti (Canton Zurigo). Dopo l’apprendistato<br />

di impiegato postale, durante il<br />

quale ha recapitato la posta anche<br />

sulla Langstrasse a Zurigo, ha assolto<br />

un apprendistato come elettrotecnico.<br />

Sono seguiti diversi soggiorni linguistici,<br />

la frequenza della scuola di commercio<br />

e perfezionamenti in finanza e<br />

contabilità. Martin vive oggi a Hinwil<br />

con la compagna Sandra, due cani e<br />

due gatti. Oltre al lavoro come addetto<br />

al recapito di giornali presso Presto, si<br />

occupa principalmente della contabilità<br />

finanziaria di un gruppo giapponese<br />

con sede a Zurigo. Da dieci anni è<br />

membro di <strong>syndicom</strong>, presidente della<br />

commissione del personale e copresidente<br />

del comitato aziendale Presto.<br />

Testo: Sheila Winkler<br />

Foto: Alexander Egger<br />

«L’impegno sindacale<br />

richiede tempo, ma lo<br />

faccio volentieri»<br />

Sono una persona spiritosa, sincera e<br />

disponibile che accetta i suoi colleghi<br />

per come sono. Pertanto per me è<br />

naturale impegnarmi per le rivendicazioni<br />

sindacali. In qualità di presidente<br />

della commissione del personale<br />

della sede Presto di Wetzikon<br />

mi piace impegnarmi per le mie colleghe<br />

e per i miei colleghi.<br />

Il collegamento in rete è un presupposto<br />

essenziale che presso Presto<br />

non è proprio così semplice: noi<br />

addetti al recapito non siamo praticamente<br />

mai nella nostra sede. Ritiriamo<br />

i giornali e le riviste al mattino<br />

presto direttamente presso i punti di<br />

deposito, e questi sono centinaia.<br />

Pertanto è quasi impossibile entrare<br />

in contatto con i colleghi di altri<br />

punti di deposito.<br />

All’inizio è stato difficile. Sono<br />

riuscito ad allacciare privatamente<br />

un paio di contatti grazie al mio impegno<br />

in diverse associazioni e istituzioni.<br />

Dato che mio fratello e la sua<br />

compagna sono anch’essi degli addetti<br />

al recapito di giornali, sono riuscito<br />

ad ampliare costantemente i<br />

miei contatti. Anche la mia compagna<br />

mi sostiene molto parlando del<br />

mio impegno sindacale tra la sua cerchia<br />

di conoscenti. Così torna sempre<br />

a casa con nuovi numeri di telefono<br />

da contattare. Infine, anche<br />

grazie ai Lotto-brunch che organizziamo<br />

insieme con <strong>syndicom</strong>, sono<br />

riuscito a stabilire una rete con numerosi<br />

colleghi.<br />

Negli ultimi anni ho creato e curato<br />

con grande impegno la mia rete<br />

di contatti. Oggi posso dire che non<br />

dispongo di un’ampia cerchia di conoscenze<br />

solo presso la mia sede, ma<br />

conosco anche addetti al recapito di<br />

tutte le sei sedi di Presto. Mi confronto<br />

regolarmente con tutte le commissioni<br />

del personale. In questo senso,<br />

la tecnologia aiuta. Tramite Whats-<br />

App e un gruppo Facebook chiuso,<br />

appositamente creato per addetti al<br />

recapito di Presto, promuovo lo<br />

scambio di informazioni e di esperienze<br />

sia tra gli addetti al recapito<br />

sia tra le sedi. Attualmente sto sviluppando<br />

un sito web per le commissioni<br />

del personale affinché i nostri<br />

colleghi di lavoro possano avere in<br />

qualsiasi momento a portata di<br />

mano i nostri dati per raggiungerci il<br />

più rapidamente possibile.<br />

Tutto questo richiede del tempo,<br />

che io dedico volentieri. Per le trattative<br />

del rinnovo del Contratto collettivo<br />

di Presto ho utilizzato le vacanze<br />

e le ore straordinarie della mia occupazione<br />

principale. Questo era scontato<br />

per me. Ecco perché desidero<br />

ringraziare la mia compagna Sandra.<br />

Il fatto che sostenga tutto questo e<br />

collabori attivamente al mio impegno<br />

sindacale, non è effettivamente<br />

una cosa scontata. Grazie tesoro!<br />

Per accedere al gruppo chiuso FB di Presto<br />

Svizzera scrivi a logistik@<strong>syndicom</strong>.ch


Impressum<br />

Redazione: Sylvie Fischer, Giovanni Valerio<br />

Tel. 058 817 18 18, redazione@<strong>syndicom</strong>.ch<br />

Traduzioni: Alleva-Translations, Petra Demarchi<br />

Illustrazioni: Katja Leudolph<br />

Foto senza copyright: © zVg<br />

Layout: Stämpfli SA, Berna<br />

Correzione testi: Petra Demarchi<br />

Stampa: Stämpfli SA, Wölflistrasse 1, 3001 Berna<br />

Notifica cambi di indirizzo: <strong>syndicom</strong>, Adressverwaltung,<br />

Monbijoustrasse 33, CP, 3001 Berna<br />

Tel. 058 817 18 18, Fax 058 817 18 17<br />

Inserzioni: priska.zuercher@<strong>syndicom</strong>.ch<br />

Abbonamenti: info@<strong>syndicom</strong>.com<br />

Gratuito per i soci. Per gli altri: Fr. 50.– (estero: 70.–)<br />

Editore: <strong>syndicom</strong> – sindacato dei media e della<br />

comunicazione, Monbijoustrasse 33, CP, 3001 Berna<br />

La <strong>rivista</strong> <strong>syndicom</strong> esce sei volte l’anno.<br />

