Genitori rivista Dicembre 2020
In questo numero parliamo di questo straordinario 2020: Come rinascere a un nuovo Natale? Come farlo vivere al meglio a noi e ai nostri bambini? Ne parliamo con Paolo Crepet, Maria Rita Parsi e Alberto Pellai
In questo numero parliamo di questo straordinario 2020:
Come rinascere a un nuovo Natale?
Come farlo vivere al meglio a noi e ai nostri bambini?
Ne parliamo con Paolo Crepet, Maria Rita Parsi e Alberto Pellai
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
a cura dei nostri Esperti
psicologi, pedagogisti e counselor relazionali
i Tempo lettura < 3 min.
A conclusione
di questo inimmaginabile
2020, mettiamo
il focus sul Natale
che ci attende...
“
Babbo Natale
ti chiedo un miracolo ”
di Marina Ciampoli
ex-responsabile unità pediatrica-nido d’Ospedale
“Caro Babbo, è passato molto tempo
dall’ultima volta che ti ho scritto: ricordo
bene che avevo 6 anni e ti chiesi una
batteria e Tu me la portasti purtroppo...
Dico purtroppo perché ero troppo giovane
per valutare le conseguenze di questa
mia richiesta e Tu troppo buono per
non accontentarmi, da allora però mia
mamma cominciò a soffrire di terribili
emicranie, mio papà stava fuori di casa
tutto il giorno e rientrava solo quando io
ero già a dormire e solo adesso capisco
che quella batteria mise a serio rischio la
tenuta della mia famiglia.
Ti scrivo perciò
per pregarti di valutare bene le
richieste dei bambini di oggi, ho letto
con raccapriccio un sondaggio fatto lo
scorso Natale in America fra bambini
di età compresa fra 6 e 12 anni: il 48%
desiderava un iPad (nel formato grande!),
il 39% una Wii U ed il 36% preferiva l’ iPod
Touch , inoltre più del 30% dei bambini al
di sopra di 3 anni possedeva già un tabletgiocattolo
!!
Solo a pronunciare
questi nomi mi confondo
e mi chiedo: ma come è
possibile che tanti bambini
desiderino veramente
queste cose? Come le
conoscono?
rivistagenitori.it
collegati per
finire di leggere
l’articolo
Cosa mettiamo
sotto l'abero?
Questo 2020 ci porterà un Natale sicuramente diverso
dagli altri. Ma prima di arrivarci, vorremmo riflettere
con voi ponendoci una domanda che sembri non
c’entrare nulla…
Chiediamoci allora: “Cosa significa per
ognuno di noi essere un buon genitore?”
A grandi linee, nel nostro immaginario
c’è l’idea che per essere un “buon
genitore” sia importante dare ai figli
tutto cio’ che hanno gli altri per non farli
sentire “inferiori” o “diversi”.
Non fargli mai
mancare una casa ordinata e abiti alla
moda, puliti e ben stirati. Fondamentale
poi si crede sia fargli partecipare
alla maggior parte di occasioni sociali
possibili (feste di compleanno, cene di
classe, corsi post-scuola di ogni genere:
dall’inglese alla musica all’immancabile
e necessario sport.
Una corsa quotidiana
dove i nostri figli “assorbono” questo
stile di vita e le nostre parole, quelle che
ci escono d’istinto… mentre viviamo “di
corsa” questa frenetica vita.
Ma in tutto questo dovere genitoriale,
non stiamo perdendo di vista la cosa più
importante? Ovvero proprio i nostri figli?