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Jolly Roger Magazine_IV_01_gennaio 2021

Rivista online pubblicata da Edizioni Jolly Roger. Novità editoriali, interviste e notizie dal mondo di letteratura ed editoria. Download e consultazione gratuiti.

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BUSSOLA E SESTANTE<br />

BUSSOLA E SESTANTE<br />

l’asticella della qualità<br />

si chiama editing<br />

La differenza tra un buon libro e un bel libro è sottile.<br />

Sottile come una trave di castagno.<br />

Sappiamo già che fuori da questo<br />

bozzolo caldo chiamato<br />

Emergenza Covid19 ci attende<br />

uno scenario molto simile a<br />

quello descritto dal compianto<br />

Bonvi in “Cronache del Dopobomba”.<br />

Vi siete lamentati della clausura<br />

forzata, definendovi ora tigri<br />

in gabbia, ora agli arresti domiciliari,<br />

ma in fondo in fondo vi<br />

siete sentiti davvero dentro a un<br />

bozzolo fatto di tempi dilatati e<br />

di compiti spalmati su periodi<br />

innaturalmente lunghi.<br />

Vi siete lamentati del telelavoro<br />

(che chiamarlo smartworking<br />

mi fa sentire uno dei tanti esterofili<br />

ormai estranei alle bellezze<br />

di una lingua come la nostra),<br />

pur apprezzando la possibilità<br />

di svolgerlo in pigiama o, al limite,<br />

indossando solo “il pezzo<br />

di sopra” dell’abbigliamento<br />

formale come un mezzobusto<br />

televisivo.<br />

Diciamo che, tra tutti, durante<br />

questa emergenza sanitaria ci<br />

siamo trovati a gestire un bel<br />

pacchetto di tempo in esubero,<br />

trascorrendolo fin troppo spesso<br />

stravaccati sul divano ad abbrutirci<br />

di televisione.<br />

di Amelia Volpe<br />

Un editing non invasivo<br />

è forse più faticoso<br />

di quello proposto<br />

dalla “Scuola<br />

Musashi”, ma lo stile<br />

dell’Autore deve essere<br />

preservato.<br />

È una filosofia di<br />

Edizioni <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong><br />

che rimane costante<br />

nel tempo.<br />

Coerenza e continuità<br />

sono pilastri<br />

irrinunciabili per<br />

un’editoria sana.<br />

Ma qualcuno ha sfruttato questo<br />

bonus per dare spazio alle<br />

attività che solitamente releghiamo<br />

in coda a tutti gli impegni,<br />

ad esempio scrivere.<br />

È un dato di fatto: la produzione<br />

letteraria, durante la forzata<br />

inattività, tende fisiologicamente<br />

a crescere; pensiamo solo al<br />

buon Silvio Pellico recluso nello<br />

Spielberg e tiriamo le somme.<br />

Dunque scrivere; so che molti<br />

di voi l’hanno fatto e ne sono<br />

felice. Io stessa ho incrementato<br />

il numero di pagine lavorate,<br />

portando a conclusione la revisione<br />

di un primo romanzo ed<br />

effettuando la prima scrematura<br />

di un secondo, ma ciò di cui<br />

vorrei parlare in questa nota riguarda<br />

proprio la “revisione” di<br />

cui sopra, che va sotto il nome<br />

di “editing”, intorno al quale è<br />

stato detto tutto e il contrario<br />

di tutto generando un turbine<br />

di informazioni distorte o reali<br />

corbellerie, tali da rendere essenziale<br />

il fare finalmente chiarezza.<br />

L’Editor è colui che trasforma<br />

un buon libro in un bel libro.<br />

Se il manoscritto fa schifo ab<br />

origine non c’è niente da fare,<br />

ma nel caso in cui la sostanza<br />

sia valida, un professionista<br />

in grado di portare ai massimi<br />

livelli anche la forma rappresenta<br />

il colpo d’ala di cui un<br />

romanzo necessita per essere,<br />

quantomeno, proponibile a un<br />

editore scongiurando la certezza<br />

di venir cestinati senza pietà<br />

alla prima selezione.<br />

A tale proposito vorrei soffermarmi<br />

su cosa rappresenti l’editing<br />

per Edizioni <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong>.<br />

Innanzitutto chiariamo che,<br />

come per le famose Norme Redazionali,<br />