Il prossimo numero uscirà il 4 settembre 2020.<br />

Chiusura redazionale: 27 luglio 2020.<br />

31<br />

Il cruciverba di <strong>syndicom</strong><br />

In palio un buono Coop del valore di<br />

40 franchi offerto da Protezione giuridica<br />

Coop. La soluzione sarà pubblicata<br />

sul prossimo numero insieme col nome<br />

del vincitore. Non è previsto alcuno<br />

scambio di corrispondenza sul concorso.<br />

Sono escluse le vie legali. Inviare la<br />

soluzione entro il 27 luglio a <strong>syndicom</strong>,<br />

via Genzana 2, 6900 Massagno o per<br />

mail: admin@<strong>syndicom</strong>.ch<br />

La soluzione del cruciverba dello scorso<br />

numero è SALARIO MINIMO. Il vincitore è<br />

Pio Thürler di Bellinzona, al quale va il<br />

premio di una tessera Hotelcard.<br />

Congratulazioni!<br />

Pubblicità<br />

Ci sostenga:<br />

Ordini ora gratuitamente<br />

una bandiera!<br />

L’Iniziativa per multinazionali responsabili<br />

chiede un’ovvietà: se imprese come Glencore<br />

avvelenano fiumi oppure espellono<br />

comunità autoctone dalle proprie terre,<br />

devono rispondere delle proprie azioni!<br />

www.iniziativa-multinazionali.ch/bandiera


32 Inter-attivi<br />

<strong>syndicom</strong> social<br />

Impennata dei media online<br />

durante il coronavirus15.05.20<br />

A marzo quasi tutti i media online hanno<br />

registrato un numero storicamente elevato<br />

di accessi. Ma già ad aprile il consumo<br />

è sceso di nuovo, mediamente di circa il<br />

20 per cento. Solo WOZ, Annabelle, GlücksPost e Schweizer<br />

Illustrierte sono riusciti a registrare un aumento anche<br />

in aprile. Fonte: net-metrix.ch/sites/default/files/<br />

NMP_2020-1_Medienmitteilung_DE_1.pdf<br />

Successo per le dirette<br />

di <strong>syndicom</strong> del Primo Maggio 01.05.20<br />

I tre dibattiti che <strong>syndicom</strong> ha tras<br />

messo in diretta su youtube e Facebook<br />

sono stati molto seguiti e commentati. Nelle ore di<br />

punta si sono collegati contemporaneamente fino a<br />

170 spettatori. I dibattiti hanno registrato una media di<br />

100 persone ciascuno. Complessivamente sono state raggiunte<br />

via Facebook, youtube e <strong>syndicom</strong>.ch quasi 5mila<br />

persone. Da vedere su youtube.com/user/<strong>syndicom</strong>CH<br />

L’IA ci ruberà presto il lavoro? 30.04.20<br />

Secondo un nuovo studio condotto da Mercer.<br />

com, il 34% dei lavoratori prevede che il proprio<br />

lavoro sarà sostituito nel giro dei prossimi tre<br />

anni dall’Intelligenza artificiale e dall’automatizzazione.<br />

Per lo meno, il 61% ritiene che i<br />

datori di lavoro li prepareranno bene al futuro<br />

mentre il 55% confida che la loro azienda li<br />

formerà qualora il lavoro dovesse variare a<br />

