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ANNO 5
NUMERO 15
www.calcioinrosa.it
PAGINA
16
info@calcioinrosa.it
Il nostro domani, ora
Il presidente della FIGC Gabriele Gravina ha presentato la strategia di sviluppo per il calcio femminile
Nei prossimi quattro anni si punta a successi delle Nazionali e l’aumento delle tesserate del 50%
Il piano di sviluppo del calcio
femminile rappresenta uno
degli obiettivi primari della
FIGC. La crescita del movimento
è sotto gli occhi di tutti: negli
ultimi dodici anni le tesserate
sono aumentate del 65%,
passando da quasi 19.000 nel
2008-2009 ad oltre 31.400 nel
2019-20. Uno sviluppo che è
stato aiutato anche dall’assunzione
da parte della FIGC della
titolarità dell’organizzazione
delle competizioni di vertice
(Serie A, Serie B, Primavera,
Coppa Italia e Supercoppa) a
partire dalla stagione 2018-
2019. Da allora, nonostante i
limiti imposti dall’emergenza
legata al Covid-19, c’è stato
un ulteriore balzo in avanti: la
copertura televisiva - calcolando
sia le partite che le trasmissioni
di approfondimento - è
aumentata dell’81%, mentre le
pagine social della Divisione
Calcio Femminile hanno fatto
registrare una crescita record
del 1000%.
Per valorizzare al meglio questo
patrimonio, la Federazione ha
sviluppato, con il fondamentale
supporto degli organismi
internazionali, in particolare
della UEFA, un piano articolato
che muove i passi dagli ottimi
risultati ottenuti nell’ultimo
biennio. L’obiettivo è quello di
unire le diverse componenti del
movimento - dalle Nazionali
al settore giovanile, dal massimo
campionato alle categorie
dilettantistiche - sotto un’unica
visione, elencando in maniera
organica le riforme e i progetti
da portare avanti da qui al
2025.
“Il nostro domani, ora” non è
solo uno slogan. Presentando
il progetto, in collegamento
con la trasmissione ‘Sky Calcio
Women’, il presidente della
FIGC Gabriele Gravina ha sottolineato:
“E’ la frase che esprime
al meglio lo sviluppo del calcio
femminile in Italia e, allo stesso
tempo, l’importanza che la Federazione
Italiana Giuoco Calcio
riconosce al movimento. Una
considerazione che si manifesta
nel concreto, con il supporto
quotidiano a tutti i protagonisti
del sistema, dalle calciatrici ai
club, senza dimenticare nessuno.
Auspico che l’Italia, dopo la
finale di UEFA Women’s Champions
League che il prossimo
anno si disputerà a Torino, possa
presto candidarsi ad ospitare