non esiste un modo<br />

giusto e un modo sbagliato:<br />

ogni filosofia deve essere funzionale<br />

a chi la applica in base<br />

alle proprie necessità o convinzioni.<br />

Dire “così è sbagliato”<br />

rappresenta solo una totale<br />

mancanza di apertura mentale<br />

che, soprattutto in campi soggettivi<br />

come le discipline artistiche<br />

(e la scrittura è un’Arte,<br />

fino a prova contraria), rischia<br />

di portarci poco lontano.<br />

Contrariamente a quella che definisco<br />

“la scuola Musashi 1 ”,<br />

qui in <strong>Jolly</strong> <strong>Roger</strong> non effettuiamo<br />

un editing invasivo e,<br />

meno che mai, ci permettiamo<br />

di riscrivere interi brani secondo<br />

la nostra sensibilità.<br />

Questo non vuol dire che ci<br />

limitiamo a una correzione di<br />

bozze: semplicemente crediamo<br />

che l’Autore abbia il diritto/<br />

dovere di intervenire sul proprio<br />

manoscritto per rinforzarne gli<br />

eventuali punti deboli.<br />

Ragion per cui il nostro editing<br />

utilizza i commenti a margine<br />

con i quali segnaliamo le suddette<br />

debolezze e consigliamo<br />

come intervenire per renderle<br />

forti e coerenti con il resto<br />

dell’Opera.<br />

Coerenti, ecco la parola magica.<br />

Infatti, se da lettori esperti<br />

quali siete, vorrete cimentarvi<br />

nel gioco chiamato “trova la<br />

toppa”, potrete individuare con<br />

1 Mi riferisco a Miyamoto<br />

Musashi, Samurai di impareggiabile<br />

bravura e autore del famoso “Libro<br />

dei Cinque Anelli”. Uno che quando<br />

tagliava, tagliava...<br />

una certa facilità i brani riscritti<br />

dall’Editor nei vari romanzi che<br />

vi capitano sotto mano.<br />

Ovviamente parlo di Autori<br />

esordienti o emergenti, in quanto<br />

non credo che un Follett o un<br />

Carofiglio permettano all’Editor<br />

di violentare i loro testi.<br />

Però leggendo con attenzione<br />

le Opere di chi accetta di buon<br />

grado l’editing invasivo (spesso<br />

per inesperienza o per mancanza<br />

di paragoni) sarà abbastanza<br />

facile individuare quel “tremito<br />

nella Forza” che contraddistingue<br />

la frase o il periodo scritto<br />

da un’altra mano.<br />

È fisiologico.<br />

La differenza di stile si percepisce<br />

e per quanto l’Editor tenti<br />

di assomigliare all’Autore, il<br />

Lettore smaliziato proverà quel<br />

sottile disagio; un’unghia sulla<br />

lavgna in grado di vanificare il<br />

pur attento lavoro di un professionista<br />

della parola.<br />

E se poco fa ho utilizzato il termine<br />

“violentare” riferendomi<br />

a un editing invasivo (non me<br />

ne vogliano gli Editor talebani,<br />

ma non riesco a esprimermi diversamente),<br />

lo ho fatto perché<br />

nessuno dovrebbe permettersi<br />

di sostituirsi all’Autore.<br />

Lo stile è sacro, e se un Editore<br />

ha alzato un pollice verso<br />

il cielo riguardo al manoscritto,<br />

be’ amici miei, quel manoscritto<br />

dovrà mantenere lo stile<br />

dell’Autore dalla prima all’ultima<br />

parola.<br />

Certo, è un lavoro che prevede<br />

un’interazione maggiore tra<br />

Editor e Autore, ma alla fine il<br />

risultato premierà entrambi.<br />

Niente deve essere lasciato al<br />

caso: coerenza della trama,<br />

ritmo, tempi, tensione... ogni<br />

possibile miglioramento viene<br />

indicato nelle utilissime colonne<br />

dei commenti e sottoposto<br />

all’Autore per la revisione finale,<br />

così che quest’ultimo possa<br />

focalizzare la propria attenzione<br />

sulle parti “deboli” dell’Opera<br />

e sfruttare al meglio i consigli<br />

dell’Editor.<br />

E questa, per noi, è l’unica ricetta<br />

utile per portare il buon<br />

libro a diventare un BEL libro.<br />

16 ANNO <strong>IV</strong> • NUMERO 1 • GENNAIO <strong>2021</strong> www.edizionijollyroger.it<br />

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