causa dell’automatizzazione.<br />

Fonte: mercer.com/our-thinking/career/<br />

global-talent-hr-trends.html<br />

Agli svizzeri il telelavoro piace26.05.20<br />

Uno studio commissionato da <strong>syndicom</strong> a gfs indica che<br />

la maggior parte degli svizzeri ama lavorare in home<br />

office. Il 60% dichiara che riduce lo stress percepito sul<br />

posto di lavoro. Ma secondo quanto dichiara quasi la<br />

metà (49%) degli intervistati, l’ergonomia del lavoro a<br />

casa è carente. Il 41% ha inoltre dichiarato che l’home<br />

office non è conciliabile con l’accudimento dei figli. C’è<br />

quindi necessità di intervenire. È più che mai necessario<br />

creare condizioni quadro per il telelavoro.<br />

<strong>syndicom</strong>.ch/homeofficebarometer<br />

Sul pacchetto di aiuti<br />

del Consiglio federale01.05.20<br />

Franziska Ruth Hulliger: le ripercussioni non<br />

sono finite. Continua il divario non solo tra<br />

ricchi e poveri, ma ora anche tra imprese grandi e piccole.<br />

Le grandi aziende vengono supportate e le più piccole dovranno<br />

arrangiarsi e accontentarsi del minimo indispensabile.<br />

Un vero disastro. Quando tutti dovrebbero invece<br />

essere trattati allo stesso modo. Grandi o piccole aziende<br />

che siano. Mentre le più grandi vengono supportate e<br />

continuano a distribuire allegramente i loro bonus e<br />

dividendi, le aziende più piccole vengono svantaggiate.<br />

È ora di finirla. (Commento su Facebook)<br />

Rina Jost, illustratrice freelance01.05.20<br />

«Mi auguro che la solidarietà in ambito<br />

artistico continui anche dopo la crisi»<br />

Fonte: incontro del Primo Maggio sul tema dei<br />

freelance durante la crisi<br />

Sul versamento di 500 franchi agli<br />

autisti di AutoPostale 20.05.20<br />

René Hänggi: ancora una volta si capisce<br />

l’importanza del sindacato per noi<br />

conducenti. Per coloro che non sono<br />

ancora iscritti è il momento di aderire.<br />

Intelligenza sociale<br />

La capacità di re(agire) in maniera adeguata in un<br />

gruppo di persone, riconoscendo uno stato d’animo<br />

oppure influenzandolo in modo costruttivo, ad<br />

esempio nel creare spirito di squadra. Su questo la<br />

macchina non è ancora in grado di fare nulla.<br />

È uno dei 52 concetti del nostro dossier sull’Intelligenza<br />

Artificiale:<br />

<strong>syndicom</strong>.ch/it/lenostretematiche/dossier/<br />

intelligenzaartificialeia/dizionarioia<br />

Markus Forte,<br />

fotografo indipendente01.05.20<br />

«Durante la crisi si è visto quanto lavoro<br />

svolgono effettivamente i sindacati<br />

e i gruppi di interesse. Sono contento<br />

di tutto questo»<br />

Fonte: incontro del Primo Maggio sul<br />

tema dei freelance durante la crisi

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!