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ANNO 4
NUMERO 13
www.calcioinrosa.it
PAGINA
14
info@calcioinrosa.it
Nel 2022 finalmente il calcio italiano
femminile diventerà professionistico. Era
ora non credi? «Assolutamente. E non
tanto per i salari, ma per tutto quello che
gira intorno alla vita di una calciatrice e
quello che ne sarà di lei dopo la carriera. Io
ho smesso di giocare a calcio a 25 anni
perché ho dovuto fare una scelta. Perché in
quel momento il calcio non mi permetteva
di vedere una prospettiva futura. E come
me tantissime altre giocatrici di grande
talento. Un vero peccato! Se nel 2022 si
arriverà finalmente a questo traguardo il
merito è di tutte quelle ragazze che in
questi anni hanno portato avanti le proprie
idee, si sono rese fastidiose, hanno discusso
e battuto i pugni sul tavolo e tante volte
hanno dovuto incassare pesanti sconfitte
morali. Quindi mi sento davvero di ringraziarle
ad una ad una perché insieme sono
riuscite a dare un futuro alle prossime
generazioni».
Anche la riforma del sport in Italia e le
nuove normative della FIFA, che saranno
ufficiali a breve, sono dei passi importanti.
Che ne pensi al riguardo?
«Penso che in generale, sia in Italia che nel
mondo, ci si stia movendo molto. Sono contenta
che ci sia finalmente attenzione per
temi delicati anche se la strada è ancora
lunga e tortuosa. Bisogna lavorare in Italia
a stretto contatto con le istituzioni internazionali
e rimanere sempre al passo».
Come vedi l’arrivo in Italia di giocatrici
come Veronica Boquete, Linda Sembrant,
Pedersen, Andressa, Moller? Hanno
alzato l’asticella al calcio in rosa italiano?
«Assolutamente. La presenza di
giocatrici straniere di qualità non fa che
migliorare il nostro campionato e le nostre
giocatrici. L’apporto più importante lo
portano con la loro mentalità e con il loro
esempio in allenamento e durante le
partite. Mi ricordo anni fa, quando iniziarono
ad arrivare le prime giocatrici estere in
Italia. Ci fu un po’ di polemica. Molte
persone sostenevano infatti che queste
giocatrici toglievano il posto alle “italiane”,
alle giovani leve. Ecco quando dico che in
Italia ci sono certi preconcetti che bisogna
pian piano sradicare! L’innesto di giocatrici
di un certo livello aiuta a cambiare
mentalità, ad aumentare l’intesità del gioco
e automaticamente a migliorare il livello
del nostro campionato e di conseguenza
anche i nostri talenti».
Hai seguito la Juventus e la Fiorentina in
Champions? Che ne pensi? «Sì, seguo
sempre le nostre squadre. E devo dire che
in Champions il fattore “fortuna” nei
sorteggi ha un ruolo sicuramente fonda-