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ANNO 4
NUMERO 13
www.calcioinrosa.it
PAGINA
19
info@calcioinrosa.it
La distorsione alla caviglia
Affrontiamo uno dei principali infortuni che avvengono nel mondo del calcio
STEFANO
FERRARI
Fisioterapista
Brescia Calcio Femminile
e Nazionali Giovanili
Italiane
Si parla di distorsione alla
caviglia quando questa articolazione
si piega in maniera
eccessiva, oltrepassando cioè l’ampiezza
fisiologica dei movimenti. Questa problematica
può verificarsi in seguito a un
trauma distorsivo acuto, se provocato da
un urto o un colpo improvviso, o cronico,
dovuto a sovraccarichi notevoli e per
periodi prolungati.
È una lesione che interessa in particolare
muscoli, legamenti e tendini e che di
fatto comporta la perdita momentanea
e incompleta dei rapporti articolari tra
le due estremità dell’osso, a differenza
della lussazione, che è invece caratterizzata
dallo spostamento persistente dei
due capi articolari.
Sono generalmente classificate in base
alla gravità della distorsione e quindi
del danno, anche se non esiste una
classificazione universale.
Complessivamente tuttavia possiamo
considerare:
• Distorsione di grado primo, se si tratta
di una distorsione lieve, che comporta lo
stiramento dei legamenti e dei tendini,
ma senza lesioni;
• Distorsione di grado secondo, se si
verifica la lesione parziale dei legamenti,
associata a gonfiore (tumefazione) e
dolore;
• Distorsione di grado terzo, in presenza
di lesione completa di almeno un legamento,
con dolore intenso e gonfiore
molto accentuato.
Come sollievo immediato dal dolore
acuto è bene applicare del ghiaccio,
meglio se una borsa con ghiaccio, per
evitare il contatto diretto con la pelle,
manovra che rientra nel cosiddetto
“protocollo P.R.I.C.E”:
• Protezione: prestare attenzione a non
caricare la caviglia, distorta aiutandosi
magari con delle stampelle;
• Riposo: alcuni giorni di riposo, dopo
una distorsione, permettono di non
continuare a caricare l’articolazione,
agevolando la guarigione;
• Ice (ghiaccio): per ridurre l’infiammazione
e i dolori articolari;
• Compressione: può aiutare una fasciatura
o un bendaggio funzionale, in
modo da immobilizzare l’articolazione,
riducendo il gonfiore. Eventualmente,
se necessario, abbinare un tutore rigido.
Subito dopo l’infortunio, soprattutto se
in assenza di adeguati soccorsi, è bene
non togliersi la scarpa, per evitare di
incrementare il danno e l’afflusso di
sangue;
• Elevazione: mantenere l’arto in
posizione di elevazione, per favorire
il deflusso di sangue e la riduzione
dell’infiammazione.
In seguito insieme al fisioterapista si
passerà alla fase riabilitativa, in base al
grado delle lesione, che prevederà terapie
fisiche , terapia manuale ed esercizi
di rinforzo e propriocettivi per stabilizzare
al meglio l ‘ articolazione. Inoltre
per il primo periodo di ritorno in campo
un bendaggio funzionale per evitare
il movimento di trauma distorsivo è la
cosa più indicata .