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Intimo più Mare 15 | n. 15 | 28 Aprile 2021

Il magazine digitale quindicinale per comunicare con rapidità le novità delle collezioni Intimo e Mare.

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focus<br />

“Questo probabilmente porterà a sostanziali<br />

annunci di chiusura di negozi e / o dichiarazioni<br />

di fallimento tra i dettaglianti d’abbigliamento<br />

e categorie di prodotti simili - ha commentato<br />

Deborah Weinswig (Coresight Research) - Inoltre,<br />

molti dettaglianti probabilmente hanno resistito<br />

durante le festività natalizie nella speranza che le<br />

vendite avrebbero compensato un anno difficile.<br />

Le cifre iniziali mostrano una stagione natalizia<br />

solida, ma non spettacolare”.<br />

Anche in Italia troviamo lo stesso scenario.<br />

Secondo un’indagine di Federazione Moda Italia-<br />

Confcommercio sui saldi invernali, le vendite di<br />

abbigliamento, calzature e accessori registrate<br />

a febbraio <strong>2021</strong>, rispetto a febbraio 2020,<br />

sono calate del 23,3%, dopo il crollo del 41,1%<br />

del mese di gennaio <strong>2021</strong> su gennaio 2020.<br />

L’indagine evidenzia tra i prodotti <strong>più</strong> venduti: la<br />

maglieria (49,0%), giubbotti, cappotti e piumini<br />

(38,8%), pantaloni (32,3%), jeans (32,3%), abiti<br />

donna (19,8%), scarpe donna (18,6), borse<br />

(16,3%), accessori (14,8%), sneaker (12,5%), tute<br />

(12,5%), intimo (12,2%). La maggior parte delle<br />

transazioni è avvenuta cashless. I pagamenti<br />

preferiti sono quelli con pagobancomat (82,5%<br />

delle preferenze multiple). Seguono quelli con<br />

carta di credito (58,2%), mentre l’utilizzo dei<br />

contanti (7,6%) è una scelta soprattutto per le<br />

spese di importo basso.<br />

Chiudono sempre <strong>più</strong> negozi<br />

Sulla scia del calo del traffico pedonale e del<br />

movimento verso l’e-commerce, troviamo un<br />

gran numero di chiusure definitive di negozi. Il<br />

2019 negli USA (ma anche nel resto del mondo)<br />

era stato già un anno negativo per i dettaglianti<br />

in termini di numero di punti vendita fisici chiusi<br />

(9.832, secondo Coresight Research) ma nel<br />

2020 se ne sono aggiunti altri 8.736. Il numero<br />

di chiusure di negozi nel 2019 è stato molto<br />

maggiore rispetto al 2018 con un aumento del<br />

72%. Sebbene il 2020 non abbia raggiunto<br />

il numero di chiusure del 2019, resta sempre<br />

maggiore il numero delle chiusure rispetto alle<br />

aperture. Un trend che probabilmente non si<br />

fermerà nemmeno nel <strong>2021</strong>.<br />

“Questo spostamento della domanda da offline<br />

a online avrà importanti ramificazioni per i<br />

dettaglianti nel <strong>2021</strong>, perché si adatteranno per<br />

accogliere questo passaggio all’e-commerce<br />

- ha affermato Deborah Weinswig (Coresight<br />

Research) - Nordstrom, per esempio, ha riferito<br />

che la maggior parte delle vendite del terzo<br />

trimestre 2020 (circa il 54%) sono state fatte<br />

online”.<br />

10<br />

BISBIGLI BEE COOL<br />

Crollo delle azioni del mondo<br />

retail, con la ripresa a fine 2020<br />

Considerando il colpo che il settore retail ha<br />

subito nei primi mesi della pandemia, non<br />

sorprende che l’indice Dow Jones US Retail<br />

sia sceso considerevolmente a marzo 2020.<br />

Tuttavia, a partire da metà aprile, le prestazioni<br />

sono migliorate costantemente fino a fine anno.<br />

I consumatori continuano e continueranno a fare<br />

acquisti. Va solo ripensato il modello di vendita<br />

al dettaglio come risposta al cambiamento<br />

dei comportamenti d’acquisto temporanei o<br />

permanenti dei consumatori.<br />

Deborah Weinswig prevede un “ambiente<br />

di vendita al dettaglio <strong>più</strong> sano e dinamico”<br />

nel <strong>2021</strong>, in particolare nella seconda metà<br />

dell’anno, grazie alla diffusione del vaccino e di<br />

conseguenza al relativo stimolo all’acquisto dei<br />

consumatori, che inietterà denaro nell’economia.<br />

Dove i consumatori sceglieranno di spendere<br />

quei soldi, però, è una questione ancora aperta.<br />

“In questo c’è una sorta di sfida per la vendita<br />

al dettaglio - ha detto Deborah Weinswig - La<br />

mancanza quasi completa delle spese dei<br />

consumatori per l’intrattenimento e il tempo<br />

libero ha liberato fondi per l’acquisto di molti<br />

altri beni”.<br />

<strong>15</strong>

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