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Magazine Calcioinrosa - Dicembre 2020

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ANNO 4

NUMERO 13

www.calcioinrosa.it

PAGINA

19

info@calcioinrosa.it

La distorsione alla caviglia

Affrontiamo uno dei principali infortuni che avvengono nel mondo del calcio

STEFANO

FERRARI

Fisioterapista

Brescia Calcio Femminile

e Nazionali Giovanili

Italiane

Si parla di distorsione alla

caviglia quando questa articolazione

si piega in maniera

eccessiva, oltrepassando cioè l’ampiezza

fisiologica dei movimenti. Questa problematica

può verificarsi in seguito a un

trauma distorsivo acuto, se provocato da

un urto o un colpo improvviso, o cronico,

dovuto a sovraccarichi notevoli e per

periodi prolungati.

È una lesione che interessa in particolare

muscoli, legamenti e tendini e che di

fatto comporta la perdita momentanea

e incompleta dei rapporti articolari tra

le due estremità dell’osso, a differenza

della lussazione, che è invece caratterizzata

dallo spostamento persistente dei

due capi articolari.

Sono generalmente classificate in base

alla gravità della distorsione e quindi

del danno, anche se non esiste una

classificazione universale.

Complessivamente tuttavia possiamo

considerare:

• Distorsione di grado primo, se si tratta

di una distorsione lieve, che comporta lo

stiramento dei legamenti e dei tendini,

ma senza lesioni;

• Distorsione di grado secondo, se si

verifica la lesione parziale dei legamenti,

associata a gonfiore (tumefazione) e

dolore;

• Distorsione di grado terzo, in presenza

di lesione completa di almeno un legamento,

con dolore intenso e gonfiore

molto accentuato.

Come sollievo immediato dal dolore

acuto è bene applicare del ghiaccio,

meglio se una borsa con ghiaccio, per

evitare il contatto diretto con la pelle,

manovra che rientra nel cosiddetto

“protocollo P.R.I.C.E”:

• Protezione: prestare attenzione a non

caricare la caviglia, distorta aiutandosi

magari con delle stampelle;

• Riposo: alcuni giorni di riposo, dopo

una distorsione, permettono di non

continuare a caricare l’articolazione,

agevolando la guarigione;

• Ice (ghiaccio): per ridurre l’infiammazione

e i dolori articolari;

• Compressione: può aiutare una fasciatura

o un bendaggio funzionale, in

modo da immobilizzare l’articolazione,

riducendo il gonfiore. Eventualmente,

se necessario, abbinare un tutore rigido.

Subito dopo l’infortunio, soprattutto se

in assenza di adeguati soccorsi, è bene

non togliersi la scarpa, per evitare di

incrementare il danno e l’afflusso di

sangue;

• Elevazione: mantenere l’arto in

posizione di elevazione, per favorire

il deflusso di sangue e la riduzione

dell’infiammazione.

In seguito insieme al fisioterapista si

passerà alla fase riabilitativa, in base al

grado delle lesione, che prevederà terapie

fisiche , terapia manuale ed esercizi

di rinforzo e propriocettivi per stabilizzare

al meglio l ‘ articolazione. Inoltre

per il primo periodo di ritorno in campo

un bendaggio funzionale per evitare

il movimento di trauma distorsivo è la

cosa più indicata .

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